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sabato 6 gennaio 2018

NON FU SOLO CAPORETTO. 1918-2018: A CENT'ANNI DALLA VITTORIA NELLA GRANDE GUERRA.

del disastro di Caporetto si è parlato forse troppo e anche scrive ha dedicato a quella triste vicenda diversi interventi sul web.Nella memoria comune sulla condotta dell'Italia nel primo conflitto mondiale Cporetto ha tuttavia finito per restare impresso come un marchio avvilente, al punto da relegare in secondo piano l'impresa che, nel giro di pochi mesi da quel drammatico autunno del 1917, portò le nostre forze armate a ribaltare le sorti di una guerra che sembrava irrimediabilmente persa e a concluderla con una brillante vittoria, quella targata Armando Diaz. Oltre a non essere più, quindi, un esercito di fanti-contadini, le armi italiane, rifornite di ulteriori mezzi bellici e morali e ricostituite nei ranghi anche grazie ai giovani dell'ultima leva (i ragazzi del '99), riuscirono a respingere gli autro-tedeschi che erano state galvanizzate dall'improvvisa defezione della Russi. Il nostro esercito finì per travolgere le linee nemiche, costringendo Vienna a chiedere l'armistizio una settimana prima della resa della Germania dopo la sconfitta subita ad Amiens. Lo sforzo militar-industriale che favorì tale conclusione è poco noto, ma ad onor del vero fu straordinario ed efficace, anche con il miglioramento della logistica nella rete stradale e ferroviaria, oltre con la progettazione e rapida costruzione di velivoli nel contesto di un massiccio intervento finanziario da parte dello Stato.
Casalino Pierluigi

sabato 23 dicembre 2017

SCRITTO A MANO OVVERO IL BRIVIDO DELL'INCHIOSTRO E DELLA PENNA.

Come sembra crescere questo grido di dolore! E la richiesta arriva anche da sempre più numerosi ricercatori e appassionati della calligrafia, anzi della grafia, perché calligrafia già significa bella scrittura e non proprio soltanto scrittura di stile elegante. Me lo si passi, avendo studiato il greco classico, che, insieme al latino, oltre che lingua madre di civiltà, d'arte e di scienza, serve pure per comprendere il significato di molto di più di quello che non sembri. Basta tastiere, dunque. Ridateci il brivido e la suggestione dell'inchiostro e della grafite che lasciano sulla carta qualcosa di noi. Coloro che chiedono a gran voce questa rivisitazione di un'antica arte espressiva sono uniti da una certezza: usare penne e matite è un piacere, una seduzione indescrivibile. Che migliora la vita. Anzi c'è già chi propone di includerla come l'espressione che ha segnato la storia dell'uomo tra i Patrimoni dell'umanità tutelati dall'Unesco. Del resto scrivere a mano è un'attività complessa e ricca di implicazioni linguistiche, psicologiche, cognitive, nonché fonte di emozioni e di benessere e c'è pure chi ipotizza di poter scrivere a mano su Facebook. Il tutto avviene perché ci si rende conto che con l'arrivo delle tecnologie digitali il corsivo è in pericolo. Così sostiene l'Università di Bologna, di Urbino e il Laboratorio di pedagogia sperimentale dell'Università di Roma Tre. Il tributo alla penna ritrova inoltre la necessità di istituire corsi di scrittura. Come è stato per il destino delle foto scomparse dalle nostre case non si vorrebbe che anche lo scrivere seguisse analoga sorte. E non lasciare così segno di noi.
Casalino Pierluigi

mercoledì 20 dicembre 2017

USTICA OVVERO IL SEGRETO DI PULCINELLA

Qualcuno si meraviglia delle rivelazioni sul disastro di Ustica, ma era noto ed è ben noto ancora oggi che all'epoca erano in atto scenari di guerra nel Mediterraneo contro un socio occulto del Patto di Varsavia., cioè la Libia di Gheddafi, lo si voglia dire o no. Inutile nascondere una verità (che è stata peraltro già detta in molte sedi), che comunque dal punto di vista della sicurezza nazionale era ed è tuttora comprensibilmente opportuno valutare per tutti gli effetti di ricaduta non solo politica (stante il clima interno ed internazionale del tempo), aldilà della pietosa opera di ricostruzione di un incidente che ha comportato un lutto senza pari. Ma si sa che in amore e in guerra tutto è lecito e possibile. E non si pensi un cinismo un tale considerare, anzi non lo è. Si parli piuttosto di realismo. Lo Stato, che ha degli obblighi in forza delle sue alleanze, forse avrebbe dovuto riservatamente risarcire i famigliari delle vittime molto prima, senza lasciar incancrenire la vicenda. Ma non spetta allo scrivente pronunciarsi sull'argomento. Non era facile, tuttavia, ammettere in allora la circostanza, considerate le tensioni della guerra fredda e le insidiose propagande in corso. Solo un folle avrebbe potuto dire tutta quella verità in quei giorni. Non nascondiamocelo. Ciò non toglie che l'ora sia giunta, anche ad onore della verità storica e soprattutto delle responsabilità non tanto o non solo italiane, ma anche dei nostri alleati, per proiettare con diverso spirito il film di quella tragica notte. E questo in vista di una miglior difesa dello spazio aereo nazionale, senza far sì che questioni così rilevanti avvelenino il rapporto tra le istituzioni e i cittadini. e aprano il fianco ad inutili e controproducenti polemiche. Dire in ultimo che la strage di Ustica sia uno dei tanti misteri italiani è altrettanto insigne corbelleria, dato che neanche uno sciocco potrebbe negare in che momento si viveva. La critica storica ci insegna che che la storia in fondo non fa giustizia, ma giustifica (o meglio spiega) e se giustizia fa ciò avviene assai tardi. E bisogna riconoscere che anche questa è un'astuzia della storia. Che utilizza le gambe e le teste degli uomini.
Casalino Pierluigi

martedì 19 dicembre 2017

JOSEPH DE MAISTRE UN CONTRORIVOLUZIONARIO MODERNO


Personaggio brillante, colto ed elegante, arcinemico degli illuministi e delle idee ad essi legate, Joseph De Maistre fu autore di un'opera su cui ancora oggi non si cessa di riflettere, quelle SERATE DI SAN PIETROBURGO, che da giovane avidamente lessi nell'originale francese, dato il pensatore-diplomatico apparteneva a quella Savoia che era la culla della dinastia che avvierà paradossalmente, nel contesto della filosofia politica liberale, il processo unitario italiano. Certamente Joseph De Maistre non avrebbe approvato il "vile mercanteggio" con cui, nel 1860, la sua terra e la Contea di Nizza sarebbero state cedute alla Francia, nonostante che l'autore di un'opera così straordinaria, quanto ricca di intuizioni profetiche sulla storia d'Europa, fosse di formazione originale francese. E se la Savoia parlava francese, la regione non si sentiva tale, ma assolutamente sabauda. Come naturale che fosse. Ma aldilà di queste considerazioni non direttamente pertinenti con la vicenda di questo reazionario sui generis, è il caso invece di soffermarci non tanto sulla sua vocazione forcaiola, quanto su certe argomentazioni che vanno riconsiderate, senza lasciarsi coinvolgere dalla tradizionale corrente di pensiero che le condanna senza appello. Diplomatico, come già detto, al servizio della monarchia sabauda ed uno dei padri dell'interpretazione cattolica-controrivoluzionaria della storia e della politica, affermò pure, nel 1919,nel suo Du Pape la ferma convinzione sulla infallibilità del Papa, non ci possiamo dimenticare che Baudelaire citava De Maistre e ed Edgar Allan Poe come i suoi maestri nell'apprendimento del ragionare. Immerso nella cultura transalpina, per quando rocciosamente sabaudo, le idee di De Maistre circolarono, attraverso la pubblicazione e rivisitazione dei suoi libri in Francia e divennero, lui malgrado, patrimonio di quella cultura. Se sono discutibili i suoi giudizi su uomini come Rousseau, Voltaire ed altri, De Maistre fu autore di un lavoro diplomatico assai sottile, pervaso da un sottile senso critico e non comune spirito di osservazione sia della Russia del suo tempo e di altri Stati, in particolare quello sabaudo, come si deduce dall'epistolario con la dinastia dei Savoia, rifugiatasi in Sardegna, durante il periodo napoleonico. Odiò un filosofo come Bacone, sentenziando su di lui di essere portatore di un'influenza così nefasta che "è impossibile conoscere tutto il male e tutto il ridicolo che contiene".
Casalino Pierluigi

sabato 16 dicembre 2017

DISINFORMAZIONE E FAKE NEWS OVVERO L'INGERENZA RUSSA

La Russia non da ora mira alla conquista dell'Europa. Oggi come ieri, con l'attuale regime come con i precedenti, Mosca porta avanti una politica di suadente e progressiva penetrazione nel Vecchio Continente, dividendo gli avversari e tentando di inserirsi nei gangli vitali del potere in Occidente, come ha già dimostrato di fare in occasione delle elezioni americane (solleticando ancora, a dire il vero la vanità di Trump). Con Putin, naturale capo della nuova Orchestra Rossa, il gioco si è fatto ancor più spregiudicato, in una salsa di neozarismo e di realismo politico improntato ai più determinati modelli di dispotismo orientale. L'Italia, come ha detto Rasmussen, ex segretario generale della Nato, è ora il banco di prova di questa partita. E la campagna elettorale 2018 già praticamente avviata sarà sicuramente, alla luce di tali premesse, un
 argomento di osservazione e di riflessione e non solo da parte degli addetti ai lavori e specialmente da parte di chi segue le questioni della sicurezza. E di sicurezza informativa ed informatica, sul cui aspetto si gioca un ruolo ben più delicato.
Casalino Pierluigi.

sabato 18 novembre 2017

L'échec de l'expansion communiste après la révolution d'Octobre

La révolution d'Octobre a fait des émules en Europe. En Allemagne, une révolution communiste menée par le spartakistes (Liebknecht, Rosa Luxemburg) éclate en janvier 1918. Inquiets de la menace, les Alliés, qui viennent de conclure l'armistice, laissent l'armée allemande rentrer en armes et en bon ordre dans son pays. Aidés par des unitées de volontaires (corps francs), l'armée et le gouvernement provisoire du socialiste Ebert peuvent ainsi écraser dans le sang le mouvement spartakiste (janvier-mars 1919). En Hongrie, une république des Conseils dirigée par Béla Kun se met en place en mars 1919. C'est l'intervention militaire de la Roumanie qui, venant en aide aux contre-révolutionnaires hongrois, met fin à cet éphémère pouvoir (aou^t 1919). Les puissances occidentales, hostiles à une restauration des Habsbourg, en Hongrie, favorisent l'arrivée au pouvoir du régent Horthy, qui met en place la première dictature de l'après-guerre.
Casalino Pierluigi

domenica 2 aprile 2017

Blasting News Italia segnala "The Oracle Day" di Pierluigi Casalino (libri eBook Asino Rosso)

fonte Blasting News Italia
di R. Guerra


estratto (per Pierluigi Casalino, "The Oracle Day", eBook Asino Rosso-Street Lib, 2017) in inglese


ALLA RICERCA DELL'OCCIDENTE E DEL MEDITERRANEO PERDUTI....




"....lL mio eBook in lingua inglese è una finestra coraggiosa aperta sul mondo, su quella molteplicità dei mondi o pluralità dei mondi che esprime la realtà del cosmo e della conoscenza. Anzi la conoscenza nasce proprio da questo contesto in continuo divenire, un divenire che va al di là dell'uomo, oltre la vita stessa dell'uomo, verso quel futuro che resta il termine ultimo del nostro destino di esseri intelligenti. E il futuro è dunque la speranza dell'uomo, l'obiettivo che noi cerchiamo da sempre, la speranza in un uomo nuovo e virtuoso, capace di rinnovare se stesso e i propri simili con i quali si rapporta. Noi non conosciamo l'epilogo della Storia......" PIERLUIGI CASALINO

ARTICOLO E INTERVISTA COMPLETA BLASTING NEWS