sabato 25 giugno 2016

Paolo Aita. Eleganza e competenza. È morto a 58 anni improvvisamente

 

di Pierfranco Bruni 


La vita cammina nella morte. Per un intellettuale. O la morte si sconta vivendo per Ungaretti. La morte ti raggiunge come improvviso mistero. Laico. Sacrale. Nel mito che chiede di essere ascoltato. Si fa tragedia e mai consapevolezza. Andiamo sempre oltre. Ci si perde. Poi ci raccoglie l'orizzonte. 
È morto improvvisamente Paolo Aita. Era nato nel 1958. Il critico d'arte. L'elegante studioso che conosceva l'estetica dei linguaggi. Le arti. La poesia. L'ermeneutica applicata alle forme e alle parole. Mio amico. Nati nello stesso contesto. Paolo di Spezzano Albanese. Io di San Lorenzo del Vallo. In quel tessuto territoriale che è la geografia della provincia di Cosenza. Viveva tra la Calabria dove insegnava a Catanzaro e Roma mia antica città e città nella quale vivo. Città della formazione. 
Più volte ci siamo incontrati a Roma. Paolo frequentava le arti, quelle serie quelle mature quelle vere, io le letterature le antropologie le archeologie. Interessati a comprendere i processi culturali. 
Un signore di altri tempi. Rispettoso e sempre raffinato nel suo dire. 
Anche a Taranto con amici comuni abbiamo presentato libri e mostre. Entrambi viaggiatori della diaspora. I suoi ultimi studi sull'arte applicata restano una testimonianza di alto spessore critico. 
Paolo con il sorriso approfondiva con serenità i legami tra la metafisica dell'arte e l'arte come metafisica. Credo che sia stato antesignano su una metodologia dei processi linguistici nelle articolazioni dell'apprendimento delle culture astratte e figurative. Dovevamo incontrarci per pensare a un libro a quattro mani. 
Paolo se ne è andato. Improvvisamente. Misteriosamente come i battiti dei cuori. Consapevolmente se pur in attimi di assoluta presenza di ciò che gli stava accadendo. 
Non solo uno studioso nella attrazione delle culture. Un uomo che viveva l'arte. Con stile e sguardo preciso. Si parlava. Parlare non è soltanto confrontarsi. È abitarsi ascoltandosi. Le nostre passeggiate romane finiscono qui. Restano le lunghe ombre dei ricordi avrebbe detto Cardarelli. Il poeta che tanto ci univa.





Ferrara Italia: La Newsletter del 24 Giugno




La newsletter del 24 giugno - Il nostro sguardo sul mondo
Il secondo numero dei nostri dossier settimanali estivi è dedicao alla scuola e alla trasmissione della conoscenza: di seguito potrai trovare un estratto dell'introduzione e il collegamento diretto al Sommario con una selezione di articoli dal nostro archivio.
Rimani aggiornato e continua a leggere i contenuti inediti che pubblichiamo nella sezione Co municati stampa e sulla nostra pagina Facebook.

SCUOLA, LA DIVULGAZIONE DEL SAPERE
di Ingrid Veneroso
Giugno, tempo di esami e di bilanci per chi con la scuola fa i conti tutti i giorni. Insegnanti, presidi, alunni, maturandi e "primini", fra chi la scuola la frequenta, chi la fa e chi la pensa l'inizio dell'estate è un punto di non ritorno. Finiti gli esami, svuotate le aule, si guarda avanti: cosa sarà a settembre?
 
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Radicali Ferrara - Che cos'è la destra, che cos'è la sinistra?


*Nota di AsinoRosso  ????   Ma come si fa a parlare di Pluralismo e Dissenso, fare dibattiti sulla Destra e la Sinistra, oggi, con relatori solo di certa Area, la Sinistra?  Ancora una volta i radicali local  confermano e da anni la loro ambiguità, eredi ufficiali di Pannella ma sempre - girae rigira- complici del pensiero unico dominante... Maisto e Marattin unici relatori, uno - Maisto più esperto in Cinema e Musica che qualsivoglia geopolitica competenza (basta solo leggere i suoi editti  recenti contro persino Italo Balbo trasvolatore e la storia dell'aereonautica mondiale e italiana! penalizzando anche con questa Ferrara censura flagrante il Turismo sempre proclamatoin salsa ferrarese!!! Mostre su Balbo come sanno anche i droni modellini per bambini in corso da tempo ovunque e a Ferrara sua città Natale, con anche molte logistiche ancora presenti, riassumendo, spreco vergognoso di risorse turistiche possibili e potenziali!). Quanto a Marattin, mica banale, libri con Il Mulino, scienziato sociale ufficiale, ma la sua storia politica parla da sola; a Ferrara politica economica in stile Unione Europea di mero contenimento del debito, poi premiato e a Roma nello staff persino di Renzi, con risultati da ragioniere conclamato e poco credibile sia in Italia che a Ferrara, dove non ha creato, innestato, neppure da Roma e dal Governo, uno straccio di politica dello sviluppo ferrarese, neppure due posti di lavoro in più per i ferraresi!
Invito - Che cos'è la destra, che cos'è la sinistra?
 
 
 
A Ferrara, 1° luglio h. 17:30
 

Ma che cos'è la destra, cos'è la sinistra?

Venerdì 1 luglio, ore 17:30
Municipio di Ferrara, Sala dell'Arengo
Pluralismo e Dissenso organizza un pubblico incontro sul tema:
Società liquida e mondo postmoderno,
quale idea di destra e quale idea di sinistra oggi,
in termini di cultura politica.
 
ne parlano:

Massimo Maisto
Vicesindaco di Ferrara

Luigi Marattin
Consigliere economico, Palazzo Chigi

presenta

Mario Zamorani
Pluralismo e Dissenso


venerdì 24 giugno 2016

Ferrara, opposizione da circo e anche diversamente "collusa"

di Roby Guerra

Da sempre la fu sinistra vince a Ferrara anche per colpa dell'inconsistenza e la debolezza e anche la palese diversamente empatia con il potere rosso stesso delle Opposizioni!. Ferrara è un quartiere di qualche metropoli prototipo, città di debole tradizione moderna, tranne nel Rinascimento quando fu protagonista europea,   e in altre rare stagioni, fino al contemporaneo. Ergo, al di là dell'ideologismo, la stagnante storia politica recente di Ferrara è come un Re Nudo, appunto pochi osano dirlo e testimoniarlo: al di là dei dibattiti manifesti a volte non secondari ovviamente nei contenuti decisivi (si pensi solo all'entropia quasi local multietnica), il Codice Ferrara è sottostante, sempre a livello di significanti, giochi anche automatici inconsci di clan, famiglie, non necessariamente dinastici ma una vera e propria diversamente Famiglia allargata. Cattocomunisti, neoconservatori, ma in realtà essenzialmente Ferraresi! Tardo contadini, inetti al senso del futuro e all'analisi prospettica. 
Fatta fuori dal trend secondo novecento della Via Emilia, in quegli anni cruciali, prima della pur non banale scommessa, fine secolo, di città d'arte nell'era del duca rosso Soffritti (non necessariamente negativa, anzi...)  negli anni 60 soprattutto, ma anche '70 la città si è accontentata di una centralità chimica internazionale pure con la Montedison/Enichem e qualche altro indizio industriale, della sua agricoltura primordica, dimenticandosi di aprire canali leggi treni verso il suo  già  prevedibile avvenire  marittimo, i lidi ex ferraresi oggi comacchiesi, gli unici di tutta la riviera romagnola non raggiungibili per via ferroviaria! Idem di fare in quegli anni di boom generale, una vera e propria metropolitana leggera che oggi avrebbe persino permesso di trasformare davvero Ferrara, almeno dentro le mura, ma mica area minima, in una Piccola Venezia in certo senso, con una evoluta ZTL globale degna di questo nome e con - in tal ipotesi parallela---. un servizio efficentissimo per il trasporto pubblico,  ad hoc  per una città villaggio come Ferrara.  Ovvero facile stimare in tale scenario effetti farfalla positivissimi per la qualità della vita, dell'aria e anche produttiva per il mare poco distante, ecc.   Oggi su quel futuro impossibile per miopia caratteriale local, si sarebbe già innestata l'AV come magari a Reggio Emilia e i turisti arriverebbero a Ferrara,, città d'arte, non a singhiozzo come ora per via di trasporti da borgo insignificante, ma assai più facilmente e gradevolmente.  Al buon pessimo Franceschini, ministro della cultura e del turismo, ferrarese, non passa nemmeno per la testa la consapevolezza di tal baco per una città d'arte. La sua riforma è inutile per Ferrara quando dimostra di non capire nulla probabilmente neppure dei Treni Lima, lasciando la città tutt'oggi out dalla velocità mentale e pragmatica per farla decollare in tal senso turistico-artistico-culturale!!!
In ogni caso, se il PostPCI ha demolito anche le buone intuizione dell'ultimo PCI eurocomunistico..,  le opposizioni anche nell'era Berlusconi sono sempre riuscite nella storica impresa controcorrente di fare vincere l'attuale PD.  L'oppositore storico oggi Senatore Balboni  a suo tempo  rara opposizione da giovane, poi pur anche approdando nell'era del Premier di Arcore, anche in Parlamento, non ha mai spiegato perchè qua  a Ferrara  i vari AN, PDL, FItalia hanno sempre fatto a gara quasi come marketing gratis per la vittoria della sinistra con le loro stretegie sempre fallimentari. I migliori poi in quegli anni, e cito solo G. Leone, F. Grillo, C. Dana, S. Gargioni e pochi altri, costretti a depoliticizzarsi (a parte Leone prematuramente scomparso, raro intellettuale contro qua a Ferrara), sempre avanti i mediocri e perdenti come tal Dragotto, FItalia a Ferrara è sempre stata ridicola, una parodia di Arcoriani su Marte persino di Guzzanti!!!   E nulla cambia nel copione anche ai nostri giorni. Può una opposizione che gioca sempre al primo della classe e incapace di fare sempre Rete,  inclusi leghisti, grillini e anche a suo tempo i radicali, senza mai capire la necessità anche di una base dalla società civile culturale e di una controinformazione, anche ridicolo farlo nell'era di Internet, essere credibile? Gli elettori rispondono sempre no, qualunque porcata possa fare il PostPCI cattocomunista e ora anche gaiocomunista e islamocomunista qua a Ferrara. A parte eccezioni, vince sempre l'archetipo del Ferrarese premoderno, le opposizioni  sono cognitivamente poco evolute, d'altra parte un villaggio città premoderno a livello psichico altro non può generare che soggetti premoderni, che girino in google car con lo smartphone al grafene attaccato al lobo sinistro, poco importa.  L'elogio dell'ignoranza, della cecità al futuro, simultaneo ai valori obsoleti del contadinismo strutturale e etnico local, ottusità, tutti stregoni tuttologi, invidia verso il libero cittadino di passaggio o eretico raro in città, intrighi taciti e sempre passaparolanti, incapacità sinaptica di parole dirette e non alla ferrarese, sempre quasi ideogrammatiche, come poi nelle stesse antiche culture orali più o meno semianimistiche, un poco come certi villaggi iperboli alla S. King  sono la veraFerrara che si allucina in una presunta e anzi solo percepita patina di città d'arte veromoderna ...   Coinvolge (salvo le solite eccezioni, alcune anche politik)  tutti come, riassumendo, una grande piccola famiglia allargata, politici  di governo o opposizione local, classe imprenditoriale o produttiva (eufemismi)  dell'informazione (testate che scambiano il localismo alla rovescia timorosi spesso di segnalare un link che rimanda fuori mura!!!  o persino tecnicamente da anni 80 daltonici, si pensi solo a Telestense), della cultura stessa, spesso sopravvalutata, nonostante anche certo secondario ma prezioso costante magma creativo, plurigenerazionale ma poi condannato all'effimero quasi sempre, perchè non basta nel 2016 andare sulla Luna con l'Ippogrifo ma almeno ci vuole una google map (nella metafora) dentro la propria testa!!! Figurarsi, sempre metafore, navicelle personal o collettive o istituzionali concretamente tecnologiche!!!!
Qundi riassumendo... Ferrara game over e borgo multietnico prossimo venturo senza alternative? Di questo passo è quasi certo: ci vorrebbe un FERxit mentale anche nelle opposizioni. Ovvero, via libera a Alan Fabbri come futuro sindaco e fin dal prossimo autunno, magari con il flop del Referendum Renzi ben noto,  un business plan politik local e big data strategy , mai visto a Ferrara.  E gli oppositori oggi diversamente collusi?  Beh, carta bianca a Spath e  Fornasini e le vecchie guardie la smettano di interferire, ruoli - Balboni ad esempio. più da supervisore non vincolante..., per il giusto comunque rispetto storico, Anselmi o altri di Forza Italia stagionati  via dalla politica.  Ci vorrebbero anche i Grillini, ma non (e qua molta base e vertice simile) i resti dell'estrema sinistra e dell'ambientalismo luddista, che recentemente per le amministrative, mentre a Torino, l'antagonismo leghista ecc ha voltato per l'Appendino e in modi decisivi, purtroppo hanno salvato Renzi e il PD da un flop anzitempo clamoroso, non votando per Parisi e la Bargonzoni a Milano e Bologna.  Probabile utopia, visto certo andazzo, ma la Rete altro non può essere in senso politico decente altro che impostata in tali dinamiche... 


Ferrara, Ars et Circenses per la Zona GAD...


http://www.estense.com/?p=556383

Vedi link, in questo articolo la testata local Estense com segnala l'ennesima formula Ars et Circenses tipica della peggior politica culturale PD a Ferrara (noi siamo oggettivi, in altre modulazioni, Ferrara sotto le Stelle ad esempio ecc., non necessariamente negativa, anzi ancora eccellenze qua e  là  nazionali indubbie). Ma questa roba qua con infinite associazioni et simiia coinvolte per replicare una manifestazione eventi con l'obiettivo di riqualificare la perduta ormai Zona GAD, la dice lunga.  Come l'enfasi stessa di Estense com, ma tutte cosi la stampa local, per altre dinamiche non ingessata, ma sul mito tardoborghese e ipocrita del Buon Migrante, sempre fondamentalista e buonista!

Un "grande successo" lo scorso anno? La situazione è migliorata in un anno o è peggiorata? Già questo dato la dice lunga...
Insomma PD et Circenses come azione di polizia per curare l'area. Come operare di tumore un paziente non con la chemioterapia o la chirurgia in 3D ma con un festival dell'unità e la psicosomatica come medicina alternativa.  In sè senza vere e proprie azioni a medio lungo termine, un anno di esercito attivo, questa è la solita fuffa di regime. Certo circenses avrebbe avlore solo complementare ma in tal senso, dopo e durante l'azione militare.  Il posterremoto è indicativo, situazione di emergenza diversa ora ma simile come obiettivi, riequilibrare la scossa sociale e multietnica acritica. Quindi dove sarebbe lo scandalo e perchè il PD si ostina a dire no?
Molto semplice: Per non ammettere che abbiamo a che fare con Migrantopoli, business da Roma a Ferrara della nuova Finanza Rossa.
Al contrario l'abolizione o la riformattazione minimale di tutte queste entità associative, nei campi esclusivi pur scritti nei loro statuti e non come volontari ingenui o complici di Migrantopoli,  ecc. sarebbe auspicabile! "Arci Ferrara, Anolf, Associazione Binario 01 e Cargo, Collettivo Tango, Consiglio delle Comunità Straniere, Associazione Comitato Zona Stadio, cooperativa Alpaca, Urban Center, Listone Mag, Factory Grisù, Contrada di San Giacomo, ADO, Centro Interculturale Italo­Cinese, Centro di Promozione Sociale "Acquedotto", Croce Rossa Italiana, Polizia Municipale, Palestra Cocoon, Car Club 500 Occhiobello, Pole Dance Ferrara, ChiaraMilla, Copresc Ferrara, Vespa Club Ferrara, Il Baule Volante, Associazione Cittadini del Mondo, Consiglio delle Comunità Straniere".

Mary Blindflowers "Il Filo Conduttore" (NET TARG)

Il filo conduttore” di Mary Blindflowers
Bello, intelligente, impeccabile. Una storia personificata, un giallo smontato nei suoi meccanismi, un anti-romanzo che lotta con se stesso e col desiderio di venire al mondo. Con l'ambizione di toccare il Grande argomento; e capace, grazie al suo solo farsi, di divenire testo enigmatico pieno di indizi e porte aperte su altro. Con personaggi abbozzati che pretendono di occupare lo spazio fisico, di litigare con l'autore! 
“Il filo conduttore” è scritto con scioltezza, inventiva, ironia, ed anche con poesia: il passaggio dalla città delle nuvole al reale è perfetto con uno scambio fluido. Una trama che come si accenna nella prefazione è labirintica, ma non nel senso del labirinto, per me si tratta, piuttosto, di una serie di attraversamenti dimensionali in un gioco di specchi tra l'autrice e l'autore. 
Certo il libro è un esperimento e come tutti gli esperimenti, un tentativo. Ma qui il tentativo è condotto con la precisione dello scienziato, è come una dissezione programmata. In queste pagine gli elementi, l'autore, la storia, i personaggi, sono stesi tutti insieme sul tavolo di acciaio, equidistanti. Gli ingredienti stanno pronti nei vari contenitori, disponibili all'uso ed all'abuso. Ad un certo punto del libro, come del resto per tutte le cose umane, l'insieme deborda, la trama s'impasticcia, come se un bambino fosse entrato a giocare nel laboratorio senza averne il permesso... Infine tutto ritrova un ordine, la tempesta è passata, la pioggia ha fecondato, ritorna il sereno.
Franco Piri Focardi
 di Franco Piri Focardi
"Il filo conduttore" di Mary Blindflowers

Bello, intelligente, impeccabile. Una storia personificata, un giallo smontato nei suoi meccanismi, un anti-romanzo che lotta con se stesso e col desiderio di venire al mondo. Con l'ambizione di toccare il Grande argomento; e capace, grazie al suo solo farsi, di divenire testo enigmatico pieno di indizi e porte aperte su altro. Con personaggi abbozzati che pretendono di occupare lo spazio fisico, di litigare con l'autore! 
"Il filo conduttore" è scritto con scioltezza, inventiva, ironia, ed anche con poesia: il passaggio dalla città delle nuvole al reale è perfetto con uno scambio fluido. Una trama che come si accenna nella prefazione è labirintica, ma non nel senso del labirinto, per me si tratta, piuttosto, di una serie di attraversamenti dimensionali in un gioco di specchi tra l'autrice e l'autore. 
Certo il libro è un esperimento e come tutti gli esperimenti, un tentativo. Ma qui il tentativo è condotto con la precisione dello scienziato, è come una dissezione programmata. In queste pagine gli elementi, l'autore, la storia, i personaggi, sono stesi tutti insieme sul tavolo di acciaio, equidistanti. Gli ingredienti stanno pronti nei vari contenitori, disponibili all'uso ed all'abuso. Ad un certo punto del libro, come del resto per tutte le cose umane, l'insieme deborda, la trama s'impasticcia, come se un bambino fosse entrato a giocare nel laboratorio senza averne il permesso... Infine tutto ritrova un ordine, la tempesta è passata, la pioggia ha fecondato, ritorna il sereno.

Ferrara, il poeta pittore Marcello Darbo

DI MARCELLO DARBO - LIRICA D'AMORE

Sei andata via


Da quando sei andata via, sparita come una partita, sono coriandoli per terra

sono due pugni contro il muro, un'imprecazione al Mondo e a Dio

cavallo solo in dondolio, che cerca invano un po' di oblio, sono un pesce in un barile,

invidio il tuo libero stile, son predisposto alla follia, ho le sinapsi in avaria, i miei pensieri in entropia, sento voglia di anarchia, sono in mezzo a un crocevia, polveroso e desolato, passa una macchina suonando, lo sguardo vitreo sto chiudendo, mentre la strada sta franando, cercherò fuga accelerando, un tizio intanto sta applaudendo,



Da quando sei andata via come impossibile bugia, sono un uomo consumato, un gioco rotto nel cortile , un cane solo in autogrill, un parco d'auto demolite, sento voglia di apatia, mi sento estraneo in casa mia, la luce è sempre controluce, così non vedo dove vado, sono una ruota arrugginita, sasso che rompe una vetrata, una scimmia ammaestrata, deserto ma senza miraggio, un cuore vuoto di coraggio, sono un postino senza posta, uno che gira senza sosta, fino al limite del mare, un bagno freddo senza sole, sabato scuro e senza luce, lampione solo in un parcheggio, vivo come un assassino, mangio pane clandestino, aspetto ebete un destino, un fato che mi porti via, un'illusione di Maria, son vuoto zeppo d'allegria, un deficiente a tutto tondo, un giro inutile del mondo, un girotondo senza mondo, casca la terra e solo io per terra,



Prima che tu sia andata via, sarò già un suono nella sera, sguardo lontano che si chiude, sarò il ciglio di una strada, il cuore mio sarà demente, sarò un disastro divertente e non avrò capito niente, sarò una barca in alto mare, senza remi per remare, senza vela per velare, mi sentirò un diverso, un offesa all'universo, antimateria in senso inverso, non scenderò sarò bevuto, non salirò sarò battuto, mi sentirò buco nel vuoto, un altro sciocco per la via, sarò una nota a piè di lista, coda tagliata di intervista,un artista qualunquista, un disilluso illusionista, una persona fuori uso, un ascensore sempre chiuso,



Da quando sei andata via, senza piangere una lacrima, come si usa invece a Fatima, non ho pensieri nella testa, sono un triangolo d'orchestra, sono la fine della festa, sono la morte di un inchiesta, sono una nube di tempesta, un rumore della strada, un cestino dei rifiuti, il gas di scarico che fiuti, piscio di cane in mezzo a sputi, sono un mafioso incaprettato, un innocente ammanettato, un carcerato violentato, un uomo insulso ed insultato, uno, che è stato pestato, uno che insegue cose vuote, uno che buca le sue ruote, sono un frustrato che odia il mondo, uno che schiaccia le formiche, senza amici e senza amiche , aspetterò solo alla stazione, tornerò solo a casa mia, illuso dalla fantasia, che tu ritorni e così via, che mi riami con poesia, e resti sempre e solo mia, sono spiazzato nella piazza, sono perduto in pieno centro, rughe scavate con l'aratro, sono un attore senza parte, davanti a un pubblico impaziente, che fischia e urla buono a niente,



Prima che tu sia andata via, sarò uccellino nella pioggia, tuono che solo rumoreggia, sarò un ombrello che non s'apre, disamorato e mezza tacca, un accidente che ti spacca, uno che non capisce un acca, una spalla senza pacca, un portavoce senza voce, un guscio senza noce, una marcia senza duce, giallo sarò senza finale, arbusto secco sul crinale, uno che si fa sempre male, sarò parola fuori posto, gallo che canta fuori orario, taxi che arriva il giorno dopo, sarò un mulino stanco, avrò le macine nel fianco, insofferente a tanto bianco, sarò un uomo uscito pazzo, che gira intorno al tuo palazzo, sarò ubriaco paonazzo, carta di un truccato mazzo, un Jolly che non vale un cazzo



Da quando tu sei andata via, come una che va via, sono un disadattato, un posacenere sbrecciato, un calcio in faccia a un disgraziato, sono qualcosa di avariato, un trombettista senza fiato, un alpinista in riva al mare, un archivista da archiviare,un oggetto da buttare, opera d'arte da bruciare, allungo il muso fino a sbatterlo, sono Napoleone a Waterloo, inseguo un treno senza prenderlo, intanto inciampo nelle scarpe, indosso solo le tue sciarpe, sono agitato e poi usato, un triste addio al celibato, presente male coniugato,



Dopo che tu sarai sparita come colomba in un cilindro, sarò una strada a fondo chiuso, un vicoletto fuori uso, mi scuserai se non mi scuso, sarò un vicolo cieco, uno mi guarderà di sbieco e io sarò ancora più bieco , sarò un malanno di stagione, una pessima opinione, un pazzo che mi dà ragione, sarò lo strillo di un bambino, il coperchio di un tombino, chiave perduta nel taschino, piangerò senza un perché, non so se sarà per te, non so se sarà per me, riderò lacrime a cascata, prenderò strade sbagliate, da qualche idiota consigliate, strade bagnate ed infangate, penserò alla scorsa estate, parole dolci e sculacciate, rime morbide baciate, sospiri languidi e battute, mi farò cinque risate, sulle parole ritirate, non sarò più nei tuoi pensieri, come scontrino emesso ieri, il mondo e io saremo fieri,



Prima che tu sia sparita, come una rapita, sarò un mare inquinato, un litorale devastato, una foresta disboscata, sarò cretino che non sa, di te ancora parlerò, mentre col cuore volerò, per poi schiantarmi sul cemento, per ammarare in alto mare, per franare in derapata, sarò una brutta fotocopia, sarò un insetto che s'accoppia, sarò un petardo che non scoppia, uno che si sdoppia, sarò kafkiano e poco umano, un contropiede contromano, avrò un disturbo all'ano, l'indifferenza quando viene, ti toglie il sangue dalle vene, ti lascia pasto per le iene, con la paura che mi tiene, sarò il sorriso di un neonato, non ancora preavvisato, che il mondo è in questo stato



Prima che tu finisca, come finisce una giornata, vivrò d'ansia e nostalgia , telefono morto e così sia, Costello sarà l'anima mia , sarò un cammello maltrattato, sarò un cavallo mal ferrato, sarò un leone recintato, non sarò più lo stesso, mi sentirò ancora più fesso,tutto il dolore sarà adesso, sarò la scarpa che fa male, sarò un dolore addominale, toro furioso imprigionato, sarò tasca bucata, sarò terra bruciata, una corsa all'impazzata, sarò una fermata, un tango senza nostalgia, una macchia che non va mai via , un gregario senza storia, sarò eremita in pieno inverno, rinchiuso dentro una caverna, chiederò lumi al cosmo eterno, e intanto il mondo farà terno,





Quando tu te ne andrai via, sarò un mare senza barche, cane che abbaia senza senso, alba che vuole tramontare, telefono mio mi farai pena, starai in attesa di un appena, stramazzerai prima di cena, io sarò squalo in una vasca, spiccioli pochi nella tasca, un castigliano in terra basca, cucciolo d'asino che raglia, mangerò piano la mia paglia, tu e la tua coda a mille miglia, sarò un uomo senza un braccio, Polifemo senza un occhio, sarò un agguato nella nebbia, pedinamento con foschia, uno che muore d'allegria, sarò una casa senza porta, una cosa nata storta,



Quando tu te ne andrai via, come una gatta per la via, sarò uno straccio già stracciato, un tappetino calpestato, un uomo che ha già dato, sarò la carta nel cestino, avrò la faccia del cretino, mi manderò al confino, sarò un'ipotesi smentita, un teorema non provato, uno zero ma al quadrato, sarò una cosa che si butta, la buccia della frutta, alba di una giornata brutta, albergo senza belvedere, fuoco che cerca il suo pompiere, un contadino senza pere, sarò un amore senza amore, un rovo senza more, un cespuglio senza fiore, sarò un calzino solitario, una mutanda da mutare, una pancera da aggiustare, un sedicente da sedare, un deficiente a cui spiegare, che in giro nudo non può andare,



Prima che tu sia andata via, sparita insieme alla mia vita, sarò sul punto di capire, sarò pronto per partire, avrò voglia di sparire, sarò una gita senza meta, una corriera che non corre, su una strada senza asfalto, sarò la polvere che segue, sarò i fanali illuminati, come due occhi stralunati, sarò una striscia sulla via, sarò una cena solitaria, sarò un lampadario, uno a cui manca l'aria, mi sarò accorto della cosa, ti stringerò con una rosa, e tu mi chiederai: che cosa ?, .sarò un tubo da cambiare, una valvola che salta, luce spenta di ribalta, un rubinetto che ha già perso, una vasca abbandonata, in una casa mai abitata, una cartaccia impolverata, una giornata disperata, una risata che dura tutta la nottata, uno che, soffia nell'aria, buco di camera d'aria



Dopo che tu sarai scomparsa come succede in una farsa, sarò il neon da sistemare, una vecchia crepa da stuccare, l'interruttore da cambiare, sarò uno botta sulla testa, un tizio con la faccia pesta, sarò l'odore di stazione, sarò una strada senza sbocco, una partenza senza meta, il tempo mio sarà puntuale, quando c'è da farsi male, mentre tu sei stata là, io sarò stato qui e poi qua, sarò un'automobile, resterò per sempre immobile, come un pugile nell'angolo, sarò riamato e rilasciato, per poi essere arrestato,



Da quando sei volata in cielo, senza cannonata, sarò quel clown che t'ha sognata, brucierò dentro come brace, ascoltando uno che tace, ricorderò le tue promesse, promesse fatte d'aria, parole a gambe all'aria, e saran parole fesse, ricorderò il tuo amore, amore da portabagagli, bugie scritte senza fogli, parole dette senza testa, da un'ubriaca ad una festa, ma, io c'avrò perso la testa, ho interpretato male, il sentimento era irreale, oppure vero ma umorale, e io imbecille resto tale, mi sentirò un oltraggio, berrò soltanto pioggia, che meraviglia questo amore, crudeltà dopo il candore, buio dopo il luccicore, e infine le tue dimissioni, spunto sarai di imprecazioni,



Prima che tu vada via, sarò uno sputo nel lavabo, una ferita sulla guancia, sarò un mal di pancia, sarò l'inizio di un disgusto, una nausea a fine pasto, un pasto senza sale, sarò il piatto del giorno, un menù senza contorno, sarò un conto troppo alto, una Venezia con l'asfalto, sarò andato anche a pregare, che Dio stia attento ai suoi regali, che non diventino fatali, sarò presenza in lontananza ,

con l'andatura dell'assenza, il vuoto che accompagna l'afa, aria ferma nel silenzio, sarò un nemico della vita, un botto che porta via le dita, sarò un depuratore, un mare che si fa palude, uno che subito delude, albergo che per sempre chiude,



Prima che tu sia andata via, sarò un ensamble di dolore, sarò legato al radiatore, labbra senza più sorriso, sarò quasi senza viso, avrò pupille dilatate, durante tutte le nottate, sarò pensare sempre a te, sarò uno sconosciuto, sarò infinitamente brutto, sbaglierò quasi sempre tutto, sarò una mano appesa al tram, un libro senza le parole, uno che ti ha dimenticata, per ricordarti per la vita, per maledirti all'infinito, una valigia smarrita ed impaurita, sarò un po' disorientato, un balenottero spiaggiato,

acrobata molto sbilanciato, un arrivista mai arrivato, un astronauta senza astri, una altitudine azzerata, uno che ha dato addio alla voglia, sarò me, me, me senza di te, sarò una porta che si chiude, senza fare altro rumore , sulla fine di un amore, non mangerò quella minestra, non salterò dalla finestra, sarò una ginestra,





una vacanza, sono stato una vacanza, dentro e fuori da una stanza, fumo gustato sulla soglia, cocktail sdraiati sui gradini, parole cariche d'affetto, assaggiare il tuo rossetto, amore urlato a squarciagola, stupore azzurro scolorito



Una stagione, sono stato una stagione, sbocciata rosa a primavera, cadono i petali la sera, amore quasi obbligatorio, dolcezza amara a fine gusto, fine coi fuochi a fine agosto

prima il rumore del megafono; e poi il silenzio del telefono



Una stagione, sono stato una stagione, anzi uno stagionale, uno che segue il caporale, assunto in nero e mal pagato, per un lavoro da animale, dal tuo pulmino scaricato, con un sorriso liquidato



una falena ,sono stato una falena, feromoni da inseguire, luce abbagliante da abbagliare, amore folle da esibire, amore finto da strillare, al fine vinto dall'istinto, addio all'amore caro estinto,

un automobile, sono stato un'automobile, il sedile era scorrevole, tu hai fatto l'arrendevole, io ho fatto l'improbabile, il tutto era piacevole, la strada percorribile, ma il tutto poco realizzabile,



un oggetto, sono stato un oggetto, cubo di RubiK a 4 facce, facile da manipolare, oggetto da succhiare, oggetto da toccare, oggetto per giocare, un passatempo da passare, poi da rompere e buttare



Uno , sono stato solo uno, uno dei tanti abbindolati, uno che guardi salutare, del cui dolore non ti frega, uno che non fa tutto e subito, uno con cui ti senti in credito, uno a cui hai diritto di far male



un marinaio, sono stato un marinaio, incantato dal tuo sguardo , dal tuo canto di sirena, ho perso subito la vita , dalle tue onde sballottato, io e il mio cuore affamato



una giornata, sono stato una giornata, iniziata già finita, dalla durata programmata, all'improvviso rimandata, una giornata calda e fredda, una giornata umida e secca, una giornata tutti i gusti, una giornata lecca lecca



7 luglio 08

25 giugno 2009


info








Gran Bretagna, giorno dell’Indipendenza.....

"Letter from Washington".  (www.oscarb1.blogspot.com).
Oscar Bartoli

Brexit go un nuovo sbarco di Normandia per i popoli verieuropei

http://www.ilgiornale.it/?refresh_cens


di Benito Guerrazzi

Nonostante un sindaco musulmano imposto dai poteri forti finanzocratici diversamente geoeconomici transcontinentali prima e poi il delitto diversamente di Unione, secondo il copione storico dell'arcaica Europa pre illuminista dei Re e degli intrighi di Corte, della Boldrini inglese...  Nonostante tutta la stampa mediocre continentale filo Neuropa, compresi gli exitpolls farlocchi persino delle tre di notte, clamorosa vittoria dei No all'Europa in Gran Bretagna.  Cameron pareva nessuna voglia di logicamente dimettersi,  poi - comunque altra la burodemocrazia inglese e meno marcia, le ha annunciate lealmente, insomm il segnale è HARD. Come un nuovo sbarco alleato di Normandia 2.0, contro il Quarto Reich minimal della sempre vecchia Europa a guida Germania e contro i veripopoli europei. Oggi è il Day After di Neuropa, di troppi esperti politologi e pseudoeconomisti. Poco importano i soliti simulacri da Circo dei  grandi clown dei cosiddetti Mercati e della cosiddette Borse, a picco, anche la Sterlina, ma copione solo provvisorio più prevedibile del Monopoli. Certamente trema una classe dirigente europea e finanzocratica che da troppi anni umilia la libertà dei popoli e la loro peculiare creatività. L'Unione Europea non ha voluto rinnovarsi e riformattarsi in chiave (sic!) d'uguaglianza e ottimizzazione della creatività di tutte le nazioni specifiche europee, magari in formula evoluta  federalista come  in Usa, la Germania come spesso nella storia  si fissa con il suo barbaro Spazio Vitale, ma la fine dell'Europa, già defunta da decenni rispetto all'Usa e all'era tecnoscientifica, è ormai un automatismo senza antivirus. Fu un grave errore fin dall'inizio l' Europa impostata su basi meramente economicistiche e temporalmente assurda. Mentre per effetto della rivoluzione della comunicazione e poi dell'accelerazione memetica persino post Internet, il mondo è diventato un villaggio globale, i burocrati al potere  tecnoidioti o in malafede hanno creato un supernazionalismo continentale, quasi come la velleità dell'Esperanto.  L'Unione Europea indebolendo i popoli del continente, sia sul piano delle peculiari risorse singolari sia psicologicamente  uccidendo la libertà e sovranità etnico culturale specifica dei popoli stessi, ha favorito centralmente e forse programmaticamente (pur tacito e indicibile) guarda guarda la quasi eutanasia di inglesi, francesi, italiani, greci, spagnoli, ecc., a favore dei gruppi etnici storicamente piu arretrati e spesso filomusulmani, leggi invasione migranti,  meri soldatini di stagno di certo disegno neofaxista deciso a tavolino dal tardo capitalismo tedesco-americano dem-arabo islamico  contro i popoli mediterranei  culla della civiltà veraeuropea!   Dalla piu antica delle democrazie europee moderne, ora una lezione di libertà e democrazia cognitiva del nostro tempo che genererà probabilmente un effetto farfalla, soprattutto se il mito di Obama come pare in ogni caso oltreoceano crollerà.    Il nuovo Rinascimento inglese direbbe persino l'irlandese Oscar Wilde annuncia nello specifico italiano, un nuovo Risorgimento 2.0 contro i soliti germanici. Germania che ripete sempre nella storia lo stesso copione.  In un modo o nell'altro s'impone nel vecchio continente, ma poi, l'indubbia genialità operativa tedesca è sempre subordinata archetipicamente al velleitarismo spesso tragico del Segno del Comando autoritario e antidemocratico. Poi la Germania crolla sempre, anche la Germania nazione guida della fu Unione Europea.   E' anche la fine del paraprogressismo paralaico e del pensiero unico... Per la sinistra italiana, infine, già in crisi terminale per conto proprio, nonostante e per colpa anche di Matteo Renzi (ma chi lo critica nella fu sinistra solo meri zombie nostalgici... Prodi il grande stregone dell'Europa, D'Alema, Bersani sic....), che ha scommesso quasi tutto sul mito dell'Europa multietnica e sulla fine della libertà nazionale, per umanitarismo a dir poco schizopolitico e suicidale, è come un asteroide caduto sul PD e sull'anomalia mondiale di certa Intellighenzia ancora psicocomunista, l'estinzione è già iniziata. Con buona pace in Italia dei vari Napolitano, Monti, lo stesso Saviano e molti servi dell'Euro e la Finanza Rossa local  che hanno persino evocato il nazismo  contro la libera democrazia!!!!  gettando una volta di più la maschera! Zomby vestiti di diversamente bitcoin!

A proposito pare, persino la Regina con i DEM contro il Brexit!!!  Chiaro anche a bambini dell'asilo! 

 

 

Università Lumsa e presentazione "Addio ragazzo di luce" al Santo Padre

 

 

http://lanotiziah24.com/2016/06/roma-presentazione-de-addio-ragazzo-di-luce-per-abbattere-il-muro-dellindifferenzadel-padre-gesuita-olandese-jan-van-kilsdonk/
 

* Nota di  AsinoRosso1  Ieri a Roma Capitale,  brillantissima presentazione della novità Armando editore dedicata alla grande figura del padre geusita Jan van Kilsdonk, ancora troppo poco noto in Italia.

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

Mercoledì 22 giugno 2016, alle ore 16,00 , presso l'Università LUMSA (Roma, P.zza delle Vaschette, 101 - Aula 1) ... presentato il libro ADDIO RAGAZZO DI LUCE. Per abbattere il muro dell'indifferenza, del padre gesuita olandese Jan van Kilsdonk, edito da Armando Editore.

L'iniziativa è promossa dalla Università LUMSA in collaborazione con EURISPES e l'Associazione Internazionale per la Qualità Sociale, di Amsterdam (International Association for Social Quality – IASQ).

Il volume presenta le riflessioni e l'esperienza di padre Jan van Kilsdonk che negli anni Novanta ha assistito oltre duecento malati terminali di AIDS, tutti giovani omosessuali. Si tratta di 31 omelie e discorsi pronunciati in occasione dei funerali di questi giovani, precedute da una approfondita illustrazione del padre olandese Pierre Valkering. L'edizione italiana del libro, già pubblicato in Olanda con grande successo dalla casa editrice Valkhof Pers di Nimega, è presentata da una introduzione del Presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, e da una prefazione di Laurent van der Maesen, direttore di IASQ e da Marco Ricceri, Segretario generale dell'Eurispes.

Alla base di queste omelie vi è la profonda comprensione e compassione per le sofferenze delle vittime che padre van Kilsdonk ha elaborato grazie alla sua stretta e incondizionata vicinanza avuta durante la fase finale della vita dei giovani omosessuali. Una esperienza concreta di profonda misericordia che richiama le parole di Papa Francesco. "Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?" E: "Il problema non è avere questa tendenza, no, dobbiamo essere fratelli" (29 luglio 2013).

In riconoscimento del suo valore, il libro sarà consegnato personalmente al Santo Padre da Pierre Valkering, in occasione della Udienza Pontificia del 22 giugno mattina.

 

PROGRAMMA

Introduce e modera la giornalista

ANDREA VREEDE

 

Saluti introduttivi

Prof. Francesco Bonini, Rettore Università LUMSA

Prof. Gennaro Iasevoli, Direttore Dipt. di Scienze Umane

Prof. Bruna Grasselli, Docente di Pedagogia dell'Inclusione e Org. Scolastica

 

Intervengono

Prof. GIAN MARIA FARA, Presidente dell'Eurispes

Dr. LAURENT VAN DER MAESEN, Direttore IASQ, Amsterdam

Padre PIERRE VALKERING, Amsterdam

Mons. Prof. ANTONIO SABETTA, docente di Teologia presso l'Univ. Lateranense e la LUMSA

Dr. ANDREA RUBERA, Portavoce di "Cammini di speranza", Associazione Nazionale Persone LGBTI cristiane

 

Conclusioni

Mariken Roes, Casa Editrice Valkhof Pers, Nimega

Bianca Spadolini, Direttore Editoriale Armando Editore