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domenica 4 aprile 2010

Maquillage nell'Antico Egitto da Marianna Bonina

da Supereva Guida Antico Egitto/Marianna Bonino

Le onde del blu egizio

Presso gli egizi era uso di truccarsi e utilizzare dei pigmenti minerali anche per realizzare oggetti in pasta di vetro , altrimenti detta faïence .

Il blu era realizzato spezzattando il lapislazzuli ,un minerale diffuso in aree esterne al regno egizio .

Da alcune ricerche su materiali romani trovati in Veneto sono stati rovati dei pigmenti non appartenenti al lapislazzuli ,
bensì ad un costituente del vetro stesso ,che nell’oreficeria egizia ,ma anche in altre zone in Medio Oriente costituiva un rivestimento lucido e colorato di metalli :la faïence .
Si tratta di frammenti ceramici dagli scavi di Vicenza sulle tracce dei commerci che le legioni romane intratteneveno con le genti galliche...

continua

http://guide.supereva.it/egittologia/interventi/2010/04/le-onde-del-blu-egizio

sabato 13 marzo 2010

Navigium Isidis - Il ritorno di Iside

http://lasinorosso.myblog.it/media/00/01/2055944628.jpg

Il 4 Marzo è giorno sacro alla Dea Iside. Vi parlo di questa Dea poiché la sua figura e la sua storia si intrecciò presto con Roma in un complicato rapporto di odio e amore.
Il Navigium Isidi commemora il ritorno di Osiride dopo che il suo corpo fu ricomposto dalla sua magica sposa. Ma ebbero il tempo solo di una notte, il tempo necessario per dare alla vita Horus, il fanciullo figlio del Sole che avrebbe vendicato il padre. Nella Passione di Iside si riconoscono facilmente alcune caratteristiche note alla nostra cultura cristiana, non a caso. Dei dai mille nomi, signora della speranza, della provvidenza, della magia, patrona della vita. In lei vi si potevano identificare tutte le Dee, incarnazione del principio femminile cosmico.


Iside, come del resto l'Egitto, entrò presto nel cuore dei Romani, anche se la religione egizia venne sempre considerata inassimilabile. Fu un rapporto lungo e turbolento, a lei furono eretti templi anche dentro il Pomerium, persino sulla cima del Campidoglio, il colle più sacro dell'Urbe. E altrettanti vennero abbattuti e non fu raro che i suoi seguaci allontanati dalla città.

Per colpa della condotta discutibile dei suoi sacerdoti questo culto ebbe mille critiche quante quasi i nomi della Dea, ma Iside resistette al tempo e alle accuse, ponendosi alla guida di un paganesimo sempre più universalista e uscendo vincitrice col Cristianesimo alla quale deve la sua figura più importante: la Madonna.

Così ancora oggi Iside, con nuovo nome (ma tanto ce ne ha mille, uno in più uno in meno...) e stesso aspetto (l'iconografia mariana e quella isiaca è impressionantemente uguale) viene venerata in tutto il mondo.


Apuleio nelle sua Metamorfosi ci ha lasciato una ricca, forse unica, testimonianza su questa festa che, in alcune regioni, ancora viene celebrata, come la festa di Santa Agata Madre Sicula

 

Enrico Gherardi
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VIDEO

 

domenica 27 dicembre 2009

Il Natale Pagano precristiano

 

HORUS.jpgda GORGON MAGAZINE

Yule Natale Pagano


Il Sol Invictus d'inverno prima dell'impianto cristiano


Forse non tutti sanno che la data del 25 Dicembre è originariamente legata alle feste di Yule o del Sol Invictus – giorni della “nascita” del sole, celebrato poco dopo il solstizio d’inverno - e non alla Natività cristiana. La festa cattolica, infatti, a dispetto di una diffusa e incorretta opinione comune, è stata impiantata sulla data del Sol Invictus solo in un secondo momento, con una serie di atti storicamente ben documentata.


I surrogati cattolici della festa del Sol Invictus sono stati animati da finalità prettamente politiche, e la loro dimensione storicamente determinata cozza in maniera stridente con la pretesa di universalità che ad essi si accompagna. Dal canto suo, il solstizio d’inverno è davvero un fatto umanamente universale e oggettivabile: i giorni tornano più lunghi delle notti, con tutte le ricadute simboliche di questo fenomeno sulla festa e sul mito.

 

La rinascita del Sole


Il termine "solstizio" deriva dal latino solstitium e si riferisce all'apparente stasi del percorso che il Sole compie in cielo. Nell’emisfero nord del pianeta, tra il 22 e il 24 Dicembre, la stella sembra non cambiare da un giorno all'altro il suo moto giornaliero, come se fosse ormai “ferma”.


Il fenomeno, tanto più evidente quanto si è prossimi all’equatore, astronomicamente parlando è quello dell’inversione del moto percepito del Sole nel senso della sua declinazione. L’astro si trova nel suo punto di massima distanza dal piano equatoriale, cosicché il buio della notte raggiunge la massima estensione rispetto alla luce del giorno. Nel solstizio d’inverno si registrano dunque la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. Subito dopo il solstizio, tuttavia, le ore di luce tornano ad aumentare gradualmente mentre quelle di buio diminuiscono – e così fino al momento del solstizio d’estate, in cui il processo si inverte nuovamente.


Il giorno del solstizio cade in genere il 21 Dicembre, ma i suoi effetti iniziano a essere visibili intorno al terzo o quarto giorno successivo, come attestano le mitologie, i calendari e le narrazioni di civiltà diversissime tra loro, accomunate dalla registrazione dell’effetto simbolico di un Sole che pare precipitare nell’oscurità, poi fermarsi, infine riprendere forza e rinascere.

 

Da Yule ai culti solari

La festa di Yule, di origine germanica e pre-cristiana, è una delle più antiche manifestazioni a oggi note a testimonianza dell’impatto culturale del solstizio d’inverno. Parziali resoconti sulle celebrazioni di questa festa riportano di danze e riposi, sacrifici animali e libagioni, continuate in Islanda per tutto il Medioevo in onore del dio pagano Freyl, che il clero cattolico avrebbe frainteso come Jul nella sua denuncia contro quelle pagane e demoniache giornate.


L’etimologia della parola Yule (Jòl) non è chiara, come anche la sua origine per alcuni nordica, per altri pre-indoeuropea. Sia come sia, Yule è un termine arcaico per Natale ancora in uso nei canti di natale antichi inglesi, in alcuni dialetti scozzesi, nei linguaggi scandinavi - dove viene usato per indicare altre festività di dicembre – e, per diffusione successiva, nelle lingue finniche.

Yule, tuttavia, non è l’unica risposta culturale alla percezione del fenomeno astronomico del solstizio.

La predominanza della luce sul buio (o simbolicamente del bene sul male) è un tema che accomuna pressoché ogni cultura e mitologia, e i giorni successivi al solstizio sono una data comune di nascita di altri personaggi divini o semidei accomunati dalla discendenza solare, dall’accadico Shamash al babilonese Tammuz fino al dio egizio Horus.....


continua

http://www.sabbatica.org/gorgonmagazine/pagine/sabbatica_yule.html


video

 http://www.youtube.com/watchv=kcTPy4g6Tvo

 

giovedì 24 settembre 2009

FROM THE WESTERN DESERT OF EGYPTE... di Vittorio Todisco

EGITTO ARTE.jpgDA SUPEREVA LATINO  VITTORIO TODISCO

LECCE, 6° convegno internazionale

"New Perspectives on the Western Desert of Egypt", questo il tema del 6° convegno internazionale che e' stato presentato a Lecce ieri, 20 settembre 2009 e dal 21 proseguira' sino al 25 del mese. Molto numerosa la rappresentanza di docenti qualificati in questa sede universitaria molto famosa nel mondo per il suo barocco tutto particolare.