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domenica 5 febbraio 2012

Perchè N.O. Crescita/Decrescita Riflessioni sul Manifesto di Matteo Marconi

Già Aristotele era solito dire che in tutte le cose è necessario avere misura, un giusto mezzo in grado di orientare le scelte esistenziali al meglio. Nei tempi moderni, per una serie di infortuni che non è il caso di stare qui a riportare, si è preso a interpretare quel giusto mezzo come una semplice via di mezzo tra due estremi, come se fosse possibile creare una sorta di chimera esistenziale, in grado di prendere i punti considerati migliori di due opzioni contrastanti.
Questa visione compromissoria della giustizia è molto lontana dall'ideale aristotelico, che poneva l'accento sul giusto più che sul mezzo. La soluzione di una controversia, in definitiva, doveva essere trovata in una posizione ulteriore, qualitativa, in grado di rendere giustizia ad entrambe eventualmente superandole.
Una nuova posizione è ciò su cui lavorare anche a proposito del nostro Manifesto: Vassallo, al di là della posizione specifica, ha suscitato opportunamente una questione
di metodo sul fatto che ogni azione che non chiarisca le basi di partenza naufraga. Stesso motivo alla base del fallimento di quelle opzioni politiche venute da destra tra gli anni settanta e ottanta, riuscite in una massa d'uomini subito corrotta dal contatto con il potere.
Pur non potendo e non volendo ragionare al minimo comune denominatore,depotenziamento di un pensiero forte, le luci del Manifesto sono abbastanza evidenti. I ragionamenti più avvertiti, le riflessioni non banali, partono da alcune tracce comuni che vanno sottolineate. Queste tracce possono costituire, a loro volta, la base per un lavoro aristotelicamente più giusto, in grado di omologare al meglio le sue componenti.
Non si tratta di un lavoro facile, ma l'esigenza di essere-in-città, sentita dalle varie anime che hanno partecipato all'iniziativa, comporta uno sforzo creativo superiore, più coinvolgente e quindi maggiormente pronto alle grandi sfide del post-moderno.
Ho voluto mettere in evidenza alcune delle tracce che mi sembrano trainanti dell'esperienza del Manifesto: ......
CONTINUA 01/6
 
 
 
 
http://nuovaoggettivita.blogspot.com/p/perche-no-crescitadecrescita-cura-di.html


 

lunedì 5 settembre 2011

Wolfgang Amadeus Mozart "remix"

Wolfgang Amadeus
Dal Canto XXVI di Ezra Pound
passo scelto, tradotto e ri-cantato da
Paolo Melandri
avec le plus grand plaisir
  «Al Majale Sommo, S.A. Serenissima l’Archiepiscopus,
Christianae Legis Antistes, Supremo Fellone,
Colloredo de Salzburg:
pioggia de caca etterna et perditione.
Visto che la Vostra esaltata Flatulenza è troppo avara
per concedermi uno stipendio decente
e m’ha di già detto che qui io non ho nulla à sperare
et farei meglio a cercar la mia fortuna altrove;
e visto che dal tempo del grazioso colloquio
avete per tre volte ostacolato
e infine impedito la mia partenza
e quella di mio padre, a voi devoto
più ch’io non sia,
vi chiedo, Altezza, per la quarta volta
di comportarvi in modo più decente
e questa volta
permettre mon départ.
Ahi! dipartenza amara!
Wolfgang Amadeus. Agosto 1777»
 
«P.S. Come è la sonata, così è la piccola M.lle Cannabich»
 from Paolo Melandri
aujourd’hui 28 août 2011
«Recisa quiescit»

martedì 5 luglio 2011

Nuova Oggettività-Manifesto in Fieri-incontro a Roma l'8 luglio


*poesia visiva (incontro 8 luglio) di Sandro Giovannini

Venerdì 8 luglio 2011  alle ore 16.30 si terrà a Roma,
presso il caffè  letterario Aquisgrana, Via Ariosto 28/30 (p.zza Dante - Collegamenti Metro A Manzoni; TRAM 3, BUS 16, 714) ,

un nuovo incontro sul Manifesto in fieri di prossima pubblicazione e sul progetto ad esso legato.

Francesco Mancinelli, Luisa Pesante