E’ l’allusiva e ironica dedica su una copia dell’ultimo
libro del critico d’arte,
«Piene di grazia»,
donata all’ex Presidente del Consiglio
ROMA
– «A Silvio Berlusconi. Che ne ha conosciute tante, ma non queste».
Allusiva e ironica, è questa la dedica che Vittorio Sgarbi ha fatto all’ex Presidente del Consiglio donandogli una copia del suo ultimo libro, «Piene di Grazia», edito da Bompiani, dedicato alla donna nell’arte. L’occasione è stata una cena la sera del 6 dicembre nella residenza romana di Berlusconi a Palazzo Grazioli.
Il libro, che a poche settimane dalla sua uscita nelle librerie è già alla quarta ristampa, descrive, analizzandole, molte delle figure femminili rappresentate nell'arte, dalle più celebri alle meno cosciute: dalla Eva di Van Eyck alla crudele Erodiade di Masolino; dalla Vergine Sposa di Raffaello alla Cleopatra di Artemisia Gentileschi, dal volto di Maria raffigurato da Cimabue fino alle donne del popolo di Murillo.
Altrettanto ironici sono i messaggi di commento al libro ricevuti da Vittorio Sgarbi. Il costituzionalista ed editorialista del «Corriere della Sera»Michele Ainis in una lettera a Sgarbi ha scritto: «Vittorio, la grazia è dei bambini; le donne sono solo una disgrazia»
pubblichiamo sul nostro sito il resoconto della riunione del Forum Università e Ricerca, tenutosi a Roma il 2 dicembre scorso. E' stato importante ritrovarci con numerosi esponenti del mondo universitario, parlamentari del PD, i presidenti della CRUI e del CUN, i rappresentanti dei docenti della Conpass e della Rete 29 aprile, e degli studenti dell'Udu e della Run. Ci siamo detti che è necessario preparare il futuro dell’università dopo le dimissioni di Berlusconi e Gelmini. Nell’Italia in crisi, come ha sempre sostenuto il PD, dobbiamo tornare a credere nell'università, per investire nel nostro futuro. La bussola dell’equità, ricordata nelle dichiarazioni programmatiche del governo Monti, dovrà guidare un’azione responsabile sulle questioni essenziali per ridare credibilità e prospettive al sistema universitario, a partire dai numerosi atti di attuazione della Legge 240 ancora da adottare, dal diritto allo studio e dal reclutamento dei docenti. Al neo-ministro Francesco Profumo chiederemo anzitutto di introdurre prassi di massima trasparenza sui numeri dell’università e sulle modalità di assunzione delle decisioni.
Nei prossimi giorni pubblicheremo anche i video dei diversi interventi. Vi invitiamo a inviarci commenti, riflessioni e opinioni: li pubblicheremo sul sito del PD e saranno utili all’elaborazione del contributo del Partito Democratico all’azione del governo Monti sull’università e la ricerca, che presenteremo a breve al ministro Profumo.
Il critico e storico d’arte ferrarese più famoso d’Italia riceve un prestigioso incarico alla Biennale di Venezia del 2011
VITTORIO SGARBI è nato l’8 maggio 1952 a Ferrara, si è laureato in filosofia con specializzazione in storia dell’arte all’Università di Bologna, è stato Ispettore alla Soprintendenza ai Beni Culturali Artistici in Veneto ed ha insegnato per circa tre anni all’Università di Udine.
Proviene da una nota famiglia, Sgarbi -Cavallini, dove la cultura e l’arte hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella formazione non solo di Vittorio, ma anche della sorella Elisabetta, regista, scrittrice, Direttore Editoriale della Bompiani, nonché Direttore Artistico del festival “La Milanesiana”, e della cugina Eleonora Cavallini, professore Straordinario di Letteratura Greca e scrittrice, figlia del noto Prof. Bruno Cavallini, indimenticabile docente del Liceo Classico “Ariosto”, scomparso anni orsono e fratello della mamma Rina.
Indubbiamente Vittorio Sgarbi è uomo di grande cultura, “allergico” alle ingiustizie, ai compromessi e all’ignoranza che, se provocato, può incorrere anche in eccessi verbali. Nonostante egli abbia negli anni accumulato molteplici incarichi e attività, noti a tutti, io mi soffermerò sulla persona del critico, storico dell’arte e autore di numerosi e interessanti pubblicazioni. Egli ha perfettamente ragione quando afferma “di aver il grande merito di aver divulgato a tutti il concetto della bellezza risvegliando nel Paese molte coscienze sopite”. Non solo, dobbiamo essergli grati anche per aver indicato spesso tesori artistici nascosti, ignorati o deturpati. Egli ha avvertito e capito quello che tanti “baldanzosi” ritardatari hanno poi declamato senza averne mai avuto conoscenza alcuna. cattivo gusto e troppa avanguardia. Si è vista la pittura (poca), soprattutto privata di fondamenti naturali, di espressività, degenerata troppo spesso in mero tecnicismo, in astrattezze convenzionali e in semplici virtuosismi decorativi. Bisognerebbe dire basta a tante sciagurate critiche senza criterio, che tentano di aumentare confusione, valorizzando uomini ed “opere” che con la vera arte non hanno niente a che fare. Gioverebbe ristabilire i valori positivi allontanando il vento dell’opportunismo.
Numerosissimi i saggi ed i libri specializzati pubblicati in anni di lavoro, nei quali ha utilizzato spesso un linguaggio semplice e chiaro. ...Ne elencherò solo alcuni: “Il sogno della pittura (come leggere un’opera d’arte); Ragione e passione (contro l’indifferenza)”....quella pigrizia mentale che nutre tutti i conformismi.........; “Vie d’arte, vie d’acqua - Paesi e città del ferrarese fra il Po e il Reno-.”......suggestivo itinerario che porta dalle mura della città estense,e si snoda attraverso la campagna ferrarese per proseguire negli altri paesi......... “L’Italia delle Meraviglie -una cartografia del cuore - ”Mettetevi in cammino, non siate pigri, perché dalla vostra meraviglia deriva la vita dell’arte, dei luoghi del nostro paese. L’ Italia delle Meraviglie” - Questo libro è stato concepito per nasconderne un altro, per indicare alcune rotte principali e per evitarle e stabilirne altre proprie, tutte possibili e tutte legittime............. E così via. Per tutto ciò che menzioneremo in questo libro, qualcosa d’altro, non meno importante, sarà nascosto e potrà essere oggetto di un vostro nuovo viaggio, di una vostra personalissima cartografi a del cuore....”.
Il Ministro Bondi, in questi giorni, gli ha attribuito l’incarico di Direttore del Padiglione Italiano della fu-tura Biennale di Venezia del 2011 ed anche quello di Vigilante per le acquisizioni del MAXXI (Museo delle arti del XXI secolo, progettato a Roma da Zaha Hadid, che aprirà alla fine della primavera). Appena nominato Sgarbi ha dichiarato alla stampa che “La mia Biennale dovrà esibire gli artisti che con il loro valore, meglio illustrino il prestigio nell’arte della nostra nazione. Porterò i “dispersi” e gli “ignorati” invece che gli onnipresenti, esposti sempre ovunque. Basta arte povera concettuale, installazioni e via discorrendo, si torna al classico, al “bello”.
Questa dichiarazione d’intenti è pienamente condivisibil poiché, alle ultime Biennali hanno trionfato noia, ripetizioni,