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mercoledì 13 maggio 2009

IL CASTELLO DEL FUTURO! da Stefano Gargioni

istefano gargioni.jpgCASTELLO ESTENSE.jpgLA PROVINCIA CHE VORREI

 

Programma elettorale del candidato STEFANO GARGIONI,

sostenuto dalla Lista de LA DESTRA

 PREMESSA

 Nell’ultima consiliatura ho avuto la possibilità di vivere, seppure per meno di un anno, in qualità di consigliere provinciale, l’esperienza amministrativa dell’Ente Provincia. Un’esperienza, peraltro, che avevo già vissuto nella consiliatura 1995-1999 in ben altri contesti sociali, culturali, economico-politici. Ho respirato, dai banchi dell’opposizione, le novità che la prassi, unitamente allo stato di necessità determinatosi a seguito dei più recenti interventi normativi che hanno potenziato non poco il ruolo e le funzioni dell’Ente, ha prodotto. Nel bene come nel male. In più di un’occasione mi è parsa chiara la dicotomia tra le enormi potenzialità dell’ Ente (il quale, nel suo ruolo primario e irrinunciabile di organo di coordinamento e raccordo sul territorio tra gli Enti minori e la Regione Emilia Romagna, potrebbe veramente, se solo lo volesse, giocare un ruolo strategico di enorme importanza e le lentezze burocratiche) e le logiche partitocratiche con cui vengono distribuiti gli incarichi nei diversi assessorati; l’autoreferenzialità in cui spesso si avvita il Consiglio Provinciale, quasi compiaciuto del suo “parlarsi addosso” piuttosto che del suo ruolo istituzionale di proposta, di impulso, di indirizzo e di controllo; l’impressione, suffragata purtroppo dai fatti, di come le decisioni che contano vengano quasi sempre assunte al di fuori di un contesto di controllo democratico e senza il necessario coinvolgimento dei soggetti, istituzionali e non, direttamente depositari di quelle stesse decisioni. Più democrazia, dunque, meno burocrazia, più disponibilità al dialogo e al confronto, più apertura nei confronti di una comunità umana di 350.000 persone che spesso neppure sa che la Provincia esiste o, se lo sa, non ha – perché non le vengono forniti – gli strumenti conoscitivi per potersi interfacciare ad essa e con essa rapportarsi.

  UN MODO NUOVO DI “VIVERE” L’ENTE

 La meritocrazia, innanzitutto. In Provincia, come nella Scuola, come in politica. Sarò un inguaribile romantico, ma credo che se non si parte da qui, ogni sforzo rischi di risultare vano. La riorganizzazione dell’Ente Provincia alla quale penso non può che passare attraverso la valorizzazione del merito, un sistema di incentivi e di premi per le eccellenze, accompagnato da un meccanismo di disincentivi per chi non si impegna e non rende come potrebbe e dovrebbe. Senza sconti, senza guardare in faccia a nessuno, senza trattamenti di favore per questo o per quello. Solo così credo che si possa ottenere il rispetto dei tanti dipendenti pubblici che in Provincia come altrove sentono spesso mortificato il loro ruolo e misconosciuti il loro impegno e le loro capacità.....

Continua:

http://stefano-gargioni.blogspot.com/2009/05/e-decisomi-candido-alla-presidenza.html

http://www.youtube.com/watch?v=utuFg7QI4ow Filmato

martedì 12 maggio 2009

AZIONE FUTURISTA FERRARA CITTA' VOLANTE

DESTRA FERRARA.jpgGRAZIANO EUROPA 2.jpgAlberto FERRETTI SINDACO PER FERRARA CITTA' VOLANTE!

 

Due legislature Sateriale hanno avuto esiti paradossali, visto da Destra: Sateriale e i suoi scagnozzi hanno disastrato Ferrara, nei fatti e nei rapporti con la città intera. Vigili e Asilo del Salice in particolare recentemente – con i concittadini pubblicamente esasperati- rivelano una punta di un iceberg pronto a sciogliersi... l'ex Sindaco appena in tempo in salvo con la sua inevitabile partenza..

Nulla funziona oggi o quasi a Ferrara, dopo le speranze e le illusioni dell'era Soffritti, predecessore di Sateriale, non sempre negativa: rapporti con la cittadinanza in generale, economia sempre in Serie C, turismo e arte mai.. decollate, non a caso resta in volo solo il Castello ... Rosso dell'IperCOOP, scandalo cittadino, conflitto d'interessi ben più grave di quello del Cavaliere, con mobbing non stop tra l'omertà paramafiosa del Sindacato. .

Nello stesso tempo proprio Sateriale con la sua gestione debole, incompetente e passatista ha ucciso la Sinistra, consegnando Ferrara ai cloni superdemocristiani di Tagliani (già suo Vice-Sindaco.. e lo spacciano per diverso e Nuovo!) altro clone di Dario Franceschini... Franceschini e Tagliani due pupilli di Nino Cristofori, testimone diretto e istituzionale del Palazzo degli Specchi... , Ponte sullo Stretto di Ferrara...il Cerchio si chiude!

Che Sateriale abbia ghigliottinato la sinistra a Ferrara potebbe non dispiacere: ci si domanda come possano gli elettori di sinistra avallare-anche nelle loro coscienze- l'eutanasia ufficiale della Sinistra a Ferrara, dopo 60 anni quantomeno di illusioni, ma legittime, anche storicamente (noi di Destra siamo più aperti e oggettivi di loro) almeno fino a tempi recenti, votando Tagliani.

Soprattutto avallerebbero la vera Reazione ferrarese, camuffata con perfetta strategia orwelliana per progressismo, la clonazione non solo della più inquietante DC storica ferrarese (che si è alla fine mangiata comunisti, pdiessini, diessini eccetera come un Alien..) ma di tutte le caste che dominano e inquinano Ferrara: dalla cultura (quanti sono gli intellettuali "contro" a Ferrara?) all'economia al commercio alla Finanza...all'Informazione....ovvio la Politica, quasi trasversale con il masochismo da psicoanalisi di ex AN e ex Forza Italia ferraresi, i migliori spot gratis (?) per Tagliani e il PD ferrarese...

La Destra invece si è evoluta a Ferrara (e non solo): siamo contro le Caste, gli Intellettuali Mandarini, che sono clementine a Ferrara, sia ben chiaro! Siamo contro l'Usura legalizzata della Finanza tutta Rossa (mai di vergogna-vedi Coop Costruttori) a Ferrara. Siamo contro la Reazione Rossa, oseremo dire le guardie rosse dell'era Sateriale buonisti e subdoli quasi come i vietcong, quasi cleptomani, parolai intellettuali. Sulla scia della grande storiografia contemporanea (De Felice, Nolte, Giordano Bruno Guerri eccetera), del ritorno del Futurismo ( e Ferrara è uno dei suoi link attuali), di certo modernismo non ateo o arido meccanicistico materialistico, ma spirituale e ideale, noi di Destra siamo anche la nuova forza propulsiva di Ferrara. A costo di scandalizzare, in certo senso ma concreto.. siamo oltre gli schemi obsoleti della sinsistra post-moderna, della Vecchia Destra storica da cui ci siamo affrancati dove dovevamo, ma di cui recuperiamo la pulsione originaria nazional-popolare, rivoluzionaria nella sua accezione positiva, senza false diete di Fiuggi anoressiche e neodemocristiane. Riconosciamo il Valore Ideale dei Compagni (quelli veri) e di quelli (pochi per la verità) che la Resistenza l'hanno davvero combattuta a viso aperto. Siamo dalla parte del popolo, dei concittadini elettrici del duemila anche a Ferrara, per accendere la Città premiando non le tarde ustioni simulate di un Dragotto (già nome più da Cartoon giapponese che da Sindaco candidato),i lavoratori e i talenti della Città, spesso oscurati dal trinfo della mediocrazia, della mediocrità nepotistica dei vari Clan rossi di Ferrara, Sateriale, Buzzoni e così via....ora bianco rossi... Cristofori, Franceschini, Tagliani. La Destra Ferrara (al passo con quella nazionale e europea autentica, non Le Pen, ma Sarkozy, la Merkel eccetera) è un equipe di reazionari e futuristi moderni (Azione e Reazione ... così funzionano i Boing!): siamo contro la xenofobia ma anche contro il razzismo dell'antirazzismo (mai visti buonisti tipo Sateriale eccetera in pizzeria con un povero immigrato al tavolo), siamo per ripristianre il primato pubblico dei ferraresi rispetto agli extracomunitari, senza tante speculazioni meramente ideologiche (visto che gli operai ormai non si iscrivono più al Partito o al Sindacato). Siamo per Internet gratis, l'automazione e l'informatizzazione del settore pubblico, la riduzione del 50% degli stipendi di tutti i Consiglieri eletti, siamo per redditi minimi di esistenza per i ferraresi in difficoltà... Per la semplificazione degli adempimenti burocratici di qualsisai genere. Siamo di Destra ma anche la Sinistra della Destra, ma anche il centro che che è stanco di sentire parlare di destra e sinistra, come sempre nella strana Tradizione paradossale (ma non troppo) del Pensiero Forte!!!

Siamo per la Cultura dei ferraresi, (molto ricco l'undeground e risorsa... per chi è fuori dalle caste:.) e grandi eventi mirati: ma la Cultura subordinata ai bisogni della gente, prima, coinvolgendo in merito magari le aziende e l'imprenditoria di Ferrara, detassandole, per una sinergia reale e non elettorale, come ha sempre fatto Sateriale!

Parafrasando proprio uno degli ultimi grandi scrittori ferraresi, Roberto Pazzi, faremo di Ferrara una Città Volante, necessario volo per liberarla dall'Eternit paleocattocomunista che come un sortilegio imprigiona nell'hangar del Presente l'autentica Ferrara città d'arte e di Popolo!!!


LA DESTRA FERRARA

GRAZIANO CECCHINI FUTUR ASSESSORE ALLA CULTURA

ROBERTO GUERRA  COMMISSIONE FUTURO

WWW.LADESTRAFERRARA.ORG

http://www.youtube.com/watch?v=82nPrYj85o0 Filmato

 

lunedì 11 maggio 2009

LA DESTRA FERRARA 2000 BOLLETTINO N.0

POUND 2.jpgDESTRA FERRARA.jpgLA DESTRA FERRARA MODERNA BOLLETTINO NUMERO ZERO

istefano gargioni.jpg

 

Sabato 9 10  prima Equipe postpolitica e antipartitocratica a Ferrara, Piazza Trento Trieste. Bollettino live numero zero de la Destra Ferrara di Alberto Ferretti e Stefano Gargioni, rispettivamente CANDIDATO SINDACO E CANDIDATO ALLA PROVINCIA. News sorprendenti, dopo un mistero elettrico che ha messo a rischio l'ouverture dell'opposizione più radicale ferrarese a Tagliani, Franceschini e il PD: piccolo non raro sabotaggio di qualche reduce..cosacco sul sistema elettrico, poi felicemente risolto.

News: la Destra Ferrara ufficializza la svolta futuristica, già annunciata da siti e blog di mezz'italia, ufficiali e link esterni. Graziano Cecchini sarà futur Assessore alla cultura in caso di liberazione di Ferrara... già evidenziata anche da Estense Com e Sesto Potere e da l'Asino Rosso a Ferrara e in  Emilia-Romagna. E altri futuristi in arrivo, ferraresi e no, come indipendenti,  per ora Roberto Guerra e Maurizio Ganzaroli. Più nello specifico, clamorosa la novità per la Provincia: Stefano Gargioni, giornalista, politologo e intellettuale neoconservatore (ma del duemila!), ex figura di spicco di AN Ferrara, ex direttore "storico" del Nuovo Corriere Padano, appunto correrà per la Provincia, dopo la clamorosa fuga dell'eretico presunto Davide Verri, a suo tempo, fino a sette giorni fa.. foraggiato proprio da La Destra Ferrara, altri misteri della politica ferrarese (la fuga di Verri, dopo il dik tat della Lega... altro esempio di masochismo sconcertante del PDL a Ferrara).

Ancora una clamorosa anticipazione: proprio Graziano Cecchini, nelle ultime settimane intervistato ovunque dai media italiani (e non solo) per la nota querelle sul Reato di Futurismo (con tanto di raccolte firme ufficiali) dopo la vegognosa sentenza di un giudice romano sulla performance storica di Piazza di Spagna - Libero, Il Giornale, Il Domenicale e così via- sarà a Ferrara a fine maggio/inizio giugno per un futurcomizio ufficiale per la Destra Ferrara e la sua candidatura virtuale(ma solo per ora...) ad Assessore alla Cultura a Ferrara.

E un bellissimo discorso di Alberto Ferretti, nessuna traccia di nostalgia: 2009 liberare Ferrara, il leit motiv, la Destra Ferrara come eresia moderna e futuristica rivendicata, basata sui  valori, gli ideale neoumanistici, una Destra simultaneamente appunto tradizionale e  del duemila, con un progetto politico culturale, unico a Ferrara, nessuno vanta l'adesione della più importante avangurdia italiana, rappresentata oggi da Graziano Cecchini e lo stesso Guerra. Parole, inotre rapide, veloci, non retoriche, dure contro gli avversari, ma la politica come gioco, come sfida, a volte nucleari per l'oggettiva decadenza di Ferrara, dopo 60 anni di monocolore rosso sempre più sfumato e anemico, dopo in particolare 10 anni di governo locale Sateriale quasi soltanto dannoso per Ferrara.

Dopo Ferretti, un intervento altrettanto inedito, dinamico e propulsivo del giovane leader universitario della Destra giovanile Francesco Folda, un giovane oratore nel dna, potente, autorevole e sorprendente per la maturità e consapevolezza neoumanistica della politica come Valore e anche postpolitica necessaria, in un necessario relativismo degli scheni destra/sinistra classici. Grandiosa l'evocazione alla libertà di un certo Ezra Pound... Francesco Folda prossimo consigliere comunale...

Infine, lo stesso Gargioni, colto e combattente, nuovamente i Valori e la lealtà e l'onore (ma in senso simultaneamente etico-religioso) della Destra moderna, l'archetipo cattolico sullo sfondo come matrice non rimuovibile della nuova politica del nostro tempo, soprattutto come dialettica interfaccia per umanizzare la società e le città moderne (anche Ferrara!), contro certo nichilismo e relativismo anche periferici inquietanti. E naturalmente e legittimamente polemico verso Forza Italia e AN Ferrara -oggi PDL- che sembrano quasi a volte i migliori spot per il PD, parole queste persino di fogli ferraresi prossimi alla sinistra!

Brevemente un ouverture, questa de La Destra Ferrara di Ferretti, Gargioni, Baroni, Sarti, Folda (eccetera) già futuristica, fresca e dinamica: poche chiacchiere, poco più di 30 minuti per evidenziare il software più darwiniano dell'attuale politica ferrarese, eseguito davandi ad un discreto pubblico soprattutto di giovani, dato significativo: da sottolineare l'assenza sconcertante di qualsivoglia esponenente del cosiddetto PDL ferrarese (ma Belusconi le sa certe cose?), PDL che, se certi sondaggi saranno confermati, per il ballottaggio sarà costretto a chiedere i voti proprio alla Destra di Ferretti...

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=50756&format=html

http://www.youtube.com/watch?v=44xirQ55IgA Clip Viva La Vida...

sabato 9 maggio 2009

ALBERTO FERRETTI IN PIAZZA TRENTO E TRIESTE

istefano gargioni.jpgLa Destra corre anche in Provincia

Domani alle ore 19, dal palco già allestito in piazza Trento e Trieste, il segretario provinciale e candidato sindaco Alberto Ferretti terrà il comizio di apertura della campagna elettorale de La Destra.

“Diversamente da quanto fatto dagli altri candidati – fa notare Ferretti - che fin'ora si sono impegnati solamente in una gara a chi spende più soldi tra depliant, manifesti, gigantografie e inserzioni a pagamento, La Destra, anche questa volta, come sua abitudine, incontra invece i cittadini, il popolo, direttamente sulle piazze e nelle strade. Tornare a parlare direttamente alla gente, agli elettori, è un'usanza ormai desueta per i "castati" che invece hanno ormai perso ogni contatto con la gente”.

Niente scritte ma solo parole quindi per il partito di Storace: “La Destra, soprattutto in questo periodo di grave recessione economica – continua il candidato - che affligge le famiglie e i lavoratori non butta via i soldi esibendo faccioni sorridenti che magari poi non hanno nulla da dire, piuttosto è sicura che saranno i valori, le idee ed il progetto di cambiamento ben illustrato dal suo programma elettorale quella forza propulsiva che porterà i propri uomini e le proprie donne a conquistare le istituzioni”.

Sul palco interverranno anche Francesco Folda, segretario provinciale di Gioventù Italiana (l'associazione giovanile de La Destra), e saranno presentati il candidato al Comune di Bondeno Marco Loberti e alla presidenza della Provincia  ... Stefano Gargioni.


WWW.LADESTRA.ORG

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=50749&format=html

http://www.youtube.com/watch?v=_ejfHUTeVkY  FILMATO

martedì 28 aprile 2009

DA BALBO A BALBONI

FERRETTI 7.jpgITALO BALBO.jpgLA DESTRA FERRARA RISPONDE AL SENATORE BALBONI

In un servizio pubblicato qualche giorno fa sulla stampa ferrarese (ESTENSE COM eccetera) il Sen. Balboni si riferisce al sottoscritto definendolo “il segretario del partito di Storace”. Se questo è vero, voglio però rammentargli che anch’io ho un nome e un cognome. Mi chiamo Alberto Ferretti. Eh già... Ferretti, un cognome che il Senatore dovrebbe ricordare molto bene... Ma evidentemente è un cognome che gli evoca ben altre battaglie ideali e valoriali, così diverse e più nobili rispetto a quelle che lo vedono impegnato oggigiorno e che lo spingono - con un accanimento degno di miglior causa – a ricercare le più raffinate strategie per far vincere il centro-sinistra così in Comune come, soprattutto, in Provincia. Con le sue impuntature personalistiche e sicuramente suicide per la sua parte politica.

Quanto poi al Partito che rappresento, si chiama La Destra. Eh già... Destra. Anche in questo caso posso comprendere l'idiosincrasia del Nostro rispetto a questa parola, che evita accuratamente di pronunciare da quando si è “votato” anima e corpo al PDL, abbracciandone la vocazione neocentrista, senza nemmeno domandare ai suoi se erano d'accordo.

Un’ osservazione la merita poi il modo sprezzante e irriguardoso con il quale Balboni utilizza la parola "camerati" o "neocamerati" per definire coloro che si riconoscono nei valori e negli ideali della destra italiana dei giorni nostri. Valori che evidentemente non gli appartengono più, forse perché mai gli sono appartenuti, come giustamente scrive Marcello Veneziani a proposito di Gianfranco Fini: "chi non ha mai creduto in nulla fa prestissimo a cambiare idea".

In questo caso il Senatore dimentica infatti che deve le sue fortune politiche proprio ai voti, all'impegno e alla militanza di quei "camerati" che oggi rinnega e denigra e che con i loro voti gli hanno consentito di raggiungere la posizione che oggi occupa.  Si trattò dunque di una fiducia assai mal riposta da parte di quei "camerati". Un atteggiamento, quello del senatore, che ci pare assai simile a quello di colui che sega il ramo dove si trova seduto!

Siamo davvero curiosi di vedere in che stato verrà ridotto il PDL ferrarese dopo la "cura" di questo novello Robespierre, che avendo iniziato a far lavorare strenuamente la ghigliottina, ha già tagliato le teste dei dissidenti e più in generale di tutti coloro che, forti del loro orgoglio e della loro dignità, non sono disposti a piegarsi ai suoi diktat. Temiamo che, di qui a breve, si troverà a spadroneggiare nel bel mezzo di un desolante deserto dei Tartari.

Gradiremmo infine più educazione e rispetto nei nostri confronti. Come soggetto politico e come persone. Gli avversari non dovrebbero stare da questa parte della barricata, ma dall’altra.

Se il Senatore Balboni non l’ha ancora capito glielo faranno capire ben presto gli elettori ferraresi.

 

Alberto Ferretti 
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 Segretario Provinciale la DESTRA Ferrara
 
 

domenica 12 aprile 2009

CONVEGNO SU GUARESCHI A BRESCELLO

guareschi.jpgPRIMO CONVEGNO DELLA DESTRA REGIONALE A BRESCELLO

SU GIOVANNINO GUARESCHI

Malgrado questo merito non gli sia stato riconosciuto dalla cultura ufficiale, Guareschi è senz’altro  lo scrittore che meglio di altri seppe, nei tempi non facili nei quali visse e scrisse, cogliere l’anima di questo strano Paese, l’Italia, trasformando gli uomini comuni dei suoi romanzi e dei suoi racconti in figure paradigmatiche. Ci sono voluti anni e tanta ostinazione da parte di appassionati studiosi come Alessandro perché si potessero fare su di lui tesi di laurea e studi accademici. Ma se la critica e il “baronato” progressista e benpensante ancora storce il naso di fronte al suo nome, Guareschi, a cent’anni dalla sua nascita e a quaranta dalla sua morte, è più vivo e presente che mai nel cuore di milioni di lettori e di spettatori.

Riscoprire oggi Guareschi vuol dire riscoprire l’uomo e tutta la sua opera, senza fermarsi necessariamente al semplicismo della versione cinematografica. Dai numerosi racconti del ciclo di Mondo Piccolo (quelli di Peppone e Don Camillo) ai romanzi dell’anteguerra e del dopoguerra, che ci danno la possibilità di coglierere quell’Italia vera, profonda, del Novecento, che non sta nei prodotti letterari e nelle elucubrazioni astratte partorite dai salotti metropolitani, dalle conventicole intellettuali legate agli “ambienti che contano”, che pure fanno mostra di sé nei manuali scolastici, ma è magistralmente descritta nelle storie guareschiane.

Storie autentiche eppure piene di incanto fiabesco, espressione di poesia come di impegno civile, ricche di un umorismo mai surreale, mai venato di cattivo sarcasmo. Storie che – come scrive Paolo Gulisano nel suo libro “Quel cristiano di Guareschi” – “sono espressione di quel riso buono che nasce dalla compassione per ciò che combina l’uomo, nella sua limitatezza e nella sua goffaggine, affannandosi nelle vicende quotidiane, magari finendo per fare del mare agli altri o a se stesso.”

Il pregiudizio che su Guareschi ha gravato per un quarantennio era motivato dal suo essere stato un autore “schierato”, e “schierato” male, agli occhi della cultura dominante. Un reazionario, un seguace del trinomio “Dio, patria e famiglia”. Un concetto però, quest’ultimo, che va bene, riferito a Guareschi, solo se inteso come espressione di virtù umane, civile e religiose, e non viceversa se interpretato nella sua versione idolatra, che trovò allora e che trova ancora oggi terreno fertile nel fondamentalismo, nel nazionalismo, nel razzismo esclusivista, così lontano dal modo di concepire e di vivere l’esistenza proprio di Giovannino.

Dio, patria, famiglia. La dimensione religiosa, l’impegno civile, il valore irrinunciabile degli affetti domestici.

La dimensione religiosa. Leggendo, ad esempio, i racconti di Mondo piccolo, ci si accorge che c’è, al di là delle storie e dei personaggi, un altro protagonista, un Soggetto divino, il Dio misericordioso, padrone degli eventi e del cuore, che Guareschi aveva incontrato nell’esperienza drammatica della sofferenza già nei lager tedeschi dove era stato internato come militare italiano. Quella Divina Provvidenza che continua, nonostante tutto, a governare la storia individuale e sociale in una prospettiva di salvezza e di redenzione e che fa dire a Guareschi, sul Candido del 7 dicembre 1947: “Noi non apparteniamo a nessun ismo. Abbiamo un’idea, sì, ma non finisce in ismo. La cosa è molto semplice: per noi esistono al mondo due idee in lotta: l’idea cristiana e l’idea anticristiana. Noi siamo per l’dea cristiana e siamo perciò con tutti coloro che la perseguono e soltanto fino a quando la perseguono. Quando, a nostro modesto avviso, qualcuno si distacca da questo principio, chiunque sia (fosse anche il nostro parroco) noi diventiamo automaticamente suoi avversari…Alla fine, magari, ci troveremo con sei lettori in tutto”. Perché se un cristiano non è straniero alla mentalità dominante, significa che è servo del potere del momento, di uno dei tanti déi tirannici che opprimono l’uomo, sia esso l’Imperatore o lo Stato o il Partito o la Classe o la Razza o la Scienza o il Progresso o il Denaro.

L’impegno civile. Fu l’impegno che lo portò, fra l’altro, dopo la comune battaglia anticomunista che precedette le prime elezioni libere del dopoguerra, allo scontro con De Gasperi, conseguenza del disamoramento di Giovannino per lo statista, iniziato poco tempo dopo il grande successo del 18 aprile 1948. L’Italia che la Democrazia Cristiana stava forgiando non era quella che lo scrittore si aspettava. La ripresa economica, necessaria e indispensabile, stava provocando come effetto collaterale il sorgere di quei fenomeni che avrebbero messo salde radici nella Prima Repubblica e che sono arrivati amplificati fino ai giorni nostri: affarismo, corruzione, clientelismo, favoritismo. Effetti inevitabili del processo di sviluppo? Guareschi di queste scuse no ne voleva sapere. La sua moralità cristallina non contemplava nel proprio vocabolario la parola “compromesso”: il male è male, punto e basta. Non è lecito rubare, truffare, appropriarsi indebitamente, sfruttare. “Un uomo di difficili costumi”, disse di se stesso. E per questo pagò – come immagino ci spiegherà meglio Alessandro fra un attimo – con il carcere, nel quale scontò, primo giornalista nella storia repubblicana, ben 409 giorni di ingiusta detenzione.

E per finire, il valore irrinunciabile degli affetti domestici. C’è un ulteriore Guareschi, da riscoprire. E’ lo scrittore che più di ogni altro ha rivolto la propria attenzione alla famiglia. Una famiglia che, per Giovannino, è fatta di ruoli, di responsabilità, di amore, di regole, che vengono infrante, riaffermate, superate, riscritte. E’ fatta di litigi, di baruffe, di riconciliazioni, di musi lunghi, di tenerezze, di solidarietà e soprattutto di fedeltà. L’amore tra i genitori, tra questi e i figli, tra i fratelli, è chiassoso, appassionato, volubile, mutevole, ma fedelissimo. Il significato e il valore della famiglia Guareschi lo aveva imparato sul campo, dai propri genitori. Un modello educativo che lo portò a scontrarsi persino con ambienti clericali, che portavano avanti l’immagine edulcorata del cristianesimo delle chitarre elettriche che si diffuse largamente negli anni immediatamente successivi al Concilio; con chi sviluppava il concetto di pluralità di modelli familiari intesi come semplici aggregati di cittadini che si autodeterminano secondo criteri squisitamente contrattualistici; che lo portò a scrivere pagine importanti contro le ipotesi eugenetiche ed eutanasiche che già allora facevano capolino, e contro le quali Guareschi scrisse pagine intense di un’attualità veramente sconcertante.

Questo, in pillole, il Guareschi che anch’io, come tanti, ho imparato ad amare. Negli ultimi mesi della sua vita, di fronte al desolante spettacolo offerto dalla società italiana dell’epoca, scriveva, con una diagnosi acuta che sa di profezia: “Ogni giorno di più mi accorgo come sia vana, inutile cosa lottare da galantuomini contro la canaglia organizzata. Purtroppo questi sono i giorni dei falliti, degli uomini senza idee; è l’era dei demagoghi, dei politicanti, degli ipocriti che, nel nome della giustizia sociale, stanno perpetrando la più orrenda ingiustizia: spersonalizzare l’individuo, ucciderlo per creare quel “cretino medio” alla cui mentalità la radio, la televisione e l’altra propaganda governativa vanno ogni giorno adeguando i programmi”.  

Una tristezza però, che non fu mai disgiunta dalla speranza che lo accompagnò fino all’ultimo giorno e che mi sento di poter sintetizzare con quella bella frase che compare nel finale di un film del ’63, La rabbia, che Guareschi contribuì a realizzare: “Una fiamma scalda ancora il nostro vecchio cuore di terrestri. E in noi è ancora più forte la speranza che la paura. Grazie a Dio”

STEFANO GARGIONI

www.ladestraferrara.org

http://www.youtube.com/watch?v=fqJ8IczuYSk FILMATO DON CAMILLO INEDITI!

sabato 11 aprile 2009

FERRARA LA DESTRA RIVOLUZIONARIA?

FERRETTI 7.jpgFERRARA "ARMI" SEGRETE A DESTRA?
 
 
Ieri pomeriggio il segretario provinciale de La Destra e candidato sindaco di Ferrara Alberto Ferretti ha tenuto a battesimo la nuova sezione "Circoscrizione Sud", i coordinatori incaricati di sviluppare il partito sul territorio sono Massimiliano Guerzoni e Francesca Righetti, i contatti per informazioni ed adesioni sono i seguenti: Tel. 339.1477511 circoscrizionesud@ladestraferrara.org .
 
La circoscrizione sud (che comprende anche S.Martino e S.Bartolomeo in Bosco) è tra quelle che ci ha dato maggiori soddisfazioni in termini di voti alle scorse politiche, superando il 3% dei consensi quando eravamo appena nati e non ancora ben strutturati.
 
A breve organizzeremo un incontro con gli iscritti ed i simpatizzanti della circoscrizione sulla scia di quelli di sabato scorso a Cento e di mercoledì a Bondeno.
La Destra c'è e si vede, e lo si vedrà ancora meglio alle prossime amministrative!
 
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A riguardo dell'incarico assegnato al Sen. Alberto Balboni di coordinatore provinciale del PDL, registro semplicemente che nel centro-destra, a Ferrara e a parte quelli de La Destra, si trovano sono solo altri due tipi di politici : quelli che da lui si lasciano volonatriamente calpestare o quelli che si sono fatti menare per il naso... a tal proposito mi sovviene il titolo di un film degli anni '80: "1999 Fuga da New York" presto nelle sale ferraresi vedremo " 2009 fuga dal PDL"  Auguri!!!
 
P.S. A breve nuove eclatanti adesioni al nostro partito...
 
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Alberto Ferretti
 
Segretario Federazione Provinciale la DESTRA Ferrara
 
Tel.388-6919003
 

http://www.youtube.com/watch?v=eFgN2odMUEE  filmato

venerdì 3 aprile 2009

LA DESTRA FERRARA CENTO MEETING

ALMIRANTE.jpgSabato 4 aprile alle ore 18:30 presso la Sala Polivalente La Pandurera di
Cento in Via XXV aprile, si terrà il primo incontro aperto al pubblico dei
simpatizzanti e degli iscritti della Destra di Cento.

Nel momento in cui le forze politiche di centro-destra si sciolgono nel PDL,
chi cancellando la priopria identità e chi invece rafforzando la propria
vocazione centrista con l'adesione ai valori del Partito Popolare Europeo,
La Destra, l'unica forza politica che rappresenta a pieno titolo i valori e

le istanze della destra italiana, presenterà i membri del direttivo centese
incaricati di coordinare il partito sul territorio comunale e nelle
frazioni.

Introdurrà Maurizio Salvati e a seguire interverranno il Segretario
Proviciale Alberto Ferretti candidato a sindaco di Ferrara, il segretario
provinciale di Gioventù Italiana (l'organizzazione giovanile de La destra)
Francesco Folda e il consigliere proviciale Stefano Gargioni. Largo spazio
sarà dedicato al dibattito con i partecipanti per domande, risposte e per
conoscersi.

L'ingresso è gratuito e tutti sono invitati a partecipare

Federazione Provinciale la DESTRA Ferrara

Tel.388-6919003

e-mail: info@ladestraferrara.org


web:
www.ladestraferrara.org
 
http://www.youtube.com/watch?v=JeYqIa8RSJs FILMATO

sabato 21 marzo 2009

LA DESTRA LIBERA ARGENTA

COOPCOSTRUTTORI.jpgLA DESTRA C'E' E SI VEDE! OGGI AD ARGENTA (POSTCOOPCOSTRUTTORI)
Oggi, sabato 21 marzo dalle ore 10:00 alle 12:30 La Destra è in piazza ad ARGENTA con un gazebo ed un banchetto per la raccolta delle firme per le amministrative.
Mentre le altre forze politiche ma anche civiche perdono tempo in litigi e personalismi oppure danno sfoggio del buono stato di salute delle loro casse facendo a gara per tappezzare la città e la provincia con manifesti a profusione, La Destra continua la sua campagna elettorale tra la gente, sul territorio, incontrando i ferraresi direttamente sulle piazze e nei locali pubblici, ascoltando e discutendo con loro i problemi reali che li affliggono.
 
Oggi siamo per la prima volta ad Argenta, un comune tradizionalmente rosso che ha vissuto e subito la triste vicenda del crack coopcostruttori nel generale silenzio e disimpegno di quella sinistra che guarda caso lo governa da oltre sessant'anni ininterrottamente. La Destra intima di restituire immediatamente il maltolto ai lavoratori ed alle famiglie che ancora aspettano di sapere che fine hanno fatto i loro soldi!
 
Domenica mattina, inoltre, saremo anche a Bondeno, dove a breve apriremo anche una sede, con il consueto gazebo informativo e di raccolta firme
 
Altre iniziative già pianificate ci vedranno nei prossimi giorni a Lagosanto, Cento, Portomaggiore, Copparo e Comacchio, oltre naturalmene che a Ferrara
 
Come noto La Destra ha già ufficializzato il proprio appoggio alla candidatura della lista di Davide Verri per la Provincia e della lista di Alan Fabbri per Bondeno, stiamo valutando le altre situazioni che sono ormai in fase di definizione
 
Il Segretario Provinciale
Alberto Ferretti

giovedì 29 gennaio 2009

FERRARA: LA DESTRA MODERNA

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Muoia Sansone con tutti i filistei!  di Stefano Gargioni

E’ la strategia, folle e disperata, nella sua aberrante lucidità, che il Senatore Balboni e i suoi fedeli servitori stanno approntando sul territorio in vista delle prossime elezioni amministrative. Peccato però che, in questa occasione, i Filistei non siano i nemici ma i suoi potenziali alleati.

Una strategia a largo raggio, finalizzata a perdere le elezioni anche e soprattutto laddove vi sia la possibilità di vincerle.

La candidatura di Mauro Malaguti alla Presidenza della Provincia va palesemente in questa direzione. Come quella annunciata di Giovanna Mestieri a Bondeno, alla quale si sta lavorando con il deliberato proposito di spaccare il Centrodestra per impedire che si presenti unito ad un appuntamento elettorale difficile e impegnativo come quello di giugno. Per non parlare di S.Agostino, dove gli emissari di AN stanno alacremente lavorando per allestire una lista civica di disturbo che impedisca alla lista che fa riferimento al Sindaco uscente Claudia Balboni di riconquistare il Comune e che rischia nei fatti di decretare il successo di una Sinistra debole ma probabilmente unita. E per finire (per ora) Poggio Renatico, dove ancora AN ha candidato Rodolfo Sani, sostenuto da una lista civico-politica che si richiama al Pdl, alternativa a quella “storicadell’ex sindaco Garuti, che l’attuale sindaco di Centrosinistra Pavani ha salutato con grande favore perché gli consentirà, con ogni probabilità, di riconfermare la coalizione ulivista da lui rappresentata per altri cinque anni alla guida del Comune.

Mi fermo qui, ma potrei continuare.

Si tratta in tutta evidenza di scelte destabilizzanti, autolesioniste, politicamente incomprensibili, se non nell’ottica di un Partito allo sbando e prossimo allo scioglimento, la cui unica preoccupazione appare oggi quella di vincere la sfida con Forza Italia per il controllo del PDL locale.

E che l’ignavia di Forza Italia, paralizzata dalle sue incertezze, dalle sue paure e dalla sua sconcertante sudditanza psicologica, rischia di coronare di successo.

A raccontarle fuori, queste cose, nessuno ci crede. Eppure accadono, come i fatti di questi giorni stanno a testimoniare.

Se per l’ennesima volta il Partito Democratico e i suoi alleati faranno man bassa sull’intero territorio provinciale di Sindaci e consiglieri comunali, sapremo come sempre chi ringraziare!

STEFANO GARGIONI

www.ladestraferrara.org

http://it.wikipedia.org/wiki/Giordano_Bruno_Guerri

 

sabato 27 dicembre 2008

GIANFRANCO FINI SECONDO LA FALLACI E GARGIONI

PAPA W 1.jpg 

("GIANFRANCO FINI? UN OPPORTUNISTA POLITICO!" ORIANA FALLACI da LA FORZA DELLA RAGIONE )

da  http://stefano-gargioni.blogspot.com/2008/12/lipocrisia-di-fini.html

Parliamoci chiaro. Le leggi razziali sono state solo un pretesto. Con l'attacco a freddo di Gianfranco Fini alla Chiesa Cattolica il Presidente della Camera paga l'ennesimo debito (e non crediamo sarà l'ultimo) alla cultura neo-illuminista e paleo-massonica della City londinese, che con grande entusiasmo abbracciò qualche anno fa, quando iniziò a smantellare pezzo a pezzo la sua storia personale e con essa quella di un popolo e di una comunità che ha sempre avuto, nel Magistero della Chiesa e nella sua Dottrina Sociale, un imprescindibile punto di riferimento culturale, morale e identitario. 

La cosa non ci stupisce. Soltanto ci rattrista e soprattutto ci disgusta.
Pensavamo che un limite invalicabile alla cattiva coscienza, all'ipocrisia, alla svendita delle proprie presunte idealità, ancora esistesse. Nell'uomo Fini, prima ancora che nel politico.
Purtroppo ci sbagliavamo.

venerdì 19 dicembre 2008

PER UNA DESTRA DEL 2000

jean guitton.jpgDALLA SCONFITTA ABRUZZESE UN FORTE MONITO: CAMBIARE O SCOMPARIRE***


Abbiamo perso. E la sconfitta elettorale in Abruzzo è la cartina di tornasole di un Partito che, come è apparso chiaro in occasione del Comitato Centrale a cui ho partecipato una decina di giorni fa, non ha ancora deciso cosa fare da grande.

Quando La Destra venne al mondo, ormai un anno e mezzo fa, l’obiettivo era chiaro, o almeno a me così era apparso.

Il Partito non nasceva per stare alla destra di AN, ma per prendere il posto di AN, che per motivi legati essenzialmente ad una questione di poltrone, aveva svenduto l’anima e dunque non appariva più in grado di rappresentare credibilmente nella coalizione di Centrodestra quel patrimonio di valori e di ideali che permeano buona parte dell’elettorato moderato, ma che Berlusconi neppure sa dove stiano di casa.

Ecco, questo era il progetto originario de La Destra: fungere da elemento riequilibratore, diventare la nuova destra di governo in una coalizione alternativa alle Sinistre, portandovi idee, entusiasmo, coerenza, moralità. Interpretando in buona sostanza l’ anima critica del nuovo Esecutivo che di lì a breve – era nell’aria - avrebbe inevitabilmente mandato a casa la traballante navicella retta da Romano Prodi.

Quello che accadde poi è cronaca nota a tutti. Il voltafaccia del Cavaliere, il veto di Fini all’apparentamento, la lunga traversava in un deserto sterminato di cui non si intravede la fine. La legittima sensazione, vissuta da molti di noi, di essere stati traditi.

E così, un po’ per volta, il Partito ha cambiato faccia e con essa linea politica, cominciando ad assomigliare sempre più ad una destra anti-sistema, qualcosa di molto più simile, per intenderci, alla Fiamma Tricolore o a Forza Nuova, che non a quella Destra moderna e democratica che aveva l’ambizione di diventare e alla quale molti, anche per questo, si erano rivolti all’origine con curiosità e interesse.

Intrecciando poi pericolose alleanze più o meno sotterranee con elementi dell’estremismo radicale (l’ingresso di Tilgher nell’Esecutivo Politico nazionale è sintomatico in questo senso),  che prima che portare voti e determinare consenso spaventano e preoccupano chi non è disposto, anche a destra, a svendere gli irrinunciabili valori della libertà e della democrazia sull’altare di improbabili e imbarazzanti derive neofasciste.

Oggi dunque il Partito si trova di fronte ad un bivio.

Da una parte, c’è la scelta dell’autoghettizzazione, assolutamente legittima, ma altrettanto sterile, in termini di prospettiva politica.

Dall’altra, quella di un movimento disposto a mettersi in gioco, a confrontarsi con il Pdl sul piano delle idee, competitivo sì, ma non pregiudizialmente chiuso al dialogo e al confronto, nella consapevolezza forte e chiara che il “nemico” sta sempre e comunque dall’altra parte, a sinistra.

Su questo si misurerà, di qui a breve, il futuro politico de La Destra e la sua capacità di attrarre consensi e suscitare speranze, piuttosto che di sfiorire nell’insignificanza di un orizzonte asfittico e senza sbocchi.

STEFANO GARGIONI

*** http://stefano-gargioni.blogspot.com/

http://www.theolabam.it/jean_guitton.htm