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giovedì 26 agosto 2010

Esther Bertram e Charlie Meadows dall'Australia al Buskers Festival 2010

da Estense Com
 

Sonorità jazz e acustiche per Esther Bertram & Charlie Meadows, la band sostituisce il gruppo ucraino Rapsodia.
Arrivano da terre lontanissime e portano con sé l’esperienza del viaggio e della musica da condividere tra le armonie dell’anima e quelle della strada.
A sorpresa, tra i venti artisti invitati del Ferrara Buskers Festival 2010, la grande rassegna della musica itinerante che si svolge fino al 29 agosto, approda il duetto australiano composto dalla voce di Esther Bertram e le vibrazioni della chitarra di Charlie Meadows.
Le doti talentuose della coppia d’oltreoceano hanno sostituito quelle del collettivo di musica popolare ucraina Rapsodia, gruppo previsto da un primo programma della manifestazione estense. E così, sbirciando tra la folla, distribuita naturalmente a forma di cerchio, si possono ammirare ed ascoltare tra piazze e vicoli ferraresi le sonorità jazz e folk della giovane cantautrice Esther Bertram e dello scaltro chitarrista Charlie Meadows. Ritmi gipsy si mescolano ad autentiche canzoni sulla vita e sull’amore che intonano le melodie della word music.

Esther è originaria di Brighton, ma da 9 anni è in giro per l’Europa, dove ha partecipato a numerosi festival ed è conosciuta per il suo lavoro da solista. Dice che le piace la musica che ha dentro di sé l’ intelligenza emotiva. Dall’eredità finlandese ed australiana, riesce a creare un particolare equilibrio tra lo stile folk contemporaneo ed il pop elettronico.
L’incontro con Charlie nel 1997, durante gli studi di musica in Queensland (Australia), ha dato vita ad una bellissima collaborazione, coronata quest’anno con l’album dalle dolci melodie acustiche “The Tea House”. 
Una speciale concordanza di suoni che dalle terre dei canguri riecheggia soavemente nelle orecchie dei passanti e visitatori del Ferrara Buskers Festival.

 

http://www.estense.com/dalla-terra-dei-canguri-al-ferrara-buskers-festival-078356.html

mercoledì 6 gennaio 2010

Super Nano Pony in Australia

PONY.jpgDA L'ARRESTO DEL CARLINO

My little little pony

Si chiama Koda ed è un cavallino in miniatura che vive in Australia. Pesa soltantto 35 chili ed è più piccolo di un labrador.

Koda abita al Yarrambat Veterinary Hospital e familiarizza con tutti gli animali, più piccoli o più grandi di lui, che vengono curati o ricoverati.

Il cavallino è estroverso, dolce e molto intelligente ed è convinto di essere grande quando un cavallo di taglia regolare, mentre i clienti della clinica veterinaria le prime volte pensavano che fosse un peluche a batterie.

Koda è di razza American miniature ma è anche nano e quando è nato era grande quanto un gatto adulto....

continua... http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2009/12/15/un-cavallino-australiano-e-piu-piccolo-di-un-labrador.html

video http://www.youtube.com/watch?v=sXoYK4b_q24

 

lunedì 30 novembre 2009

Oscurantismo: Omeopatia? da Scienza in Rete

umberto_veronesi.jpgda Scienza in Rete

E’ di poche settimane fa la notizia della morte di una bimba australiana di nove mesi a causa di una grave forma di eczema cronico, diagnosticato 5 mesi prima. Ricoverata in un ospedale di Sidney in condizioni drammatiche (la pelle corrosa dall’eczema, dolori infernali, i capelli completamente bianchi, setticemia dovuta a penetrazione di batteri nel sangue attraverso le ferite cutanee), nonostante i tempestivi interventi, la bimba è morta dopo 3 giorni. I genitori, ora indagati per negligenza nelle cure e per crudeltà, ne avevano ritardato il ricovero perché l’avevano sottoposta a cure omeopatiche.

Non si tratta certo del primo caso di decesso di un bambino a seguito della sospensione di cure tradizionali a favore dell’omeopatia: anche in Italia l'anno scorso è morta una ragazzina diabetica di appena 16 anni, alla quale un’omeopata aveva consigliato di sospendere la terapia a base di insulina. Al posto dell’insulina, l’omeopata aveva consigliato una dose massiccia di vitamine. La giovane era entrata poco dopo in coma. Per poi morire. Il problema è che non tutti conoscono i principi sui quali si basa sull’omeopatia e ricorrono con superficialità a cure omeopatiche, abbandonando così terapie di comprovata efficacia.

Alla base dell'omeopatia è il cosiddetto principio di similitudine del farmaco («similia similibus curantur») enunciato dal medico tedesco Samuel Hahnemann verso la fine del XVIII secolo. Secondo questo principio, il rimedio appropriato per una determinata malattia è costituito da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. La sostanza, detta anche principio omeopatico, una volta individuata, viene somministrata al malato in quantità fortemente diluita. L'opinione degli omeopati è che diluizioni maggiori della stessa sostanza non provochino una riduzione dell'effetto terapeutico bensì un suo potenziamento («metodo della diluizione »). Questo rappresenta proprio uno degli aspetti più criticati del metodo omeopatico: secondo le leggi comunemente accettate e provate della chimica (principio di Avogadro), il prodotto finale che viene somministrato al paziente è così diluito da non contenere più neppure una molecola della sostanza di partenza. L'eventuale effetto terapeutico del rimedio omeopatico, pertanto, non sarebbe legato alla presenza fisica del farmaco, ma a qualcos'altro, che gli stessi sostenitori dell'omeopatia non sono ancora riusciti ad individuare (vedi il box 1)...

continua   http://www.lascienzainrete.it/node/1484

video http://www.youtube.com/watch?v=Gl81wx9r610