K.C. and The Sunshine Band prima, Pino Daniele dopo, nei parcheggi di Ferrara... ora.
O meglio, sembrano pensarla così i commenti che appaiono su di una nota testata web del territorio.
“Non chiamateli parcheggiatori abusivi” si legge nel titolo dell’articolo, e difatti non li chiameremo in questa maniera. Vogliono sia chiaro e lo cantano – forse meglio di Pino Daniele - Fulvio Bernabei, comandante della guardia di finanza di Ferrara, e Laura Trentini, comandante degli agenti della Municipale.
Il polverone l’aveva alzato il senatore Balboni, ma gli è stato specificato che “Non chiedono soldi – dice Bernabei – in base a un tariffario del servizio che svolgono, ma qualche spicciolo, analogamente ai questuanti”. Quindi, dovesse capitarvi di lasciare a questi bravi ragazzi un piccolo obolo e vi venisse detto “dai amico, sono pochi”, non avete la legge dalla vostra: non esiste un tariffario. Se loro insistono per averne altri, può essere che voi siate stati tirchi, rimediate subito!
Ovviamente potete rifiutarvi di dare alcunché – è un vostro diritto – ma leggendo i commenti online par di capire che la carrozzeria dell’auto sia a rischio e che la passeggiata in centro sia poi tormentata dal pensiero di specchietti divelti e dispettucci vari.
I parcheggi presi in considerazione sono “Centro storico”, “San Guglielmo”, “Baluardi”, “Boldini” e “Piazza Sacrati” ma il comandante delle fiamme gialle ci suggerisce che occorre distinguere il semplice disturbo da danni alle auto, inseguimenti e percosse. Prosegue dicendo: “Abbiamo constatato che l’approccio dei cittadini varia a seconda della sensibilità di ognuno: c’è chi trova tali presenze scomode, chi invece simpatiche. Perciò – ha dichiarato Bernabei – se da una parte non sottovalutiamo le criticità evidenziate, riteniamo vadano ricondotte al proprio ambito”. Scorrendo velocemente i commenti a questa notizia, scopro che sono davvero pochi i ferraresi che trovano simpatiche queste presenze ai parcheggi. Ferraresi xenofobi, quindi?
Onde evitare di buttarmi nella bolgia del commento e controcommento – perdonatemi, sono una snob – chiedo asilo qui, e vi racconto la mia.
Solitamente parcheggio – in compagnia – a “San Guglielmo”, il sabato e la domenica mattina.
Lì mi attendono ragazzi di colore impegnati in due diverse attività: uno gira tra le auto e ci indica uno spazio libero, l’altro – più spesso in compagnia di “colleghi” - ci attende alle macchinette mangiasoldi.
Sabato scorso ho lasciato volentieri la mancia al primo e lasciato a bocca asciutta il secondo. Gli ho invece consigliato di dare il cambio al suo amico, dato che lo vedevo piuttosto indaffarato tra i veicoli invece di stazionare – come un totem – all’angolo del pedaggio. Il primo ragazzo è scoppiato a ridere, il secondo ha blaterato qualcosa. Non mi sono preoccupata troppo, la mia compagnia aveva le spalle larghe e io sono una vera stronza, ringraziando mio fratello che mi ha insegnato il sistema solare a cinque anni – usando mele e arance – e in seguito a difendermi: avevo dieci anni, lui ne aveva il doppio, avere un fratello maggiore ha diversi lati positivi!
Ovviamente non sono una che tira un destro al primo scocciatore che passa, ma diciamo che – a mano posata sul didietro – non avrei alcun problema ad attaccare briga. Beh, vi dirò, non mi è mai successo. Mai accaduto in alcun parcheggio di Ferrara, nemmeno in “Kennedy” di sera. Mai, e dico mai, che i quei ragazzi siano andati oltre all’insistere per avere due soldi. Ovviamente potete obbiettare che sono cozza e la natura mi ha dotata di questo strategico sistema di difesa, potete dirlo e io non smentirò.
Per quanto riguarda la faccenda dei parcheggi, mi metto dalla parte dei cattivi, io la mancia la lascio sempre. La lascio più volentieri a chi mi indica un posto libero, ma la lascio comunque anche a chi – mentre pago alle macchinette – mi chiede di lasciargli il resto. Faccio male? Probabilmente sì, forse sto alimentando un racket internazionale, forse questi soldi andranno a rimpinguare il salvadanaio di al-Qaeda... ma se i vigili, la finanza e compagnia bella mi dicono che questi ragazzi non delinquono, allora ho ragione io, proprio come hanno ragione i questuanti che stazionano lì.
Se mi mettono una mano sul didietro, però, mi si consiglia di pigiare il pulsante rosso del pronto intervento, lo si trova sulle mangiasoldi e sta lì per la mia sicurezza. Se mi azzardassi a cacciare un diretto al mio amoreggiante boogie man, probabilmente finirei dalla parte del torto. Perché io sarò pure in “quota rosa” e il ministro delle pari opportunità mi penserà dalla mattina alla sera, ma non sono poi tanto certa d’avere, dalle istituzioni, la stessa comprensione offerta a questi ragazzi.
Insomma, se ai parcheggi vi capita qualcosa di brutto, segnalatelo a chi di dovere. Prima però attendete che succeda, fino a quel momento i ragazzi dei parcheggi vi stanno soltanto scocciando – più o meno come i telefonisti dei call center – e i vostri commenti a quell’articolo stanno scocciando chi, a Ferrara, non la pensa come voi.
D’istinti saluti
ladystinta