Visualizzazione post con etichetta letteratura italiana. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta letteratura italiana. Mostra tutti i post

sabato 16 febbraio 2013

Intervista a Valentino Tartari: Io sono Calipso... (Este Edition, Ferrara)

D-... La Lucia del Manzoni una Ninfa italiana? Il femminile... sorround della sua cifra letteraria?
Risposta:
Paragone sicuramente azzeccato. Come Lucia e tutti i personaggi manzoniani sottostanno ad un ordine provvidenziale superiore e trascendentale, così la mia ninfa Calipso, pur essendo una dea, deve sottostare ad un mondo a lei superiore. In questo sono simili.
Tuttavia Calipso riconosce, paradossalmente, i sui limiti e la finitudine degli abitanti dell'Olimpo nevoso: spinge così il suo sposo Odisseo a superare le barriere del mondo, a ritornare con la Vera Conoscenza (la "Canoscenza" dantesca). Insomma un inno all'ideale Lucreziano del Graius Homo. Di un uomo primigenio che spezzi l'incanto nefasto di un ordine che non esiste e che si è creato l'uomo stesso.
In effetti ho scelto una figura femminile, Calipso in particolare, perché si parla sempre di Ulisse, di Circe, di Nausicaa, ma si dimentica che il Nostro eroe rimane con la ninfa ben sette anni. Il sottotitolo del libro è "La ricerca dell'amore perduto", ma sarebbe più corretto dire "L'attesa dell'amore perduto". La sua è una ricerca fondata sulla nostalgia, sul ricordo, sull'inedia, sulla speranza. La vera ricerca di Calipso è la ricerca di sé. Quella medesima ricerca che dovrebbe, a mio avviso, attuare il mondo moderno.

D- … E il Tartari saggista? Un autozoom?
Risposta:
Il mio modestissimo lavoro di saggista coincide solo, per ora, con l'impegno scolastico degli ultimi anni. Tramite il laboratorio di Storia del Liceo Ariosto "Ticchioni" l'anno scorso ho pubblicato, assieme a miei compagni, un libro a carattere saggistico in occasione del 150° dell'Unità italiana. La sezione di lavoro a cui io appartenevo lavorò su Ferrara in particolare: la Terza Guerra di Indipendenza (il ruolo della nostra città posta sul confine con l'Austria) e la storia, poco conosciuta, della Fortezza di Ferrara, demolita pochi anni prima della suddetta guerra.
Un altro lavoro fu quello di studio e catalogazione di monete imperiali in occasione di una mostra sugli Imperatori al Liceo Ariosto. Oggi sto lavorando su un saggio sul poeta latino Lucrezio e sull'Epicureismo osteggiato dalla Roma stoica nel I secolo a.C
 
*R.G.
 
Info:
 

sabato 12 gennaio 2013

La Cetra Scordata di Paolo Melandri: saggio su Mozart *video

paolo melandri,la carmelina,musicologiaLa Cetra Scordata di Paolo Melandri (La Carmelina, Ferrara, 2013) è un viaggio nella vita personale e professionale di uno dei maestri indiscussi della musica classica di tutti i tempi, Wolfgang Amadeus Mozart. Con sottile ironia e con la disinvoltura di chi, come il nostro, è un appassionato ed esperto di musica, Melandri passa in rassegna le tappe fondamentali di una straordinaria carriera. Accennando solo brevemente alle arcinote vicende dell'infanzia di Mozart bambino prodigio e al rapporto problematico con i genitori e la sorella, questo volumetto è indispensabile per chi volesse conoscere la personalità del Maestro attraverso le sue composizioni e sotto una luce inedita. Dal Flauto Magico alla Sinfonia Parigina, dal Quartetto in re minore a Le Nozze di Figaro, il lettore segue Mozart durante la parabola del suo successo che lo portò a girare l'Europa, ospite delle corti e delle personalità più illuminate del tempo. Conoscerà inoltre aspetti poco noti della sua maturità: l'amore-timore per gli animali, la sua passione incontrollata per abiti dalla fattura impeccabile, la sua propensione al gioco e la passione per il biliardo. Tutti i vizi e le virtù di Mozart racchiusi in questo libretto agilissimo e prezioso.
 
Giuliana Monticciolo
 
 
 

martedì 20 novembre 2012

Michelangelo Antonioni celebration a Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Il 20 e 23 novembre alle 16,30 in sala Agnelli

Letture e approfondimenti su Michelangelo Antonioni scrittore



Saranno dedicati alla scoperta dell'Antonioni scrittore i due incontri pubblici in programma martedì 20 e venerdì 23 novembre alle 16,30 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Gli incontri, curati dal critico e storico del cinema Paolo Micalizzi, con la collaborazione del Gruppo Scrittori Ferraresi, rientrano nel programma delle celebrazioni promosse dal Comune di Ferrara in occasione del centenario della nascita del celebre regista ferrarese. Ad aprire l'appuntamento di martedì 20, sarà il saluto del vice sindaco Massimo Maisto, cui seguirà un'introduzione di Paolo Micalizzi e, quindi, la lettura del racconto "Questo corpo di fango" tratto dal volume "Quel bowling sul Tevere" (Einaudi, 1983) di Michelangelo Antonioni, da lui poi trasposto nel film "Al di là delle nuvole"(1995). L'incontro proseguirà infine con la lettura di alcune testimonianze sul regista ferrarese dal libro "Una poesia per Michelangelo"... C

CRONACA COMUNE FE ON LINE

giovedì 1 novembre 2012

Alberto Rizzi- I pesci nel barile (Edzioni Saecula, 2012) * video



copertina-i-pesci-nel-barile.jpghttp://www.viavainet.it/evento/1986/2012-06-16/i-pesci-nel-barile.html

"...Il libro: Anni di piombo. Dopo la morte di Aldo Moro e il processo del 7 aprile 1979, un manipolo di giovani dell'Autonomia Operaia, l'Ottobre Rosso, si barcamena tra assemblee, volantini, vetrine prese a sassate. Quando il loro leader perde la vita in un banale incidente, le dinamiche e i ruoli all'interno del gruppo mutano. L'Ottobre Rosso cerca la rivoluzione, ma alla grande. Pedine inconsapevoli di un politico che "sorride di un sorriso sporco e basso", si illudono di poter cambiare la Storia. Ma le cose non vanno per il verso giusto. Una vicenda che sarebbe potuta accadere davvero.."

VIDEO- http://www.youtube.com/watch?v=1bPjO4dpe7Q

Alberto Rizzi wikipedia...  Secondo l'artista grafico ed editore Piermario Ciani (1951-2006, tra i primi a parlare di Blissett in Italia), è stato "architettato tra Bologna e Rovigo, con la complicità di un vecchio artista postale in disuso" - Alberto Rizzi, che compare come personaggio in Q (Adalberto Rizzi detto "Frate Pioppo" - e in tutti i successivi romanzi di Wu Ming) ma "partorito" in Friuli nel dicembre del 1994.

http://www.edizionisaecula.it/iniziative.aspx?PAGE=Presentazioni   *ALBERTO RIZZI Presentazione de "I pesci nel Barile" a Vicenza25 ottobre 2012 ore 21
Associazione Culturale CasaLorca – Piazzale Giusti, 23

Presenteremo "I pesci nel barile" insieme all'autore, Alberto Rizzi.
Lettura recitata a cura di Casalorca.

Sul nostro account Flickr trovate
alcune foto della serata

sabato 9 giugno 2012

Circolo Culturale Benedetto Croce 11 giugno, Lorenzo Braccesi Dominae, Matronae, Libertae





CIRCOLO CULTURALE BENEDETTO CROCE


Pesaro, lunedì 11 giugno, ore 18

Auditorium di Palazzo Montani Antaldi (g.c.)







Valerio Massimo Manfredi

Gianluca Montinaro



presentano il volume di



Lorenzo Braccesi




Dominae, Matronae, Libertae



(Pesaro, Walter Stafoggia editore, 2012)


Saranno presenti l'Autore e l'Editore





Si ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio

di Pesaro per il sostegno e l'ospitalità

martedì 3 aprile 2012

Paolo Melandri Centenario: Presenze enoiche nella poesia di Pascoli

Presenze enoiche nella poesia di Pascoli
«e… più non bere»
A

sentire i biografi, la cantina di Giovanni Pascoli era sempre molto fornita. Secondo alcuni, sarebbe stata la cirrosi a stroncare prematuramente il poeta dei Canti di Castelvecchio. Ma già quando era in vita, doveva circolare più di una indiscrezione sulle sue abitudini dietetiche se, in un momento di crisi della loro tormentata amicizia, D’Annunzio, piccato per le acide critiche del rivale alla propria mondanità, gli scriveva che preferiva rischiare l’osso del collo durante una caccia alla volpe anziché passare le serate davanti al fiasco. Il che doveva coincidere più o meno con la verità, se crediamo alle lettere, specie a quelle inviate all’amico droghiere Alfredo Caselli, che mostrano la costante preoccupazione del poeta di rifornire di cibi e bevande la propria dispensa.

Se la cantina di Castelvecchio fu sempre ben provvista, possiamo dire altrettanto della virtuale enoteca contenuta nei versi del suo proprietario? Si direbbe di no. Si tratta di una situazione speculare e opposta rispetto a quella di D’Annunzio. Nelle Myricae e nei Canti di Castelvecchio scorre decisamente poco alcol, vuoi per rimozione inconscia del tabù, vuoi per cosciente volontà di nascondere con cura un vizio vergognoso. Quando però nei testi pascoliani appare il vino, a fargli superare l’autocensura è la vite, alla cui ombra si nasconde. Lo stesso grappolo fa caute apparizioni, confuso tra foglie, gemme, pàmpini e fiori.

Proprio in ragione della loro rarità, gli affioramenti enoici meritano attenta considerazione, tanto più nelle Myricae, il libro in cui lo sperimentalismo pascoliano punta con maggior forza verso il traguardo dell’essenzialità.   .......................PAOLO MELANDRI,  2012
CONTINUA N.B.  PAGINA  Paolo Melandri- Centenario di Giovanni Pascoli (1912-2012)

domenica 28 marzo 2010

“In silenzio tra gli alberi” di Max Solinas

copj13[1].jpg

 

Dati anagrafici                    :

nome                                    :           Max

Cognome                            :           Solinas

Nato a                                   :           Venezia nell’ottobre 1963

Autore di                              :           In silenzio tra gli alberi

Edito da                               :           Edizioni biblioteca dell’immagine

Sito Internet                        :           http://www.maxsolinas.com

Dove acquistare il testo   :          

http://www.ibs.it/code/9788889199848/solinas-max/

 

Probabilmente alcuni di voi si chiederanno perché io inizi così la recensione di questo libro. È presto detto: questa mia recensione la si voglia interpretare come una lettera, all’interno della quale scriverò ciò che ho provato leggendo questo testo. Pertanto non racconterò di cosa in esso è contenuto, bensì di quello che mi ha trasmesso. Penso sia la cosa più importante. Ma non volendo nulla togliere all’autore, ho riportato i suoi dati e contatti prima, invece che poi come di solito faccio.

 

Caro Max,

ti scrivo questa “lettera” dopo aver letto il tuo libro, che ho trovato molto coinvolgente, bello, naturale ed espressivo. Leggendolo mi si è insinuato addosso un senso di tranquillità e serenità che prima non avevo mai provato, è stato come ascoltare le Quattro Stagioni di Vivaldi, che per me equivalgono alla pace più assoluta. E’ stata una lettura rilassante e leggera, ma allo stesso tempo riflessiva. Infatti mi ha fatto pensare un po’ a tutto, il mio “tutto” è inteso come “tutto ciò che ci circonda”: dal fiore all’ape, al cane che incontriamo per strada e ci fa le feste anche se non ci conosce, alle persone che passano per strada e ai bambini che, dal passeggino, ti sorridono innocentemente.

Con questo testo non ho solo riflettuto, mi sono anche divertita nel vedere com’è stata inserita la punteggiatura, non sempre corretta (ma quando mai lo è?) Ci sono scrittori, conduttori televisivi e dei Tg che sbagliano addirittura a coniugare i verbi, figuriamoci se si stanno a vedere le virgole e i punti. Tra l’altro ho un ricordo di un testo di grammatica italiana che usavo alle medie, c’era scritto che, tramite la punteggiatura, uno scrittore si crea uno stile personale e originale.

Ho notato che nel tuo testo, (lo possiamo chiamare “diario”? - Direi proprio di sì!) nel tuo diario, ci sono termini che purtroppo non vengono più usati come ad esempio “propinguare” (tanto che anche il pc me lo segna in rosso). A dire il vero questa terminologia desueta (tanto per rimanere in tema), a me piace molto: qualche tempo fa ho scritto un racconto con termini che ormai sono “passati di moda”, parole che molti non sanno nemmeno cosa vogliano dire e per scoprirlo devono andare su Internet a cercare.

Mi è piaciuto tutto il libro, ma ammetto che ci sono stati due capitoli che mi hanno colpito di più degli altri: “Televisione/Pubblicità” e “Lettera ad un amico”. Del primo sono rimasta colpita da questa frase:

La televisione ci impone l’incoscienza, a piccoli passi e dolcemente ci violenta i pensieri, ci estranea dalla realtà e ci impedisce di riflettere autonomamente. Ci dà punti di riflessione distorti, che ci distraggono dalla vita vera, dalla nostra vita”.

Ma non è stata la sola frase che mi ha colpito, in realtà ho sottolineato il 98% del capitolo. Nello stesso paragrafo parli del tempo meteorologico e dici che nemmeno lui ha più una sua dignità, che due giorni di pioggia diventano una calamità e due di sole a 30 gradi una grave e improvvisa metamorfosi delle stagioni. Probabilmente vivendo in quest’epoca in cui dobbiamo adattarci a tutto, soprattutto al clima che fa ciò che la natura gli impone, ci sono persone che non si accontentano di essere felici e godersi il sole in una bella giornata. Per contro, non ci sono quasi più persone che, da dentro le loro case, si mettono davanti alla finestra a guardare la pioggia cadere. Oggi hanno bisogno di trasformare una goccia di pioggia in temporale e il calore del sole nell’Apocalisse, altrimenti, se tutti riuscissero a godere di ciò che di più normale esiste, pioggia e sole, non avrebbero più il problema di come modificare e adattare il mondo a loro uso e consumo.

Si tagliano gli alberi per costruire case, si cementano fiumi e laghi per trasformarli in strade asfaltate, si uccidono gli animali solamente per divertimento e passatempo e non per primaria necessità di sostentamento. Ci sono città che non hanno una distesa d’erba naturale o una quercia secolare, tutto questo loro lo chiamano “progresso”. Io, personalmente, lo chiamo”distruggere il Pianeta”.

Ci preoccupiamo tanto se ci sia o meno vita su Marte ma non vediamo che la nostra terra, quella che ci permette di vivere, sta pian piano rovinandosi e tutto per colpa di quelle persone che, per portare avanti le loro cause e poter essere ricordati dalla storia lasciando un segno del loro passaggio, stanno distruggendo ciò che di più prezioso abbiamo a nostra disposizione: la Terra!

Nel secondo capitolo da me citato, “Lettera ad un amico”, mi ha colpito in modo particolare il fatto che tu scrivessi questa lettera a te stesso. Immagino che, come tutti, tu sia il tuo migliore amico e il tuo critico più severo. Credo che se tutte o quasi le persone scrivessero, o magari tentassero, di scrivere una lettera al proprio migliore amico, cioè loro stessi, cercando di essere il più sinceri ed onesti possibile, forse non ci sarebbero più persone tristi e piene di rabbia repressa, perché lo scrivere in generale, ma soprattutto a noi stessi, aiuta moltissimo. Senza che ce ne accorgiamo riusciamo ad esternare e a buttare fuori tutto ciò che abbiamo dentro, non dobbiamo per forza far leggere i nostri pensieri a qualcuno, l’importante è scrivere e riuscire a farlo cercando di non raccontarci bugie. Penso che scrivere, in fin dei conti, serva a tutti e che anche chi non è uno scrittore o un poeta possa tranquillamente prendere una penna e un foglio bianco dove imprimere i suoi pensieri. Poi lo può anche buttare via, bruciare, farci ciò che vuole, ma l’importante è riuscire a scrivere.

Sono felice di aver letto questo libro perché mi ha insegnato molte cose. Spero che questo tuo testo venga letto da molti perché vale la pena metterlo tra “i libri letti nella propria vita”.

 

Manuela Vio

 

 

Citazione: “Come ci si può annoiare, se viviamo?” – Max Solinas “In silenzio tra gli alberi”-


 
 
http://manuelavio.estro-verso.net/
manuela8956@hotmail.it

 
VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=pbhbBcWxD4M

 


Oltre 20 giochi per Messenger. Provali subito!

martedì 22 dicembre 2009

Lo scrittore cyber Lorenzo Mazzoni

LORENZO MAZZONI.jpgDA LIBERI DI SCRIVERE

Prima di iniziare volevo dirti che... posso darti del tu?
certo.

Che casa tua assomiglia incredibilmente alla mia.
anche tu hai i muri colorati e la terrazza con vista sugli orti e sul murales di Rousseau?

Sì, ed ho perfino gli stessi dischi.
Non ci credo... anche Doughnut in Granny's Greenhouse di The Bonzo Dog Doo Dah Band?

Sì.
Andremo d'accordo noi due, vai con le domande.

E' uscito da qualche settimana il tuo ultimo romanzo, Le acrobazie mentali di Ivan Mostarda (Robin Edizioni), hai voglia di parlarmene?
Non troppa, basta che ti connetti al sito della casa editrice e puoi leggere la sinossi. Comunque dato che anche tu possiedi Doughnut in Granny's Greenhouse, farò uno sforzo. Ivan Mostarda è un caleidoscopio. Un viaggio, in tutti i sensi. Se vuoi, un libro d'avventura classico con elementi surrealisti... per dirla semplice: 'Un musicista di strada che suona pentole capovolte con bacchette cinesi, una ragazza dalle gambe perfette e dagli occhi grandissimi, un mercenario che scompare e riappare, un clochard che indossa un saio da penitente e che studia iscrizioni runiche, uno spregiudicato affarista egiziano, un albergatore turco che parla con la foto di Atatürk, una ricca occidentale che continua a mangiare senza sosta dal giorno del suo matrimonio. Sono solo alcuni dei personaggi che animano questo rocambolesco e surreale romanzo. Libro d’avventura, d’amore e d’amicizia, Le acrobazie mentali di Ivan Mostarda si sviluppa come un caleidoscopio coloratissimo: vichinghi, buskers, giornalisti falliti, chiromanti, la Monna Lisa, kamikaze improvvisati. Fra l’Emilia, Parigi, Istanbul, le coste del mar Rosso e la Maremma, una storia appassionante, allegra e commovente sulle tappe della vita.'... ho letto la sinossi... beh, sì, il libro parla essenzialmente di questo. ..

CONTINUA http://liberidiscrivere.splinder.com/post/16964793

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=kIAl9KkAU4Y

martedì 22 settembre 2009

FEDERICO BENEDETTI ALL'ARIOSTEA

EURIDICE DI FEDERICO BENEDETTI.jpgDA ESTENSE COM

Euridice’, il romanzo di Federico Benedetti, all’Ariostea

Si intitola “Euridice” il romanzo di Federico Benedetti che oggi alle 17,30 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. All’incontro interverranno, assieme all’autore, anche Claudio Cazzola e l'attore Fabrizio Bonora, che proporrà letture dal testo, con un accompagnamento musicale.

“Euridice” è un romanzo d'amore; racconta infatti l'amore tra due adolescenti, vissuto come un mezzo per evadere dalla realtà circostante, dall'atmosfera della provincia, dalla propria famiglia e anche da se stessi; ma è anche un romanzo storico: nonostante la mancanza di riferimenti cronologici o geografici precisi, l'azione si svolge infatti nell'Italia degli anni Settanta, in seno prima alla contestazione, poi al terrorismo. “Euridice” è altresì un romanzo iniziatico: dai quindici ai diciannove anni, i protagonisti vivono il cruciale passaggio dall'adolescenza alla vita adulta, nell'illusione che tutto sia possibile, anche lo spreco.

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=55070&format=html

http://www.youtube.com/watch?v=Fn4g1cxJI84

sabato 30 maggio 2009

RENATO DI LORENZO L'ENIGMA DEI NUMERI DI DIO

RENATO DI LORENZO.jpgL'enigma dei numeri di Dio   RENATO DI LORENZO (GENOVA)
Jiera, una strana bambina sopravvissuta allo sfascio dell’Unione Sovietica che ha inghiottito i suoi genitori, rifugiatasi dopo un lungo viaggio in via Rosengade a Copenhagen, dice al suo amico Mikkel che un angelo le detta dei numeri.
Sarà vero?
Esaminando solo i numeri la questione appare indecidibile.
A meno che…
Aleksia saprà trovare la risposta all’enigma.
Di Lorenzo R., Rosengade 39, Mursia, 2009
“Renato Di Lorenzo sa calare abilmente nella struttura molte riflessioni non conformiste sui cosiddetti ‘poteri forti’ ”.
Panorama

“I libri di Renato Di Lorenzo colgono e restituiscono appieno la complessità del vivere”
Il Mattino

Renato Di Lorenzo “ha sedotto i lettori che amano gli intrecci”.
la Repubblica
 
Renato Di Lorenzo (rdlea@libero.it), giornalista e scrittore, Ricercatore, Editorialista(Letteratura, Matematica, Fisica e Astrofisica): ha pubblicato i romanzi L’Assalto (Mondadori Omnibus, 2003), Evidenze (Foschi, 2004), Tara (Foschi, 2005), Katarina e il Pericolo della Neve (Foschi 2006) I Trafficanti (Hobby & Work, 2006), Penombre (Hobby & Work, 2007), Supermarket (Foschi 2007), 10 Morti (Foschi 2008), 100 Croci (Foschi 2008), Ombre Gemelle (Falzea 2008), Rosengade 39 (Mursia 2009) oltre una lunga serie di saggi di grande successo per Il Sole 24 ORE. Ha venduto oltre 170.000 copie. Ha prodotto anche un manuale di scrittura creativa: Smettetela di Piangervi Addosso: Scrivete un Bestseller (Gribaudo 2006). E’ tradotto all’estero. Dal 2005 è curatore per l’associazione culturale Satura della rassegna letteraria La Letteratura del Crimine e della Scuola Satura di Scrittura Creativa. E’ un esponente della corrente literary mistery, racconti di destini e di passioni e di temi "assordanti" per la vita, ma con una trama gialla, quella che – a detta di molti - più riesce a suscitare emozioni nel lettore.

Renato Di Lorenzo (rdlea@libero.it), a journalist and a writer, has been published the novels L’Assalto (Mondadori Omnibus, 2003), Evidenze (Foschi, 2004), Tara (Foschi, 2005), Katarina e il Pericolo della Neve (Foschi 2006) I Trafficanti (Hobby & Work, 2006), Penombre (Hobby & Work, 2007), Supermarket (Foschi 2007), 10 Morti (Foschi 2008), 100 Croci (Foschi 2008), Ombre Gemelle (Falzea), Rosengade 39 (Mursia 2009), besides many bestseller essays for Il Sole 24 ORE (the largest economics publisher in Europe). He has sold more than 170,000 copies. He has also written a creative writing handbook: Smettetela di Piangervi Addosso: Scrivete un Bestseller [Stop Moaning - Literally: crying on yourselves: Do Write a Bestseller] (Gribaudo 2006). He's been translated abroad. Effective 2005 he's in charge of the literary festival 'La letteratura del crimine' (Crime Literature) and of Scuola Satura di Scrittura Creativa (Satura Creative Writing School) for the no profit orgamization Satura (based in Genoa, IT). He's a literary mistery trend representative, writing stories about 'deafening' destinies, passions and themes, though having a mystery plot, which - as many seem to think - proves the more emotional for the reader.

*Renato Di Lorenzo Facebook

http://blogbooksshow.myblog.it/archive/2009/05/03/libri-rosengade-39-di-renato-di-lorenzo.html

http://www.youtube.com/watch?v=Dt2ECBmAonk  CLIP

mercoledì 11 marzo 2009

IL NOIR DI SONJA PERJN

ESTE EDITION SONJA PERIN.jpg  SONJA PERIN - A EST DEL PARADISO (ESTE EDITION)

... Quest'appassionante giallo di Sonja Perin è un caleidoscopio dalle variegate trame. A parte la prevalente figura della fotografa Cris, la protagonista, molteplici altri personaggi danno vita ad un sequenziato tracciato di depistaggi e doppi giochi. Una stratificata struttura sempre aperta all'imprevedibile.

La geografia, che ambienta gli accadimenti tra le amenità naturalistiche e monumentali della riviera del Brenta, e la parallela, criminosa appendice del famigerato Felice Maniero (che l'autore reimpasta in umano ridimensionamento), contornano i sanguinosi risvolti di rivalità tra due clan concorrenti della malavita.  Nell'incastico rapporto tra un vecchio saggio e la fotografa è costruita, non scevra d'affettive note, l'intelaiatura portante del romanzo.

La perversa diversione perpetrata dalle bande del crimine insieme alle contrapposte azioni di polizia alimentano nel lettore una curiosità mai piaga.

*Sonja Perin è alla sua seconda pubblicazione di narrativa. La sua opera prima, Una favola Blu, ha riscosso ampio successo di pubblico e di critica. Ha pubblicato e pubblica poesie e saggi su riviste ed antologie.

EMILIO DIEDO

www.este-edition.com

http://www.youtube.com/watch?v=gh5HaqsCrvA Filmato

 

lunedì 15 dicembre 2008

PAOLO RUFFILLI E IL NUOVO CIELO

imagesruffilli.jpgLE STANZE DEL CIELO DEL POETA PAOLO RUFFILLI

A gennaio sarà a Ferrara a presentare il nuovissimo libro: è Paolo Ruffilli, tra i più importanti poeti e scrittori italiani contemporanei, tra gli ultimi non "politicamente e artisticamente" correttI scrittori della generazione postneoavanguardie, Gruppo 63 Gruppo 70, Poeti della Parola Innamorata, eccetera, le poetiche di fine secondo novecento. Ruffilli, con pochi altri (senz'altro il "ferrarese" Roberto Pazzi) ha superato senza problemi di neoaccademicismo precoce la soglia del duemila e ora è in tour a presentare il suo ultimo gioiello: LE STANZE DEL CIELO (Marsilio) a Firenze-Palazzo Panciatichi-il 14 12 2008 alle 16 30.

Opera quest'ultima, dove miscela con la consueta peculiare ricerca linguistica e poetica i due bordi "genetici" del sua Fare Poesia e Parola negli anni duemila: vocali e consonanti e versi liberi e in libertà (ma alla luce anche dei numeri contro-metodo dei vari Lacan, Chomsky o Wittengstein) interfacciati con logiche del senso... cosiddetti sociali, ma da sguardi e punti d'ascolto anticollettivistici, il fare conoscenza degli spiriti liberi!

"...Ho avuto, anch'io 16 anni......è un'età tragica....."  IL GIORNO IN CUI SENZA SAPERLO NOI SCEGLIAMO IL FUTURO: più o meno così una delle password d'interprertazione suggerite da Ruffilli, una delle leggi per così dire tacite del/dal Futuro, il futuro biografico di tutti spesso appunto deciso in quella breccia temporale umana della gioventù, non solo spensierata o tragica (in senso dionisiacio-magari) o casuale, witz esistenziale dove Desiderio Sogno e Utopia individuale quasi all'improvviso appaiono alla luce del Sole e - gli umani giovani immaginano macchine di Realtà per concretizzarli.

Paolo Ruffilli è già stato anche diverse volte a Ferrara per suoi diversi volumi: ospite ad esmpio alcuni anni fa presso la Società Dante Alighieri: direttore della Casa Editrice Edizioni del Leone ha anche prodotto il vellutato esteta ferrarese Marco Tani (Altana d'Oriente); anche (non frequente tra gli scrittori) divulgatore letterario e aperto alle avanguardie nei suoi programmi in merito radiofonici (Rai Radio 2) ha parlato anche del ferrarese R.Guerra e di alcune poetesse di Ferrara (S.Forty, A. Dadier, D.Villani, Aster Hope). Anche saggista (un poco alla Malaparte o alla Nievo in chiave postmoderna a cui ha dedicato anche alcuni saggi) tra le diverse raccolte poetiche tutt'oggi sorprende PICCOLA COLAZIONE (Garzanti), di fine anni '80), piccolo grande capolavoro di certa avanguardia poetica italiana, ancora freschissimo, imprevedibile e modulare. Infine, Paolo Ruffilli, è incluso, in un'antologia sonora (inserto CD Panorama) dedicata ai venti nomi fondamentali della Poesia Italiana del Novecento, edita nel 2003.

ROBERTO GUERRA

http://www.italialibri.net/autori/ruffillip.html