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Visualizzazione dei post con l'etichetta teheran

AMNESTY INTERNATIONAL Sakineh Mohammadi Ashtiani ha ancora bisogno del tuo aiuto!

  PER SAKINEH ---------- Messaggio inoltrato ---------- Da: Amnesty International < noreply@amnesty.it > Date: 30 settembre 2010 01:08 Oggetto: Sakineh Mohammadi Ashtiani ha ancora bisogno del tuo aiuto! A: " guerra.roby@gmail.com " < guerra.roby@gmail.com > Ciao Roberto, Grazie per essere stato al nostro fianco nella mobilitazione per salvare la vita di Sakineh Mohammadi Ashtiani. Come temevamo, le autorità iraniane stanno provando a cambiare la modalità di esecuzione della condanna a morte al fine di ridurre la pressione internazionale. Puntano sul fatto che il mondo s'indignerebbe di meno se Sakineh Mohammadi Ashtiani fosse la 200esima persona impiccata per omicidio, anziché la prima lapidata per adulterio del 2010. Nell’ultimo mese, dall'Iran sono arrivati messaggi e dichiarazioni contraddittorie con il chiaro intento di creare confusione intorno alla condizione giuridica di Sakineh Mohammadi Ashtiani, ma la situazione è chiara, il perico...

27 settembre 2010, New York: «Giornata mondiale della Filosofia a Teheran? NO, grazie»

La Giornata mondiale della Filosofia dell’Unesco è una preziosa occasione di incontro e dialogo tra filosofi e intellettuali di differenti culture e retroterra. L’idea stessa di riunirli a Teheran, in un paese dove un regime autoritario e intollerante viola continuamente la libertà di pensiero e di espressione, è un’offesa a ogni ragionevole e plausibile principio di dialogo. La protesta della nostra Associazione Reset Dialogues on Civilizations è stata lanciata lo scorso gennaio con una lettera alla direttrice dell’Unesco, firmata a nome dell’Associazione da Giuliano Amato, Giancarlo Bosetti e Ramin Jahanbegloo e sostenuta da filosofi e studiosi come Jürgen Habermas, Seyla Benhabib, Fred Dallmayr, Alessandro Ferrara, Jean Cohen, Joseph La Palombara (Presidente di ResetDoc-US) e molti altri, e prosegue tuttora... s- RESET DOC

Sakineh sospesa in Iran la lapidazione

Una giornata importante, ma non la fine dell’incubo per Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana di 43 anni su cui pende una condanna a morte per lapidazione. Ieri la mobilitazione internazionale a sostegno del suo diritto alla vita ha sortito un risultato concreto: il ministero degli Esteri della Repubblica islamica ha ufficialmente confermato che il suo caso, in particolare quello relativo all’accusa di adulterio, sarà rivisto e che la pena deve considerarsi sospesa. Poche ore prima il Parlamento Europeo aveva votato praticamente all’unanimità (un solo voto contrario) una risoluzione in cui si chiedeva all’Iran di riesaminare il caso. Il Parlamento di Strasburgo ha anche chiesto di «sospendere» l’esecuzione di Ebrahim Hamidi, un iraniano di 18 anni accusato di sodomia e condannato a morte. La risoluzione, frutto di un compromesso tra tutti i gruppi politici, chiede alle autorità iraniane di «liberare senza indugio» tutte le persone imprigionate per aver manifestato liberamente ...

FIRMA L'APPELLO PER SALVARE SAKINEH

AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA   Visualizza immagine in Bing Grazie a quanti hanno firmato l'appello sul nostro sito. Abbiamo inviato le  53.160 firme alle autorità. Continuate a firmare e diffondere l'appello. 3° aggiornamento   Il 4 agosto la Corte suprema ha iniziato un riesame della condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani: lo scopo di tale decisione appare solo quello di ridurre la pressione internazionale sulle autorità, cambiando la modalità di esecuzione della condanna a morte. La condanna alla lapidazione resta in vigore. Intorno al 7 luglio, a seguito delle proteste internazionali, i funzionari del carcere di Tabriz hanno chiesto al capo della magistratura iraniana di acconsentire alla commutazione in impiccagione della condanna a morte per lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani.   Il 10 luglio, il capo dell'Alto consiglio per i diritti umani dell'Iran ha dichiarato che il caso sarebbe stato riesaminato e anche che la legge ...

SAKINEH APPELLO ALL'ONU

Appello all'Onu di Fiamma Nirenstein per fermare la lapidazione di Sakineh   All’attenzione della Commissione delle Nazioni Unite per la Condizione Femminile E per conoscenza: all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Sig.ra Navanethem Pillay   URGENTE: FERMARE LA LAPIDAZIONE DI SAKINEH MOHAMMADI ASHTIANI Le parlamentari della Camera e del Senato della Repubblica Italiana, a nome del popolo italiano, chiedono solennemente alla Commissione Onu per la Condizione Femminile di farsi interprete di fronte alle autorità iraniane della nostra decisa richiesta di cancellare ufficialmente la condanna alla lapidazione di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, cittadina iraniana accusata di adulterio, nonché di liberarla dal carcere. Sakineh da quattro anni è detenuta nel carcere di Tabriz, dove sono recluse altre donne in attesa della medesima pena, tra loro anche minorenni. Chiedere oggi la liberazione di Sakineh significa intercedere per ogni donna che rischia di sub...

Ferrara per Shakineh

da ESTENSE COM *di Marcella Zappaterra Anch’io, come tanti altri in questi giorni, considero un dovere esprimere vicinanza  e sostegno a Sakineh Mohammad Ashtiani, e condannare pubblicamente la sentenza che la condanna alla lapidazione per adulterio e omicidio. In questa condanna non c’è solo il rifiuto della pena di morte, in qualunque forma sia perpetrata e in qualunque  parte del mondo venga eseguita. Il caso di questa donna iraniana ci ricorda in modo drammatico quanto sia ancora forte la volontà degli uomini di dominare le donne, controllare la loro vita, limitare la loro libertà. Dalle mutilazioni genitali, ai matrimoni infantili imposti, fino alla persecuzione e alla morte – e passando per i tanti stupri, le tante violenze, i tanti omicidi di cui sono vittime anche in Occidente – le donne continuano a subire offese insanabili ai loro diritti di esseri umani. E troppo spesso ce ne dimentichiamo.... segue http://www.estense.com/salvare-sakineh-dalla-lapidazione-0808...

Antropologia Islamica...

* da IL GIORNALE Treviso - Ancora una volta Islam e violenza. Voleva a tutti i costi che la sua convivente trevigiana di 39 anni abbracciasse la religione islamica, arrivando a ferirla con una forchetta e a brandire un coltello pur di convincerla a convertirsi. Per questo un operaio marocchino, 37 anni, regolare in Italia, è stato obbligato dal giudice a tenersi ad almeno 500 metri di distanza dai luoghi frequentati dalla donna e ad allontanarsi dall’abitazione familiare. Religione e violenza domestica I due vivevano assieme da una decina di anni; dal 2006 l’immigrato aveva iniziato a picchiare la convivente motivando le violenze con la mancata conversione e con la incapacità della donna di essere una brava cuoca. In diverse occasioni la vittima si era recata in ospedale a causa delle ferite procurate dall’uomo, ma non aveva mai voluto denunciarlo. Solo dopo che il marocchino ha brandito un coltello da cucina davanti al suo volto, la donna ha deciso di raccontare i lunghi anni di vi...

“Le donne contro Ahmadinejad” da Paolo Spath

Visualizza immagine in Bing “Le donne contro Ahmadinejad ” Due volte in un anno, chi riesce a far parlare dell’Iran vero, sono le donne. L’Iran che questa volta non è presente sulla scena internazionale come minaccia atomica, ma come vero e proprio regime totalitario, violento e a-democratico. Sono queste donne che riescono a denunciare con i loro volti, con le loro storie, con i loro diritti violati, la condizione nella quale il regime teocratico degli Ayatollah opprime il popolo in tutte le sue libertà. Ricordiamo tutti le commoventi immagini di Neda, uccisa dai pasdaran della Rivoluzione Islamica, dopo le elezioni del Giugno 2009. Quante emozioni e quanta indignazione hanno suscitato i suoi bellissimi occhi! In questi giorni parliamo di un’altra donna, Sakineh, condannata dal suo paese a morire per lapidazione. Ora, a poche ore dall’esecuzione, tutto il mondo, giustamente ma forse anche troppo in ritardo, si sta mobilitando, chiedendo al governo di Teheran di sospendere...

Angeli della Morte dall'Iran

*Il Giornale   Teheran - L’Iran ha presentato il suo primo drone (aereo senza pilota) di fabbricazione nazionale, in grado di trasportare «diversi tipi di bombe e missili» e con una gittata di 1.000 chilometri. Il prototipo è stato mostrato nel corso di una cerimonia, avvenuta domenica, con cui il regime degli ayatollah ha voluto dimostrare la sua capacità di reagire in caso di attacco al suo programma nucleare. Battezzato Karrar, che in persiano vuol dire ’aggressorè, il drone -ha detto il ministro della Difesa, generale Ahmad Vahidi- è "il simbolo del progresso dell’industria della difesa iraniana". "Ma prima di essere un messaggero di morte per i nemici, Karrar porta un messaggio di grandezza all’umanità", ha affermato il presidente Mahmoud Ahmadinejad nel discorso tenuto durante la cerimonia. Altri droni Secondo la televisione di Stato, che ha mostrato le immagini di prova del drone in una zona semi-desertica, Karrar è equipaggiato con un motore turbo-jet che...

2010 La Guerra giusta da Fai Notizia/Giorno

DA FAI NOTIZIA SITO RADICALE /GIORNO Un saggio, questo di Panebianco, di grande interesse, ben riassunto dall'occhiello che recita: " L'Europa ha molte ottime ragioni per appoggiare gli Stati Uniti nella lotta contro i talebani in Afghanistan, eppure quasi tutti i suoi governi (con l'eccezione dell'Italia) esitano a rafforzare il proprio impegno. Per miopia, disinteresse e timore dell'impopolarità ".   "Suscitando scandalo e costernazione fra i pacifisti, Barak Obama, nel suo discorso di accettazione del Nobel per la pace, ha rispolverato, riferendosi all’Afghanistan, l’idea della guerra giusta . In un certo senso, il più ovvio e superficiale, non poteva fare altro. Come altrimenti si possono giustificare le guerre che si stanno combattendo? In un altro senso, più profondo, l’evocazione della dottrina della guerra giusta mette in gioco molto di più. Rinvia a una serie stringente di condizioni che devono essere presenti perché l’uso della forza risul...

CITTA' DI SALEMI Festival d'Israele Una Via x gli studenti di Teheran

    La cerimonia di intitolazione OGGI alle 12,00 in Piazza Alicia A Salemi una via agli studenti di Teheran L’iniziativa, nel segno della pace tra i popoli, nel corso del «Festival della Cultura ebraica e d’Israele» Sabato la mostra di dipinti e disegni di Modigliani     SALEMI –  Giornata ricca di appuntamenti quella di domani per il «Festival della Cultura ebraica e d’Israele» che s’inaugura stasera alle 21,00 al Centro Kim di via Rocco Chinnici con lo spettacolo teatrale «Yossl Rakover si rivolge a Dio, emozionante monologo scritto Kolitz Zvi e portato in scena da Vittorio Sgarbi.   Domani alle 10,00 al castello arabo-normanno la conferenza-dibattito sul tema «Il ruolo di Israele nel mondo» con Ahmad Rafat, Daniele Nahum e Vittorio Sgarbi.   Alle 12, 00 in Piazza Alicia la cerimonia di intitolazione della «Via studenti di Teheran» , iniziativa voluta da Sgarbi in collaborazione con l’UGEI, l’Unione Giovani Ebrei d’Italia. L’in...

LA GUANTANAMO DELL'ISLAM

La Guantanamo di Teheran * da Notizie Libere Blog   Con amara ironia il torturatore Hossein Ghorbanzadeh viene chiamato «Hossein Gestapo», anche se fisicamente lui non assomiglia affatto al biondo ufficiale della Geheim Estaats polizei, la famigerata polizia politica nazista. Hossein è un quarantenne tarchiato, barba incolta, baffi e capelli brizzolati e sguardo assente. Iranews.info ha pubblicato le sue foto mentre bastona a sangue un prigioniero arrestato durante la rivolta contro i risultati delle recenti elezioni.   Picchia duro con il bastone e con la cintura della sua pistola sin dal momento dell’arresto del malcapitato, magari dentro il salotto della sua casa, sotto gli occhi allibiti dei figli e della moglie. Si dice che ha già ucciso. Certamente un ladruncolo è stato trovato morto dopo essere stato interrogato da lui alcuni anni fa, ma quando il suo dossier è arrivato al Tribunale militare, sono intervenuti dall’alto e Hossein Gestapo ha continuato a «lavorare...

NEDA E L'IRAN NEONAZI

FROM FAI NOTIZIA BLOG SITO RADICALE di Giovanna Canigiula Neda e L'Iran nazionalsocialista La rivolta che in queste settimane ha scosso l’Iran ha colpito l’opinione pubblica di tutto il mondo: centinaia di migliaia di manifestanti, scesi in piazza all’indomani delle elezioni, hanno contestato non solo i risultati elettorali ma anche la Guida Suprema del paese, quell’Ali Khamenei che invitava ad accettare la vittoria di Ahmadinejad. E’ stato quasi da subito chiaro che la portata di quanto stava accadendo andava ben oltre la semplice opposizione al vincitore in sostegno del “moderato” Mousavi e che, per le strade, si chiedeva il conto di quei diritti minimi, da trent’anni negati, che rispondono ai nomi di democrazia e libertà. Le immagini che i blogger iraniani sono riusciti a far girare per il mondo ci hanno raccontato una Teheran  sotto assedio, con negozi chiuse... continua: http://www.fainotizia.it/2009/06/27/se-il-dubbio-corre-sul-web-il-caso-neda  

OBAMA E I FOSSILI

FROM IL GIORNALE Ora l’Occidente mostri se ha coraggio di Fiamma Nirenstein Fra poco, se da Teheran promanerà solo il silenzio e i ragazzi spariranno dai tetti e dalle piazze, sarà colpa nostra. Perché avremo fatto mancare loro la bandiera con la nostra mancanza di coraggio. Il leader di quei giovani non è Moussavi, né chiunque altro dal 12 giugno si sia atteggiato a difensore della loro libertà. Il loro leader, ovvero l’icona libertaria in cui essi si rispecchiano, su cui proiettano i loro desideri, la parte da cui deve venire lo squillo di tromba, siamo noi. È il nostro modo di vivere arioso che li guida, i luoghi di lavoro misti, energici e frenetici, le serate dell’estate cittadina al concerto, i ragazzi e le ragazze che camminano allacciati, le palestre, le donne con le maniche corte e la gonna al ginocchio, l’aperitivo, le letture, i film, la musica. La libertà di andare per la strada preferita, di «leggere Lolita a Teheran». Siamo anche, ai loro occhi carichi di utopia, qu...