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mercoledì 20 febbraio 2013

Andrea Leonessa piccolo-breviario-dell'-automazione

 


andrea leonessa, netetteratura, futurist editions, MAVPICCOLO BREVIARIO DELL'AUTOMAZIONE ANDREA LEONESSA


leonessaandrea@live.it


 


fvtvrist editions on line, 2 2013, LLF



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ESODO DELLA CORRENTE I


Nessun oceano nel darsi al fuoco


pacatamente come - ed è mosso da una mano come reale s'approssima al volto, riceve


un feedback dall'acqua + che altro


un return0. In alta tensione, 30.000 AC#


la carne è percorsa dall'Apparizione. Oltre la tensione nominale, quidni


al valore rispondente all'isolamento


la carne incorre nella dislessia, nell'estasi od altre difficoltà d'apprendimento;


nell'abolizione dell'alternanza, ora


questo è il nostro nome per sempre.


#AC è una convenzione, un artificio


per convertire la tensione, per fare corpo della paralisi solo la misura di uno scheletro poiché aldilà non riesce nella divagazione.


 


II


Esponendo una gamma di albe fratturate


questo pomeriggio media il disturbo, lo diluisce nelle interiora del mare od impone un naufragio


sulla superficie della carne; questo sangue


è pedice della retina, è un globulo incolto questo macello galleggiante, disintegrato


dalla scissione del mondo resiste come participio, come un passato alternato.


 


III


Il cranio è una serra per carne ancora amorfa pelle pastiglie carbone accelerazione od altre


escrescenze sanguigne, code oleate dal moto


che stormite verso un caso, che giostrate alla rinfusa sparecchiano un avanzo, incarnano il rifiuto.


 


IV


MORTE BIDIMENSIONALE


{texture=Level.Content.Load<Texture2D>(“Sprites/Meats”) Fanfara fono magnetizzante,


Il suono rasenta la notte


Sciogliendone il nodo


Ed essa, conforme al letto, sfo- Cia approssimata per decesso


Nel silenzio capacitivo Contemporaneamente


S'estende frattempo; sola morte Bidimensionale: Giuseppe Pinelli Console del dubbI/O sotteso. Hp/Hypothesis di integrazione


Ad Over, Health Points zero.


 


V


ABADON-WARE


Un'escrescenza che non sbuca dalla carne sulla superficie terrestre rinviene talvolta


un compensato di truciolo un caldo sorso


sgranato nel sonno un parquet un evento sub-carnale una madonna sottocutanea accorata al vapore della partenza d'altro canto un vagone di larve spremute stanno nel tempo adescano assenze quand'anche l'erba è bella vuota che c'è sola segatura fanno un espresso vanno a puttane quasi per sempre.


 


VI


TRIFORZA MOTRICE Nell'omertà della carne accade


brandello per brandello che una sequenza organica tenda al mondo, allo stato reale;


settembre causa soffocamento, è# di effetto sul polmone, sul corpo accordato.


Non cede il cordone terrestre e muove raccolto lo spazio preservando misure


affinché dall'ossigeno non si possa distare:


qui accade soltanto un silenzio, sempre il medesimo, da tempo ritratto


al di là di esso un tabernacolo


sul dorso della carne integrato


al neurone e nella fede soltanto;


mamma, è reale la gravità della carne a te dovuta³?


# è un nulla, questo richiamo


nel/la carne/cappella/chiesa/cattedrale/macello non vige alcun arbitrio, e tutto avviene


congiunto senza flessione, motoseghe;


sono un baco da nylon, sintetizzando


ne consegue che è un richiamo, questo nulla. La morte blu scherma un corpo, assegna


un errore, una carne al vapore#.


Allora è una notte causale, un dolo del sole, ed altrettanto ridiamo come refusi in processione.


#errata corrige[valore]


<Ciao sono mamma, al limite la carne è uno strapiombo approssimato, nel suo adempimento apparecchiato a decedere; posata, messa a terra, la carne è una sosta nel concorso del nulla>


<Grazie, non accetterò un ignoto


né la sua ecstasy, nondimeno questa carne la vertigine>


 


VII


3D PROFUNDIS


Lo scrigno rupestre si dilata nell’atavismo stereoscopico;


la figlia gestiva un cubo


non io, non il babbo sapeva. (Vuoi eseguire il cubo?


Y for Yes, N for no)


Y Nella retta del pian/t0 risorge il corallo


otturando le bocche ascisse;


enfatico zero, dal disturbo equalizzato al decesso.


N Così la rom satura il core duale, pulsante d’amore


rilasciato all’avviare di rose;


così conversa al Call Center per alleviare ad otto mega


la solitudine ottica, eguale


nel cartiglio di panche lignee emittente di cigno involatile. Un flesh espulso, è scarnificato


il miraggio nel cratere del grano, Notre Dame de Pain, il tuo petto


consacrato s’accinse al frumento.


Gengiva, ceppo di carne


da ardere; aleggia nel cavo orale un tramonto aerostatico, nel regno


invertebrato ora albeggia una tripla:


è una spina presa a reliquia dell’ancestrale stereoscopia.


 


VIII


AD EMIL CIORAN, CADAVERE INSIGNE Voglio, accetta quest'approssimazione,


una fratellanza senza peso poiché


---


dis-apparire al mondo, solvere


quest'unico dovere.


 


IX


YHWH ANSWER


Umanamente parlando, la guerra è orrenda eppure la guerra tra le giraffe riesce nell'essere,


ad esagerare ancora; come una carne che stenta


nel risolvere la divergenza, la guerra è animata dalle cose che possono essere raccattate dal suolo come bibite, cartacce, sigarette, Storia della lingua, piscine, Nietzsche, bibite, cartacce, sigarette, ecc


ogni cosa diviene per una giraffa mezzo di equitazione oppure oracolo contestualmente alla lascivia dell'animale ma, viene da sé, anche la bestia meno erudita, sfinita


dalla cavalcata compila un organico di alcune domande ecco le due che appaiono con maggiore frequenza


ZooFaq numero uno


D - Sento un grande vuoto dentro


come posso diventare meno spaziosa? Un corallo? R - Un cadavere appare corposo, mmhh,


un cadavere occupa spontaneamente uno spazio;


non più <non finisci quello che hai iniziato> bensì <ben fatto figliuolo, è così che si sta, fagli vedere cosa significa essere morto> giacché la morte è un progetto d'avanguardia di cui non si vede fine, un progetto eterno


che scoraggia anche la più ardita delle giraffe. Ma bisogna crederci in questo progetto, o no?!


Allora crediamoci un poco! Grinta ragazze!


ZooFaq numero due


D - Dove posso trovare una sit-com


in streaming, che sia ripetitiva ma divertente? R - www.ansa.it


 


X


HALL HAIL


La notte di Ognissanti ho organizzato un sussulto vaporoso, un turibolo-party


(...Te lo giuro, era chiaro con cosa dovessi presentarti)


dove ognuno spargeva quel cazzo che voleva


e vinceva la puzza che non andava e fu Warzone 2100, esatto, lo strategico per Playstation che risuscita


un po' come, sappiamo, non converrebbe ai morti ovvero con il ricordo di una missione a tempo


ed una terra desolata abitata da gente così strana


da desiderare un futuro; personalmente non voglio, generalmente intendo, figurarsi vivere ricostruendo.


(è la fine, pensavo, così t'ho fatta entrare


perché questa mania di riprovare, e non mentire... Ok, prossima volta non dimenticare il turibolo


già sento la puzza delle giornate di Sodoma che durerà, dureranno sempre più di noi)


 


 


http://leonessaandrea.blogspot.it/


 


http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/net-letteratura-e-fantascienza-oggi-intervista-a-andrea-leonessa/


 


https://hyperhouse.wordpress.com/2013/01/26/net-letteratura-e-fantascienza-oggi-intervista-a-andrea-leonessa-eccolanotiziaquotidiana-it/


 


http://movimentoartevaporizzata.blogspot.it/2011/11/andrea-leonessa-presenta.html


 


http://www.estense.com/?p=191900


 

venerdì 16 novembre 2012

Laboratorio ciberculturale 9 Ray Galante La società della rappresentazione Up Date '12- Debord.net

 
*AGGIORNAMENTO INEDITO A:
RAIMONDO GALANTE
LA SOCIETA' DELLA RAPPRESENTAZIONE (TRACCE, 2001)
Galante.jpg

futurist editions on line/LLF
 

Premessa
Il testo che qui andiamo a presentare , si propone non solo di analizzare efficacemente il presente utilizzando categorie storiche , filosofiche e sociologiche solo apparentemente appartenenti al nostro passato in particolare al Novecento, ma bensì’ di dare una chiave di lettura del futuro che ci attende ed anche aprire la strada a possibili vie ermeneutiche innovative per aiutarci ad uscire dall’attuale periodo di crisi e di impasse della nostra società occidentale.
Questo è un obiettivo ambizioso ma a mio avviso perfettamente raggiungibile perché da sempre la Cultura d’Avanguardia ha il compito di indagare sul futuro partendo dall’analisi e dalla critica del presente e del passato. E Io mi ritengo un valido esponente di questo tipo di cultura . Infatti sono nato e mi ritengo degno figlio dei gloriosi anche se problematici e difficili Anni Settanta del secolo scorso: un periodo storico partorito dalla Rivoluzione del 1968 a mio avviso estremamente stimolante , creativo , innovativo e rivoluzionario nell’Arte, nella Musica,nella Politica e nell’Economia pregno di mutamenti sociali, culturali ed economici . Ora andrò a spiegare le ragioni che mi spingono a pensare in questo modo andando innanzitutto ad analizzare gli aspetti salienti del mio testo, in primis la Teoria dello Spettacolo di Debord, definita teoria dello Spettacolo inteso cime Spettacolare Integrato il Nuovo Super Sistema economico-sociale nato dalla dissoluzione e fusione dei principali modelli politici ed organizzativi principalmente in voga nel Novecento : lo spettacolare concentrato,proprio degli ordinamenti burocratici totalitari ed accentrati come Fascismo , Nazismo e Stalinismo/ Socialismo reale; e lo spettacolare diffuso proprio della Democrazia Occidentale del Dopoguerra che prevedeva abbondanza e libera circolazione delle merci e organizzazione del potere politico ed amministrativo decentrata;e sia soprattutto la mia critica della stessa . La mia personale opinione in proposito ( ed è la tesi che cercherò di sviluppare in questa sede) , in parte concordante con quella di Debord ,è che ora la forma del potere che sicuramente può rappresentare una sintesi dialettica hegeliana delle esperienze precedenti sia squisitamente tecnologica totalitaria e abbia la forma della rete o delle reti ( network) di cui la grande rete telematica informatica mondiale Internet sia la forma più avanzata tecnicamente , compiuta ed evoluta Il mio personale scopo finale , estendendo e sviluppando tale tesi fino alle sue estreme conseguenze, è quello di poter inaugurare un Umanesimo Scientifico maturo ed all’altezza dei tempi, capace di aprire la strada ad un nuovo Rinascimento delle Arti e delle Scienze : l’unico vero definitivo e risolutivo rimedio per riuscire ad uscire vittoriosi dalla situazione di terribile crisi che stiamo vivendo.... C

Laboratorio ciberculturale 9 /Pagine
 

venerdì 20 gennaio 2012

Andrea Leonessa- Cristalli Senzienti (Futurist editions on line) from Piemonte/Cuneo Oggi/Estense com

 

SALUZZO - Volontà di bellezza: Andrea Leonessa e i cristalli senzientiNuova poesia metapolitica e postfuturistica? Il giovane Andrea Leonessa, con Cristalli Senzienti (edtito da Futurist Editions on line, editing del laboratorio futurista e transumanista (AIT Milano), dalla netpenna molto concreta e rapida, testimonia già un inchiostro virtuale doc ... La figura sfondo è la parola nella sua mutazione sociale e letteraria alla luce della rivoluzione digitale.Tutta una danza dei simulacri elettronici, alla luce anche crediamo degli input virtuali e informatici di un certo straordinario Baudrillard, movimenti orizzontali/verticali.


Fiorisce una Parola colma di volontà di bellezza, deliziosamente iconoclastica, simultaneamente riformattata con scansioni neoepiche, drammaturgiche quasi: non a caso l’incipit dedicato a un certo Verlaine.


Un videogame poetry, quasi anche nuova poesia visiva/totale, sulla scia degli stessi Spatola o Pignotti o anche Franco Vaccari: giocattolo eversivo verso scenari umani, postumani e socio cibernetici, verso nuove aurore degne dell’umanità. .. C

 

CUNEO OGGI

http://www.cuneooggi.it/dett_news.asp?titolo=SALUZZO_-_Volont%E0_di_bellezza:_Andrea_Leonessa_e_i_cristalli_senzienti&id=29813

 

Ebook pdf...

 

http://poeticamente.myblog.it/tag/andrea%20leonessa

martedì 27 dicembre 2011

Paolo Giardini: DELENDA CARTHAGO Ferrara

lDELENDA CARTHAGO

Cosa uscirà a sorpresa dal cappello a cilindro dell’amministrazione comunale per concludere in bellezza l’anno 2011? Tenendo conto della capienza del cappello e dell’abilità dell’illusionista, oltre a una lunga successione di conigli (finalmente utili dopo averli mantenuti per decenni) le uscite più prevedibili sono le seguenti:

  • LEGIONELLA: informatori di fiducia assicurano che Tavolazzi si è recato sia all’ospedale di Cona che al S. Anna. Ha quindi avuto la possibilità materiale di contaminare indisturbato le reti idriche nascondendosi in un cesso con la scusa della pipì. Del resto, la contaminazione rientra ufficialmente nei piani elettorali del M5S (“inoculeremo il virus nelle istituzioni”). Optando per la legionella che non è un virus ma un batterio, Tavolazzi fornisce pure la prova dell’ingenuo tentativo di depistaggio, come può capire qualsiasi iscritto al PD. Sarà d’uopo che il sindaco denunci d’ufficio Tavolazzi alla Procura per attentato alla salute pubblica.

  • DERIVATO: appena eletto consigliere, Tavolazzi s’è dedicato a sbraitare contro il derivato Dexia sapendo bene che ciò avrebbe pavlovianamente rafforzato la decisione del PD di ordinare a Tagliani di tenerselo stretto, col placet di Hera che non gliene frega niente. Cui prodest? A Tavolazzi, che in qualità di consulente della banca riceve la provvigione per ogni mese in più di sopravvivenza del derivato fra le spese comunali, e in qualità di oppositore a fine anno può dichiarare senza fallo che il derivato ha prodotto perdite per l’anima del cavolo che i cittadini pagheranno di tasca loro, e costringendo anche l’Assessorato al Pozzo Senza Fondo a raccontare balle a difesa del decoro assessorile. Sarà d’uopo che il sindaco denunci d’ufficio Tavolazzi alla Procura per guadagni illeciti sparando alla Croce Rossa.

  • L’AFFARE CONA: la prova che Tavolazzi è fra i fautori della scelta di Cona sta nella sua scelta di abitare a Francolino costruendovi una magione signorile, presa giusto nel periodo in cui è stato deciso in segreto di chiudere il S. Anna. Quale motivo può far propendere per un luogo esterno alla città se non la consapevolezza che in mancanza di una circonvallazione cittadina ad anello per andare in un ospedale decentrato ogni percorso scelto può rivelarsi fatalmente intasato? E quindi è meglio partire da luoghi posti dal lato giusto, non troppo vicini per disporre di più percorsi alternativi e non troppo lontani per non allungare eccessivamente i tempi, il compromesso fra due esigenze che vede Francolino in buona posizione. Sarà d’uopo che il sindaco denunci d’ufficio Tavolazzi alla Procura per interessi privati in atti d’ufficio fatti maliziosamente non in ufficio.

  • PFOA E PERDITE D’ACQUA: una padella antiaderente in teflon (che contiene PFOA) dal fondo corroso buttata nel pattume dalla signora Tavolazzi (invece di conferirla alla differenziata: vergogna! sarà d’uopo che l’Assessorato alle Discariche denunci d’ufficio la signora Tavolazzi alla Procura) è stata acquisita come reperto indiziario per la strana mega bolletta da mezzo milione di euro pagata l’anno scorso dal Comune ad Hera. Non è sfuggita la contestuale insistenza del consigliere Tavolazzi nel denunciare la probabile esistenza nell’acqua di molecole di PFOA e l’ossessiva richiesta di analisi dell’acqua. Ora è chiaro che se si vuole contaminare una rete acqua basta introdurre le sostanze in un lavandino di un bagno (un vizio di Tavolazzi, si veda il punto LEGIONELLA), ma se il contaminante non si annida e riproduce come un virus occorre una manovra di dispersione in acqua mediante la fuoriuscita di acqua buona da un punto basso per immettere il contaminante da un punto altro. Ciò spiega le perdite dai rubinetti al pieno terra mentre ai piani alti con un imbuto si infilava nei rubinetti la polvere di Teflon grattata via dai tegami di casa Tavolazzi. Sarà d’uopo che il sindaco denunci d’ufficio Tavolazzi alla Procura per l’eventuale possesso criminoso di imbuti e tubi di plastica.

  • DENUNCIA D’UFICIO ALLA PROCURA OGNI VOLTA CHE TAVOLAZZI ARRIVA IN COMUNE (eccettuando eventuali responsabilità sulle guerre puniche): è la naturale evoluzione di un radicato patrimonio culturale di cui il PD è rappresentativo, per il quale ogni volta che il marito tornava a casa, prima di ogni altra cosa e prima di proferir parola prendeva a botte la moglie “parché sicurament l’ha cumbinà di malan”.

sabato 29 ottobre 2011

F O R Z A L E O P O L D A SAGGIO-MANIFESTO X MATTEO RENZI

 

LA ROTTAMAZIONE D'OTTOBRE

F O R Z A  L E O P O L D A   SAGGIO-MANIFESTO X MATTEO RENZI E I ROTTAMATORI DI FIRENZE

 

Roby Guerra

 

Futurist Editions on line, 10/2011

 

1-MASS MEDIA E NUOVE TECNOLOGIE - Dal 1994 Berlusconi vince non per l'uso orwelliano dei media, ma perchè nel linguaggio è stato più evoluto della sinistra italiana (altra cosa i risultati, qua non pertinente). Linguaggio capace di parlare le...Parole del nostro tempo: televisione e informatica, al passo (teorico ma link vincente) con le analisi sui media più evolute dei vari McLuhan, Derrick de Kerckhove. I media non solo persuasori occulti del consenso (nello specifico politico-sociale), ma anche nuovo linguaggio creativo al passo con le mutazioni tecnologiche in atto.

La sinistra politica e anche culturale (sulle orme di certa Intellighenzia secondo noi attardata su tali temi) invece presuppone ancora primaria la persuasione occulta, anziché, l'effetto nuovo e positivo della Televisione ieri e oggi e del Web, per intenderci, oggi e domani, non ultimo di nuove tecnologie molto pragmatiche quali robotica e automazione che necessariamente mutano ad ogni livello l'interfaccia economico-culturale conflittuale tra Sinistra e Mondo del Lavoro, basato sul Mercato...

 

2-DEMOCRAZIA - Dal 1994, l'alternativa a Berlusconi non è stata una alternativa evoluta e progettuale, al passo con visioni diverse del divenire sociale trasformato dalle nuove tecnologie, ma una alternativa basata su vecchi valori sociopolitici, effimeri, non chiari: oltre a una conflittualità ridondante diffusa, basata ancora su residui ideologici ambigui, vale a dire l'incapacità della sinistra, tutt'oggi, di riconoscere la legittimità dialettica della Destra quale legittima democrazia dell'alternanza, se premiata dagli elettori. Questo Dna di ben nota matrice, una volta per tutte, va estirpato da qualsivoglia Sinistra futura.

 

3-GIUSTIZIA - In Italia esiste un problema strutturale della Giustizia che viene da lontano, ben prima dell'era Berlusconi: nel secondo dopoguerra e fino a Berlinguer, il PCI rispetto alla sinistra attuale era più avanzato nella critica costruttiva e nella consapevolezza della questione.

Infatti contestava dialetticamente ma duramente la Magistratura italiana: all'epoca, quest'ultima era percepita con visioni storicamente molto probabili e oggettive come condizionata fortemente dalla Democrazia Cristiana e dai “Capitalisti” “contemporanei”: sia nel mondo del lavoro (un'altra fase storica) sia- negli anni settanta e ottanta con la cosiddetta stagione degli anni di piombo, la Sinistra identificava nella DC e nella Confindustria ad essa fortemente connessa, la filosofia quasi della Magistratura italiana che frenava l'evoluzione sociale nel Mondo del Lavoro, e -addirittura depistava le stragi ben note di quegli anni, la cosiddetta Strategia della Tensione...

Soltanto con la degenerazione dell'estrema sinistra, il famoso Patto Cossiga-Berlinguer, con la definitiva messa al bando, dell'estrema sinistra in quegli anni, che ha salvato la Democrazia, ha storicamente inaugurato una mutazione positiva anche nella successiva Interfaccia Sinistra-Magistratura, la fine della Magistratura “cattofascista”, culminata poi con all'inizio- la stagione di Tangentopoli, poi tuttavia -secondo noi- regredita ad un nuovo potere nello Stato, ora “cattocomunista” che purtroppo la Sinistra, come ben noto, dal 1994 tende a usare come alternativa a Berlusconi.

Questa involuzione della Sinistra non è (responsabilità penali o meno del Premier) soltanto un miraggio della Destra. E la sinistra futura dovrà avere l'autocritica necessaria su questa cruciale questione.

A parte l'ideologia, è cronaca ormai live, una costante anche strutturale molto deficitaria nella Giustizia Italiana in particolare: troppi casi di “ordinaria” Cronaca Nera, ben noti negli ultimi anni, molto dibattuti dai media: indagini e sentenze, spesso anche contraddittorie, alla fine, sentenze o meno, sono percepiti- secondo noi- giustamente- dagli italiani e dalla gente non come certezza della pena e dei colpevoli, ma sempre con dei dubbi sugli esiti.

Brevemente, la Giustizia italiana sembra attualmente uno scenario sociale basato non sulla meritocrazia e la competenza oggettive, ma su paravalori deficitari, sia in senso tecnico che democratico...

 

CONTINUA:

http://futurismo2009.myblog.it/archive/2011/10/24/forza-leopolda-il-futuro-in-liberta-di-roby-guerra.html   PDF gratis

 

domenica 10 luglio 2011

Parole mai scritte (Words never writings) di Matteo Zagagnoni

 


(UNGARETTI da giovane)


MATTEO ZAGAGNONI

PAROLE MAI SCRITTE (WORDS NEVER WRITINGS)


 


AUTOZOOM

L’esperienza del nero. Non tanto come non colore, semmai come sunto cromatico del visibile, del vivibile, e, da esso, trarne a piacimento una confacente cromia a misura d’abito vitale.
Dall’eterno movimento vitale distillare fotogrammi dinamici, diapositive filmiche; la punteggiatura s’accenna e scompare lasciando all’esperire del momento libera mano, nessuna regola impera, tutto è concesso persino trovare significati laddove le parole sono aquiloni in balia di venti che ognuno brezza di vissuti propri.

La parola è un quadro senza più cornici, una tela che raggiunge il cosmo di chi la sa accogliere, pur plasmandola in stampo di proprio mai si riempie, sempre spazi aperti ed inaspettati, sempre nuove porte da aprire, o forse da chiudere, altezze da cui il tuffo è concesso ed auspicabile.
Il verso è un demone liberatore in direzione di terre d’assoluta libertà, il dolore e la gioia si fondono nell’unica possibile soluzione d’inseparabilità.
Come prodigio caleidoscopico ogni realtà è prontamente vissuta, libera di vivere e morire nello spazio concessole.
Niente più manette, qua l’arresto si compie da solo, complice, forse, di qualche lacrima gaudente.

Matteo Zagagnoni



1
Mai saprò
di me, di te, di nessuno
inabissarmi come ostrica
sui fondali del destino
Rimiro il mare
con l’occhio del silenzio
m’inghiotte vorace
l’inesauribile

2
Molliche di notte
si scollano dal
nero che invade
mie solitudini

mi sono pinto
di pennelli di brace

3
Nel socchiuso
di persiane mi
gioco bellissime
idiozie di menta

avrei potuto
uscire dalla
materia con un
tuffo d’incanto

4
Non c’è più niente da
ricongiungere ma solo
da dissacrare nel tempo
remoto di dissapori

ancora una volta s’è
aperta breccia inviolata
e come ricado nessuno
sa di prendermi a salvo

5
Non so che notturno
mi rapisca l’anima

è già oltre l’esser
florescenti di mali

nell’altro a guisa
s’annega l’oltre

tutto s’è fuso
nell’agghiaccio

perdo di petali

6
Per me la
vita è un
ritorto di
impervietà

se qualcuno
sale beato
torni a
salvarmi

7
Perdo e ritrovo impressioni
di stanchi colori a materie
consunte riorganizzare breve
di sere sfuggenti l’incorporeo

gli smarrimenti si protraggono
come sciarpe d’orizzonte e mi
sottraggo carente a cartacee
falsità verniciate di grandioso


8
Respira
la sera si gocciola
in bronchi di sogno

altro è
tornarsene soli
di calme nervose

smussando l’assurdo

9
Senti
qualcosa segna
ed è per sempre

sei stata
disattesa ne
conosco il terrore

anche la sera
s’appiomba greve
e in solo di mio
rimango in fettine

10
So che l’essere

fino di sera suppura
in congiunti d’assurdo

che il viola d’aria
mitigherà tristezze
scurendole di luce

e che pure gli
angoli nascosti avranno
rivincite come se al mare
si placassero di getto le onde

11
Sono qui ad
allevare malattie purpuree
non so che disegno sostenga
il marcire che mi fiorisce

abbrivio silente
nell’attimo più morente
come di feroce istinto
mordo promesse sconfesse

i tormenti in aborto
mi seppelliscono di dentro

l’intero spezzettato

12
Stasera non è
sera per niente
e per il nulla
chissà quando

vomito miserie
di pane raffermo
il qualunque si gira
e rappreso d’inezie

contorce l’assoluto

13
Trucioli di notte
sfittano il rientro
e vorresti presenze
ma il solo ti vince

di nebulose rade si
nebbia l’affatico sul
quale la schiena del
cuore dovrai flettere

è tanto poco rimasto
che sono nave a falla

14
Tutto s’arrovista
in cartacei piombi
un lungo addio
si dipana vano

ora son solo
tra i miei peccati
e bene mi guardo dall’alterco

la pace s’è fatta zitta
d’inghippi turchesi

martedì 8 febbraio 2011

La Stampa-Google celebra Jules Verne * nota di Pierluigi Casalino

google_verne01g.jpg 

Il logo di Google in omaggio a Jules Verne

 

Nell’anniversario della nascita dello scrittore francese, il motore di ricerca cambia veste grafica per ricordarlo.

Le lettere che compongono il logo sono state trasformate in oblò, con tanto di comandi e bussole, in onore del sottomarino sperimentale Nautilus, costruito e manovrato in segreto dal misterioso Capitano Nemo, protagonista di uno dei romanzi più famosi dello scrittore francese, «Ventimila leghe sotto i mari».

Verne nacque a Nantes l’8 febbraio 1828 e morì ad Amiens il 24 marzo 1905. Tra gli altri romanzi di avventura, celebri in tutto il mondo, si ricordano Viaggio al centro della terra e Il giro del mondo in ottanta giorni
.

 

LA STAMPA

 

*from Pierluigi Casalino  L'Uomo Futurista e il sogno del Futuro (Futurist Editions on line, 2 2011)

 

 

JULES VERNE GENIO FUTURISTA

 

Jules Verne scrisse 80 romanzi o lunghi racconti, pubblicò molte opere di volgarizzazione, non ultima l’interessante “Cristoforo Colombo”, oltre a una quindicina di pièces teatrali, frutto di una straordinaria e felice capacità creativa. La sua celebrità si rifà soprattutto alle pubblicazioni del 1863-1865, che ne decretarono il trionfo presso i lettori: Viaggio al Centro della Terra, Cinque Settimane in Pallone, Dalla Terra alla Luna.

Una vena che lo colloca al centro della cultura del XX secolo e lo fa apprezzare per le novità che inseguì con il coraggio dell’ottimismo. In un secolo, che vanta nomi come Balzac, Dickens, Dumas padre, Tolstoi, Dostoevskij, Manzoni, Poe, Flaubert, Stendhal, Eliot, Zola e altri ancora, Verne assume un ruolo apparentemente marginale, quasi solo un prodigioso artigiano in materia di fictions, come un incantatore dal fascino inesauribile e, in una certa misura, come un veggente o un visionario, capace di immaginare più di un secolo in anticipo alcune delle grandi scoperte della scienza del XX secolo.

Su Jules Verne sono state scritte pagine importanti e, in qualche modo, rivelatrici dei sogni di uno spirito che visse aldilà dei confini del suo tempo. Del resto l’atmosfera effervescente di fiducia nell’avvenire della scienza e della tecnica che segnano l’opera di Verne collocano lo scrittore francese tra coloro che con l’intuizione del genio seppero cogliere i segni della civiltà delle macchine e delle conquiste del futuro dell’umanità.

In altri termini le ansie di ricerca e l’amore per le curiosità fanno di lui, a giusta ragione, uno dei padri del futurismo.  Colse il senso del cammino dell’umanità, anche nelle pieghe profonde dell’inconscio e dell’irrazionale, verso gli ampi orizzonti del progresso. Coltivò nello stesso tempo il sogno dell’inevitabile realizzazione di una società evoluta, grazie all’impulso delle conquiste scientifiche.

Lo scrivere, dunque, venne percepito dallo scrittore francese come una missione illuminante. Verne fu certamente il vate di un mondo nuovo, proiettato verso il XX secolo e oltre. Esploratore instancabile del futuro e anticipatore della fantascienza, l’autore previde anche i rischi e i limiti spaventosi della cattiva scienza, frutto dell’idolatria del potere.

Le innumerevoli e successive rivisitazioni dei suoi libri confermano ancora oggi l’attualità della produzione di Verne, la cui fertilità resta un monumento alla fede nel futuro.

 

lunedì 7 febbraio 2011

Il futurismo magico di Pierluigi Casalino

 L'uomo_che_visse_nel_futuro_-_dvd.jpgPIERLUIGI CASALINO  L'UOMO FUTURISTA E IL SOGNO DEL FUTURO

(FUTURIST EDITIONS ON LINE, 2/2011)

http://futurismo2009.myblog.it/archive/2011/02/07/pierluigi-casalino-l-uomo-futurista-e-il-sogno-del-futuro.html

*nota di Roberto Guerra

 

Il Futurismo magico di Pierluigi Casalino

L'Uomo Futurista e il Sogno del Futuro è il nuovo saggio di Pierlugi Casalino, scrittore eclettico ligure, dedicato alla più importante avanguardia italiana. Brevi e brillanti pennellate in libertà e a zig zag, sui diversi temi esplorati da Marinetti e compagni, riletti alla luce del centenario del 2009. Schizzi rapidi, molto scorrevoli e di particolare persuasione letteraria, fortemente comunicativi e con una peculiare attenzione psicologica che disvela il profondo e non solo dirompente neoumanesimo tecnologico, tutt'oggi pertinente ed attuale del movimento futurista.
In tal solco, Casalino amplifica ed espande le nuove revisioni in atto dal secondo novecento sul futurismo, appunto evidenziandone- sulla scia degli stessi De Maria, Benedetto, Grisi, Pinottini e altri. A volte si parlava (e parla) di certo realismo magico. Nel saggio in questione pertinente è forse discorrere anche di futurismo magico. Nell'eco anche  di un bestseller stesso quale Il Mattino dei Maghi di Pauwels e Bergier, depurato di certo neo-occultismo, riassaporato nel suo quid letterario e futuribile, Casalino rilancia infatti anche certo futuro anteriore o trasversale in certa protoavanguardia letteraria (Poe e Blake, lo stesso Verne e – a sopresa forse Salgari...), oppure figure semi-leggendarie moderne quali Pavlev
Florenskij.

Ma persino... certo paleofuturibile anche come mito o archetipo, a parte ..Icaro e il volo, da Averroe o Kautilya , evocanti suggestioni “arabo mediterranee”,   peraltro recentemente anche esplorate da taluni ricercatori, in controluce attendibilissimi, in quanto se il Futurismo è essenzialmente italiano, pur battezzato infatti in Francia con il rivoluzionario Manifesto lanciato da Marinetti su Le Figaro di Parigi, il fondatore stesso nacque (e visse la sua infanzia) ad Alessandria d'Egitto...

Infine Casalino sottolinea certe scansioni contemporanee, estetiche e laterali, da Marinetti, Boccioni, Balla e Govoni a figure celebri del novecento stesso o contemporanee, note o finanche emergenti, piacevolmente alieno da obsoleti principi di precauzione critico-accademiche...

 

Nota sull'autore:

 

CASALINO PIERLUIGI, nato a Laigueglia (SV) il 29.06.1949, ha viaggiato in Europa e nel Mondo Arabo, ha scritto di affari internazionali, ha trattato argomenti diversi dalla critica musicale a quella letteraria, artistica, filosofica e storica. Saggista e commentatore, creativo e poeta, studioso dell’immagine e della rappresentazione della realtà. Ha scritto su “L’Europa”, su “Il Letimbro” e su altre riviste. Affronta temi vari su “in poche righe” e sul “Blog di Ennepilibri”, su “Asino rosso”e su “Riviera 24”. Su “Imperia News Magazine” cura la rubrica “Conoscere l’Islam”. Un’antologia di tali note sarà pubblicato su “Il chiaro di ½ luna”. Ha pubblicato “IL TEMPO E LA MEMORIA” (TIME AND MEMORY), che descrive le vicende del padre Casalino Michele, sottufficiale dei Carabinieri, durante la Seconda Guerra Mondiale. Sulla figura del padre e sulle sue narrazioni e confidenze Casalino Pierluigi ha dedicato numerosi interventi. Si è occupato del Futurismo durante le celebrazioni del centenario della pubblicazione del Manifesto di Marinetti, oltre che del messaggio del pittore inglese William Blake. Si è interessato anche di enogastronomia (l’antica ricetta del ligusticum, il condimento di zucca e altri su “in poche righe”). Ha recensito libri di autori locali e nazionali, come “Il potere e chi lo detiene” del Professor D’Ambrosio, ma anche l’arte di musicisti e di poeti. Particolarmente interessanti gli articoli su Seneca e gli intellettuali e il potere, l’elogio del silenzio, i già citati l’antica ricetta del Ligusticum, il condimento di zucca e simili, illustrando il mitico e fantastico imperiese “la maschera di ferro”, dal mito al logos, Apuleio e l’immagine del mondo ed altri ancora sull’autore latino, su Rutilio Namaziano, su Franz Kafka, su Shakespeare, su Dante Alighieri e su Dante Alighieri e l’Islam e altri ancora, pubblicati da “in poche righe” (rintracciabili negli archivi di “in poche righe” quelli relativi al periodo che va dall’ottobre 2007 al dicembre 2008).

http://casalinopierluigi.bloog.it/

 

lunedì 31 gennaio 2011

Futurist Editions on line Il Futurismo dagli occhi azzurri di Pierluigi Casalino-anteprima

L'Uomo Futurista e il Sogno del Futuro è il nuovo saggio di Pierlugi Casalino, scrittore eclettico ligure, dedicato alla più importante avanguardia italiana. Brevi e brillanti pennellate sui diversi temi esplorati da Marinetti e compagni, riletti alla luce del centenario del 2009 e delle nuove implicazioni contemporanee. Un lavoro per l'editing neofuturista Futurist Editions, in questi giorni on line. Come anticipato trattasi di schizzi rapidi, molto scorrevoli e di particolare persuasione letteraria, fortemente comunicativi e con una peculiare attenzione psicologica che disvela il profondo e non solo dirompente neoumanesimo tecnologico, tutt'oggi pertinente ed attuale del movimento futurista.
In tal solco, Casalino amplifica ed espande le nuove revisioni in atto dal secondo novecento sul futurismo, appunto evidenziandone- sulla scia degli stessi De Maria, Benedetto e anche chi scrive (oltre ai neofuturisti i netfuturisti nativi digitali, quali Saccoccio e lo stesso Dario Lapenta), certo significante squisitamente psicologico e netmoderno, spesso oscurato dal mero approccio storico-artistico accademico.

 




 

lunedì 24 gennaio 2011

La poetessa Sylvia Forty: anteprima new book per Futurist Editions

 
 

giovedì 7 ottobre 2010

Zairo Ferrante- Futurismo 2000 di Roberto Guerra- recensione

RECENSIONE DINANIMISTA WEBZINE

Futurismo Manifesto 100×100 | http://www.italianfuturism.org/2009/02/futurismo-manifesto-100x100/

 
E’ stato da poco pubblicato, da futurist-edition (*eBook scaricabile), un nuovo e-book consultabile, come sempre, gratuitamente on-line.

Futurismo 2000 la dis-continuità futurista da Marinetti a Rossotrevi” è il titolo.

Roberto Guerra, uno dei maggiori esponenti del nuovo futurismo letterario e curatore  del manifesto del centenario futurista organizzato anche a Ferrara, ne è l’autore. L’e-book percorre programmaticamente e descrive puntualmente tutti gli sviluppi della corrente futurista, dal post-Marinetti fino ad oggi.

 

 

Si tratta di una raccolta di articoli e saggi, alcuni editi dal network nazionale Controcultura di cui lo stesso Guerra è guida, che mirano a meglio delineare i contorni e l’organizzazione del gruppo neofuturista.

Oltre a Graziano Cecchini ed al suo gruppo “Azione Futurista” (di cui lo stesso Guerra e Maurizio Ganzaroli fanno parte), nell’e-book sono ben presentati altri gruppi propriamente futuristi o neo-futuristi, come i Transumanisti (AIT con presidente Riccardo Campa) promotori di un certo futurismo scientifico in forte ascesa ed i net-futuristi (rete futurista web con Antonio Saccoccio come “leader”) molto attivi per le perfomance nel web

ZAIRO FERRANTE

 

martedì 27 luglio 2010

Ferrara Sandro Bevilacqua Ma Che Vita nuova versione on line

SANDRO BEVILACQUA COVER EBOOK.jpg NEUROSCHEGGE eBook di Sandro Bevilacqua (Futurist Editions)

  • versione on line di Ma Che Vita (Este Edition)


Neuroschegge è il nuovo lavoro del poeta neoscapigliato e neocrepuscolare (secondo i critici) Sandro Bevilacqua, già noto nel panorama ferrarese per due corrosivi volumi poetici entrambi editi per Este Edition diretta dallo scrittore Riccardo Roversi. Ovvero e il recente “Ma che Vita”, recensito anche dalla nota scrittrice Elisa Davoglio (intervistata di recente anche da Canale 5).


Ora Bevilacqua ha edito on line una versione ridotta con poesie remixate tratte proprio da “Ma che Vita”. Per Futurist Editions (tra le attività ufficiali del Laboratorio Letteratura Futurista per i Transumanisti italiani AIT), ebook numero 21, editing a cura dei neofuturisti italiani (ovvero i ferraresi Roberto Guerra e Maurizio Ganzaroli oltre allo stesso celebre Graziano Cecchini Rosso Trevi e ai poeti/critici ferraresi Lamberto Donegà e il dinanimista Zairo Ferrante- di). La versione on line accentua le linee del volume cartaceo. Qua parole ancora più minimalizzate e postbeat lucidamente arrabbiate e particolarmente intense, frammentate con una altalena costante e paradossale tra malinconia e volontà di bellezza irrequieta ma pulsante come sfida per l'avvenire.

 

(Sandro Bevilacqua) LOBSTER-VIA SCIENZE FERRARA

Intreccio strette vie città vecchia /dietro il ghetto e la memoria./Fresca notte d’estate,/ragazzi sorridenti vanno vengono,/spensieratezza trent’anni anche meno./Sono pochi ma buoni./Dormono poco, trasmettono allegria voglia d’amore./Il mattino DEVE tardare, mai svanire attimi magici./Bancone bar rassicurante penombra, luci lo assecondano./Ritmo musica cresce incalza il cuore, appena appena, piccole dosi./Aria pervasa emozione fremente, continua./Meglio godersi gli attimi: le cose belle troppo presto diventano vento.”


eBook link diretto:

http://poeticamente.myblog.it/archive/2010/07/19/neuroschegge-di-sandro-bevilacqua.html

MA CHE VITA – Este Edition

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=421

 

sabato 3 luglio 2010

INTERVISTA ALL’AUTORE DEL 2° E-BOOK DINANIMISTA : CARLO RINALDI

Carlo Rinaldi, tra gli autori di L'Anima in Personal -eBook a cura di Zairo Ferrante  (Futurist Editions on line):

vedi www.myspace.com/edizionifuturiste

1) Cos'è per te l'arte in generale e la poesia nello specifico? L’arte è una forma di espressione dell’anima. Potenzialmente credo che ogni uomo possa essere unicamente artista, nel momento in cui riesca a riscoprire, anche nel suo quotidiano rapporto con la realtà, la parte più genuina del proprio io, ovvero il suo essere nudo, sensibile e fragile. Purtroppo omologazione, abitudine, frenesie e forme variamente imposte o accettate nel vivere sociale ostacolano l’ espressione e la consapevolezza della propria anima. I poeti dei nostri giorni sono a parer mio tutti coloro che, anche per un solo attimo, riescono a fermarsi, auscultarsi e guardare il mondo nel modo più semplice e profondamente autentico, riuscendo a stupire il lettore con la naturalezza dei sentimenti, l’originalità dello stile e la potenza evocativa della parola. E’ quello che a me piace definire come “Piccola Poesia Istantanea”.

2) I tuoi miti ed obiettivi artistici Non credo sia giusto mitizzare nessuno, ma cogliere tutto quel che di artisticamente valido e condivisibile si ritrova nell’espressione degli altri, non soltanto nella modalità espressiva puramente compositiva (stile e parole), ma anche nella scelta espressiva del proprio io (ispirazione, tematiche, introspezione/esternazione).

Gli obiettivi principali credo siano il continuare a sorprendere se stessi ogni volta che una poesia viene fuori come una fotografia istantanea della propria anima ed il come si possa rendere questo agli altri grazie alla Parola, non dimenticando che la Poesia è comunque una forma di comunicazione oltre che di espressione. Un ulteriore obiettivo può infatti essere lo scambio di espressione tra poeti, non sempre facilmente realizzabile. Oggi tuttavia, anche grazie ad internet, si può avere un occasione di comunicazione in più, che è giusto cogliere per continuare ogni giorno ad imparare e a sorprendersi anche dell’espressione artistica altrui. Personalmente mi capita spesso di leggere, anche su web e social networks, componimenti di miei “colleghi” di cui non posso che stupirmi ed imparare a mia volta.

3) Il ruolo delle avanguardie oggi
4) L'arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano Credo che la Poesia del futuro dovrà avere due fili conduttori: da una parte uscire fuori dagli schemi e dalle convenzioni (non solo sociali ma anche stilistiche), dall’altra ricordare e far riscoprire in tutti i modi possibili ad un’umanità sempre più “disumanizzata” la genuinità dell’essere e del rapporto tra uomo e realtà. In entrambi i casi parole ed emozioni dovrebbero servire a risvegliare le coscienze di uomini dall’indifferenza e da uno stato di indolente assuefazione.
Inoltre, se l’arte è una forma espressiva, non potrà non seguire le vie di comunicazione preferenziali, quindi viaggiare anche in rete oltre che nei canali tradizionali.
Un accostamento interessante e che prediligo è certamente quello tra parole ed immagini, ovvero fra la poesia come fotografia (istantanea) dell’anima e la fotografia come poesia colta in attimi (istanti) di vita reale.

Penso che sia quello di andare oltre tutto ciò che è comunemente accettato, omologato, ed etichettato, cercando di far uscire quante più anime possibile dall’oblio delle forme sociali e dal grigiore di fondo, privilegiando qualsiasi metodo di scambio delle idee e di comunicazione.

5) Cos'è per te l'anima e quale ruolo credi possa occupare in futuro? Come già detto credo che l’anima possa definirsi come la parte più genuina del proprio io, il sentire oltre le forme ed i colori definiti dal mondo, con le sfumature che solo i sentimenti possono dare.

6) I tuoi progetti: Continuare sempre a scrivere e a leggere, magari auspicando il confronto, lo scambio e la condivisione di intenti con altri poeti contemporanei che possano riconoscersi nella suddetta “poesia istantanea”. Auspicherei un giorno di pubblicare la mia prima raccolta di poesie, che ha già un titolo (che non vi svelo ancora) ma non ancora un editore. E lancio un sasso in uno stagno…


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