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martedì 2 novembre 2010

Faenza: rivoluzione commerciale... E Ferrara?

Carugati e Ramina temono che le piccole imprese commerciali, già alle prese con la contrazione dei consumi prodotta dalla crisi economica, non potranno affrontare «l’impegno di apertura settimanale che non prevede la giornata domenicale di riposo e neppure la mezza giornata di chiusura infrasettimanale, quando la loro struttura aziendale si basa prevalentemente sulla loro attività diretta e, quando va bene, su un numero limitato di dipendenti, ai quali è comunque necessario consentire i riposi previsti dai contratti di categoria».


Ascom e Confesercenti temono anche che 125 negozi di livello medio-alto all’outlet metteranno in crisi le attività migliori del tessuto commerciale del centro storico. «Il centro si impoverirà, e non potrà che aumentare il degrado che tutti a parole dicono di volere contrastare». Si teme pure una riduzione dei negozi «che ancora resistono nei piccoli comuni del territorio circostante».

                                                                                          ***da Il Resto del Carlino Ravenna del 28/10/2010.

giovedì 10 dicembre 2009

Ferrara China Village da Gioventu' Italiana

COFFERATI.jpgda Gioventu' Italiana

FERRARA IN MANO AI CINESI!!!

 Ormai è sotto gli occhi di tutti, il centro e non solo della nostra città è colonizzato da negozi gestiti dai cinesi, attività di ogni tipo, dal vestiario ai bar fino alle caldarroste, gli mancano negozi di Pampepato e di Cappellacci alla zucca. Sempre di più Via S.Romano e Via Garibaldi stanno diventando come la  "Via Padova" a Milano, famosa per la folta presenza di cinesi. Via S.Romano è una strada, di origine antichissima, appartiene alla Ferrara del XII secolo. Costituiva la via di accesso principale dalla riva del fiume Po (Via Ripagrande) e collegava il porto fluviale con la piazza del mercato. Questa via era nota la presenza di numerosi botteghe , passati di famiglia in famiglia, artigiani, forni, negozi storici del settore terziario ecc. Sempre più negli ultimi anni queste importanti vie sono state vittime della globalizzazione sfrenata. I negozi storici ormai si contano sulle dita di una mano, la concorrenza cinese è insostenibile, tutto questo a discapito di noi cittadini. Il mercato e il commercio sono una catena, comprare cinese significa rompere questa catena!!! Il discorso è semplice, oltre alla provenienza dei prododotti, è nota ma mai denunciata in modo chiaro dai media, l'origine di quest'ultimi: sfruttamento del lavoro minorile e non solo, persone che lavorano più di quindici ore al giorno, ridotte in schiavitù, senza diritti, senza condizioni sanitarie idonee, pagati naturalmente, se pagati, a bassissimo costo; ecco perchè i prodotti che escono fuori da questo barbaro meccanismo, hanno costi bassissimi che fanno gola agli acquirenti. La catena viene spezzata anche in altro modo: il giro dei soldi; comprare italiano significa far girare la NOSTRA ECONOMIA; un esempio banale, se un semplice negozio di via S. Romano, di abbigliamento, settore di maggior concorrenza cinese, funzionasse al meglio, con un grande numero di clienti, quest'ultimo per il grande giro di affari che si verrebbe a creare avrebbe bisogno di nuove assunzioni, risultato: più posti di lavoro, minore disoccupazione, maggior numero di persone che prendono uno stipendio, maggior numero di persone che investirebbero quello stipendio, il tutto a beneficio della nostra catena economica che così facendo si verrà a chiudere, per non parlare degli introiti alle fabbriche italiane...

continua http://blog.libero.it/GIFerrara/7845435.html

(Francesco Folda)

video http://www.youtube.com/watch?v=sixS3kgDllc

domenica 8 febbraio 2009

FERRAROPOLI IL MISTERO DI... MU

asino1.jpgFERRARA  GEMELLAGGIO CON PECHINO?

La notizia gira da qualche giorno, nel centro storico: prossimamente Ferrara finalmente oltre ai gemellaggi con sperduti villaggi ex sovietici o improbabili cittadelle denuclearizzate, sarà eterozigote con l'immensa China, già superpotenza economica e probabile capitale mondiale del futuro economico tra qualche decennio. Finalmente una visione del futuro grandiosa da parte del Palazzo, qualcosa di Marx e Majakowskij è sopravvissuto al revisonismo cattoborghese attualmente dominante.

Ovvio, forse è solo un aneddoto metrocontadino della città estense. In ogni caso, sotto gli occhi di tutti, ferraresi e cinesi sono già persinò fratelli: e ben vengano i figli di Mao Tze Tung, anche dopo millenni, assolutamente discreti e ancora imperniati di certo Stile orientale ineguagliato che viene appunto dalla sua Grande Tradizione imperiale e filosofica, da Confucio a Lao Tze. A differenza di altre etnie poco tolleranti i cinesi hanno un naturale ed elegante rispetto per le culture in cui s'innestano: tutto ciò è fuori discussione ed anzi sono il prototipo per qualsivoglia altra etnia.

In effetti, anziché l'annunciata Grande Mostra sull'Islam (???? a Ferrara?), sarebbe certamente più logico (ed anche più evoluto) programmare un grande evento sull'ARTE E LA CULTURA DELLA CHINA.

Tuttavia a Ferrara (ma il probelema è estraneo  a loro, dipende dai custodi delle nostre tradizioni e della nostra cultura, dai Politici dominanti)  un'anomalia spicca con altrettanto evidenza, rispetto alle metropoli: qua, generalmente, nascono quartieri cinesi ad amplificare le città moderne ed in evoluzione. A Ferrara, città minimale.., a quanto pare ormai spuntano ovunque dentro il Centro Storico, diciamo così Haiku contemporanei, ristoranti, botteghe, bancarelle. Benissimo alcuni ... volumi della sublime Poetica anche economica Made in China.

Ma, ormai siamo ai poket bestsellers, codici IBSN con troppa disinvoltura evidentemente stampati dalle Istituzioni che dovrebbero invece, per qualunque etnia, limitare l'invasione nel Centro Storico e ZTL, per salvaguardare non solo le attività ferraresi, ma proprio le nostre tradizioni e cultura! Sicuramente, Made in China, oggi, significa Euro/Yen in contanti. Ma i nostri amministratori e anche i deboli Sindacati del Commercio (e non solo) sono già - come noto- abbondantemente stipendiati.... Non è necessario che si complichino le calcolatrici comunali per calcolare- tra pochi anni- il volume d'affari del Commercio nel Centro Storico e in ZTL!

Nè  i liberi cittadini, commercianti eccetera desiderano scoprire proprio a Ferrara il Continente perduto.. MU, secondo alcuni scrittori di fantascienza, patria originaria di tutti i bellissimi occhi a mandorla!

MARCO CREMONINI

venerdì 5 dicembre 2008

ARS ET LABOR

images CASTELLO ESTENSE.jpgMaria Chiara Ronchi presidente di Federagit

from  http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=45067&format=html

In Italia la professione di guida turistica è esercitata da ottomila soggetti in grado di sviluppare un giro d’affari di oltre 150 milioni di euro.

Le questioni più attuali e spinose delle professioni turistiche s’inquadrano in uno scenario economico di estrema delicatezza, mentre l’accesso all’attività di guida turistica è demandato a normative regionali non omogenee.

La Federagit – la Federazione italiana delle guide turistiche, accompagnatori e interpreti aderente a Confesercenti – nel corso dell’Assemblea Elettiva svoltasi oggi al Centro Congressi Rospigliosi a Roma, ha eletto all’unanimità Maria Chiara Ronchi, ferrarese, Presidente della categoria.

Imprenditrice turistica, è titolare di “Itinerando”, che fonda nel 1987 sotto la forma della cooperativa con un gruppo di altre guide ferraresi. Direttrice di Iniziative Turistiche, dal 2001 organizza “Arts & Events”, la Borsa del Turismo delle 100 Città d’Arte, nel 2009 alla sua 13ª edizione.....

 http://www.ibs.it/code/9788872269060/warhol-andy/cosa-piu-bella.html