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sabato 25 luglio 2009

SGARBI E TOSCANI CONTRO LA MORATTI NEOTALEBANA

sgarbi 2.jpgCITTA DI SALEMI

 Le polemiche sull’ordinanza della Moratti

Vittorio Sgarbi: «Il vino è sacro. La questione non è proibire, ma educare»

«Il prossimo settembre a Salemi

la “Giornata nazionale della libertà del bere»

 

 

SALEMI - Vittorio Sgarbi interviene ancora sulla scelta del Comune di Milano di vietare la vendita di

alcool ai minori di 16 anni:

 

«La proibizione del vino è insensata culturalmente. La religione cristiana consacra il vino, lo

sacralizza, lo fa diventare, come sangue di Cristo, il tema cruciale dell’eucarestia assieme al pane.

E il pane e il vino sono elementi fondamentali della terra. Sarebbe davvero triste se le sante messe

fossero celebrate con la Fanta o la Coca Cola.

 

La religione musulmana, al contrario, vieta il vino. Chiedo quindi ad Umberto Bossi la difesa del

vino, dell’educare al bere bene, contro ogni proibizione. Bisogna impedire gli eccessi, non proibire

la natura.

 

A settembre a Salemi organizzeremo una grande manifestazione per la promozione del vino e del

bere bene, si chiamerà «Bere divino» che noi trasformeremo nella «Giornata nazionale della

libertà del bere». Potranno venire a Salemi tutti quelli che vogliono bere liberamente.

 

Bere bene – aggiunge Vittorio Sgarbi – vuol dire non ubriacarsi. Anche chi mangia 4 piatti di

spaghetti si sentirà male. Dunque la questione non è proibire, ma educare. La giornata della libertà

del bere non dev’essere la giornata degli eccessi, ma del benessere, del “bere divino”»

 

Anche il celebre fotografo interviene

sull’ordinanza della Moratti

Oliviero Toscani: «Un divieto sponsorizzato da “coca cole e fante”»

«I giovani bevono e si ubriacano perché hanno genitori che, come a Milano, vietano piuttosto che aiutarli»

 

 

SALEMI - Sulla scelta del Comune di Milano di vietare la vendita di alcool ai minori di 16 anni i

nterviene anche il celebre fotografo Oliviero Toscani che a Salemi ricopre la carica di assessore alla

Creatività e ai Diritti Umani:

 

«Il divieto come tutti i proibizionismi servirà solamente a 

intestardire chi beve e che continuerà a bere più di prima.

Quindi questo divieto sponzorizzato dalle “coca cole” e dalle “fante” è 

l'ennesima prova della poca visione moderna dell'amministrazione 

milanese, che invece dovrebbe capire che i giovani bevono perché 

hanno genitori come loro che vietano invece di aiutare a sollevarli 

dal disagio.

A Salemi i giovani non bevono così e quando berranno alla festa che organizzeremo a settembre lo

faranno non per disagio ma per felicità ed emozione, cose che a Milano non esistono più da un

pezzo»

 

l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

 www.cittadisalemi.it

http://www.youtube.com/watch?v=ei0iGivu4CA

mercoledì 15 luglio 2009

GIUSEPPE ALESSI RICORDO DI V. SGARBI E G. LO GIUDICE

 ETNA 2.jpg

La morte di Giuseppe Alessi

Vittorio Sgarbi: «La morte di Alessi spegne

l’ultima luce di una politica concepita come identità di principi e di valori rispetto al commercio di uomini

e di interessi a cui ora si è ridotta»

SALEMI – «La morte di Alessi spegne l’ultima luce di una politica concepita come identità di principi e di valori rispetto al commercio di uomini e di interessi a cui ora si è ridotta. Pensando alla sua visione laica di cristiano, io ho assunto il mio ruolo di sindaco in una dimensione di orgoglio e di speranza. Soltanto in questa condizione si può tentare di amministrare in Sicilia: con l’orgoglio di una civiltà straordinaria e mortificata e con la speranza che gli uomini la sappiano difendere in nome degli ideali che hanno guidato Giuseppe Alessi. In nessuno come in lui autonomia e unità hanno potuto convivere governando la Sicilia come una nazione»


l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

 

Lo Giudice sulla morte di Alessi:

«Il miglior modo per ricordarlo

è seguirne l’esempio»


PALERMO – Il Vice Presidente della Commissione Sanità all’Ars, l’onorevole Giuseppe Lo Giudice, commenta così la scomparsa di Giuseppe Alessi, primo Presidente della Regione Siciliana


«Alessi è stato interprete autentico di quell’autonomia alla quale oggi, astrattamente si ispirano movimenti senza storia. Lo è stato innanzitutto per l’autorevolezza della sua storia personale e poi per la coerenza delle idee politiche tradotte in una azione di governo legittimata da ampi consensi.

Con lui se ne va un modello ideale di classe dirigente che non ha mai anteposto le proprie sorti politiche a quelle delle Istituzioni. Il miglior modo per ricordarlo è cercare di seguirne l’esempio»



Assemblea Regionale Siciliana

Gruppo parlamentare dell’Udc

On. Giuseppe Lo Giudice

www.cittadisalemi.it

http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Alessi_(politico)

lunedì 23 marzo 2009

UN CONVEGNO PER ITALO BALBO ANTIFASCISTA!

ITALO BALBO.jpgL'AEROPOETA ITALO BALBO (Nuovo Corriere Padano, Ferrara, 1996)

from LA CASTA FERRARA E-BOOK FUTURIST EDITIONS

 

100 anni fa nasceva a Ferrara Italo Balbo, giustiziato dai precursori di Ustica nell'azzurro cielo di Tobruck, negli anni della rivoluzione fascista. E anche a Ferrara, nell'odierna democrazia della quercia, dell'ulivo e dei cespugli, celebrata con i soliti stuzzichini di Abbado, ancora offerti ai sudditi dal politburo ora rosso verde, dopo la fine politica dei grandi promoters Soffritti, Siconolfi, Cristofori, è necessaria la ri-scoperta della "polibibita" Italo Balbo (al di là del talento mondiale di Abbado o dell'intelligenza del Duca o del valore pubblicitario dei Grandi Eventi). E di tanto in tanto la questione Italo Balbo ritorna in primo piano a Ferrara, un tempo soprannominata la Nera, poi, dalla Resistenza, clonata in Rossa.  Ma, incredibilmente, chiedere di dedicare soltanto una via al trasvolatore atlantico (ricordiamo le battaglie di Carlo Ferretti) suscita reazioni sempre eccessive, a Chicago ad esempio esiste da molti decenni una Balbo Avenue, vale a dire in Usa, patria della democrazia occidentale più avanzata. Che dire? Per ragioni storiche a Ferrara, molti sono naturalmente convinti che gli Stati Uniti sia una nazione solo imperialista, inoltre l'ostracismo a Balbo significa non fare mai i conti con il comunismo, nonostante sguardi diversi suggeriti da storici non banalmente revisionisti ma critici, eretici ed attualissimi come - dopo De Felice - i vari Nolte o lo stesso Giordano Bruno Guerri, sicuramente antipatici non solo alle roccaforti postcomuniste ma anche in ambito universitario. In realtà Italo Balbo è stato probabilmente, nel bene e nel male, il più grande uomo anche politico di Ferrara nel XX secolo: solo l'ex duca rosso Roberto Soffritti sarà ricordato con lui dagli storici futuri e sicuramente nessuno si opporrà ad una via dedicata in avvenire a quest'ultimo. Soprattutto, tranne a Ferrara, la storia ricorda già Italo Balbo tra i primi grandi trasvolatori atlantici: per intenderci quasi come i primi uomini sulla Luna (l’Apollo 11!). Infine, alla luce anche di avvenimenti recenti (vedi l'atteggiamento antiamericano di tutta la sinistra postcomunista italiana), persino il Balbo fascista e ferrarese domandano oggi revisionismi rivoluzionari: il fascismo ha certamente impedito negli anni del ventennio all'Italia di diventare uno stato satellite dell'Unione sovietica di Stalin, la buona volontà dei comunisti italiani non avrebbe retto allo strapotere dell'ideologia totalitaria di Madre Russia! Riassumendo: Fascista di sinistra, pioniere eroe futuristico dell'aeroplano e dell'aviazione mondiale, marinettiano e dannunziano, oppositore alle famigerate leggi razziali e alla suicidale alleanza con Hitler, uomo moderno, Italo Balbo è un antidoto alla normalizzazione reazionaria, arrogante e passatista che attanaglia, neopiovra rossoverde, l'Italia del 2000, da Roma a Ferrara. E anche a Ferrara, gli intellettuali sono quasi tutti filogovernativi, qua - come noto - è stato anticipato da decenni il compromesso storico. Italo Balbo è una provocazione, ma compito di artisti e intellettuali è sempre di essere controcorrente, soltanto schiavi e pazzi credono nel duemila nella politica e grande politica nell'era cibernetica significa soprattutto liberare i figli del computer dall'inquisizione politica stessa. Italo Balbo era un fascista scomodo e libertario, così distante dal mondo museale-vegetale delle querce e degli ulivi o dalle margherite da morire persino in volo, in cielo, forse ucciso dagli stessi fascisti devoluti a bigotti reazionari, come Majakowskij con Stalin o Aldo Moro con la prima repubblica. Italo Balbo va ri-clonato, non celebrato con liturgie anoressiche o necrofile, il suo spirito moderno, coraggioso, dinamico e aeropoetico (scrisse all'epoca autentici bestsellers!) invita le generazioni nuove a rinnegare il servilismo ferrarese, certa lentezza "antropologica" di un popolo padano ferrarese mai ferrarista! Balbo suggerisce ancora la liberazione di Ferrara città d'arte da certa depressione quasi genetica (il primato dei suicidi, un’economia a pezzi); a salvare il turismo e il parco del Delta (e la cultura) dai recenti e dai nuovi business catto-comunisti, oppure a concretizzare con efficacia tale scommessa, a stimolare infine con convinzione molti giovani e talentuosi artisti (il loro numero è insospettato) prima di volare altrove. Il misconosciuto eroe atlantico ferrarese, dopo le cadute del Muro di Berlino, dell'Unione Sovietica e di Saddam, esige - ora più che mai - a dire No a Soffritti, Siconolfi, Cristofori e ai loro eredi, alla stampa estense sempre intrisa d'acqua inchiostro santa, dimentica dei moniti di Karl Kraus o Oscar Wilde o Orson Welles; a smascherare l'umanesimo comunquista ortodosso o gaio dei paleocompagni al potere. Resistenza ciberpolitica a Ferrara, anche in nome di Italo Balbo, pioniere del cielo, padre fondatore delle fantastiche Frecce Tricolori!

ROBERTO GUERRA

 

http://futurismo2009.myblog.it

http://www.youtube.com/watch?v=lO22_HsEh7k  FILMATO