....Al telefono con Cecca, "Non ti preoccupare di Di Caprio. Gli regala Cortona..." Prepariamoli una...Busta...
Grave caduta di stile e del cinema con Pieraccioni, regista italico, mai italico cosi' con tale Gaffe...
....Al telefono con Cecca, "Non ti preoccupare di Di Caprio. Gli regala Cortona..." Prepariamoli una...Busta...
Grave caduta di stile e del cinema con Pieraccioni, regista italico, mai italico cosi' con tale Gaffe...
Lola Ponce: per un bacio ho un livido sul lato B, è questa la notizia top di oggi letta in rete e peraltro impossibile da verificare...;-)
Insomma dobbiamo crederle sulla parola, ma il tutto ci incuriosce, chi sarà lo screanzato ?!
photogallery Lola Ponce
http://dellamoda.it/photogallery/2008-11/calendari-lola-ponce/calendario-max-2009-lola-ponce-6.php
Telefonata del Cavaliere dopo l’intervista a Fazio in cui il presentatore si lamentava del premier
Fabio Fazio e Luciana Littizzetto stanno giusto parlando della notizia della settimana, il divorzio Berlusconi-Lario, quando si mettono a guardare fissi il monitor. «C'è una telefonata», con quel tono di quando il Papa chiamò Bruno Vespa a «Porta a porta». Tenendo conto che Silvio Berlusconi era stato evocato pochi minuti prima da Mike Bongiorno, tutto il pubblico, in studio e a casa, è pronto a sentire la voce del Presidente del Consiglio: di certo palpita persino un po’ al pensiero delle scuse pubbliche e riparatrici al presentatore (almeno a lui). Ma Fazio smorza le speranze, e rassicura i fan: «Berlusconi ha chiamato Mike».
Nel segmento precedente, era dunque accaduto che il re dei quiz, 85 anni e nessuna voglia di lasciare la televisione («morirò facendo promozioni»), si era lamentato di non ricevere più telefonato da lui, da Berlusconi, l'uomo che gli fece lasciare la Rai e che adesso non gli impedisce di lasciare Mediaset: «Perché ora c'è il figlio, che fa come gli pare. Però quello che mi fa star male è lui, Silvio. Una volta mi chiamava tutte le settimane, adesso mai. Come non si ricordasse più del sottoscritto. Ma come fa, dico io, a dimenticare me, che ho contribuito a fondare Fininvest?». Berlusconi ovviamente non si dimentica, avrà tante altre cose da fare. E adesso è preso da quest'ultima «vicenda privata»: eppure, o la trasmissione la guarda personalmente, o qualcuno prontamente gli riferisce l'accorato appello.
SPETTACOLANDO NEWS
PISTE CICLABILI? NO GRAZIE!
Detesto le biciclette,no non è vero,detesto i ciclisti,di più, IL CICLISTA.
Avete pianto per anni sulla spavalderia e la maleducazione degli automobilisti, che rendeva pericolosa ogni vostra pedalata, avete accusato e puntato il dito ogni volta che si leggeva di qualche incidente (ma forse MAI verificato le responsabilità), avete rotto le scatole per avere le piste ciclabili. E oggi vi sono state date.
Allora perché ogni giorno incontro più di una bicicletta sulla mia strada? Foro Boario/Viale IV Novembre/inizio Via Bologna per fare qualche esempio. Non sporadici incontri, quotidianità. E da automobilista che vi odia, vi informo che esiste OBBLIGATORIAMENTE una pista ciclabile, perché non aspettandomi di trovarvi a ondeggiare in mezzo alla carreggiata, di sera, ovviamente a fanale spento, posso anche urtarvi o aprire uno sportello senza vedervi. E poiché le assicurazioni ribadiscono che avete SEMPRE ragione….
Mi guardate con faccia da pesce lesso, a volte qualcuno lancia un gestaccio….
Dove sono i nostri vigili urbani ogni volta che vi incontro? Beh qualcuno dietro di me, in Via Bologna, poi, davanti al loro ingresso non ne parliamo…., ma quando mai li ho visti fermarvi e togliervi per sempre la spavalderia e la maleducazione?
un’automobilista inc….ata
Miss Fazzoletto
http://www.youtube.com/watch?v=TfuUEiROFg4&feature=player_embedded filmato
VELINE NON STOP DA PM
L'appena stampato (edito è fuorviante) nuovo bollettino di regime PM Piazza Municipale è un altro straordinario indizio letale del degrado della democrazia e della libera informazione a Ferrara: tra omissioni, news ormai esilaranti, veline altrettanto parossistiche, il tutto, ormai è palese, dettato neppure da malcelato ma almeno consapevole autoritarismo democratico, ma proprio dal lentismo mentale che caratterizza l'etnia ferrarese dei gruppi dirigenti (e del governo locale in carica in particolare, ma non solo!), non -sia ben chiaro- il libero popolo ferrarese, sornione fino all'esaurimento nervoso, ma prima o poi destinato alla ribellione. Poi, naturalmente, certa intellighenzia ferrarese storce il naso magari sulle Veline autentiche, stupende fanciulle, della Televisione berlusconiana.
Ad esempio: ovvio, neppure una riga nel bollettino di Marzo sull'evento culturale recente più importante per Ferrara, l'unico evidenziato dai Media nazionali- il centenario Futurista (Rai Due-special Il futuro del futurismo), come sanno anche i sassi, tranne Sateriale, Franceschini e Gessi. Davvero, non lo sanno, non è questione di censure politiche-ideologiche. In compenso il solito spot ormai senile come il Mulino Bianco o la Barilla su Ferrara città delle biciclette: dal socialismo al gaiocomunismo, se si va avanti di questo passo!
Poi: uno zucchero filato... storico-scientifico sulla questione dell' Asilo del Salice, fuori tempo massimo, alla luce di nuovi dati comunicati dopo le bozze di PM.
E così via!!! Ma ottimismo: Via Sateriale... a Giugno sarà inaugurata con certezza matematica...! Chiunque vinca, riparta dalla stagione d'oro dell'ex Duca Rosso, Roberto Soffritti, mai sufficiemente rimpianto, il miglior sindaco mai avuto a Ferrara. Quando c'era Lui, Ferrara città d'arte era una Speranza Reale e la democrazia dei compagni autentici (dettagli, ora certi ovvi chiaroscuri..) non il surrogato allo Yogurt dell'era Sateriale Franceschini Tagliani...
http://www.myspace.com/futurismo2009
http://www.youtube.com/watch?v=7pJmnGovGKY&feature=related filmato
CUCINA SINGLE E NON SOLO. Una storia come tante
Non c’è cosa più triste quando si resta single (oltre ovviamente alla parte di lettone vuota che fa rimpiangere di dormire d’abitudine da un solo lato e dover cambiare le lenzuola ogni settimana con una parte che è praticamente immacolata!),del momento dei pasti.
Il pranzo magari si risolve spesso fuori, tra mense aziendali – chi può- o panini veloci che possono essere condivisi con qualche collega e comunque stanno tra la fine del lavoro e il momento di ricominciarlo, tutta un’altra cosa dalla cena.
La cena è …è…. è SPAVENTOSA.
I miei primi tempi apparecchiavo di tutto punto la tavola(forte dell’idea bisogna reagire alle difficoltà!), talvolta mi mettevo persino la candela, il calice del servizio bello, la fiorentina cotta come piace a me. Ma non serviva a farmi sentire meno sola. Ruotavo la posizione a tavola, finchè ho scoperto quella davanti alla finestra che mi permetteva di guardare fuori e distrarmi; ma i vicini poi guardavano dentro e mi sembrava di essere ancor di più l’unica al mondo a mangiare senza avere qualcuno a fianco. Poi ho smesso di accendere candele, sono passata a bere direttamente a collo della bottiglia e infine a mangiare sul pezzo di carta del salume senza più usare nemmeno il piatto di carta!!! La televisione mi ricordava mia nonna, che la teneva sempre accesa, parlandole, per illudersi di aver qualcuno intorno e mi sembrava ancor di più un buon motivo per non imitarla.
Le rare volte che andavo nei bellissimi centri commerciali, caricavo il carrello come dovessi nutrire una famiglia di 7 persone. Il sabato spesa, la domenica cucina.
Ma avete mai provato a cucinare per uno???Compri il burro e se non ti affretti a surgelare quello che avanza lo devi buttare. Vuoi fare la parmigiana? prendi una melanzana, ti tocca friggerla e riempire la casa di olezzo stilecinese per 45 grammi di materia,aprire un barattolo di pomodoro e pensare che cosa farne della metà che resterà… grattugiare il grana e prevedere una settimana di pasti a formaggio, prima che sappia di sapone. dio, che tristezza è, cucinare per uno???????
una pentola di acqua per 70 gr.di spaghetti??????
un cavolo micro che durerà comunque 3 giorni????? o 3 giorni sempre cavolo….
una baguette che arriva a 4 pasti?????
i tortellini – rigorosamente confezionati – alla panna: due cucchiai di panna e 4 giorni di minestre in cui mettercela per forza?
erbe aromatiche che si dissolvono negli anni, basilico/rosmarino che restano per giorni in attesa di una ricetta che li preveda,biscotti che scadono, grissini non scaduti ma che sembrano di gomma, la rete di arance in sconto che uno a uno ammuffiscono…
Un freezer, che dovrebbe essere più grande del mio armadio per non gettare tutto quanto può essere riutilizzato nel tempo.
vi riconoscete?
Mi sono stancata: ho trovato un comodo bar che con 2 euro di aperitivo mi fornisce la cena ogni sera e pazienza se non mangerò la parmigiana!
Ho scoperto un popolo nelle mie condizioni: di tutte le età. Inutile cucinare con tristezza. Però dopo i primi tempi di euforia per questa comoda soluzione, ho cominciato a pensare. Prima allo stomaco che non può supportare in eterno(visto che la condizione di single è più facile resti eterna!)cibo confezionato, secondo che tutte le sere non si può aver voglia dello stesso cibo.
E mi è venuto in mente che noi del bar che già ci conosciamo e altri che potrebbero aggiungersi potremo organizzare turni settimanali di cene di gruppo. 6/7 per ciascuno. si fanno delle tabelle, esattamente come la pulizia scale dei condomini, e si ospita una settimana intera la gente a cena. così ci sarebbe il tempo di utilizzare tutte le scorte, i pacchetti iniziati, stare in compagnia, scambiare informazioni e trasformare il concetto di famiglia, ecc.ecc.
Oppure, e questo è un mio sogno di quando avevo 15 anni, ma più che mai mi sembra che la trasformazione della nostra società potrebbe trarne vantaggio: organizzare nei condomini o in più condomini(che so al posto delle cantine, dei solai, delle terrazze per stendere) lavanderie comuni(esempio 15 appartamenti: 2 lavatrici a gettone. ci si turna. i gettoni serviranno a fare manutenzione o comprare nuove lavatrici al bisogno; 3 ferri da stiro – sapete quelli professionali bellissimi che appena si tocca una camicia è già pronta per l’indossatura…), saletta per bimbi con “nonnaingamba” o baby-sitter a pagamento in comune che sostituisca quei dopo scuola estenuanti, sky con mega schermo e scelta dei programmi con regola della maggioranza, tavoli con giochi di società dove trascorrere un paio d’ore in barba alla De Filippi,preparazione di cibo a turno per chi vuole aderire. E chi ha idee, si aggreghi. Ma non sarebbe un modo per uscire dalla solitudine che sta invadendo sempre più la porta degli anziani e in larga parte anche quella dei meno giovani che hanno disimparato l’arte dei rapporti di società e si annoiano sempre più spesso?
Miss Fazzoletto
http://www.ibs.it/code/9788817015103/san-valentino-era
http://www.youtube.com/watch?v=N9S9SrdmP10&feature=related Filmato
LA SPESA PER DIVENTARE SPOSA
Diciamolo: trovare un compagno dopo una separazione è impresa ardua. Lo dico per esperienza…
Avventure sporadiche sì, quante se ne vuole, la materia prima non manca, per quanto la qualità lasci molto a desiderare.
Parlando tra “adepti ai lavori” ho scoperto quanto segue e vi passo l’informazione, caso mai siate nell’identica condizione di ricerca di mercato… E cioè che se si vuol “cuccare”bene, non è il caso di andare in discoteca, perché quello è diventato ormai luogo di sfilate narcisistiche a suon di micro indumenti e ragazze anoressiche che fanno della taglia 38 un elemento di successo! E nemmeno in fumosi pub a lanciarsi sguardi eloquenti appollaiate su traballanti sgabelli, ingozzandosi di patatine, che poi si trasformano in cuscinetti adiposi.
E allora dove?
Negli ipermercati,parola di trentenne che ha documentato nero su bianco.
Oddio, ci sono dei trucchetti da seguire, ma non è poi così difficile: carrello quasi completamente vuoto, yogurt, confezione di chiodi o viti, succo di frutta PURO al 100%, qualche confezione di erba aromatica che lasci intendere capacità di gustose preparazioni, detersivi vari per sancire da subito che ci teniamo alla pulizia. Adocchiare carrelli quasi completamente vuoti, quelli, per intenderci, con qualche busta di surgelato “pronto in 5 minuti”, bottiglie di birra, eloquenti scatolette sulla sua condizione di uomo solo. Ah evitate quelli ricolmi di scatolette per gatti: devono andare a dar da mangiare al gatto della mamma ogni giorno mentre lei è in vacanza con il circolo anziani.
A questo punto bisogna inventare la strategia dell’aggancio che dipenderà dalla nostra tipologia e da quella che ci ispira “LUI”.
Possiamo tentare con la confezione di chiodi in mano, sguardo da cerbiatta, a porre qualche domanda tecnica (…scusa…ti sembrano adatti per….?????),che lasci intendere che pure noi siamo single, oppure bottiglia di vino in mano e domande sugli abbinamenti.
E poi se la persona è gradevole, frequentare assolutamente alla stessa ora il giorno dopo il medesimo punto d’incontro. Auguri! se son rose fioriranno!
La trentenne ha una cugina e un’amica che hanno imbastito storie su questo filo, una delle quali vanta una convivenza da oltre un anno.
Io che di anni ne ho molti di più sono del parere che un negozietto di quartiere, un piccolo supermercato, dove ancora puoi scambiare una parola al banco dei salumi, dove la fretta è meno imperante e la cassiera ti saluta riconoscendoti, sia un’atmosfera molto più magica per futuri incontri!
Miss Fazzoletto
HANS MAGNUM ENZENSBERGER
Questa meraviglia apodittica del grande Spirito Libero europeo (contro certa eterna Casta Intellettuale umanista) calza a pennello per certa politica italiana, della quale di segito un luminoso esempio anche periferico e ferrarese...
Ad esempio, così scrive Estense Com:
E tra i Relatori, aggiunge la testata on line: "...il rettore Patrizio Bianchi, il costituzionalista Paolo Veronesi, Marco Magri, Giuditta Brunelli, Laura Calfà, la pedagogista Antonella Cagnolati) e da amministratori politici che metteranno a disposizione le loro conoscenze su come si governa (il sindaco Gaetano Sateriale , Maria Giovanna Cuccuru, Manuela Paltrinieri, Sergio Golinelli, l’On, Alessandro Bratti, l’europarlamentare Donata Gottardi) e infine da funzionari, esperti e intellettuali (Andrea Gandini, Fiorenzo Baratelli, Daniele Civolani, Anna Quarzi, Leonardo Raito)".
Ebbene, nulla da ridire, ci mancherebbe (certa Nouvelle Droite ferrarese e no è colta, futuristica e al passo della conoscenza contemporanea, checché ne dicano a Sinistra), su relatori e "Insegnanti" autorevoli di spicco quali Galli, Bianchi, Quarzi, Baratelli e quasi tutti; ma la laurea ad honorem... ad esempio a Franceschini, Sateriale, Bratti (e non solo) è nuovamente e semplicemente un poco ridicolo, rivelatore e di natura psicopolitica.
Nell'era della Sinistra autoestinta, del fallimento conclamato del PD veltroniani e neodemocristiano, di Ferrarropoli, di Napoli e la Jervolino, di Pescara e i certificati medici per... Fannulloni Sindaci, di altri sindaci amici di Dante che si autoincatenano... i resti della Sinistra come al solito, anzichè rinnovarsi sul serio, recuperando aggiornata al duemila certa grande tradizione del PCI e del Socialismo o del reale Stile e Pensiero Democratico mondiali, chiacchierano, fanno i seminari, rasentano l'autoalienazione schizoide di tipo orwelliano istituendo Scuole della Politica.
Completamente - l'attuale PD- fuori di testa, dalla realtà (sia dal Reale che dall'Immaginario- per dirla con... Lacan), direbbero ormai più generazioni! ALTRO CHE PAROLE SEMPRE MERE RAZIONALIZZAZIONI PER NON TRASFORMARSI E EVOLVERSI (E ANCHE SPARIRE MOLTI PERCHE' POLITICAMENTE DEI FOSSILI!).
ALTRO CHE SCUOLA DI POLITICA! URGONO INSEGNANTI DI SOSTEGNO PER IL PD FERRARESE (E NON SOLO) DELL'ANNO 2009!
http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46631&format=html
Da buon ferrarese oggi mi sono fatto la lampada.
Dopo una breve doccia mi sono spalmato di crema dopo-Barba che funziona anche da dopo-Sbronza, dipende da come la si consuma: la dritta del doppio uso mi è stata offerta da una commessa di una nota profumeria del centro, la quale, con gli occhi sgranati, elargisce preziosi consigli ante et post coito.
Consapevole di questo mi sono recato all’aperitivo. Titubante sono andato da Massimo.
Non so se tutti i ferraresi conoscono Massimo, è quel bar di fianco a Mc Donald’s, sotto quella cosa alta e bucata, dove quando piove si fanno laghi di pioggia e tristezza. Non mi viene la parola ma credo che si chiami voltone o cupola, o soffitta di circostanza.
Da Massimo si beve con poco, ma bene.
Vorrei guadagnare qualche soldo con questa pubblicità, ma non sarà così.
L’Aperitivo da Massimo si è svolto nella Seguente Maniera.
Come il miglior Pantani di fronte ai tornanti del Passo Sella, io ho dovuto SCHIVARE ALMENO:
1- un CREDITORE che mi aveva offerto una birra nel 1996 e che ancora devo ripagare;
2- la sorella del mio Ex-Migliore Amico di Convenienza (dal 1999 al 2001);
3- una INGORDA che ho trombato per ben 5 volte e l’ho fatto solo perché ero depresso e mi aveva appena lasciato la mia Ex;
4- ho schivato la mia Ex, che mi guarda come uno sfigato: ha da poco conosciuto l’ INGORDA di cui sopra;
5- tutti i colleghi ai quali ho detto delle palle quand’ero ammalato ma che invece ero in discoteca con il mojito in mano mentre loro si attaccavano alla cannuccia del coca-rum.
Insomma, solo sono un Operaio, non accusatemi.
Un universitario pugliese mi ha detto che “l’omologazione è il mio essere e che il perbenismo è il mio scopo”. Ho bevuto un altro bianco poi ho ripetuto le stesse parole alla signora del banco per chiedere spiegazioni. Con voce rauca, mi ha mandato a fare una pisciata e mi ha detto che forse trombo poco. Sarà.
Così ho fatto. Ho tirato fuori il pisello, mi sono allontanato fino ai giardini lì di fianco e ho fatto pipì. Anche i cocker mi guardavano male.
Avevo freddo, quindi ho deciso di tornare a casa.
Davanti a Settimo ho incontrato un uomo vuoto, cioè una persona distinta che mi ha offerto cose che si possono assorbire dal naso. Ho rifiutato poiché la vita mia consiste nel lavorare, ma lui non lavora mai, io sì, quindi sono andato a letto. L’avessi saputo, oggi mi sarei ritrovato con tutti i punti sulla patente che ho perso perché una sera ho accompagnato a casa mia mamma dopo cena e i carabinieri, credo, ci hanno fermato. Vi lascio pensare a come è finita…
Ora vado a letto.
Ripenso alla mia giornata e cerco di fare battute su me stesso e sugli altri. Penso a mia mamma, alla patente, al freddo che avevo alla schiena e a tutte quelle cose che faccio ogni giorno per non pensare al lavoro. Faccio pipì questa volta nel water, e lo spazzolone che mi hanno appena regalato è un cocker di ceramica. Il poster sopra al mio letto è una foto di mio padre, un carabiniere.
Spero di non avere perso punti.
DAVID PALADA
28 dicembre 2008
david.palada@libero.it
VASCO BRONDI: MUSICA DA CAMERA, OSCURA.
“Erano anni che non mi divertivo così!” diceva un personaggio del film di Salvatores "Marrakech
Express", quando esausto stava per morire assetato nel Sahara.
Nel deserto umido ferrarese ho trovato una minuscola oasi dove si possono bere oltre ai liquori, anche le canzoni. Mi sono trascinato fin lì vincendo la sconfinata apatia che da anni mi tormenta, e ne è valsa la pena (o la penna).
Vi racconterò i visi, le unghie, gli aliti e le tette di quella serata.
Il bar è piccolo, un tetto di cielo dipinto di cortesia, un rumore pacato fatto di cellulari silenziosi, birra gradevole e vini rossi a poco prezzo. Questo posto si chiama Korova, ma mi sembra che non abbia nulla a che fare con lo stimato pub dove si serviva il glorioso Latte-più dell’Arancia Meccanica.
Qui si è esibito il Vasco del posto, si chiama davvero così, Vasco Brondi ed è stato uno splendore. Poiché la musica e la poesia non sono descrivibili dal mio fiacco ingegno, mi limiterò a fotografarvi il pubblico che ho visto.
Vasco è bello, giovane, basettoni lunghi e non curati, che nell’America anni settanta volevano dire libertà e sesso e ancora oggi qualcuno ci si vorrebbe appendere. Una folla di ragazze lo divorano con gli occhi, mentre i maschi lo esaminano rispettosi. Lui è un artista, i ragazzi lo ammettono, poi sconsolati, mentre fanno pipì, guardano avviliti quel coso che hanno tra le mani.
Ma sembriamo tutti felici.
Alcuni origliano i diversi accordi della chitarra con disaccordo, ma dimenticano che sono funzionali al testo, altri invece non coniugano le parole sussurrate - che creano sempre subbuglio - con l’enfasi del silenzio. Uno studente ricoperto di lana ha voglia di fumare, la sua ragazza invece si appoggia al banco per non sudare.
Il bar è pieno. La mia maledetta macchina fotografica mi ha lasciato nel “giorno dei morti”, chiedo ad un amico di riprendere la comunità che sta con il naso verso l’alto, perché è dal soppalco che Vasco canta. La sua voce si abbina con il Valpolicella mentre il bicchiere mi trastulla fra le sue dita – è il calice che mi sta inghiottendo - poi all’improvviso uno strillo, un lamento uscito dritto dal mio cranio mi ripeteva :“Ti porterei a fare un bagno dove affogano le petroliere”.
Mi accorgo allora che non sono parole che nascono da me. Ricompongo le idee nella mia malvagia mente , poi intuisco che sto riflettendo tramite le note che provengono dall’alto, con la musica di Vasco, e alla fine sto macchinando attraverso lui. Vasco mi persuade con volontà, bevo con impotenza liquore e rumore e, piacevolmente isolato, chiudo gli occhi.
“Erano anni che non mi divertivo così!”.
Sono passati quaranta minuti, un uomo ha detto la sua, Vasco Brondi fa crescere questa città, il nuovo umido si insedia, il resto è nebbia.
DAVID PALADA
8 dicembre 2008
CRONICHE FERRARESI 30 NOVEMBRE
Mi chiamano Morgan e stasera sono andato al “Sa di Nano”. Secondo me sa di fogna, ma non per questo fa schifo.
Trovo interessante quei fuochi dove puoi arrostire un dito e ficcarlo dove ti pare. Sempre se la compagnia è interessata.
Mi spiego meglio. Il “Sa di Nano” é un meraviglioso bar odiato da tutti. Fighetti e fighette lo frequentano con passione, tutti lo odiano ma tutti sono di casa.
Parlavo prima dei fuochi. Nella distesa- che bella parola, è rilassante- nella distesa ci sono due magnifici tuberi in acciaio che sfogano fauci di fuoco, cose inutili ma che fanno colpo.
Un uomo calvo- sono tutti calvi lì, non so perché – mostrava ai suoi amici le sue grandi spalle, un altro estremamente abbronzato finiva una discussione al telefonino, ed io cercavo di prendere un po’ di calore dal riscaldamento esterno che esalava passione, caldo e vigore.
Sfortuna vuole che le mie orecchie si siano infilate nei discorsi degli estranei. Parlavano di Juventus e di giubboni in pelle, di barbieri e vuoti a perdere, di mangiate di pesce e di una che non l’ha data, parlavano di me senza saperlo.
Alla fine mi sono riscaldato e svogliato sono andato a dormire.
Non c’è nulla di male a visitare spesso il “Sa di Nano”, basta essere calvi e abbronzati.
DAVID PALADA