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Visualizzazione dei post con l'etichetta simbolismo

Pierluigi Casalino : intervista a ROSARIO NUNZIANTE : tra simbolismo e ricerca dell'Essere futurista multicolore

Pierluigi Casalino – Rosario, una delle caratteristiche della tua arte è quella di rapportarsi con la dimensione cosmica dell’uomo. Sembri evocare nelle tue opere una descrizione, quasi mistica, dell’universo, in cui l’elemento umano e quello divino si fondono per naturale simbiosi: ci appare un disegno elaborato e denso, come non capita di ammirare. E’ questo il senso autentico della tua rappresentazione?   Rosario Nunziante – il mio è un impegno che rientra in una visione, a me molto cara, quella di coniugare innovazione ed invenzione ,. Un’unità essenziale, a mio avviso. p er me fare arte non corrisponde sicuramente ad una mera catalogazione di fatti…Non fotografo immagini, ne riscopro il significato evocativo e, se mi è consentito, ne ricerco le origini.   P.C.- Mi vuoi dire che l’arte è l’esplorazione di ciò che non conosciamo, del mistero che incombe? Quando ti definisci “naturaliter” futurista è perché proponi una terza cultura, Qualche critico ha scritto, a tal...

La linguistica cosmica di Pavel Florenskij

Il riflesso del verbo divino si estende dunque alla parola, attraverso un processo che porta “alla venerazione del nome”. Intorno a questo concetto divampa in seno alla Chiesa Ortodossa una violenta polemica, che suscita la condanna dei monaci del Monte Athos. La riflessione di Florenskij sulla “venerazione del nome” svela il legame decisivo della parola con la realtà e dischiude le prospettive del pensiero verso nuovi orizzonti, quelli del “realismo ontologico”, cavallo di battaglia della filosofia di Florenskij. Secondo l’Autore l’uomo non possiede da se la parola, ma la riceve in dono. Come i talenti del Vangelo, l’uomo deve lavorare la parola, farla maturare e maturare con essa. Dallo sforzo messo in atto emerge proprio quella magia della parola, che caratterizza il senso autentico della comunicazione dell’uomo. La modernità di questa interpretazione di Florenskij si concilia con la ricerca del significato dell’essere e del divenire. Una ricerca che porta nel cuore del mistero dell...

APOLLINAIRE A COLORI

  APOLLINAIRE A COLORI E’ l’estate del 1914. Guillaulme Apollinaire, influenzato dal futurismo e dal cubismo, lancia una sottoscrizione per far circolare, in numero limitato, un insieme di “ideogrammi lirici e colorati” dal titolo “Anch’io sono un pittore”. Questa originale pubblicazione nel dicembre dello stesso anno inaugura le attività editoriali delle “ Soirées de Paris”, rivista di cui il poeta assumerà la direzione qualche mese più tardi. La guerra impedisce la realizzazione del progetto, ma finisce per assicurare ad esso altre e più ampie prospettive. Al termine di quel terribile conflitto, il successo è sancito dalla celebre raccolta di poesie della pace e della guerra “ Calligrammes ”, che vede la luce nell’aprile del 1918, qualche mese prima della morte dello stesso Apollinaire, il 9 novembre. A 90 anni dalla scomparsa del poeta, Claude Debon , uno dei migliori interpreti dell’arte di Apollinaire, ne ripropone il messaggio audace e moderno, rivisitando la sua volontà ...