Quando anche la cultura discrimina (di Barbara Cannetti) Spesso, nell’ambito dei concorsi letterari, succede che se uno dei vincitori non si reca a ritirare personalmente il premio – qualunque ne sia la causa – quel riconoscimento in denaro non gli verrà assegnato e per posta gli verranno inviate solo pergamene, targhe o medaglie ricordo. Ma non è anche questa una forma di discriminazione nei confronti di persone con disabilità o con problemi di salute tali da impedir loro di muoversi da casa? Non dovrebbe contare solo la qualità dell’elaborato in concorso? Forse una discriminazione “di dettaglio”, ma è anche dai “piccoli particolari” che si può capire la civiltà e la sensibilità di un Paese È partendo dai particolari, dai più piccoli dettagli, che spesso si può comprendere il grado di attenzione che un Paese concede ai suoi cittadini. In Italia, chi desidera diventare scrittore si trova a fare i conti con una realtà editoriale molto complessa: le case editrici medio-piccole, infatt...