sabato 5 novembre 2016

Velvet Underground-"Femme Fatale" from "Velvet Underground and Nico" LP

Ekaterina, quando il fischietto è a luci rosa... Gallery


*nota di Marco Cremonini  

Ekaterina Kostyunina?  Dopo la stessa super sexy Abigail Ratchford ( in questo caso attaccante da brividi caldissimi)  sport ed erotismo segnalano questa giacchetta diversamente nera, a dir poco rosa choc.  In effetti, maliziose o meno, gli arbitri in gonnella dovrebbero essere più diffuse... per lo sport più famoso nel mondo. Inconsciamente o meno, un probabile inedito fair play football in tal caso  potenzierebbe l'ideale, sempre contraddittorio ed astratto, dello sport stesso come messaggero di competizione agonistica ed umanistica e magari veraintegrazione interetnica. Quest'ultima dinamica, una news del nostro tempo poco a volte evidenziata, quanti campioni africani ad esempio nelle principali squadre del pianeta, lasciando perdere i colorati Brasil, dalla perla di un certo Pelè, anche storicamente (come nell'atletica leggera) sempre in primo piano (si ricordi anche e sempre le icone tutt'oggi insuperate di un Owens o un Cassius Clay. 

venerdì 4 novembre 2016

【KraftwerkTokyo】 COMPUTER LOVE KRAFTWERK クラフトワーク

*

di Roby Guerra

Grande cover dei fans Kraftwerk Tokio, o remix se si preferisce per la celeberrima band tedesca di Ralf Hutter (e storicamente Floriam Schneider) padri del futurismo contemporaneo e della musica elettronica, tecnopop per l'esattezza.

Transumanisti MUTARE PERIRE tribute Kraftwerk

L' Asino Rosso Dada compleanno 1 Le Orme tribute

L' Asino Rosso compleanno 1 tribute Depeche Mode

Joy Division - Atmosphere [OFFICIAL MUSIC VIDEO]

CONTRO FERRARA PASSATISTA-schegge di utopia mix 2008

Devo - "Beautiful World"

Intervista al giornalista scrittore Alberto Sacchetti

Oggi ho il grandissimo piacere di intervistare Alberto Sacchetti, un giornalista scrittore di altissimo livello, esperto di cronaca nera e giudiziaria. Alberto Sacchetti ha indagato nel mondo del mistero per il quotidiano “La Nazione” e ha scritto articoli e libri sul mondo dell’agricoltura, romanzi e un manuale di tecnica giornalistica. Ha ricevuto il Premio Nazionale Speciale “Torre di Castruccio” per il giornalismo e la saggistica e il Premio della Provincia di Massa Carrara “Spino Fiorito”.

 

 

D - Alberto, nei tuoi lavori letterari emerge spesso la tendenza a voler indagare uno dei misteri che ha da sempre affascinato l’uomo: l’esistenza di una vita ultraterrena. Ce ne vuoi parlare?

 

R - Cosa c’è di più importante del conoscere il fine ultimo dell’uomo, di capire se la nostra vita sulla terra avrà un seguito nell’aldilà. A questo interrogativo, sull’esistenza della vita oltre la vita, ho sempre cercato di dare una risposta. E questo a prescindere dalle mie convinzioni religiose. Mi sono mosso, in altre parole, senza alcun pregiudizio, indagando come un esploratore nel mondo del mistero. Vedi Stefania, scrivendo il romanzo “La Canzone della Luce”, nel 2005, ho raccolto dichiarazioni di Carlo Casini, presidente del movimento per la vita. Una sua frase mi ha particolarmente colpito. Diceva: “Si nasce nel mistero, si vive nel mistero, si muore nel mistero”. Quella che può sembrare un’affermazione banale, è invece una riflessione saggia sul fatto che viviamo immersi nel mistero, attorniati da fatti che sfuggono alla nostra comprensione usando i parametri della scienza. Ci sono due autori a me cari che mi hanno convinto ad indagare sull’esistenza della vita ultraterrena. Uno è Raymond Moody, filosofo e medico statunitense che ha raccolto testimonianze di uomini e donne di età, razza, culture e religioni diverse che vivendo esperienze di premorte hanno poi raccontato di essere usciti dal proprio corpo e, dopo un  viaggio in un tunnel grigio, di essere stati accolti da esseri di luce ed aver incontrato parenti morti in un luogo di beatitudine, immersi in una luce più splendente del sole. Poi sono rientrati nel loro corpo e si sono sentiti invasi da una gioia immensa. Ecco, di questo parla Moody nei suoi libri ma anche il giornalista Pierre Jovanovic nella sua inchiesta sull’esistenza degli angeli custodi. Proprio in quel libro ho scoperto che anche Caterina Benincasa, più nota come Santa Caterina da Siena, visse una esperienza di quel genere. Era l’agosto del 1370 quando la santa fu deposta nella bara perché non dava più segni di vita. Dopo quattro ore si risvegliò e raccontò al suo confessore che la sua anima si era staccata dal corpo, aveva potuto vedere le pene dei peccatori all’inferno e le anime che si purificavano in purgatorio. Inoltre disse che era stato un dolore dover tornare sulla terra.

 

D - E’ perseguendo questa tua predilezione che hai scelto di scrivere il libro dedicato all’artista Davide Foschi dal titolo “Il segreto di Foschi. L’artista tra luce e mistero”? Ci vuoi spiegare il significato di questa suggestiva definizione?

 

R - L’incontro con Foschi, a Pizzo Calabro nell’estate del 2014, si inserisce in quelle che chiamo sincronie angeliche o del mistero.  In una grotta a pochi passi dal mare, ho ammirato statue scolpite nel tufo. Fra queste quella di San Giorgio che uccide il drago che mi ha fatto pensare all’immagine di Paolo Uccello e agli studi di Leonardo. Ebbene, poche ore dopo nella tonnara  di Marina di Pizzo ho incontrato Davide Foschi davanti alla sua opera del San Giorgio che uccide il drago, metafora della ragione che scaccia i pregiudizi, del bene che prevale sul male, della luce che disperde le tenebre. Parlando con lui ho scoperto che la sua vita era piena di misteri, di colpi di scena e che un filo rosso univa la sua formazione culturale ai suoi studi su numerose religioni e al suo cammino filosofico e artistico. Si trattava di tappe che gli avevano permesso di realizzare opere come la Madonna con Bambino, gli angeli in varie situazioni, il Budda che apre i chakra e l’ultima cena, di chiara ispirazione leonardesca, dove la sua ricerca sul colore, unita ad una grande tecnica, dava modo agli osservatori di trovarsi davanti a mondi di luce e di andare oltre la dimensione terrena. Ecco quindi il titolo del libro “Il segreto di Foschi. L’artista tra luce e mistero”.

 

D - Nella Prefazione del libro hai dichiarato di volerti avvalere dell’indagine giornalistica per analizzare i lati più significativi dell’esistenza di questo giovane artista milanese. Quali sono gli aspetti della sua vita che ti hanno affascinato per l’aura di mistero che li pervadono?

 

R - Innanzitutto l’esperienza di premorte che ha vissuto a dodici anni nella sua Milano. Mi ha raccontato che un enorme blocco di ghiaccio, staccatosi dal tetto di un palazzo di otto piani, lo aveva colpito alla testa. Caduto, aveva poi visto il suo corpo steso a terra dall’altra parte del marciapiede. Così come si vedeva nel film “Ghost”. Una voce gli ha rivelato fatti del futuro suo e dell’umanità, che la morte non era la fine di tutto. E lui ha visto scorrere come in una pellicola cinematografica le varie fasi della sua vita passata. Incredibilmente, quando si è rialzato non aveva neanche un graffio. E’ andato a scuola ed ha svolto alla perfezione il compito in classe di francese per il quale non si era preparato. Ha poi dimostrato di avere un  grande talento per il disegno e la pittura. All’università si è trovato per gioco al centro di una seduta spiritica nella quale un’entità lo ha indicato come un prescelto dandogli perfino un  nome di battaglia. Ha avuto informazioni sconvolgenti su fatti poi realmente accaduti e un’indicazione per cercare il Graal. Un altro aspetto misterioso della sua vita che mi ha affascinato è stato l’incontro con un giornalista milanese che lo ha introdotto nel mondo dell’antroposofia. Questi studi hanno avuto un’importanza fondamentale per la sua crescita spirituale ed artistica.

 

D - Tra le meravigliose opere d’arte di Davide Foschi ce n’è una che forse fra tutte esprime maggiormente l’essenza artistica del suo creatore. Sto parlando de “La Pietà”, una straordinaria opera soggetta a una metamorfosi inspiegabile. Avvalendoti della razionalità tipica dell’indagine giornalistica sei riuscito a dare una spiegazione a questo incomprensibile fenomeno?

 

R - Non ci sono riusciti gli studiosi che lo hanno esaminato a chiarire il fenomeno di un  quadro che muta forma nel tempo. Davide lo ha dipinto nella Pasqua del 2009 in un momento particolarmente doloroso della sua vita. E questo, mi ha confessato, “per resuscitare quello che era morto in me”. Cercava un  legame, un ponte fra Oriente e Occidente, come aveva fatto per la Madonna con Bambino. Appena inizia a dipingere cade in uno stato di trance. Quando si risveglia si trova di fronte ad una tela nera. Toglie il colore e affiora l’immagine del manto della Madonna, col figlio sdraiato e una grossa croce. Segni che gli ricordano la Pietà Rondanini di Michelangelo. Nel quadro le altre immagini nel tempo cambiano. Alcune spariscono, altre appaiono. Io l’ho visto per la prima volta nel novembre del 2014 a Milano, a casa Foschi. Quando l’ho rivisto nel settembre del 2015 nella sala comunale di Massa durante la presentazione del libro, alcune immagini erano rimaste, altre erano scomparse e ne ho viste di nuove. Uno scrittore, con un passato da cronista come il mio, registra ciò che ha osservato. Dare una spiegazione a un fenomeno del genere è impresa difficile. Nel libro fornisco una spiegazione ai misteri che circondano la vita e le opere dell’artista. Per la Pietà, che sembra abbia vita propria, si può dire che si tratta di un’opera concepita con una prospettiva opposta a quella del quadro di Dorian Gray: non è infatti la ricerca del piacere a dominare sull’arte ma è l’arte che cerca la via per raggiungere le vette più alte dello spirito.

 

D - Davide Foschi è anche l’ideatore del Metateismo, un movimento d’avanguardia che in poco tempo ha aggregato intorno a sé migliaia di sostenitori da tutto il mondo. Quali sono gli aspetti che ti hanno maggiormente colpito di questo movimento?

 

R - La sua è un’impresa titanica iniziata nel Dicembre del 2012 con il Manifesto dei Metateismo, un  movimento che intende far dialogare persone unite dall’idea che l’arte abbia un valore iniziatico, desiderose di dare un senso al loro cammino di vita e artistico. Mi ha colpito la volontà di unire sotto la stessa bandiera uomini e donne che hanno riscoperto o vogliono riscoprire la sacralità dell’arte, che credono nella libertà dello spirito tipica dell’uomo rinascimentale con obiettivi e speranze dell’uomo di oggi. Mi affascina l’idea di un ponte che leghi insieme il passato il presente e il futuro. Mi piace l’idea di dissipare le tenebre con la luce dell’intelligenza e dello spirito. E’ un movimento che fa dialogare coloro che credono, i teisti, con  coloro che non credono, gli atei, creando un denominatore comune che unisca gli uomini. Mi colpisce il fatto che punti al bene dell’umanità e non si rivolga solo agli artisti ma anche a letterati, poeti, scienziati, economisti e ad altre figure per comporre il puzzle del Metateismo, un movimento che ha le radici piantate nel passato ma che si muove dinamicamente verso il futuro.

 

Bene, Alberto. Mi ha fatto un immenso piacere parlare con te di questo libro che ho trovato davvero “illuminante”. Un libro in cui vengono affrontate importanti tematiche esistenziali e filosofiche in una maniera estremamente godibile e fruibile da tutti. Un libro che arricchisce lo spirito, ma anche la mente.

 

Stefania Romito (Ophelia’s friends)

 

 

giovedì 3 novembre 2016

La lezione di russo di Piero Gobetti

Quando  qualche anno fa scrivevo IL DEMONE RUSSO e MOSSA DI  CAVALLO, a seguito della mia intervista a Radio 24 de Il Sole 24 Ore su IL TEMPO E LA MEMORIA-LA STORIA DI MICHELE CASALINO, la Russia consolidava apertamente , con Vladimir Putin, un processo di ritorno trionfale al suo antico spirito messianico-imperiale, incarnato in ogni fase della storia russa dall'autocrate di turno, dagli zar ai gerarchi sovietici, Stalin in primis, Può pertanto sembrare singolare che un intellettuale come Piero Gobetti, in tempi certamente non sospetti, prendeva coscienza di una costante dinamica e ciclica dello spirito russo, che non si ferma solo al fenomeno del potere, ma investe i diversi aspetti o anime di quella società.

Il futurdada Ezra Pound? Tomba indecorosa

di Roby Guerra

La denuncia è clamorosa e la dice lunga sui grandi piani dell'era Franceschini per valorizzare la risorsa mondiale arte e turismo e storia d'Italia e magari l'antico Impero Romano.
Neppure  è bastato anni fa un certo Massimo Cacciari a sdoganare non solo il grandissimo Ezra Pound, uno degli scrittori e poeti più geniali del Novecento intero, poi come noto gulagizzato culturalmente dai celebri teorici anche italioti dell'arte (non per l'arte ma per il Partito e l'ideologia comunista).

Faccio, un comunista ferrarese...

di Benito Guerrazzi




Faccio*, blogger di Estense com..., ma autocritica mai? Nel 2016 Faccio è ancora un vero comunista ferrarese, non il peggiore, ma continua a credere palesemente nell'utopia fallimentare comunista, negando la storia reale. Comunismo e Nazismo uguali, totalitarismi criminali con milioni e milioni di morti (molti di più nei regimi comunisti, e poco importa l'eccezione italiana che poi fu un piu soft socialismo anche propulsivo, chi lo nega, ma...).

NELLE SCUOLE ITALIANE PIRANDELLO è STUDIATO MALE

  Pierfranco Bruni
A 150 anni dalla nascita di Pirandello le scuole italiane parlano ancora di Forma e Relativismo.

Un atto di accusa di Pierfranco Bruni per non aver celebrato Pirandello a 80 anni dalla morte e per continuare a trattarlo con vecchi metodi stereotipati

 

Mondo in Cammino: NEWS OTTOBRE 2016

 
 by Mondo in Cammino


 
NEWS DEL 23 OTTOBRE 2016
Anteprima: sempre in cammino...per andare "oltre"...per un aiuto concreto ai terremotati, a Radinka, per incominciare ad aderire per il 2017 (con il consueto libro in regalo). senza dimenticare l'importante evento del 10 dicembre e le altre news.

Il ferrarese Alfredo Pini - Quasi per caso - Mostra personale a Mirandola (Mo)



 ALFREDO PINI   "Quasi per caso"


Inaugurazione sabato 12 novembre 2016 ore 17 presso Foyer aula magna R.L. Montalcini - Via 29 Maggio - Mirandola (Mo)

La mostra resterà aperta fino al 12 Dicembre 2016 con orari sabato e domanica 10-12 e 16-19


    
 



mercoledì 2 novembre 2016

LA LEZIONE DELLA LINGUA LATINA TRA MODERNITA' E SINTESI

Se i Greci, per dirla con Aristotele, attribuivano il primato alla conoscenza, per i Latini il primato poggiava sull'azione. Non è un caso che se per il vecchio Catone bisognava attenersi esclusivamente ai fatti (fare e poi dire, dunque: tenet res et verba sequentur...): il latino era infatti, inizialmente, una lingua di soldati e di agricoltori e non di filosofi come il greco, con il rispetto della sintesi rispetto ai giri di valzer delle parole, a quelli che si usa dire dei meandri. E perciò il latino resta tuttora una lezione di fronte all'imprecisione linguistica odierna che continua a sfornare termini ibridi e multiformi, tanto più inefficaci e inutili, proprio perché indefiniti, paradossalmente tortuosi e vuoti,mistificati e mistificanti.

martedì 1 novembre 2016

La Spal persino in 3D contro l'Avellino, tripletta di bomber Antenucci

 di Marco Cremonini

La legge del 3, ovvero 3 goal della Spal al Mazza, quasi rigorosamente inflitti agli avversari in questa prima fase del campionato di Serie B (tranne il Verona, curiosamente alla rovescia e in altra rara occasione), in questo caso al non banale Avellino, caratterizza quasi i biancoazzurri: di questo passo e con questo ritmo in casa almeno, club la Spal che può anche sognare qualcosa di più di una veloce salvezza. 

DOVE VA LA RUSSIA?

Casalino Pierluigi

Non è infrequente leggere le interpretazioni di qualche analista sul nuovo corso della Russia di Putin: una Russia che riscopre una vague nazionalistica senza precedenti almeno da quando si è frantumato l'ordine di Yalta negli anni 1989-1991. Come ogni altro popolo, i Russi, nel loro complesso, non nutrono grande interesse per il mondo esterno. non è un caso che accettano, di rimando, l'annessione della Crimea, rinunciando a individuarne le responsabilità.

COSENZA. “Che il dio del Sole sia con te”

  di Pierfranco Bruni
 
Martedì 8 Novembre ore 18.00
Sarà presentato nell'elegante Villa Rendano di Cosenza  il  romanzo "Che il dio del Sole sia con te" di Pierfranco Bruni con Video di Anna Montella
Nel corso della serata verrà consegno il Premio Magna Grecia – Troccoli 2016 per l'Editoria e saggistica a Luigi Pellegrini
 Il viaggio sciamanico nell'alchimia della parola di Pierfranco Bruni

NEL NOME DELLE MACCHINE...

Casalino Pierluigi

Nella Repubblica Platone elogia la divisione del lavoro, le Macchine nella modernità..., esaltando la possibilità di sfruttare al meglio in un gioco di squadra le capacità e le potenzialità individuali. Potenzialità che dovrebbero assegnare a ciascuno, nell'ambito delle singole inclinazioni naturali, "una cosa sola" per la miglior riuscita collettiva. Si tratta tuttavia di una formulazione ambigua, quella del filosofo greco, perché occorre veramente capire cosa significhi "la cosa sola" che ciascuno deve fare: per Platone tale "cosa sola" sarebbe un mestiere dotato  di una specifica e complessa struttura (il sarto, il calzolaio, l'agricoltore, altro ancora).

lunedì 31 ottobre 2016

Secolo d'Italia: Speciale Terremoto Centro Italia


Lunedì, 31 Ottobre 2016
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La terra continua a tremare senza sosta. Senza dare tregua alla paura. Senza lasciare spazio alla speranza che l’incubo possa finire, che si possa tornare alla normalità, rientrare nelle case abbandonate di corsa e senza riuscire a mettere in salvo nient’altro che la propria vita.                                                                                                                                                                                                           Leggi tutto >
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L'IDEA DI DESTRA DEL GIORNO

 
 
 
 
Secolo d'Italia
Registrazione Tribunale di Roma n. 16225 del 23/2/1976
Redazione: Via della Scrofa, 39 – 00186 Roma
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