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venerdì 16 novembre 2012

Resoconto terza riunione di Segreteria “Nuova Oggettività”, Roma, 28 ottobre 2012, ore 9,30-13,30


 

Un veloce riepilogo dell’ordine del giorno in quattro punti:

2) Il libro di prossima pubblicazione di Sessa su Emo è di primaria importanza per un rinnovamento profondo del nostro scenario ed immaginario filosofico/spirituale e metapolitico. Appena uscito faremo di tutto per pubblicizzarlo al meglio delle nostre possibilità. E’ un compito che poniamo all’attenzione di tutti i nostri amici e corrispondenti. Giovanni Sessa ci ha dato anche ottime notizie riguardo alle condizioni di attesa sulla sua attuale ricerca.

3) Le “azioni simboliche” non sono cancellate totalmente dal nostro programma ma rimandate ad un periodo più favorevole. Probabilmente si potrà farle eventualmente interagire con una possibile messa in scena (video-reading, etc.) del nuovo testo di cui al punto 1. Staremmo quindi alla sostanza...

4) La comunicazione interna e quella esterna degli ultimi mesi della Nuova Oggettivitàha risentito di alcuni oscillamenti dovuti alla situazione sempre più drammatica in cui ci troviamo ad interagire. Non siamo soliti coprire con false riassicurazioni i nostri amici, uomini di valore che stimiamo per qualità intrinseche, personalità complesse e sensibilità a volte ben differenti. Quindi affrontiamo sempre la dialettica, sia pur tentando di trovare costantemente motivi di unione più che divisione, in un modo onesto e senza infingimenti. Le critiche, quando sono senza retropensieri e non eterodirette, sono il pane della partecipazione, a cui sempre ci richiamiamo, ma di cui si tratta di saper costruiremeritoemetodo. Questo vale non solo all’interno della compagine ma anche per il comportamento tenuto verso l’esterno, ad esempio verso il generoso tentativo messo in opera da Veneziani e Besana. Complessivamente tutto ciò che si è detto al riguardo, da parte nostra, infatti, non è assimilabile ad altri atteggiamenti che, in positivo od in negativo, sono stati spesso pregiudiziali e superficiali, a volte perfino colpevolmente liquidatori (ripetiamo, sia in positivo che in negativo) ma uno scambio serrato e comunque consapevole del lavoro svolto secondo uno stile ormai sostanzialmente rodato dai tempi di letteratura-tradizionefino a quelli di oggi. E’ la postura di chi, pur certo di alcuni principi e metodi determinati dalla vocazione e corroborati dalla pratica, ascolta, riflette, dibatte, opera. I primadonnismi, le primazie, le dietrologie, senza per questo fare i finti ingenui, non ci corrispondono, li lasciamo agli altri. Lavorare sulla distanza, sapendo che nessuno è indispensabile, anche se tutti possono essere fondamentali. Non presumere mai troppo di sé, pur cercando di mettere il meglio di noi a disposizione di un progetto onesto. Mai augurare l’insuccesso agli (ex)-amici, mai guardare con sospetto prima di affidarsi con generosità. Non derubricate questo mio giudizio come una tiratina pseudo-spiritualista: qui si gioca tutto il residuo (vitale, positivo) di un insegnamento profondo e di uno stile di vita.

1) Siamo giunti a trattare il tema della idea-libroper ultimo punto:

A) dopo un serrato dialogo siamo giunti a togliere la parola onestodal titolo del libro, considerandola sostanzialmente pleonastica e/o fuorviante. Il titolo deciso è : “Per quale motivo Israele può avere 400 testate atomiche e l’Iran nessuna?” Abbiamo anche, su bella evocazione di Mancinelli, e con un riferimento ad autori nostri, proposto il richiamante sottotitolo: “L’impero interiore”. Il sottotitolo era da me precedentemente considerato come un potenziale errore ed una fuorviante didascalizzazione, ma lo spiazzante sottotitolo proposto è ottimo, perché delinea uno scenario altro e profondo nel mentre che non svela ma rivela...

B) Siamo poi passati a leggere le possibili varianti del metodo, avendo anche preso atto del bel riferimento webdi Stefano Vaj... avevamo in mente un numero di circa 25 interventi di cui una metà buona da riservarci per amici che volessero partecipare e un’altra metà rivolta ai più vari ambienti e personalità “esterne”. Senza presunzione consideriamolo un privilegio offerto e non una orante richiesta. Il tutto possibilmente con qualità ed equilibrio. Attendiamo ovviamente da ognuno suggerimenti al riguardo oltreché una disponibilità di massima non solo a scrivere ma anche ad aiutarci nel realizzare il libro e la sua scia successiva. Crediamo che, se ben realizzato ed a ¾ dell’opera, si può tentare di proporlo a qualche casa editrice primaria, che potrebbe anche risolverci tutti i problemi afferenti (distribuzioni, mediatizzazioni, presentazioni...). E questo anche sulla base degli ottimi consigli pervenuti da Roberto Guerra e da Giuseppe Puppo. In ultima ipotesi potrebbe farlo l’Heliopolis. La curatela è, ovviamente, della “Nuova Oggettività”ed attendiamodisponibilitàanche per il lavoro di composizione e soprattutto d’impaginazione, in modo da poter offrire, comunque, un prodotto semifinito, cosa che aiuterebbe certamente le soluzioni utili. Insomma, come ha detto con sagace determinazione Luisa, dobbiamo portare a compimento una partecipazione non solo di facciata (come in parte in passato) ma anche di sostanza. Giovanni Sessa, che ha già pensato ad un possibile suo intervento, ha poi consigliato di decidere definitivamente il numero dopo aver incamerato una buona percentuale di scritti. Alessandro Guzzi ha anche sottolineato l’importanza di un’azione di consolidamento profondo contro la mercificazione imperante. Francesco Sacconi, dopo averci indicato esempi di censure su opere e movimenti significanti, ci invita ad operare con una certa riservatezza sul metodo fino alla raccolta stimata, al di là dello stesso battage sul merito, opinione condivisa anche da Luigi Sgroi. Abbiamo anche dato una possibile indicazione di grafica mettendo in luce una necessità di estremo rigore formale (per un siffatto testo) non del tutto compatibile con lo stile (grafico) usuale dello scrivente che normalmente è inclusivo, afferente, complesso, citazionista ed iperletterario.

c) Sulla questione della non risposta abbiamo già detto nella nostra precedente mail, nel paragrafo, “Motivazioni e considerazioni”, che qui per intero e per comodità, riportiamo in allegato. Abbiamo solo convenuto che non potremmo, per stile e per rispetto, cassare alcun intervento che sappia, tramite apologo o metafora, collegarsi indirettamente al tema proposto ed a cui “non si può rispondere” direttamente. Questo, ovviamente, non è un invito coperto a rispondere indirettamente, anche perché siamo convinti, che con una percentuale od un’altra, alcune considerazioni afferenti saranno presenti comunque all’interno degli svolgimenti effettivi. Abbiamo aggiunto che sarebbe bello poter influire su tutti i rispondenti responsabilizzandoli ancor più, ovvero chiedendogli di rispondere a quella che per loro sarebbe, come sostiene il Leopardi ed anche Eliot, una domanda decisiva e drammatica. Abbiamo anche convenuto che potremo sopportare la sufficienza dei sostanzialisti di facciatache ci rimprovereranno sicuramente di non aver avuto il coraggio di sollecitare e mettere le risposte. Resterà che nessuno ha mai avuto il coraggio di mettere la domanda... Pur essendo, tale problematica, senza minimamente voler fare i portarogna, un assillante problema geostrategico dell’immediato presente ed un macigno sulle sonnecchianti coscienze degli intellettuali... Un comitato per la selezione delle richieste di partecipazione? Si conviene in senso contrario. Si presume che il libro si presenterà alla fine senza introduzioni, postazioni e/o vari accompagnamenti didascalizzanti, forse solo una difficilissima nota in quarta di copertina, questo per non deprivare il tutto della giusta sua icasticità. Alla fine ci sarà probabilmente un testo graficamente pulito, con un 25/30 interventi scritti dei più svariati argomenti ed una appendice finale con note biobibliografiche degli autori ed un riferimento, questo sì indispensabile, al libro precedente della “Nuova oggettività”ed al percorso, fin qui svolto, dalla comunità.

Attendiamo scambio reciproco e sostenuto...

un singolovale

Sandro Giovannini


giovedì 24 novembre 2011

Nuova Oggettività fa Google


http://www.google.it/webhp?tab=mw#hl=it&cp=17&gs_id=1w&xhr=t&q=nuova+oggettivita&pf=p&sclient=psy-ab&site=webhp&source=hp&pbx=1&oq=nuova+oggettivita&aq=0v&aqi=g-v4&aql=&gs_sm=&gs_upl=&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.,cf.osb&fp=636b39331a910b16&biw=1280&bih=641

Aleatorio e stocastico e im-prevedibile il web, ergo relativismo assoluto docet per i risultati anche in Google.
Va da sè, comunque un segno molto interessante per il blog Nuova Oggettività, quindi per la Rete come spot ineludibile nel XXI secolo per il libro Manifesto Nuova Oggettività e i suoi oltre 90 autori.
Il blog ormai viaggia costante nella primissima pagina di Google, digitando la voce Nuova Oggettività. Forse tale share è favorito dalla storia ben nota che viene fin dal secolo scorso dell'espressione formula logo culturale NUOVA OGGETTIVITA. Ma potrebbe essere anche il contrario, solo ... Steve Jobs forse lo sa.
In ogni caso un dato dal ciberspazio rilevante e significativo, non tanto sul talento tecnico di qualsivoglia blogger, ma sulla potenza virtuale del progetto e del libro manifesto Nuova Oggettività appena sbarcati nell'editoria e nella netsfera.


*

Nuova oggettività - Wikipedia

it.wikipedia.org/wiki/Nuova_oggettivitàCopia cache - Simili

La Nuova oggettività (in tedesco Neue Sachlichkeit) è stata un movimento artistico nato in Germania alla fine della prima guerra mondiale che coinvolse ...

www.artonweb.it/artemoderna/espressionismo/articolo7.htmCopia cache - Simili
Con il nome di Nuova Oggettività, o Neue Sachlichkeit, dal nome della mostra che questa corrente tenne alla Kunsthalle di Mannheim nel 1925, si definisce un ...

Nuova oggettività tedesca | Arte Contemporanea ...

www.fotoartearchitettura.it/storia-arte.../nuova-oggettivita-tedesca.ht...Copia cache - Simili
Nuova Oggettività voleva essere un'arte realista, che non partiva dall'osservazione del reale visibile ma dalla spietata considerazione delle cose come sono, ...

Immagini relative a nuova oggettivita


Nuova Oggettivita

www.centroarte.com/nuova%20oggettivita.htmCopia cache - Simili
Dopo la prima guerra mondiale accanto alle esperienze dada e surrealiste, si afferma ed assume vaste proporzioni la tendenza della "nuova oggettività", i cui ...

NUOVA OGGETTIVITA' Popolo Partecipazione Destino: Nuova ...

nuovaoggettivita.blogspot.com/.../nuova-oggettivita-segreteriaequipe...Copia cache
NUOVA OGGETTIVITA' Popolo Partecipazione Destino. LABORATORIO DI ... Nuova Oggettività-segreteria/equipe(contatti. Presidente Davide Bigalli Vincenzo ...

 -



martedì 8 novembre 2011

Sandro Giovannini Lettera-Comunicazione

Carissimi,
ritornati dai due interessantissimi incontri romani del 4 e del 5 (novembre n.d.r.), dedicati alle appassionanti presentazioni del Ritorno del Re” di Bigalli e del 50° di “Cavalcare...”, indichiamo due o tre poche cose su cui possiamo fare il punto, sia per la riuscita intrinseca degli appuntamenti specifici organizzati dai nostri amici ed ai quali abbiamo offerto solo un modesto contributo comunicazionale e che hanno visto una valida presenza ben motivatamente partecipe e per la possibilità che abbiamo avuto a lato delle cose in sé di poter parlare anche del nostro progetto di Nuova Organicità.
A tal proposito possiamo dire che si va delineando una chiara visione del nostro procedere futuro così articolata:
- Autentica disposizione al confronto sulle legittime ed eventuali reazioni al libro-manifesto, ai relativi giudizi di merito intrinseco, di congruità al fine propostoci, etc... E’ naturale che in qualità di curatore del libro-manifesto fornisca anche una mia impressione - sempre ovviamente criticabile - maturata sulla lettura necessitata ed assieme appassionata del libro ed anche sulla curatela dei due addenda artistici. Complessivamente credo che i motivi di unità siano superiori alle reali ed apparenti diversità. Quelle apparenti possono essere anche frutto di nomenclature letteraliste, di tagli caratteriali, di frequentatissimi gusti e disgusti ed anche di legittimi desideri di “reinventarsi il mondo” ed in esso un proprio stile distinto... Quelle reali - al di là delle incomprimibili differenze di struttura ideale, ben previste e registrate e sulle quali è doveroso spendere ogni nostra capacità -invece, sono legate a pochi plessi logici, realmente investigabili e rivisitabili, sui quali, a mio discutibilissimo parere, si potrà e si dovrà fare molto di più... Da allontanare da noi possibilmente solo i facili giudizi, non legati ad una attenta ricognizione del pensiero repertato. In ogni caso non dobbiamo avere paura di discussione o critica al proposito, perché saranno proprio esse a fornire il giusto materiale partecipativo al progetto che andremo a verificare seriamente in sede di convegno-nazionalee che possiamo iniziare fin da ora, oltre che negli scambi interpersonali, anche sul nostro blog nuovaoggettivita.blogspot.com sul quale siete tutti invitati... convegno-nazionale già deciso e delineato sommariamente nelle riunioni premanifesto per l’autunno prossimo e dal quale nascerà naturaliter un testo - presumo, concentrato e dinamico - di atti...
- Le presentazioni del libro-manifesto dobbiamo perseguirle con cura e seguendo in ogni evento una logica fatalmente diversificata a seconda delle caratteristiche di luogo e disposizione amicale al confronto che - in queste evenienze - è primaria. Fermo il nostro stile generale che deve palesarsi maggiormente ed in crescendo equilibrarsi, ma duttili nelle circostanze.
- Il convegno-nazionale che terremo al termine delle principali presentazioni del libro-manifestosarà invece il vero punto di svolta per il lavoro e già si possono evidenziare alcuni punti di dibattito forieri di buoni approfondimenti. Il tema generale è stato formalizzato in “DECADENZA, ESPROPRIAZIONE, PARTECIPAZIONE” ove i tre termini - come già dicevamo -dialetticamente si pongono come segnavia di quadri di riferimento precisi. Anche il luogo, seppur non ancora definito, è programmabile in una disponibilità ricca di evocatorietà e funzionalità assieme.
Con queste poche riflessioni Vi saluto caramente con un a presto ed un singolo
vale
Sandro

lunedì 31 ottobre 2011

Andrea Scarabelli "La modernità dopo Carl Schmitt e Ernst Junger"




*saggio di Andrea Scarabelli, tra gli autori e membro della segreteria del libro Manifesto "Nuova Oggettività" (Heliopolis, 2011): analisi della modernità alla luce di Carl Schmitt e Ernst Junger, tra i protagonisti intellettuali del '900 culturalmente  e politicamente straordinariamente scorretti...

La Modernità dispone di un proprio nomos?

Localizzazione, ordinamento ed annientamento
a partire dall'opera di Carl Schmitt ed Ernst Jünger 1
 di Andrea Scarabelli


“Certe vie, come suggerisce la saggezza
europea, sono senza ritorno”
2

“I massacri democratici appartengono alla
logica del sistema (…). La democrazia celebra
il culto dell'umanità su una piramide di crani”
3

I. Introduzione metodologica

Ciò che ci apprestiamo a compiere in questa sede non è mera esposizione, né semplice e superstiziosa ricostruzione storiografica o fedele trasposizione filologica – queste righe sono piuttosto mosse dal tentativo di comprendere la realtà storico-destinale della nostra epoca, marcata dall’espansione civilizzatrice4 globale dell’Occidente. I metodi appena indicati, tipici di un incedere ingenuamente positivistico, non ci aiutano qui, rivelandosi, come direbbe Spengler, un futile lavoro da formiche. L’agire di certo sistematismo positivo, in quest'ordine di domini, non solo si rivela inutile ma anche fuorviante, nella persuasione che una indagine possa dirsi essenziale solo se condotta ad un livello diverso, trascendente la rappresentazione objettiva, storiografica e materiale del mondo. Compiamo questo gesto a partire dalla tematizzazione della guerra come strumento di puro annientamento ne Il nomos della terra di Carl Schmitt, il qual testo non riducendosi a semplice oggetto di studio ma a mappa, abecedario, manuale per decifrare i caratteri del nostro tempo – per loro natura, oscuri. Non definizioni ma indicazioni, accenni, segnavia. Non sistemi con-clusi ma spiragli – e ciò, a partire dalla convinzione che, morfologicamente, qualsiasi ambito questionato riveli, in filigrana, le cifre dello Zeitgeist che lo pose in essere.



Le diagnosi sono sempre inattuali, soprattutto nel mondo moderno, trattandosi di un momento storico di inaudito e sfrenato cambiamento. É anzi questo vorticante mutare a impedire, secondo l'insegnamento nietzschiano, ogni qualsivoglia formulazione. Dove è l'accelerazione – il divenire, inferiore, tellurico e cieco – ad impadronirsi delle forme, senza che queste ultime imprimano su di esso il proprio suggello, la lingua si rivela essere uno strumento decisamente impotente. Ebbene, ciò determina un duplice movimento: da una parte, il nulla di senso, lo scetticismo, il greve sentore che nulla è più determinabile; dall'altra, il convulso proliferare di dottrine e pseudo-dottrine – il cui continuo presentarsi ricorda, forse, quello di una colonia di vermi su un cadavere – le quali pretendono di dire, una volta per tutte, la verità sull'esserci dell'uomo e l'ente nella sua totalità. Inutile sottolineare la co-implicazione e la complementarietà di siffatti movimenti – uno sguardo allenato morfologicamente non potrà che intuirla immediatamente. Essi si richiamano, si fondano reciprocamente. Dove l'uno dovesse essere consegnato all'oblio, anche l'altro perderebbe il suo carico di senso.



E ora, l’itinerario del cammino vero e proprio. Passando tramite il trinomio ordinamento-localizzazione-guerra, giungeremo al delineare la guerra come puro annientamento – nella sua triplicità costitutiva, ossia come unione di alocalizzazione, mobilitazione della tecnica e criminalizzazione dell'avversario – tentando, in un secondo momento, di orientarci tramite siffatte acquisizioni nella civilizzazione globale del nostro tempo. Forse la selva del presente apparirà sotto un diverso ascendente, al vaglio delle critiche schmittiane. Tutto ciò in una prospettiva il cui baricentro vada a cadere al di là di implicazioni morali, evitando sia accettazioni acriticamente entusiaste sia nostalgie inattuali. Non ci è dato astrarci dal contesto delle nostre pratiche
5.



1Il presente saggio venne composto contestualmente ad un laboratorio, organizzato dal dott. Maurizio Guerri presso l'Università degli Studi di Milano nell'anno accademico 2006-2007, concernente la dimensione planetaria della civilizzazione occidentale. Lo riproponiamo, in questa sede, interamente revisionato ed integrato, nella persuasione che le tematiche racchiusevi siano del massimo interesse, innanzi a problematiche che non possono lasciare indifferente chi abbia a cuore il destino del pensiero e della cultura continentali – e ciò, a maggior ragione, nell'Evo del dispiegarsi totale del meccanismo globale che attanaglia l'orbe in maglie sempre più strette.



2E. Castrucci, La ricerca del nomos, in C. Schmitt, Il Nomos della terra nel diritto internazionale dello Jus Publicum Europaeum, a cura di F. Volpi, traduzione e postfazione di E. Castrucci, Adelphi, Milano, 1996, p. 436.



3N. Gòmez Dàvila, In margine a un testo implicito, a cura di F. Volpi, Adelphi, Milano, 2001, p. 147.



4Ovviamente, in senso spengleriano. Oswald Spengler, nelle sue opere di morfologia storica, divide il divenire delle civiltà – intese alla stregua di organismi che nascono, vivono e si spengono – secondo un duplice movimento. Dapprima, a partire dal loro sorgere, esse incarnano la figura delle Kulturen – in esse domina la qualità, la differenziazione, l'organicità, la gerarchia. In seguito, dopo aver raggiunto il proprio zenith espressivo, esse trapassano nelle spire delle Zivilisationen, delle civilizzazioni – dominio anarchico della materia, della quantità, del meccanicismo e via dicendo. La civilizzazione, lungi dall'incarnare un apice, diviene sintomo di decadenza, espletato appieno il quale, alle civiltà non resta che estinguersi, precipitare nell'inorganico. Ragion per cui la missione civilizzatrice dell'Occidente, lungi dall'apportare benefici globali, altro non si rivela essere che un insieme di convulsioni, segnale di un declino che investe, allo stesso modo, tutte le civiltà e che getta ora la sua ombra sinistra sulla nostra.



5Cfr. C. Sini, Gli abiti le pratiche i saperi, Jaca Book, Milano, 2001.

Continua  Laboratorio Ciberculturale
http://nuovaoggettivita.blogspot.com/p/laboratorio-ciberculturale2-andrea.html

venerdì 21 ottobre 2011

Francesco Sacconi in Libro Manifesto "Nuova Oggettività": intervista





 Breve introduzione: (di Francesco Sacconi))


 Pensare, dal latino pensum, "peso", da cui ponderare, dunque valutare la gravità di un corpo qualsiasi quindi, in senso lato, "misurare".
Mi piace l'idea di partire da qui la mia introduzione alla blog-intervista per i motivi che cercherò di far emergere.
Un sano atteggiamento lucido e scientifico, lo stesso con il quale i nostri Padri ellenici partorirono l'evento più grandioso della storia del mondo, vale a dire la nascita della filosofia, vuole che, di fronte a qualsiasi fenomeno, si parta dalla misurazione delle sue dimensioni, nonché dei suoi effetti, per poi procedere ad una sua migliore definizione.
In questo senso potremmo parlare di Nuova Oggettività come di una comunità di scienziati...
D- Nuova Oggettività o New Realism -nuova sbandierata rotta oltre il postmoderno di certa area storicamente "gauche"- nel futuro prossimo?
R- È condivisa l'opinione che la realtà storica che stiamo vivendo sia assolutamente inaudita, compimento radicale del faustismo moderno, fino alle sue estreme conseguenze di messa in discussione della reale capacità del nostro genere di sopravvivere alla stessa macchinazione messa in piedi dall'era della riduzione della complessità fenomenica a formula tecnico-matematica.
In questo senso, Nuova Oggettività può essere considerato come quel laboratorio delle Geisteswissenschaften, negatoci da una politica di tagli alla cultura ma contro la quale è la stessa insorgenza dello spirito di ricerca a volersi innanzitutto ribellare e reclamare la propria necessaria vitalità e, con questa, il suo stesso diritto ad esistere.
Non si tratta, a mio avviso, di schierarsi con o contro un qualche fantasma di "Gauche", visto che di fronte allo scenario politico attuale non si può obiettivamente credere in un qualsivoglia partito, a meno che non si sia ancora raggiunta l'età dei 25-30 o non ci siano forti intere$$i personali in ballo e, in entrambi i casi, il sottoscritto si dichiara "fuori gioco"!
Nuova Oggettività mi ha attratto per questo, per l'altissima qualità espressa dai suoi componenti (che non è semplicemente tecnico – nozionistica) capace di accettare e confrontarsi con realtà culturali diverse, senza chiudersi aprioristicamente di fronte a qualsivoglia suggestione.
Nel mio passato, prima di approdare all'attuale posizione di neutralità politica da volontario del soccorso in Croce Rossa, ho provato a concretizzare esperienze politiche significative tanto a destra quanto a sinistra, nonché al di là dell'una e dell'altra, tutte esperienze partite sempre con le migliori intenzioni di superare gli opposti estremismi, che così tante vittime hanno mietuto nei decenni passati, nel tentativo di creare finalmente qualcosa di solido al di là delle parole (sono un convinto sostenitore della Legge di Sparta: "I fatti sono il fuoco, le chiacchiere la carta!" ).
Quasi tutte queste realtà sono naufragate di fronte alla tentazione dei particolarismi ma Nuova Oggettività, a mio avviso, ha qualcosa in più rispetto a tutto il resto: il sostrato Culturale dei suoi uomini – chiave, supportato dalla maturità delle rispettive esperienze!
D- Davvero possibile, nella prassi, danzare tra il computer e i graffiti, tra l'azzurro del cielo e il silicio fosforoscente?
R -In questo senso, proprio perchè N.O. è quel laboratorio scientifico che ho provato a descrivere, possono conciliarsi sia l'azzurro dell'anima e del cielo sia il coltan-silicio dei megachips: nella globalità siamo inseriti, nella globalità cercheremo di portare sale e fuoco e, se occorre, anche il napalm!!! :-)))
Chi scrive si è laureato in Filosofia con una tesi su Martin Heidegger quindi ha dovuto superare la fase iniziale di un certo sospetto nei confronti dell'informatizzazione del mondo ma, in fondo, N.O. non è forse una realtà concretizzatasi grazie a questa Rivoluzione?
D- Verso l'Ingegneria im-prevedibile della felicità o una sfida estrema alle stelle, prima dell'implosione della civiltà?
R - "La sfida estrema alle stelle prima della nostra implosione" mi ricorda una canzone di Roger Waters, in cui proprio le parole conclusive raccontano di uno scintillio molto strano del pianeta Terra nell'Universo: "Il nostro ultimo Urrah!"
Davvero la morte e la felicità "im-prevedibile" sono così inconciliabili? :-)
Come ho scritto qualche mese fa, proprio rispondendo ad una email (del nostro blogger Guerra), per me non è tanto importante il successo personale socialmente riconosciuto quanto la pace con il mio Dèmone interiore e N.O., anche solo per la sua semplice sfida, che porta avanti con virile e creativa dignitas, è qualcosa di Bello, dunque Giusto a prescindere dai risultati: il resto si vedrà!
Eraclito scriveva: Ethos anthropo daimon ("E' lo stesso soggiorno ad ispirarci"), oggi che le ideologie sono crollate ( ma mancano a qualcuno, per caso??? ) abbiamo la grande opportunità di ripartire proprio dall'ethos, quindi c'è bisogno di sfide come quella che stiamo portando avanti: siamo pochi? Pochi i mezzi a disposizione? Tanto meglio! Non avremo da fare altro che rallegrarci per eventuali successi e, ad ogni buon conto, goderci l'onore di avere tentato...
D- Tra realtà e utopia, l'Italia tra 100 anni...
R - Sui prossimi cent'anni, ho il sentore e l'ardire di sottolineare, dovremo vedere cosa succederà a livello antropologico al vero protagonista del Novecento: il genere femminile!
È forse un caso che in ogni lingua del mondo, moderna o antica che sia, la parola "Vita" e la parola
"Morte" siano sempre e comunque di genere femminile?
Ecco: credo che dovremo fare i conti soprattutto con loro, con le nostre donne e non solo, con la loro voglia di contribuire, per esempio, al decremento demografico dell'etnia europea oppure controsterzare la tendenza, complice magari una politica sociale di reale "pari opportunità".
La questione femminile, per noi importantissima, è addirittura decisiva nel mondo islamico, per ovvi motivi...
Pertanto prima di rispondere in modo chiaro a quest'ultima domanda, aspetto di capire meglio cosa ne pensa la nostra gentile controparte...
  
Ad Maiora semper! (Francesco Sacconi)
 

venerdì 14 ottobre 2011

Libro Manifesto NUOVA OGGETTIVITA' (Heliopolis, 2011) biografie AUTORI e INFO




Il Libro Manifesto Nuova Oggettività- Aderenti e Info Il Libro Manifesto Nuova Oggettività- Aderenti e I...  

Libro Manifesto Nuova Oggettività-il Sommario Libro Manifesto Nuova Oggettività-il Sommario

Sandro Giovannini *Ouverture Manifesto Heliopolis. Una nuova oggettività *di Sa...

 

Ambesi-Arcella-Balice-Bigalli-Lamberti Bocconi Libro Manifesto Nuova Oggettività: biografie Autor...




Campa-Canestrari-Capozza-Casalino-Chiostri Libro Manifesto Nuova Oggettività biografie Autori...




Cecchini-Clerici-Consolato-Conte-Conventi- Libro Manifesto Nuova Oggettività biografie Autor...




de Cusatis-Damiano-Dolci-Ferrante-Figliuzzi Il libro Manifesto Nuova Oggettività Biografie Aut...




Ferrazzoli, Forty, Franci, Ganzaroli, de Giglio Libro Manifesto Nuova Oggettività biografie Autori...


Giovannini, Gorlani, de La Grange, Guerra, Guzzi Libro Manifesto "Nuova Oggettività" biografie Auto...

 

Gambescia-La Fata-Labate-Lancianese-Luparella Libro Manifesto "Nuova Oggettività" biografie Auto...


Gian Franco Lami Libro Manifesto "Nuova Oggettività" biografie Aut...

 


Mancinelli,Marconi,Marletta, Mariantoni, Melandri Libro Manifesto "Nuova Oggettività" biografie Auto...




Menna-Micich-Monaldi-Marrone-De Pedys Libro Manifesto "Nuova Oggettività" biografie Auto...




Perrotta-Puppo-Rimbotti-Rosselli- P.A. Rossi Libro Manifesto "Nuova Oggettività" biografie Aut...


M.Rossi-Roversi-Ruggiero-Saccoccio-Sacconi Libro Manifesto "Nuova Oggettività" biografie Aut...


Bozzi Sentieri-Sinagra-Scarabelli-Segatori-Siena Libro Manifesto "Nuova Oggettività" biografie aut...


Scarpa-Sestito-Sessa-Bonessio de Terzit Libro Manifesto "Nuova Oggettività" biografie Auto...


Tuzet-Venturini-Zarelli Libro Manifesto "Nuova Oggettività" biografie Auto...

sabato 24 settembre 2011

Il Libro Manifesto Nuova Oggettività- Aderenti e Info


  il libro-manifesto

per una


Nuova Oggettività
popolo partecipazione destino
può essere prenotato a 15 Euro
presso la libreria online: www.antichilibrionline.com
mail: libreriapandora@gmail.com
tel/fax : 0732-22882
Libreria Pandora, Piazza Fratelli Rosselli, 5 - 60044 - Fabriano (AN)
 Pagamenti : Contrassegno, Paypal, Carte di Credito, Conto Corrente Postale, Bonifico Bancario.
 Spedizioni : La Libreria Pandora spedisce entro 24 ore dalla ricezione del tuo ordine, dal lunedi al venerdi. Gli ordini che riceviamo durante il fine settimana vengono evasi il lunedì successivo.


Il libro-manifesto successivamente sarà messo
 in distribuzione a 25 Euro
...per favore, indicare l’indirizzo postale ove inviare il libro-manifesto...
*data Uscita Libro 15 Ottobre 2011
 Libro-Manifesto
per una Nuova Oggettività
popolo partecipazione destino
“…ERGO DIIS PATRIIS, DIIS INDIGETIBVS PACEM ROGAMVS. AEQVVM EST,
QVIDQVID OMNES COLVNT, VNVM PVTARI.
EADEM SPECTAMVS ASTRA, COMMVNE CAELVM EST, IDEM NOS MVNDVS INVOLVIT :
QVID INTEREST, QVA QVISQVE PRVDENTIA VERVM REQVIRAT?
VNO ITINERE NON POTEST PERVENIRI AD TAM GRANDE SECRETVM.
SED HAEC OTIOSORVM DISPTATIO EST ; NVNC PRECES NON CERTAMINA OFFERIMVS…”
Il nostro Libro-manifesto si strutturerà in una Prima Parte con Premessa, articolata in “quattro quadri” (Bonvecchio, Lami, Sessa, Vaj), in una Seconda Parte articolata in Argomenti con tutti i contributi a responsabilità diretta dei partecipanti, in una Terza Parte, od Appendice, contenente una Postfazione a chiarimento della titolazione complessiva del manifesto, più un elenco di tutti i partecipanti e dei sottoscrittori con note biobibliografiche dei partecipanti, più un CD musicale il cui autore è il Maestro Mario Mariani, più un infolio-manifesto allegato il cui responsabile finale ideativo e grafico è Sandro Giovannini. Il nostro manifesto vuole accogliere, in modo ripetuto e convinto, entro il suo alveo, diverse interpretazioni delle verità credute valide da ognuno dei partecipanti o sottoscrittori ma che, esplicitamente e senza equivoci, intende, nella ineliminabile differenza esplicitata ed in quella recepita, essere d’accordo su alcune linee di azione culturale e civile di massima, onde poter reagire alla montante disgregazione comunitaria, alla volgarità consumistica, alla rapina del destino ed alla espropriazione dell’identità popolare. Ognuno dei partecipanti è ricco di una storia personale e comunitaria non azzerabile e non riducibile ad un unico mcm, ma tutti auspichiamo ancora un MCD, al di là di alcune differenze nelle linee interpretative atte a raggiungerlo, che possa indicare con accettabile unitarietà, i pericoli maggiori che devono essere necessariamente affrontati credendo fermamente al superamento definitivo (e non solo verbale, anche se per quanto a noi attiene ed è nelle nostre umane possibilità) della contrapposizione destra-sinistra. Ciò anche nella logica di una visione del mondo spiritualmente orientata,ove per noi sono primari: la scelta olista, comunitarista, partecipativa, differenzialista, anticapitalista ed antiglobalista, la convinzione che sia improcrastinabile ricercare l’esistente vero nel rispetto altrettanto vero del nostro passato. Non crediamo che tali scelte possano oggi reputarsi minimali, ma anzi massimali, perché individuano le vere afflizioni ed i veri rimedi, e quindi possono saggiamente e nobilmente mettere in secondo piano differenze di etichettature e far venire in primo piano desiderio di unità e di riscatto. Ancor meno ci interessano - ribadiamo - le diatribe di fondo partitico che si giocano in un tessuto sociale pericolosamente distorto e stressato dalle logiche materialistiche, consumistiche ed eterodirette, e qualsiasi sia la legittima storia di provenienza di ciascuno ed il legittimo afflato di posizionamento individuale o di gruppo ora ricerchiamo una convergenza più ampia, più ariosa, meno causidica e più realizzativa, ma inattenuata per identità sui valori primari sopra indicati e atti a rifondare la nostra operatività ideale. La risultante si articola già nell’ulteriore svolgimento degli Argomenti ove vi sono oltre ottanta contributi scritti e sicuramente avrà una sua ulteriore trasparenza ed evidenza artistica con la terza parte od Appendice. Portavoce: Prof. Giovanni Sessa Sessa_Giovanni@libero.it


Segreteria: Presidente Davide Bigalli, Portavoce, Giovanni Sessa,
Sandro Giovannini, Francesco Mancinelli, Luisa Pesante, Luigi Sgroi,
Francesco Sacconi, Ubaldo Villani Lubelli, Roberto Guerra, Vincenzo Centorame, Andrea Scarabelli, Stefano Vaj.

Aderenti al Manifesto:
Gabriele Adinolfi, Massimiliano Afiero, Stefano Aiossa, Roberto Alfatti Appetiti, Ezio Albrile, Alberto Cesare Ambesi Luciano Arcella, Stefano Arcella, Renzo Arcon, Stefano Balice, Fabrizio Bandini, Gregorio Bardini, Simonetta Bartolini, Marco Battarra, Mario Bernardi Guardi, Gianni Bertuccioli, Umberto Bianchi, Manlio Bichiri, Davide Bigalli, Nicola Bizzi, Ettore Bonessio di Terzet, Giuliano Borghi, Mario Bozzi Sentieri, Marco Bulloni, Pierfranco Bruni, Domenico Caccamo, Riccardo Campa, Marco Canestrari, Fabio Capitanucci, Luigi Capozza, Francesco Cappuccio, Giuseppe Casale, Giandomenico Casalino, Lino Cavanna, Graziano Cecchini, Franco Cenerelli, Vincenzo Centorame, Giulio Maria Chiodi, Gianni Chiostri, Leonardo Clerici, Sandro Consolato, Mario Consoli, Vitaldo Conte, Gaia Conventi, Andrea Corradi, Gianpaolo Dabbeni, Giovanni Damiano, Brunello De Cusatis, Alessio De Giglio, Francesco Demattè, Emilio Del Bel Belluz, Alberto De Luca, Vittorio De Pedys, Dionisio Di Francescantonio, Giuseppe Di Gaetano, Serafino Di Luia, Francesco Di Marino, Susanna Dolci, Stefano Felician, Zairo Ferrante, Carmelo Ferlito, Marco Ferrazzoli, Cesare Ferri, Francesco Saverio Festa, Alberto Figliuzzi, Silvia Forty, Francesco Franci, Giovanni Franchi, Germanico Gallerani, Luca Gallesi, Carlo Gambescia, Maurizio Ganzaroli, Luciano Garibaldi, Fausto Gianfranceschi, Mario Giannitrapani, Sandro Giovannini, Guido Giraudo, Federico Gizzi, Giuseppe Gorlani, Mario Grossi, Roberto Guerra, Paolo Gulminelli, Alessandro Guzzi, Angelo Iacovella, Roberto Incardona, Alfonso Indelicato, Michele Invernizzi, Tomaso Invernizzi, Teodoro Klitsche de la Grange, Bruno Labate, Anna Lamberti Bocconi, Domenico Lancianese, Daniele Lazzeri, Marco Linguardo, Guglielmo Maria Lolli Ghetti, Alberto Lombardo, Andrea Lombardi, Luigi Lombardi Vallauri, Giuseppe Luciani, Biagio Luparella, Giulio Maganzini, Giuseppe Manzoni di Chiosca, Francesco Mancinelli, Simone Marletta, Gabriele Marconi, Matteo Marconi, Mario Mariani, Rita Catania Marrone, Stefano Mecenate, Oscar Mei, Paolo Melandri, Ferdinando Menconi, Francesco Paolo Menna, Marino Micich, Marco Monaldi, Gianluca Montinaro, Elisabetta Oggero, Lodovico Pace, Luisa Pesante, Raffaele Perrotta, Luciano Pirrotta, Federico Prizzi, Giuseppe Puppo, Miro Renzaglia, Luca Leonello Rimbotti, Giovanni Massimo Rinaldi, Tommaso Romano, Alberto Rosselli, Marco Rossi, Paolo Aldo Rossi, Roberto Roversi, Gianfredo Ruggiero, Antonio Saccoccio, Francesco Sacconi, Andrea Scarabelli, Riccardo Scarpa, Adriano Scianca, Adriano Segatori, Piero Sella, Roberto Sestito, Luigi Sgroi, Primo Siena, Paolo Silvestri, Augusto Sinagra, Walter Stafoggia, Marcello Staglieno, Claudio Tedeschi, Luigi Torre, Fulvia Toscano, Giovanni Tuzet, Nicola Vacca, Piero Vassallo, Filippo Venturini, Alessandro Vicario, Ubaldo Villani-Lubelli, Ermanno Visintainer, Alex Voglino, Eduardo Zarelli.
SEGRETERIA:
Davide Bigalli (Presidente) davide.bigalli@tin.it
Giovanni Sessa (Portavoce) Sessa_Giovanni@libero.it
Sandro Giovannini giovannini.sandro@libero.it
Francesco Mancinelli francescomancinelli@hotmail.com
Luisa Pesante luisapesante@tiscali.it
Luigi Sgroi luigisgroi@hotmail.com
Ubaldo Villani-Lubelli uvillanilubelli@hotmail.com
Francesco Sacconi francescosacconi@75@alice.it
Roby Guerra astronave3000@hotmail.it
Vincenzo Centorame centoramevincenzo@libero.it
Andrea Scarabelli scartabelli.andrea@yahoo.it
Stefano Vaj......................................stefano.vaj@gmail.com
Il libro-manifesto è edito da Heliopolis Edizioni di idee e materiali di scrittura. 2011.