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lunedì 11 ottobre 2010

Vittorio Sgarbi: Eolico e Ecomafia

  «L’eolico è ormai un settore pervaso di affari illeciti. Qualunque amministratore - dice Sgarbi - che prende o accetta anche indirettamente soldi dalle imprese dell’eolico dovrebbe essere arrestato: primo fra questi Nichi Vendola. I dati dicono che la Puglia è la prima regione in Italia per potenza generata da impianti eolici istallati su tutto il territorio.

L’eolico è una truffa. Gli arresti continui confermano che quello dell’energia pulita è solo un miraggio: ciò che alletta è il modo facile di fare soldi senza alcun beneficio per le popolazioni»

 

 

l’Ufficio per la Comunicazione

(Responsabile: Nino Ippolito)

0924 – 991401 e 0924-991400

331-1708195,380-5475045

ufficiostampa@cittadisalemi.it

martedì 14 settembre 2010

Vittorio Sgarbi Ecomafia in Sicilia

 Mi appello inoltre al Presidente della Regione, che si dimostrò sensibile, perché stabilisca definitivamente il veto all’eolico in tutta la Sicilia bloccando gli affari miliardari di multinazionali attraverso gli «sviluppatori» che anno visto la Sicilia come facile terra di conquista»



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(Responsabile: Nino Ippolito)

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venerdì 6 agosto 2010

Sicilia Ecomafia rossa - secondo Vittorio Sgarbi

 

«Da deputato Baldo Gucciardi piena approvazione

e la richiesta di sottoscrizione di un documento congiunto

sulle energie da fonti rinnovabili»

Sgarbi: «Il Pd è ossessionato

da Giammarinaro. La realtà è

che la Sinistra non ha osservato le infiltrazioni mafiose nell’eolico»

«Non si vedono i fatti reali in cui la mafia

combina suoi affari trafficando con politici

complici o – cosa altrettanto gravi - ignari e silenti»

 

 

SALEMI – Vittorio Sgarbi replica al PD sulla polemica riguardante l’installazione degli impianti fotovoltaici:

 

«Occupandosi solo di piccola politica locale e vivendo l’ossessione di Giammarinaro i due rappresentanti dell’opposizione continuano a combattere una battaglia che non ha niente a che fare con la realtà.

 

La realtà è che Salemi - in questi anni, governando, assieme ad altri, il consigliere del Pd Calogero Angelo - è stata sfregiata e violentata da un numero impressionante di pale eoliche, contro le installazioni delle quali nessuno della Sinistra ha mai obiettato nulla, e tanto meno ha osservato le infiltrazioni mafiose che le recenti condanne della Procura di Palermo hanno confermato come io soltanto, a Salemi, ho denunciato.

 

Non capisco bene dunque cosa sia la lotta alla mafia se si continuano ad agitare fantasmi e non si vedono i fatti reali in cui la mafia combina i suoi affari trafficando con politici complici o – cosa altrettanto grave - ignari e silenti.

 

Poi arriva un sindaco dal Nord e dice puntualmente, nel silenzio di tutte le istituzioni, quello che la magistratura verifica. Questa è la realtà. E queste sono le ragioni per le quali io ho detto, infischiandomene della maggioranza, che, fin che sarò a Salemi, non consentirò l’installazione nelle campagne di pannelli fotovoltaici.

Anche questo è il senso di un Museo sul Paesaggio, il primo in Italia, di cui l’opposizione non sembra essersi accorta.

 

Mi dispiace, tra l’altro, dovere far sapere ai consiglieri del Pd che l’onorevole Baldo Gucciardi mi ha manifestato piena approvazione per la posizione assunta e mi ha chiesto di sottoscrivere un documento comune sulla questione delle energie da fonti rinnovabili.

 

Continuo dunque a non capire di cosa dovrei vergognarmi avendo semplicemente ribadito una posizione che non poteva essere più pubblica e più politica essendo stata espressa in un articolo sul «Corriere della Sera».

 

Non vedo perché avrei dovuto accomodarmi ai riti - ripetitivi e retorici – del dibattito in consiglio comunale. Non devo dibattere niente. Ho una posizione chiara e manifesta. Non conosco la posizione degli esponenti locali del Pd, ma non credo che non potrà discostarsi molto da quella del loro parlamentare regionale.

 

Quanto alla falsa ricostruzione secondo cui avrei preferito Giammarinaro a Oliviero Toscani, mi pare una volgare semplificazione. E’ notorio – e il Pd lo sa bene – che ho fatto di tutto per dissuadere Toscani dalle dimissioni, ma alla fine, da salemitano adottivo quale mi ritengo, non potevo non prendere le distanze dalla sua accusa generica di «spirito mafioso» nei salemitani.

 

Mentre io, infatti, ho denunciato gli interessi della mafia in una precisa circostanza, le generiche dichiarazioni di Oliviero Toscani mi sono sembrate ingiustificate e ingenerose.

 

Se poi, inseguendo il fantasma di Giammarinaro, i rappresentanti del Pd, nel corso degli anni, non hanno aperto bocca sullo scempio dell’eolico, non capisco che titolo abbiano oggi a fare prediche e a gridare vergogna a chi ha detto la verità. La loro vergogna è davanti agli occhi di tutti: il paesaggio violato quando io non ero sindaco, Salemi era ai più sconosciuta, ma loro stavano nella maggioranza. Silenziosa, molto silenziosa. E, come i cittadini sanno, anche immobile»

 

 

l’Ufficio per la Comunicazione

(Responsabile: Nino Ippolito)

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martedì 3 agosto 2010

Salemi Fotovoltaico Sgarbi denuncia la complicità Sinistra-Mafia

 

«Dal ministro Maroni conferma di indagini

in corso sulle connessioni tra criminalità organizzata

e business del fotovoltaico»

Sgarbi:

«Nel fotovoltaicoci sono gli

 stessi interessi mafiosi dell’eolico»

«La Sinistra non sia complice

della criminalità organizzata»

 

www.cittadisalemi.it

lunedì 10 maggio 2010

Sgarbi e Salemi laboratorio dell'antimafia

sgarbi 2.jpgda Corriere della Sera

...il Museo della mafia. L'hanno voluto Sgarbi e Toscani (che ha disegnato il logo: una macchia di sangue a forma di Sicilia), l’hanno costruito Nicolas Ballario, Elisabetta Rizzuto e i ragazzi della «gruppo terremoto», l’ha ideato nella struttura Cesare Inzerillo, un giovane artista palermitano. Niente coppole, lupare, oggetti simbolici che poi ammuffiscono sotto la polvere. Ma un percorso multimediale. Nere le pareti, neri i pavimenti, nera l'atmosfera. Dentro, dieci cabine elettorali ognuna delle quali «arredata» per un tema: la violenza, la Chiesa, la famiglia, il potere, il carcere, l'informazione, la sanità... Pochi mezzi, pochi soldi (63.000 euro in totale, tutto compreso: un terzo di quello che costerà la «La Regata dei Mille» della vicina Marsala, che ha tappezzato i muri di manifesti accorgendosi troppo tardi che il lungomare era quello di Trapani!) ma in compenso tante idee. Sviluppate soprattutto attraverso i video. Intriganti. Affascinanti. Agghiaccianti. Da non perdere la strepitosa ricostruzione della storia della mafia attraverso le prime pagine dell'ultimo secolo, dall'uccisione di Petrosino all’arrivo del prefetto Mori, dal delitto Notarbartolo al sacco di Palermo, dalla morte di Salvatore Giuliano alla strage di Capaci. Undici sale complessive ricche di storia, dolore, orrore. Come quella dedicata a «Palermo felicissima » dove, dopo un amaro raffronto tra quella che era la bella città d’un tempo e la devastazione palazzinara, Inzerillo ha riprodotto un vero e proprio abuso edilizio, che culmina nella mummia di un morto ammazzato dalla mafia e cementata in un pilone. Non farà buona pubblicità all'Italia? Può darsi. Ma la mafia, al di là delle chiacchiere, si sfida anche così....

Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella

art completo


http://www.corriere.it/cultura/speciali/2010/visioni-d-italia/notizie/13Salemi-La-grande-truffa-siciliana_aabf23c6-5a66-11df-903e-00144f02aabe.shtml