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Ben ritrovati! Tante le cose che stanno andando avanti, tanti i progetti che si realizzano. E siccome il rumore di fondo delle polemiche e delle notizie negative copre sempre le buone notizie, parto da queste ultime.
Mi spiace che qualcuno tenti, di far passare il messaggio che sono tutti uguali. Per me no: in Italia ci sono migliaia di persone per bene che ci rendono orgogliosi di essere italiani. Lottare contro la corruzione è una priorità del mio Governo, come dimostra il fatto che siamo stati noi a far partire il lavoro dell'Autorità Anti Corruzione di Raffaele Cantone (a proposito: non l'ha scritto nessuno, ma proprio in queste ore è stato commissariato il Mose di Venezia). Ma anche per questo credo che vada respinto con forza il tentativo di mettere tutti sullo stesso piano, come è stato fatto ingiustamente contro un galantuomo come Giuliano Poletti: prendere una tangente non è la stessa cosa che fare una foto a cena. Se passa questo vince chi dice che sono tutti uguali. E io dico che non sono tutti uguali. Io dico che chi ruba deve essere giudicato e messo dentro, poche ciance. Nessuna scorciatoia, nessun buonismo, nessun compromesso. Sono un garantista, puro e proprio per questo dico: ben vengano le indagini. Perché diciamo la verità: se ci raccontiamo che l'Italia è uno dei paesi con il più alto tasso di corruzione in Europa, poi non ci dobbiamo sorprendere quando si scoperchia il malaffare. Ben vengano gli scandali, dunque. Sì, avete letto bene: oportet ut scandala eveniant dicevano i romani (gli antichi romani, ma vale anche per i contemporanei). Più vengono fuori questi scandali, dall'Expo al Mose fino a Roma, più sarà chiaro che questa è la volta buona in cui non si fanno sconti a nessuno. Nessun giudizio anticipato, ma nessuno sconto: questo è l'impegno del PD. E sia chiaro un messaggio: la città di Roma è la capitale di questo Paese. Non consentiremo - insieme al Sindaco e a tutti i cittadini onesti - che sia accostata a fenomeni squallidi come corruzione e disonestà. Pensierino della sera: Un anno fa moriva Nelson Mandela. Me lo ricordo quando gli portai il fiorino d'oro di Firenze. Qui scrissi le mie impressioni. Oggi mi porto nel cuore quella sua frase: il nostro giocare in piccolo non serve al mondo. Un sorriso, Matteo | |||
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sabato 6 dicembre 2014
Matteo Renzi : Enews 388, venerdì 5 dicembre 2014
LA GRANDE GUERRA FUTURISTA (Wold War I, Centenario 1915-1918) Italo Balbo trasvolatore
Futurismo e prima guerra mondiale (15-18) Centenario anteprima
(Wold War I, Centenario 1915-1918)
Italo Balbo trasvolatore: Futurismo o Fascismo?
La Carmelina edizioni EBOOK, Ferrara-Roma, 2014
Il futurismo e la prima guerra mondiale per il centenario della cosiddetta Grande Guerra del 15-18, riletta con sguardi psicostorici e futuribili. trasversali e anti-ideologici Una ventina di noti scrittori, filosofi e artisti, intervengono con brevi saggi e interviste, sull'evento epocale che stimolò Freud e Einstein a una famosa corrispondenza storica e che vide l'avanguardia italiana in prima linea. Interviste anche sul trasvolatore Italo Balbo, celebrato oltreoceano come archetipo del primo novecento. A cura del neofuturista Roberto Guerra con contributi di Barbieri Lorenzo, Calselli Luca, Casalino Pierluigi, Cecchini Graziano, Conte Vitaldo, D'Aquino Gianluca, Daco, Ferrante Zairo, Ferretti Alberto, Fiore Antonio, Giardini Paolo,Giovannini Sandro ,Guglielmini Stefano, Manias Giuseppe, Melandri Paolo, Pignalosa Vanessa, Pinna Maria Antonietta, Roversi Riccardo , Russo Gennaro, Saccoccio Antonio, Scorza Fabio, Sgroi Luigi, Siniscalco Luca, Tani Marco, Vaj Stefano, Vatinno Giuseppe, Venturini Filippo.
a cura di Roberto Guerra
Collaudi:
Graziano Cecchini, Vitaldo Conte, Sandro Giovannini,
Paolo Melandri, Antonio Saccoccio
La Carmelina edizioni EBOOK
SOMMARIO
PREMESSA IN LIBERTÀ
Roberto Guerra
1. Futurismo, la prima guerra mondiale: l'unica vinta dall'Italia...
2. L'aeropoeta Italo Balbo
COLLAUDI
Graziano Cecchini Marinetti e l'arte contemporanea
Vitaldo Conte Transfuturismo? (Intervista di Luca Siniscalco, da Barbadillo)
Sandro Giovannini Urfuturismo, ipotesi di lavoro
Paolo Melandri La Mobilitazione Totale: Futurismo e Guerra
Antonio Saccoccio Qualche annotazione sul patriottismo marinettiano
FUTURISMO RENAISSANCE?
Pierluigi Casalino The arabian futurism
Gianluca D'Aquino La Guerra, sola igiene del mondo (*literary)
Daco Il metaverso futurista (Second Life)
Antonio Fiore Ufagrà Ricordo di Enzo Benedetto
Luca Calselli Marinetti, Sant'Elia, la città futura 2.0
Zairo Ferrante Da Marinetti fino ai giorni nostri, un filo lungo settant'anni
Sandro Giovannini Alcune considerazioni sul marinettismo, futurismo e neo-futurismo
Roby Guerra Neofuturisti e Neodarwinisti
Giuseppe Manias Marinetti e Gramsci
Paolo MelandriMarinetti e la Guerra (Retrospettiva)
Maria Antonietta Pinna Futurismo, Surrealismo, Destrutturalismo: (Manifesto destrutturalista)
Riccardo Roversi Corrado Govoni e la Parola Libera (anche dal futurismo)
Gennaro Russo Marinetti e il sogno del volo: Verso il turismo spaziale
(Per l'espansione della civiltà nello spazio)
Luca Siniscalco Attualità estetica ed esistenziale del futurismo
Fabio Scorza Futurismanesimo
Luigi Sgroi David Bowie e il futurist-rock
Stefano Vaj Marinetti, il futuro che chiama dal passato?
Giuseppe Vatinno Marinetti Postumano
2015: IL FUTURISMO E LA PRIMA GUERRA MONDIALE (CENTENARIO, 1915-18)
Luca Calselli Interview
Gianluca D'Aquino Interview
Daco Interview
Zairo Ferrante Interview
Sandro Giovannini Interview
Stefano Guglielmini Interview
Paolo Melandri Interview
Vanessa Pignalosa Interview
Gennaro Russo Interview
Fabio Scorza Interview
Luca Siniscalco Interview
ITALO BALBO TRASVOLATORE: FUTURISTA O FASCISTA?
Lorenzo Barbieri Interview + Collaudo
Pierluigi Casalino Interview + Collaudo
Alberto Ferretti Interview
Paolo Giardini Interview + Collaudo
Sandro Giovannini Interview
Paolo Melandri Interview
Marco Tani Interview + Collaudo
Filippo Venturini Interview
LA GRANDE GUERRA FUTURISTA (Wold War I, Centenario 1915-1918) Italo Balbo trasvolatore
Futurismo e prima guerra mondiale (15-18) Centenario anteprima
(Wold War I, Centenario 1915-1918)
Italo Balbo trasvolatore: Futurismo o Fascismo?
La Carmelina edizioni EBOOK, Ferrara-Roma, 2014Il futurismo e la prima guerra mondiale per il centenario della cosiddetta Grande Guerra del 15-18, riletta con sguardi psicostorici e futuribili. trasversali e anti-ideologici Una ventina di noti scrittori, filosofi e artisti, intervengono con brevi saggi e interviste, sull'evento epocale che stimolò Freud e Einstein a una famosa corrispondenza storica e che vide l'avanguardia italiana in prima linea. Interviste anche sul trasvolatore Italo Balbo, celebrato oltreoceano come archetipo del primo novecento. A cura del neofuturista Roberto Guerra con contributi di Barbieri Lorenzo, Calselli Luca, Casalino Pierluigi, Cecchini Graziano, Conte Vitaldo, D'Aquino Gianluca, Daco, Ferrante Zairo, Ferretti Alberto, Fiore Antonio, Giardini Paolo,Giovannini Sandro ,Guglielmini Stefano, Manias Giuseppe, Melandri Paolo, Pignalosa Vanessa, Pinna Maria Antonietta, Roversi Riccardo , Russo Gennaro, Saccoccio Antonio, Scorza Fabio, Sgroi Luigi, Siniscalco Luca, Tani Marco, Vaj Stefano, Vatinno Giuseppe, Venturini Filippo.
a cura di Roberto Guerra
Collaudi:
Graziano Cecchini, Vitaldo Conte, Sandro Giovannini,
Paolo Melandri, Antonio Saccoccio
La Carmelina edizioni EBOOK
SOMMARIO
PREMESSA IN LIBERTÀ
Roberto Guerra
1. Futurismo, la prima guerra mondiale: l'unica vinta dall'Italia...
2. L'aeropoeta Italo Balbo
COLLAUDI
Graziano Cecchini Marinetti e l'arte contemporanea
Vitaldo Conte Transfuturismo? (Intervista di Luca Siniscalco, da Barbadillo)
Sandro Giovannini Urfuturismo, ipotesi di lavoro
Paolo Melandri La Mobilitazione Totale: Futurismo e Guerra
Antonio Saccoccio Qualche annotazione sul patriottismo marinettiano
FUTURISMO RENAISSANCE?
Pierluigi Casalino The arabian futurism
Gianluca D'Aquino La Guerra, sola igiene del mondo (*literary)
Daco Il metaverso futurista (Second Life)
Antonio Fiore Ufagrà Ricordo di Enzo Benedetto
Luca Calselli Marinetti, Sant'Elia, la città futura 2.0
Zairo Ferrante Da Marinetti fino ai giorni nostri, un filo lungo settant'anni
Sandro Giovannini Alcune considerazioni sul marinettismo, futurismo e neo-futurismo
Roby Guerra Neofuturisti e Neodarwinisti
Giuseppe Manias Marinetti e Gramsci
Paolo MelandriMarinetti e la Guerra (Retrospettiva)
Maria Antonietta Pinna Futurismo, Surrealismo, Destrutturalismo: (Manifesto destrutturalista)
Riccardo Roversi Corrado Govoni e la Parola Libera (anche dal futurismo)
Gennaro Russo Marinetti e il sogno del volo: Verso il turismo spaziale
(Per l'espansione della civiltà nello spazio)
Luca Siniscalco Attualità estetica ed esistenziale del futurismo
Fabio Scorza Futurismanesimo
Luigi Sgroi David Bowie e il futurist-rock
Stefano Vaj Marinetti, il futuro che chiama dal passato?
Giuseppe Vatinno Marinetti Postumano
2015: IL FUTURISMO E LA PRIMA GUERRA MONDIALE (CENTENARIO, 1915-18)
Luca Calselli Interview
Gianluca D'Aquino Interview
Daco Interview
Zairo Ferrante Interview
Sandro Giovannini Interview
Stefano Guglielmini Interview
Paolo Melandri Interview
Vanessa Pignalosa Interview
Gennaro Russo Interview
Fabio Scorza Interview
Luca Siniscalco Interview
ITALO BALBO TRASVOLATORE: FUTURISTA O FASCISTA?
Lorenzo Barbieri Interview + Collaudo
Pierluigi Casalino Interview + Collaudo
Alberto Ferretti Interview
Paolo Giardini Interview + Collaudo
Sandro Giovannini Interview
Paolo Melandri Interview
Marco Tani Interview + Collaudo
Filippo Venturini Interview
Derrick de Kerckhove e la società scuola del futuro
Professor de Kerckhove, nelle sue ultime riflessioni lei ha elaborato il concetto di "inconscio digitale". Che cos'è?
«La quantità di dati che appare on line su di ciascuno di noi crea un'identità di cui nessuno è pienamente consapevole. Un nostro io digitale tracciabile da chiunque ma che sfugge, appunto, alla nostra coscienza. Questo inconscio digitale che si trova nel Big Data e ha effetti sulla nostra vita paragonabili a quello scoperto da Freud».
vedi anche:
«Perché la sua esistenza incide sul nostro capitale di reputazione, quindi sulla nostra vita relazionale, professionale, emotiva, sentimentale e così via. E tutti questi aspetti cambiano a seconda della nostra capacità di curare la nostra personalità digitale, cioè tutti i nostri avatar, i nostri profili sui social network, i contenuti che contengono pezzi della nostra identità diffusa».
Ecco: come cambia l'identità dell'essere umano?
«Diventa più fluida, mobile, plurale, parcellizzata: perché le componenti del nostro io - quelle che creano l'inconscio digitale e a cui chiunque può accedere - sono tante, sparpagliate e magari anche contraddittorie. È l'effetto di una tracciabilità completa. Lo diceva già McLuhan: la natura dell'elettricità è di portare alla trasparenza».
Cioè un mondo in cui ciascuno di noi è spiato da tutti gli altri?
«Il concetto di spiare implica che uno è visto (lo spiato) e uno non è visto (chi spia). Invece qui dobbiamo pensare a una società reciprocamente trasparente: chiunque vede ed è contemporaneamente visto. Quindi si crea una trasparenza simmetrica: ad esempio, il cittadino non può più evadere le tasse, perché il suo reddito e i suoi consumi diventano pubblici e l'etica della trasparenza farà sì che non pagare le tasse diventi una "vergogna pubblica"; per contro, lo Stato non può più sprecare le sue tasse, perché i cittadini ne controllano l'utilizzo».
Ma quello in cui tutti guardano tutti è uno scenario augurabile o no, nel suo complesso?
«Non è uno scenario: è un treno ad altissima velocità e in piena corsa, da cui quindi non si può scendere. Quello che possiamo fare, semmai, è imparare a gestire e a curare in qualche modo i dati pubblici su di noi, a partire da quelli che mettiamo noi stessi. Questo è uno dei settori educativi su cui una società matura dovrebbe investire di più, invece siamo lasciati soli di fronte a questo compito. Ma la trasparenza è la condizione dell'uomo del futuro. E sto parlando di un futuro molto prossimo».
Però si parla molto di diritto all'oblio, cioè della possibilità di un utente di far sparire alcuni suoi dati vecchi. La Corte di giustizia dell'Unione ha appena emesso una sentenza contro Google su questo...
«Resistenze residuali. Il diritto all'oblio era un concetto sbagliato dall'inizio: invece di educare le persone a gestire i dati su di loro, si è pensato che bastasse cancellarne alcuni con una legge o una sentenza. Ma è come svuotare il mare con le mani. Caso mai la decisione della Corte di Bruxelles pone un'altra questione più interessante, di carattere storico».
E cioè?
«Quali e quanti tentativi di resistenza incontrerà il treno della trasparenza e della tracciabilità? In passato ci sono state guerre secolari per l'affermazione culturale della preminenza dell'individuo sul gruppo: oggi c'è da chiedersi se e quali conflitti incontrerà il percorso opposto, cioè la prevalenza del gruppo sull'individuo, che è uno dei più immediati effetti della trasparenza».
Perché?
«Perché le affinità condivise e trasparenti portano le persone a farsi gruppo, tribù. Che poi questi gruppi si formino su un'idea politica, su un prodotto, su una squadra di calcio o un abitudine alimentare, è secondario. Andiamo verso una società formata meno da individui e più da tribù. Ma questa è solo una delle conseguenze del percorso che stiamo vivendo. Ce ne sono anche altre».
Ad esempio?
«La prevalenza emotiva: la Rete diventa sempre di più una sorta di sistema limbico sociale, in cui cioè le emozioni sono preponderanti. E poi diventeremo per forza di cose meno ipocriti e più indulgenti con gli altri, cioè ci sarà un'accettazione reciproca maggiore; in piu è probabile che la problematica sessuale non avrà la stessa forza d'attrazione sull'immaginario comune; se tutti sanno che io vado a vedere un sito pornografico o che tradisco il mio partner, queste cose non susciteranno più la stessa riprovazione sociale».
E dal punto di vista politico?
«Anche chi prende decisioni diventa tracciabile quindi è costretto sempre di più a rispondere in modo continuo e trasparente: questo diventa il principio di base della legittimazione politica, che passa attraverso la fiducia mutuale e un equilibrio via via più simmetrico fra utenti e potere. Vale per i politici ma anche per le corporation, le aziende: La tracciabilità dei comportamenti riguarda tutti».
Un bene, per la democrazia?
«La democrazia come viene concepita oggi corrisponde a un'etica sociale nata con la Rivoluzione Francese. Ma adesso sta cambiando l'etica sociale: e il ruolo dei gruppi nel controllo dei servizi, dell'amministrazione e delle decisioni diventa talmente continuo e in tempo reale che forse bisogna pensare a una nuova parola. "Democrazia" non basta più, è diventato un termine troppo debole. Come si può chiamare una società in cui appena due operai del Comune scavano una buca per strada tutti sanno immediatamente a che cosa serve, quanto costa, quanto devono durare i lavori, quanto sono pagati quegli operai, com'è stato deciso l'appalto e così via? E ancora: la democrazia attuale è impostata sull'individuo e sui suoi diritti, mentre quella di domani - comunque la si chiami - sarà basata sui gruppi, sulle rete di connivenza, sulle tribù e sui loro interessi».
Ma la felicità delle persone, in questo quadro di tracciabilità e di trasparenza reciproca, aumenta o diminuisce?
«La felicità è una predisposizione interiore: non c'entra con la Rete, con la trasparenza, con la tracciabilità. Né con i loro effetti sociali, politici o culturali. Internet non porta né felicità né infelicità».
Ferrara Università: il miracolo del Rettore Nappi, il migliore del decennio, nonostante la crisi
- Andrea Vincenzi
- 6 dicembre 2014
Unife fa 13%, in forte aumento le matricole
Molti docenti dell'Università e i direttori dei dodici dipartimenti hanno fatto da cornice sul suggestivo palcoscenico alla tradizionale relazione del rettore, giunto al suo quinto ed ultimo anno di mandato. Anni caratterizzati da non pochi eventi e fatti significativi e spesso difficili (terremoto e riforma Gelmini su tutti) che sono serviti da spunto per il suo discorso.
I numeri sciorinati sul palco del Comunale confermano l'importanza del conseguimento di una laurea per l'ingresso nel mondo del lavoro e sottolineano la centralità delle attività accademiche, soprattutto quelle che concernano la ricerca, quest'ultima dalla grande tradizione in Italia ma anno per anno, come risaputo, sempre più colpita da continui tagli. Nappi assicura che nonostante le difficoltà a cui ancora si dovrà andare incontro nel prossimo futuro, Unife potrà contare su bandi e finanziamenti che sbloccheranno diversi fondi per nuove apparecchiature e borse di studio, menzionando in questo versante gli ottimi risultati raggiunti dal Tecnopolo.
Triste il dato sui finanziamenti pubblici all'Università per il nostro Paese che ci confina tra gli ultimi posti in europa, obbligandoci a trovare urgentemente soluzioni e nuove strategie per non perdere la competitività con il resto del mondo. Su questo versante, tuttavia, il Rettore non ha nascosto la sua speranza di intravedere uno spiraglio di miglioramento con le prossime mosse attuate dal Governo: un monito, quello di Nappi, che nonostante la consapevolezza della difficile fase che tutto il mondo sta attraversando si possa cominciare, senza più tagli o modifiche in corsa, ad attuare piani d'azione verso il mondo delle Università volti a far ripartire l'intera macchina. In quest'ottica, viene ben accolto il patto di stabilità promosso dal governo attraverso il quale si spera di poter tornare ad assumere più personale docente a tempo indeterminato, invertendo una rotta che prosegue da anni (rispetto al -15% di tagli al corpo docenti a livello nazionale, Unife può "vantare" un -7,5%) e che potrebbe tornare a far crescere, anche qualitativamente e con un adeguato ricambio generazionale, l'intero settore. A conclusione del suo intervento, il rettore menziona i grandi progetti di Unife per il prossimo futuro, tra i quali il concorso di progettazione per la nuova Scuola di medicina a Cona, il parcheggio a copertura fotovoltaica del S. Anna e la rivalutazione degli edifici storici di via Savonarola, pensati come spazi molto più aperti e accessibili, oltre alla recente scoperta di tracce decorative quattrocentesca rinvenute nella Chiesa di Santa Agnesina.
A confermare l'interesse del governo nel risollevare l'Università è stato l'"ospite" Dario Franceschini, ministro dei Beni e della attività culturali e del turismo, dettosi orgoglioso di "tornare nella mia città ma anche e soprattutto nella mia Università". Il ministro ferrarese ha specificato che i dati illustrati rispecchiano la dura realtà ma che, nonostante tutto, è iniziata una (anche seppur lenta) inversione di tendenza. "Per troppo tempo", afferma Franceschini, "si è pensato a come imitare i campus universitari, soprattutto quegli statunitensi, dimenticandoci che nel nostro Paese abbiamo vere e proprie città-campus e Ferrara ne è un grande esempio", base dalla quale partire per rimettere l'università e la cultura al centro delle priorità, anche del governo. È tempo quindi di rivalutare il patrimonio culturale italiano anche mediante l'Università, considerando quindi quest'ultima e la cultura stessa come investimento non solo politico-istituzionale anche per preservare i tanti talenti che, altrimenti, continueranno a scappare dall'Italia. Franceschini ha concluso sottolineando come il nostro paese sia amato in tutto il mondo mentre noi lo amiamo sempre meno, una contraddizione che ci deve far aprire gli occhi per riuscire a "vedere l'Italia nello stesso magnifico modo con il quale la vedono i milioni di turisti che vengono a farci visita".
È stato poi il turno del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, interessato a sottolineare fortemente il grandissimo legame tra Unife e la città come valore aggiunto in tutti i sensi, dato importante considerato anche che non tutte le città sono universitarie, ma non ancora sufficiente: per il sindaco infatti una città-universitaria è tale solamente se l'interesse dell'una con l'altra è reciproco, "la città deve sentirsi università e l'università parte di un'identità cittadina, non in competizione". E proprio sulla questione della competizione si è soffermato Tagliani, auspicando un mondo universitario sempre più improntato sulle alleanze e sulle collaborazioni piuttosto che sulle competizioni, soprattutto a livello regionale, che da sempre contraddistinguono il mondo accademico.
In conclusione dell'evento, il professore associato di Storia dell'Arte moderna Francesca Cappelletti ha tenuto la prolusione sul tema "Le ragioni della storia dell'arte. Ricerca universitaria, patrimonio culturale e territorio", un ulteriore modo per sottolineare l'importanza della cultura nel nostro paese, spiegando dettagliatamente il ruolo fondamentale dell'arte negli ultimi secoli come ulteriore supporto alla ricerca scientifica e la valenza futura di questa disciplina sempre più incentrata sul legame saldo con territorio e società.
Importante infine la consegna del titolo di professore emerito a Arrigo Manfredini, ordinario di Istituzioni di Diritto romano e Diritto romano dell'Università di Ferrara, docente molto amato da molte generazioni di studenti (lo stesso Rettore afferma di aver sostenuto con lui l'esame al primo anno) e dal grande impegno scientifico ed istituzionale.
Tirando le somme, il 624° anno di attività per l'Università sarà sicuramente ancora soggetto a molte difficoltà, ma l'interesse e gli impegni presi dai relatori dell'evento lascia qualche lume di speranza per l'inizio di una nuova fase, più rosea, innovativa ed improntata sul futuro. Una cosa è certa: Unife è linfa vitale per Ferrara, un'isola felice per tanti studenti che hanno trovato in questa sede un punto di forza per formarsi e mettere le radici per la propria carriera. Gli ottimi risultati degli studenti che da sempre caratterizzano il prestigio di Unife devono essere supportati da provvedimenti che davvero puntino al miglioramento dell'instabile situazione odierna. Solo così potremo vantarci, davvero, di vivere in una città (per dirla con Tagliani) che realmente vive per l'Università, e viceversa.
Presentazione del romanzo 081 di Luca - mercoledì 10 dicembre
Il suo è un mondo fatto di sbornie, stati depressivi e battaglie per la quotidiana sopravvivenza fino a quando s'imbatte in Elena, un'attrice bellissima, per la quale prova un'attrazione irresistibile. Una vera e propria scintilla che riaccende in lui una nuova vitalità, e lo porta a scoprire i segreti della vita di Elena e del suo amante Maurizio, e che mette in moto un meccanismo intricato di inseguimenti, appostamentie incursioni che infittiscono un mistero che sin dall'inizio brama una spiegazione.
Presentazione del romanzo 081 di Luca DELGADO- mercoledì 10 dicembre
Il suo è un mondo fatto di sbornie, stati depressivi e battaglie per la quotidiana sopravvivenza fino a quando s'imbatte in Elena, un'attrice bellissima, per la quale prova un'attrazione irresistibile. Una vera e propria scintilla che riaccende in lui una nuova vitalità, e lo porta a scoprire i segreti della vita di Elena e del suo amante Maurizio, e che mette in moto un meccanismo intricato di inseguimenti, appostamentie incursioni che infittiscono un mistero che sin dall'inizio brama una spiegazione.
1919-1929. Il primo decennio dopo la Grande Guerra.
Casalino Pierluigi, 6.12.2014
venerdì 5 dicembre 2014
Marika Fruscio hot regalo di Natale per gli italiani
Marika Fruscio più hot che mai:
nuda e bollente per le feste di Natale
Così l'ex di Uomini e donne dalle forme esplosive ha posato in un set reso natalizio con addobbi, cappellino e palloncini, senza veli (ma cosparsa di petali rossi) e in lingerie. Un augurio di Natale… perfetto.
http://www.blitzquotidiano.it/photogallery/marika-fruscio-hot-per-natale-foto-2042444/
Futurismo: il ritorno delle Polibibite
http://www.laprimapagina.it/2014/12/02/futurismo-nel-bicchiere/uturismo nel bicchiere
Di Elvia Gregorace •Sugli scaffali delle librerie afferrate La Miscelazione Futurista – Polibibite, la risposta autarchica italiana ai cocktail degli anni Trenta del barman e studioso Fulvio Piccinino.
Risultato di ricerche ed indagini meticolose tra musei, collezionisti, mercatini dell'usato, biblioteche, ed antiquari.
Un volume pensato inizialmente per i barmen – perché possano provare l'emozione di miscelare una polibibita e servirla con la consapevolezza della sua genesi complessa e variegata – ma che certamente non mancherà di incuriosire ed entusiasmare i non addetti ai lavori, per il suo apparato storico e iconografico e la cura con cui riesce a svelare lati inediti del movimento futurista.
La Miscelazione Futurista raccoglie storie, aneddoti, dettagli legati alla cucina di Marinetti & co con particolare attenzione al mondo del bere miscelato. Illustra, tra filologia e attualità, 18 curiose polibibite ed è arricchito da una corposa appendice in cui trovano spazio i trucchi per realizzare un aeroaperitivo futurista e un neomanifesto del miscelatore futurista. … Non tutti sanno, infatti, che proprio questo movimento ha lasciato una serie di ricette e combinazioni interessanti piuttosto che una nutrita letteratura.
Aiutanti anche la storica casa astigiana Giulio Cocchi che ne è anche editore ha promosso l'iniziativa, Campari, Tassoni, Luxardo, Nardini, Pallini, Strega, Fabbri in un'inedita sinergia nata dalla comune volontà di questi grandi liquoristi, accomunati da un legame di prodotto e storia agli anni del Futurismo, di incentivare lo sviluppo e la diffusione della miscelazione italiana in un panorama in cui le ricette anglofone la fanno da padrone.
Come libro di testo sarà distribuito ai partecipanti dei seminari sulla Miscelazione Futurista e a breve via e-commerce su www.cocchi.com
Consultare il calendario dei seminari su www.cocchi.com e saperebere.com
Magistratura democratica vuole salvare il PD romano. Silvio e Matteo per il voto subito!
VIDEO
Pierfranco Bruni e Mauro Mazza: COME FARE CULTURA NELLA SCUOLA LEGGENDO LA GRANDE GUERRA
Metodologia pedagogica e letteratura: al Liceo Moscati di Grottaglie la Grande Guerra nella dialettica tra modernità e tradizione
Corale partecipazione al Liceo Moscati di Grottaglie alla manifestazione nazionale per ricordare il Centenario della Grande Guerra e il ruolo delle culture e degli intellettuali con la partecipazione del Direttore Rai Mauro Mazza autore di saggi su Giovanni Papini, la lezione del Novecento, il cui primo libro risale agli inizi del 1980 e l'ultimo pubblicato recentemente "Papini infinito" (Pellegrini).
L'apertura dei lavori è stata dalla dirigente scolastica che con ampia articolazione della metodologia didattica sulla storia ha indicato i percorsi di confronto tra storia e storie attraverso una pedagogia della conoscenza.
I saluti dell'Amministrazione comunale sono stati sottolineati dall'Assessore Ettorre, mentre i lavori sono stati coordinati e introdotti da Marilena Cavallo, direttore del Dipartimento di Lettere del Liceo.
Con questa iniziativa, che ha visto il patrocinio del Sindacato Libero Scrittori Italiano – FUIS e del Comune di Grottaglie, il Liceo è entrato nel vivo delle discussioni sulla Grande Guerra e partecipa di diritto al dibattito nazionale ed Europeo che la scuola svolge e continuerà a svolgere per tutto il 2015.
Il Liceo di Grottaglie con questa manifestazione diventa un punto di riferimento all'interno del dibattito nazionale tra pedagogia dell'apprendimento e metodologia storica, filosofica, artistica e letteraria.
Mauro Mazza oltre al suo intervento nel quale sono state delineate le linee del primo Novecento letterario e storico ha risposto alle numerassimo domande degli alunni tracciando insieme un parametro tra il ruolo degli intellettuali, la Grande Guerra e la funzione di un letterato e filosofo come Papini.
Il coinvolgimento dei docenti e la precisa attenzione degli alunni, partecipanti in una compagine molto ampia all'iniziativa e attori nella discussione con Mauro Mazza, rende un sicuro apprezzamento alla scuola che è riuscita ad articolare un tema complesso attraverso una discussione forte ma parimenti fondamentale.
La manifestazione è stata aperta con un Video su la Grande Guerra e gli Intellettuali realizzato con la produzione di Anna Montella. Marilena Cavallo ha motivato il percorso del progetto che ha un titolo affascinate: "…ad alta VOCE gli intellettuali e la Grande Guerra", avvalendosi delle parole della dirigente scolastica, che ha posto al centro il confronto tra dialettica e realtà.
Il Progetto che ha avuto il suo incipit con l'incontro tra Mauro Mazza, gli allievi del Liceo Moscati e la classe docente avrà un ulteriore appuntamento lunedì 15 dicembre con dei Laboratori didattici, un Video dello Studio Etnie del Mibact e con gli interventi di Valerio Capasa dedicato alla poesia e la guerra e Carmen De stasio dedicato all'arte e alle avanguardie.
Ma è l'entusiasmo del mondo scolastico nel creare un legame forte tra scuola e cultura altra che è stato il motore di un'idea che diventa sempre più vincente in una scuola italiana che necessita di un confronto a tutto tondo con le diversità delle culture e con i confronti ulteriori tout court con le verità storiche.
Mauro Mazza ha sottolineato che il Liceo Moscati di Grottaglie sul tema di cui si discute in Europa in questi giorni "è una scuola avanzata, innovativa e fortemente calata nel dibattito nazionale le cui riflessioni degli alunni sono un segno tangibile di una forte preparazione e di un alto spessore culturale e didattico dei docenti e della dirigente scolastica".
Il Liceo ha iniziato in modo straordinariamente innovativo il confronto con le culture in un raccordo tra lezione scolastica e dialettica culturale nazionale. Con questo Liceo Moscati si pone al centro dell'attenzione nazionale proprio su un tema che risulta di grande attualità in questi mesi.
Un tema che scava nella storia di una Nazione. Scuola, giovani, storia e letteratura al Liceo Moscati, con la manifestazione "…ad alta VOCE", sono diventati i protagonisti di un dibattito ampio nazionale.
La intensa e interessata partecipazione porterà, in questa fase, il Liceo ad essere anche riferimento di confronto con altri Istituti scolastici nazionali e verrà invitato a partecipare ad esperienze che si svilupperanno in Italia nei prossimi mesi.
Molto significative le cartelle distribuite dove sono visibili alcuni intellettuali e due rarissime cartine militari dell'Italia del 1911 e del 1920. un vero e proprio esempio di come la scuola fa cultura anche militante, didattica e scientifica.
Pierfranco Bruni e Mauro Mazza: COME FARE CULTURA NELLA SCUOLA LEGGENDO LA GRANDE GUERRA
Metodologia pedagogica e letteratura: al Liceo Moscati di Grottaglie la Grande Guerra nella dialettica tra modernità e tradizione
Corale partecipazione al Liceo Moscati di Grottaglie alla manifestazione nazionale per ricordare il Centenario della Grande Guerra e il ruolo delle culture e degli intellettuali con la partecipazione del Direttore Rai Mauro Mazza autore di saggi su Giovanni Papini, la lezione del Novecento, il cui primo libro risale agli inizi del 1980 e l'ultimo pubblicato recentemente "Papini infinito" (Pellegrini).
L'apertura dei lavori è stata dalla dirigente scolastica che con ampia articolazione della metodologia didattica sulla storia ha indicato i percorsi di confronto tra storia e storie attraverso una pedagogia della conoscenza.
I saluti dell'Amministrazione comunale sono stati sottolineati dall'Assessore Ettorre, mentre i lavori sono stati coordinati e introdotti da Marilena Cavallo, direttore del Dipartimento di Lettere del Liceo.
Con questa iniziativa, che ha visto il patrocinio del Sindacato Libero Scrittori Italiano – FUIS e del Comune di Grottaglie, il Liceo è entrato nel vivo delle discussioni sulla Grande Guerra e partecipa di diritto al dibattito nazionale ed Europeo che la scuola svolge e continuerà a svolgere per tutto il 2015.
Il Liceo di Grottaglie con questa manifestazione diventa un punto di riferimento all'interno del dibattito nazionale tra pedagogia dell'apprendimento e metodologia storica, filosofica, artistica e letteraria.
Mauro Mazza oltre al suo intervento nel quale sono state delineate le linee del primo Novecento letterario e storico ha risposto alle numerassimo domande degli alunni tracciando insieme un parametro tra il ruolo degli intellettuali, la Grande Guerra e la funzione di un letterato e filosofo come Papini.
Il coinvolgimento dei docenti e la precisa attenzione degli alunni, partecipanti in una compagine molto ampia all'iniziativa e attori nella discussione con Mauro Mazza, rende un sicuro apprezzamento alla scuola che è riuscita ad articolare un tema complesso attraverso una discussione forte ma parimenti fondamentale.
La manifestazione è stata aperta con un Video su la Grande Guerra e gli Intellettuali realizzato con la produzione di Anna Montella. Marilena Cavallo ha motivato il percorso del progetto che ha un titolo affascinate: "…ad alta VOCE gli intellettuali e la Grande Guerra", avvalendosi delle parole della dirigente scolastica, che ha posto al centro il confronto tra dialettica e realtà.
Il Progetto che ha avuto il suo incipit con l'incontro tra Mauro Mazza, gli allievi del Liceo Moscati e la classe docente avrà un ulteriore appuntamento lunedì 15 dicembre con dei Laboratori didattici, un Video dello Studio Etnie del Mibact e con gli interventi di Valerio Capasa dedicato alla poesia e la guerra e Carmen De stasio dedicato all'arte e alle avanguardie.
Ma è l'entusiasmo del mondo scolastico nel creare un legame forte tra scuola e cultura altra che è stato il motore di un'idea che diventa sempre più vincente in una scuola italiana che necessita di un confronto a tutto tondo con le diversità delle culture e con i confronti ulteriori tout court con le verità storiche.
Mauro Mazza ha sottolineato che il Liceo Moscati di Grottaglie sul tema di cui si discute in Europa in questi giorni "è una scuola avanzata, innovativa e fortemente calata nel dibattito nazionale le cui riflessioni degli alunni sono un segno tangibile di una forte preparazione e di un alto spessore culturale e didattico dei docenti e della dirigente scolastica".
Il Liceo ha iniziato in modo straordinariamente innovativo il confronto con le culture in un raccordo tra lezione scolastica e dialettica culturale nazionale. Con questo Liceo Moscati si pone al centro dell'attenzione nazionale proprio su un tema che risulta di grande attualità in questi mesi.
Un tema che scava nella storia di una Nazione. Scuola, giovani, storia e letteratura al Liceo Moscati, con la manifestazione "…ad alta VOCE", sono diventati i protagonisti di un dibattito ampio nazionale.
La intensa e interessata partecipazione porterà, in questa fase, il Liceo ad essere anche riferimento di confronto con altri Istituti scolastici nazionali e verrà invitato a partecipare ad esperienze che si svilupperanno in Italia nei prossimi mesi.
Molto significative le cartelle distribuite dove sono visibili alcuni intellettuali e due rarissime cartine militari dell'Italia del 1911 e del 1920. un vero e proprio esempio di come la scuola fa cultura anche militante, didattica e scientifica.
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