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lunedì 14 dicembre 2009

SGARBI a Gerusalemme e Betlemme

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Il critico d’arte e sindaco di Salemi al «Festival di Arti

e Mestieri Antichi della tradizione italiana»

Sgarbi: «Gerusalemme e Betlemme luogo di dialogo armonioso tra le religioni»

Nella città della Palestina l’incontro con il Ministro del Turismo e delle Antichità palestinese Khouloud Daibes-Abu

 

BETLEMME – Il critico d’arte e sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi è rientrato ieri in Italia da un viaggio in Israele e Palestina dove, tra gli altri, ha incontrato a Betlemme il Ministro del Turismo e delle Antichità palestinese Khouloud Daibes-Abu, nell’ambito degli incontri istituzionali promossi dall’Ufficio per la Cooperazione Internazionale del Consolato Italiano a Gerusalemme in occasione del «Festival di Arti e Mestieri Antichi della Tradizione Italiana».

 

Sgarbi, accompagnato dal Direttore dell’Ufficio di Cooperazione, il dottor Giannandrea Sandri, si è intrattenuto per circa un’ora con il ministro palestinese affrontando peraltro, la difficile situazione dei confini e dell’occupazione che oppone l’Autorità Nazionale Palestinese allo Stato di Israele.

 

«Noi – ha esordito il Ministro palestinese Khouloud Daibes-Abu ospitiamo nella nostra terra siti religiosi di universale valore. Rispettiamo le accumulazioni della Storia e ogni sito religioso indipendentemente a chi appartiene. A Gerico per esempio – ha sottolineato il Ministro - ci sono sinagoghe che noi teniamo aperte e rispettiamo»

 

Sull’occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele il Ministro ha osservato: «La cultura in questa situazione difficile ci aiuta a mantenere i legami con i popoli. L’occupazione ci porta ad esprimerci attraverso la cultura; così facendo abbiamo una speranza per un futuro migliore.

La cultura, in queste condizioni di chiusura, è per noi una priorità. Purtroppo ci sono pochi programmi della cooperazione internazionale rivolti alla cultura; l’Italia però è uno dei pochi paesi che investe parecchio in questo settore»

 

Vittorio Sgarbi ha osservato: «Io sono da molto tempo in buoni rapporti con il mondo palestinese ed ho più volte incontrato Arafat. Più di 10 anni fa – ha ricordato Sgarbi - ho svolto alcune azioni, diciamo così, anti americane, violando, con un piccolo aereo, l’embargo in Libia e in Iraq»

 

Sgarbi ha indicato al Ministro i legami tra Salemi, il mondo musulmano, cristiano ed ebraico: «La nostra è una città che tiene vivo il tema del dialogo delle religioni; in passato abbiamo avuto, in una condizione di pacifica convivenza, un quartiere ebraico, uno cristiano e uno musulmano che testimoniano una tradizione di grande dialogo. In questa situazione di perenne conflittualità, proprio attraverso la mediazione della cultura, ci proponiamo come una sorta di porto franco dove promuovere il dialogo»

 

Sgarbi non ha mancato di dichiarare come il confronto tra i due paesi «sia di fatto sovrastato dalla forza di Israele. La quale forza – ha detto Sgarbi – poggia su due ragioni: primo che Israele ha uno Stato, secondo che la sue rivendicazioni non sono sostenute da atti terroristici.

Il mondo palestinese porta invece con se una sensazione di continua guerriglia mettendo in discussione i valori dell’Occidente.

Il popolo palestinese – ha sottolineato Sgarbi - che è vittima, passa invece per un popolo pericoloso. Questo non accade per Israele per la percezione che vi è in Occidente. Nelle nostre scuole italiane ci sono i crocifissi. Nessun ebreo chiederebbe di togliere i crocifissi, ma un musulmano lo fa. Nella percezione dell’Occidente il mondo arabo e musulmano sono contro i cristiani.

Penso che Betlemme e Gerusalemme possano diventare il luogo di un dialogo armonioso tra le religioni, e quindi anche presidio di una civiltà musulmana che non è contro. Questo è il messaggio che deve arrivare a noi, non quello di Al Qaeda o di Amadinejad »

 

l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

www.cittadisalemi.it

Video http://www.youtube.com/watch?v=9kvPNqCDe38

sabato 5 dicembre 2009

SGARBI porta SALEMI a GERUSALEMME E BETLEMME

 

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Lunedì l’inaugurazione del «Festival di Arti

e Mestieri Antichi della tradizione italiana»

Vittorio Sgarbi porta Salemi

a Gerusalemme e Betlemme

Una «Cena di San Giuseppe» sarà esposta all’interno della Basilica della Natività


GERUSALEMME – Vittorio Sgarbi porta Salemi in Terra Santa, riallacciandosi, anche con questa nuova iniziativa, al tema religioso che ha ispirato prima il «Festival del Cinema Visioni» e poi il «Festival della Cultura Ebraica e d’Israele» conclusosi pochi giorni fa. Salemi, tra l’altro, ha un forte legame storico con gli ebrei: nel 1492, prima dunque del decreto di espulsione degli ebrei dalla Spagna, a Salemi vi era una comunità numerosa insediatasi nel quartiere della Giudecca, ancora oggi riconoscibile.


Dunque, ancora un momento di promozione dell’immagine della città siciliana all’estero, stavolta con la partecipazione del Comune all’importante «Festival di Arti e Mestieri antichi della tradizione italiana» che si svolgerà a Gerusalemme e Beetlemme da lunedì 7 a domenica 13 dicembre.

Salemi sarà protagonista per un giorno, martedì 8 dicembre, con le «Cene di San Giuseppe», i tradizionali altari votivi che si allestiscono ogni anno in onore del santo e che richiamano in città migliaia di visitatori.


Il festival, promosso dal Consolato d’Italia a Gerusalemme e dall’Ufficio consolare per la Cooperazione italiana allo Sviluppo è stato ideato «per valorizzare - spiega il Consolato in una nota - nel contesto speciale e unico di Gerusalemme e Betlemme, le usanze popolari e devozionali dell’arte italiana. L’obiettivo è quello di avvicinare importanti culture del Mediterraneo e promuovere il dialogo finalizzato alla conoscenza reciproca. Il tema conduttore del Festival è la valorizzazione artistica delle tradizioni popolari del nostro Paese in un contesto da cui esse ricavano una lontana origine: madonnari, pupari e musicisti si esibiranno nelle piazze di Gerusalemme e Betlemme insieme ad artisti palestinesi; un viaggio nelle tradizioni artistiche italiane accompagnato da ritmi e colori che accomunano le terre del Mediterraneo. Una manifestazione all'insegna della riscoperta di culture antiche, quattro giorni di iniziative presentate in luoghi unici di forte valenza storico, artistica e religiosa: la Piazza della Mangiatoia della Basilica della Natività di Betlemme e il Teatro Nazionale Palestinese di Gerusalemme»


La Città di Salemi sarà dunque presente con le «Cene di San Giuseppe», secolare rito religioso che si svolge il 19 marzo di ogni anno quando, in coincidenza con l’arrivo della bella stagione, si manifesta a Salemi la venerazione verso San Giuseppe, il Patriarca, Santo Tutelare degli orfani e dei poveri, con altari devozionali tutti ornati di pane lavorato artisticamente, chiamati per l’appunto «Cene di San Giuseppe», denominazione che vuole ricordare l’ultima cena di Gesù con gli apostoli, il sacro banchetto che istituì l’Eucarestia. Le origini si perdono nel tempo, ma il rito, che si riallaccia a usi pagani, conserva il valore della tradizione da una generazione all’altra e continua a testimoniare il fascino incantato della spontaneità dei cuori e della nobiltà dei sentimenti.

La «Cena» nasce originariamente come voto di ringraziamento o come propiziazione di una grazia da parte di una persona devota, che si è impegnata con San Giuseppe a fare un convito di beneficenza per tre bambini poveri che rappresentano la Sacra Famiglia. Si scioglie quindi una promessa, si adempie un voto fatto per fede e si segue la tradizione che ha, da sempre, un cerimoniale, fatto di gesti rituali, preghiere, canti, legato ad una simbologia assai complessa


Al festival di Gerusalemme e Betlemme il Comune, con il prezioso supporto della Pro Loco guidata da Giuseppe Pecorella, ha portato una «Cena» in scala, realizzata grazie al lavoro di quei pochi devoti che ancora tramandano questa tradizione: sarà allestita all’interno della Basilica della Natività a Betlemme. Due donne, Dina Capizzo e Anna Maria Catalanotto, dimostreranno dal vivo come avviene la lavorazione del pane di San Giuseppe e la particolare arte dell’intaglio artistico. In sostanza, realizzeranno un laboratorio del pane spiegandone e mostrandone tutte le fasi.


Ma non finisce qui. Il festival è un importante palcoscenico mondiale perché a Gerusalemme e Betlemme arrivano di continuo migliaia di turisti da ogni parte del mondo. Per questo Comune e Pro Loco hanno portato qui 100 chili di pane, secondo le diverse forme che si utilizzano per addobbare gli altari, da distribuire gratuitamente ai visitatori del Festival.

Oltre alla «Cena» saranno esposti dei grossi pannelli fotografici, realizzati dai giovani stagisti che collaborano Vittorio Sgarbi a Salemi, che rivelano gli angoli più suggestivi della cittadina ed in particolare del suo centro storico.


Vittorio Sgarbi giungerà a Gerusalemme lunedì 7 dicembre. Nell’agenda del critico d’arte un incontro con il Console Luciano Pezzotti, la visita a musei, siti di interesse storico ed artistico e alla città di Gerico.


Il Festival si aprirà lunedi’ 7 dicembre 2009 a Betlemme con l’esibizione del Coro Magnificat diretto da Hania Soudah Sabbara nella Basilica della Natività (Chiesa di Santa Caterina) con gli arrangiamenti dell’organista del Santo Sepolcro di Gerusalemme Padre Armando Pierucci.



l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

www.cittadisalemi.it

video http://www.youtube.com/watch?v=-uFEvArFZjg