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domenica 23 febbraio 2014

PoliticaMente anno IX, n. 90 - febbraio 2014, Alain de Benoist, Riccardo Scarpa, Stefano Arcella, Rudolf Steiner.....
















Socialismo né destra né sinistra
(di Alain de Benoist)
Il gennaio 1905, il «regolamento» della Sezione francese dell’Internazionale operaia (SFIO) – il partito socialista dell’epoca – indicava ancora quest’ultima come un «partito della classe operaia che si prefigge di socializzare i mezzi di produzione e scambio, ossia di trasformare la società capitalistica in società collettivista ... Consulta articolo
 
PoliticaMente anno IX, n. 90 - febbraio 2014



IL PENSIERO VIVENTE NELLA FILOSOFIA DELLA LIBERTA' DI RUDOLF
STEINER
(di Stefano Arcella)
Steiner è conosciuto soprattutto come fondatore dell'Antroposofia, il movimento spirituale che si inserisce nel quadro del fermento neospiritualistico, di reazione al positivismo ed alla fede ottimistica nella scienza che caratterizza il clima culturale europeo dei primi decenni del Novecento... Consulta articolo
 
PoliticaMente anno IX, n. 90 - febbraio 2014



Letta e Napolitano ripetono che il peggio è passato… ma siamo proprio sicuri?
(di Gabriele Sabetta)
Il 2013 si è concluso senza alcuna rassicurazione su un eventuale ritorno dell’economia mondiale a quella che una volta era considerata un’andatura di crescita “regolare”. Piuttosto che accenni di ripresa, si avvertono i segnali di una stagnazione che potrebbe durare decenni, caratterizzata da recessione, calo degli investimenti e... Consulta articolo
 
PoliticaMente anno IX, n. 90 - febbraio 2014



Note a margine di una suggestiva e precaria connessione
(di Luca Siniscalco)
La società moderna si concede il lusso di tollerare che tutti dicano ciò che vogliono perché oggi, di fondo, tutti pensano allo stesso modo”. (N. G. Dávila) Digitare come nuova via di redenzione. Le dita toccano rapide e flemmatiche la superficie del tablet, si rincorrono in una danza esagitata e parossistica verso l'apice della realizzazione... Consulta articolo
 
PoliticaMente anno IX, n. 90 - febbraio 2014



Saggio semi para-poetico sull’inconsistenza della società e il non-essere che diviene essere.
(di Zairo Ferrante)
Nel VI - V Sec. A.C., Parmenide, da Elea, diceva: “l’essere è e non può non-essere. Il non-essere non è e non può essere ”. Semplificando: se A è l’essere unico e se B non è A, allora B è il non-essere. Seguendo questo ragionamento, se A si trasforma in B non è più essere ma diventa non-essere e, pertanto... Consulta articolo
 
PoliticaMente anno IX, n. 90 - febbraio 2014
COMUNICATI STAMPA




da Futurismo e Transumanesimo. La poetica di Internet di Roby Guerra (La Carmelina, 2014 ebook) Marte e Europa
Di tanto in tanto, nell’eclissi della Bellezza e della Potenza (con la P e la B maiuscole) del secondo novecento, Marte... Consulta



-Comunicato stampa Movimento di pensiero “Per una Nuova Oggettività”
Nuovaoggettività – Urfuturismo – Aristocraziasociale
Pensiamo che giustapporre, unire, con-fondere, moltiplicare le nostre opzioni, sia una giusta risposta all’esperienza che ci ha guidato in questi ultimi anni. Qualcuno forse può presumere che... Consulta

 
PoliticaMente anno IX, n. 89 - gennaio 2014



IL RISORGIMENTO DEI FILOSOFI PRATICI
(di Riccardo Scarpa)
S'è veduto come nella filosofia tedesca l'illuminismo evolse in senso idealistico, a cominciare dalla filosofia critica. Ciò valse, anche, per le forme del materialismo idealizzato e storicistico marxengelsista e dell'individualismo... Consulta articolo

venerdì 21 febbraio 2014

Politicamente 2 2014 Socialismo né destra né sinistra (di Alain de Benoist)



Socialism
o né destra né sinistra
(di Alain de Benoist)
Il gennaio 1905, il «regolamento» della Sezione francese dell’Internazionale operaia (SFIO) – il partito socialista dell’epoca – indicava ancora quest’ultima come un «partito della classe operaia che si prefigge di socializzare i mezzi di produzione e scambio, ossia di trasformare la società capitalistica in società collettivista ... Consulta articolo

sabato 8 febbraio 2014

Primo Siena "La spada di Perseo..." recensione di ALDO LA FATA

Primo Siena  La Spada di Perseo. Itinerari metapolitici.



Rilancio della "metapolitica" in un nuovo saggio di Primo Siena

Il termine "metapolitica" nasce oltre tre secoli fa per gemmazione e contiguità di significato dalla parola di più antico e prestigioso conio "metafisica", ma risulta ancora oggi sconosciutissimo e pressoché assente nei dizionari linguistici europei. Un termine che è sfuggito persino ai curatori dell'Enciclopedia delle Scienze Anomale (Zanichelli, Bologna 1999) che non solo non ne fanno menzione ma non sembrano sapere neppure della sua esistenza. Assai recente risulta l'inserimento del termine nell'Enciclopedia del pensiero politico curata da Roberto Esposito e Claudio Galli per i tipi della Laterza (Roma-Bari 2000), anche se, sotto il profilo storico, la voce risulta trattata in modo alquanto scarno e insufficiente. Ne troviamo invece un resoconto abbastanza dettagliato nel dizionario filosofico internettiano in lingua spagnola curato dall'intelligente e colto filosofo di indirizzo materialista, Gustavo Bueno (1924)1. E' proprio a quest'ultimo che dobbiamo la scoperta della presenza della parola "metapolitica" nell'opera del monaco cistercense, poi divenuto vescovo di Vigevano, Juan Caramuel y Lobkowitz (1606-1682) – un sorta di genio matematico alla pari di un Leibniz -, che, storicamente, sarebbe stato il primo in assoluto a coniarla. Pertanto, il vocabolo sarebbe nato nella sfera d'influenza della teologia cristiana, ma anche in quella di un nuovo pensiero filosofico e razionale sempre più caratterizzantesi nel segno dell'erudizione formale. C'è dunque nella parola metapolitica, fin dal suo primo apparire, un'ambivalenza che riguarda da una parte il suo possibile significato teologico, e dall'altra quello meramente classificatorio, disciplinare e accademico tipico della nascente mentalità del secolo dei Lumi. Ambivalenza che comporterà in seguito la possibilità di un suo utilizzo in contesti eterogenei e anche ideologicamente distanti. La ricostruzione del percorso storico della parola fatta dallo spagnolo Bueno e che ad oggi appare come la più completa finora tentata, ne evidenzia non solo la rarità, ma anche la discontinuità sia geografica che linguistica: il termine infatti, appare in maniera del tutto occasionale nelle opere di alcuni autori appartenenti alle aree geografiche di Spagna, Svizzera, Germania, Francia, Polonia e Italia, senza che ci sia stato tra costoro un vero e proprio passaggio del testimone. Alla luce della ricostruzione tentata da Bueno non si riesce a cogliere però la varietà e la ricchezza delle diverse proposte interpretative della parola da parte dei diversi autori che vi hanno fatto riferimento e per le quali sarebbe stata forse necessaria una trattazione a parte; come pure una trattazione a parte meriterebbe l'organizzazione sistematica e puntuale di un'antologia delle fonti. Un compito che richiede specifiche competenze disciplinari (principalmente filologiche, storiche e filosofiche) unite e buone capacità e abilità di ricerca bibliografica e documentale, che lasciamo volentieri agli addetti ai lavori. Per parte nostra, rimaniamo nell'ambito della Metapolitica come sinonimo di "metafisica della politica" come ci è stata insegnata e trasmessa da Silvano Panunzio.

Ora, non c'è dubbio che il vocabolo "metapolitica" abbia incontrato subito una certa fortuna soprattutto negli ambienti politici e religiosi della cosiddetta "reazione conservatrice". E' noto infatti, dopo il suo primo apparire in Germania nell'ambito della scienza del Diritto e della filosofia dello Stato, l'apprezzamento convinto di un J. De Maistre (1753-1821), o quello quasi coevo del Barone prussiano de Stein (1770-1840). Allo stesso modo si pensi alla riesumazione della parola da parte di un Sergio Panunzio (1886-1944), o all'utilizzo che ne fece lo storico e poeta americano, l'ultra conservatore Peter Viereck che la associò, ahinoi e ahilui, al nazismo hitleriano. E si pensi infine ad un Alain de Benoist (1943), che la fece circolare negli ambienti della nuova destra europea a partire dagli anni sessanta. Un tale consenso sembra comprensibilmente legato a una visione mitica e teologica della politica cha appartiene tradizionalmente alla Destra e al pensiero cosiddetto "conservatore", ma che a ben vedere è patrimonio di tutte le civiltà umane, nessuna esclusa. In tal senso occorrerà riconoscere che quella della metapolitica non è affatto una concezione nuova o un'idea originale e stravagante di un gruppo di fanatici reazionari, ma un'idea universale a cui infine è stato trovato un nome appropriato2.

Ora, che il Potere venga dall'Alto o "sia dato dall'Alto" è idea anche evangelica. Si ricordi il "Non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio» (Romani 13,1). Senza voler indugiare su questi e altri simili passaggi scritturistici che possono essere letti e interpretati secondo una molteplicità di modi, è fuori di dubbio che tutte le grandi civiltà del passato ebbero una visione metapolitica del Potere, dall'Egitto faraonico al Celeste Impero, dal Profetismo e messianismo ebraico al Sacro Romano Impero. E neanche oggi questa visione sembra essere venuta meno se si pensa al Presidenzialismo Nord Americano o alla Repubblica islamica dell'Iran. Quindi semmai si tratta di una pura operazione di mascheramento linguistico, per un'idea che permane immutata anche nella collettività moderna.

Nel concetto di Metapolitica c'è tuttavia qualcosa di più di un semplice riconoscimento dell'origine non umana del potere temporale. Per lo meno nell'accezione che al termine volle dare Silvano Panunzio, arricchendola di un contenuto simbolico, sapienziale, teologico, profetico ed escatologico (potremmo dire in una parola "biblico"), che la fa entrare di diritto nel vocabolario cristiano. Una valenza che seppe cogliere assai bene il teologo Raimundo Pannikar che ne trattò diffusamente in un suo lavoro monografico inedito in Italia e che solo pochi altri cattolici hanno saputo cogliere3.

Tra questi pochissimi c'è senza dubbio Primo Siena (1927), amico e collaboratore per molti anni di Panunzio e suo degno continuatore. Ed è anche grazie a Primo Siena che il termine Metapolitica nell'accezione panunziana è conosciuto nel mondo.

Viene quindi a proposito la nuova edizione aggiornata, aumentata e migliorata de "La Spada di Perseo. Itinerari metapolitici" che vide la sua prima uscita nel 2007 in lingua spagnola e che oggi è disponibile per i tipi dell'editore emerito Solfanelli.4 A titolo informativo facciamo presente che siamo stati proprio noi a curare la traduzione italiana del testo e che pertanto ne conosciamo assai bene i contenuti.

Diciamo subito che alcune parti dell'edizione castigliana sono state eliminate. Ad esempio il Prologo di Vittorio di Girolamo o i profili di Alexis Carrel, Romano Guardini e Vintila Horia; e che ugualmente è stato rimossa l'appendice che riproduceva uno scritto di Silvano Panunzio intitolato l'ABC della Metapolitica. Si è trattato a ben vedere di sottrazione ben motivate e giustificate per l'edizione in lingua italiana. Infatti, i tre profili mancanti sono apparsi nel volume, anch'esso di recentissima pubblicazione, "Incontri nella terra di mezzo" (sempre edito da Solfanelli nel 2013), e quanto al testo di Panunzio, faceva parte di un'antologia di scritti pubblicata in Italia nel 1976 con il titolo "Metapolitica, la Roma Eterna e la Nuova Gerusalemme" (Ed. Babuino, Roma). In melius, rispetto alla prima edizione abbiamo oltre a una rivisitazione e riscrittura quasi completa dell'indice, all'aggiunta di molte pagine che integrano soprattutto il Primo Capitolo o "Primo Itinerario", dove le categorie della Politica e la forma politica della Democrazia vengono analizzate dal punto di vista della metapolitica, anche tre nuovi paragrafi aggiunti al "Terzo Itinerario" sul significato del Mito nelle opere di Mircea Eliade, Ernst Cassirer e Jerome S. Bruner. Davvero prezioso infine, e completamente nuovo, il quarto capitolo o "Quarto Itinerario" dove si prendono in esame i risvolti e i significati escatologici della metapolitica e del magistero profetico dell'apocalisse – nel senso etimologico di "rivelazione" – mariana; vi troviamo anche quel famoso saggio di Siena, "La Vergine di Guadalupe e il destino escatologico dell'America Romanica" il quale al suo primo apparire suscitò la curiosità e l'attenzione del filosofo e politologo argentino Alberto Buela che proprio da quelle pagine scoprì la nozione del termine metapolitica. Per finire, l'Autore ha ritenuto di dover aggiungere un Epilogo che ricostruisce con puntuale analisi il percorso storico e filologico della parola. Insomma, "La Spada di Perseo" si può considerare un testo fondamentale e imprescindibile per capire la metapolitica nella sua accezione panunziana e non solo; un punto di partenza anche per coloro che intendano vivere la politica come impegno intellettuale, civile ed etico, e come testimonianza viva di un "Oltre" perennemente attuale. In questo momento storico, di questa testimonianza, non c'è semplicemente bisogno, ma assoluta necessità.

Aldo La Fata










2 Tacito nella sue Historiae aveva usato la felice espressione "arcana impèrii" con analogo significato.


3 Le découverte du Métapolitique, Interculture, Cahier n. 136, Montreal 1999.



4 Marino Solfanelli, fondatore delle Edizioni omonime, è scomparso a Chieti proprio nei giorni in cui estendevamo la presente recensione. La sua coraggiosa azione editoriale per la "cultura alternativa" continua per merito del figlio Marco, che ha raccolto il testimone del padre giá da alcuni anni.


INFO






sabato 9 giugno 2012

Marcello Veneziani Appello al Futuro (per spiriti e corpi liberi)









IL MIO APPELLO A TUTTE LE DESTRE (E NON SOLO)
Marcello Veneziani
da Secolo d'Italia di martedì 05/06/2012
Rivolgo questo appello esplicitamente, anche se non esclusivamente, a chi proviene da destra. Un appello personale, di cui mi assumo intera la responsabilità, non concordato con nessuno. Mi rivolgo a chi proviene da Alleanza nazionale, dal vecchio Msi, dalle esperienze varie e anche non politiche di destra nazionale, sociale e i non allineati. E mi rivolgo apertamente e direttamente a chi attualmente esprime su posizioni diverse il desiderio di ricominciare daccapo. Dico dunque alla componente destra del Popolo delle Libertà, dico alla Destra di Storace, dico a Futuro e Libertà, dico alla galassia di nascenti movimenti, come gli azzeratori di Giorgia Meloni, i patrioti di Elena Donazzan, il Fuori di Galeazzo Bignami, RinascItalia di Elisabetta Foschi, e tutti coloro che in questo momento stanno dando vita a esperimenti, incontri, tentativi di ripartire. Senza escludere la galassia giovanile dispersa o ritrovatasi in comunità e circoli, case e movimenti. Infine considero chi, come me, viene dalla destra sfusa, pensa da anni in libertà e in solitudine, o non è impegnato in nessuna realtà vagamente politica. È ora di ricostruire un soggetto civile, prima che politico e culturale. È ora che si torni ad Itaca, come scrive in un appello che sottoscrivo, Renato Besana. È ora che si tenti, dico almeno si tenti, di ritrovare un motivo comune per rilanciare l'iniziativa politica. Accogliamo come dato di fatto il disarmo bilaterale: Berlusconi e Fini costituiscono inevitabilmente un ciclo concluso. La loro parabola di leader è finita, differiscono i nostri giudizi su di loro, ma non possono essere più motivo di unione né di divisione. Si deve fare un passo oltre. Si chiede un passo indietro anche a coloro che hanno rappresentato in questi vent'anni la destra e si selezionino giovani, donne e outsider per costituire il nucleo costituente. Non volevamo morire democristiani, ma non ci piace nemmeno finire grillini o montezemoliani. Si può agire all'interno del quadro bipolare, dunque collocandosi sul versante alternativo alla sinistra, ma occorre recuperare una propria linea d'azione e di pensiero. Anche perché nel paese esiste, come dimostra la nostra storia e il presente nel resto d'Europa, un'area che oscilla tra il dieci e il venti per cento, che aspetta un discorso serio di rinascita italiana. La Lega è ormai semidistrutta, il Pdl è dimezzato nei consensi e spappolato nelle sue interne spinte centrifughe, Futuro e Libertà vive con disagio all'ombra di Casini che peraltro gioca in autonomia e dichiara concluso il Terzo polo. Sintetizzando in una boutade sostengo che il Pdl, per accrescere l'offerta politica, deve spacchettarsi in P, D e L, ovvero Popolari, Destra e Liberali. C'è un potenziale bacino di consensi per chi con tempismo e attraverso volti e temi giusti riesce a interpretare il disagio presente, la voglia di futuro ma anche la memoria storica. Come mi è capitato di dire e di scrivere, è il momento giusto, per far nascere un'Altra Storia. Un movimento rigoroso e forte, duttile ai fianchi ma duro al centro, onesto e animato da passione civile, etica e ideale, un amor patrio di quelli che non odorano di stucco e rimmel ma vero e severo, che fa tornare il gusto della politica. Stavolta non si lascia il monopolio dell'etica alla retorica partigiana della sinistra, non si lascia l'esclusiva della sobrietà ai tecnici, non si lascia ai giudici stabilire l'onestà, non si lascia la rabbia popolare ai grillini. Si fa sul serio. Si chiamano i migliori, si usano i tecnici per raddrizzar la barca ma senza dar loro il comando: devono risponderne, e non alle banche o ai poteri esteri ma alla politica e al popolo italiano. Il primo atto è la selezione, la cerca dei dieci, e dai dieci dei cento e dai cento dei mille, per costituire una nuova élite, con fresche energie, scegliendo il meglio che c'è nel paese; il minimo indispensabile tra chi c'era prima, gli altri a casa o in fila senza priorità d'imbarco. E poi un programma essenziale e popolare in una decina di punti per rilanciare su basi effettive una nuova rivoluzione conservatrice italiana, conservatrice sul piano dei principi e dei beni, rivoluzionaria sul piano delle innovazioni pubbliche e sociali. L'alternativa è fingere che nulla sia accaduto, accodarsi ai vecchi capi, assistere inermi alla scomparsa, affondare indecorosamente per non osare. C'è un'estate intera per fondare il nuovo o finire nel nulla. Chi mi legge sa quanto sia lontano ormai da anni, dalla politica; ma, senza mutare indirizzo e soprattutto indole, è tempo di innescare un movimento vitale come quello che sorse, giusto vent'anni fa, con L'Italia settimanale, che fu battistrada di molti eventi e coalizioni. Deponete i rancori, incontratevi, cercate la linea comune. Da soli non ce la fate, andrete al rimorchio se non al guinzaglio o finite fuori dal gioco. Abbiate il coraggio di sacrificare qualcosa e qualcuno per far nascere un vero soggetto politico, in grado di splendere da solo e di allearsi ma in funzione trainante e non passiva, capace di egemonizzare e non di accodarsi. Lo dico per l'Italia, per noi e per chi ha nostalgia del futuro.

sabato 21 gennaio 2012

01/05 Perchè N.O.? Giuliano Borghi -PER UNA NUOVA POLITIA

  PER UNA NUOVA POLITIA


Presupposti Statuto Forma


Principio fondativo


. Fraternità


Sovranità


. Titolarità: Popolo. Concezione personale e patrimoniale


. Popolo: la comunità dei cittadini responsabili


. Cittadinanza: statuto politico di appartenenza. Adesione reiterata volontaria. Hospitalitas


Legame sociale


. Triplice obbligazione: Dare-ricevere-restituire


Esercizio della Sovranità


. Partecipazione diretta


. Poliarchia


. Policrazia


. Reddito di cittadinanza politica


. Proprietà moneta


Forma del politico e funzioni istituzionali


. Res-publica presidenziale


. Federalismo sussidiario


. Decisione


. Rappresentanze
.
Formazione ceto politico: voti pubblici preliminari di povertà e di servizio pubblico. .
.
Scuole
.
 Scelta e revoca rappresentanti: Albo nazionale. Revocatio ad populum

GIULIANO BORGHI

Continua- VEDI 01/5

lunedì 16 gennaio 2012

La vera sinistra culturale non demonizza CasaPound

Daniele Di Nunzio – Emanuele Toscano

Dentro e fuori Casapound (Armando editore, 2011)

Capire il fascismo del terzo millennio

 

....CasaPound attrae molte persone, soprattutto giovani, che rifiutano la società attuale, che vogliono lottare per cambiarla e cercano di farlo con uno stile diverso da quello della politica tradizionale, attraverso occupazioni, concerti, conferenze, serate nei pub, progetti, mobilitazioni....C

http://www.armando.it/news-file/gia_presente_22159_11_Dentro-e-fuori-Casapound.htm

,,,Venerdì 13 ,presentato il libro "Dentro e fuori Casapound. Capire il Fascismo del Terzo Millennio” a cura di Daniele Di Nunzio ed Emanuele Toscano. Alla presentazione oltre ad uno degli Autori, parteciperanno Angelo Mellone, giornalista RAI nonché editorialista de "Il Foglio", ed il blogger Alessandro Capriccioli.       

http://www.armando.it/news-file/gia_presente_22159_11_Dentro-e-fuori-Casapound.htm

*Espresso/Repubblica

'Che errore chiudere Casapound'

colloquio con Emanuele Toscano di Alessandro Capriccioli

«Sì, sono fascisti. Ma con la loro visione sociale hanno attratto tantissimi giovani. E sono diventati concorrenti della sinistra. Metterli al bando sarebbe una sciocchezza». Dopo i fatti di Firenze, un sociologo di sinistra che studia da tempo il gruppo di estrema destra spiega la sua tesi controcorrente

(28 dicembre 2011)

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/che-errore-chiudere-casapound/2169871/1111

 

*IL GIORNALE (2009)

http://www.ilgiornale.it/cultura/basta_destra_e_sinistra_meglio_etica_epica_ed_estetica/10-04-2009/articolo-id=342827-page=0-comments=1