sabato 29 ottobre 2016

Il caso Dario Fo La morte ha bisogno di silenzio? Certo ma anche di verità scomode e di onestà Pierfranco Bruni



Pierfranco Bruni 
Troppe parole in libertà sulla questione Dario Fo. Se la storia viene negata non è colpa di chi ricorda alcune verità. Scomode.  Diceva Pavese che i morti bisogna sempre scavalcarli. La storia e la letteratura. Ma si quale letteratura possiamo discutere. La morte di Dario Fo. Un mediocre autore e attore Pierfranco Bruni Siamo alle solite. I "mostri sacri" da vivi e da morti devono restare intoccabili. Il relativismo ha stabilito ciò. I maestri del pensiero anche. Io non la penso così.
Da morti e da vivi diceva Papini bisogna avere il coraggio di raccontare un pensiero, di raccontarli. Lo diceva Papini, ma Leonardo Sciascia, dimenticato da chi oggi mi attacca perché dico la Verità su Dario Fo, ha sempre sostenuto che un intellettuale deve essere sempre contro. La verità va detta  non per passione ma per studio critico.
Quando un artista muore è necessario parlarne bene? Non sempre è obbligatorio incorrere nella apologia degli elogi. Almeno per chi è libero come me. Io non ho mai apprezzato e stimato artisticamente Dario Fo. Non ho mai visto in lui originalità ironia arte. Non mi si venga a dire che non sono un addetto ai lavori. Lo sono e si sa bene e non da oggi. Era costruzione! La sua si.
Comunque! Sì la morte ha sempre un richiamato sentore di pietas. È giusto che sia così! Deve essere così. Per tutti c'e' un pensiero di pietà. Coloro che restano e vivono nella nostra anima nel nostro viaggiare e anche nel nostro immaginario. Siamo nella cultura dell'umanesimo e siamo viventi in Cristo.
Sì deve essere cosi ed è così. Ma in letteratura non di può essere accettare tutto. Come nella vita. È morto Dario Fo. Ho letto che gli elogi spellano le parole. Io non ho mai condiviso Dario Fo. Come chi ci ha insegnato a costruire una tesi di laurea (Eco). Fo. Non mi ha mai detto nulla. Non condividevo il suo essere e mostrarsi giullare sulla scena e qualche volta anche in politica. Leggete le cronache e così si imparerà a dare giudizi sulla invidia.
Letterariamente non meritava il Nobel per la letteratura. Negato ad Albertazzi a Luzi. Io sono uno di quelli che ha protestato duramente quando è uscita fuori la notizia del Nobel a Fo. Documenti alla mano. Non nego e lo ripeto ora. Non mi sembrava e non mi sembra un personaggio che possa aver lasciato un segno caratterizzante nel contesto letterario. È un Cioran? Un Pavese? Un Ungaretti? Un Cardarelli? Quella sua opera buffa è il già visto brektiano.
Il suo essere giullare è il già consolidato tra un Cecco Angiolieri e un Jacopone da Todi giullare di Dio. Storia antica e letteratura vissuta. Quel suo teatro "zampettante" è la maschera di Pulcinella, Arlecchino e una recita veneziana. Alla "Vita bella"...
Le sue contraddizioni politiche poi e le sue ambiguità politiche sono figlie di chi ha rinnegato giustificando la sua appartenenza al Fascismo repubblichino. Era stato Repubblichino ma era un capitolo "scandaloso" e preferiva tacere. Chi conosce quella storia sa del Fo Repubblichino per amore nei confronti di Mussolini.
Certo in questa faccenda altro metodo della eleganza di Giorgio Albertazzi morto anch'esso recentemente. Albertazzi maestro di stile e di conoscenze profonde. Memorie di Adriano! Confronti che non reggono sul piano teatrale. Due modelli completamente agli antipodi. Ma Fo non regge su Albertazzi, il vero maestro. Fo Il mediocre. Il suo teatro, che conosco molto bene a cominciare dai miei anni universitari, non è un sorridere o una ironia pirandelliana. Non è nulla. Tranne un modo di tentare di uscire dal conformismo. Nulla il Fo teatrale.
Un autore e un attore che non tramanda. Forse resta la sua pittura. I suoi colori. Forse. Non ho condiviso nulla del suo operato e nell'ora suprema della morte mi inchino davanti ad una umanità che vive il viaggio ultimo con molta pietà cristiana e offro una preghiera. Punto.
Risultati immagini per dario fo giorgio albertazzi fascisti
Il resto è stata una costante "impresa" non di arte ma di assoluta ideologia. Certo il conformismo ora dilaga. La mia è una voce controcorrente. Ma non reputo e non ho mai reputato Dario Fo un grande artista. Ripeto.
Il mistero buffo è il buffo mistero di Brecht. Il resto è ciò che in questi anni abbiamo visto. Ma non ciò che hanno cercato di farci interpretare e leggere. Dario Fo troppo sopravvalutato. Senza originalità si è mediocri. Non meritava il Nobel.
Troppo chiasso. Lo stesso che si è fatto su Umberto Eco. Ma questo è un altro capitolo che riprenderò presto. Dario Fo.
Noi cristiani preghiamo per la sua anima. Noi storici della letteratura che leggono il testo e osservano senza farsi accecare dalle ideologie andiamo oltre. Bisogna andare oltre. Dai Dario Fo a Umberto Eco e Roberto Benigni ormai renziano sul cavallo bianco. Ma la pietà ci richiama ai nostri riferimenti cristiani. Tutta la pietas possibilità. Ma il letterato e il teatrante non esiste! I dibattiti si fanno con le parole. Con le idee.
Le parole di Dario Fo sui fratelli Mattei sono un tuono nella nostra coscienza. Nella coscienza laica e cristiana. Viaggiamo nella vita di un Nobel mai meritato.







L'India e lo spirito dell'Arthasastra di Kautilya




di Pierluigi Casalino



> Alla base della concezione dello stato dell'India resta ancora oggi la
> dottrina dell'Arthasastra, lo straordinario e spietato trattato di
> realismo politico e civile che fu scritto da Kautilya per Candragupta
> Maurya (sull'Arthasasta e sulle questioni della tradizione politica e
> giuridica indiana, chi scrive ha già avuto modo di intrattenersi su
> Asino Rosso). Nonostante che il Paese asiatico sia considerato a
> ragione la più grande democrazia del mondo per la quantità della sua
> popolazione, il senso del comportamento pubblico dell'India è
> improntato alla più spregiudicata determinazione . L'arte del governo
> o "artha" è alla radice dell'India antica e moderna, aldilà delle
> stucchevoli rappresentazioni pacifiste di cui si è convinti all'estero
> di fronte a iconografie ricorrenti nell'opinione comune. Se è vero che
> il dharma, l'artha e il kama hanno pari dignità, è l'artha che muove
> l'ordine delle cose in ogni stagione della millenaria vicenda indiana.
> Affermare che l'India è pacifista, dunque, è dire una sciocchezza. La
> stessa sua politica estera prova che la ricerca della pace sia una
> vera mistificazione. L'India ama la guerra, per non dire che qualche
> volta adotta addirittura un atteggiamento guerrafondaio, come è stato
> nel caso (ma è solo un esempio) della nascita del Bangla Desh,
> operazione che obbedisce alla strategia di avere al di fuori del
> propri confini paesi amici o satelliti, se non annessi al territorio
> indiano. L'idea perciò che l'India possa essere uno stato orgoglioso,
> fortemente espansionista, e con un impianto (e relativa
> organizzazione) militare molto potente viene compresa nel mondo con
> grande difficoltà, come appare anche nel caso dei marò, che si
> presenta solo alla classe politica italiana come un rebus, anzi come
> un mistero. L'India ha più portaerei degli Stati Uniti dì'America ed è
> dotata di un esercito immenso, mentre le sue forze aeree e
> missilistiche sono tra le più moderne, vantando anche il possesso di
> armi segrete. La tendenza è quella della sopraffazione armata dei
> vicini (quando il boccone è a portata di bocca) e, pur di fronte ad
> analoghe politiche nemiche, come quella cinese (e comunque la Cina si
> preoccupa di ciò). Se la Russia non fosse alleata storica dell'India e
> tra i due paesi non ci fosse di mezzo l'Himalaya, anche Mosca dovrebbe
> preoccuparsi dell'espansionismo indiano.

Fazi Editore, novità in libreria

 
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Inoltra
Cari amici,
vi presentiamo con molto piacere le novità uscite questa settimana in libreria:
CIELI CELESTI 
del poeta Claudio Damiani
GLI OCCHI DI BORGES
di Giovanni Ricciardi 

Ci auguriamo siano di vostro interesse.

Buona lettura!

Claudio Damiani
CIELI CELESTI
pp. 164, euro 18

«La sua voce ha un’autorità che supera i confini della letteratura… Senza essere per questo meno poeta, Damiani ci appare, in tutta naturalezza, come un segreto Maestro, qualcuno che indica una Via».
Giovanni Mariotti, «Corriere della Sera»

Con 
Cieli celesti Claudio Damiani ha scritto un libro in cui il suo pensiero filosofico si apre all’orizzonte della scienza. La chiarezza espressiva e la forma contemplativa dei versi, però, sono le stesse dei libri precedenti, quelle apprese dalla lezione dei latini e di Petrarca. Così come il ritmo continua a essere dialogante: il suo rivolgersi agli uomini, agli animali, alla natura, all’intera creazione come fossero tutti parte di una “comunità” – che poi significa capire quanto ogni cosa è indispensabile all’altra e che proprio questo è il “miracolo” di cui facciamo quotidianamente esperienza.
[continua a leggere]

 

Giovanni Ricciardi
GLI OCCHI DI BORGES
pp. 238, euro 16

«C’è una Roma per turisti e c’è la Roma che vive, quella vera. Il modo migliore per capirla è seguire il commissario Ponzetti».
Marco Malvaldi

Gli occhi di Borges è il titolo di una celebre rubrica di oroscopi tenuta da un famoso astrologo su un’importante rivista italiana. Una giovane liceale, Vanessa, che vive con la madre Anita in un elegante appartamento del quartiere Esquilino a Roma, ottiene la possibilità di fare uno stage presso la redazione della rivista. Da quel momento, però, la sua vita cambia: la ragazza si chiude in se stessa, preda di fobie e di un mutismo assoluto, fino a non voler più uscire di casa. La madre, sconcertata e confusa, si accorge poco a poco che questa melancolia non è solo il frutto di una crisi adolescenziale, ma è legata a incontri e frequentazioni, dietro le quali si cela una realtà inquietante. Il commissario Ponzetti sarà chiamato a trovare il bandolo della matassa di questa intricata vicenda, in una storia giocata sul senso della libertà umana e sui suoi condizionamenti. Ma non solo.
[continua a leggere]

 

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Giuseppe Rapuano blog: Caccia a Modena, Calcinato, Arresti italiani e marocchini, La Mia Turchia, Piazza Falcone: tra i nostri titoli di oggi

Teatrino dell'ES, Ferrara-Bologna-Europa... "Burattinando a Budrio" 30° anno 2016/17.

 
Spettabili Redazioni e giornalisti,
ecco le info su "BURATTINANDO A BUDRIO” 2016/17 - 30° anno, che riprenderà questa domenica 30 ottobre alle ore 16,30 c/o il bellissimo Teatro Consorziale del Comune di Budrio. Si può dire che è la più longeva rassegna e stagione di Teatro per l’Infanzia e la Gioventù della Provincia, ora Città Metropolitana di Bologna, sempre con la nostra Direzione Artistica ed Organizzativa.
Ecco di seguito la locandina in jpeg con le info sui prezzi per l’ingresso, inoltre alleghiamo lo schema della rassegna in .doc, con tutte le trame degli spettacoli proposti così da poter fare il copia/incolla se occorre.
Potrete anche ricordare che il “Museo dei burattini Collezione Zanella/Pasqualini/Cervellati/Menarini/Perani" (da noi fondato nel 2000 a Budrio c/o la Casina del’400, riconosciuto dall’IBC della Regione Emilia Romagna fra i "Musei di Qualità”), di Via Garibaldi, di lato al Teatro Consorziale potrà essere visitato gratuitamente prima e dopo gli spettacoli domenicali, durante tutta la Rassegna di “Buratinando a Budrio", basta andare prima alla biglietteria del Consorziale per prenotare i posti, poi c’è tutto il tempo per poter visitare il prestigioso Museo.
Vi aspettiamo quindi a Budrio questa domenica. 
Ringraziamenti di stima ed amicizia per quanto potrete fare per diffondere la notizia.
Vittorio Zanella e Rita Pasqualini del Teatrino dell’ES di Villanova di Castenaso (BO)

Lady Gaga - Perfect Illusion


 nota di R. Guerra



Il video super trailer che annuncia il nuovo album profondamente innovativo e diverso della straordinaria artista posthuman e trans artistica, Lady Gaga. Non solo una grande cantante, ma artista totale, parola immagine video e performativa, dionisiaca al quadrato anche nel nuovo look, solo apparentemente meno spettacolare. Lady Gaga acqua sapone esalta il nuovo Lolita archetipo al di là di una sobrietà inedita da Mary Poppins paradossale britannica ironicamente vittoriana, dopo il "vecchio" look luciferino e perturbante scandaloso "elettronico.
Lady Gaga o Lady Perfect Illusion? Certamente Lady Gaga Perfect!

Mariah Carey - #Beautiful (Explicit Version) ft. Miguel

Tibbs & Tibbs della scrittrice destrutturalista Mary Blindflowers

 
 
COMUNICATO STAMPA
www.nettarg.it
nettarg editore, edizioni di libri stampati su carta e in digitale, collane di classici, poesia, teatro, saggistica, bambini, letteratura erotica
Tibbs & Tibbs
da lunedì 31 ottobre in catalogo la nuova oubblicazione di NETTarg nella collana Narrativa Contemporanea


Pubblicato nel 2012 da Annulli Editori, in Viterbo, con il titolo "I fiori ciechi", dopo la risoluzione del contratto di edizione che legava Maria Antonietta Pinna alla casa editrice laziale, la stessa autrice ha proposto a Nettarg Editore questa incantevole novella, offrendone anche la traduzione in lingua inglese ad opera di Fremmy .

L'assolutamente innovativo modo di raccontare le sue storie e la originale freschezza della prosa, senza trascurare una continua e profonda critica alla società contemporanea, hanno indotto questo Editore a vestire Tibbs & Tibbs con un abito editoriale degno di una opera destinata a fare scuola e a rimanere nel tempo.

Annotiamo che Maria Antonietta Pinna firma la sua attuale produzione letteraria con lo pseudonimo di Mary Blindflowers - non altro che la traduzione di "Fiori-ciechi".

Nettarg Editore
via F.Turati, 83 - 81100 CASERTA
+39-349.27.81.885
contatti la redazione per email

ROBOT E DINTORNI OVVERO SOGNO E INCUBO DI UN'IDEA GENIALE DELL'UOMO

E' vero: i robot lavorano con noi e per noi, ma c'è il rischio concreto che, presto, lavorino anche al nostro posto o addirittura sfuggano di mano e lavorino contro di noi. Il robot come sogno e incubo dell'uomo è antico: creare un essere uguale a noi è la tentazione che nasce con l'uomo, desideroso di imitare superbamente Dio. Gershon Sholem, studioso della cabala nel 1965 chiamò Golem Aleph il primo computer creato in Israele. Non è un caso che allo Judishes Museum di Berlino si sia appena inaugurata una mostra (che durerà fino al 29 gennaio 2017) dedicata al Golem, evento di straordinario fascino che ben si adatta ai ragazzi e più ancora ai bambini. Nel Talmud si trovano le prime descrizioni di una creatura modellata con polvere e fango (come il primo uomo) che prende vita grazie ad una magica combinazione di lettere ebraiche. L'esperimento fallisce, spiega lo stesso Talmud, perché può riuscire nell'impresa solo un rabbino senza peccato e perfettamente giusto. Ma nessun essere umano lo è  pertanto il Golem resta un sogno irrealizzabile. Anche per tale ragione ogni Golem creato è destinato a rivoltarsi contro l'uomo che lo ha eventualmente concepito. Ecco perché cercare di crearne uno è grande peccato nella visione ebraica. L'uomo però, naturalmente, non si rassegna, né può rassegnarsi. Nel 1915 un romanzo di Gustav Myrink riportò d'attualità il Golem e con il primo conflitto mondiale macchine diventano protagoniste con i panzer e gli aerei. Nello stesso anno sul medesimo argomento fu girato un film da Paul Vegener, cui seguirono altri film muti. Il Golem robot perfetto rimane dunque una metafora, anche se tutti pensano di scoprirlo celato nel cellulare che domina le loro vittime e come un grande fratello ci domina e ci spia. I ragazzi di fronte alla moderna robotistica sognano da parte loro d costruire il loro Golem, con gli elementi di plastica della Lego. Un fatto è certo, per concludere, che il domani, anzi il futuro, come aveva previsto Jules Verne, sarà un futuro di macchine intelligenti sempre che anche l'uomo sia tale-
Casalino Pierluigi

giovedì 27 ottobre 2016

Intervista a Sandro Battisti di Stefania Romito

Sandro Battisti, a partire dal 2005, si è dedicato allo sviluppo di uno scenario comune a molti suoi lavori successivi, noto come "Impero Connettivo" dapprima con racconti apparsi inizialmente su NeXT, la fanzine del movimento di cui ha assunto anche la direzione, e con il fumetto Florian, successivamente in più romanzi, tra cui spiccano: PtaxGhu6, scritto in collaborazione con Marco Milani (2010), Olonomico (2012) e L'impero restaurato (2015), con cui vince il Premio Urania (ex aequo con Bloodbusters di Francesco Verso). Suoi racconti sono stati pubblicati nelle antologie Noir no War (a cura di Alda Teodorani e Marco Milani), Supernova Express (a cura di Giovanni De Matteo e Marco Zolin), Frammenti di una rosa quantica (a cura di Lukha B. Kremo), Notturno alieno e Terra Promessa (entrambe a cura di Gian Filippo Pizzo), The origins (a cura di Marco Milani), NeXT-Stream (curato assieme a Lukha B. Kremo e Giovanni De Matteo), oppure in e-book (tra gli altri La mappa è una contrazione e Ancient name). Nel 2009 ha curato l'antologia di racconti connettivisti A.F.O. – Avanguardie Futuro Oscuro..


D - Ciao Sandro, è un grande piacere per me poter approfondire la tua conoscenza. Tu sei stato uno dei fondatori del movimento letterario connettivista, nato ufficialmente nel 2004 con la pubblicazione di un Manifesto. Ce ne vuoi parlare?

R - Fu un'avventura esaltante, fin dall'inizio. Ma aveva i connotati del casuale, perché Giovanni De Matteo aveva stilato il Manifesto almeno un anno prima, in solitaria e me l'aveva proposto. Ricordo di essere stato lì minuti interi a rileggerlo, soppesando ogni singola parola e apprezzandone la carica dirompente, poetica, innovativa, futuribile; solo che all'epoca – fine 2003 – né lui né io né Marco Milani, il terzo angolo del nascente collettivo, avevamo idea di come sfruttare tale intuizione. Fu verso la fine del 2004, quando ero impegnato nella stesura del primo capitolo della saga Impero Connettivo, che mi tornò all'evidenza il documento: lo lessi, dimentico di quello che era, e feci un salto sulla sedia, perché nel frattempo il contenuto era maturato in noi e sapevamo di cosa si parlava; chiamai Giovanni e Marco e da lì a un mese il Connettivismo era nato.

D - Un movimento, quindi, che si propone di coniugare estrapolazione scientifica e speculazione sociale in una sintesi che non disdegna le sperimentazioni tipiche dell'avanguardia. In che modo si riflettono questi aspetti nei tuoi lavori letterari?

R - I miei lavori letterari, di speculazione cerebrale ed empatica, sono costantemente sulla frontiera dell'umano e spesso e volentieri vanno oltre. Amo essere oltre il limite del conosciuto, provo così poca attrazione per le miserie umane da voler costantemente cercare l'espressione dell'inumano, oltre anche il postumano; voglio, in altre parole, sondare l'etereo, spostare la speculazione esistenziale oltre il range dell'incarnato, così foriero di problemi e limitazioni da non interessarmi: percepire il libero fluire dell'energia senziente mi riempie di emozione, attenzione, surrealtà, mi rende libero da ogni miseria umana.

D - Nel 2005 hai iniziato a porre le basi di uno scenario fantascientifico che in seguito costituirà la base di molti tuoi lavori: l'Impero Connettivo. Ci vuoi spiegare di che si tratta?

R - Nasce dalla passione per la Storia, per Roma. Sono nato e vivo a Roma, ed è così naturale essere interessato all'enorme calderone in cui si vive quando si sviluppa il demone della conoscenza storica; altresì, possedere la passione per lo stacco del Fantastico mi ha fatto coniugare – sono o no un connettivista? – la Storia con la Fantascienza, e pensare a un impero che si estende sì sullo spazio, ma anche sul tempo, è stato davvero facile. Inoltre, inserirci elementi esoterici, altra mia passione, mi ha fatto intravedere il lato occulto della nostra esistenza, e pensare ai Nephilim di biblica memoria e inserirli come imperatori e demiurghi del genere umano e postumano è stato proprio un attimo. Al momento ho scritto svariati romanzi e una pletora di racconti imperiali, il tutto per descrivere al meglio un organismo statale in continua espansione e modificazione; il penultimo romanzo, Olonomico, e la raccolta di racconti imperiali, I dispacci imperiali, sono usciti per Kipple Officina Libraria nell'ambito della collana Spin-Off. L'ultimo romanzo edito, L'impero restaurato, è uscito invece sempre alla fine del 2015 come vincitore del Premio Urania Mondadori.

D - Questo Stato modellato sull'esempio dell'Impero romano, il cui il dominio si estende su spazio e tempo, governato da una stirpe di alieni semieterni, rappresenterà lo scenario privilegiato di molti tuoi racconti pubblicati sulla rivista del movimento (NEXT) e di diversi romanzi tra cui "L'impero restaurato" con il quale ti aggiudichi il Premio Urania nel 2015. Ti aspettavi di riuscire a conseguire questo importante riconoscimento?

R - Onestamente, no. Non pensavo di vincere il Premio. Devo dire che averlo vinto non mi ha smosso nessun sentimento particolare, ho semplicemente avuto un riconoscimento che certo è importante, ma a parte ciò mi sono sentito sempre come uno scrittore che prova a sondare il continuum nei suoi aspetti ineffabili, ponendomi sempre oltre il limite e l'incarnato; anzi, se posso essere ancora più ardito, ora sono ancora più interessato all'inumano di prima, e se il Premio Urania dovesse essere il mio ultimo riconoscimento, ciò mi lascerebbe completamente indifferente: è troppo importante, per me, pensare e scoprire cosa esiste oltre, quali sconvolgimenti frattalo-quantici operano nel nostro misero mondo di esistenza, quali traguardi l'esplorazione dei continuum pone senza soluzione di continuità… Cosa volete importi di un pur importante riconoscimento, in questi ambiti semantici? Ho sentito il fantastico calore dei Premi importanti, ed è una sensazione di famiglia e apprezzamento, di cui ringrazio, ma non sono più umano, ormai.

D - In questo straordinario romanzo di fantascienza il futuro si intreccia con la Storia. Due imperi, quello bizantino di Giustiniano I e quello dell'Impero Connettivo governato dal sovrano Totka_II, entrano in contatto in un affascinante intreccio spazio-temporale. Cosa hanno in comune questi due mondi diametralmente opposti?

R- In comune c'è Roma. Entrambi gli imperi nascono da Roma, anzi lo Stato Connettivo genera Roma, poiché il Nephilim è la causa dell'umanità e poi della postumanità. Gli imperi affascinano sempre, e il concetto di dominazione è quanto di più bieco l'umanità possa esprimere: per questo il concetto imperiale non morirà mai e ci sarà sempre qualcuno che vorrà sottomettere più individui possibili, in barba alle esigenze di esistenza psichica di ognuno di noi, di ogni clan, gentes, popolo. L'uomo domina, sottomette, rende le cose prossime al suo bieco delirio di bassa onnipotenza, ed ecco perché parlo dell'inumano, per questo motivo narro della trascendenza e tratto ogni fatto incarnato come un'orrenda e vomitevole deviazione iperliberista.

D - Insieme ad altri connettivisti hai scritto il cortometraggio "La trentunesima ora" nel quale hai partecipato anche come attore. Quali sono le sensazioni che hai provato nel far rivivere sulla scena un tuo personaggio?

R - Amo far Cinema. Purtroppo ne ho realizzato pochissimo per motivi di budget, quanto basta però per comprendere che il media ha potenzialità incommensurabilmente superiori alla scrittura: un'immagine ha un peso specifico notevolmente più elevato rispetto alla parola scritta, che altro non è che un simbolo grafico che si presta a interpretazioni e balzane imitazioni. La parola rappresenta un'emulazione imprecisa del nostro sensorio, l'immagine sa essere notevolmente più definita e chirurgica.

D - Non solo scrittore, attore ma anche ideatore e conduttore di un programma radiofonico. Parlaci di questa tua altra grande passione.

R - Beh, la musica rappresenta un'altra bella fetta della mia anima. Parliamo di sonorità di frontiera, ovviamente, per cui ascolto Gothic, Electro, Dark ambient, psichedelia, Industrial, acidumi tecnologici vari e lamentazioni oscure dell'anima sospese nell'aria. Per un po' di anni ho tenuto una trasmissione settimanale, Tersicore, in cui mischiavo brani dei generi elencati sopra con brevi reading personali e notizie provenienti dal mondo dell'arte, della SF, della tecnologia e quant'altro interessasse il continuum connettivista, mondo editoriale compreso che con Kipple Officina Libraria – www.kipple.it – occupa il posto della proposta artistica affacciata sull'asfittico mercato librario, prevalentemente rivolto al genere Fantastico. L'impegno che comportava Tersicore, però, era notevole, e i risultati assai scarsi; accarezzo di tanto in tanto l'idea del ritorno a trasmettere, così come mi piacerebbe fare ancora Cinema e pubblicare altri numeri di NeXT, la rivista del Movimento: il tempo è però poco, l'onda del riflusso mi ha colpito e delle decine di progetti che in dodici anni di Connettivismo abbiamo partorito e realizzato, alcuni sono rimasti solo sulla carta mentre altri hanno avuto una vita e una fine, e credo proprio che debba farmene una ragione di alcune cose che non potrò più realizzare, perché hanno vissuto il giusto e io non riesco ancora a scrollarmi di dosso l'incarnato. To be inhuman, soon…

E' stato stupendo, Sandro, parlare con te dei tuoi lavori letterari! Ci hai proiettato nello spazio in un avventuroso viaggio interstellare che non dimenticheremo e hai stimolato la nostra fantasia come solo i Grandi sanno fare.

Stefania Romito (Ophelia's friends)

La mia Turchia da Istanbul alla Cappadocia: gli Orienti e le Etnie di Pierfranco Bruni (MIBACT) 28/29 OTTOBRE CONVEGNO INTERNAZIONALE ETHNOI -



Da: pierfranco bruni <csrbruni@alice.it> 

La mia Turchia da Istanbul alla Cappadocia: gli Orienti e le Etnie
di Pierfranco Bruni

Quanti viaggi in Turchia. Tra i luoghi della Cappadocia. Nel canto dei Sufi. Ataturk. Il cielo non ha stelle. Le nuvole sono nell'ottobre mite che annuncia l'inverno. Il sole ha raggi mediterranei. Il mausoleo di Ataturk racconta storie. Storie di frontiere e di bandiere. Il vento raccoglie parole e l'odore di echi d'Oriente si sente nei passi  dei viandanti che guardano senza abbandonarsi alle osservazioni. Sono in Turchia. Ad Ankara. L'intreccio degli sguardi si fa intenso.
L'immagine delle moschee si dilata e ci accompagna durante tutto il tragitto che dall'aeroporto ci conduce sino all'albergo. I minareti sembrano toccare le nuvole ed hanno colori chiaroazzurri. Si perdono nel fumo del vento. Il paesaggio ci recita subito la sua storia. Il mare è distante e le colline e la terra fanno da scenario. Gli occhi delle donne hanno arcobaleni. Sembrano assenti ma non si smarriscono. L'albergo è turco. Si nota a primo impatto.

OAKS, presentato a Milano "Le Fogne del Paradiso.." di Albert Spaggiari


 di Marco Cremonini

Giovedì scorso 19 10, alla libreria Verso, corso di Porta Ticinese 4, Milano presentato  il primo titolo della nuova OAKS editrice (a cura di Luca Gallesi): Le fogne del Paradiso, Nizza 1976: la rapina del secolo di Albert Spaggiari. Ospiti illustri: Stenio Solinas, Carlos D'Ercole, Massimo Fini e Tomaso Staiti.


Naturalmente, grande presentazione, tra la potenza in sè del testo, speciale e peculiare e il potenziamento delle figure intellettuali di gran rilievo presenti e intervenuti.


Migrantopoli: il buonismo è fascismo rosso e basta!

di Benito Guerrazzi

Ferrara al centro dei media nazionali e televisivi, purtroppo non solo per le sue pur costanti anche eccellenze, noi siamo oggettivi, dialettici, democratici e liberal (mostra e celebrazioni sull'Ariosto, Bassani ecc.).  Si sono anche accorti che il Museo Archeologico di valore internazionale (Spina, capitale etrusca reperti) è attualmente quasi un flop (secondo Nannipieri , critico d'arte , poche decine di visitors e costi quindi piaccia o meno in perdita, come ha ben scritto in un libro recente sulle penurie reali di molti meusi di spicco italiani, un lungo elenco in tutta Italia) e finalmente diverse notizie ad hoc sulla stampa per la sacrosanta promozione).  Ma la storiaccia istituzionale, da Roma a Ferrara, su Gorino e i migranti spediti di nascosto e vero e proprio esproprio privato e territoriale (con ben altree soluzioni piu semplici possibili con un mini o di decenza istituzionale) è ennesimo vaso di pandora, vista la manipolazione mediatica da Alfano ai vertici del PD e delle autorità ferraresi, inclusa la stampa di regime, su cui il libero pensiero non può stare zitto e accodarsi alla solita retorica umanitaria retrorica e mistificante.

mercoledì 26 ottobre 2016

Il principio dell'incertezza.

Casalino Pierluigi



La consapevolezza del principio di incertezza può davvero tradursi in un terremoto interiore che genera un processo inarrestabilmente felice, liberando la mente dai maggiori ostacoli alla propria libertà di pensiero e di espressione; può alleggerire la propria mente da paure e da inutili pesi e pregiudizi e proiettarla nel possibilismo del reale aumentando infinitamente l'efficacia della propria volontà, su sé stessi e su tutta la realtà.

NUOVO MANIFESTO CUCINA FUTURISTA



NUOVO MANIFESTO CUCINA FUTURISTA
NEOMENUFUTURISTA 1989
(Roby Guerra Manifesto/con C. Lodi- FuturRicette)
(Rassegna Multimediale-Bologna 1989 a cura Assessorato Giovanile Ferrara- Regione Emilia-Romagna)
*thank you Mario D. Turi G. Luca P. Cristina

Anti-Pasto/Ante-Piatto

Nel primo novecento il Futurismo anticipò l'odierno menù elettronico (Manifesto della cucina futurista…, il futuro come visione d'abbondanza-abbuffata nascente al passo con lo sviluppo dell'industria alimentare.
Oggi il futuro è colazione pranzo cibo del quotidiano post-moderno, banchetto di macchine futuriste futuribili, l'informazione come supermercato simultaneo per l'uomo informatico ed affamato di conoscenza.
Aboliamo… nell'era dell'interconnesssione gastrica (come optional) la divisione classista dei piatti, nuove ricette futuriste sono necessarie in Italia per digerire il "tricolore", intestini e depuratori d'avanguardia!

Migranti, Affaire Gorino, Ferrara PD è fuori di testa: Allarme Rosso

Migranti, Affaire Gorino, Ferrara PD è fuori di testa: Allarme Rosso

Il celebre psicanalista eretico Carl Gustav Jung parlerebbe di fenomeni sincronici: guarda guarda, migrantopoli nell'aria con indagini non banali su funzionari del Comune o scoop da giornalismo doc del demonio "Naomo" Lodi della - secondo il PD - xenofoba opposizione. Ma il day after... scoppia il caso di Gorino con una comunità intera, centinaia di liberi cittadini (fino a prova contraria), in rivolta contro veri e propri espropri proletari in salsa (pseudo) umanitaria, come noto, per GIUNTA neppure comunicati là dove sfocia il Po (una decina circa di donne presunte profughe ecc.). E che succede, roba da allarme rosso, dinamiche che ricordano il "cannibalismo" sociale del comunismo arcaico sovietico quando intere comunità all'improvviso, per ordine di Stalin, sparivano dall'orizzonte civile, internati in qualche isola del famoso Arcipelago. Dinamiche mai vista nella storia della democrazia ferrarese!

martedì 25 ottobre 2016

FERRARA ITALIA La Newsletter del 22 Ottobre

 
La newsletter del 22 ottobre - Il nostro sguardo sul mondo
E' uscito il secondo numero del settimanale di Ferraraitalia: "Ma quanto è vintage questo fascismo".
Come di consueto di seguito troverete un estratto dell'articolo di apertura e il collegamento diretto al Sommario.
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Premio Internazionale Leonardo da Vinci, Milano


Ogni anno il PREMIO INTERNAZIONALE LEONARDO DA VINCI - Autori e Artisti del Nuovo Rinascimento - rappresenta una grande occasione per valutare la qualità espressa da centinaia e centinaia di talenti artistici e letterari, molti dei quali non hanno ancora avuto modo di esprimersi adeguatamente o con il giusto supporto che sappia valorizzarli.
Alla pagina:
https://www.facebook.com/scrittorieartistidelnuovorinascim…/
si puo' trovare ogni informazione.necessaria per parteciparvi.
Un augurio a chi ha già mandato la propria iscrizione e a chi lo sta per fare




Intervista a Pierfranco Bruni sul libro "Luigi Pirandello. Il tragico e la follia"

di Stefania Romito
photo Pierfranco Bruni con  il grande cantante Califano

Professor Bruni, sono felicissima di poter parlare con lei del suo straordinario libro dedicato a Pirandello che ha da poco pubblicato, dal titolo: “LUIGI PIRANDELLO, il Tragico e la Follia”. Un testo che ho trovato meraviglioso e che sarebbe riduttivo definire un saggio letterario o di critica letteraria. In questo libro lei prende per mano il lettore e lo accompagna nel mondo pirandelliano alla scoperta delle sue meraviglie, un po’ come fa Virgilio con Dante nella Commedia. Pirandello viene, quindi, visto attraverso i suoi occhi e la sua suggestiva poetica intrisa di sapori orientali, di antropologia e di magia.  Uno degli aspetti del pensiero pirandelliano che si ritrova maggiormente nella sua poetica è la mediterraneità. L’amore per la propria terra che vive e rivive nella scrittura. Come scrive nel libro: “La propria terra, una volta abbandonata, la ricrei nella scrittura ma non in forma invisibile, bensì con l’immaginario che è nella scrittura”. Cosa rappresenta l’immaginario per Pirandello, e cosa rappresenta invece per Pierfranco Bruni?

domenica 23 ottobre 2016

Il futurista blogger ferrarese Roby Guerra sul Blasting News americano



Più noto come scrittore, il futurista ferrarese Roby Guerra da anni si segnala anche come blogger free lance, con blog della rete neofuturistica a sua cura   e-o testate magazine ufficiali nazionali e rilevanti, generaliste o specializzate :  Ora, dopo già alcuni interventi oltreoceano su hPLus magazine dei futuristi transumanisti, scrive come blaster anche sul Blasting News Usa, iniziando con una prestigiosa intervista a Zoltan Istvan, in inglese americano, noto futurologo e scrittore di fantascienza,  in primo piano anche in Europa (scrive su Huffington Post e testate simili) in quanto candidato presidenziale "minore" ma molto mediatico per il Transhumanist Party (una sorta di Partito della Scienza).  Un nuovo articolo di questi giorni è dedicato a Space Renaissance, intervista al fondatore Adriano Autino, promotori con il celebre Elon Musk americano della nuova era spaziale civile. Blasting News ha sede in Svizzera ed è attivo dal 2013: il Blasting US è segnalato tra i primi 250 siti-chart nel mondo, quello italiano 28°.


Info 

http://us.blastingnews.com/editorial-staff/bob-war/

http://us.blastingnews.com/opinion/2016/10/2016-us-presidential-zoltan-istvan-speaks-of-hillary-clinton-and-donald-trump-001165447.html


Ferrara, Totem Arti Festival

 

TOTEM arti festival
presso Teatro Julio Cortazar.



I biglietti di "Über-Marionetten" e di tutti gli altri spettacoli di TOTEM-Gravità Ø potete:
- Acquistarli in loco mezzora prima degli spettacoli.

- (Per i più previdenti) prenotare anticipatamente il vostro posto scrivendo a organizzazione@teatronucleo.org.
- (Per i più tecnologici) acquistarli online tramite il portale TicketLand 2000 (http://goo.gl/n57TS3) esibendo poi in biglietteria il codice rilasciato.
Per tutte le altre info:
info@teatronucleo.org
Teatro 0532 464091
Biglietteria +39 3273379372

Signor Fellini, i clowns sono tornati!
"Über-Marionetten" Tragicommedia da ufficio di Duodorant vi aspetta Domenica 23 ottobre, alle 17.30, al Teatro Nucleo/Cortazar.
Video: http://bit.ly/2e5LKnV
Info e biglietti: http://bit.ly/2ehVOK9

"La nostra idea è di proporre spettacoli belli per tutti, per un pubblico il più ampio possibile, pur mantenendo una qualità alta del lavoro. Il Circo Contemporaneo è una realtà nuova per l'Italia. Gravità Ø vuole essere uno spazio dove gli artisti circensi possano sviluppare la loro ricerca e farla conoscere a tutti noi".
A Radio Città FujiKo, Natasha Czertok e Davide Della Chiara ci raccontano qualcosa in più di TOTEM-Gravità Ø!
Intervista e podcast su http://bit.ly/2eURiD5