sabato 29 agosto 2015

Penne Rosa "hot" per il Venezuela: Giornaliste che Passione!

"Ci spoglieramo a ogni vittoria del Venezuela durante la Coppa America". È la promessa hot delle giornaliste di "Desnudando la Noticia" in vista del torneo di calcio che assegnerà il trofeo alla più forte squadra del Sud America.
E a Caracas è già partito il sostegno alla "Vinotinta", nazionale simbolo di un paese che sogna di passare più turni possibili per confrontarsi con le grandi come Brasile e Argentina. Un motivo in più per i calciatori per inseguire un sogno e soprattutto una spinta ancor maggiore per i tifosi che dovranno incitare la squadra dalle tribune. Che vinca il migliore, ancora meglio se lo sarà il Venezuela.
Giornaliste, che passione!

*fonte
http://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/le-sexy-giornaliste-nude-per-il-venezuela-ci-spoglieremo-ad-ogni-vittoria/ar-BBkS8id

Vittorio Sgarbi : GNOCCA PRIDE - Comunicato Stampa


Sgarbi: «Improprie le posizioni di tifo
dei sindaci di Roma e Venezia
Propongo un punto d'incontro:
un «Etero Pride» o «Gnocca Pride»
«All'uno e all'altro propongo di promuovere, con associazioni di volontari
e l'attenzione e il patrocinio delle amministrazioni comunali,
un etero-pride (meglio denominato gnocca-pride )
che veda sfilare, come a carnevale (e Venezia ne ha avuti di memorabili),
uomini e donne orgogliosamente eterosessuali,
a tutela di un comportamento libertario e libertino senza limitazioni»
ROMA - Vittorio Sgarbi interviene nel dibattito sulle cosiddette «Unioni gay»:
«Non credo che un sindaco debba occuparsi o preoccuparsi delle unioni gay, come competenza propria, nell'ordine della buona amministrazione. 
Mi sembrano improprie le posizioni di tifo, quasi in contrapposizione alle leggi dello Stato, di Ignazio Marino;  e mi sembrano pericolose , come tutte le repressioni e le censure, le posizioni del sindaco di Venezia Brugnaro.
All'uno e all'altro, ma in particolare al secondo propongo di promuovere, con associazioni di volontari e l'attenzione e il patrocinio delle amministrazioni comunali,  un etero-pride (meglio denominato gnocca-pride ) che veda sfilare, come a carnevale (e Venezia ne ha avuti di memorabili), uomini e donne orgogliosamente eterosessuali, a tutela di un comportamento libertario e libertino senza limitazioni.
È noto invece che il family-day, e la concezione tradizionale del mondo eterosessuale sono legate al matrimonio e non alla libertà sessuale.  L'etero pride risponde alla necessità di colmare questa disuguaglianza. L'amore libero non può essere soltanto quello omosessuale ma ogni istinto aldilà dei limiti della famiglia tradizionale. A Roma e Venezia deve andare in scena questa lotta di liberazione, a tutela dei diritti dell'individuo (anche se non gay)»

l'Ufficio Stampa
(Nino Ippolito)
press@vittoriosgarbi.it

venerdì 28 agosto 2015

Dante novo: tra arte e scienza

"Oggi arte e scienza devono risposarsi Nel nome di Dante"

Il genetista ha scritto con il letterato Massimo Arcangeli un saggio sulla necessità di sintetizzare le due culture «Le nozioni scientifiche si insegnino alla scuola materna»



IL GIORNALE

estratto
Siamo nella parte finale del XXXIII canto del Paradiso. Dante riflette sul proprio percorso, e si lascia andare a una dichiarazione di pacata esultanza: «La forma universal di questo nodo/ credo ch'i' vidi, perché più di largo,/ dicendo questo, mi sento ch'i' godo».
Dante Alighieri (Wikipedia)
Dove per «nodo» possiamo intendere l'intero Creato. Cioè: proprio il grande godimento che io provo mi conferma di aver percepito la «forma universal». È la pacata esultanza dell'artista giunto a dare forma compiuta alla propria opera. La stessa pacata esultanza dello scienziato giunto alla comprensione di qualche meccanismo del mondo. In questo «nodo», invenzione e scoperta si abbracciano. Ma la Commedia , per quanto detta divina , è l'opera di un uomo, e un uomo da solo non può indirizzare il corso della Storia. Però la Storia dice che arte e scienza, a un certo punto, si divisero. A riannodare il filo del discorso interrotto, in collaborazione con i versi di Dante, si provano ora un linguista e uno scienziato, Massimo Arcangeli ed Edoardo Boncinelli. La loro sfida si intitola «La forma universal di questo nodo». La cultura di Dante . Il libro, edito da Le Monnier - Mondadori Education, uscirà in ottobre, e domani (22 8 ndr....) a Sora ne parleranno i due autori, nell'ambito del Festival delle Storie.

Jacques Lazzari, artista dell'estate 2015 a Ferrara

*NOTA DI ROBY GUERRA

Non solo Buskers per l'estate ferrarese, particolarmente ricca di eventi di assoluto valore anche nazionale.  Tra le rassegne Autori a Corte 2015,  il Racket Festival, ecc.,  il consueto programma alto  (Marfisa d'Este) di Musica classica. Il 10 agosto scorso nuovo live concert del talentuoso e geniale giovanissimo Jacques Lazzari, da cui da Estense com di seguito.  Come futuristi scommettiamo sul futuro di questo pianista già con forte personalità creativa. Se ne sentirà parlare parecchio, in vertici nazionali e non solo.  Il superboy viene da indubbia e calibratissima  matrice classica ma evoca già innovatori come un certo Glenn Gould.

Estense com10 8

"Piano Tangram" con Jacques Lazzari per pianoforte e altri strumenti, martedì 11 agosto 2015, alle 21,30 sul palco di "Musica a Marfisa d'Este", rassegna organizzata nell'omonima Palazzina di Corso Giovecca 170 dal Circolo Frescobaldi con la collaborazione dei Civici Musei d'Arte Antica di Ferrara. L'ingresso è a offerta libera e quanto raccolto devoluto Ant.
Sarà il giovane pianista-compositore ferrarese a proporre un recital di musiche tutte sue, chiamando in pedana anche il violinista Jacopo Ferri e la violoncellista Matilde Lotti: Modular Decembre, Words and Paper, Expressive Tangram.
L'attesa; sono solo alcuni titoli delle composizioni di stasera. Sulla sua musica Lazzari ha dichiarato: "Le composizioni non possono essere soltanto astrazione. La musica, il suono, vengono raccolti dentro chi ascolta per modificarne profondamente l'impressione. Uno dei compiti più difficili è far sì che la mia musica possa colpire alcune corde dentro qualcuno e regalargli nuove sensazioni, far pensare: in questo senso la mia diventa un'incessante ricerca".

giovedì 27 agosto 2015

Daniele Lombardi e la Musica Futurista

ADKRONOS
40 musicisti, tra cantanti e strumentisti, e la partecipazione straordinaria del flautista Roberto Fabbriciani, del direttore Fabio Maestri e del soprano Ana Spasic. E' 'Tarataratarata Novecento: Futurismo e dintorni', lo spettacolo - concerto simultaneo in più spazi dedicato al Futurismo, a cura e con Daniele Lombardi,  in scena il 12 e il 13 agosto (scorsi.. ndar) alle 18 presso il Complesso Monumentale di San Nicolò, a Spoleto.
Prodotto dal Teatro Lirico Sperimentale 'A. Belli', lo spettacolo.... l'occasione per ascoltare un'antologia ragionata sul futurismo e sull'influenza che questa avanguardia artistica del primo Novecento ha avuto sulla produzione musicale.
Compositore, pianista e artista visuale, Lombardi... al pianoforte.... un articolato programma di musiche di Francesco B. Pratella, Silvio Mix, Franco Casavola, Alfredo Casella e Sylvano Bussotti. Nelle altre sale  i musicisti dell'ensemble strumentale diretto da Fabio Maestri in brani di Silvio Mix, Arthur Vincent Lourié e Alfredo Casella.
Roberto Fabbriciani....protagonista delle musiche di Leonardo Di Lorenzo, tra cui 'Il Capriccio Strambo di un flautista eccentrico', mentre il soprano Ana Spasic interpreterà testi di Filippo Tommaso Marinetti, Fortunato Depero e..... protagonista di un omaggio a Giacomo Balla in 'Baltrr' composto dallo stesso Lombardi.
Il tutto integrato da estratti a cura di Luca Bargagna, di 'Teatro della Sorpresa', il teatro creato nel 1921 dal poeta napoletano Francesco Cangiullo e da Filippo Tommaso Marinetti, basato sull'esplosione di 'sorprese' in scena, con conseguente coinvolgimento del pubblico.

Milano celebra il Festival Buskers di Ferrara

I Buskers sono il nostro Expo

Il sindaco: "Sull'onda del festival, a Milano abbiamo fatto grandi passi avanti per la musica di strada"



I Buskers sono il nostro Expo. Il festival internazionale del musicista di strada più invidiato nel mondo, ci rappresenta nello stesso mondo che cerca di copiarci. È la nostra vetrina universale in una città che ospita già l'esposizione universale. Così i 20 gruppi invitati al festival hanno mostrato a Milano quello che Ferrara ha da offrire. Dopo l'anteprima dello scorso anno a L'Aquila, nei luoghi feriti dal terremoto, la 28esima edizione non poteva che aprirsi nell'attuale capitale del mondo, sfruttando il richiamo che l'esposizione milanese sta inevitabilmente avendo nel mondo. Un mondo di musica, di colori, di strade, di buskers.
Il cuore pulsante dell'anteprima meneghina è via Dante che collega piazza Duomo al Castello Sforzesco. Ma le note del nostro festival di strada arrivano fino ad Expo: l'unico artista ad esibirsi all'esposizione è Paolo Borghi che allieta tutte le persone in fila al padiglione Italia con i suoni rilassanti del suo hang. Dell'esperienza racconta: "Il bilancio è più che positivo, è otto anni che mi esibisco al Fbf e ogni volta è un'emozione nuova. In questo caso è stato ancora più interessante perché ho potuto rappresentare il mio paese, Reggio Emilia, agli occhi del mondo". Tutti gli altri musicisti invadono le vie del centro milanese, attirando i passanti incuriositi dall'inedito street's show. Nella vita frenetica di Milano, è già un successo che le persone si siano soffermate per godere dello spettacolo, anche solo per un attimo. Anche perché dietro a quel momento si nasconde un caleidoscopio di frammenti di vita.
La trasferta buskeriana è partita fin dalla mattina. Ritrovo alle 10.30 davanti all'hotel Astra, il tempo di aspettare le due corriere e caricare gli strumenti e si parte. Il viaggio procede tranquillo con qualche lieve rallentamento ma musicisti e staff non si demoralizzano: è tutto tempo guadagnato per ultimare il piano d'azione prima del grande arrivo. I gruppi ne approfittano per preparare la scaletta e scaldare la voce; un piccolo e improvvisato sound check che fa scattare subito Stefano Bottoni. "Il viaggio alla buskers on the road è proprio affascinante – rivela l'ideatore e direttore artistico del festival – perché se chiudi gli occhi ti sembra di essere nella sala d'attesa di un aeroporto". E in effetti, anche a occhi aperti, il pullman può essere visto come una moderna Babilonia: tante lingue diverse che si mescolano in un unico luogo di aggregazione. Con una sostanziale differenza: qui lo scopo massimo è capirsi, stringere amicizia, confrontarsi. Un confronto gestito da Bottoni che 'dirige' questo capitale umano: "Sotto di noi ci sono gli strumenti musicali – nota Stefano riferendosi alla stiva in cui sono stipati violini, contrabbassi, chitarre, percussioni e amplificatori -, sopra c'è la parte umana pronta ad esplodere a Milano".
E l'esplosione scoppia a palazzo Marino con la consegna dei cartelli ai venti gruppi invitati. Dopo le tradizionali foto di rito davanti alle guglie del duomo e un breve pit stop per ricaricare le batterie, infatti, la cerimonia di inaugurazione si è tenuta in municipio presso piazza della Scala. Ad accoglierli nella casa dei milanesi il sindaco Giuliano Pisapia che non si è risparmiato in quanto ad elogi alla città estense: "Ferrara è una città bellissima quanto Milano, è una città che amo tantissimo ed è importante che sia qui per dimostrare cosa sia riuscita a costruire. Sull'onda del vostro festival, a Milano abbiamo fatto grandi passi in avanti per favorire l'arte e la musica di strada".
Che Ferrara sia stata pionieristica in questa direzione è il pensiero anche del vicesindaco Massimo Maisto: "In questi ultimi anni quasi tutte le città hanno capito che l'arte e la cultura fanno parte della bellezza, e noi l'abbiamo capito prima definendoci una città d'arte e di cultura. Il fatto che la carovana dei buskers venga nella capitale economica d'Italia è per Ferrara motivo di grande orgoglio perché dimostra che la nostra piccola città è in grado di dialogare con le metropoli italiane e con il mondo. Ora sta a voi artisti uscire a regalarci bellezza". Un invito raccolto subito dai musicisti che, mano a mano che vengono chiamati dalle autorità (tra cui l'assessore al Benessere Chiara Bisconti) e dallo staff (tra cui il direttore organizzativo Gigi Russo), vanno a ritirare il cartello che li identificherà durante tutto il corso del festival. Un festival di bellezza che incomincia sotto i migliori auspici in un apparentemente normale giovedì di sole a Milano e che farà tappa oggi, venerdì 21 agosto, a Comacchio.

mercoledì 26 agosto 2015

Tullio Crali, futurismo a casa d'arte Depero, Rovereto: Testimonianze futuriste

FONTE L'ADIGETTO 


Conosciuto soprattutto come futurista e aeropittore, Tullio Crali è stato uno sperimentatore totale, un artista eclettico che consacrò la propria vita alle arti, dalla pittura al teatro, dall'architettura alla moda.
Attraverso l'importante nucleo di opere presenti al Mart, frutto di acquisizioni e donazioni, il Museo, che da tempo è impegnato nello studio del futurismo storico e dei suoi interpreti, offre una panoramica sulla prima fase del lavoro di Crali, legata soprattutto ai bozzetti per il teatro e la moda.
Da un lato immediata ribalta per esternazioni, proclami e declamazioni, dall'altro dispositivo scenografico, il teatro è uno degli ambiti privilegiati dai futuristi.
Allo stesso modo la moda, con i suoi figurini, enfatizza le personalità dei protagonisti e ne detta i principi stilistici, contribuendo alla rappresentazione di un mondo di simboli e messaggi.
La mostra «Crali. Testimonianze futuriste», a cura di Nicoletta Boschiero, approfondisce quindi la ricerca su uno dei protagonisti del futurismo proponendo un percorso raffinato e inedito che esplora, nel contempo, attitudini e passioni del più celebre movimento culturale italiano della prima metà del secolo scorso.
Per Crali tanto il teatro quanto la moda rappresentano esperimenti divertenti per momenti di svago, eppure contengono la realtà, la riflettono e la raccontano.
Dai bozzetti esposti in mostra, organizzati in preziosi leporelli, deriva una visione puntuale del mondo degli anni Trenta, con la crisi economica e il fantasma della guerra da un lato e le istanze di forza e rinascita dall'altro.



I preziosi documenti vengono trattati dall'autore come esercizi di stile nei quali tutto è possibile ma a volte non realizzabile, a causa dei rapidi e continui mutamenti progettuali o delle mancate risorse economiche.
I bozzetti finiscono così per conservare nel tempo una propria identità, compiuta e stabile. Come tutti i materiali effimeri, mantengono la freschezza dei progetti non realizzati e la forza delle idee potenziali, legando indissolubilmente il momento sperimentale e quello progettuale.
La parola scritta ma soprattutto declamata è, come è noto, uno dei punti di forza del movimento futurista. Il percorso di mostra è pertanto completato da due video di repertorio nei quali vengono enunciati testi del padre del Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti: nel primo lo stesso Tullio Crali recita «La battaglia di Adrianopoli», nel secondo Carmelo Bene recita «Uccidiamo il chiaro di luna».
Se con la leggerezza dei bozzetti di moda e di teatro si prendono le distanze dal tema della guerra, a cui il Mart ha dedicato la programmazione di un intero anno, con il videomateriale d'archivio se ne sancisce ancora una volta il profondo legame.

Artigianato artistico: Ferrara chiama a raccolta i creativi



Ferrara città dell'economia culturale e creativa: il 1 ottobre 201

un incontro con gli artigiani artistici e creativi del territorio


Con la riscoperta della manifattura e la valorizzazione delle specificità del territorio, il rapporto dell'artigianato con la città si rafforza e ridefinisce la struttura sociale, culturale ed economica locale. L'artigianato artistico, conservando l'ispirazione, la cura, la tensione all'eccellenza di quello tradizionale, si distingue per l'elaborazione di nuove forme e l'utilizzo di nuovi mezzi e tecnologie.
Si tratta di un settore economico che propone una modalità di produzione e lavorazione di beni lontana dalla grande industria, e mette al centro il patrimonio storico e culturale, la relazione tra l'artigiano e il prodotto, spesso costruito ad hoc per un cliente sempre più attento non solo all'unicità del manufatto ma anche ai processi di produzione e ai materiali usati.
In quest'ottica di valorizzazione del saper fare, il Comune di Ferrara si è impegnato a sottoscrivere la Carta Internazionale dell'Artigianato Artistico ed intende intraprendere un percorso per creare sinergie nel settore dell'artigianato artistico e creativo ferrarese ed imprimere maggiore centralità alle produzioni locali, in un'ottica di sviluppo prima culturale poi commerciale.
Il Comune di Ferrara, pertanto, invita tutti coloro che hanno un'attività – anche non professionale - nel settore dell'artigianato artistico e creativo ad un incontro previsto nella giornata di giovedì 1 ottobre 2015 alle ore 17:30, presso il Consorzio Wunderkammer, Palazzo Savonuzzi, Via Darsena 57. L'obiettivo dell'incontro è quello di dare voce ai bisogni di chi lavora o ambisce a lavorare in tale settore, allo scopo di attivare una rete dell'artigianato artistico e creativo ferrarese, come primo passo per uno sviluppo coerente ed informato del settore.
Per ulteriori informazioni: ; artisti@comune.fe.it

martedì 25 agosto 2015

29 AGOSTO A GALATINA LA NOTTE DELLA CULTURA CON PIERFRANCO BRUNI E MARILENA CAVALLO OSPITI D'ONORE




LA "NOTTE DELLA CULTURA" A GALATINA (LE)
  Sabato 29 Agosto
Ospite d'onore lo scrittore del Mediterraneo Pierfranco Bruni, Candidato al Nobel della Letteratura, accompagnato dalla studiosa Marilena Cavallo



Rispettando una  formula rivelatasi nel tempo vincente, la "Notte della Cultura" farà tappa anche quest'anno a Galatina. Per la città salentina si tratta della quarta edizione ed è capofila di un progetto ambizioso che ha coinvolto con grandi consensi di critica, nell'estate 2015, anche Taranto a giugno e Ostuni a luglio. 


Sabato 29 agosto, con inizio alle ore 20.00  in Piazzetta Orsini, il "Salotto letterario". Dopo la cerimonia inaugurale, alla presenza delle Autorità,  si comincerà con l'ospite d'onore della serata: PIERFRANCO BRUNI, candidato al Nobel per la letteratura, autore di numerosi saggi e romanzi (tra i quali "La pietra d'Oriente" tradotto in arabo e "L'altare della speranza", percorso sul Mediterraneo di San Paolo, tradotti in diverse lingue e pubblicati in tutto il mondo. Archeologo e Direttore del Ministero Beni Culturali, gIà componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all'Estero, coordinatore del progetto dello stesso Ministero per la valorizzazione dei beni culturali nelle comunità di minoranze etnico – linguistiche, Pierfranco Bruni è presidente del Centro Studi Francesco Grisi e vicepresidente nazionale del Sindacato Libero Scrittori Italiani.


Insieme alla docente e ricercatrice Professoressa MARILENA CAVALLO, collaboratrice di diversi programmi culturali su Rai3, affronterà proprio questo tema, con particolare riferimento all'area del Mediterraneo.
A seguire varie case editrici presenteranno numerosi scrittori che si alterneranno su un palco atipico per quel che riguarda la scenografia. Infatti non sarà un incontro basato sulla solennità della cattedra, ma con uno stile più immediato, quasi a far immaginare una "scenografia casalinga" che ricrei l'atmosfera della biblioteca di famiglia. 
Il tema scelto per l'edizione 2015, in accordo con l'assessorato al ramo, è "La Cultura dei luoghi" per dare, oltretutto, una  continuità con quello che quest'anno è stato il tema dell'estate galatinese e cioè "La poesia dei luoghi".
Attraverso la realizzazione di mostre, performance teatrali, eventi letterari e musicali, sarà esaltata la bellezza dei luoghi che hanno contribuito alla diffusione della cultura. Pertanto, utilizzando Chiese, Palazzi ma anche luoghi meno frequentati, si proporranno eventi Site-Specific, per evidenziare quanto quei siti abbiano da "raccontare".


Nel centro storico di Galatina, uno dei più apprezzati in Puglia, grazie alla presenza di illustri personaggi del mondo della Cultura, dell'Arte e della Musica, si darà ampio risalto alle eccellenze pugliesi che contribuiscono alla crescita culturale, sociale ed economica del nostro territorio.





LABORATORIO: FLUSSI, FLESSIBILITA’ E RESISTENZA. Lino, canna, suoni e vento.



FLUSSI, FLESSIBILITA' E RESISTENZA. Lino, canna, suoni e vento.
"Chi ha visto il vento? Né voi né io. Ma quando gli alberi chinano il capo, vuol dire che il vento sta passando." Christina Georgina Rossetti
Questo laboratorio vuole essere un esperimento di lavoro che in flessibilità resistente vedrà la simbiosi tra lino-canna e vento-suoni. Gli artisti lavoreranno con i due elementi (lino e canna) nella casa di Fabrizio Daprà a Marrubiu in località Masongiu producendo un'opera d'arte. L'incontro, dal 4 al 6 Settembre, vedrà anche altri interventi (presentazioni, incontri, performance) su vari argomenti. L'esigenza di lavorare sul lino è dovuta dal fatto che questo importante tessuto della nostra identità che ha in Sardegna più di cento toponimi in luoghi differenti è come produzione quasi del tutto scomparsa tanto che per le camicie dei nostri abbigliamenti tradizionali si usa lino nazionale o straniero. Il lino potrà essere utilizzato dagli artisti a partire dal seme, a pianta, filato e tessuto. 

PROGRAMMA
04.09.2015: 16,00 -16,45: Arrivo e sistemazione - 17,00: Brindisi e presentazioni con acqua o vino . - 17,15-19,00: Inizio lavori - 19,15: Incontro con Giuseppe Mereu "Coltivazione e lavorazione del lino". - 20,30: Cena. - 22,00: Presentazione de "Il lino a Busachi" film documentario sulla produzione de "Il lino a Busachi" con la presenza del regista Ignazio Figus coordina Antonello Carboni.
05.09.2014: 7,00-9,00: Colazione e inizio Lavori. - 13,30: Pranzo e al termine ripresa dei Lavori degli artisti. - 19,30: Incontro con Marcello Marras "Canna e suoni". - 21,00: Cena - 22,30: Serata in compagnia.
06.09.2014: 7,00-9,00: Colazione e Inizio Lavori - 13,00: Pranzo e inizio Lavori - 17,00: Conclusione lavori e presentazione delle opere a cura di Paolo Sirena. Nel corso delle giornate ci saranno anche altri brevi incontri durante i momenti di convivialità. 

OSPITALITA' CONDIVISIONE: I pasti e la cucina riprenderanno quella che è la cucina del padrone di casa Fabrizio Daprà. La cucina di Fabrizio è vegetariana, ma chi volesse mangiare altro come pesce o carne può benissimo portarselo e cucinarselo senza alcun problema. Per il mangiare non si utilizzano né posate né piatti né bicchieri che non siano ecocompatibili. I prodotti sono quasi tutti sardi e a km 0.
SPAZIO RAGAZZI: Il Sabato ci sarà uno spazio dedicato all'animazione alla lettura e all'arte dei ragazzi dai 5 ai 12 anni a cura di Simona Manias nelle ore 10,00 / 13,00 – 16/19 e la Domenica solo la mattina dalle 10 alle 13.
BIBLIOTECA: Sarà allestito un banco-biblioteca ove gli artisti e gli avventori potranno ogni tanto leggere e rilassarsi con lettura o consultazione di libri e testi che riguardano il tema del laboratorio e non solo.
Segreteria organizzativa: Biblioteca Gramsciana bibliotecagramsciana@libero.it 3493946245.
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lunedì 24 agosto 2015

Roby Guerra su Blasting news, articoli su letteratura erotica, tecnologia e urfuturismo

Il futurista ferrarese  Roberto o Roby Guerra (già curatore tra l'altro su Controcultura/SuperEva) da qualche tempo scrive su Blasting News, noto magazine transnazionale: tra i diversi articoli, spiccano forse una analisi sulla inquietante e ammaliante Singolarità Tecnologica (già circa 10000 visite!)  focalizzata con un pizzico anche di fantascienza dopo la news recente di Google quasi clonato in Alphabet.... con riferimenti al futurologo Ray Kurzweil e allo scrittore science fiction Robert Sawyer, una intervista alla scrittrice ferrarese erotica Grazia Scanavini, recente autrice de LA RAGIONE DEI SENSI per TEA; editoria di punta italiana, e una recensione sull'ebook collettaneo  di forte altitudine culturale "NON AVER PAURA DI DIRE. IL CORAGGIO DELL'INDICIBILE 2.0" a c. di S. Giovannini e dello stesso Guerra, con figure - tra gli autori di spicco nazionale quali Marcello Veneziani, Luca Gallesi, Gianfranco de Turris, Giovanni Sessa, Antonio Saccoccio, oltre agli stessi Roberto Pazzi, Marco Vannini, Gian Luca Montinaro, Stefano Vaj, Vitaldo Conte,  Gianluca D'Aquino, Riccardo Roversi, i giovani stessi Lorenzo Barbieri  Luca Siniscalco, Giovanni Balducci, Andrea Scarabelli, ecc.
VEDI ARTICOLI A QUESTO LINK GENERALE

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Graziano Cecchini a Incontemporanea def, anteprima settembre 2015






Sandro Giovannini, oltre Nuova Oggettività

Movimento di pensiero NUOVA OGGETTIVITA'

Resoconto della riunione di Venerdì 21 agosto 2015, a Roma.





Ospitati amicalmente da Vitaldo Conte, che qui caldamente si ringrazia, abbiamo compiuto una verifica dell'attuale nostra situazione.



Siamo partiti dalla rigorosa constatazione di una dimensione residuale del nostro agire, nella logica di "N. O.".



Anche se consideriamo come ben valido il metodo, da noi sempre praticato, della massima apertura nella chiarezza dei presupposti e delle azioni svolte. Presupposti che unissero tensione mitopoietica a metodo critico, ed azioni svolte nei tanti incontri e libri comunitari editi. Non è (era) facile unire le due cose, oltre le dichiarazioni di facciata.



Purtroppo non sufficienti, tali presupposti e tali azioni, a costituire un duraturo rapporto per molti, al di là di una salda stima interpersonale tra pochi. Prevalgono ormai, a nostra chiara sconfitta, catafratti pensieri escludenti e semplificazioni di sempre, i due in rapida terminale accelerazione, nel mentre la confusione mentale, altrimenti ben architettata, conquista sempre maggiori posizioni, sia nel mondo esteriore che in quello interiore. Essendo alquanto esperti di vicissitudini comunitarie, non siamo mai stati ingenui propugnatori di abbracci insensati, ma lucidi scommettitori su potenziali pratiche virtuose all'interno di una koinè che potesse, credibilmente, ispirare azioni concludenti. Ora sarebbe un errore ingiustificabile, coprire ulteriormente tali nostre impossibilità, non irrealizzabili forse in termini assoluti ovvero come ipotetico fascio di forze, ma a cui, in termini relativi, dovrebbero prestarsi ben altre strutture organizzate e componenti umane (sempre auspicabili)...



Per quanto riguarda quindi gli amici che sono rimasti più vicini agli ultimi nostri accadimenti, è venuto il momento di rinunciare chiaramente ad una azione formalizzata su una logica tendenzialmente e programmaticamente inclusiva e ritrarci quindi, seppur sempre desiderosi di più ampi incontri e riscontri (in quanto vocazionalmente ad essi portati), sulle poche cose che effettivamente sono in nostra potenzialità personale.



Detto questo, ci siamo addentrati su alcune azioni future da compiere, in una logica non più necessariamente legata alla Nuova Oggettività :



- Riprendere l'indispensabile azione critica della Scuola Romana di Filosofia Politica, nel sito della Heliopolis Edizioni, con un rilancio della partecipazione degli amici invitati.



- Un'azione comunicazionale, non solo limitata nel tempo ed anche dotata di direzione creativa (che andremo a sviluppare agendo alcune nostre potenzialità, sia letterarie che editoriali) per il caso del sopraintendente siriano barbaramente trucidato a Palmira dai fondamentalisti. Ovviamente, nello spirito di una rivelatoria corrispondenza ipaziana, in questa ritornante epoca d'ansietà (filologicamente, nel ed oltre, l'angoscia).



- Qualche azione per far conoscere meglio il nostro "non aver paura di dire...", ottimo lavoro di tipologia registrativa, con oltre una 50 di collaborazioni, nelle due versioni, tavoletta heliopolis, (quasi esaurita) e recente ampliata versione e-book, (La Carmelina). Per fare in modo che la nostra solita capacità di ben lavorare e male comunicare (il pur forte, indiscutibile, lavoro svolto), non diventi un compiaciuto vizio autoreferenziale...



- In prospettiva, un nuovo libro comunitario, affidato a pochi degni, decisamente di tipologia propositiva, che sia una sorta di veloce rammemorazione di tutto il lavoro compiuto, in tanti anni, su vari piani, sacrale, metapolitico, artistico, geostrategico. Specialmente la dimensione artistico-creativa, come elemento fattuale ma anche critico, oltre le mode e nella battaglia che si compie dentro e contro il numero... Comunque un libro leggibile che sia semplice per esito, possibilmente come conquista e non come sofferenza.



Un singolo

vale

Sandro Giovannini domenica 23 agosto 2015 giovannini.sandro@libero.it




domenica 23 agosto 2015

Moana e Fiorucci

...Un ricordo e un ritratto di Moana di Elio Fiorucci, recentemente scomparso, del 2007, significativo sulla grande complessità mediatica dell'attrice estrema porno che ha quasi inventato l''erotismo estremo come Porn-Art, secondo sempre più autorevoli studiosi, da Vitaldo Conte a Mauro Biuzzi e altri. Noi aggiungiamo una diversamente body art, in certo senso  letteralmente futurista e d'avanguardia, se non già minimalista doc, oltre le cifre poi brillanti ma manieristiche della stessa Art Body, almeno nella sua amplificazione quantitativa, tut'oggi in progress, dopo il book dell'arte di massa del Tatuaggio.




Vittorio Sgarbi riscopre il protofuturistico Mazzoni

 da Il Giornale


Abbiamo posato lo sguardo su Madonne e Sante esangui e languide di Carlo Dolci che, sul punto di svaporare, si cristallizzano in immagini incorruttibili. Ci sembrano venire da un altro mondo le donne formose e sensuali di un suo eccentrico coetaneo, anch'egli fiorentino, Sebastiano Mazzoni.
Nato nel 1611, Mazzoni si forma nella bottega di un maestro caricaturale e giocoso come Baccio del Bianco, ma mostra subito viva attenzione per la pittura rumorosa e sensuale di Cecco Bravo e per la passione del disegno di Giovanni da San Giovanni.
Nel 1638 lo troviamo registrato all'Accademia del disegno di Firenze, ma già in quel tempo, nella prima tela visionaria e apocalittica, firmata e datata, Venere e Marte sorpresi dal vulcano , mostra di aver conosciuto la moderna pittura veneziana, morbida, mossa, vibrante, come in Domenico Fetti o Bernardo Strozzi. In ogni caso, già nel 1639, Mazzoni si trasferisce a Venezia e si allontana anche psicologicamente dal mondo della pittura fiorentina del Seicento, dominata dai classici e diversamente placati Carlo Dolci e Francesco Furini. A Venezia la pittura ha carne e sangue, da Tintoretto a Forabosco. Ma Mazzoni guarda anche Paolo Veronese e certamente Andrea Schiavone, manieristi dei quali ammira le vertigini spaziali.
Ed ecco che ne dà turbinosa prova nelle prime opere conosciute del suo travolgente periodo veneziano. Sono i due teleri per la chiesa di San Beneto, commissionati dal piovano Pasqualino Danieli, e compiuti in due anni, 1648 e 1649: San Benedetto che presenta il pievano alla Madonna e il Santo portato in gloria dalle virtù teologali . Nessun residuo cinquecentesco, come è ancora in Dolci, nessun compiacimento di spumosa pittura come in Strozzi, ma un vertiginoso barocco come solo, a quelle coordinate cronologiche, concepisce il Bernini. L'immagine della Fede avvolta nel velo bianco è già una scultura di Corradini che agita la composizione della pala, ed è speculare al pievano Danieli che la fronteggia. Nella sua cotta ricamata è, vanitoso, sulla soglia di un baratro che può risucchiarlo come don Giovanni, in un vortice di putti e pastorali e ali e panneggi alle sue spalle, mentre il San Benedetto lo presenta a una Madonna furiosa, ed è come il Commendatore nella scena finale dell'opera di Mozart.
Quel turbinare troveremo anche nei più estremi capolavori di questi anni, le lascive Tre Parche del Barber Institute of Fine art, l' Annunciazione delle Gallerie dell'Accademia, il meraviglioso Bacco e Arianna che si affacciano, corteggiati da figure allegoriche, davanti a un mare tempestoso. Al culmine di questa ricerca di un nuovo spazio si pone la Ruota della Fortuna di palazzo Albrizzi.
Mazzoni lavora nelle grandi dimensioni, in chiese e palazzi; ma produce anche allegorie «da stanza» per un collezionismo sofisticato, con forti esigenze umanistiche e letterarie, dove i quadri sono ornamento di ricche Wunderkammer: penso alla Sofonisba della Walpole Gallery di Londra, alla Allegoria della diligenza del museo di Graz, e alla Al legoria della distinzione del bene dal male .
Ben più di Padovanino e Pietro Liberi, il rapporto di Mazzoni con la grande pittura del Cinquecento, Tiziano, Tintoretto e Veronese, non è di ossequio e di ripetizione, ma di prepotente rianimazione, come nel Sacrificio di Jefte di Kansas City,con gruppi plastici di moderna ispirazione barocca. Agli inizi degli anni '60 appartengono opere di taglio prepotentemente innovativo, anche nel piccolo formato, come la Morte di Cleopatra della Pinacoteca dell'Accademia dei Concordi a Rovigo, e la meravigliosa Semiramide della collezione Aberconway. In queste opere spira un vento che agita le forme, le avvita, le risucchia; ed è anche un vento di follia, lo stesso che renderà instabile l'incredibile, e quasi goyesca, Crocefissione di Cristo , innalzata con le funi di carnefici piegati nello sforzo, mentre le Marie guardano impietrite.
Mazzoni vuole stupire, cercare sempre nuovi punti di equilibrio, in un dinamismo che la pittura non conoscerà fino al futurismo. Ne è, d'altra parte, cosciente, «legando le figure in intrecci complessi e artificiosi», come scrive Francesco Sorce, quando rivela il suo spirito, nel 1661, in una raccolta di poesie dal titolo esplicito: Il Tempo perduto. Scherzi sconcertati ; e, poco dopo, nel 1665, quando pubblica Della pittura guerriera. Scherzo poetico in risposta alla Carta del navegar pitoresco di Marco Boschini, il celebre e arguto conoscitore d'arte con il quale il Mazzoni, per il suo estro sarcastico, era in polemica. Mazzoni continua a provocare come nell'inusitato Sposalizio di Santa Caterina (ora alle gallerie dell'Accademia di Venezia), in uno spazio contratto e con una pittura libera e vibrante. Ma nessun pittore è così avanti e così visionario, così burlesco (si pensi al Ritratto del capitano veneziano del museo civico di Padova), quasi una caricatura, come il Mazzoni. Alla fine, nel 1669, continuerà a stupirci con un capolavoro travolgente, nella chiesa di Santa Maria dei Carmini, il Sogno di Onorio III : un incredibile agitarsi, tra fumi e incensi, di corpi e angeli nello spazio, con luci striscianti e prospettive acrobatiche, mai tentate neppure dal Baciccio. Chissà, forse il Mazzoni aveva visto Correggio; ma, in dialogo con gli spiriti, ci restituisce Füssli, e ci porta in territori inesplorati. Vola. Tutti gli altri restano a terra.

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