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domenica 20 aprile 2025

Andrea Scarabelli.....J Evola?

 Andrea Scarabelli



APRILE 2025  

Onorato di essere presente con un saggio nel secondo volume di «Passages: Studies in Traditionalism and Traditions», curato dagli amici Jafe Arnold e Luca Siniscalco



An eventful century has passed since the writings, activities, and networks of René Guénon (1886-1951), Ananda Coomaraswamy (1877-1947), Julius Evola (1898-1974), and Frithjof Schuon (1907-1998) initiated what has come to be known as Traditionalism. Within recent decades, unprecedented attention has been drawn to Traditionalism and Traditionalists, both historical and contemporary, in nearly all possibly categorizable spheres: philosophy, religion, esotericism, politics, literature, art, academia, etc. The legacy of the intellectual current that began with Guénon in interwar France has been continually (re)discovered in diverse domains and forms around the world, and a growing literature has yielded various interpretations of the Traditionalist constellation of ideas, figures, works, influences, intersections, and polemics. In the 21st century, Traditionalists as well as scholars of Traditionalism find themselves at a crossroads of reflection on original, essential questions: What, who, and where is Traditionalism? What does Traditionalism mean? Is Traditionalism a phenomenon of the past, an understanding or misnomer of the present, or part of the future? What is the relationship between Traditionalism and the central notion from which it derives its name: Tradition? Passages: Studies in Traditionalism and Traditions is a hermeneutic agora for perspectives and studies on and in Traditionalism and Traditions.

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domenica 19 gennaio 2025

Sessa-Scarabelli Rivolta Mondo Moderno,Evola...

 

A questo link di barbadillo.it la recensione di Giacomo Rossi all' anastatica della prima edizione di Rivolta contro il mondo moderno di Evola:
 
Bella Edizione anastatica, prmia edizione celebro libro di Evola contromil mondo moderno, tutt'oggi affascinante  e stimolante,,, Asino Rosso
 

venerdì 6 marzo 2015

Evola, Eros, immaginazioni integraliste

FRA IMMAGINAZIONI INTEGRALISTE Eros nel Virus-Evola di VITALDO CONTE* docente Accademia Belle Arti, Roma L’attuale presente è gravido di rigurgiti integralisti, religiosi e di pensiero. Umberto Eco (L’Espresso 9 ott. 2014) parla del “progetto fondamentalista che si propone di islamizzare tutto il mondo conosciuto, arrivando sino a Roma”, che induce a pensare che “le grandi minacce transculturali vengano sempre da religioni monoteiste”. Le espansioni dei Greci e Romani non erano ricercate per imporre i propri dei, ma per preoccupazioni territoriali ed economiche. Quando incontravano nuovi dei, li integravano con i loro: “I primi Cristiani sono stati martirizzati non perché riconoscevano il dio di Israele (...), ma perché negavano legittimità agli altri dei”. Nessun politeismo hai mai espresso una guerra di dimensione ampia per imporre le proprie divinità. I monoteismi, che hanno scatenato guerre sante per affermare un unico dio e sradicare un culto, sono prevalentemente quello islamico e cristiano. Questi credi totalizzanti, in un qualche modo, hanno avuto come preoccupazione la repressione dell’alchimia vitalistico-rituale dell’eros e della donna. Basta ricordare la paranoica, morbosa individuazione della presenza diabolica, che ha giustificato inquisizioni, roghi di ogni tipo, la caccia alle streghe. Un’equivalente di questi monoteismi sono state le grandi ideologie laiche del ‘900.

Gli integralismi verso le aperture dell’eros e le ricerche del dio in noi, ritornano oggi sotto varie spoglie. Come rintraccio su un testo uscito sul sito dell’edizione Effedieffe (tra collaboratori spicca Piero Vassallo), espressione del tradizionalismo cattolico, che si propone di “combattere la battaglia”, sia formativa che informativa, per la difesa del Cattolicesimo e della Chiesa. Lo scritto a cui mi riferisco è Il Virus Evola (parte 2, 3 gen. 2015): è “costruito” mixando realtà romanzate, chiacchiericci, ipotesi non documentabili o approssimativi (vedi Maria de Naglowska), elementi oggettivi talvolta però indirizzati. L’estensore è Roberto Dal Bosco, autore anche del libro-crociata Contro il Buddismo. Il volto oscuro di una dottrina arcana, il cui titolo riassume il contenuto. Ho letto il sopraindicato scritto, non per il valore scientifico, ma come indicazione del suo contesto integralista. Un esempio di decontestualizzazione è nella presunta ammirazione di Evola verso Crowley come collegamento satanico: in Metafisica del Sesso ne parla sì come di un uomo possedente una forza reale che chi entrava in rapporto con lui avvertiva. Ma risulta assente un’indicazione successiva: che proprio “tale circostanza crea una pregiudiziale nei riguardi dei suoi insegnamenti, nel senso che è difficile stabilire in che misura certi eventuali risultati erano dovuti a procedimenti oggettivi e fino a che punto avevano invece per condizione” il suo particolare magnetismo.

Un’ulteriore assonanza lussuriosa-luceferina, tra i due, è intravista nella comparazione di due quadri: La genitrice dell’universo (1968-70) di Evola con un’immagine del pittore Lorenzo Alessandri, definito para-satanista, che è stata scelta per la copertina de La figlia della Luna, romanzo di Crowley (‘29), per l’edizione italiana (Arktos, 1983). Il rapporto, contenutistico e simbolico, evidenzia viceversa le diverse visioni della magia sexualis. La donna evoliana è un manifesto visivo delle peculiarità dell’eros femminile: ha le gambe immerse fino alle ginocchia, dentro l’ondulazione orizzontale dell’acqua, simbolo dell’archetipo femminile, opposto a quello verticale del maschile. Gli occhi sono circondati da due globi cerulei. L’azzurro acqueo trascende schiarendosi verso il cielo: all’interno di un grande sconfinato triangolo rivoltato in giù, che si amplifica gradualmente verso l’alto, partendo dal triangolo ricavato dalle linee del pube femminile, il cui segno arcaico è lo stesso della Donna e Dea o Grande Madre. I triangoli rappresentano la luminosità della forza ascetica. Il nudo della ragazza dipinta da Alessandri, con i suoi simboli oscuri e lunari, è l’espressione di un artista fantastico e surrealista, anche se attraversante il macabro e l’occulto. Questi giocava spesso con il satanico, talvolta per far lievitare il prezzo dei suoi quadri. La cronaca racconta che fosse fedele di Padre Pio e Madre Teresa di Calcutta e che donasse in beneficenza parti della vendita dei suoi lavori.
Ciò che risulta significativo, nel citato testo, è la relazione tra la sua chiusura – “Per questo c’è un lavoro da fare, è quello di liquidare per sempre questa triste e indecifrabile pagina del pensiero europeo, e ricominciare dal fondamento: Cristo e la Sua Verità” – e il suo attraversare Evola. Diverse sue espressioni risultano infatti carenti di sensibilità cristiana: “oscuro esoterista paraplegico”, “barone handicappato”, “un uomo che stava in carrozzella forse per gli effetti a lungo termine di un’infezione luetica”. Un percorso di scrittura che connota eloquentemente il proprio stile. Svilire Evola è diventato però oggi un virus di moda, contagiante anche qualche presenza in passato vicina al suo pericoloso pensiero.

Nello stesso scritto si cita l’articolo ­– Il barone Evola e Moana Pozzi, la pornostar che sdoganò il filosofo nero – di Renato Berio (Secolo d’Italia 15 sett. 2014), che scrive: “Da ideologo nero ad autore prediletto da Moana Pozzi (...) Moana lo citava con una frase che in realtà era stata a sua volta resa celebre da Giorgio Almirante: “Vivi come se dovessi morire subito, pensa come se non dovessi morire mai”.”. L’associazione Moana Pozzi, attraverso Mauro Biuzzi, ne ha preso umoristica distanza, segnalando l’articolo con una menzione speciale al PremioMoanaPozzi, in quanto il rapporto descritto è quello di “una coppia italiana davvero impresentabile e futurista, meglio di Mori/Celentano e anche degli Addams. Imbattibile!. Il motto, come spiegato nell’introduzione a La filosofia di Moana (’91), è di Seneca che lei aveva tratto da un articolo di Evola. L’Eros-Virus-Evola ha il potere di liberare dunque anche le morbosità immaginali degli integralisti.

*da IL BORGHESE Marzo 2015


giovedì 14 luglio 2011

Giovanni Sessa: nota bio-bibliografica




Giovanni Sessa è nato a Milano nel 1957.
Vive ad Alatri (Fr) ed è docente di filosofia e storia nei licei, assistente presso la cattedra di Filosofia politica della facoltà di Sc. Politiche dell’Università “Sapienza” di Roma, già docente a contratto di Storia delle idee presso l’Università di Cassino.
Suoi scritti sono comparsi sulle seguenti riviste: Letteratura-Tradizione, Palomar, Orion, L’Officina, Behemoth, il Borghese, Politicamente.net, Filosofiapolitica.net, fondazionejuliusevola.net.
Suoi saggi sono apparsi nei volumi: Trascendenza e gnosticismo in E. Voegelin, Astra, Roma 1979, Caratteri gnostici della moderna politica economica e sociale, Astra, Roma 1980, Il maestro della Tradizione. Dialoghi su Julius Evola, Controcorrente, Napoli 2008, Studi Evoliani 2008, Arktos, Carmagnola 2009, Studi evoliani 2009, Arktos, carmagnola 2011, E sotto avverso ciel luce più chiara, Città Aperta, Troina 2009, Il pensiero di Eric Voegelin a 50 anni dalla pubblicazione di Ordine e Storia, Franco Angeli, Roma 2011.
Ha pubblicato la monografiaOltre la persuasione. Saggio su Carlo Michelstaedter”, Settimo Sigillo, Roma 2008. Sue sono le prefazioni dei seguenti volumi: Guy Hermet, L’inverno della democrazia o il Nuovo regime, Settimo Sigillo, Roma 2010; A. de Benoist, Come si può essere pagani?,Settimo Sigillo, Roma 2011.
E’ stato relatore al Convegno internazionale “Lo stato degli studi voegeliniani a 50 anni dalla pubblicazione di “Ordine e Storia” (Roma - Alatri, 19/20 Ottobre 2007), al convegno “Archè e Anarché” (Roma – Alatri, 29 e 30 Maggio 2009) e al Convegno “Michelstaedter tra ebraismo e Cristianesimo”(Salerno - Cava dei Tirreni, 27 e 28 Settembre 2007).
E’tra gli organizzatori dei Convegni biennali che si tengono ad Alatri, dedicati al pensiero di Evola. I suoi interessi prevalenti, attualmente, si rivolgono oltre che ad Andrea Emo, sul quale sta portando a termine una monografia, anche ad autori quali Colli ed Heidegger.

http://www.dimmidipiu.com/cultura-frosinone/il-filosofo-alain-de-benoist-oggi-ad-alatri