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mercoledì 16 ottobre 2024

Ferrara, 5 meeting incontri , news su Italo Balbo

 https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/italo-balbo-nuove-ricerche-e-studi-il-gerarca-svelato-in-cinque-date-2d558985

 Si apre oggi una rassegna di carattere storiografico curata da docenti universitari e dall’Isco di Ferrara. talo Balbo, un nome che continua ad alimentare grande interesse. Alla luce di nuovi documenti e ricerche, l’Istituto di Storia Contemporanea e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara hanno organizzato una serie di cinque incontri aperti al pubblico con l’intenzione di indagare la discussa figura del gerarca fascista nato a Ferrara. A dispetto dei rischi di un’azione come questa, inevitabilmente legati al timore che l’approfondimento storico possa scivolare nell’apologia, è tuttavia opportuno affrontare la prova: l’aggiungersi di fonti e l’affacciarsi di nuove letture impongono infatti di rimettere al centro dell’attenzione una figura storica come quella di Balbo, anche nell’ottica in cui analizzare la storia del gerarca ferrarese possa fungere da chiave esplicativa di un’intera epoca...Così facendo, possiamo realmente consentire un notevole arricchimento delle conoscenze relative al fascismo di cui possediamo. A quasi quarant’anni dai lavori di Giorgio Rochat e Claudio Segrè, è dunque opportuno riprendere in mano il dossier relativo a Balbo. Ancor più forte è la convinzione in ragione della doppia donazione realizzata dagli Eredi di Italo Balbo all’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e all’Archivio centrale dello Stato, dove si trova il ricco archivio sul gerarca ferrarese. Su questa linea sono dunque organizzati gli incontri, con l’intenzione di dare una prima spinta che possa in sostenere la ripresa della ricerca storiografica. Affidati a studiosi da tempo impegnati nell’approfondimento del dibattito, questi incontri rappresentano un’occasione preziosa di arricchimento personale e collettivo.

Dopo molte costamti parole, finamente in contri critici e innovativi sul grande Italo Balbo, nonostante la fama nel mondo anche recente,  boioocottato a Ferrara; sembrava da tempo iminente ugrande convegno, magari a cura di Sgarbi, ma, probabilmente per l'opposizione fuori storia e tempo del Pd, nulla...Asini Rosso;  Balbo fu certamente figura storica importante per Ferrara, anche controversa per certi aspetti politici, in ogni caso. con le note trasvolate atlantiche noto a livello mondiale,non solo in America, collaboratore culturale per il sorprendente aperto Corriere Padano di Nello Quilici, ci scrisse persino e non solo Bassani...



 

martedì 28 giugno 2016

Ferrara perde anche l'Archivio privato di Italo Balbo, trasvolatore di fama mondiale

Nota di AsinoRosso

Non bastava già l'incredibile cecità nel 2016 di Ferrara PD contro l'ottimizazione, anzi il mero progetto e lampadina cerebrale vista certa censura da 1948 (pure li Balbo fu assolto dai compagni in un processo virtuale ma reale sul caso Don Minzoni, piu avanti Togliatti!) del trasvolatore e anche fascista spesso dissidente Italo Balbo, di celebrità internazionale. Qua ancora tabu persino importare la mostra tour in giro per l'Italia e non solo, anche una semplice via, a Chicago-Usa, non il borgo natale di Maisto, Baratelli, la Quarzi o De Michele, missione impossibile!
Ora perso anche l'archivio privato del trasvolatore donato, come si legge su Il Giornale d'Italia, diretto da Francesco Storace, allo Stato Italiano...   Chapeaux alla rovescia!
***http://www.ilgiornaleditalia.org/news/cultura/878504/L-Archivio-privato-di-Italo-Balbo.html
............
"Una straordinaria documentazione che ora sarà catalogata e poi messa a disposizione degli studiosi
Si è svolta martedì scorso presso l'Archivio Centrale dello Stato di Roma la presentazione dell'Archivio di Italo Balbo  a seguito dell'acquisizione da parte dell'Archivio centrale dello Stato delle carte private di Italo Balbo, donate dal figlio Paolo. Un carteggio importante, che permetterà un'indagine ancora più approfondita delle vicende storiche dalla Prima Guerra mondiale alla nascita del Fascismo, dalla nascita del Ministero dell'Aeronautica alle trasvolate atlantiche fino al Governatorato italiano in Libia. Parliamo di trent'anni della nostra storia, dal 1911 al 1940"
..............................

venerdì 2 gennaio 2015

Lorenzo Barbieri su Italo Balbo Trasvolatore

Lorenzo Barbieri


 AA.VV. La Grande Guerra Futurista... Italo Balbo Trasvolatore (La Carmelina, 2014)

photo Alberto Guarnieri(*) Mari e Cieli di Balbo Ed. Il Girasole, 2014

(Estratto..La Grande Guerra Futurista.....) 

Italo Balbo squadrista, solo un demone del regime cosiddetto?  - Sulla generalizzazione, per formazione ed animo, non mi si troverà mai d’accordo. Italo Balbo, così come il fascismo più in generale, immergendoci nella profonda ermeneutica che la distanza temporale ci offre e al riparo dai numerosi falsi storici creati dalle parti, lo possiamo, con assoluta serenità, affermare: non era un demone.
Possiamo certamente discutere della contrapposizione tra il Caffè Mozzi e l’Hotel Byron, sul
percorso di formazione dell’ossatura del regime ma il ruolo di   Balbo, tra le luci e le ombre, va
considerato all’interno del complesso universo del fascio littorio.
E questo non perché Balbo cercò di conservare l’adesione al partito repubblicano, né per via del suo voto contrario al Gran Consiglio del Fascismo il 15 febbraio 1923.
Il regime cosiddetto non era forse nato dalle premesse culturali ed artistiche del futurismo
marinettiano? Non era forse ispirato dalla letteratura decadentista dannunziana? Non era forse il canale di sfogo dell’arditismo (naturale conseguenza del conflitto bellico mondiale) e di un
emergente sindacalismo rivoluzionario di natura sorelliana?
Non era, in ultima analisi, il “tubo vuoto” di cui parlava Pirandello? Io penso di sì, io credo di sì.
Una precisazione sulla demonizzazione di Balbo però è dovuta. Il frutto, anzi il fardello dei regi
decreti del 1944 ancora oggi pesa sulla biografia storica e sulla memoria collettiva dell’aviatore
estense, la cui unica colpa è di essersi librato in volo sui cieli di Derna il 28 giugno 1940.
Noi, oggi, uomini del XXI secolo, possiamo e dobbiamo poter vedere le cose per ciò che sono,
evitando le unitili acredini ideologiche.


Info ulteriori 
http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2014/12/18/NZ_30_11.html
 http://www.huffingtonpost.it/2014/07/28/italo-balbo-trasvolata-atlantica-mostra-mari-e-cieli-di-balbo_n_5625884.html



 


domenica 28 dicembre 2014

Ferrara: l'associazione Italo Balbo per un grande museo d'audience internazionale

Redazione

Intervista a Alberto Ferretti, fondatore della neonata Associazione

Nel'ebook la Grande Guerra futurista (AA.VV.) La Carmelina edizioni, una sezione specifica su Italo Balbo, il grande trasvolatore, oggi celebrato a Orbetello, Roma, Montreal in una grande mostra tour itinerante  ma non a Ferrara (sua città natale). La stessa ingessata città d'arte estense, pare timida nel segnalare quel che altrove, ci riferiamo all'ebook e alla stessa parte specifica su Italo Balbo (con intreventi di politologi locali ma anche scrittori di fama nazionale): la News è segnalata, ma con stile minculpop di provincia (ovvie le motivazioni ...), la stessa associazione  distrattamente rimossa ...
In ogni caso, tratta dall'ebook, ecco una intervista eloquente che esemplifica  nello specifico ..  lo stato dei lavori per concretizzare già nel 2015 un Museo ad hoc per Italo Balbo trasvolatore che darebbe certamente - come ben spiegato da Ferretti - audience internazionale a Ferrara..

D - Un museo Italo Balbo a Ferrara, revisionismo o grande scommessa turistico-culturale?
R -ALBERTO FERRETTI
 Altroché revisionismo! Ma come? In tutto il mondo si organizzano e allestiscono mostre e
rassegne per attirare visitatori, per creare cultura, indotto, far conoscere la storia del proprio passato
agli studenti. Spesso e volentieri proprio su quelle imprese, su quel periodo e su quegli uomini,
mentre solo qui da noi (anche se esistono amministrazioni assai più aperte e lungimiranti, anche se
dello stesso segno politico) si continua con l’oblio o ancor peggio con la strumentale vulgata
antifascista, perdendo occasioni, tempo e spesso la faccia di fronte al mondo intero, che invece la
guerra, con i suoi strascichi, l'ha superata ormai da decenni.
Proprio a settembre dell'anno scorso, ad esempio, un film originale sulla seconda trasvolata atlantica
ha fatto vincere all'Arma Aeronautica Italiana, la rassegna della 4^ edizione del Festival
internazionale di Film storici e militari di Varsavia.
In questi mesi, invece, una mostra itinerante intitolata "Mari e cieli di Balbo" che ripercorre
l'impresa degli "Atlantici" per la prima volta nella storia su quella stessa rotta che poi sarà utilizzata
da tutti gli aerei di linea ancora ai giorni nostri. Questa mostra, corredata da un saggio di Paolo
Mieli, è partita da Orbetello (dove si sta allestendo, a proposito, una mostra permanente
all'idroscalo), arriverà a Montreal, a Chicago, e toccherà molte altre località in Italia e all'estero.
Unica cenerentola, dove sarà invece impossibile vederla, ahimè, proprio la sua città natale: Ferrara.
Vogliamo ancora parlare di revisionismo oppure, viceversa, di ottusità mentale, politica e storicoculturale
dell'amministrazione di sinistra estense che sull'antifascismo ha costruito la sua carriera e
le sue "fortune" elettorali (e non)?
Può un personaggio come Italo Balbo essere dimenticato proprio dalla sua città natale? Può una
città, che si dichiara d’arte e cultura, negare e/o nascondere al grande pubblico nazionale e
internazionale di far conoscere le gesta e i luoghi in cui è nato, è vissuto ed ha operato uno dei suoi
più illustri concittadini, sicuramente il più illustre anche all’estero tra i contemporanei?
Noi pensiamo di no. E allo scopo di riscoprire Italo Balbo si sta organizzando un’Associazione
Culturale, promossa dallo scrivente e da diversi altri appassionati di storia contemporanea e
collezionisti ed esperti di cimeli ed opere dell'epoca, col fine di organizzare una rassegna e magari
in futuro un museo e una fondazione su Italo Balbo e sugli "Atlantici", che potrebbe attirare, tra
l'altro, numerosi visitatori e turisti da tutta Italia e dall'estero con grande indotto per l’intera città e
le sue imprese. Un luogo unico e caratterizzante che potrebbe divenire in brevissimo tempo e con
pochissima spesa uno dei fiori all’occhiello della città e della regione.
I luoghi deputati a ospitare una simile rassegna, tra l’altro non mancherebbero, e sarebbero stati già
individuati dall'associazione. Ad esempio nella casa natale di Balbo a Quartesana, già ex scuola ed
ora chiusa e lasciata andare alle intemperie, o ancora nel Palazzo dell'Aeronautica di viale Cavour,
lo splendido palazzo in stile razionalista edificato dall'Ingegnere comunale Savonuzzi su volontà
proprio di Italo Balbo.
La scommessa è partita, ed anche questo e-book si prefigge di far recuperare al Trasvolatore
Ferrarese il proprio posto nella Storia Patria.




sabato 27 dicembre 2014

Italo Balbo trasvolatore eBook La Grande Guerra futurista buca i Media


AZIONE FUTURISTA FERRARA  INFO
Poco evidenziato a Ferrara (poco natalizio un mix tra futurismo, prima guerra mondiale e ..Italo Balbo!) l'ebook La Grande Guerra Futurista ... Italo Balbo Trasvolatore, a cura del neofuturista R. Guerra, edito da La Carmelina (Ferrara-Roma) a quanto pare sta bucando i media fuori mura. L'ebook include i seguenti autori (oltre 20 da tutta Italia) , tra fisici, ricercatori aerospaziali e futurologi (Vatinno, Russo, Saccoccio,  Casalino, Vaj), sociologi  e filosofi (Manias, Giovannini, Siniscalco, Scorza, Venturini, Sgroj) artisti (Cecchini, Fiore, Conte, Calselli, Daco, Pignalosa), scrittori (Ferrante, Pinna, Melandri, Roversi, Tani), politologi (Barbieri, Ferretti, Guglielmini, Giardini).
Meteo Web (testata magazine prossima alla Comunità Scientifica),  daringtodo (quotidiano d'arte e d'informazioe culturale), CinqueWNews (diretto da G. Rapuano e con collaboratore P. Bruni del Sindacato Liberi Scrittori e consulente Min. dei Beni Culturali) e La Notiziah24 (quotidiani web  Area Roma Capitale) segnalano  rilanci significativi.  (Vedi Link in merito). Segnalazioni ampie  in generale o mirate su alcuni contributi specifici, ad es. uno su Giuseppe Manias (curatore Biblioteca Gramscina Ales-Oristano), uno sui ferraresi e non solo che hanno scritto su Italo Balbo- La Notiziah24 . Di seguito un estratto incendiario di Guerra su Italo Balbo...(attualmente  in Italia e Canada è in corso  una Mostra itinerante) che sintetizza l'obiettivo di alcuni dei ferraresi  per promuovere  nel 2015 un futuro Museo Italo Balbo a  Ferrara o Quartesana (Ferretti stesso ha appena fondato l'Associazione Italo Balbo con l'imprimatur del figlio del Trasvolatore stesso residente a Roma):
"Il misconosciuto eroe atlantico ferrarese, dopo le cadute del Muro di Berlino, dell’Unione Sovietica e di Saddam, esige – ora più che mai – a dire No a...  Soffritti, Siconolfi, Cristofori e ai loro eredi, alla stampa estense sempre intrisa d’acqua inchiostro santa, dimentica dei moniti di Karl Kraus o Oscar Wilde o Orson Welles; a smascherare l’umanesimo comunquista ortodosso o gaio dei paleocompagni al potere. Resistenza ciberpolitica a Ferrara, anche in nome di Italo Balbo, pioniere del cielo, padre fondatore delle fantastiche Frecce Tricolori...".


martedì 16 dicembre 2014

Ferrara, nasce l'Associazione Italo Balbo per il futuro Museo al Trasvolatore ferrarese di fama mondiale (tranne per il PD!)



A tutti gli amici e interessati:
E’ costituita a Ferrara l’Associazione Culturale
 ITALO BALBO

Chi è interessato mi contatti pure qui su fb 
con un messaggio privato  



Naturalmente può aderire all’Associazione 
anche chi non abita a Ferrara!

Art.1 Statuto
Tale Associazione ha fini prettamente culturali e l’interesse della gestione e preservazione dei cimeli e dei ricordi del concittadino Italo Balbo. Lo scopo primario è quello di aprire un Museo per tutelare e divulgare i beni e i cimeli appartenuti al nostro illustre concittadino, uno dei compiti principali dell’Associazione è quello di divulgare e di pubblicizzare, con ogni forma di iniziative, la memoria e le imprese di Italo Balbo. (…etc.)

"Condividere e divulgare, grazie!"
Alberto Ferretti


martedì 8 luglio 2014

2014, Ferrara, il Castello Estense Italo Balbo?

ESTENSE COM

Italo Balbo nacque a Ferrara, precisamente a Quartesana, nel 1896, e fu una delle più importanti figure del Fascismo non solo estense: nell'ottobre 1922 fu uno dei quadrumviri che guidò la Marcia su Roma, in seguito alla quale Mussolini venne nominato primo ministro dal Re.
Ma non fu solo uomo politico: appassionato di aviazione ed egli stesso pilota, compì due trasvolate oceaniche, una fra il dicembre 1930 e il gennaio 1931 sull'Atlantico meridionale e un'altra fra il luglio e l'agosto 1933 sull'Atlantico settentrionale, al termine della quale la sua spedizione fu accolta con onori e festeggiamenti negli Stati Uniti. Governatore generale della Libia dall'anno seguente e comandante di tutte le forze armate italiane nell'allora colonia, fu abbattuto dalla stessa contraerea italiana sui cieli di Torbuk poco dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, un incidente su cui tanta dietrologia è stata fatta.
Ed è all'aviatore che pensava il suo concittadino Mauro Malaguti, consigliere comunale per Fratelli d'Italia, quando ieri pomeriggio in Consiglio ha proposto di dedicargli una sezione in una quella sorta di Museo della Ferraresità di cui endemicamente si torna a parlare. Nella seduta di ieri l'argomento era il futuro del Castello estense, il cui destino è incerto dopo la riforma della Provincia, che ne è l'attuale proprietaria. Che farne? Un centro congressuale? Un museo, appunto, della ferraresità?
Se la scelta infine sarà questa, Malaguti ha già in mente una sezione. "Balbo è un personaggio controverso – ha dichiarato – ma non vedo perché, come trasvolatore, non possa vedersi dedicata una sezione di un museo che racchiuda tutte le eccellenze del nostro territorio, e grazie al quale i turisti potrebbero averne una visione d'insieme".
Sarebbe probabilmente una prima nazionale: da una rapida ricerca su Internet non risultano esistere altre sezioni dedicate al trasvolatore estense.

venerdì 22 novembre 2013

L'aeropoeta futuristico Italo Balbo

La prima edizione di Italo Balbo uscì nel febbraio del 1984 ma, a parte certe legnosità di scrittura, non ho dovuto aggiornarlo molto, essendo l'unico saggio che ha potuto utilizzare integralmente l'archivio privato di Italo Balbo, oltre a numerosissime testimonianze coeve.
È consistente, invece, l'aggiunta bibliografica, che testimonia il perdurare dell'interesse sulla figura di Balbo.
Nell'introduzione del 1983 sostenevo che l'interesse su Balbo capo dello squadrismo era superiore di quello su Balbo aviatore e governatore della Libia. Era vero, allora, perché non era ancora stato sciolto il nodo del violento scontro politico che contrappose fascisti e socialisti, dell'insufficiente reazione della classe dirigente liberale e della conquista dello stato da parte di Mussolini. Questi problemi storiografici appaiono ormai meno rilevanti, specialmente dopo gli studi di Roberto Vivarelli, anche in merito alla sempre esecrabile violenza dei fascisti.... C  by Giordano Bruno Guerri
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/balbo-aviatore-e-governatore-sempre-pi-attualeil-saggio-968943.html

venerdì 9 dicembre 2011

L’Avvento del Fascismo- Alberto Ferretti (2011), Intervista all'autore/curatore

Copertina-seconda-edizione.jpg

Presentazione
Cronache Ferraresi 1920-1922
Un libro raro e prezioso che per il suo interesse storico e sociologico fa parte della Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci per gli Studi Storici. L'autore ne ha reperita una copia fortunosamente scampata alla distruzione sistematica dei documenti e oggetti del periodo fascista che avvenne nel post-ventennio. L'ha trascritto fedelmente salvaguardandone il testo, l'impostazione tipografica e le numerose immagini originali contenute. Un libro che ognuno dovrebbe poter leggere per capire come, ma soprattutto per quali motivi, a Ferrara e Provincia il fascismo crebbe in modo così esponenziale da superare - tra il 1920 e il 1922- di ben dieci volte il numero complessivo di iscritti dell'intera Lombardia, dove era stato fondato, in Piazza San Sepolcro, a Milano. A Ferrara, infatti, nacque il "Fascismo Agrario" e sempre da qui Italo Balbo, al quale fu affidato da Mussolini l'incarico di Comandante Generale dei Fasci di Combattimento, dopo averla accuratamente pianificata ed organizzata, partì per la Marcia su Roma. Un libro ricco di dettagliati riferimenti, esposti in ordine cronologico, sui fatti salienti avvenuti in quel periodo su tutto il territorio nazionale. Un libro che sicuramente desterà grande interesse in ogni genere di lettore.....C
 
INTERVISTA A ALBERTO FERRETTI
 
 1. Ferretti- un bel lavoro un libro dal valore storico-culturale ineccepibile...

Grazie, ma il merito principale va agli autori -Forti e Ghedini- che lo pubblicarono nel 1922, un paio di mesi dopo la Marcia su Roma. Io ho avuto la fortuna di reperirne una copia originale, miracolosamente salvata dalla distruzione del periodo post-ventennio e poi l’ho trascritto e ripubblicato, comprese le numerose immagini inedite contenute, con una dedica ed una prefazione. E pensare che il libro, per la sua importanza storica e sociologica, fa persino parte della Biblioteca della Fondazione Gramsci per gli Studi Storici, ma nessuno prima di me ha mai pensato di ripubblicarlo. E questo nonostante storici famosi come l’inglese Paul Corner ne abbiano attinto a fondo per scrivere i loro lavori sull’argomento.

2- Ferretti- ma gli esperti di Ferrara- pure città quasi capitale per Balbo e la stagione anche culturale del fascismo come mai così distratti?

Non direi distratti, quanto probabilmente poco inclini a trattare il fascismo in chiave prettamente storica e non ideologica. Basta pensare che l’ultima pubblicazione sull’argomento, che risale a qualche mese fa, era uscita prima sotto forma di rubrica periodica sul quotidiano La Nuova Ferrara (del gruppo Espresso) e successivamente è stata presentata sotto forma di libro alle feste dell’Unità dall’autrice, costantemente accompagnata dagli interventi del presidente provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) con chiaro intento propagandistico ed evidentemente molto poco “scientifico”. Appare chiaro, e lo dico senza alcuna polemica, che non ci sia ancora la volontà, nonostante siano passati ormai 65 anni dalla fine del regime, di superare le ideologie e lasciare agli storici indipendenti” il compito di esprimersi senza condizionamenti politici.

3-Ferretti- Balbo oggi, squadrista o eroe trasvolatore e persino antinazista nel 1939?

Beh, sicuramente entrambe le cose, e anche molto di più. Fu una figura poliedrica, anticonformista: Laureato in scienze sociali, fece il giornalista e fondò il Corriere Padano. Fu iscritto alla massoneria e di simpatie socialiste, dopo aver combattuto la prima guerra mondiale col grado di Tenente degli Alpini (decorato al valore) aderì ai Fasci di Combattimento e ne divenne il Comandante Generale. Nel ’26 fu nominato Segretario di stato per l’Aviazione e dopo qualche anno Ministro dell’Aeronautica. Questo ministero aveva sede a Ferrara, pochi lo sanno, nel Palazzo dell’Aeronautica tutt’ora esistente in Viale Cavour. Quindi dal ’26 al ’34 si occupò prevalentemente di trasvolate e di sviluppare l’Arma Aeronautica. Fu poi nominato Governatore della Libia nel ’34 fino alla sua morte nel 1943. E’ un fatto risaputo che i tedeschi e la politica nazionalsocialista non piacessero molto a Balbo, come a Galeazzo Ciano e allo stesso Benito Mussolini del resto. E men che meno condivise le famigerate leggi razziali contro le quali Balbo insorse apertamente. E’ notissima la sua fraterna amicizia con Renzo Ravenna (di dichiarata religione ebraica) che fu Podestà di Ferrara dal 1926 al 1938. Del resto molti furono gli ebrei che aderirono al fascismo, a Ferrara come in tutta Italia. In effetti il fascismo fu un fenomeno assai complesso e per niente schematico, vi aderirono intellettuali e manovali, nobili e proletari, cattolici e socialisti (e anche comunisti), ebrei e nazionalisti, massoni etc. etc. E’ infatti prassi degli storici suddividere il fascismo in almeno tre fasi per potarlo meglio comprendere: quella “Rivoluzionaria” dal sansepolcrismo allo squadrismo fino alla marcia su Roma; quella del “Regime”( secondo molti fu un regime autoritario e non propriamente una dittatura); e della “Repubblica Sociale”. Tre fasi distinte ed assai differenti tra loro. Difficile quindi schematizzarlo e definirlo. Lasciamo il compito agli storici, poiché alla storia ormai appartiene.

4. Ferretti, destra/sinistra oggi

Bisognerebbe scrivere un intero trattato e riempire pagine su pagine per descrivere quello che rappresentarono nella storia politica nazionale e non solo, mentre basterebbe un francobollo per scrivere quello che rappresentano al giorno d’oggi. Ritengo infatti che siano categorie politiche obsolete e svuotate di significato dopo il crollo delle ideologie. Uno schematismo ed una contrapposizione ottocentesca da abbandonare e soprattutto da superare, se si vuole progredire. Oggi i problemi non hanno colore politico, semmai le risposte e le soluzioni posso avere orientamenti politico-socio-culturali differenti, su questo occorre confrontarsi, seriamente e concretamente.

5. Ferretti: su Balbo qualche aneddoto personale???

Beh, il suo soprannome “Pizzo di ferro” per il tipico pizzetto che portava, un retaggio del suo trascorso da Alpino. E poi le parole con cui lo ricordò Mussolini: Un bell'alpino, un grande aviatore, un autentico rivoluzionario. Il solo che sarebbe stato capace di uccidermi!

 

Italo Balbo e l'avvento del Fascismo- intervista a Alberto Ferretti

Copertina-seconda-edizione.jpgAlberto Ferretti, L'avvento del fascismo (Il Mio Libro, 2011)
Presentazione
Cronache Ferraresi 1920-1922
Un libro raro e prezioso che per il suo interesse storico e sociologico fa parte della Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci per gli Studi Storici. L'autore ne ha reperita una copia fortunosamente scampata alla distruzione sistematica dei documenti e oggetti del periodo fascista che avvenne nel post-ventennio. L'ha trascritto fedelmente salvaguardandone il testo, l'impostazione tipografica e le numerose immagini originali contenute. Un libro che ognuno dovrebbe poter leggere per capire come, ma soprattutto per quali motivi, a Ferrara e Provincia il fascismo crebbe in modo così esponenziale da superare - tra il 1920 e il 1922- di ben dieci volte il numero complessivo di iscritti dell'intera Lombardia, dove era stato fondato, in Piazza San Sepolcro, a Milano. A Ferrara, infatti, nacque il "Fascismo Agrario" e sempre da qui Italo Balbo, al quale fu affidato da Mussolini l'incarico di Comandante Generale dei Fasci di Combattimento, dopo averla accuratamente pianificata ed organizzata, partì per la Marcia su Roma. Un libro ricco di dettagliati riferimenti, esposti in ordine cronologico, sui fatti salienti avvenuti in quel periodo su tutto il territorio nazionale. Un libro che sicuramente desterà grande interesse in ogni genere di lettore.....C
INTERVISTA A ALBERTO FERRETTI
1. Ferretti- un bel lavoro un libro dal valore storico-culturale ineccepibile...
Grazie, ma il merito principale va agli autori -Forti e Ghedini- che lo pubblicarono nel 1922, un paio di mesi dopo la Marcia su Roma. Io ho avuto la fortuna di reperirne una copia originale, miracolosamente salvata dalla distruzione del periodo post-ventennio e poi l'ho trascritto e ripubblicato, comprese le numerose immagini inedite contenute, con una dedica ed una prefazione. E pensare che il libro, per la sua importanza storica e sociologica, fa persino parte della Biblioteca della Fondazione Gramsci per gli Studi Storici, ma nessuno prima di me ha mai pensato di ripubblicarlo. E questo nonostante storici famosi come l'inglese Paul Corner ne abbiano attinto a fondo per scrivere i loro lavori sull'argomento.
2- Ferretti- ma gli esperti di Ferrara- pure città quasi capitale per Balbo e la stagione anche culturale del fascismo come mai così distratti?
Non direi distratti, quanto probabilmente poco inclini a trattare il fascismo in chiave prettamente storica e non ideologica. Basta pensare che l'ultima pubblicazione sull'argomento, che risale a qualche mese fa, era uscita prima sotto forma di rubrica periodica sul quotidiano La Nuova Ferrara (del gruppo Espresso) e successivamente è stata presentata sotto forma di libro alle feste dell'Unità dall'autrice, costantemente accompagnata dagli interventi del presidente provinciale dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) con chiaro intento propagandistico ed evidentemente molto poco "scientifico". Appare chiaro, e lo dico senza alcuna polemica, che non ci sia ancora la volontà, nonostante siano passati ormai 65 anni dalla fine del regime, di superare le ideologie e lasciare agli storici "indipendenti" il compito di esprimersi senza condizionamenti politici.
3-Ferretti- Balbo oggi, squadrista o eroe trasvolatore e persino antinazista nel 1939?
Beh, sicuramente entrambe le cose, e anche molto di più. Fu una figura poliedrica, anticonformista: Laureato in scienze sociali, fece il giornalista e fondò il Corriere Padano. Fu iscritto alla massoneria e di simpatie socialiste, dopo aver combattuto la prima guerra mondiale col grado di Tenente degli Alpini (decorato al valore) aderì ai Fasci di Combattimento e ne divenne il Comandante Generale. Nel '26 fu nominato Segretario di stato per l'Aviazione e dopo qualche anno Ministro dell'Aeronautica. Questo ministero aveva sede a Ferrara, pochi lo sanno, nel Palazzo dell'Aeronautica tutt'ora esistente in Viale Cavour. Quindi dal '26 al '34 si occupò prevalentemente di trasvolate e di sviluppare l'Arma Aeronautica. Fu poi nominato Governatore della Libia nel '34 fino alla sua morte nel 1943. E' un fatto risaputo che i tedeschi e la politica nazionalsocialista non piacessero molto a Balbo, come a Galeazzo Ciano e allo stesso Benito Mussolini del resto. E men che meno condivise le famigerate leggi razziali contro le quali Balbo insorse apertamente. E' notissima la sua fraterna amicizia con Renzo Ravenna (di dichiarata religione ebraica) che fu Podestà di Ferrara dal 1926 al 1938. Del resto molti furono gli ebrei che aderirono al fascismo, a Ferrara come in tutta Italia. In effetti il fascismo fu un fenomeno assai complesso e per niente schematico, vi aderirono intellettuali e manovali, nobili e proletari, cattolici e socialisti (e anche comunisti), ebrei e nazionalisti, massoni etc. etc. E' infatti prassi degli storici suddividere il fascismo in almeno tre fasi per potarlo meglio comprendere: quella "Rivoluzionaria" dal sansepolcrismo allo squadrismo fino alla marcia su Roma; quella del "Regime"( secondo molti fu un regime autoritario e non propriamente una dittatura); e della "Repubblica Sociale". Tre fasi distinte ed assai differenti tra loro. Difficile quindi schematizzarlo e definirlo. Lasciamo il compito agli storici, poiché alla storia ormai appartiene.
4. Ferretti, destra/sinistra oggi
Bisognerebbe scrivere un intero trattato e riempire pagine su pagine per descrivere quello che rappresentarono nella storia politica nazionale e non solo, mentre basterebbe un francobollo per scrivere quello che rappresentano al giorno d'oggi. Ritengo infatti che siano categorie politiche obsolete e svuotate di significato dopo il crollo delle ideologie. Uno schematismo ed una contrapposizione ottocentesca da abbandonare e soprattutto da superare, se si vuole progredire. Oggi i problemi non hanno colore politico, semmai le risposte e le soluzioni posso avere orientamenti politico-socio-culturali differenti, su questo occorre confrontarsi, seriamente e concretamente.
5. Ferretti: su Balbo qualche aneddoto personale???
Beh, il suo soprannome "Pizzo di ferro" per il tipico pizzetto che portava, un retaggio del suo trascorso da Alpino. E poi le parole con cui lo ricordò Mussolini: Un bell'alpino, un grande aviatore, un autentico rivoluzionario. Il solo che sarebbe stato capace di uccidermi! 



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Alberto Ferretti, tra i nuovi aderenti al manifesto Nuova Oggettività.


martedì 25 ottobre 2011

Alberto Ferretti: L'avvento del fascismo a Ferrara (Rare)

Cronache Ferraresi 1920-1922
Un libro raro e prezioso che per il suo interesse storico e sociologico fa parte della Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci per gli Studi Storici. L'autore ne ha reperita una copia fortunosamente scampata alla distruzione sistematica dei documenti e oggetti del periodo fascista che avvenne nel post-ventennio. L'ha trascritto fedelmente salvaguardandone il testo, l'impostazione tipografica e le numerose immagini originali contenute. Un libro che ognuno dovrebbe poter leggere per capire come, ma soprattutto per quali motivi, a Ferrara e Provincia il fascismo crebbe in modo così esponenziale da superare - tra il 1920 e il 1922- di ben dieci volte il numero complessivo di iscritti dell'intera Lombardia, dove era stato fondato, in Piazza San Sepolcro, a Milano. A Ferrara, infatti, nacque il "Fascismo Agrario" e sempre da qui Italo Balbo, al quale fu affidato da Mussolini l'incarico di Comandante Generale dei Fasci di Combattimento, dopo averla accuratamente pianificata ed organizzata, partì per la Marcia su Roma. Un libro ricco di dettagliati riferimenti, esposti in ordine cronologico, sui fatti salienti avvenuti in quel periodo su tutto il territorio nazionale. Un libro che sicuramente desterà grande interesse in ogni genere di lettore.
 

giovedì 12 agosto 2010

I Cavalieri dell'Aria recensione di Emilio Diedo

*da LITERARY MAGAZINE ON LINE

**I CAVALIERI DELL'ARIA... a cura di Leonardo Riota (Este Edition-Ferrara)

DI EMILIO DIEDO

Il curatore, Leonardo Raito, docente universitario di Storia contemporanea all’Università di Ferrara, è riuscito nel felice intento di realizzare un appetitoso collage monografico di tipo storico, molto particolare e soprattutto ottimamente amalgamato nel suo variegato insieme tecnico e documentaristico. Coautori sono, in ordine d’impaginazione: Luigi Emilio Longo (Il potenziale bellico dell’Aviazione italiana nel 1915 alla vigilia dell’inizio delle operazioni); Alessandro Massignani (L’attività aerea sugli altipiani nella Grande Guerra); Basilio di Martino (Le operazioni di bombardamento dei dirigibili italiani ed il ruolo dell’Aeroscalo di Ferrara); Nicola Persegati (Dall’Isonzo al Cielo: / appunti di storia aeronautica sul Fronte Orientale); Susanna Dan Lombardo (La costruzione di un mito. Da Baracca a D’Annunzio, gli anni eroici dell’aviazione italiana); Alberto Burato ed il medesimo curatore (Aviatori Polesani nella Grande Guerra 1915-1918); Carlo Stracquadaneo ed ancora il curatore (Umberto Maddalena, l’eroico trasvolatore); Francesco Tardivello (Aldo Finzi pilota); Enrico Trevisani e Donato Bragatto (Pico Cavalieri: una breve vita dedicata al volo); Dino Vecchiato e Giampietro Zanon (L’osservazione aerea nelle memorie e nelle immagini del Capitano Giuseppe Gabin: / le vicende della 25^ Squadriglia Voisin); Ricciarda Avesani (Vite spericolate nel Veneto dei pionieri. Tra mito e realtà). Le premesse si possono facilmente evincere dai titoli dei singoli e singolari saggi ora citati.

cavalieri_dellaria.jpg

Intanto viene illustrata la genesi che ha portato al parto del Corpo Aeronautico Militare, passando per una doppia gestazione. Quella in seno alla Marina e, parallelamente, all’Esercito, prime Forze Armate in Italia ad ospitare mezzi aerei quale arma strategica. In una prima tappa, con finalizzazione alla ricognizione e all’incursione, con l’impiego di dirigibili, di volta in volta sempre più grossi di dimensione e più idonei all’alta quota, e, subito dopo, di idrovolanti. In un secondo momento, con propensione anche alla difesa (nascita della "caccia" aerea), soprattutto tramite aeroplani sempre più veloci e meglio armati.

Sorprendentemente, accanto ad eroi famosi indimenticabili quali Francesco Baracca, Italo Balbo e Gabriele D’Annunzio (aviatore non-pilota), ne emergono altri, che, quanto ad azione e relativi meriti, non sono da meno: Umberto Maddalena, Aldo Finzi, Lionello Caffarati, Sebastiano (Nino) Bedendo, Alessandro Borgato, Mario Doria, Modesto Moratto, tutti veneti; più il ferrarese Pico Adeodato Cavalieri ed il fiorentino Alessandro Coronaro.

segue

http://www.giorgina.busca_gernetti.literary.it/dati/literary/diedo/i_cavalieri_dellaria.html

martedì 28 aprile 2009

DA BALBO A BALBONI

FERRETTI 7.jpgITALO BALBO.jpgLA DESTRA FERRARA RISPONDE AL SENATORE BALBONI

In un servizio pubblicato qualche giorno fa sulla stampa ferrarese (ESTENSE COM eccetera) il Sen. Balboni si riferisce al sottoscritto definendolo “il segretario del partito di Storace”. Se questo è vero, voglio però rammentargli che anch’io ho un nome e un cognome. Mi chiamo Alberto Ferretti. Eh già... Ferretti, un cognome che il Senatore dovrebbe ricordare molto bene... Ma evidentemente è un cognome che gli evoca ben altre battaglie ideali e valoriali, così diverse e più nobili rispetto a quelle che lo vedono impegnato oggigiorno e che lo spingono - con un accanimento degno di miglior causa – a ricercare le più raffinate strategie per far vincere il centro-sinistra così in Comune come, soprattutto, in Provincia. Con le sue impuntature personalistiche e sicuramente suicide per la sua parte politica.

Quanto poi al Partito che rappresento, si chiama La Destra. Eh già... Destra. Anche in questo caso posso comprendere l'idiosincrasia del Nostro rispetto a questa parola, che evita accuratamente di pronunciare da quando si è “votato” anima e corpo al PDL, abbracciandone la vocazione neocentrista, senza nemmeno domandare ai suoi se erano d'accordo.

Un’ osservazione la merita poi il modo sprezzante e irriguardoso con il quale Balboni utilizza la parola "camerati" o "neocamerati" per definire coloro che si riconoscono nei valori e negli ideali della destra italiana dei giorni nostri. Valori che evidentemente non gli appartengono più, forse perché mai gli sono appartenuti, come giustamente scrive Marcello Veneziani a proposito di Gianfranco Fini: "chi non ha mai creduto in nulla fa prestissimo a cambiare idea".

In questo caso il Senatore dimentica infatti che deve le sue fortune politiche proprio ai voti, all'impegno e alla militanza di quei "camerati" che oggi rinnega e denigra e che con i loro voti gli hanno consentito di raggiungere la posizione che oggi occupa.  Si trattò dunque di una fiducia assai mal riposta da parte di quei "camerati". Un atteggiamento, quello del senatore, che ci pare assai simile a quello di colui che sega il ramo dove si trova seduto!

Siamo davvero curiosi di vedere in che stato verrà ridotto il PDL ferrarese dopo la "cura" di questo novello Robespierre, che avendo iniziato a far lavorare strenuamente la ghigliottina, ha già tagliato le teste dei dissidenti e più in generale di tutti coloro che, forti del loro orgoglio e della loro dignità, non sono disposti a piegarsi ai suoi diktat. Temiamo che, di qui a breve, si troverà a spadroneggiare nel bel mezzo di un desolante deserto dei Tartari.

Gradiremmo infine più educazione e rispetto nei nostri confronti. Come soggetto politico e come persone. Gli avversari non dovrebbero stare da questa parte della barricata, ma dall’altra.

Se il Senatore Balboni non l’ha ancora capito glielo faranno capire ben presto gli elettori ferraresi.

 

Alberto Ferretti 
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 Segretario Provinciale la DESTRA Ferrara
 
 

mercoledì 17 dicembre 2008

LA MEMORIA DEL CORRIERE PADANO

images NELLO QUILICI.jpgALBERTO BALBONI…. LA MEMORIA DEL CORRIERE PADANO 

Oggi, Ferrara è certamente una deliziosa città d’arte e cultura, famosa in Italia e all’estero, come nel Rinascimento, tra Abbado, le grandi mostre del Palazzo dei Diamanti, Buskers, la Video arte e così via. Va da sé – nel duemila.. – la necessità di nuovi orizzonti per una visione della cultura: non più del secondo novecento e ideologica, ma umanista e “cibernetica”, non più realista o materialista volgare, ma neoidealista e postmoderna.
E a Ferrara – in questo inizio duemila- piaccia o no scenari alternativi esistono già, un poco come la stagione sorprendente nel ventennio del Corriere Padano, fondato da Balbo e poi fatto fiorire da un certo Nello Quilici (ad esempio la parola e le iniziative del primo Pazzi, Zamorani, di Giovanni Leone (area An), quelle della Berengan (ex area Sinistra), gli stessi Cirelli o Caputo, Guerra e Garberoglio) e altri.
Il Corriere Padano storico infatti non fu mai conformista, anzi polemizzò spesso con il regime e "ci collaborarono .. , Antonioni, Govoni, Bassani, Ungaretti, ,Quasimodo, ,Visconti, Montale...." , come gìa scrisse il compianto Learco Maietti in Italo Balbo-Un Uomo Scomodo (Este Edition). E questo, in definitiva, è il senso del foglio rinnovato contemporaneo – Il Nuovo Corriere Padano, fortemente voluto da Alberto Balboni (oggi senatore), fin dagli anni novanta, leader storico  della Nuova Ferrara alternativa del nostro tempo.

Il Nuovo Corriere Padano, periodico, è praticamente l'unica voce cartacea alternativa nel panorama mediatico ferrarese: diretto per alcune stagioni da Stefano Gargioni, raffinato e moderno neoconservatore, in seguito è subentrato il giornalista e politico Mauro Malaguti, consolidandone la peculiarità.

http://www.anferrara.it/index.php?pg=63

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cinema/2007/07_Luglio/31/antonioni_michelangelo_morto.shtml

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