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martedì 1 aprile 2025

ENZO BENEDETTO Futurista Record

 https://www.aeroceramica-futurista.eu/enzo-benedetto/

...Nell’aprile 1947, appena di ritorno dalla prigionia in India, presenta la mostra personale nella Galleria di Roma al Teatro delle Arti: è la prima esposizione dichiaratamente futurista del dopoguerra dedicata alla memoria di Marinetti e inaugurata da Benedetta Cappa Marinetti, sposa del poeta.

Nel 1951 Inizia la sua collaborazione con l’artista Stefania Lotti, con la quale condividerà lo studio per decenni. Partecipa con ceramiche alla II Mostra selettiva dell’artigianato artistico nell’ “Angelicum” a Milano e con pitture alla “Rassegna del Futurismo”. Alterna alla pittura l’attività pubblicistica e di progettazione grafico pubblicitaria.

Illustra il volume “La via dell’ombra” di Diano Brocchi, edito a Bologna da Licinio Cappelli. Tiene una importante personale a Milano, nel Centro d’Arte San Babila. Realizza le scene per “Albertina” di Valentino Bompiani. Partecipa a molte mostre collettive e personali a Roma, Rimini, Bari, Venezia, Arezzo.

Nel Settembre del 1958 fino a tutto il 1959 fonda e dirige a Roma la rivista “Arte-Viva”, e pubblica un numero dedicato al cinquantesimo anniversario del Manifesto del Futurismo con i contributi, tra gli altri, di Depero, Marasco, Tato, Tongiani, Pettoruti e Delle Site.


 



 

domenica 24 giugno 2012

Nuovo Futurismo Oggi : Antonio Fiore Ufagrà, mostra personale a Perugia, a cura M. e F. Duranti, A. Baffoni

 
Antonio Fiore.. presenta le sue opere a Perugia, dal neofuturismo AGRA’ alla cosmopittura
 
*il 17 luglio presentazione del catalogo, edizioni Gangemi.
 

CERP Rocca Paolina, Perugia

26 luglio - 26 agosto 2012

Inaugurazione 26 luglio ore 18

 

A cura di

Massimo Duranti

 

in collaborazione con

Andrea Baffoni e Francesca Duranti

 
 

Dopo i recenti successi romani con la partecipazione al Padiglione Italia della 54 Biennale di Venezia a Palazzo Venezia e con la personale da Tartaglia Arte, Antonio Fiore, definito dalla critica specialistica l’erede dei futuristi, approda a Perugia, ospitato dalla Provincia di Perugia, al CERP della Rocca Paolina, con una cospicua antologica che verrà inaugurata giovedì 26 luglio alle ore 18, per rimanere aperta fino al 26 agosto.

Per l’artista di Segni si tratta in realtà di un ritorno nel capoluogo umbro, poiché vi espose nel 1990 alla Galleria Il Sole.“Antonio Fiore dal neofuturismo AGRA’ alla cosmopittura”, curata da Massimo Duranti in collaborazione con Andrea Baffoni e Francesca Duranti, presenterà una settantina di opere, fra disegni, dipinti e sculture datate fra il 1978 e il 2012, articolate in sei aree tematiche che declinano il suo linguaggio: “Quadri messaggio di UFAGRA’ “ ; “Campi totali dello spazio”; “Fughe plastiche nello spazio”; “Foreste cosmiche segnaletiche”; “Il sacro di UFAGRA”; “Il celebrativo di UFAGRA’”. A corredo della esposizione verrà pubblicato un ampio catalogo edito daGangemi Editore (la cui presentazione, in anteprima, è prevista per il 17 luglio p.v. alle 17,30 nella Sala Mostre e Convegni della Casa editrice di via Giulia 142, a Roma, con Carlo Fabrizio Carli e Giancarlo Carpi), con introduzione del curatore e ampi apparati biobibliografici, una inedita cronologia dell’attività dell’artista, nonché una completa antologia critica con testi – fra gli altri – di Giorgio Di Genova, Rossana Bossaglia, Giovanni Lista, fra i maggiori esperti di Futurismo, Carlo Fabrizio Carli, Gino Agnese, Gabriele Simongini, Claudio Strinati.

In occasione della inaugurazione, al CERP della Rocca Paolina, è previsto un concerto durante il quale sarà possibile ascoltare brani tratti dall’intrigante repertorio della musica futurista, rivista e corretta dai Legio Felix (Umberto Ugoberti, fisarmonica, Maria Fiorelli, voce, Andrea Agostini, clarinetto, con l’ausilio elettronico di Federico Ortica).

 

Antonio Fiore, nato a Segni nel 1938, studi universitari di economia alla Sapienza di Roma interrotti per una precoce, brillante carriera dirigenziale in aziende come ENEA, Gepi, Klopman, collezionista pignolo che con gli artisti voleva un rapporto diretto, non solo commerciale, dal 1978 comprende che poteva anche lui avere qualcosa da esprimere in fatto di arte e, stimolato da Sante Monachesi, noto pittore con un passato da futurista, fondatore nel 1962 del movimento neofuturista AGRA’, si mette a dipingere avviando il discorso dei “Quadri messaggio AGRA’ “ usando anche la tecnica del collage. Da allora, coniuga la ricerca artistica con l’attività manageriale, continuando ad avere rapporti con altri personaggi del mondo dell’arte come le sorelle Luce ed Elica Balla, figlie di Giacomo Balla, il grande protagonista del Futurismo, o come Francesco Cangiullo, futurista parolibero napoletano molto caro a Marinetti.

Comincia ad esporre in numerose città italiane e all’estero, ottenendo sempre successo col suo linguaggio di forme fiammiformi dinamiche e variopinte con le quali compone palinsesti fantastici ambientati nel sidereo, che all’inizio, con i quadri-messaggio, contengono brevi frasi, esclamazioni; quelle che i futuristi definivano “parolibere”, messaggi che presto spariscono per lasciare il campo unicamente al colore, pieno e piatto delle sue lingue che si attorcigliano e svettano verso dimensioni ignote. La prima personale è del 1980 alla Galleria “La Gatta” di Colleferro. Fiore si firma Ufagrà (Universo Fiore AGRA’), così battezzato artisticamente da Monachesi che lo presenta in catalogo.

Si susseguono le mostre nelle principali città italiane e all’estero e di lui comincia ad interessarsi la critica più qualificata, in particolare quella che si occupa dello studio e dell’approfondimento del Futurismo. E negli anni Ottanta, oltre a Monachesi, c’erano anche altri artisti che il Futurismo lo avevano vissuto in prima persona, seppure nella sua estrema stagione, e allora Fiore non poteva non avere con loro un rapporto. Fra questi Enzo Benedetto che nel 1967, convinto della continuità del Movimento marinettiano, aveva lanciato la “ Dichiarazione Futurismo Oggi” e un’omonima rivista e che raccolse inizialmente intorno al suo discorso futuristi come Gerardo Dottori, Tullio Crali, Alessandro Bruschetti, Osvaldo Peruzzi, Mino Delle Site ed altri.

Nel 1989 inizia un fecondo rapporto con lo storico dell’arte Giorgio Di Genova che segue tutt’ora l’artista, il quale gli cura una importante antologica nel Complesso Monumentale di San Michele a Ripa. E’ la stagione della “pittura a campo totale”.Verso la metà degli anni Novanta, l’artista sperimenta nuove forme da dare all’opera; nascono così i legni sagomati, dove i suoi motivi acquistano tridimensionalità, le “tempeste e le foreste cosmiche”. Nel frattempo agli esegeti di Fiore si sono aggiunti Rossana Bossaglia e Franca Calzavacca e poi Carlo Fabrizio Carli. La sua pittura si arricchisce di elementi polimaterici come l’acciaio che, oltretutto, riflette ed amplifica le forme di chi guarda il quadro. Del 2005 è un’altra mostra fondamentale dell’artista, al Vittoriano di Roma presentato da Claudio Strinati, Giorgio Di Genova e Rossana Bossaglia, come del resto quella del 2008 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma, con testo di Gabriele Simongini ed inoltre quella del 2009 alla Galleria Vittoria di Roma, in occasione delle celebrazioni del Centenario del Futurismo, con testo di Giorgio Di Genova. L’anno passato ha esposto da Tartaglia Arte di Roma presentato da un lungo testo di Giovanni Lista, il noto storico del Futurismo che, per la prima volta, si interessa di Fiore. Lo stesso anno Sgarbi invita l’artista di Segni a Palazzo Venezia di Roma per la sezione laziale del Padiglione Italia della 54 a Biennale di Venezia.

 
 
 

Ufficio stampa

Francesca Duranti

fradurant@gmail.com


 
 

lunedì 14 maggio 2012

Il Futurismo Oggi secondo Antonio Fiore Ufagrà

 

Il Futurismo Oggi secondo Antonio Fiore Ufagrà

- Nuove ricerche sul Futurismo:

"Futurismo per la Nuova Umanità" di Roberto Guerra (Armando Editore, Roma, 2012).

http://www.armando.it/schedalibro/22155/Futurismo-per-la-nuova-umanit-

 



Il futurologo ferrarese Roberto Guerra ha edito per la prestigiosa Armando di Roma (specializzata nelle scienze sociali e universitaria) Futurismo per la Nuova Umanità. Dopo Marinetti: arte, società, tecnologia. Opera programmatica che colma certa lacuna della letteratura critica sul futurismo, considerato dalla maggior parte dei critici esperienza dell'avanguardia italiana conclusa fin dalla scomparsa di Marinetti, fondatore nel 1909 del Futurismo. Guerra al contrario intende dimostrarne certa sua continuità, almeno in chiave postfuturista. Per un nuovo futurismo aggiornato all'era di Internet. Da Futurismo Oggi (Roma) di Enzo Benedetto, Luigi Tallarico, Francesco Grisi, Antonio Fiore eVitaldo Conte, all'ala culturale futuribile di Riccardo Campa, Stefano Vaj (Milano); a nativi digitali (net art e fantascienza) quali Antonio Saccoccio, Sandro Battisti , Marco Milani, Francesco Verso, Alessio Bugnoli, Maurizio Ganzaroli; al celebre Graziano Cecchini (Roma), l'uomo della Fontana Rossa di Trevi e altri blitz futuristici; allo stesso postcontemporaneo, performer e musicista postpunk Valerio Zekkini (Bologna) e ai video artisti .Alessandro Amaducci (Torino) e Filippo Landini (Ferrara). Capitoli speciali anche a figure molto celebri futuristiche quali i tedeschi elettronici Kraftwerk, il critico d'arte Vittorio Sgarbi, la rock star Vasco Rossi, il nuovo futurismo stesso promosso dal critico d'arte Renat Barillii (e dall'artista contemporaneo Marco Lodola, sua la cover del volume) proprio l'inverno scorso celebrato al Mart della Rovereto di Depero.
Nello specifico del volume, in particolare, come accennato Guerra ha evidenziato il gruppo storico romano del secondo novecento Futurismo Oggi che- nonostante certa sottovalutazione per le vecchie questioni ideologiche sul futurismo, esita oggi come vera e propria arca di Noè per la più grande avanguardia italiana. Pure - fu avallato il neofuturismo del secondo novecento da critici anche ben noti, come appunto Grisi e Tallarico (nel 2002 benemerito di stato per la sua attività culturale) ed ebbe tra i suoi aderenti persino il celebre MoMa di New York. Ecco, dalle numerose interviste ai protagonisti del postfuturismo attuale, apprezzabilissima appendice del libro di Guerra, un estratto significativo da quella di Antonio Fiore detto Ufagrà, tutt'oggi attivissimo, che ricorda così la stagione quasi clandestina ma storicamente fondamentale di Futurismo Oggi:

D

-“Ufagrà”: ricordo di Enzo Benedetto.

R - Ho un bellissimo ricordo di Enzo con tanti episodi che mi vengono in mente. Proverbiale era la sua pazienza nel ripetere che il Futurismo era senza limiti temporali, in costante evoluzione. Il Futurismo continuava ad essere “un moto di pensiero vivo ed attuale” senza età: nel 1910 come nel 1920, nel 1940 come nel 1960”. Non si stancava mai di parlare di continuità del Futurismo. Dopo molti incontri, alla metà degli anni ’80, ho aderito alla “Dichiarazione di Futurismo-Oggi”. Grazie ad Enzo Benedetto oggi continuo nel mio lavoro tenendo presente le sue convinzioni su l’Idea della continuità del Futurismo, nell’attualità, nel periodo che noi viviamo e che è diverso dal Movimento Futurista cessato nel 1944 con la morte del suo fondatore Filippo Tommaso Marinetti.

 

D - Dopo la mostra di Venezia del 1986 e il centenario del 2009, il Futurismo è nuovamente in auge, ma…

 

R - Certamente oggi il Futurismo ha maggiore visibilità e molte persone sono a conoscenza di questa avanguardia. Però credo che tale conoscenza è rivolta maggiormente alle opere del Movimento Futurista. Cioè al periodo storico dei Marinetti, Boccioni, Balla ecc. anche se l’interesse è a tutto campo: arte, teatro, letteratura ecc. E’senza dubbio un grande passo avanti. Oggi non ci sono più critici d’arte che osteggiano o ignorano l’importanza per l’Italia di questo movimento. Ma…., sempre a mio avviso, alcune persone riconoscono il Futurismo storico e non la continuità nell’attualità. E’ destino che serviranno altri cento anni per tale riconoscimento!...”

 

 

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http://www.antoniofiore.it/

http://www.divenire.org/autore.asp?id=17 (Roberto Guerra)

http://www.literary.it/dati/literary/d/diedo/futurismo_per_una_nuova_u.html

http://www.luukmagazine.com/it/2012/04/28/%E2%80%9Cfuturismo-per-la-nuova-umanit%C3%A0%E2%80%9D-lutopia-futurista-di-roberto-guerra/

 

 

lunedì 28 febbraio 2011

Antonio Fiore Ufagrà : il futurismo celebra l'Italia 150°

 

Antonio Fiore 150° Italia.jpg

 

Antonio Fiore è nato il 1° agosto 1938 a Segni, dove risiede.

Comincia a lavorare con maggiore continuità dal 1977, in seguito all’incontro con Sante Monachesi, di cui frequenta lo studio fino al 1984, aderendo al Movimento Agrà. Successivamente, alla metà degli anni ‘80, aderirà alla Dichiarazione di “Futurismo Oggi”, redatta da Enzo Benedetto e firmata dai futuristi viventi.
Inizialmente, nell’ambito del Movimento Agrà, la sua produzione artistica era di “quadri-messaggio”. Fu “battezzato” da Monachesi con lo pseudonimo di UFAGRA’, dove U stava per Universo, in quanto il Movimento Agrà è universale, F per Fiore, che è il suo cognome, e Agrà, il Movimento stesso...

.......................C
http://www.antoniofiore.it/

Hanno scritto sulla sua opera, tra gli altri:
G.Agnese, E.Benedetto, T.Bonavita, G.M. Bonifati, R.Bossaglia, P. Broussard, F.Calzavacca, C.F.Carli, S.Cigliana, R.Civello, A.Di Genova, G.Di Genova, M.Duranti, E.Fabiani, V.Fagiolo, G. Franceschetti, F.Grisi, D.Guzzi, A.Masi, S.Monachesi, S.Molesi, A.Paglia, O.Peruzzi, A.T. Prete, D.Rea, G.Selvaggi, F.Simongini, G.Simongini, C.Strinati, L.Strozzieri, L.Tallarico, A. Valentini, R. Zani.
 
E’ presente inoltre nelle seguenti pubblicazioni:

  • Francesco Grisi “I Futuristi“, Editore Newton Compton

  • Luigi Tallarico “Sironi – gli anni del consenso e del primato tra futurismo e metafisica“, Editrice Belriguardo, Ferrara

  • Luigi Tallarico “Boccioni dal Meridione all’Europa“, Editrice Belriguardo, Ferrara

  • Giorgio Di Genova, Storia dell’Arte Italiana del ‘ 900 – per generazioni, “Generazione anni Trenta“, Vol.5, Edizioni Bora, Bologna

  • Giorgio Di Genova, Catalogo delle Collezioni Permanenti, “Generazione anni Trenta“, Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ’900 “G.Bargellini”, Vol.3, Edizioni Bora, Bologna.

  • Giorgio di Genova, Da Albisola Da Castelli Da Spalato – Ceramiche d’Arte per l’Euro – Edit. Generali.

  • Leo Strozzieri (a cura di), “Futurismo e sua Eredità“, Museo d’Arte C. Barbella – Chieti (PE)

  • Renato Civello “Artisti del Novecento a Roma“, Rendina Editori, Roma

  • Gabriele Simongini “Astrattismo Italiano“, De Luca Editori d’Arte – Roma.

  • Simona Cigliana, Le stagioni della critica militante, Onyx Edizioni – Maggio, 2007 (Copertina)

  • Giorgio Dell’Arti – Massimo Parrini, “Catalogo dei Viventi – 2009“, Marsilio Editori, Venezia, 2008, p.753.

  • Gino Agnese – Opere d’arte a Villa Carpigna, in dono alla Quadriennale di Roma, 2010, pgg. 48,49.

sabato 26 febbraio 2011

Futurismo Oggi: Antonio Fiore Ufagrà interview

(*15-12-2008) Con parecchia emozione, pubblico l'intervista che ci ha gentilmente concesso il maestro Antonio Fiore, principale artista del Terzo Futurismo ed erede delle ricerche di Balla e Boccioni. Un ringraziamento particolare a Roberto Guerra e a Graziano Cecchini per i loro spunti di riflessioni e suggerimenti per formulare le domande
Gentile Maestro, parlando per esperienza personale, la mia scoperta personale del Futurismo è stata lenta e tarda. A scuola, mi han trasmesso un'immagine distorta: di tutta la complessità del movimento, non era rimasta che un'ombra grottesca. E parlo degli anni Novanta. E’ stata una naturale partecipazione, senza accorgermene. Gino Agnese in una testimonianza ha scritto che incontrando Enzo Benedetto, questi, parlando di me disse”… E’ un giovane, Fiore, che sta nella scia futurista e in tutta evidenza deriva da Balla, ma invece si è formato al fianco di Monachesi. E questa si che è una stranezza….”
Sospetto che il Futurismo, proprio per la carica eversiva, sia stato vittima di un "genocidio culturale", condannato all'Oblio, eppure, nonostante questo, capace di influenzare l'arte del Novecento. Probabilmente , senza la sua influenza, non avremmo avuto un Burri, un Fontana, uno Schifano, o un Gadda.
Eppure, anche nel Centenario, invece di riflettere sulla sua continuità storica, di cui lei è testimonianza, si continua a considerare il Futurismo come un fossile.
Penso a quanto dichiarato dalla mostra di Parigi,( Il futurismo circoscritto al 1915!) o da Luca Verdone al recente Festival ex del cinema di Roma (il futurismo è morto con Marinetti...).  Lei futurista senza neo e senza post che ne dice? Celebrazione o la rivoluzione continua? Lei, tra l'altro, cosa ha in programma per il centenario?
Il Futurismo è un’idea. Diceva Benedetto”.. Le attività del “Movimento” cessano nel 1944 con la morte del suo fondatore. Mentre la ideologia del Futurismo, questa spinta verso l’avvenire espressa anche nelle tesi del dinamismo plastico boccioniano, questa idea di continuità e propulsione in avanti scoperta da Marinetti esiste ancora nella natura ed è insopprimibile anche nell’arte e nella poesia”.
Si celebra il Centenario del Futurismo e noi celebriamo anche la sua continuità. Infatti il 7 febbraio 2009, alla Galleria Vittoria, Via Margutta 103, Roma, desidero onorare questa importante ricorrenza, a margine delle esposizioni ufficiali dedicate all’avanguardia italiana che ha avuto risonanza internazionale, influendo sulla produzione e concezione di moltissimi artisti del ‘900 di vari paesi europei ed extraeuropei, realizzando per l’occasione il polittico:” 1909-2009: il Futurismo ha cento anni” ed il trittico:”Velocità + aeropittura + cosmo pittura”.
Nella sua biografia si ricorda della sua amicizia con Cangiullo, uno dei sommersi e dimenticati dell'esperienza dell'avanguardia italiana. Può tracciare a parole un ritratto ? Come l'ha influenzata nello sviluppo del suo pensiero artistico ?
Cangiullo, che in effetti è uno dei sommersi e dimenticati, è stato un personaggio notevole nel Movimento Futurista con interventi nel campo della pittura, della poesia, del teatro (con il teatro della sorpresa), delle parolibere, della musica. Alcuni critici d’arte fanno cenno a qualche influenza di Cangiullo nella mia attività. Lo storico dell’arte Giorgio Di Genova in un pezzo critico del 1990 ha scritto:”… In Antonio Fiore, al contrario di quello che fu invece per Francesco Cangiullo, a cui forse vanno fatte risalire le esperienze del nostro di inserire scritte nel contesto dell’opera…” 
Probabilmente nei miei” Quadri-Messaggio” inconsciamente può esserci stata una influenza.
Lei ha vissuto l'esperienza di Futurismo Oggi di Enzo Benedetto durata sino al 1993.la prova scientifica di certa continuità del Futurismo di cui accennavamo prima.
Un Futurismo ovviamente aggiornato, come già l'intendevano l'equipe di ... Benedetto Record, come lo battezzò Marinetti. Che ricordo ha della rivista e degli altri futuristi  che ci contriburono?
L’esperienza di Futurismo Oggi e l’esempio di Enzo Benedetto hanno rafforzato la mia convinzione della continuità del Futurismo nell’attualità. I ricordi sono tanti. Pochi sono i superstiti. Sono in contatto con Luigi Tallarico che come critico d’arte sta organizzando mostre e convegni sul Futurismo e la sua continuità e sul Centenario.
 Girando per mostre, ho notato come molti giovani artisti cerchino di percorrere la strada della fusione tra pittura e parola. Un'influenza, spesso non dichiarata, dei suoi "quadri messaggio" ?
Credo proprio di si. Fu una intuizione ed innovazione quando nel 1978 iniziai a dipingere i “Quadri-Messaggio”.
Non sono oggettivo, perchè devo confessarle che io suoi quadri mi piaccion da morire. Passerei le ore a guardare le sue battaglie cosmiche. Sbaglio o nelle sue opere traspare una serenità estetica, simultaneamente gioiosa, giocosa e trascendente, a prima vista distante dal clichet "classico" di certo vitalismo aggressivo dei futuristi storici ?
E’ esattamente così. Amo il colore, la solarità, l’Arte-Vita. Sono più portato a dare un messaggio di pace (anche con le mie Battaglie cosmiche) che “la guerra sola igiene del mondo” degli amati storici.
Dal punto di vista artistico e non solo, la Modernità, come insieme di strumenti concettuali nati dal Barocco per reagire alla crisi di certezze religiose, filosofiche e scientifiche del tardo Cinquecento, è morta da quasi un secolo.
Ciò che rimane, un magma confuso di nostalgie, di pensiero debole e di citazioni che genera il nostro grigiore culturale, è conseguenza non del suo persistere, ma del suo morire, dell'esser rimasti senza bussola. Urge un nuovo Pensiero Forte, capace di dar senso al Reale.
Paradossalmente è il Futurismo, avanguardia assai longeva,  oggi a indicare nuovi valori estetici ?
Non so se il Futurismo possa indicare oggi nuovi valori estetici. Ma come ha detto Kandinsky l’arte oggi, come l’opera d’arte, è figlia del suo tempo.
 Più in generale: forse è la Scienza oggi il vero futurismo vincente, dal punto di vista sociale epolitico, la vera igiene del mondo; eppure una sua
visione dogmatica, positivista, è una corsa verso un passatismo tecnicista.Non sarebbe auspibile il recupero di un'equilibrio rinascimentale, tra Scienze ed Umanesimo, che ricostruisce un uomo completo e moltidimensionale, non produttore e consumatore, ma creatore ?

Lei condivide questa tesi oppure che cosa Lei gli contrappone?
La Scienza può essere considerata un futurismo vincente nel senso che è in continua evoluzione e in divenire nella ricerca e negli esperimenti. Resta il fatto che l’uomo è e rimane al centro dell’universo con tutta la sua creatività e fantasia.
Tornando all'arte contemporanea, come la vede rispetto alle grandi avanguardie storiche? Internet o postInternet come vede il futuro dell'avanguardia? Quale artista può esser definito un futurista contemporaneo ?
L’artista cerca di inventare una sua realtà che diventi anche la realtà degli altri. In ogni opera c’è il senso di un momento storico, ci sono i segni della propria epoca. L’arte è sempre stata precorritrice dei tempi. Quella dei futuristi è un’idea pragmatica di vivere la vita, appunto, nella realtà.
Le riferisco una domanda di Graziano Cecchini: Moana Pozzi era futurista? Qual'è il sue parere sulle azioni come "Rosso Trevi" ? Posson considerarsi come eredi delle serate di Marinetti ? Oppure, recuperando una dimensione ludica, permettono di rompere il diaframma polveroso tra Arte e Vita ?
Le serate futuriste erano delle manifestazioni molto movimentate e chiassose che venivano organizzate per ottenere un rinnovamento totale. Non credo che le azioni in atto oggi possono considerarsi eredi delle serate futuriste di Marinetti, Hanno l’effetto di un happening, di incuriosire l’opinione pubblica, senza togliere nulla alla  creatività e bravura di chi le mette in atto.
Lo scenario del Futurismo era quello di un’avanguardia totale che ha interessato ogni aspetto della vita sociale e culturale. 

(A.Brugnoli)  http://arte-e-artisti.splinder.com/post/19331959/intervista-al-maestro-antonio-fiore
 

 


Visualizza immagine in Bing ... futurismo, l'amico Antonio Fiore (In arte Ufagrà) - foto in basso | http://www.marcoabbenda.com...

 

 

sabato 12 febbraio 2011

Luigi Picchi: ENZO BENEDETTO, Viaggio al pianeta Marte * from Futureshock a cura di Antonio Scacco

ENZO BENEDETTO, Viaggio al pianeta Marte,Edizioni "Arte viva", Roma 1971, pp.252.

Enzo Benedetto (1905-1993) è stato un convinto futurista (nel 1969 aveva fondato la rivista "Futurismo-oggi"). La sua specialità, oltre alla pittura, erano le tavole parolibere e, se potenziate dall'espressività dei colori, cromoparolibere, ma ha lasciato anche poesie e prose significative di carattere critico e autobiografico, talora pugnaci e polemiche, non prive d'ironia ed umorismo e, per quanto riguarda la narrativa, si è divertito a scrivere una storia di fantascienza, Viaggio al pianeta Marte apparso come romanzo d'appendice su "Il Popolo di Calabria" nel 1930, ristampato poi una quarantina d'anni dopo.
Con il suo tipico umorismo e il suo senso del comico, Benedetto imbastisce una trama irraccontabile, completamente assurda, piena di sorprese, peripezie, situazioni Immaginedemenziali e bizzarre che vede il prof. Enrico Cava, il suo "vecchio, fedele e magro servitore" Battista, Egisto Monteroni, "re del petrolio" ed ingegnere, raggiungere il pianeta Marte mediante un radioaeroplano e iniziare una serie d'avventure esplorative. Che cos'è un radioaeroplano? E’ "una grossa scatola vuota di sardine" in grado di "calamitarsi saldamente alle onde hertziane". Come sono i marziani? Innanzitutto non sono ostili, poi sono costituiti da un "cubo lucido che si restringeva verso la base ed il capo, del colore grigio brillante del metallo. Però, non doveva essere metallo". Però, non doveva essere metallo". Il romanzo finisce con il ritorno sulla terra del professore Enrico Cava, voce narrante, che vorrebbe aprire un'agenzia di viaggi interplanetari per sfruttare il pianeta Marte come meta turistica, ma che in seguito al racconto della sua strana avventura, viene internato in manicomio.
Lo stile è brillante, dinamico, come è tipico della narrativa futurista, con molti dialoghi, veri e propri skets, rapide ed incisive descrizioni. Il testo è arricchito da illustrazioni dello stesso Benedetto. L'impressione che si ha a leggere questo singolare romanzo è che l'avventura fantascientifica sia stata per Enzo Benedetto un semplice pretesto per scatenare la sua dirompente, demenziale fantasia ottenendo effetti comici un po' cerebrali, tipici della poetica di certe avanguardie dell'epoca (surrealismo, dadaismo...).
                                                                                          Luigi Picchi*
 
*già collaboratore di Futurismo-Oggi
 
http://www.futureshock-online.info/pubblicati/fsk32/html/body_enzobenedetto.html

FUTURESHOCK

mercoledì 6 gennaio 2010

Futurismo Anni 10! Omaggio a ENZO BENEDETTO RECORD

ENZO BENEDETTO.jpgda EXIBART MAGAZINE ON LINE

ENZO BENEDETTO RECORD E FUTURISMO OGGI

Con il titolo Multiple sensazioni grafiche, nel maggio scorso a Roma, alla Galleria d’arte il Marzocco, una mostra, curata da Pierluigi Albertoni, di disegni di Enzo Benedetto. Per il giovane artista calabrese il Futurismo fu la folgorazione di una vita. Vi aderì giovanissimo sulla spinta delle emozioni allora imperanti. Velocità, macchina, progresso, luce, interventismo. I miti che l’agitatore culturale, poeta, funambolo Filippo, Achille, Emilio Martinetti, insufflava. Il Manifesto Futurista è del 20 febbraio 1909. Pubblicato su di una pagina del F**aro. Enzo Benedetto ne prende però coscienza soltanto nel 1924. A 18 anni. Quando su “Originalità” la rivista che allora dirigeva, pubblica, in prima pagina, un editoriale di Martinetti sulla XIV Biennale di Venezia, bersaglio: l’Istituzione d’arte veneziana rea d’aver ignorato, per il suo vieto passatismo, gli artisti del Movimento. Comincia così l’avventura artistica del giovane calabrese (Enzo Benedetto era nato a Reggio Calabria nel 1905). Una avventura alla quale resterà fedele per tutta la sua lunga vita. Senza mai deragliare. Futurista per sempre. “Mi sembrava strano che ci fosse già il Futurismo senza che io ne avessi saputo nulla”. Però appena ne viene a conoscenza sarà un elemento trainante. A cominciare con la sala futurista del 1926 a Reggio Calabria, da lui curata e allestita, per poi, proseguire, dopo il suo trasferimento a Roma nel 1927, con un fitto lavoro di pubblicistica in special modo su “Futurismo oggi”. Ma i meriti di Enzo Benedetto vanno ben oltre. Il suo valore è di artista puro. Di umanista del XX Secolo. Pittore, disegnatore, incisore, scenografo, scultore, ceramista scrittore. A Benedetto si devono opere di alto nitore grafico. Ricerche polimateriche. Espressioni emozionali di linee e colori. Nei suoi 88 anni (muore a Roma il 27 maggio 1993) esperimenta tutto quanto l’estetica futurista consentiva. Compreso l’aeropittura, la visione cosmica, il suprematismo razionale. Per Enzo Benedetto determinante è il valore compositivo, la ricerca cinetica, lo spazialismo bidimensionale. Nei quadri di Benedetto c’è la forza materica prampoliniana assimilata alla struttura boccioniana. Un connubio senz’altro futurista almeno finché per Boccioni (la prematura morte) e per Prampolini (l’adesione all’internazionalismo francese), lo consentirono. Enzo Benedetto rinnova la sua arte in costante esaltazione di libertà. Sviscera le possibilità di una quarta dimensione nella bidimensionalità della tela. In un susseguirsi di bozzetti, a volte studiati per la pubblicità, a volte per assecondare quel suo desiderio d’evasione che lo portò anche a scrivere, nel 1930, il romanzo fantascientifico “Viaggio al pianeta di Marte”. Quello di Enzo Benedetto fu per sempre un volo artistico nell’infinito; una Visione onirica di multiple sensazioni. Con il Futurismo si apriva un secolo di poetiche, Enzo Benedetto, ne fu un suo fedele cultore; l’aedo della poetica marinettiana.

http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=72582

video http://www.youtube.com/watch?v=T6nb245OfWE

mercoledì 25 febbraio 2009

UFAGRA' SU RAI DUE!

FIORE 4.jpgAntonio Fiore futurista a Rai Due
Oggi, 25 2 per Rai Due (Rubrica Non Solo Soldi), speciale sul centenario del futurismo, grande rilievo alla personale di Antonio Fiore, "Ufagrà nel 100 d. F.ovvero il Futurismo è morto, viva il Futurismo", a cura di Giorgio Di Genova, Galleria Vittoria, Via Margutta, inaugurata lo scorso 7 febbraio, conclusasi proprio ieri, dopo tre settimane di grande audience. Nel programma, un rapido excursus sul Futurismo cosiddetto storico, Balla e i pittori futuristi, fino ai contemporanei, ovvero Fiore, forse il più geniale di tutto il movimento futurista attuale. Come sottolineato dallo stesso curatore della mostra, nella trasmissione (e nel catalogo splendido della mostra di Fiore), proprio Ufagrà, storicamente esprime, più di tutta la  pur sorprendente ondata del duemila (riunitasi a Ferrara per un centenario parallelo- neofuturisti-transumanisti-connettivisti-FTM Azione Futurista, con Graziano Cecchini, Riccardo Campa, Paolo Ruffilli, Baldo Savonari, Roby Guerra e Alessio Brugnoli e altri 30, anche  Fiore con un videoclip), certa oggettiva continuità futurista, per questioni ideologiche e ataviche passatiste nazionali, rimossa da certa casta culturale italiana. Proprio fino al centenario. Flash di Rai Due su alcune delle opere del centenario di Fiore, una sorta di Balla del duemila, aeropittura ormai cosmica, alla luce dell'era spaziale e di Internet, colori innamorati e siderali, quasi alieni immateriali pronti dalle stelle a invadere la Terra per farla...evolvere, o umani olografici del futuro in partenza verso altri universi. La dimostrazioe scientifica della continuità del Futurismo, secondo anche le grandi speranze del futurista simbolo post1944, ovvero Enzo Benedetto (e la rivista Futurismo Oggi), con cui Fiore ha collaborato fin quasi al duemila (con la aeroscomparsa... del grande Enzo). Continuità... espressa anche in quest'anno futurista a Lecce nell'evento "Futurismo, nel suo centenario, la continuità" (Galleria del Palazzo Ducale-Cavallino-Lecce) a cura dello storico "storico" futuristico Luigi Tallarico (una vita per il futurismo, tra cui un saggio straordinario in I Futuristi a cura di Francesco Grisi): collettiva con lo stesso Fiore e anche Benedetto (fino al 20 Aprile)

martedì 24 febbraio 2009

FUTURISMO LIVE SPECIAL TRANSUMANISTI

TRANSUMANISTI.jpg(DA LA VOCE DI MANTOVA- 22 2 2009)

Ecco il ritorno dei futuristi
Mantova presente a Ferrara per la manifestazione del centenario

Tra i vari eventi organizzati venerdì 20 febbraio in occasione del centenario del Futurismo, ha assunto particolare significato la conferenza multimediale patrocinata dal Comune di Ferrara, in virtù della partecipazione di futuristi “veri” come l’artista visivo  Graziano Cecchini e il filosofo mantovano    Riccardo Campa, leader del movimento transumanista.
In altri Comuni sono stati invitati accademici e politici presenzialisti, per lo più disinformati, che fino al giorno prima non dedicavano un minuto di tempo al futurismo e certamente non l’avevano nel cuore. Hanno celebrato il funerale di questa avanguardia, più che il compleanno. Ferrara ha perciò deciso di andare controcorrente, anche per ricordare con un pizzico di orgoglio che la prima pubblicazione del Manifesto fondativo avvenne su “La Gazzetta dell’Emilia” il 5 febbraio 1909. Grazie all’impegno del poeta futurista  Roberto Guerra, sono stati invitati intellettuali e artisti che al futurismo ancora si richiamano.
A salire per primo sul palco è stato  Graziano Cecchini, avvolto in una sciarpa rossa, come a voler ricordare la sua impresa artistico-mediatica più nota: la colorazione di rosso della Fontana di Trevi. Notizia che ha fatto rapidamente il giro del mondo, ripresa anche da colossi dell’informazione come Cnn e Bbc. L’artista ha rivendicato con decisione la vitalità del futurismo. «Il futurismo è anche una filosofia - ha detto Cecchini - o addirittura un’idea politica. Se è superato solo perché ha compiuto cento anni, allora cosa dobbiamo dire del cristianesimo che ne ha almeno duemila?».
Sulla stessa linea gli interventi di  Riccardo Campa  e  Stefano Vaj, rispettivamente presidente e segretario del movimento transumanista. I transumanisti sono arrivati in “divisa”: un elegante completo nero impreziosito da una vistosa cravatta gialla, forse per richiamare le famose giacche gialle futuriste.
«La nostra società - ha ammonito Vaj - ha bisogno di più tecnologia, non certo di decrescita come dicono gli ecologisti. Dal 1859 al 1959 abbiamo assistito a trasformazioni radicali della società. Da allora si segna il passo». Riccardo Campa ha rincarato la dose ricordando che, rispetto ai programmi futuristi di cento anni fa, l’Italia è arretrata in tutti i sensi. «Marinetti era un libertario - ha precisato Campa - e chiedeva l’abolizione della polizia politica, il libero amore, la svalutazione della famiglia tradizionale, la rivoluzione permanente e la laicità dello Stato. Se all’epoca glorificava l’automobile e l’aeroplano, oggi sarebbe in piazza a lottare contro la bioetica reazionaria. Ci dicono - ha concluso il filosofo - che le biotecnologie, la clonazione, l’eutanasia, l’eugenetica, la fecondazione in vitro e gli Ogm sono un pericolo. Noi siamo invece convinti che il biotech sia un’opportunità che rischiamo di perdere per mancanza di coraggio. E proprio qui sta l’attualità del futurismo, perché Marinetti ci ha insegnato il coraggio e l’amor del pericolo».


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mercoledì 11 febbraio 2009

IL CENTENARIO FUTURISTA DI FERRARA

 FUTURISMO 2000.png

Il termine Futurismo non è un parto originale di Marinetti: l'aveva ripreso da un nazionalista catalano  Gabriel Alomar che ispirato di Nietzsche aveva pubblicato a Barcellona la conferenza El Futurisme nel 1905.

Conferenza che aveva avuto successo in Francia, tanto da venir recensita favorevolmente nel 1908 nel "Mercure de France"

Ma l'Italiano ebbe l'intuizione di comprendere la forza dirompente e le suggestioni contenute nel termine. Aveva il perfetto contenitore per tutte le profonde riflessioni che stava sviluppando negli anni di direzione della rivista "Poesia"

Riflessioni che dovevan essere rese pubbliche il 1 gennaio del 1909 su "Le Figaro", data prevista della pubblicazione del Manifesto, ma che furon rimandate a causa del terremoto di Messina, evento che, nella sua tragicità, avrebbe oscurato qualsiasi lancio pubblicitario.

Marinetti, però, non era uomo da rimaner con le mani in mano. Cominciò a farlo conoscere in Italia. La prima pubblicazione avvenne a Bologna il 5 febbraio, nella Gazzetta dell'Emilia, il 6 a Napoli, sul Pungolo, il 9 a Mantova e a Verona, rispettivamente sulla Gazzetta e sull'Arena, il 10 a Trieste sul Piccolo, il 14 sempre a Napoli sulla Tavola Rotonda, il 16 sul Giorno ed in Romania, sulla Democratia di Craiova.

Il 20 febbraio, finalmente, la pubblicazione a pagamento su "Le Figaro". Di fatto l'idea della globalità del Futurismo che non parla all'Italiano, ma all'Uomo.

Per tale motivo, il centenario di Ferrara si celebrerà in tale data. Non una celebrazione di un glorioso passato, ampie mostre ed eruditi convegni ci riusciran meglio di noi, ma l'opportunità di tirare le fila da parte di tutti gli artisti e i pensatori contemporanei che, in un modo o nell'altro, basano la loro creazione e riflessione sull'esperienza futurista.

Una palestra di confronto ed arricchimento, per intraprendere percorsi di ricerca comuni. Non un guardare all'indietro, ma un andare verso il futuro.

ALESSIO BRUGNOLI

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sabato 7 febbraio 2009

ANTONIO FIORE INAUGURAZIONE DEL CENTENARIO FUTURISTA A ROMA

FIORE 3.jpg 

 UFAGRA' CENTENARIO FUTURISTA INUAGURAZIONE A ROMA

* Tra le celebrazioni del Centenario del Futurismo, questa personale di Antonio Fiore Ufagrà spicca per la peculiatità dell'evento e dell'artista: ex Futurismo Oggi di Enzo Benedetto, il futurista e la rivista di riferimento (attiva fin quasi al duemila) del Futurismo pst1944, Antonio Fiore dall'originaria Aeropittura è approdato ad un inedita Cosmopittura: da un lato - nell'arte visiva contemporanea, la prova scientifica della cosiddetta "Ricostruzione Futurista dell'Universo"; dall'altro una sorta originale e soggettiva (ma una mimesi) di Giacomo Balla. Ufagrà, il Balla degli annni duemila, tutt'oggi attivissimo e dinamico, come ben dimostrato da Giorgio Di Genova, storico e critico d'arte, curatore del centenario futurista in questione e di altre grandi personali dell'artista romano. Fiore, tra l'altro parteciperà via videoclip a Futurismo Live a Ferrara, centenario in programma il 20 2 a cura dei futuristi contemporanei, del duemila; nello specifico a cura del bloger e intellettuale neofuturist Alessio Brugnoli, e dei ferraresi futuristi Roby Guerra e Lammerto Guerra (e di Ferrara Video&arte, prersidente Dott. Vitaliano Teti, Università di Ferrara). Ufagrà Fiore ha anche aderito appunto al Futurismo "contemporaneo", radunato proprio a Ferrara per  il centenario: nonché al volume on line Futurismo 100 e +, futurgrafia antidizionario del  movimento futurista alla luce del duemilanove su My Space).

Mostra Personale Antonio Fiore – Ufagrà

1909 – 2009: il Futurismo ha cento anni

Inaugurazione: sabato 7 febbraio 2009 - ore 18.00

Durata: dal 7 al 24 febbraio 2009

Presso: Galleria Vittoria – Via Margutta, 103 – 00187 Roma

A cura di: Giorgio Di Genova

Orario galleria: 15,00/19,00 da lunedì a sabato. La mattina e la domenica su appuntamento

L’artista, in arte Ufagrà, è nato a Segni l’1/8/1938, ha frequentato, nella seconda metà degli anni Settanta,

lo studio di Sante Monachesi fino al 1984, aderendo e collaborando al Movimento Agrà. Successivamente

aderirà, alla metà degli anni ‘80, alla Dichiarazione “Futurismo Oggi” redatta da Enzo Benedetto e firmata

dai futuristi allora viventi.

La mostra, che intende onorare la celebrazione del Centenario del Futurismo, è curata da Giorgio Di Genova

ed è corredata di un catalogo di 112 pagine contenente l’introduzione della gallerista Tiziana Todi, il saggio

del curatore, più la conferenza il Futurismo, un’avanguardia totale, tenuta nel 2000 a Sofia, preceduti da

una nota di aggiornamento, nonché l’antologia critica e testimonianze, le riproposizioni del Manifesto del

Futurismo, del Manifesto tecnico della pittura futurista e dei 4 Manifesti Agrà oltre alcune illustrazioni a

colori delle opere in mostra.

Nel testo il curatore ha ricostruito argomentatamente il tragitto artistico dell’artista dal 1978 ad oggi e nella

nota “Ufagrà nel 100 d.F., ovvero il Futurismo è morto, viva il Futurismo” , Di Genova evidenzia la continuitàdel Futurismo scrivendo “... Il Movimento Futurista, è noto, è finito nel 1944 con la morte di Marinetti,

anche se per gli studiosi oggi impegnati a celebrarlo espositivamente esso sarebbe durato fino al 1915,cioè

fino al 6 d.F., negando (o rinnegando) tutti gli sviluppi posteriori realizzatisi, mentre il suo Pontifex Maximus

era ancora in vita. Sarebbe come dire che il Cristianesimo è finito con la morte di Gesù e che non sono

cristiani gli apostoli e tutte le confessioni successive, Cattolicesimo compreso.

Io sono tra coloro che ritengo conclusa la “storia” del Futurismo appunto nel 1944, ma da storico dell’arte

contemporanea considero le vicende post-1944 dei futuristi sopravvissuti a Marinetti e dei seguaci come

appartenenti all’era futurista, cosicché, se si è potuto parlare del Secondo Futurismo, niente vieta di

considerare Terzo Futurismo ciò che si è prodotto o si va producendo da chi si serve, rinnovandolo, del

lessico futurista.

Negare la realtà di una odierna persistenza del verbo futurista, incarnato da Ufagrà, sarebbe

illogico.......egli sulle radici dei futuristi storici, dell’Aeropittura e del Movimento Agrà ha inteso celebrare

creativamente i cento anni del Movimento con 2 nuove opere. Mi riferisco al trittico Velocità + Aeropittura +Cosmopittura ed alla pala 1909-2009: il Futurismo ha cento anni, due opere di concezione futurista sposata,

specialmente la seconda, con la tradizione storica della pittura, almeno per quel che riguarda la struttura

che con la “corona” e la predella si rifà al paliotto d’altare...”

UFFICIO STAMPA: Tiziana Todi, cell. 3404182078 tizianatodi@libero.it

Per informazioni: tel.0636001878 – fax 063242599 - www.galleriavittoria.com – tizianatodi@libero.it

www.antoniofiore.it

www.myspace.com/edizionifuturiste.com