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martedì 4 marzo 2025

Futurismo-ecologista ante litteram...

 https://romamobilita.it/it/node/24193

Erano innamorati dell’elettricità. Ne avevano salutato l’avvento come una rivoluzione. Ne intuivano le potenzialità presenti e future. Erano arrivati - e c’è una fase di Marinetti bene evidenziata nel percorso della mostra – a prefigurare invenzioni che sarebbero arrivate molti decenni dopo come il telefono senza fili o il computer. Sul versante della mobilità amavano il tram. Anch’esso a trazione elettrica. Un mezzo che non a caso è raffigurato in un celebre quadro di Carrà (esposto nella mostra in corso alla Gnam, ndr). Nel 1911 lo rappresenta come un collegamento tra il cittadino e la vita urbana. Come una fusione con la città circostante”.

La velocità, le auto da corsa, gli idrovolanti ma anche i treni…

“Questo aspetto dei futuristi è poco conosciuto e approfondito. Marinetti amava moltissimo il treno. A maggior ragione avrebbe utilizzato ed esaltato l’utilità di quello a trazione elettrica (che in qualche modo aveva intuito e prefigurato ma non ha fatto in tempo a vedere, ndr). L’elettricità era, per lui, il più importante vettore verso l’innovazione. Marinetti considerava Marconi un sinonimo di futuro. E c’è un elemento temporale che li accomuna: nel 1909 viene pubblicato, sul giornale francese Le Figaro, il Manifesto Futurista. Nello stesso anno Marconi vince il premio Nobel per la Fisica. Non è una coincidenza”.

 


domenica 26 gennaio 2025

Cruciani Ecologia Nuova Religione

 https://www.ilgiornale.it/news/politica-internazionale/nuova-religione-cruciani-smonta-politiche-green-pd-lite-2428170.html

È una nuova religione". Cruciani smonta le politiche green del Pd: lite in studio

La parlamentare dem critica le nuove politiche annunciate da Trump: "Quello che sta facendo è grave". Dura la replica di Cruciani: " Il Green Deal sarà picconato"...

Dallo stop alle follie green ai dazi all’Europa, passando per la stretta sulla politica migratoria e il rapporto con Giorgia Meloni e il governo che presiede. Il ciclone Trump si è abbattuto sugli Stati Uniti ma i suoi effetti si vedranno anche, se non soprattutto, nel Vecchio Continente. Questo, a ben vedere, è il vero terreno di scontro sul quale la politica italiana sarà costretta a combattere. Lo stesso ring che, dal giorno di insediamento di Donald Trump, vede impegnati i principali opinionisti italiani. Nell’appuntamento serale con 4 di sera, il programma condotto da Paolo Del Debbio su Rete4, il "trumpismo" di Giuseppe Cruciani si è scontrato con il ferreo europeismo di Alessia Morani da un lato e Matteo Pucciarelli dall’altro.

Grande Cruciani sul 4 di Del Nebbio...contro il Pd e i suoi scocertanti opinionisti.. E l'cologismo come New Religion AsinoRosso  

https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/cruciani-ecologia-nuova-religione.html


 

 

mercoledì 13 novembre 2024

Casa con 60 lati!

 https://www.esquire.com/it/lifestyle/real-estate/a62650370/casa-60-lati-geniale-conviene/?utm_source=pocket-newtab-it-it

Non che di case dodecaedriche al mondo ce ne siano tante. Ce ne sono pochissime, quasi nessuna. Eppure questa sembra essere un modello abitativo potenzialmente rivoluzionario. Per il risparmio, innanzitutto, visto che il prezzo per costruire una casa del genere è molto basso. Poi perché parliamo di una casa perfettamente ecologica. La stranissima casa progettata da un professionista del campo come Joshua Tulberg di Dodeca Domes include uno scheletro in acciaio saldato e una serie di montanti in legno. L'idea è un po' quella di una forma a mongolfiera, ma perfettamente impermeabile, e altrettanto perfettamente isolata a livello termico e acustico.

Le eco-case sono un'ottima scelta. In questo caso la scelta è più che ottima perché oltre a isolamento, dimensioni e originalità c'è un prezzo che lascia a bocca aperta. Costruire questa casa su un proprio terreno, magari su un colle panoramico o in campagna, costa non più di qualche migliaia di euro. Le spese per il legno sono minime, il grosso dell'investimento è semmai nell'"hub" in acciaio.

Asino Rosso, merita il boom previsto, nonostante la sua originalita' e potenzialita' ecologica, questa casa specciale di..60 meri! 



 

sabato 26 ottobre 2024

Angelo Giubileo, filosofo, La dittatura Green...

LA FOLLIA GREEN

di Robert Von Sachsen Bellony

La Follia Green: un Viaggio Distopico nella Natura Manipolata

In un futuro non troppo lontano, il mondo ha vissuto una metamorfosi radicale sotto il peso del cambiamento climatico e della crescente insoddisfazione sociale. L’umanità, allontanatasi dalla sua essenza naturale, ha abbracciato una follia green che ha compromesso non solo il pianeta, ma anche la psiche collettiva degli individui. In questo racconto distopico, esploreremo un universo dove il culto della sostenibilità ha assunto proporzioni esoteriche, trasformando le città in labirinti di verde tossico e il concetto stesso di vita in una spirale di follia.

Il Culto del Verde

La “Follia Green” è nata da un desiderio genuino di salvare il pianeta, ma si è rapidamente trasformata in una religione laica che adora la natura in modo fanatico. I cittadini sono diventati adepti di un culto ambientalista che regolamenta ogni aspetto della vita quotidiana. Le città sono state modificate per rispecchiare questa nuova filosofia: la vegetazione ha invaso ogni angolo, le case sono sommerse da giungle verticali e i sistemi di controllo ambientale sorvegliano le abitudini quotidiane. Le strade, un tempo battute dall'asfalto, sono ora ricoperte di fango e radici, rendendo difficile qualsiasi spostamento.

La parola d'ordine è "sostenibilità", ma essa si traduce in un insieme di dogmi rigidamente imposti. Ogni gesto umano è monitorato: il consumo di acqua, l'utilizzo dell'energia, persino il modo di mangiare. I “Guardiani del Verde” vigilano su ogni malcostume, impiegando tecnologie avanzate per punire coloro che non rispettano le nuove regole. La libertà individuale è sacrificata sull’altare dell’armonia con la natura.

Simbiosi o Schiavitù?

In questo nuovo ordine mondiale, gli esseri umani sono visti come parassiti della natura, creature da educare e disciplinare. La scienza si è imbattuta nell’alchimia ecologica, dove geni e piante sono mescolati per creare ibridi che promettono di rimediare ai danni del passato. L’idea di una simbiosi perfetta tra uomo e natura è diventata un mantra, ma a quale costo? Le persone stesse sono state ricondotte a una condizione di schiavitù naturale, dove ogni libera scelta è stata annullata dalla necessità di conformarsi a un’ideologia che sacrifica l’individualità sull’altare della collettività.

Se un tempo si cercava la bellezza e l’unicità nella natura selvaggia, ora essa è ridotta a un mero strumento per il controllo sociale. Riti collettivi vengono celebrati in parchi infestati da piante geneticamente modificate, dove i cittadini partecipano in una trance collettiva, credendo di purificarsi attraverso il contatto con la terra. In questo contesto, il concetto di “follia” assume un significato nuovo: non è più solo una perdita di contatto con la realtà, ma una mancanza di conformità alle nuove norme del vivere ecocompatibile.

Un Futuro Incerottato

Nel cuore di questa distopia verde, si agita una resistenza silenziosa. Un gruppo di ribelli, che si autodefinisce "I Nativi della Follia", lotta contro l’oppressione del pensiero unico. Essi riscoprono le antiche pratiche di rispetto per la terra, ma rifiutano di canalizzarle in un dogma. I loro rituali non sono imposti, ma nati da una connessione autentica e rispettosa con l’ambiente, lontani da ogni forma di culto.

In questo mondo distorto, la follia green non è solo una questione di ideologia ecologica; è il riflesso di una società che ha perso il suo equilibrio. Mentre il verde straripa in ogni angolo, l’umanità deve affrontare le conseguenze delle proprie azioni e trovare un modo per ricostruire una relazione armoniosa con la natura, senza cadere nel tranello di un’ideologia che, pur con buone intenzioni, ha portato alla distruzione.

Riscoprire l’Essenza Umana

La follia green è una chiamata a riflettere sulle scelte fatte nel nome della salvezza del pianeta. In questo viaggio distopico, la sfida principale rimane quella di riscoprire l’essenza umana, equilibrando il rispetto per la natura con la libertà individuale. Solo così potremo evitare che il culto del verde diventi la nostra prigione e non un ponte verso un futuro sostenibile e autentico. La vera salvezza della terra non risiede in un’adorazione fanatica, ma nella comprensione e nel rispetto reciproco tra l’uomo e il suo ambiente.


 

giovedì 22 agosto 2024

Turismo, nuovi tecnici professionali ecologici?

 https://www.ilsole24ore.com/art/le-nuove-professioni-turismo-sostenibile-gestione-esperienze-ecoturistiche-glamping-AFpHgR2C?utm_source=pocket-newtab-it-it

Con i suoi 1,7 milioni di lavoratori e il suo 4% di Pil – misurati includendo tutte le sue componenti – il turismo si conferma un settore fondamentale per l’Italia. In particolare l’aspetto occupazionale, ad eccezione del periodo pandemico, ha registrato uno sviluppo costante negli ultimi 20 anni. Un trend che segna ora l’urgenza di un nuovo impulso: il cambiamento dei flussi turistici, il calo della durata dei soggiorni, l’affermazione di nuove località e nuove esperienze, farà infatti nascere nel prossimo decennio nuove professioni (come ricostruisce anche un’inchiesta del Sole 24 Ore del 14 agosto).

I tre comparti...

ecologia e turismo...Indubbiamente diverse connessioni esistono e potenzialmente interessanti; tuttavia, se prevale il turismodi massa e certa arretratezza geopolitica, scenari pessimisti...



 

martedì 20 agosto 2024

La plastica ecologica?

 https://www.nationalgeographic.it/plastica-biodegradabile-quali-sono-le-alternative-meno-costose-e-piu-ecosostenibili

Plastica biodegradabile: quali sono le alternative meno costose e più ecosostenibili?

Nuovi progetti trasformano i rifiuti in cibo per microbi che creano PHA, un tipo di plastica che si decompone completamente da sola, offrendo un'alternativa meno costosa alle attuali bioplastiche.

Una plastica ecologica?  Interessante alternativa per una plastica ecosostenibile Asino Rosso


 

domenica 18 agosto 2024

Ferrara, divieto di fumare all'universita'

 

Ferrara Le scene di studenti in apprensione che fumano una sigaretta dopo l’altra in attesa dell’esame saranno solo un lontano ricordo. Alla ripresa delle lezioni a settembre, gli alunni dell’Università di Ferrara troveranno infatti in vigore il "Regolamento per l’applicazione del divieto di fumo nell’Ateneo". «Il fumo di tabacco è ancora la prima causa prevenibile di morte e di malattia - si legge nel documento emanato dalla rettrice Laura Ramaciotti (foto a destra) a inizio agosto - e rappresenta, pertanto, uno dei più gravi problemi di sanità pubblica a livello mondiale. La promozione di stili di vita salutari e la prevenzione dei gravi danni alla salute derivanti dall’esposizione attiva e passiva al fumo di tabacco, pertanto, costituiscono obiettivi prioritari delle politiche sanitarie anche nel nostro Paese e la normativa vigente prevede il divieto di fumare nei locali chiusi, ad eccezione di quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico». https://www.lanuovaferrara.it/ferrara/cronaca/2024/08/18/news/ferrara-divieto-di-fumo-all-universita-all-esterno-solo-se-distante-1.100570370

Asino Rosso... discutubile azone a Ferrara e l'universita', divieto di funo discutibile,dett  da un ex fumatore; soluzioni piu ardite no? Optional magari? E mafari esiti molto simili e meno eco totalitari?


 

  

mercoledì 8 ottobre 2014

Ferrara, ciclopasseggiata nella città di Ludovico Ariosto, a cura di A. GULINATI



Ferrara Città Aperta
Passeggiate culturali nel centro storico di Ferrara

Domenica 12 ottobre 2014 ore 15.30

Ciclopasseggiata
nella Ferrara di Ludovico Ariosto

PARTENZA  ll Mercatino del Libro e del Fumetto - via Saraceno, 32 a Ferrara


lunedì 22 settembre 2014

Ecology? Eppur si ghiaccia, tra apocalittici e dis.intergrati

Migliaia di manifestanti in tutto il mondo sono scesi in piazza richiedendo un'azione immediata per salvare il nostro pianeta.

Si pensa che oltre 300.000 persone abbiano marciato per le vie di New York, unitamente a numerose altre manifestazioni in tutta Europa e nel resto del mondo.
Marcia Globale per il Clima
http://preview.msn.com/it-it/notizie/foto/marcia-globale-per-il-clima/ss-BB56CK8

...................................................Meteo Web



Continua l’eccezionale estensione dei ghiacci marini dell’Antartide: guadagnati altri 58.000 km² in una sola settimana, stabilito un nuovo record

Sono davvero eccezionali i dati sulla crescita dei ghiacci marini attorno le coste dell’Antartide. Con la fine dell’inverno australe i ghiacci che circondano il Polo Sud si apprestano a raggiungere la loro massima estensione verso latitudini più settentrionali. In questo periodo, lungo i principali mari che circondano l’Antartide, dopo il sorprendente record di Maggio, l’estensione del ghiaccio è aumentata in maniera vertiginosa, crescendo di circa 500 chilometri quadrati (41.900 miglia quadrate) al giorno, a tratti anche superiore al tasso medio di 108.400 chilometri quadrati (41.850 miglia quadrate) al giorno. Attualmente, secondo le ultime rilevazioni satellitari, l’estensione del ghiaccio ha raggiunto valori davvero fuori dal comune, toccando i 1.535.000 chilometri quadrati. Uno dei dati più alti finora misurati con l’ausilio delle tecnologie satellitari. Ma ancora più stupefacente è stata la crescita del ghiaccio marino negli ultimi sette giorni, che avrebbe superato i 58.000 chilometri quadrati, facendo così registrare il nuovo record di massima crescita in appena sette giorni. Difatti, dall’inizio delle rilevazioni satellitari, non si era mai registrata una crescita così rapida e repentina del “Pack” che circonda il continente ghiacciato.
antarctic_sea_ice_extent_2014_day_261_1981-2010Questi 58.000 chilometri quadranti guadagnati in una settimana evidenziano il periodo di ottima salute dei ghiacci marini antartici, che trova la sua spiegazione in una serie di fattori, molto complessi e incatenati fra loro, che ora tenteremo di elencare nel modo più lineare possibile. I 1.535.000 chilometri quadrati sono davvero eccezionali. Non ci troviamo di fronte ad una nuova glaciazione, ma sta di fatto che se l’Artico continua a soffrire, l’Antartide invece presenta una ottima forma, soprattutto durante il periodo invernale, facendo registrare una notevole estensione della banchisa, che riesce a spingersi fino a latitudini considerevoli. Pertanto la navigazione marittima sui mari australi sta divenendo sempre più insidiosa, a causa della maggior presenza di Iceberg e blocchi di ghiaccio che tendono ad andare alla deriva, sotto la spinta delle grandi tempeste (“venti Catabatici” molto violenti) che periodicamente spazzano le coste che circondano il Polo Sud. Pur trattandosi di ghiaccio molto giovane e piuttosto sottile, molto vulnerabile al moto ondoso e al rialzo termico, esso è riuscito a coprire l’intero bacino ad est della penisola Antartica, cosi come buona parte dei bacini, a ridosso dell’Antartide orientale.
La mappa evidenzia l'eccezionale coltre di ghiaccio che copre i bacini attorno l'Antartide fino al tratto a nord della penisola Antartica
La mappa evidenzia l’eccezionale coltre di ghiaccio che copre i bacini attorno l’Antartide fino al tratto a nord della penisola Antartica
Il ghiaccio marino ha coperto ormai gran parte del mar di Weddell, il mare di Amundsen e il settore orientale del mar di Ross, dove la navigazione può essere effettuata solo con l’ausilio delle navi rompighiaccio. Bisogna però tenere presente che in questo caso i venti e le correnti oceaniche, e non tanto le temperature dell’aria, hanno avuto un ruolo di primo piano nel spingere il ghiaccio dalle coste antartiche verso latitudini più settentrionali. Anche in questi ultimi due mesi i venti dominanti, lungo l’Antartide, hanno spirato in prevalenza dai quadranti meridionali, con l’attivazione di forti raffiche “catabatiche” (venti discendenti dall’altopiano ghiacciato interno dell’Antartide) che dal Plateau interno antartico si sono rapidamente dirette verso le aree costiere, affacciate sul mare di Weddell, mare di Amundsen, ed in parte anche sul mar di Ross. In questi mesi lungo le coste antartiche abbiamo assistito alla persistenza di un pattern atmosferico, caratterizzato da un robusto e permanente nucleo anticiclonico, di natura termica (caratterizzato da aria molto gelida e pesante presente sopra il Plateau centrale), che per varie settimane è rimasto quasi stazionario fra la parte occidentale della regione del Mare di Weddell, la Penisola Antartica e il Mare Bellingshausen. La presenza di questo importante anticiclone termico, con massimi barici al suolo piuttosto elevati, ha favorito l’attivazione di una persistente, intensa e gelida ventilazione dai quadranti meridionali, in genere da S-SO e SO, che ha sferzato con grande costanza le aree costiere ad est della penisola Antartica, mare di Amundsen e il mare di Weddell (fino a largo). Ma la cosa più inusuale riguarda la particolarità di questa ventilazione meridionale. I forti venti da S-SO e SO non solo hanno contribuito a spingere il ghiaccio verso le medie-basse latitudini dell’emisfero australe, ma hanno pilotato con sé masse d’aria piuttosto gelide, in scivolamento dal Plateau antartico, che si sono dirette verso le latitudini più temperate.
antarctic-base-mountains-storm_12150_600x450Quest’aria molto gelida d’origine antartica, fino ai bassi strati (con temperature largamente sotto lo +0°C) scorrendo sopra il mare di Weddell, ha anche impedito la fusione superficiale del ghiaccio marino, mantenendolo le acque di questo sotto il punto di congelato. Rispetto al ghiaccio marino dell’Artico, il ghiaccio marino antartico generalmente mostra una maggiore variabilità stagionale, derivata da una lunga moltitudine di fattori. Esso ha più spazio per crescere in inverno, dato che l’Antartide e un grande continente interamente circondato dai mari, e si scioglie più completamente in estate, proprio per le caratteristiche appena enunciate. Il ghiaccio marino dell’Antartide è soggetto ad una più ampia gamma di influenze e variabili provenienti dall’atmosfera che dagli oceani che lo circondano e dalle stesse correnti oceaniche. Da un punto di vista dinamico il fenomeno può essere spiegato anche dal fatto che l’aria gelidissima del Plateau Antartico, molto densa e pesante, tende a scivolare sulle coste dell’Antartide, incanalandosi con forza nell’area del pendio, favorendo l’attivazione di queste impetuose correnti d’aria in discesa dai ghiacciai del Polo Sud.
plot001_f24In questo caso anche l’orografia gioca un ruolo determinante nel far “canalizzare” o deviare le furiosi correnti gelide che fuoriescono dal continente più gelido del pianeta. Spesso lungo le coste i venti “Catabatici”, in discesa dal Plateau ghiacciato, possono raggiungere valori di 100-150 km/h, con raffiche fino a 180-200 km/h. Ma in determinate situazioni, specie durante l’autunno o l’inverno australe, quando sui mari sub-antartici si sviluppano quelle profondissime “depressioni-uragano” (minimo al suolo anche al di sotto dei 940-935 hpa) e si vengono a determinare incredibili “gradienti barici orizzontali” con il Plateau, dominato dall’anticiclone permanente sopra i 1040 hpa, si riescono a sollevare degli uragani di vento di potenza straordinaria, capaci di ridurre la visibilità orizzontale a pochi metri per l’immenso “scaccianeve” sollevato sui ghiacciai. Tali venti molto forti, che spirano dal Plateau interno verso le coste, molto spesso, possono facilitare una notevole estensione dei blocchi di ghiaccio sui mari che circondano l’Antartide, rappresentando cosi uno dei tanti elementi (andamento delle temperature medie, correnti oceaniche, intensità degli scambi di calore tra le aree oceaniche e il Plateau interno) che hanno contribuito al raggiungimento del nuovo massimo di estensione della “banchisa” antartica.

sabato 6 settembre 2014

Ecodirigibili per l'acqua e l'energia del futuro

MeteoWeb

Probabilmente anche le nuvole potrebbero rientrare tra le fonti rinnovabili di produzione energetica, grazie ad Air Hes, uninnovativo dirigibile, inventato dal russo Andrew Kazantsev, ad oggi in fase di sperimentazione, in Russia, che permetterà di sfruttare le idrometeore per ottenere energia pulita e acqua potabile. Il progetto, che sta raccogliendo fondi su Indiegogo con l’obiettivo di raccogliere i 14mila dollari necessari a realizzare l’innovativo sistema su scala reale, si avvale di un piccolo dirigibile con idroturbina ed annesso sistema di condensazione del vapore acqueo.
Il dirigibile, delle dimensioni di pochi metri, sarà connesso ad un cavo e ad una vela che raccoglie le particelle d’acqua, inviandole all’impianto elettrico di Air Hes per produrre energia pulitissima. Il piccolo dirigibile, destinato a “galleggiare” tra le nuvole, pur rimanendo sempre ben ancorato a terra attraverso il suo sottile cavo, potrà, dunque, rivoluzionare il Pianeta.
AIR HES 2Per ora, però, è stato realizzato e testato solo un prototipo del sistema a piccola scala, situato a circa 1200 metri da terra ed in grado di produrre circa 4 litri di acqua all’ora per mq di maglia; sebbene per funzionare nel migliore dei modi l’Air Hes dovrebbe posizionarsi ad una quota di circa2100 metri da terra, riuscendo ad intercettare le nubi di medio livello situate nella troposfera dove una grande vela di circa 1000 mq, dotata di speciali maglie studiate per condensare il vapore, dovrebbe raccogliere una quantità d’acqua sufficiente a produrre 185KW di energia pulita.

venerdì 22 agosto 2014

Frigo Ok per l'Intelligence Food

Meteoweb

Basta con gli alimenti scaduti dimenticati nel frigorifero. La cattiva organizzazione dei consumi alimentari costa a ogni italiano, secondo l’Unione Europea, 500 euro l’anno, pari a 75kg di cibo buttati via. Ma oggi e’ piu’ facile tenere sotto controllo lo stato dei prodotti grazie a un’applicazione gratuita per dispositivi iOS e Android che contente di organizzare la spesa e prendere nota con pochi click della data di scadenza di ciascun prodotto, eliminando gli sprechi. Si chiama FrigOK ed e’ stata lanciata da Bofrost, la piu’ importante azienda di vendita diretta di specialita’ surgelate, che di conservazione e refrigerazione se ne intende. “FrigOK aiuta ad evitare gli sprechi di cibo e denaro in modo semplice e intuitivo -spiega il marketing manager di Bofrost Enrico Marcuzzi-. In pochi secondi si inseriscono tramite smartphone o tablet la foto del prodotto, la quantita’ e la data di scadenza. Nell’elenco dei prodotti conservati nel frigorifero e nel freezer virtuali spiccano i bollini colorati (rosso, giallo e verde) che comunicano se l’alimento e’ vicino alla scadenza o se puo’ essere conservato ancora a lungo”. Se si attivano le notifiche, l’app avvisera’ per tempo se c’e’ qualcosa da consumare al piu’ presto. Inoltre si puo’ sapere in qualsiasi momento della giornata che cosa c’e’ nel frigo, anche quando si e’ lontano da casa, ed eventualmente organizzarsi al volo per fare una spesa ragionata. L’eliminazione degli sprechi, oltre che la sicurezza alimentare, passano anche da una corretta conservazione dei cibi, e Bofrost, specialista del settore, ricorda alcuni consigli utili. “La prima cosa a cui fare attenzione, quando si acquistano i surgelati, e’ che non ci sia stata interruzione della catena del freddo -spiega sempre Marcuzzi-. Una confezione molle, deformata e che presenta della brina in superficie indica che il prodotto si e’ parzialmente scongelato, e quindi non e’ piu’ nelle condizioni ottimali per la conservazione”.


mercoledì 6 agosto 2014

Il ritorno ....di Obama web world president, per l'Africa 2.0


*Finora sconcertante quasi e debole in politica estera, con la degenerazione in Iraq e Medio Oriente, finalmente un sussulto degno dell'OBAMA che la Rete quasi decretò come presidente non solo degli Usa, ma del mondo... nota di Asino Rosso

http://www.cronopolitica.it/2014/08/06/gli-usa-puntano-sullafrica-obama-pronti-33-miliardi-di-dollari-da-investire/

Gli USA puntano sull'Africa. Obama: «Pronti 33 miliardi di dollari da investire»


http://www.repubblica.it/esteri/2014/08/06/news/obama_aiuter_la_mia_africa-93226328/

Obama: "Aiuterò la mia Africa"

Diritti umani e sviluppo, risoluzione dei conflitti e futuro dell'economia. I paesi africani protagonisti del vertice alla Casa Bianca con decine di capi di Stato. Parla il presidente americano: "Adesso il mondo deve accompagnarli nella fase della crescitaL'AFRICA, il mondo emergente, Cina, Russia e i conflitti nel mondo: Barack Obama, a Washington per presiedere proprio il vertice sul futuro del continente africano, risponde sui principi che ispirano la sua politica estera.


L'Africa è la prossima grande opportunità emergente. C'è il Lagos, pieno di imprenditori, ma anche il nord della Nigeria, con tante minacce. L'America è in grado di guidare l'Africa nel periodo che si apre, come fece in passato con i paesi emergenti dell'Asia, quando Kissinger andò in Cina?
"L'America non ha intenzione di farlo da sola, ma può essere centrale nell'accompagnare l'Africa nella prossima fase di crescita e per la sua integrazione nell'economia mondiale in un modo vantaggioso per i popoli dell'Africa e non solo come fonte di risorse naturali. Le aziende americane continuano ad essere una forza enorme nell'economia globale. L'America è un'economia basata su idee e la nostra enfasi sullo sviluppo del capitale umano è qualcosa che all'Africa interessa molto e che noi siamo bravi a fare. Infine, ciò che è affascinante nello sviluppo africano sono le opportunità che hanno di fare alcuni balzi tecnologici saltando a pié pari alcune fasi dello sviluppo, e noi siamo molto bravi nelle tecnologie che consentono ai paesi un potenziale salto nello sviluppo. Un esempio classico è nel settore delle telecomunicazioni. Abbiamo inventato gli smartphone e ci sono smartphone ovunque in Africa. L'ultima volta che sono stato in Senegal ho parlato con i piccoli agricoltori di come ora ricevano le previsioni del tempo, le notizie sui mercati, le informazioni sulle ultime tecnologie relative ai semi, tutto attraverso il loro smartphone: questo è il tipo di cose in cui sappiamo eccellere".

Uno dei grandi fattori nelle emergere dell'economia africana sono stati gli investimenti cinesi. Questi si fondano su un modello diverso, dove non c'è governance -  trasparenza, responsabilità, normative certe. È un problema per lei? O, in questa fase, ciò che conta sono solo il capitale e gli investimenti esteri diretti?
"Ogni paese che è disposto a collaborare con i paesi africani è il benvenuto. Bisogna però assicurarsi che i governi africani negozino un buon affare con chiunque, che siano gli Stati Uniti o la Cina. La Cina ha una certa capacità, per esempio, nella costruzione di infrastrutture in Africa che sono fondamentali. Possono essere meno vincolati fiscalmente rispetto agli Stati Uniti nel contribuire a costruire strade, ponti e porti. D'altra parte, la Cina ha bisogno di risorse naturali e questo caratterizza i loro investimenti, mentre è meno vero per gli Stati Uniti. Quindi il mio consiglio ai leader africani è quello di assicurarsi che ci sia la possibilità per i governi di stabilire come questa infrastruttura andrà a loro beneficio nel lungo termine".

L'America potrebbe anche avere una parte fondamentale nella sicurezza. Due leader europei hanno recentemente affermato che lei vede la sicurezza africana come una loro area, e spetta a loro occuparsene. È così?
"È interessante. La presenza degli Stati Uniti nell'ambito della sicurezza è sempre una fonte di ambivalenza. Se non siamo lì, la gente pensa che li stiamo trascurando. Se siamo lì, pensano che stiamo militarizzando una regione. La nostra teoria è che abbiamo molto bisogno di collaborare con i paesi africani, in primo luogo, e con le organizzazioni regionali africane. Uno dei principali argomenti del vertice è quello di rafforzare il mantenimento della pace e l'impegno degli africani per la risoluzione dei conflitti; quanto a noi, l'impegno nell'Unione africana e nell'Ecowas per migliorare le loro capacità nel controllo del proprio territorio può fare una grande differenza. Abbiamo anche bisogno di avere un piano molto più esplicito di impegno della Nato con i paesi africani e le organizzazioni regionali, non perché gli Stati Uniti non siano pronti a investire in sforzi per la sicurezza in Africa, ma piuttosto per essere certi di non essere percepiti come se cercassimo di dominare il continente. E ci sono dei vantaggi per alcuni paesi europei che hanno legami storici nell'impegnarsi approfittando dei loro rapporti. La Francia  -  nei paesi francofoni  -  può fare certe cose meglio di noi".

Lei si è molto impegnato per ottenere la collaborazione fra poteri responsabili. I due problemi che ha avuto sembra siano stati, in primo luogo, trattare con persone estremamente difficili  -  come Putin  -  e, in secondo luogo, con gli alleati. Tra i nuovi poteri emergenti il Sudafrica, l'Indonesia, e l'India spesso non l'hanno sostenuta. Che cosa sta cambiando?
"Vede, non c'è dubbio che una forte politica estera interventista in nome di certi principi, ideali o norme internazionali è una tradizione che la maggior parte dei paesi non condivide. Nel XX secolo e nelle prime fasi del XXI secolo, gli Stati Uniti continuano a essere una potenza indispensabile disposta a spendere su questo il suo sangue e le sue forze. Ma non possiamo farlo da soli data la complessità e l'interdipendenza del mondo odierno. Per quanto riguarda il Sudafrica, comprendiamo il sospetto che possono avere nell'intromettersi troppo negli affari dello Zimbabwe, per esempio. Ma alla fine, come potenza regionale fondamentale, se non riusciranno a investire in un ordine internazionale o in un ordine regionale che consenta la prosperità dei cittadini dello Zimbabwe, si troveranno ad avere un problema di immigrazione  -  che del resto già hanno. C'è anche un po' di cultura non allineata, nord-sud, che risale a 20, 30 anni fa che forse una nuova generazione di leadership dovrebbe abbandonare. Paradossalmente, oggi, se l'India, il Brasile, l'Indonesia vogliono affermarsi e assorbire delle popolazioni giovanissime che vedono nuove possibilità attraverso Internet, l'unico modo per soddisfare quelle aspettative è immergersi in un sistema globale organizzato, giusto, e trasparente. Questo significa che quei poteri emergenti devono collaborare e sottoscrivere quell'ordine. L'ordine del dopoguerra fu necessariamente una creazione degli Stati Uniti. Ci sono stati dei momenti in cui gli Stati Uniti ne hanno approfittato per estendere la portata delle proprie aziende e dei propri prodotti, ma oggi quell'ordine appartiene davvero a tutti. È un ecosistema che è stato costruito per tutti".

Una questione chiave è se la Cina finirà per entrare in quel sistema o se lo sfiderà.

"È vero. È importante per gli Stati Uniti e per l'Europa continuare ad accogliere la Cina come un partner a pieno titolo in queste norme internazionali, e riconoscere che potranno esserci dei momenti di tensione e di conflitto. Ma io penso che si potranno gestire. Credo che se la Cina non si accontenta di essere semplicemente il maggior produttore low-cost del mondo e sceglie di proiettarsi nella catena di valore, le questioni come la protezione della proprietà intellettuale diventeranno di colpo più importanti per le loro aziende, non solo per le aziende statunitensi. Tuttavia, bisogna essere piuttosto fermi con la Cina, perché spingeranno a più non posso finché non troveranno una resistenza. Non sono dei sentimentali, e a loro non interessano le astrazioni. I semplici appelli alle norme internazionali sono insufficienti. Devono esserci dei meccanismi che ci mettano in grado di essere duri con loro quando pensiamo che stanno violando delle norme internazionali, ma anche di mostrare loro i potenziali benefici nel lungo termine. E quel che è vero per la Cina lo è anche per molti degli altri mercati emergenti".

Che dire della Russia? Lei dall'inizio aveva tentato di instaurare un nuovo rapporto con Mosca. Durante l'attuale crisi in Ucraina, Angela Merkel è stata al telefono di continuo con Putin. Lei si sente deluso, quasi personalmente?
"Non mi sento deluso. Abbiamo avuto un rapporto molto produttivo con il presidente Medvedev. Penso che la Russia ha sempre avuto un po' un volto di Giano, che guarda ad est e ad ovest, e credo che il presidente Putin rappresenti una tendenza profonda in Russia, che è probabilmente dannosa per la Russia nel lungo termine, ma che nel breve termine può essere politicamente popolare a livello nazionale e molto fastidiosa all'estero. È importante mantenere la prospettiva. La Russia non produce nulla. Gli immigrati non corrono a Mosca in cerca di opportunità. L'aspettativa di vita dell'uomo russo è di circa 60 anni. La popolazione sta diminuendo. E così dobbiamo rispondere con determinazione alle sfide regionali che di fatto la Russia presenta. Dobbiamo essere sicuri laddove improvvisamente sono tornate nelle discussioni di politica estera le armi nucleari. Finché lo faremo, penso che la storia sarà dalla nostra parte".

Per quanto riguarda l'economia degli Stati Uniti, molti uomini d'affari si lamentano per le troppe normative.

"Si lamentano sempre per le normative. Ma guardiamo i fatti. Da quando io sono in carica, non c'è quasi nessun parametro economico per cui si possa dire che l'economia americana non sia migliorata e che non siano migliorati i profitti delle aziende. Infatti, la nostra politica ha prodotto un record nel mercato azionario, un record nei profitti aziendali, 52 mesi consecutivi di crescita dei posti di lavoro, 10 milioni di nuovi posti di lavoro, un taglio di oltre la metà del deficit, un boom nel settore energetico, una grande espansione nel settore dell'energia pulita, una riduzione dell'inquinamento superiore a quella degli europei o di qualsiasi altro paese, un mercato immobiliare che è risalito, e un tasso di disoccupazione attualmente inferiore a quello che era nel periodo pre-Lehman. Ci saranno sempre delle aree in cui le imprese non vogliono essere regolate perché le normative sono scomode".

Qual è la sua più grande sfida?
"L'area in cui abbiamo fatto meno progressi di quanto avrei voluto, ed è la mia ossessione da quando sono stato nominato e continuerà ad esserlo, è nella tendenza verso un'economia sempre più biforcata: chi è in alto riceve una quota sempre più grande del prodotto interno lordo, un aumento della produttività, profitti aziendali, mentre le famiglie della classe media e della classe operaia sono bloccate. I loro salari e i loro redditi sono stagnanti da quasi vent'anni. Questo non è un fenomeno che riguarda solo gli Stati Uniti, ma è globale".

Questa è la grande sfida: come possiamo preservare l'incredibile dinamismo del sistema capitalistico, garantendo al tempo stesso che la distribuzione della ricchezza, dei redditi, dei beni e dei servizi in questo sistema abbia una basa ampia, sia ampiamente diffusa?
Spesso, sentiamo dire a un gestore di fondi di investimento speculativi: "Oh, sta solo cercando di suscitare un risentimento di classe". No. Io ribatto a loro: siete liberi di mantenere la casa negli Hamptons e il vostro jet aziendale, ecc. A me non interessa il modo in cui vivete. Mi preoccupo invece di garantire che nel nostro sistema una persona comune che lavora duro e in modo responsabile possa andare avanti e vedere dei piccoli miglioramenti nelle sue prospettive di vita, se non per sé certamente per la prossima generazione. Penso che questa sia la grande sfida, non solo per gli Stati Uniti, ma per tutti".
(©The Economist La Repubblica traduzione Luis E. Moriones)

lunedì 4 agosto 2014

Verso il Personal Sun

METEOWEBEU


Dall’Inghilterra arrivano le celle solari “spray”. Un team di ricerca dell’Universita’ di Sheffield ha sviluppato una innovativa tecnologia fotovoltaica a basso costo applicabile come fosse una vernice anche su piccole superfici. Il particolare “spray”, che sembra potere essere utilizzato su qualsiasi materiale ed estensione, e’ composto di un minerale chiamato Perovskite, definito dai ricercatori “economico” in quanto comporta la generazione di pochissimi rifiuti e puo’ essere “facilmente prodotto in serie”. Utilizzando strutture simili alle celle organiche, la nuova tecnologia a film sottile sembra inoltre riuscire a coniugare i bassi costi ad un’alta efficienza: “le migliori efficienze certificate delle celle solari organiche si attestano circa sul 10% – ha spiegato al Daily Mail, il professore David Lidzey dell’universita’ inglese che sta sviluppando il progetto. – Lo spray a perovskite da noi creato potrebbe rendere fino all’11%”. In generale finora le celle composte dal particolare minerale hanno riportato rendimenti fino a circa il 19%, un valore che, come aggiunge Lidzey, “non e’ poi cosi’ lontano dal 25% delle celle in silicio, materiale che domina il mercato solare in tutto il mondo”.

martedì 22 luglio 2014

Soofa 3.0 la panchina solare

Lo sviluppo e la crescente presenza di dispositivi mobile di qualsiasi genere nella vita quotidiana ha posto il problema di modificare l’urbanistica urbana. In quest’ottica è nata “Soofa”, un’innovativa panchina solare, realizzata dalla Changing Environments per ricaricare il cellulare al parco, riciclando le classiche panchine sulle quali viene installata una stazione di ricarica fotovoltaica con batteria annessa, per consentire l’accumulo di energia durante il giorno, da rendere disponibile con porte USB a chiunque voglia usufruirne, in modo gratuito.
L’invenzione, testata dal presidente Obama in persona, permette non solo di conciliare il proprio tempo libero al parco con l’esigenza di una ricarica veloce e gratuita di smarthphone, tablet e principali gadgets tecnologici, ma è in grado di raccogliere e analizzare i dati relativi all’ambiente, in particolare con riferimento alla temperatura, alla qualità dell’aria (es. livello di CO2) e alla rumorosità. E se dopo aver controllato le email, scritto sms, visitato i profili nei social network preferiti, scattato selfie e foto o immagazzinato musica nello smarthphone, esso improvvisamente si scarica, gli abitanti di Boston potranno finalmente fronteggiare lo spiacevole inconveniente con la rivoluzionaria panchina hi-tech, per giunta ecologica. Soofa, direttamente tramite un sito ad essa dedicato , fa sì che un database archivi i dati riguardanti la qualità dell’aria, l’inquinamento acustico e il numero di ore solari a disposizione.
PANCHINA 1Attualmente è prevista l’installazione di 12 panchine Soofa nei parchi giochi, parchi, centri sportivi ed altre aree verdi della città di Boston, grazie ad un accordo con il sindaco Martin J. Walsh. Inoltre, le panchine offriranno accesso ad internet gratuito in WIFI, grazie all’access point integrato che si collega alla rete 4G LTE di Verizon. Il progetto Soofa è stato presentato a metà giugno nell’ambito della White House Maker Faire, l’evento che si tiene ogni anno alla Casa Bianca per la celebrazione della “rinascita del settore manifatturiero americano” attraverso la presentazione delle nuove tecnologie e strumenti all’avanguardia messe a punto da studenti e imprenditori statunitensi. Le panchine Soofa vengono realizzate da un laboratorio del Mit specializzato in creazioni ambientali e finanziate dal programma di innovazione della Verizon, l’operatore telefonico statunitense.

La scienza antisismica...

MeteoWeb
Conoscere in tempo reale la gravita’ dei danni subiti dagli edifici di una citta’ a causa di un terremoto e potere proporre cosi’ il tragitto piu’ efficace per i mezzi d’emergenza alla luce della situazione di strade e ponti. Sara’ possibile grazie a NetKubed, iniziativa sviluppata al dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica (Dicam) dell’Universita’ di Trento nell’area di ricerca dedicata all’innovazione delle infrastrutture. Il progetto si occupa di sviluppare nuovi sensori e sistemi per il monitoraggio di opere civili, quali edifici, ponti, strutture storiche, impianti industriali, e per la gestione delle infrastrutture. Nella sua forma piu’ completa, il software unisce all’interno di unica soluzione sensori, sistemi di monitoraggio e algoritmi per aiutare a gestire l’utilizzo delle risorse economiche. Terminata la fase preliminare, la societa’, denominata I-Kubed, si e’ costituita recentemente come start up accademico. Uno degli aspetti piu’ innovativi di questo nuovo sistema, a quanto sottolinea l’ateneo in una nota, e’ la capacita’ di gestire opere che appartengono a diversi proprietari, integrando dati provenienti da sistemi di monitoraggio diversi in un unico database. I destinatari a cui I-Kubed si rivolge sono sia i proprietari di singole strutture si quelli di grandi patrimoni di opere. Le imprese di costruzioni potranno inoltre semplificare il controllo della qualita’ durante la costruzione e nell’intero ciclo di vita dell’opera stessa, mentre le assicurazioni potranno ottimizzare i premi e semplificare le procedure di rimborso. Nei prossimi mesi, NetKubed sara’ installato su alcune strutture pubbliche, avvalendosi anche del supporto di imprese private e consulenti esterni.

domenica 13 luglio 2014

TECH 3.0 la lampada solare

METEO WEB EU

LAMPADASi chiama Spark Lamp ed è una lampada solare di concezione contemporanea, progettata dal designer svedese Beverly Ng per risparmiare energia nelle abitazioni, monitorando i consumi domestici. Non è un caso che sia utilizzata in Svezia, paese d'origine del designer, particolarmente sensibile alle problematiche ambientali, educando i fruitori di energia al risparmio. Dotata di un designer accattivante, poetico e metaforico, essa è costituita da un particolare vasetto che si illumina grazie ad un sistema di LED rgb, pannelli fotovoltaici e bioplastiche e, per volere del governo svedese, è impiegata nel Paese come contatore elettrico intelligente. Basta capovolgere il vasetto per far connettere il dispositivo, dotato di rete WI-FI, ad un sito internet che monitora costantemente i consumi di un'abitazione, comunicando con il classico contatore elettrico di casa, in modo da ricevere tutte le informazioni sui consumi domestici attraverso la rete wireless, permettendo, inoltre, ai 'residenti svedesi' di impostare degli obiettivi di risparmio energetico per consumare meno energia.
LAMPADA 2Al mattino Spark Lamp, col suo caratteristico aspetto di vasetto con piantina stilizzata, va messa su un davanzale o vicino alla finestra affinchè i pannelli fotovoltaici catturino l'energia sufficiente a farla splendere di sera, illuminando in modo sostenibile l'abitazione. Capovolta, in modalità "contatore", funge da tramite tra il contatore "classico" ed il sito internet cui si collega, segnalando agli utenti eventuali eccessi nei consumi elettrici domestici, assumendo, a mò di semaforo, la colorazione verde se gli obiettivi di risparmio energetico prefissati sono ottimi, gialla, se si è in linea con i consumi standard,; rossa, se sono stati superati i limiti imposti. Riposizionata in modalità lampada, tornerà ad illuminare la casa attraverso una luce bianca, pulita, ricavata direttamente dall'energia solare.

Dubai ecotechno 3.0

UAE-ARCHITECTURE-TOWER
Non solo sfavillante ricchezza e lusso sfrenato. Dubai ha deciso di spingersi oltre: creare un'intera città climatizzata. Un progetto che potrebbe diventare realtà. L'intenzione è quella di portare a termine l'ambiziosa idea
entro il 2020, l'anno in cui Dubai sarà chiamata ad ospitare l'Expo.

lunedì 7 luglio 2014

Il miracolo della musica cromatica



"Storia cromatica della musica antica e medioevale" di Giampaolo Nardella
Armonia e metafisica nel mondo premoderno

(Armando editore, 2014)

La storia cromatica è la narrazione, costruita secondo la libera forma del saggio-racconto, delle vicende di personalità e di aspetti della musica antica e medioevale rivisitate attraverso il nesso, tanto problematico quanto realistico, di armonia e di metafisica, cioè nella prospettiva che il mondo moderno, nella sua temperie laicistica e specialistica, considera affatto perenta. I valori espressi dal pensiero musicale e filosofico della civilitas classico-cristiana rappresentano invece un riferimento imprescindibile non soltanto per l'Occidente,
ma per l'humanitas d'ogni epoca e luogo.

Giampaolo Nardella, insegna filosofia e storia nei licei.
È autore di recensioni sulla rivista «Il Giannone».

Piccolo grande inno alla musica almeno Principessa delle Arti, soprattutto da baciare nuovamente con nuovi allegri andanti e allegri molto con brio...
E tacita critica ma danzante dialettica, magari a certa musica moderna e contemporanea, semmai al solito glossatorismo postcartesiano.
Laddove anche la musica, mito sempre aperto e dinamico come una sfera, originario, va risvegliata, appunto Bella sonnambula nella modernità quasi daltonica, per riassaporare il futuro anteriore e atemporale del suono come miracolo cromatico.
Il colore fatto musica magari ancora medievale e archetipale antica, la Musica come metafisica vivente ... non solo riflesso come ancora sembra a volte chirurgicamente e senza anestesia museificare prematuramente certo primato di cosiddette scienze sociali, non solo debordanti oltre certo legittimo gioco linguistico, quasi affette da sordità melodico-cosmica!
Poi la stessa scienza più avanzata riscopre strane sinergie più o meno sistemiche tra microcosmo dell'atomo e macrocosmo delle stelle...: nell'interfaccia stessa pure non irrazionale, scienza arte, bellissima analogia e coincidenza significativa, verso almeno la dis-armonia...
Come l'armonia mitopoeietica del c'era una volta persino nella parola, una tecne non riduzionista, ma musica di musica....
Spettacolare e ammaliante come quasi un rito.... pitagorico criptato l'itinerario del volume, diversamente letteralista, i banali titoli deliziosamente simbiotici come un'orchestra o un coro: Ouverture:Larghetto amabile , Adagio espressivo Leggermente più mosso, Andante spianato, Largo cantabile , Maestoso, Lento quasi grave e così via..
Chi ha detto che i libri non... siano cori di una musica d'altrove frequenza e leggere un numero segreto che canta o suona?
Ecco, una iperbole finale come password da suggerire molto volentieri...

(Roby Guerra)


sabato 5 luglio 2014

Italian Institute for the Future: il futuro sempre in progress

 

Cari amici,

in questi pochi, primi mesi di attività abbiamo portato a termine numerose iniziative grazie al vostro sostegno. Siamo riusciti a pubblicare i primi due numeri di FUTURI, la prima rivista italiana dedicata ai futures studies. Abbiamo pubblicato la nostra guida al mondo di domani, Futuro in progress, scr itta dal presidente dell'Istituto, Roberto Paura. Abbiamo organizzato un seminario universitario in sette incontri presso l'Università di Napoli "Federico II"; un corso di europrogettazione per i fondi 2014-2020, in dieci lezioni, la cui seconda edizione partirà a settembre; un corso di formazione sulle professioni del futuro con quattro classi del Liceo "Plinio Seniore" di Castellammare di Stabia; un convegno nazionale, "Italia 2050", alla Città della Scienza di Napoli; un congresso da noi co-organizzato al Politecnico di Milano, "Spazio senza frontiere", i cui atti saranno pubblicati sul terzo numero di FUTURI a settembre; abbiamo organizzato inoltre numerosi incontri tra esperti e grande pubblico sulle sfide del prossimo futuro.

Abbiamo fatto tutto questo grazie a voi, ai soci che stanno credendo nel nostro progetto! Per chi tra voi ancora non è socio, abbiamo preparato una fantastica occasione: "Porta in vacanza il futuro!". Con appena 20€, il costo d'iscrizione come socio ordinario, potete ricevere, se non li avete ancora acquistati, i primi due numeri della rivista FUTURI, il volume Futuro in progress e la penna dell'IIF. Se poi volete sostenerci ancora di più, con 50€ diventate soci sostenitori e riceverete anche i prossim i 4 numeri di FUTURI oltre a un'ulteriore pubblicazione che uscirà nel 2015.

Grazie al vostro sostegno, ci prepareremo a un nuovo anno di attività e porteremo avanti i nostri progetti di ricerca, oltre a organizzare un grande congresso che stiamo preparando per novembre! Il futuro non è scritto: scrivilo insieme a noi!

ASSOCIATI
 

venerdì 4 luglio 2014

Michele Marziani Il Caviale del Po, a cura di A. Gulinati

Questa sera, alle ore 21.00, nel contesto della Sagra dello Storione di Ficarolo, presentiamo il libro di Michele Marziani Il Caviale del Po. Una storia ferrarese. edito quest'anno dall' editore 2G di Ferrara.

La presentazione è a cura di Alessandro Gulinati e viene accompagnata in colaborazione con Il Mercatino del Libro e del Fumetto da immagini originali sulla storia della pesca e della gastronomia legata a questo antico pesce, tipico del grande Fiume Po.

L'opera rappresenta un importante documento storico sulla pesca dello storione del Po e sulla preparazione del caviale a Ferrara che risale ai tempi dei duchi d'Este. L'idea di Marziani nasce dall'incontro con Gianni Tosti e Cristina Maresi titolari dell'agriturismo "Le Occare" di Runco, una struttura settecentesca immersa nelle splendide e verdi campagne ferraresi dove è possibile gustare l'antico caviale di storione preparato secondo la ricetta del celebre scalco ferrarese Cristoforo da Messisbugo. Il caviale prodotto a Ferrara dal Messisbugo era rinomato e di eccellenti qualità tanto da essere riconosciuto il migliore in assoluto dai cuochi dei pontefici e dagli scalchi più illuminati del cinquecento. Per fortuna della storia Gianni e Cristina hanno creduto nella possibilità di recuperare quel filo rosso che parte dalla corte estense e che si intreccia con la tradizione della cucina ebraicaferrarese. In via Mazzini, nel cuore del ghetto ebraico, nella prima metà del novecento, il negozio alimentare di Nuta Ascoli era rinomatissimo per il salame d'oca e per il caviale di storione, un vanto della cucina ferrarese, che si preparava in una cassettina di legno particolare ereditata, insieme alla ricetta, dal padre Laudadio con lo stesso procedimento di Cristoforo da Messisbugo. La Nuta, di religione ebraica, dovette nel 1938 cedere l'attività al suo garzone, Adolfo Bianconi che muore alla fine della guerra, 24 aprile 1945, forse ucciso mitragliato dai tedeschi forse, essendo probabilmente un partigiano bianco, vittima dei rossi mentre rientrava a Ferrara in motocicletta. Va avanti col negozio la moglie Matilde Pulga fino al 1972 che produce poco caviale per via dello storione in estinzione. Pare che il gastronomo ferrarese Roberto Brighenti, notaio, scovasse la ricetta originale della Nuta e grazie al ritrovamento si ritorna a mangiare caviale alla ferrarese a casa del notaio solo per gli amici. Alla morte del professionista, Giuseppina Bottoni, cuoca del notaio, eredita la ricetta e gli attrezzi per fare il caviale, e li tramanda ai coniugi Tosti. Michele Marziani, giornalista e narratore ci racconta una "storia", quasi una "leggenda", che parte dalla corte estense, attraversa l'Adriatico, si lega agli ebrei sefarditi del ghetto di Ferrara, si intreccia con la grande cultura tradizionale del Po e si annoda con la ferrovia che fa approdare lo storione e le sue uova sulle tavole cosmopolite dei gourmet più accreditati. Dei pescatori di storioni del Grande Fiume e degli artigiani del caviale di Ferrara, oggi non rimane quasi più nulla: di un 'intera civiltà si è riusciti a salvare solo una ricetta.


Per Informazioni sulla Sagra dello Storione:
http://www.mangiotipico.it/2014/sagre-sagre/sagra-dello-storione-a-ficarolo/
https://www.facebook.com/events/578318338950021/?notif_t=plan_user_invited


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