Visualizzazione post con etichetta destra postmoderna. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta destra postmoderna. Mostra tutti i post

domenica 7 febbraio 2010

Il ritorno di Alberto Balboni VS la Destra debole

FINI FUTURISTA.jpgda ESTENSE COM (estratto)
 
IL RITORNO DI BALBONI!
 
 
....Non si è fatta attendere la replica del diretto interessato (Alberto Balboni ndr.). “La mia partecipazione all’incontro con Adolfo Urso, con cui peraltro sono in ottimi rapporti, non era stata in alcun modo programmata – spiega il senatore – e oltretutto ero fermo a casa per lievi problemi di salute. Ma se vogliamo passare dalle sterili polemiche personali alle questioni di carattere politico, chiedo agli organizzatori dell’incontro cosa pensano delle iniziative del viceministro Urso, sulle quali personalmente sono in disaccordo. Mi riferisco nello specifico a tre punti: voto agli immigrati prima di ottenere la cittadinanza, insegnamento dell’islam nelle scuole e cittadinanza “facile”, dopo cinque anni di permanenza in Italia. A questo punto mi aspetto una risposta da Lodi e Brandanti per sapere quale sia la loro opinione su queste questioni che sono quelle che maggiormente interessano alla gente”....
 
articolo completo
http://www.estense.com/polemiche-nel-pdl-la-replica-di-balboni-020907.html#comment-5485

VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=5E6ZOZzV9yY


La tua privacy è al sicuro con Internet Explorer 8. Scopri di più

mercoledì 16 dicembre 2009

Area Destra Ricordo di Giulio Caradonna

POUND 3.jpgIn occasione del trigesimo dell’onorevole Caradonna, i suoi ‘pugili’ e tutte le persone che credono alla politica come valore e ideale e non come opportunismo voltagabbana, si ritroveranno il 18 dicembre prossimo, alle ore 10, presso la Chiesa di San Giuseppe, in via Nomentana, a Roma.

Alessandro Pucci Gianfranco Rosci Alberto Rossi Lavinia Mennuni

 

In ricordo di Giulio Caradonna

 “Un giorno Scelba mi disse: il socialismo è una sifilide. Lo guardai e gli risposi a muso duro: io l’ho sempre saputo. Perciò ho fatto della mia vita una lotta contro l’omologazione. E sono orgoglioso della mia bandiera”. Queste parole di Giulio Caradonna, di un’intervista inedita rilasciata poco tempo prima della sua scomparsa, il 18 novembre scorso, assumono ancora più valore oggi che la tutta la Destra italiana ricorda, tra memoria e futuro, l’uomo che fu protagonista di tante battaglie del Movimento Sociale Italiano e della storia politica e culturale italiana. Non a caso nel suo libro Diario di Battaglie Caradonna, spiegando il senso dell’attivismo di migliaia di giovani che lottavano per non essere emarginati, rimarcava che “non è alla nazionalità ottocentesca che ci riferiamo, ma alla nazionalità ricca  di un suo valore attualissimo, intesa cioè come forza eversiva del presente, come capacità di guardare lontano. Alla gioventù italiana proponiamo ancora la bandiera della rivoluzione nazionale, che è rivoluzione europea”.

Parole che a distanza di molti decenni suonano ancora forti e attuali, come se le sentissimo pronunciare ora da quell’uomo che fu accanto a noi sulle piazze come in Parlamento e seppe parlare e vivere con uomini che hanno una precisa visione del mondo e una grande storia a scaldare il cuore. Ora che Giulio non ci cammina più accanto, la sua lezione si fa testimonianza. Molte delle sue idee ribelli restano nei nostri percorsi sempre in salita, declinate con nuovi linguaggi nelle sfide del domani, che sono sempre quelle della coerenza e dell’onore rispetto alle comodità.

E soprattutto vorremmo che la tua storia fosse unita alla nostra nel pensiero tutto umano rivolto a un camarade che abbiamo imparato a voler bene sul campo. Lo faremo con lo spirito di chi, senza nostalgia ma senza colpi di spugna e guardaroba rifatti alla svelta, intende rendere Onore a un uomo che ci ha fatto strada e insieme ai suoi giovani, di oggi e di ieri, brilla nell’inquieto Pantheon della Destra italiana come riferimento concreto di un pensiero che, per dirla con Ezra Pound, si è fatto azione.

www.areadestra.it

Video

http://www.youtube.com/watch?v=xIL2ygY3YxM Cacciari su Pound******

lunedì 23 novembre 2009

Area Destra Intervista a Alessandro Pucci da Italia chiama Italia

 celine.jpg

 

Dopo aver lasciato La Destra di Storace, Alessandro Pucci guida "Area Destra", un movimento che punta a mantenere vivi i valori di destra in Italia e in Europa. Un movimento che, guardando già alle prossime politiche, studia e cerca possibili alleanze. Per continuare a crescere.



Alessandro Pucci nelle scorse settimane ha lasciato La Destra di Francesco Storace, partito nel quale ricopriva il ruolo di responsabile dipartimento Italiani nel Mondo, per fondare - insieme ad alcuni amici e camerati - "Area Destra", un nuovo movimento, formato da coloro che non hanno visto di buon occhio la scelta di Storace di avvicinarsi al PdL.

ItaliachiamaItalia.com ha voluto sentire Pucci, per capire meglio cos'è successo e quale sia la situazione attuale.

In questi giorni c'è un po' di maretta, per quanto riguarda La Destra... Ci spiega che succede?

Parlare di maretta è riduttivo, è uno tsunami quello che sta montando. Storace con continui colpi di mano ha portato La Destra ad essere una costola, anzi, una costoletta del PDL, tradendo anche il mandato dell’ultimo congresso che aveva indiscutibilmente indicato una strada alternativa.

Probabilmente l’ex governatore del Lazio riuscirà a portare a casa un consigliere regionale nel Lazio, in particolare se stesso, obbligando le restanti dodici regioni ad un compito improbo: militanza inesistente, candidati di bandiera, disponibilità economica sotto zero. Auguri.

Parlavo di colpi di mano: infatti, Storace non tradendo il suo più famoso soprannome “epurator”, ha azzerato l’opposizione interna certamente minoritaria negli organi nazionali ma senza alcun dubbio maggioritaria sul territorio. Una voce contraria avrebbe danneggiato il suo percorso e causato una minore credibilità verso l’odiato alleato.

 

Regionali, Storace è con Silvio. E porta La Destra in piazza Sabato 13 febbraio 2010, La Destra in piazza. A Napoli Regionali, Storace è con Silvio. E porta La Destra in piazza
"C’è bisogno di piazza, c’è bisogno di una forza politica di destra autentica, che scelga il popolo alla vigilia di elezioni regionali decisive per l’Italia"

Per questo avete deciso di lasciare il partito di Storace?

Com’era possibile rimanere in silenzio? Non parlare e rimanere avrebbe significato declinare alla volontà del segretario l’essenza dell’adesione a quel grande progetto che fu La Destra nel 2007. Più volte abbiamo lamentato la totale mancanza di un progetto politico e di una strategia delle alleanze: parole al vento ed ora quel mondo pagherà l’arroganza del proprio segretario.

Vi lamentate anche, fra l'altro, di come sia stato gestito il bilancio del partito...

Queste sono, anzi erano, questioni prettamente interne, che con lo stile che ci deve distinguere preferiamo non affrontare.

E questa nuova formazione, Area Destra, cos'è?

Area Destra è una scommessa, la scommessa di realizzare un sogno comune a tutte le persone che si collocano a destra del PDL. Un nuovo grande unico movimento politico che sappia elaborare un progetto innovativo, moderno, da proporre agli italiani. La politica italiana è nuovamente in movimento e la destra italiana dovrà farsi trovare pronta quando il momento sarà propizio. Certo è che se saranno privilegiate le piccole ipocrisie e le grandi debolezze di alcuni tutto sarà più complesso, ma comunque non impossibile da realizzare. 
 
Quali sono i vostro obiettivi? A cosa puntate?

Ricercare l’unità d’area non per creare “la cosa nera” che non interessa a nessuno e tanto meno ai promotori di questa iniziativa, ma l’unità d’area, di vertice se possibile, e di base per rilanciare la destra italiana in un ruolo da protagonista e non di continua emarginazione. Per emarginazione intendiamo quella dei valori e della volontà di elaborazione di proposte alternative a quelle di uno sfrenato liberismo di cui è intrisa trasversalmente la politica italiana ed europea. Una destra per gli italiani che ristabilisca il giusto equilibrio tra uomo, società ed economia. Una destra che sappia parlare a tutti, che sappia trovare soluzione ai problemi e che non si limiti solamente a censirli. Una destra che sappia lanciare battaglie coraggiose, libera da ogni vincolo con i poteri forti. Una destra che ricerchi un solo grande alleato: il popolo italiano.

Volete unirvi a Forza Nuova? Ad altri Movimenti, o cosa?

Nessuno si deve unire a nessuno. Il 29 Novembre a Bologna inviteremo tutti i leader dei tanti movimenti esistenti, a cui proporremo di costruire una nuova grande casa. Non ci accontenteremo delle parole, chiederemo fatti concreti, in particolare a Romagnoli e Fiore.

Ci siamo dati un triennio, e cioè sino alle prossime elezioni politiche, per attrezzarci adeguatamente e siamo certi che coglieremo l’obiettivo.

Lei era responsabile del settore italiani nel mondo per La Destra. Ha abbandonato quegli italiani all'estero?

No, premetto che non appena iniziammo con Area Destra (allora  corrente ufficiale) ricevetti una lettera di Storace che praticamente mi chiedeva di andarmene dal partito "non pensandola come lui" e che rivestivo un ruolo che non mi era stato mai ufficializzato. Come Italiani all'estero portammo 30.000 voti, ma non li ha mai valorati. Poco importava comunque, perchè nel frattempo finalmente si era costituita l'Associazione indipendente A.T.I.E. Comitato Tricolore Italiani all'Estero che lo scorso 30 ottobre a Roma ha visto la sua prima Riunione Internazionale Organizzativa, ospitata tra le altre nella storica cornice di Villa Dino.  Dell'ATIE di cui sono stato eletto Segretario Generale, la quasi totalità dei dirigenti esteri ha fin dall'inizio simpatizzato e inviato anche l'adesione ad Area Destra di cui sono uno dei Fondatori, e questo lo dice tutto.

www.areadestra.org

Video http://www.youtube.com/watch?v=Ka7e25lf5-k