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lunedì 7 febbraio 2011

Asse Ferrara-Praga il Caos Ordinato di Erto Zampoli

A Praga la personale dell'artista di Ro ferrarese, organizzata dallo studio Archeo900

Lo Studio Archeo900 di Ferrara di Alberto Squarcia, dopo le esposizioni a Cracovia e Varsavia, presenta la mostra “Caos Ordinato. Visioni grafiche di Erto Zampoli”, che sarà allestita dal 9 febbraio al 15 marzo, nella galleria storica dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga in Mala Strana.
La mostra “Caos Ordinato” nasce da un casuale e fortuito ritrovamento delle opere dimenticate e nascoste in un baule di un artista di Ro Ferrarese.
In un mercantino dell’antiquariato in provincia di Rovigo furono messi in vendita tre stupendi disegni di tipo futurista-cubista e dopo una complessa ricerca di alcuni mesi fu trovata tutta l’intera opera artistica di Erto Zampoli.
Un artista schivo che in vita non ha mai mostrato a nessuno i suoi disegni.
Di questa collezione si è poi interessato un roese di eccellenza, Giovanni Dalle Molle, agricoltore biologico e amante dell’arte.
E’ grazie al suo interessamento, all’Associazione Bacchelli, al Comune di Ro e al Comune di Ferrara che oggi, dopo una mostra diffusa nel suo paese natio, i disegni di Erto Zampoli vengono esposti prima negli Istituti Italiani di Cultura di Cracovia e di Varsavia e ora nella prestigiosa sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Praga nella zona rinascimentale, in Mala Strana.
“Caos ordinato” è quello che si pensa visitando la mostra di Zampoli: animali fantastici e onirici, volti misteriosi e ultraterreni, vasi metafisici e architetture impossibili ma presentate in composizioni pittoriche incredibilmente ordinate e con un equilibrio perfetto, segni e colori distribuiti in maniera magistrale.
Erto Zampoli fu un artista molto particolare: nella sua vita realizzò solo pastelli su carta e cartoncino utilizzando, riciclando si direbbe oggi, quelli inseriti nelle confezioni delle camicie che gli regalava la merciaia.
Quella di Zampoli è un’arte ricca di forza evocativa e di contaminazioni artistiche.
Il “Caos Ordinato” domina l’arte lasciando al visitatore immaginare i mondi fantastici che popolavano la sua fantasia visionaria.

La mostra è curata dallo Studio Archeo900 di Ferrara (www.archeo900.com), in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Praga....

ESTENSE COM

http://www.estense.com/a-praga-il-caos-ordinato-di-erto-zampoli-0122960.html

lunedì 9 febbraio 2009

IL TEATRO SCIENZA DI ALEX GEZZI

LACAN.jpg 

Vivi come parli? Sei un artista

Un tipo bizzarro Alex Gezzi - docente presso l’Università di Ferrara, Messina e Roma - un professore che da decenni nel suo itinerare di conferenze, simposi, meeting, congressi e lezioni pubbliche, ha sempre cercato di includere l’aspetto della comunicazione-spettacolare per rendere chiari i concetti più critici di una materia tipicamente tecnica: la Cosmetologia e la Bellezza.  Indubbiamente originale come questo nostro incontro, che doveva avere per argomento l’uscita di un volumetto nato come monologo tra prosa e poesia, sui temi delle sue conferenze, rivelatosi poi l’accesso per entrare in un mondo di progetti assolutamente straordinari; dal Beauty Bar, al Teatro Scienza alle celebrazioni per i cento anni del Futurismo (ndr.Futurismo Renaissance 2007)  
Questo suo ultimo lavoro è un copione o un testo?  «In realtà non doveva diventare niente di tutto ciò, poi ho deciso di mandarlo alle stampe attraverso ilmiolibro.it, di Repubblica e soprattutto perché volevo donare qualcosa che non fosse il solito oggetto anonimo. Sono undici punti, con un inconsueto indice sulla copertina, scritto cercando una certa musicalità sui temi da me preferiti affrontati nelle varie conferenze. Una base per il nuovo progetto denominato «Teatro Scienza» molto simile al Beauty Bar, presentato in anteprima nazionale qualche mese orsono a Tortoreto Lido».  
Ma cos’è il Teatro Scienza?  «Sto cercando di istituzionalizzare quella che è sempre stata la mia idea o meglio, di teatralizzare la scienza e trasformarla in uno spettacolo globale coinvolgendo e facendo partecipare il pubblico a livello interattivo e con tutte le chiavi possibili. Il Teatro Scienza è una conferenza spettacolo dove gravitano tutte le arti. Comunicare le mie parole con l’arte che mi manca, vale a dire con l’arte degli altri, la musica sperimentale di Lorenzo Scopelliti, la danza di Elena Pavoni, la poesia dell’esistere e l’ecletticità di Eugenio Squarcia oppure la pittura di Jessica Steri».  
Cinque come l’emblema inquietante di una stella a cinque punte rossa contornata da un cerchio, che è il vostro logo. Per quale motivo un simbolo che è stato ripreso più volte dalle brigate rosse e da gruppi eversivi tedeschi?  «La nostra stella a cinque punte è esattamente simmetrica, a differenza delle altre che all’occhio profano potrebbero apparire simili, in realtà è il simbolo dell’antico movimento del pianeta Venere ed essendo Venere la dea della bellezza e dell’amore, mi sembrava un logo adeguato ai miei discorsi. Il pianeta nell’arco di otto anni compie una rivoluzione cosmica, un aspetto molto conosciuto per chi come me coltiva lo studio della Bellezza, per questo non mi sono fatto condizionare dall’immagine legata alle brigate rosse. Il fatto che fosse contornata da un cerchio è perché da sempre nella cultura classica esso rappresenta il cosmo, vale a dire il segno di perfezione».  
E’ tutto pronto?  «Stiamo preparando la scenografia abbiamo prodotto cinque manifesti come le estremità di quella stella che ci guida, dalle dimensioni di due metri e dieci per un metro e cinquanta, che appenderemo a due scale anch’esse rosse. Questi manifesti verranno agganciati l’uno dietro l’altro mentre le due scale daranno forma ad una scenografia assolutamente minimalista dove i protagonisti si muoveranno intorno ai manifesti che cadranno in successione ogni volta che entra un artista in scena. Oltre a questo saranno presenti cinque manichini illuminati. Abbiamo già fatto parecchie prove a Milano mentre sono in programma altri test proprio a Ferrara».  
Avete anche una sede?  «Vorremmo arredare una sala della Imprendo School di Tortoreto Lido, dell’imprenditore napoletano Beppe Macello, per farla diventare un piccolo teatro da divenire la sede autorevole o per meglio dire il punto pilota del Teatro Scienza».  
Perché non a Ferrara?  «Speravo, pensavo, credevo, ma probabilmente ho sbagliato qualcosa, di poterlo portare a Ferrara con l’Associazione Ferrara Capitale della Bellezza, forse ci si è rivolti ad una istituzione pubblica, qual è l’Università, che probabilmente non può per ovvi motivi ospitare una situazione così anomala, però anche la città stessa fondamentalmente non era pronta. Nessuno è profeta in patria!»  
I luoghi ideali per il Teatro Scienza?  «Sono ad esempio le sale delle vecchie parrocchie, longevi cinema, reperti industriali più o meno abbandonati, ampi spazi disadorni da potere abitare dove possiamo portare noi stessi e questi argomenti relativi alla Bellezza. Siamo noi i protagonisti, siamo noi che conosciamo nel bene e nel male la materia, siamo noi che la recitiamo, la vestiamo, la trasformiamo e che la raccontiamo assieme al pubblico. Indubbiamente mi rendo conto che tutto questo non potrà avere una larga diffusione anche perché per fare questo ci vuole coraggio ed anche incoscienza, però c’è già qualcuno interessato, ad esempio il primo giorno di primavera siamo stati contattati per fare uno spettacolo a Torino. La cosa più difficile è spiegare quello che io faccio ovvero che sono professore universitario, che realizzo il teatro scienza, che porto un furgone, che metto scale, manifesti e non è facilissimo di primo acchito. Tuttavia la grande curiosità agisce da perno e forse considerandomi tra le persone non più scontate del mondo allora alcuni mi dicono. Va bene! Proviamo! Informiamoci, vediamo e quindi qualcosa si muove. Se fosse facilissimo non sarebbe nemmeno divertente. Mi piacerebbe estendere questo Teatro Scienza magari per il lancio di un abito, di un’auto, un evento una inaugurazione oppure un anniversario».  
 Chi è per lei un artista?  «Sono arrivato alla convinzione che tutti coloro che vivono come parlano, sono artisti. Non credo si debba essere un Van Gogh o un Picasso per essere considerati artisti, quelli per me sono Benedetti da Dio». (estratto-ndr.)
VINCENZO IANNUZZO

lunedì 22 dicembre 2008

NUOVO MANIFESTO CUCINA FUTURISTA

NEOMENUFUTURISTA 1989

(Roby Guerra Manifesto/con C. Lodi- FuturRicette)

(Rassegna Multimediale-Bologna 1989 a cura Assessorato Giovanile Ferrara- Regione Emilia-Romagna)

*thank you Mario D. Turi G. Luca P.


Anti-Pasto/Ante-Piatto


Nel primo novecento il Futurismo anticipò l'odierno menù elettronico (Manifesto della cucina futurista…, il futuro come visione d'abbondanza-abbuffata nascente al passo con lo sviluppo dell'industria alimentare.

Oggi il futuro è colazione pranzo cibo del quotidiano post-moderno, banchetto di macchine futuriste futuribili, l'informazione come supermercato simultaneo per l'uomo informatico ed affamato di conoscenza.

Aboliamo… nell'era dell'interconnesssione gastrica (come optional) la divisione classista dei piatti, nuove ricette futuriste sono necessarie in Italia per digerire il "tricolore", intestini e depuratori d'avanguardia!


1 o 3 o 2 RISOTTO CEREBRO PASSATISTA


Fast Marinetti Food, alta velocità di cottura del criptico passatista, chimica commestibile e no, chicchi di riso cortocircuitato.

Un meraviglioso "primo" piatto del "secondo" rinascimento cucinato nel"terzo"millennio per l'evoluzione cerebrale degli italiani; un fantastico Risotto "brain-look" cerebro passatista, il famoso solco centrale o diagonale (dipende da come si addenta o dal… kiwi) naturalmente irregolare e patologico.

Mentre in America le Neuroscienze (miliardi di sovvenzioni statali) scoprono le patologie e i circuiti sani di un cervello non più "crudo", il risotto cerebro passatista svela i circuiti saporiti del palato futurista…


Ingredienti per 4 persone - Per il risotto: 400 grammi riso 60 grammi burro ½ cipolla di media grandezza 1 litro abbondante di brodo di carne 5 cucchiai di marsala zafferano

Sale - Per il ripieno: grammi 400 di cuoricini e fegato di pollo


Rosolare la cipolla tritata finemente in metà burro. Aggiungere il riso e dopo qualche minuto il marsala, lasciare evaporare. Versare un mestolo di brodo già salato e continuare la cottura del risotto con il brodo per circa 18 minuti, A cottura ultimata aggiungere il burro rimasto e lo zafferano sciolto in pochissimo brodo. Aggiustare di sale. Nel frattempo preparare i fegatini di pollo: dopo averli liberati dal grasso ed averli lavati accuratamente rosolare in un tegame una cipolla tagliata a rondelle sottilissime con 4 cucchiai di olio d'oliva extravergine, A parte, in poco burro, cuocere i fegatini ed i cuoricini ben asciugati; il tempo di cottura sarà breve, 7-8 minuti, per evitare che si induriscano. A fine cottura unire la cipolla ai fegatini già cotti e sminuzzarli grosolanamnete. Salare se necessario. Servire il risotto caldissimo con in mezzo i fegatini oppure, con una scodella, dare al risotto la forma di una mezza sfera, riempire di fegatini e servire la cupola, sformata, sui piatti dei commensali con l aprite convessa rivolta verso l'alto.

3 o 2 o 1 DINAMISMO DI GAMBERI IN ZUPPA STELLARE


Come inghiottire un millennio, dove solo negli ultimi secoli e grazie alla G-astronomia, gli umani digeriscono un po'? Decolleranno i Gamberi "politici" del passato presente nel futuro di tavole dinamiche occupate da commensali bianchi, neri, gialli… verdi(alieni)?

L'insipida zuppa del passato può "lievitare" con un'altra Zuppa… non inglese bensì stellare, carburante ecologico per tutti i gamberi della Terra.

Dinamici Gamberi in Zuppa Stellare… soft food futurista per cucinare le ricette umaniste di Asimov.

Oggi - nel 2000 – anche i neri vogliono mangiare le stelle, sarà mai lo stomaco desiderio, anziché ricatto sopravvivenza? La Zuppa Stellare "educa" per via psicointestinale ad un 'altra "bocca" nerobiancogialloaliena affamata di libertà, ad un'industria che desidera le stelle anche nell'azzurra Terra.


Ingredienti per 4 persone 10-15 gamberi a persona 2-4 cucchiai di burro 2-3 cucchiai di Brandy Sale e pepe bianco - Per lo sformato: 400 grammi di spinaci lessati e sgocciolati

400 grammi di ricotta 2 uova 30 grammi di burro sale pane in cassetta 2 fette di prosciutto cotto tagliato un poò grosso - Per la Salsa: besciamella 2 cucchiai di farina 2 cucchiai di burro latte quanto basta per ottenere una salsa piuttosto liquida poca polvere blu di metilene per alimenti per colorare


Passare al burro gli spinaci e salarli; sminuzzarli finemente e dincorporarvi un uovo intero crudo, Unire l'altro uovo alla ricotta e dottenere unc acrema morbida e densa. Salare e pepare. In una pirofila imburrata formare 2 strati alti circa 1 cm.: quello inferiore sdi spinaci, quello superiore di ricotta. Cuocere in forno a bagnomaria per 30 minuti circa, sgornare e lasciare intiepidire quindi con uno stampino da biscotti ricavare un paio di stelline per porzione. La base delle stelline è formata da pane in cassetta e prosciutto cotto anch'essi ritagliati con lo stampo. Mentre lo sformato si intiepidisce preparare i gamberi. Pulirli e lavarli bene poi rosolarli in padella con il burro, aggiungere il sale ed il pepe. Spumare con il Brandy ed in pochi minuti terminare la cottura. La salsa azzurra, facoltativa, è una salsa besciamella molto liquida su cui vengono serviti i gamberi caldi ed il contorno di stelline.

2 o 1 o 3 SOFT MAN


E' l'era del software, dell'uomo cibo meraviglioso in quella pentola pluricellulare che è la Terraa: oggi è il Sole a cucinare la lotta per la vita…: molecole lattee e frammenti ghiacciatoi è il dessert futurista, Soft Man, ottimo… dessert per gli umani stanchi di fare la guerra e mangiarsi il fegato l'un l'altro…

I pinguini – futuristi polari – stupenda parodia bipede dei camerieri umani che non volano/decollano mai… sono pronti a servirlo via satellite.

Forse un'umanità dolce – nuove bocche nuovi stomaci – è pronta a digerire con sazietà il 2000! "NON MANGIATE I RUSSI, MANGIATE CONOSCENZA CON LE NUOVE RICETTE FUTURISTE!"


Ingredienti per 4 persone 150 grammi di gelato alla menta 150 grammi di gelato al mirtillo

150 grammi di gelato la cedro 150 grammi di gelato allo cherry

..Aiutandosi con piccoli stampi di varie forme ottenere prismi passandoli uin freezer per qualche ora. Servire in coppette i prismi di gelato ai gusti misti che in poco tempo saranno pronti per essere mangiati.

(La Piazza, 1989, articolo di Letizia Caselli)

www.myspace.com/futurismo2009    FUTURISMO 2009 WEBZINE NUMERO 33 dicembre 2008