giovedì 23 gennaio 2014
Umberto Bianchi e la seduzione virtuosa dell'Occidente, nuovo libro *video
mercoledì 7 agosto 2013
Nuova Oggettività: Perché Israele...? Oltre la sinistra/destra intervista a Sandro Giovannini *VIDEO
AA. VV. Perché Israele ha 400 testate atomiche e l'Iran nessuna….?, a cura di Gianni Bertuccioli, Sandro Giovannini, Luisa Pesante, Paolo Silvestri, Luigi Sgroi):
Al di là della destra e della sinistra (per la Nuova Italia del XXI secolo) - dopo il Libro Manifesto a cura di Sandro Giovannnini e Roby Guerra interviste a: Luigi Sgroi, Giovanni Sessa, Francesco Sacconi, Paolo Melandri, Roby Guerra, Sandro Giovannini, Vitaldo Conte, Giuseppe Casale, Stefano Vaj, Marcello Francolini, Antonio Fiore, Alberto Ferretti, Emilio Diedo, Pierluigi Casalino, Graziano Cecchini, Alessio Brugnoli, Zairo Ferrante, Sylvia Forty, Maurizio Ganzaroli, Riccardo Roversi, Luca Siniscalco, Fabio Scorza, Maria Antonietta Pinna, Giuseppe Manias, Giovanna Guardiani, Francesca De Carolis, Daco, Seconda Carta, Mauro Biuzzi, Alessia Mocci, Antonio Saccoccio, Zairo Ferrante.
R: E' un richiamo che è più di una citazione, in quanto corrispondono alcuni scenari storici, sia per l'ultimatività dei tempi, sia per l'approccio complesso alle domande sul nichilismo, la tecnica, il valore della persona, al di là del mero dato biologico e del legittimo interesse individuale. Ovviamente noi non dobbiamo opporci a nessun soggettivismo espressionista, quanto ad un ormai ben più volgare e diffuso distorto solipsismo autoreferenziale che si nutre del senza senso e di massificazione eterodiretta. Nello stesso tempo inglobiamo la ritornante crinalità ciclica, che è causa ed effetto di tutte le avanguardie (non musealizzate, né classicizzate), sia storiche che attuali e la consapevolezza della tragicità ineliminabile, spesso volta in stanca farsa e senile rassegnazione. Quindi è anche un richiamo ad una capacità rinnovata di volere e fare comunità, valorizzando la qualità vera del singolo che non divenga mai però un ostacolo insormontabile al mettere assieme al meglio competenza e volontà. Ma è anche quel segno d'accumulo di potenzialità (et destra et sinistra) che può generare una fuoriuscita vera dall'impasse ormai terminale che connota il sistema capitalista.
R: Al di là della destra e della sinistra, nell'ottica che sopra delineavamo, potrebbe meglio chiamarsi e destra e sinistra, ovvero potrebbe lasciare al primo titolo la sua ormai lunga perfetta ma alla fine impotente parafrasi del fallimento neocapitalista e del superamento necessario di questo e riconoscere definitivamente per l'epoca del clinamen e dell'ultimatività, che molti leggono eufemisticamente ma con una base di verità come l'eterna ed interminata crisi di passaggio, un serio ossimoro ontologico, logico, metapolitico, civile, sociale, economico e creativo. Siamo postumi a tutto e questa nostra condizione rimette in gara il nostro gioco tragico senza sconti per nessuno. E se è vero che le etichettature ottocentesche ormai hanno un senso solo residuale, animico e di rendita di posizione, espressione della pesanteur, e quindi da non mai sottovalutare, è anche vero che richiamare e destra e sinistra, nella stessa loro possibile evocazione atemporale, rende bene l'idea di un vero superamento definitivo del secolo non certo breve ma ininterrotto e di cui le poste sono ancora attive, almeno dal punto di vista del soggetto o del gruppo elitario e trainante. A tal proposito il New realism che oggi tende a trovare nuovo campo e legittimità filosofica non so quanto si riconosca consapevolmente in questo orizzonte di rovine e macerie, e quanto possa liberarsi dei tabù del politicamente corretto che si sono sostituiti artatamente ai vecchi e naturali idola tribus, nella logica progressivamente inevitabile del mondo globalizzato così come la modernità post-due- guerre-mondiali ha imposto. Noi non abbiamo di tali problemi, non avendo il tabù della democrazia e neanche quello della élite, intesi nel loro intendimento letteralista, in quanto crediamo appunto in un ossimoro, ovvero in una aristocrazia sociale, che si crea per partecipazione vera e non per stanchi ritualismi, privi ormai persino di vita animica… In fondo è ciò che hanno creduto tutti i grandi rivoluzionari ma dovendosi ancorare a logiche che per noi ormai sono state deprivate di ogni aura, demistificate definitivamente, ridotte all'osso della potenza senza volto e della conseguente violenza ipocrita. Personalmente sono convinto che è solo con la nostra formazione ideale che si può tenere sotto controllo potenza e violenza senza rinunciare all'azione che rimetta in gioco tutto. Parte dal singolo tale processo e passando attraverso la comunità può giungere alla Nazione e poi allo Stato. E la condizione miserevole della nostra esistenzialità attuale è una promessa di futuro rovesciamento o metanoia…
D- Giovannini, … il nuovissimo, paradossale sorprendente Per Quale Motivo?
R-: "Per quale motivo Israele può avere 400 testate atomiche e l'Iran nessuna?- L'impero interiore", secondo dei nostri libri-idea di quest'anno, è chiaramente un gesto di sfida al tabù, alla debolissima coscienza dei reticenti distinguo e dei codini altromotivo, ma siccome non è data risposta per regola, ovvero tutta la trentina dei rispondenti ha dovuto ribattere giocoforza su altro che non fosse questo, è anche uno schiaffo in faccia alla presupponenza dei sostanzialisti di facciata. Con i tabù non si forma dialettica ma solo sopraffazione e violenza e quindi questa nostra scelta risulta un richiamo coraggioso e controcorrente alla presa di verità. Che dire d'altro?… mi sembra che per un libro di tal fatta, con ogni intrinseco ed inevitabile limite, sia già molto…
R: Quando ho cercato di fare un bilancio di 12 anni di "Letteratura-Tradizione" (1997-2009), la rivista di cui sono stato redattore per tutti i numeri e che si è distinta per una straordinaria metodologia di ricerca con le direzioni alternantesi e le sezioni autonome, strumento eminentemente registrativo ma a suo modo e con i suoi tempi anche fortemente indicativo, ho potuto compiere un bilancio lucido della nostra distanza/presenza rispetto al mondo della usualità e contemporaneità filosofica, letteraria, scientifica, ideologica. La distanza/rammemorante o wei wu wei, è stata una caratteristica della nostra marginalità attiva, che non ci ha impedito mai però di anticipare paradossalmente e spesso sorprendentemente molti degli autori e delle tematiche del dibattito presente. Questo dipende dal fatto che non nuoce una certa separatezza rispetto alla corrività, separatezza derivata da mille cause che ho investigato, appunto esaurientemente in altra sede, se questa separatezza non è tronfia o velleitaria ma dolente e sapiente, scanzonata ed assieme serissima. Allora, ad esempio, sentire il rumore di fondo che compie il pensiero della fisica ultimissima, dagli ormai storicizzati Fantappiè e Costa de Beauregard, ove il concetto di sintropia entra in dialettica con quello di entropia, sino alle ricerche sul possibile superamento del Modello Standard della teoria quantistica, opzioni tutte ove comunque la fisica delle particelle è sperimentale per la comprensione del macrocosmo, ci serve per rammentarci della nostra relatività generale, ovvero della nostra visione olistica, postumanistica, tesa all'interazione efficace tra tradizione e ricerca. Spesso il mondo della complessità originaria (De Santillana) è più vicino alle ipotesi della ricerca scientifica attuale di quanto molti credano e si depotenzia in tal modo l'arroccamento letteralista tra le due culture che tanti danni ha fatto ed ancora genera. Certo, parafrasando Noica è dall'idiomatico che si raggiunge l'universale, come a dire che è dalla ricerca specialistica, in ogni campo che possiamo cogliere barlumi di verità ampia e coinvolgente a tutti i livelli. Ma per dire qualcosa che assomigli ad una provocazione potrei richiamare il Carlos Wieder, protagonista sfuggente dellaStella distante di Carlos Bolaño, come esempio di qualcosa che ci è sempre vicino e sempre più vicino diviene lontanissimo, perché le poste della complessità parlano chiaro delle cause che si moltiplicano e dei significati sempre più difficilmente significanti, se noi non si opera una scelta coraggiosa ed onesta, "ipotesi di lavoro", comunque, nel Gran teatro del mondo apparecchiato… Ritorniamo così alla distanza rammemorante, che è dimensione eminentemente spirituale. L'uomo archetipale aurorale e/o hierarchicus, come l'uomo tecnologico e/o aequalis sono modellistica socio/civile, come nel grande Dumont tutta da investigare, ma in una sinergia ancor più tutta da costruire sono materia per la nostra azione. In tal senso non si può scappare dalla scelta di campo ma noi l'abbiamo fatta consapevole delle nuove poste in gioco, senza attardarci ancora in quelle passate.
D- Giovannini, più in generale e per l'Italia del XXI secolo, per una Quinta Roma tradizional/futurista, elogio del paradosso ma …Azzurro?R: Un Quinto Impero, ed una conseguente Quinta Roma, tradizione e futurista, dopo la prima classica, la seconda bizantina, la terza orientale, la quarta riformista e controriformista, dovrà essere da noi costruita sapientemente con gli strumenti dell'utopia. Quanto siamo più lontani dalla potenzialità del bene, ridotti all'estremo della sopravvivenza senile in uno stato che non ha più nulla di eminentemente degno se non la speranza assurda di alcuni dei suoi figli migliori, così potremmo sognare ed operare per l'ipotesi che per noi si organizzerà – per il tempo prossimo – in un nuovo libro corale… La sfida comunitaria è celeste per definizioneInfo:
(Fonte) www.eccolanotiziaquotidiana.it
http://www.sandrogiovannini.com/prodotti.asp
http://nuovaoggettivita.blogspot.com
http://www.edizionilacarmelina.it/?page_id=613
http://nuovorealismo.wordpress.com/rassegna/2012-2/
*1-5 RStampa New Realism/Nuova Oggettività
http://nuovorealismo.wordpress.com/rassegna/2013-2/
*25-1 RStampa New Realism/Nuova Oggettività
http://www.bibliotecadiviasenato.it/editoria/biblioteca-di-via-senato/Anno-IV.aspx
http://nuovaoggettivita.blogspot.com
martedì 8 febbraio 2011
Roberto Carian Carnet de voyage recensione di Emilio Diedo
Roberto Cariani
Carnet de voyage
In copertina elaborazione di Silvia Cariani
Introduzione di Roberto Cariani
Este Edition, Ferrara 2010, pp. 48, € 18,00
Grazie a quest'ultima pubblicazione l'Este Edition ha lanciato, per quel che concerne i suoi programmi, un'ulteriore linea editoriale: Diari di viaggio, nell'intonsa collana Carnet.
Certamente l'idea propositiva non può non essere partita da Roberto Cariani, maestro d'arte diplomato, autore dell'opera in disamina, il quale, proprio nel 2010, è stato invitato in Francia, per la precisione a Clermont-Ferrand, a partecipare alla biennale del "Carnet de Voyage", per l'appunto.
Cariani, partendo dal presupposto d'aver preso, oltretutto, spunto da altri artisti del pennello, proclama, nella motivazione di fine opera, d'aver «voluto rivisitare i luoghi più o meno […] cari [di Ferrara], questa volta cercando di annotare liberamente sulla carta le impressioni e le emozioni suscitate attraverso acquerelli e note integrative».
Ecco che l'Autore, a partire dalla stazione ferroviaria, esattamente come ha intelligentemente fatto, nell'illustrazione dell'ultimo itinerario turistico su Ferrara, Lucio Scardino (Guida di Ferrara, Este Edition 2010, € 10,00), penetrando poi nell'ultracentenario cuore cittadino, giunge infine a ritrarre la cinta muraria medievale della medesima città, con l'ovattato tocco d'oltre quaranta acquerelli d'una precisione manuale figurativa pressoché millimetrica, che spesso creano una suggestione d'immagini molto più appagante la vista che nella realtà; anzi, spesso con trasporto surreale.
Ma, come anticipato, l'eloquente aspetto figurativo è affiancato, a mo' d'originalissime didascalie, dalle estemporanee impressioni, o se vogliamo motivazioni, che hanno confortato Cariani nell'atto artistico, scritte così come sono state poieticamente pensate, a penna, e, soprattutto in verticale, orizzontale, di fianco, per traverso ed in qualsiasi altro modo sia venuto spontaneo esteriorizzarle. Tant'è che nel leggerle occorre quasi sempre ruotare il 'carnet' nella più opportuna direzione. Talora è persino necessaria una completa rotazione di 360 gradi, altrimenti, per potersene impossessare, bisognerebbe storcere il collo come un pitone.
In certi casi sono state introdotte delle sintetiche cornici delucidative, con supporto storico-documentaristico, circa i più incisivi monumenti della Città estense (Certosa, Palazzo Schifanoia, Casa Bassani, Palazzina Marfisa d'Este). Inoltre, nel riprodurre i monumenti, Cariani all’occorrenza ha saputo ricavare una gabbia in cui ha singolarmente intrappolato spezzoni, parti significative di un tutto, indicandone il riferimento ed il relativo dettaglio con linee e freccette.
Dulcis in fundo, il 'carnet' termina con la nota del Pittore ed, a seguire, la traduzione in caratteri di stampa delle succitate impressioni relative alle varie illustrazioni, tutte rigorosamente numerate. E, questo riepilogativo insieme, è offerto in tre lingue: italiano, inglese e francese.
Ferrara, gennaio 2011
Emilio Diedo
http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2011/01/18/news/il-carnet-de-voyage-di-cariani-3210155
lunedì 7 febbraio 2011
Il futurismo magico di Pierluigi Casalino
PIERLUIGI CASALINO L'UOMO FUTURISTA E IL SOGNO DEL FUTURO
(FUTURIST EDITIONS ON LINE, 2/2011)
*nota di Roberto Guerra
Il Futurismo magico di Pierluigi Casalino
L'Uomo Futurista e il Sogno del Futuro è il nuovo saggio di Pierlugi Casalino, scrittore eclettico ligure, dedicato alla più importante avanguardia italiana. Brevi e brillanti pennellate in libertà e a zig zag, sui diversi temi esplorati da Marinetti e compagni, riletti alla luce del centenario del 2009. Schizzi rapidi, molto scorrevoli e di particolare persuasione letteraria, fortemente comunicativi e con una peculiare attenzione psicologica che disvela il profondo e non solo dirompente neoumanesimo tecnologico, tutt'oggi pertinente ed attuale del movimento futurista.
In tal solco, Casalino amplifica ed espande le nuove revisioni in atto dal secondo novecento sul futurismo, appunto evidenziandone- sulla scia degli stessi De Maria, Benedetto, Grisi, Pinottini e altri. A volte si parlava (e parla) di certo realismo magico. Nel saggio in questione pertinente è forse discorrere anche di futurismo magico. Nell'eco anche di un bestseller stesso quale Il Mattino dei Maghi di Pauwels e Bergier, depurato di certo neo-occultismo, riassaporato nel suo quid letterario e futuribile, Casalino rilancia infatti anche certo futuro anteriore o trasversale in certa protoavanguardia letteraria (Poe e Blake, lo stesso Verne e – a sopresa forse Salgari...), oppure figure semi-leggendarie moderne quali Pavlev Florenskij.
Ma persino... certo paleofuturibile anche come mito o archetipo, a parte ..Icaro e il volo, da Averroe o Kautilya , evocanti suggestioni “arabo mediterranee”, peraltro recentemente anche esplorate da taluni ricercatori, in controluce attendibilissimi, in quanto se il Futurismo è essenzialmente italiano, pur battezzato infatti in Francia con il rivoluzionario Manifesto lanciato da Marinetti su Le Figaro di Parigi, il fondatore stesso nacque (e visse la sua infanzia) ad Alessandria d'Egitto...
Infine Casalino sottolinea certe scansioni contemporanee, estetiche e laterali, da Marinetti, Boccioni, Balla e Govoni a figure celebri del novecento stesso o contemporanee, note o finanche emergenti, piacevolmente alieno da obsoleti principi di precauzione critico-accademiche...
Nota sull'autore:
CASALINO PIERLUIGI, nato a Laigueglia (SV) il 29.06.1949, ha viaggiato in Europa e nel Mondo Arabo, ha scritto di affari internazionali, ha trattato argomenti diversi dalla critica musicale a quella letteraria, artistica, filosofica e storica. Saggista e commentatore, creativo e poeta, studioso dell’immagine e della rappresentazione della realtà. Ha scritto su “L’Europa”, su “Il Letimbro” e su altre riviste. Affronta temi vari su “in poche righe” e sul “Blog di Ennepilibri”, su “Asino rosso”e su “Riviera 24”. Su “Imperia News Magazine” cura la rubrica “Conoscere l’Islam”. Un’antologia di tali note sarà pubblicato su “Il chiaro di ½ luna”. Ha pubblicato “IL TEMPO E LA MEMORIA” (TIME AND MEMORY), che descrive le vicende del padre Casalino Michele, sottufficiale dei Carabinieri, durante la Seconda Guerra Mondiale. Sulla figura del padre e sulle sue narrazioni e confidenze Casalino Pierluigi ha dedicato numerosi interventi. Si è occupato del Futurismo durante le celebrazioni del centenario della pubblicazione del Manifesto di Marinetti, oltre che del messaggio del pittore inglese William Blake. Si è interessato anche di enogastronomia (l’antica ricetta del ligusticum, il condimento di zucca e altri su “in poche righe”). Ha recensito libri di autori locali e nazionali, come “Il potere e chi lo detiene” del Professor D’Ambrosio, ma anche l’arte di musicisti e di poeti. Particolarmente interessanti gli articoli su Seneca e gli intellettuali e il potere, l’elogio del silenzio, i già citati l’antica ricetta del Ligusticum, il condimento di zucca e simili, illustrando il mitico e fantastico imperiese “la maschera di ferro”, dal mito al logos, Apuleio e l’immagine del mondo ed altri ancora sull’autore latino, su Rutilio Namaziano, su Franz Kafka, su Shakespeare, su Dante Alighieri e su Dante Alighieri e l’Islam e altri ancora, pubblicati da “in poche righe” (rintracciabili negli archivi di “in poche righe” quelli relativi al periodo che va dall’ottobre 2007 al dicembre 2008).
http://casalinopierluigi.bloog.it/
mercoledì 2 febbraio 2011
Milani-Marsan- Impulsi di Gloria recensione di Emilio Diedo
Umberto Milani-Dino Marsan
Impulsi di gloria
Copertina di Dino Marsan
Introduzione di Gabriele Maldini
Este Edition, Ferrara 2010, pp. 80, € 10,00
Con questo libro Umberto Milani, con la sua eloquenza letteraria, e Dino Marsan, con la sua creativa verve fotoinformatica, hanno sigillato la polivalente attività artistica, per il quinquennio 2005-2010, del loro sodalizio 'non profit' denominato ImpulsesArt, di cui attualmente Marsan è presidente e Milani vicepresidente. Ecco allora come il titolo della medesima pubblicazione riesca ad essere giustificativo dei contenuti.
Non uno dello staff tra i soci passati e presenti è stato dimenticato. Oltre ai due autori dei testi sono menzionati: Gabriele Maldini, segretario; Gianluca Salmi, ex vicepresidente; Alessandro Veri, ex segretario; Alessandro Bersanetti, Anna Ardizzoni (moglie del Milani), Silvana Malagoli (compagna del Marsan), Emanuela, Monica e M. Cristina (sorelle del Marsan), nonché Giuseppe Monteleone, tutti questi ultimi, collaboratori.
In buona sostanza, l'obiettivo d'ImpulsesArt è stato (ed è) d'impegnarsi a promuovere le tendenze più praticate dell'arte moderna. A partire dalla letteratura, puntando soprattutto sulla poesia, in concomitanza con la fotografia e la pittura, l'Associazione è giunta ad interferire con la musica leggera, in particolare quella dei complessi, ma non solo.
Come si è proposto ImpulsesArt?
Per quanto concerne la poesia, la fotografia e la pittura, l'Associazione s'è fatta banditrice di concorsi lanciati in Internet. Di fatto l'apertura di un proprio portale (www.impulsesart.it) è stato il piede d'appoggio, ed il trampolino di lancio, di tutta la conseguente attività. Tramite i vari siti web, quindi, ha saputo contattare bands musicali e singoli cantanti, facendoli esibire.
Così ha riesumato le melodiche performance della rediviva troupe de Le Orme.
Mentre, grazie a due esemplari, emuli concerti, rispettivamente delle bands Apple Pies e Wit Matrix, ha saputo tributare i mitici successi nientedimeno che dei Beatles e dei Pink Floyd. Ed è storia recente ed attigua: 10 (ex Beatles) e 24 (ex Pink Floyd) aprile 2010.
Si diceva che non solo i successi dei complessi musicali sono stati eloquentemente riproposti. Infatti, quale singolo mito della canzone, ed ancor prima dei due succitati eventi, precisamente il 26 settembre 2009, è stato reso omaggio a Fabrizio De Andrè, dai bravissimi Giorgio Cordini, che fu suo chitarrista; Mario Arcari, suo polistrumentista; ed Ellade Bandini, suo batterista. Parallelamente veniva indetto un concorso fotografico on line intitolato IDEAndrè (ritratto di cantautore), le cui immagini selezionate sono state, così come prevedeva il bando, collocate nel calendario per il 2010 che l'Associazione ha ideato.
Insomma, gli "impulsi" sollecitati e provocati da ImpulsesArt, quando ci sono stati, hanno certamente comportato meritata "gloria". Non resta altro che fare a tale Associazione un auspicio affinché ancora tante piacevolissime manifestazioni artistiche possano essere, se non riesumate dalla cenere, addirittura organizzate nell'attualità.
Ferrara, gennaio 2011
Emilio Diedo
giovedì 2 dicembre 2010
Marisa Cecchetti- E' arrivato Brando Street!
Titolo: Brando Street: la scomparsa di una comparsa Autore: Marisa Cecchetti Editore: Discanti Collana: Ita(g)liani n. 5 Anno: 2010 - pag.: 84 ISBN: 978-88-95432-10-6 prezzo: 9 € | |
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http://www.brandostreet.tk/ | |
Ascolta l'audiolibro recitato da Alessandro Sena (1' 20'') |
Una giornalista sulle tracce della più grande comparsa cinematografica degli anni Settanta.
Una serie di interviste esclusive con il divo inavvicinabile e con tutti coloro che hanno avuto l’enorme fortuna di conoscerlo.
Brando Street, da Orvieto a Los Angeles, ci svela i segreti della sua vita, dall’infanzia ai dietro le quinte di pellicole che hanno fatto la storia del cinema. Chi non ricorda Il diplomato, Carota manuale o Primo valzer
a Caracas? Tutti film a cui Brando ha generosamente prestato il suo originale e indiscutibile talento.
Brando Street: la scomparsa di una comparsa è la prima e unica biografia autorizzata di un artista, prematuramente scomparso nel 1980, ma più probabilmente… mai esistito.
martedì 2 novembre 2010
Rodolfo Rodolfi: Il Mediterraneo lasciato a poppa
Per chi pensa
che l’ombrello serva solo per ripararsi dalla pioggia,
che nella maggior parte del mondo si circoli solo a destra,
che il turismo sessuale sia abominevole,
che il continente Europa sia ancora il continente eletto,
che nell’universo siamo i soli esseri viventi,
che esista ovunque la doccia,
che un bicchiere sporco sia scusa per rinunciare ad un brindisi,
che siano sempre necessarie le posate per mangiare,
che sia sufficiente vedere senza guardare e sentire senza ascoltare,
che se due adulti si tengono per mano siano omosessuali,
che sia sufficiente ascoltare una sola campana per farsi un’opinione obiettiva,
che rubare i pensieri altrui non sia reato,
per chi pensa… solo
*PDF e news sull'autore in http://www.rodolforidolfi.it/libro.htm
(* a cura di Marisa Cecchetti)
martedì 26 ottobre 2010
AltA NinfA: Prova a metterti nei miei panni! News
Prova a metterti nei miei panni!
martedì 11 maggio 2010
Poesia Connettivista a cura di Alex Tonelli
DA FANTASCIENZA COM
CONCETTI SPAZIALI, OLTRE (KIPPLE EDIZIONI)
Come approcciare un'antologia di poesie scritte da autori di fantascienza? Lasciamo perdere il dibattito su cosa sia il Connettivismo. Il fatto innegabile è che ci sono delle persone che, senza troppe chiacchiere e distintivi, fanno. Lavorano sodo. Scrivono, girano video, compongono anche musica e, guarda un po', si piccano di scrivere versi.
Chi sono questi pazzi scatenati, guidati in questo progetto dal visionario Alex Tonelli?
Facciamo i nomi e possibilmente i cognomi.
In ordine di apparizione, che poi è un salomonico ordine alfabetico: Sandro Battisti, Filippo Carignani, Simone Conti, Gianluca Cremoni, Giovanni De Matteo, Paolo Ferrante, Christian Ferranti, Domenico Mastrapasqua, Marco Milani, Marco Moretti, Marco Raimondo, Alex Tonelli...
CONT. http://www.fantascienza.com/magazine/libri/13710/concetti-spaziali-oltre/
domenica 4 aprile 2010
Il Piccolo Principe emiliano di Davis Bellucci
da Estense Com
Esce in libreria “L’inverno dell’alveare” (A&B Editrice), secondo lavoro dello scrittore modenese Devis Bellucci, che si cimenta in una coinvolgente favola piena di spunti di riflessione.
Bellucci ci racconta le vicende dell’ape Primavera, giovane esploratrice di un immenso quanto claustrofobico alveare, che scopre di appartenere ad una specie incapace di superare l’inverno e che pertanto non sa nemmeno che cosa sia. Innamorata del mondo che circonda l’alveare, luminoso, fuori dal tempo eppure attraversato dalle stagioni, la giovane esploratrice scopre la voce dei “diversi”: l’albero dalle quattro foglie a cui è appeso l’alveare, l’acqua del torrente, i grilli matematici e un cane cieco che le diventa amico.
Come testimoni del passato, le raccontano dell’inverno, descrivendolo in modo sempre diverso e aiutandola a lasciare la propria casa per costruirne un’altra, “che l’inverno non porti via”. L’inverno stesso arricchisce via via il proprio significato, diventando metafora della vita che si rigenera e del silenzio stupito che circonda la magia della gravidanza.
mercoledì 27 gennaio 2010
Riccardo Campa La sfida del Transumanesimo new book
IL NUOVO LIBRO DI RICCARDO CAMPA MUTARE O PERIRE LA SFIDA DEL TRANSUMANESIMO (Sestante Edizioni)
"Mutare o perire" rappresenta la prima monografia sul transumanesimo pubblicata in Italia, a firma peraltro di uno dei più autorevoli esponenti di questa corrente di pensiero a livello mondiale. La sfida del transumanesimo si sostanzia nell’azione volta a garantire lo sviluppo delle tecnologie più rivoluzionarie e l’accesso generalizzato alle stesse. Evoluzione auto diretta, lotta all’invecchiamento, estensione radicale della vita, potenziamento dell’uomo, ibridazioni uomo-macchina e uomo-animale, clonazione, sospensione crionica, cellule staminali, robotica, intelligenza artificiale, mind uploading e singolarità tecnologica sono solo alcuni degli argomenti affrontati dall’autore, in una prospettiva sempre attenta alle dimensioni filosofiche e sociologiche della trasformazione postumana.
*Riccardo Campa
(**video a Ferrara 20 2 2009
http://www.telestense.it/leggi_archivio.php?Id=8153 )
Riccardo Campa è professore associato di sociologia nell'Università di Cracovia. Insegna sociologia della scienza e della tecnologia, filosofia delle scienze sociali, sociologia e psicologia del terrorismo. E' l'autore di Epistemological Dimensions of Robert Merton's Sociology (Torun University Press, 2001) e Il filosofo è nudo (Marszalek, 2001). Oltre al transumanesimo e alle discipline insegnate, i suoi interessi riguardano l'elettronica, il futurismo, la futurologia, la fantascienza e la musica. Ex presidente del Circolo dei Prometeici, è tra i membri fondatori dell'AIT. E' anche dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali, dottore in filosofia, dottore in scienze politiche, tenente cpl della guardia di finanza, giornalista professionista, perito elettronico.
http://www.transumanisti.it/1.asp?idPagina=4
http://www.futurology.it/recensione_libri/Recensione%20libro%20Etica%20della%20scienza%20pura.htm
domenica 23 agosto 2009
BIANCANEVE A NEW YORK
BIANCANEVE A NEW YORK POESIE DI SYLVIA FORTY (ESTE EDITION)
Con prefazione (Parole di stella) di Roberto Guerra e nota in 4a di copertina di Riccardo Roversi:
“Sottomessa ai tuoi desideri / eri me che volevi / la mia password // e non lo sai / non lo saprai mai // non mi digiterai mai”. La poesia di Sylvia Forty è un lungo viaggio: parte dal passato remoto dell’amore archetipico e dei desideri primordiali e giunge al futuro anteriore dell’odierno stallo virtuale. Ma c’è Biancaneve a New York che l’aspetta, ci sono le zattere del linguaggio che spiegano le loro vele di codici. E brezze, che soffiano verso un presente parallelo.
*Futurist Editions Ebook, per la collana Este Edition On line (in sinergia con l'edting on line della nota casa editrice cartacea ferrarese, diretta dallo stesso Roversi), ha annunciato per settembre una nuova versione on line ebook di Biancaneve a New York della poetessa neofuturistica ferrrarese, Sylvia Forty: trailer dal book cartaceo e poesie inedite.
venerdì 21 agosto 2009
LEONORA GUERRINI LIBERA POESIA E LIBERI PENSIERI di Alexandra Dadier
Una segreta inquietudine si fa grido nelle poesie di Leonora Guerrini. «Un canto, un urlo» alla presenza allegorica della natura e dei sentimenti. Le emozioni oppo-ste che la vita ci fa sperimentare creano equilibrio: fra gioia e tristezza, fra assenza e presenza. Ogni donna si ritrova nelle sue paure, nelle sue sfumature, ma anche nei suoi paradossi. La vita è l’essenza di tutto, un eterno girotondo. Leggere le poesie di Leonora Guerrini è come attraversare una foresta buia nella quale si svela d’improvviso una distesa di fiori dove, per un attimo, rilassarsi e respirare in pace. Anche se il cuore piange nel silenzio della notte, «Non si può impedire / il volo delle farfalle». (Alexandra Dadier)
lunedì 10 agosto 2009
BARBARA CANNETTI 16 MILIONI DI COLORE NEWS!
BARBARA CANNETTI SEDICI MILIONI DI COLORI
La mia vita è tutta qui
Trasformo la mia mente in un campo minato di magica follia
e non importa se resto così, ferma a guardare
un domani che forse non ci sarà…
la mia vita è tutta qui
ma è percorsa da un’elettrizzante energia
e non importa se scorre su filo spinato
su cui il cuore può restare mortalmente impigliato.
Tranelli e contraddizioni possono diventare soffici nuvole
o vaporosi guanciali
se li osservi da nuove angolazioni,
quelle di un’amicizia o di un rinnovato amore,
quelle che tempo non hanno
perché sempre in me saranno…
Non importa il luogo in cui sono finita…
quel che davvero importa
è prendere coscienza di ogni momento.
Dopo l'anteprima ebook è ora finalemnete anche in edizione cartacea tradizionale la raccolta poetica di Barbara Cannetti, nuova giovane e brillante poetessa ferrarese.
L'autrice conferma certa freschezza della scrittura femmminile neoestense: tra avanguardia (i vertici in fine secondo novecento delle varie Federica Manfredini – tragicamente scomparsa- Romulina Trentini, Luciana Arbizzani -anch'essa scomparsa prematuramente- poetesse visive e sonore di fama internazionale) e avanguardia postmoderna, più leggera d'inizio duemila (Monica Pavani,Caterina Gruber, Sylvia Forty, Emanuela Calura, Debora Villani, Cristina Venturini e altre).
La Cannetti nello specifico espone versi liberi speciali e peculiari: fin dal titolo, programmatico, la sua è una ricerca, fare poesia e anima nel duemila, verso il disvelamento di Colori inediti e sconosciuti. Le parole e le immagini stesse mixate con gli orizizzonti della vita, oltre le apparenze, senza feticismi peraltro cerebrali. La superficie, al contrario, quasi immanente della sinergia uomo-donna natura-vita, quasi neocrepuscolare se non neoimpressionista. Fare poesia e anima con particolare autenticità e persuasione.
SEDICI MILIONI DI COLORI è ora disponibile in formato eBook E CARTACEO
è il numero 29 del catalogo di libertaedizioni (il libro in formato cartaceo uscirà in giugno).
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domenica 3 maggio 2009
LA SCRITTRICE IRENE GRAZI
Brillante opera d'esordio della nuova scrittrice (già nota come artista visiva) Irene Grazi, ferrarese, ben collaudata recentemente da Zuni, (a suo tempo collaborazioni con il velebre video artista Maurizio Camerani), significativamente supportata da alcuni dei migliori artisti dell'avanguardia ferrarese. La Grazi conferma e amplifica soggettivamente, con parole rarefatte e sorprendenti per un'opera prima, tra logica dell''attrazione (alla Baudrillard) e amore moderno (alla Kristeva), uno dei percorsi più creativi della scrittura e la parola femminili (d'avantgarde) di questi anni duemila neostense. Caterina Gruber, Monica Pavani, Emanuela Calura, Sylvia Forty, Debora Villani, Cristina Venturini, Luvi Lou, Ilaria Tani, ora anche IRENE GRAZI e altre. (R.Guerra)
FROM ESTENSE COM (24 4 2009)
Serata di letteratura e musica al circolo Zuni di Via Ragno a Ferrara... lo scorso 24 aprile: resentazione del libro "Dal mio corpo" di Irene Grazi (edizioni Il Filo, collana “Dona, nuove voci”, 2008), con letture scelte da Stefano Marcolini, Marco Sgarbi, Giuseppe Calò, Enrico Maria Franceschini.
Il reading sarà accompagnato da musiche Roberto Renesto e a seguire dj set di France.
FROM EDIZIONI IL FILO ON LINE www.ilfiloOnline.it VEDI IRENE GRAZI
DAL MIO CORPO
Dal mio corpo è il diario intimo e personale di una giovane donna che attraversa il mondo con i dubbi e i perché propri dell’essere umano. I frammenti ci conducono in momenti particolari della sua vita nei quali ci si presenta fragile e insicura perché abbandonata dall’amore, oppure forte e viva, pronta ad affrontare quello che verrà.
Stralci di un’esistenza vissuta, voluta, mai rimpianta, tra colori, arte, albe e tramonti, amici nuovi e di sempre, amori passati e futuri, presenze, addii, separazioni.
Con un linguaggio leggero, a tratti quasi poetico, l’autrice ci permette di sbirciare dal buco della serratura, a distanza, una vita che non è nostra ma che sembra la nostra perché è vita quotidiana, di tutti.
Irene Grazi è nata a Ferrara nel 1975. Ha frequentato l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” di Ferrara e l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 1995 al 2003 ha esposto in diverse mostre collettive di arte contemporanea. Ama l’arte di qualsiasi genere ma soprattutto la fotografia.
Dal mio corpo è la sua prima esperienza letteraria.
http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=50261&format=html
lunedì 6 aprile 2009
AUGUSTO VERRI E ATLANTIDE
ATLANTIDEI-LIBRO PRIMO DI AUGUSTO VERRI (ESTE EDITION)
Atlantidei descrive la nascita e la crescita di una giovane coscienza attraverso il racconto di personaggi che rappresentano categorie e viceversa. Diviso in sei sezioni più tre racconti che partecipano di ognuna di queste e si pongono come un tentativo di sintesi del contesto generale, il libro si articola in brevi scritti autoconclusivi di chiara ispirazione esistenzialista.
Il corpo non ha una vera e propria struttura narrativa, è più una descrizione di ciò che accade che spesso sfocia in flussi di pensieri puri che superano la fisicità per librarsi in volo e per spingersi nelle più remote regioni dello spazio. La coscienza si libera dei condizionamenti dettati da un corpo per natura limitato e attraversa la vita propria e del tutt' attorno con la fulgida velocità del pensiero e dell'attimo.
Questo libro, il primo di una serie che va compiendosi, pone il lettore di fronte agli scritti della prima ora, i più spontanei, freschi, forse meno evoluti, ma comunque vivaci, originali e dinamici. La coscienza pura si specchia nell'Atlantide e il mito qui partecipa della vita di ognuno mettendo in risalto gli aspetti che sono più prossimi all'ideale.
Forse che questo continente perduto non sia tutto intorno a noi senza che nessuno lo abbia mai voluto vedere?
* AUGUSTO VERRI VIVE NEL MONDO DEGLI UOMINI E RITIENE CHE LA CONTEMPLAZIONE E LA COMPRESNIONE DELL'UNIVERSO DELLE COSE SIA LA SUA PRINCIPALE PREROGATIVA"
(a cura di RICCARDO ROVERSI)
giovedì 2 aprile 2009
FUTURISTE LETTERATURA ARTE E VITA
FUTURISTE Letteratura. Arte. Vita
a cura di Giancarlo Carpi
Castelvecchi
IL FUTURISMO E IL MONDO NUOVO (5 MARZO 2009***)
La Casa delle Letterature presenta quattro incontri per raccontare la complessità e la ricchezza del movimento futurista, il nuovo gusto e la nascita di una nazione moderna.
Un viaggio attraverso i linguaggi del Futurismo - letterario, artistico, musicale – per scoprire le nuove parole del Novecento: provocazione, dinamismo, innovazione, utopia. Nasce con il Futurismo la modernità? L’arte e la vita, la tradizione e il desiderio del nuovo, in quale instabile equilibrio si riconoscono?
Un progetto a cura di Arnaldo Colasanti e Maria Ida Gaeta
Giovedì 5 Marzo ore 17,30
Casa delle Letterature, Piazza dell’Orologio, 3
Presentazione del volume
“Futuriste. Letteratura. Arte. Vita” a cura di Giancarlo Carpi (Castelvecchi editore)
Interventi di
Barbara Alberti, Ester Coen, Daria Galateria e Andrea Gareffi
il curatore, moderatrice Maria Ida Gaeta
Letture di Barbara Alberti
Per l’occasione è stato esposto al pubblico il quadro di Benedetta Cappa Martinetti
Ritmi di rocce e mare (coll. privata)
«Donne, per troppo tempo sviate fra le morali e i pregiudizi, ritornate al vostro istinto sublime: alla violenza e alla crudeltà».
(Valentine de Saint-Point, Manifesto della Donna futurista, 1912)
Intellettuali e scrittrici, ma anche fotografe, pittrici, cineaste e danzatrici, artiste dalla vita anticonvenzionale, libera e attiva: a cento anni dalla fondazione del movimento futurista, il volume presenta l’opera e i manifesti delle artiste che ne fecero parte, e che lo resero l’avanguardia storica con la maggiore presenza femminile.
Futuriste offre un ricco panorama di testi, dai manifesti del periodo così detto eroico a quelli degli anni Quaranta, dai romanzi alle tavole «parolibere», punto di incontro tra linguaggio visivo e verbale. In dialogo con i testi, l’ampio apparato iconografico: pitture e lavori rappresentativi di artiste che in molti casi cercarono di rifondare concretamente la vita quotidiana attraverso la moda, la cucina, le arti decorative, conformemente all’apertura estetica del movimento.
Il volume documenta inoltre alcuni aspetti meno noti, dalla produzione ispirata all’esperienza del volo aereo, cui le donne contribuirono attivamente, a proposte anticipatrici del moderno intrattenimento di massa. Offre uno spaccato di vita di donne che, al di là del «disprezzo» proclamato da Marinetti, trovarono proprio nel Futurismo, nella sua carica utopica e rivoluzionaria, la possibilità di sovvertire gli stereotipi femminili decadenti, o borghesi proclamando la liberazione erotica della donna, l’emancipazione del desiderio, l’esaltazione della creatività.
Giancarlo Carpi (Roma, 1980) ha scritto saggi sul Futurismo e su autori del Novecento italiano (Magrelli, Gozzano, Damiani) e straniero (Warburg, Nabokov) interessandosi principalmente di rapporti fra letteratura e pittura. Collabora con la rivista «Sincronie» e cura dal 2000 l’archivio virtuale www.futur-ism.it.
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=68120