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sabato 31 luglio 2010

La memoria immortale del Web

da IL POST IT

Nel complesso dibattito sulla privacy e sulle sue violazioni, dimentichiamo spesso che siamo noi stessi, ogni giorno, a regalare ad archivi permanenti parti delicate della nostra vita privata. E ormai la presenza online di tutte queste informazioni entra in relazione sempre più assiduamente con le vite offline e col funzionamento delle nostre società. Ne parla Jeffry Rosen, in un lungo articolo sul New York Times intitolato “Il web significa la fine dell’oblìo”:

Quattro anni fa Stacy Snyder, una venticinquenne di Lancaster in Pennysylvania che stava facendo un tirocinio come insegnante in una scuola superiore, pubblicò una foto sulla sua pagina di MySpace che la ritraeva ad una festa, mentre beveva da un bicchiere di plastica ed indossava un cappello da pirata. Il titolo dell’immagine era “piratessa sbronza”. Dopo aver visto la pagina, il supervisore nella scuola dove stava facendo il tirocinio le disse che la foto «non era professionale», ed il preside della scuola la accusò di promuovere il consumo di alcool tra i suoi alunni minorenni.
Il risultato fu che pochi giorni prima della sua laurea, l’Università le negò la specializzazione e di conseguenza l’abilitazione all’insegnamento.

segue


http://www.ilpost.it/2010/07/22/internet-privacy/

domenica 3 maggio 2009

AVERROE' E L'MMAGINALE

incoerenza-averroe.jpgIMMAGINAZIONE E CONOSCENZA

L’Immaginazione è alla radice della conoscenza. La scoperta non è di oggi, ma risale all’alba dell’uomo. Chi pensa immagina e conosce. Chi pensa, dunque? Prima ancora che la filosofia apprendesse le ragioni dell’Io, cioè che l’Io è il soggetto di ogni pensiero, Averroè (l’Ibn Rushd degli Arabi), pensatore arabo andaluso del XII secolo, aveva risolto, a suo modo, questo enigma antico ed affascinante. Una soluzione che fa testo. Non vi sono, secondo il filosofo, tante menti quanti sono le singole persone umane, ma una sola e unica mente per tutti gli uomini che sono vissuti, che vivono e che vivranno. Ogni uomo, quindi, si congiunge con questa mente, la cui natura è in potenza, attraverso i propri fantasmi, ciò che riesce ad immaginare. E a conoscere. Questa mente non è che il luogo principe in cui tutte le immaginazioni umane diventano finalmente trasparenti, comprensibili, attingibili. L’averroismo che non ha mai smesso di esercitare il suo straordinario fascino, da S.Tommaso d’Aquino a Dante, a numerosi altri tra storici e filosofi, ma anche di suscitare condanne aspre, forse le più violente dell’interminabile vicenda del pensiero umano, assume un rilievo senza pari. Averroè ha elaborato la prima grande filosofia dell’immaginazione che la modernità abbia prodotto. Una finestra aperta sulla reale conoscenza.

 Casalino Pierluigi, 14.04.

http://it.wikipedia.org/wiki/Averro%C3%A8

http://www.youtube.com/watch?v=PsHNcK27X4Q  FILMATO