ladystinta Volenti o nolenti, viola o violenti...

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Io me li ricordo, perché l’età mi aiuta e la memoria ancora tiene: partivano in pullman col panino nella stagnola. La gita era gratis e ci andavano in tanti, ché a Roma ci si va sempre volentieri. Arrivati a destinazione qualcuno ne approfittava pure per aguzzare la vista e cercare il Papa. Ma come? Oh, beh, al cuor non si comanda... bastava non dirlo al partito.

Poi c’erano quelli con le bandiere rosse fatte su con cura, perché le grinze alla falce e martello non erano consentite, adesso le tele sono in puro acrilico e il problema non c’è nemmeno più. Sono poi cambiati i simboli, ma la bandiera rossa tiene sempre, come il Che sulle magliette made in taiwan e il Che sulle magliette di famosi stilisti: non importa, il Che è sempre lui, che lo si compri per pochi spiccioli o che lo si esponga col marchio modaiolo.

Si andava a Roma, pagava il partito, si partiva al mattino e si tornava la sera. Si andava con amici e parenti, gita fuori porta e poi una bella manifestazione di piazza. Manifestazione per cosa? Beh, non era importante, bastava il sole e la buona compagnia.


Il ritrovo era davanti alla “Casa del Popolo”, strano che poi la locuzione – dalle mie parti – sia stata usata per indicare, toccandosi i gioielli, anche il cimitero del paese. Forse qualcuno la sapeva lunga, difatti il PCI è passato ma il cimitero è rimasto.


Adesso è cambiato il colore, non mi è dato sapere chi abbia pagato la scampagnata, io non c’ero... ché il viola mi sbatte in faccia e mi fa pure una brutta cera!

Stavolta la prua dell’arca puntava verso Arcore, per fortuna c’era il sole, le manifestazioni col bel tempo richiamano più gente, indipendentemente da quanto è valida la causa.


Mancavano i carri allegorici – la prossima volta li faranno gonfiabili per cacciarli a spinta nel portabagagli – ma la mascherata è andata bene comunque. Tra i noti e meno noti, tra i notabili e quelli che si facevano notare, c’era pure un noto parlamentare ferrarese. Gli strenui difensori della morale pubblica hanno lasciato la propria dimora per giungere carponi - col passo del leopardo - alla villa del Premier. E mentre gli androidi sognano pecore elettriche, la bonaria - ehm, non sempre ma ci provano - invasione viola - un po' lilla che invoglia - sognava lo scalpo di chi i capelli li ha conquistati a fatica.

Schiamazzi carnevaleschi, più o meno eleganti, hanno dato vita all'allegro travestitismo di una politica di massa che, spacciandosi per cosa buona e giusta, mostrava il retrogusto di uno show da entrambi i lati.


Ci inchiniamo alla magnifica rappresentazione, dando le spalle ai muri per non doverci scusare con le retrovie.




D’istinti saluti


ladystinta