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mercoledì 7 luglio 2010

2011 Svolta pacifica Israele Palestina?

DA IL GIORNALE
 

New York - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha detto oggi che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è pronto ad assumersi i rischi necessari per arrivare alla pace in Medio Oriente. Obama ha parlato dopo l’incontro con Netanyahu avvenuto oggi alla Casa Bianca. Il presidente ha defininto "indissolubile" il legame tra Stati Uniti e Israele e ha detto che l’America non chiederà mai allo stato ebraico azioni che possano compromettere la sua sicurezza. Obama ha ribadito la sua convinzione che Israele "voglia la pace" e il ritorno alle trattative con i palestinesi.

Israele: siamo pronti Israele è "ben preparato" a colloqui diretti con i palestinesi. Lo ha detto il prermier israeliano Benjamin Netanyahu al termine di un incontro con il presidente Usa Barack Obama alla Casa Bianca a Washington....

 

cont. http://www.ilgiornale.it/esteri/netanyahu_obama_ora_negoziati_diretti_tra_israele_e_palestina/obama-israele-iran-usa/07-07-2010/articolo-id=458838-page=0-comments=1

 


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lunedì 7 giugno 2010

Israele e Palestina

*da La Nuova Ferrara (Lettere)

 

 

 

Gli italiani,gli oltranzisti-filo-palestinesi,non si smentiscono mai quando si tratta di condannare Israele senza neppure porsi il dubbio:" Che il torto e la ragione non stanno mai da una parte sola ".Non mi stupisce più di tanto,la reazione dei media e i commenti velenosi contro Israele. Indiscutibilmente la polizia marittima israeliana ha " abboccato" ingenuamente alle provocazioni della flottiglia filo-palestinese, dei cosidetti soccorsi umanitari dei pacifisti, che tanto pacifisti non erano certamente ,poichè l'intento politico dell'operazione era quanto mai chiaro ed evidente: rompere l'embargo economico della striscia di Gaza esistente dal 2007.. La tragedia è sicuramente che tutto ciò ha causato delle vittime che,vanno ugualmente rispettate e dove non può esserci indifferenza alcuna. Mi trovo d'accordo con la Nirenstein quando afferma che :" la flottiglia ha trascinato una provocazione che nulla a che vedere con intenti umanitari, altrimenti avrebbe accettato la richiesta che Israele le rivolgeva da più giorni di far attraccare le navi al porto di Ashdod per essere ispezzionate prima del loro passaggio a forza. La flottiglia ha invece raggiunto il proprio obiettivo,ovvero creare una grave crisi nei rapporti internazionali con un'azione di disturbo da parte di gruppi simpatizzanti di Hamas a bordo della nave".

Detto questo, che cosa c'entrano ora i cortei, gli slogans, le ingiurie e le minacce alle Sinagoghe italiane, in particolare rivolte a  quella di Roma? I cortei pro-palestina che inneggiano all'antisemitismo al grido di :""assassini,assassini".Ma prima di giudicare sarebbe bene capire. Perchè tutto è successo su quella sola nave tra le tante altre? Perchè dobbiamo continuare ad usare il " paraocchi" come i somari ? Ho sempre sostenuto,ed oggi,ancora una volta, ne ho la prova lampante che l'Italia è veramente,nella stragrande maggioranza, ANTISEMITA. Smettiamola di prenderci in giro,anche nella nostra realtà ferrarese, sono certa che, nonostante gli impegni alla costruzione del MEIS,fra discussioni e discussioni ,la bellissima rassegna sul libro ebraico ecc. salteranno fuori numerosi sfigati che organizzeranno cortei e fac-simile pro-palestina contro questi "assassini di israeliani". Magari con a capo i nostri concittadini Fernando Rossi e la Benini, che, scampato il pericolo di trovarsi in "cattive acque israeliane", potrebbero avere questa "bellissima idea". Siamo seri per favore e pensiamo piuttosto alla grave crisi economica e alle famiglie ferraresi che hanno perso il lavoro e non sanno come sfamare i loro figli ! Piuttosto, invece che correre per il mondo a portare cibo ,vestiti,medicinali ecc.cerchiamo di sfamare e aiutare i nostri poichè il " terzo mondo" ormai è alle nostre spalle!!


                                                        LAURA  ROSSI


martedì 1 giugno 2010

Israele Legittima Difesa

Israel 2.jpgL’episodio di ieri notte, con i suoi morti e feriti sulla nave turca, ha qualcosa di diabolico. Perché diabolico è il rovesciamento, la bugia che si sta disegnando nell’opinione pubblica internazionale, come per la battaglia di Jenin, come per la morte di Mohamed Al Dura: la verità, salvo quella tragica e che dispiace assai, dei morti e dei feriti, ne esce capovolta, capovolte le responsabilità. Le condanne volano, e hanno tutte un carattere nominalista: chi era sulle navi si chiama «pacifista» o «civile», i soldati israeliani coloro che ne hanno sanguinosamente interrotto la strada verso una «missione di soccorso». Nessuno parla di organizzazioni filo Hamas, nessuno di provocazione: ed è quello che davvero veniva trasportato da quelle navi. Oltre naturalmente, all’essenza umana di chi ci spiace comunque di veder sparire
 
FIAMMA NIRENSTEIN
 
http://www.ilgiornale.it/esteri/dieci_morti_verita_capovolta/01-06-2010/articolo-id=449536-page=0-comments=1
 
 
La grande paura israeliana, il sospetto che ha spinto il governo di Benjamin Netanyahu a mandare gli incursori della marina a bloccare il convoglio in navigazione verso Gaza si nasconde dietro la sigla Ihh. Le tre lettere, abbreviazione dell’organizzazione umanitaria turca «Insani yardim vakfi», ovvero «Fondo di aiuto umanitario», sono per l’intelligence israeliana il simbolo dei legami sempre più profondi tra i fondamentalisti di Hamas e i gruppi islamici turchi. E non soltanto per le foto che documentano l’incontro del 2009 a Damasco tra Bulent Yildirim, fondatore e capo indiscusso di Ihh, e il segretario generale di Hamas Khaled Mashaal. Più di quelle foto preoccupano il tentativo della «Ihh» di espandersi da Gaza alla Cisgiordania e gli antichi legami con esponenti della jihad internazionale, tra cui alcuni militanti transitati dalla moschea milanese di via Jenner ai campi di battaglia di Bosnia, Afghanistan e Cecenia. Preoccupazioni diventate sempre più assillanti quando l’Ihh ha assunto il coordinamento dei cosiddetti «pacifisti» confluiti a Cipro mettendo a disposizione della flotta per Gaza tre navi pagate con i propri fondi.
 
GIAN MICALESSIN
 

http://www.ilgiornale.it/interni/si_definiscono_pacifisti_ma_sono_seminatori_dodio/01-06-2010/articolo-id=449533-page=0-comments=1


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La Telenovelas del Meis e del Museo della Shoah

TAGLIANI.jpgQuesta città non riesce proprio a fare le cose seriamente. Sono riusciti persino a trasformare il progetto del MEIS ( Museo dell'Ebraismo e della Shoah ) in una ridicola telenovela. Con le dimissioni dell'ex direttore scientifico Piero Stefani tutto sta precipitando nel ridicolo. Egli, dapprima, se ne va sbattendo la porta al grido di :" Gestione padronale e scarso impegno, soprattutto da parte del Presidente Riccardo Calimani ". Naturalmente  replica del Presidente:" Piero Stefani era in conflitto con tutto il cda,non solo con me".
Allora insorgono tutti gli amici intellettuali di Stefani che riempiono pagine di stampa con centinaia di firme a sostegno del loro amico. Conclusioni: si chiede un incontro pubblico,una specie di match fra il sindaco Tagliani e IL prof. Piero Stefani che viene accettato dal sindaco stesso. Arriva finalmente il giorno tanto atteso dell'incontro "caliente"e precisamente nella giornata di lunedi 31 maggio alle ore 18 alla Sala Arengo di palazzo Municipale.  Sala gremita da esponenti del mondo culturale, ma non solo, a controllare la situazione, in ultima fila pure il"nemico " Presidente Riccardo Calimani, insieme all'ex sindaco Gaetano Sateriale, che ,intervenendo,si lascia scappare la frase:" che il progetto MEIS rischia di non nascere mai...." Ma lo si sapeva anche prima che Roma avrebbe cercato di fregarci il progetto e pure il MEIS, d'accordo con la potente Comunità Ebraica romana. Difatti, se si riuscirà a realizzarlo nella nostra città, sarà una specie di succursale piccola piccola poichè il vero Museo della Shoah sarà solamente a Roma. Questa è la sacrosanta verità, e i nostri politici, con a capo Franceschini , lo sanno benissimo. A questo punto,visto che anche il match con il sindaco non ha prodotto nulla di buono,anzi, sembra che invece abbia peggiorato la situazione; questa telenovela deve finire al più presto e chi ha deciso di andarsene vada, poichè come dice Mina, in una nota canzone :" L'importante è finire......"

 
CRUDELIA DEMON


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giovedì 27 maggio 2010

Coop nazionalcomuniste? da Il Giornale

bandiera-israeliana.jpgda FIAMMA NIRENSTEIN /IL GIORNALE

È uscito da poco un libro che spiace non sia stato ancora tradotto in italiano: si chiama The Israeli Test e l’autore, George Gilder, sofisticato economista che gode di fama internazionale, spiega che il mondo deve a Israele in termini di scienza dell’agricoltura, medicina, software, una prodigiosa, inverosimile quantità di gratitudine. Il mondo sarebbe molto peggiore senza l’aiuto di questo piccolo Paese impegnato nella sua quotidiana lotta di sopravvivenza. C’è chi lo capisce, ed ha così superato l’Israeli test. Ma molti di più invece, poiché ottusi dall’ideologia, non sono in grado di superare l’esame: è il caso delle Coop, il consorzio nazionale delle cooperative di consumatori, e della Conad che piamente hanno ieri piegato la fronte sotto le pressioni di un gruppo di Ong e associazioni varie che hanno chiesto loro di boicottare i prodotti israeliani agricoli importati dalla società Agrexco, perché lo 0,4% di questi prodotti, non contrassegnato col marchio dei lebbrosi come nei sogni delle Ong, potrebbe invece provenire dai Territori della Giudea e della Samaria.
Questo ha reso agli occhi dei fanatici delle Coop e della Conad indispensabile gettare giù dagli storici scaffali delle Coop tutti quanti i prodotti israeliani...

ART COMPLETO

http://www.ilgiornale.it/interni/la_cricca_coop_che_boicotta_israele/25-05-2010/articolo-id=447846-page=0-comments=1?&LINK=MB_T

mercoledì 21 aprile 2010

I rabbini d'Italia al Festival del Libro ebraico

Cimitero Ebraico di Ferrara.jpgPer l’ultima giornata- ieri- della Festa del Libro Ebraico, a scendere in campo, ....anche i rabbini delle grandi comunità ebraiche italiane. Il tema del resto lo richiede: “La cultura rabbinica in Italia”, una storia di presenze e menti illustri che continua anche oggi e che merita un approfondimento come quello che, in più occasioni, ha proposto la Festa ferrarese. Come è stata una costante di questa prima edizione della Festa, mentre nel polo di San Paolo si susseguono presentazioni e incontri con autori (i cui titoli, così come infiniti altri sono a disposizione nella grande libreria temporanea allestita nel Chiostro), in altri poli della città si svolgono incontri e dibattiti di approfondimento....

cont. http://www.estense.com/i-rabbini-d%e2%80%99italia-si-incontrano-a-ferrara-044322.html

Omaggio a Israele e il Grande Libro Ebraico

bandiera-israeliana.jpg* Si conclude oggi il Festival del Libro Ebraico; Estense Com ha puntualmente seguito l'importante grande evento; riproduciamo uno degli articoli più significativi dello scorso 19 Aprile dal titolo:

SALVAGUARDARE LE MEMORIE EBRAICHE

...molto significativo e anche come rotta del futuro, in una città dove -come tutte le città rosse- contraddittoria sulla questione ebraica stessa contemporanea. Promotrice, Ferrara, ultrameritevolmente di tale Rassegna, ouverture finalmente concreta per il futuro Museo della Shoah, eppure - come noto- capace di distingui ambigui e neppure taciti (un giorno celebrano le città rosse il Giorno della Memoria e l'indomani vanno in Piazza per..... i Palestinesi contro Israele) tra cultura e popolo ebraico e lo Stato di Israele... (Asino Rosso)

da Estense Com

Impossibile dare un ordine di importanza delle decine di incontri che propone la seconda giornata della Festa del Libro Ebraico Italiano a Ferrara. Nella giornata di oggi non c’è che l’imbarazzo della scelta. Tra tante, interessanti presentazioni e incontri, uno però risalta. Se non altro che perché in qualche modo propedeutico e collegato alla nascita a Ferrara del Meis. E’ quello previsto alle 17.30 al Ridotto del Teatro Comunale intorno al tema: “Dalla vita al museo: beni culturali ebraici in Italia”. Coordinatore dell’assise sarà Daniela Di Castro, Direttrice del Museo Ebraico di Roma e componente il Comitato Scientifico Meis. Intervengono: Carla Di Francesco (Direttrice Generale MiBAC, Emilia Romagna), Alessandra Mottola Molfino (Presidente Nazionale di Italia Nostra), Michela Zanon (Museo ebraico di Venezia) e Adachiara Zevi (Architetto e storica d’arte, Roma)....

continua http://www.estense.com/salvaguardare-le-memorie-ebraiche-043967.html

lunedì 8 febbraio 2010

Miss Jerusalem

liraz_dror7.jpgda Virgilio Gossip

Si chiama Liraz Dror, è nata in Israele come la più celebre collega Bar Refaeli, ed è stata la protagonista delle campagne pubblicitarie di costumi da bagno del brand Parah. All’inizio nasceva in un kibbutz per poi dedicarsi per anni al nuoto e infine, per la fortuna di tutti noi, il costume da bagno non lo ha mai abbandonato, neppure davanti all’obiettivo del fotografo Francesco Chiappetta che l’ha immortalata in beachwear… e con un cognome come il suo siamo certi del suo fiuto per il fascino, in ogni suo lato! Bella, sexy e dal fascino un po’ retrò così si presenta Liraz sul set fotografico,  chissà se la sua attitude la porterà a raggiungere la carriera della connazionale Bar, chissà se anche lei presto farà parlare di sé anche in amore con qualche celebre flirt… non resta che tenerla d’occhio, a partire dal calendario a lei dedicato perché anche se in Italia la lira è superata, questa Liraz promette un’impennata di valore! Hihihi.

http://gossip.virgilio.it/calendari/liraz_dror_calendario.html 

e Photo Gallery

http://gossip.virgilio.it/foto/il_calendario_di_liraz_dror_1.html,zoom=1000010571.html