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venerdì 7 marzo 2025

TIBET La Montagna + Alta e Sacra inviolabile... GEOPOP

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Il Mount Kailash, alto 6638 m, è una montagna sacra che si trova in Tibet e la sua scalata è vietata per motivi religiosi e tecnici. Ogni anno migliaia di pellegrini percorrono a piedi la sua base (52 km) per ottenere fortuna e purificazione ma, nonostante il divieto, alcuni scalatori hanno tentato l’impresa, venendo però multati pesantemente.

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mercoledì 2 luglio 2014

Il viaggio è un restare ascoltando una chiamata. Lungo le parole del monaco tibetano che il dio del Sole sia con te - di Pierfranco Bruni





Il viaggio è un restare ascoltando una chiamata
Lungo le parole del monaco tibetano che il dio del Sole sia con te

di Pierfranco Bruni





Cammino con accanto un monaco tibetano. Mi ha legato al polso sinistro, tanti anni fa, il bracciale del deserto e della contemplazione nella pazienza.  I Simboli. La Illuminazione. Il Silenzio. La cultura tibetana è una cultura fatta di simboli, di segni e di immagini ma anche di tasselli che riportano nostalgie arcaiche. Dentro queste nostalgie si custodiscono segreti.
Forse i segreti di una vita o della vita. Vi si cammina dentro senza usare parole e senza servirsi di parole ma ponendosi continuamente in ascolto. È come se tutto fosse una traccia di una voce che giunge da lontano.
Il monaco mi ha sussurrato: "Non guardare mai la sabbia che hai lasciato dietro di te. I tuoi calzari sanno. Guarda sempre dove non vorresti".
Siamo fatti noi di lontananze e mai di distacchi, di separazioni e mai di addii. Perché in fondo ci ritroviamo nel cerchio magico dell'imprevisto, dell'imprevedibile, dell'inatteso. C'è, comunque, sempre un segnale che lascia l'indelebile magia dei sensi e del cuore. I sensi e il cuore.  Un intercalare di suoni che restano dentro il nostro tempo. Il tempo immenso dei ricordi e il tempo inciso nelle foglie.
Non sappiamo se siamo dentro un bosco o dentro un labirinto oppure dentro una foresta. Come facciamo ad uscir fuori da questi rovi che assillano il nostro essere in uno spazio non spazio o in un tempo metafisico che diventa sempre più circolare. Se non ci fosse la tradizione cosa resterebbe. Cosa sarebbe di noi senza la tradizione? La tradizione ci conduce alla memoria certamente ma ci offre lo spazio che ci accoglie dentro una dimensione che è onirica.
L'onirico è sempre un castello sul mare o una casetta dentro il bosco. Bosco o foresta fa lo stesso? Bisogna cercarsi dentro. Il sogno resta.
"Bisogna camminare nella direzione dei nostri sogni, altrimenti perdiamo l'incanto della vita. Non vi è strada che porti al successo come un chiaro proposito o una intuizione". Sono parole di Romano Battaglie  che mi giungono dal suo  libro dal titolo "Foglie" (Rizzoli).
Sono stato amico di Romano e il suo percorso esistenziale è sempre più un camminamento che non va alla ricerca ma resta in attesa. È il camminamento che lo cerca, lo incontra, forse lo sfida e il rischio non sta nelle parole ma nel sentire, o meglio nell'ascolto.
Questo andare nel bosco, (i chiari del bosco della Zambrano) questo decifrare le pieghe delle foglie, questo mettersi in contatto con la cultura tibetana non è una nuova pagina da scrivere.
È piuttosto una pagina già depositata nel proprio vissuto e il vissuto non sta nel passato (vorrei poter dire che il passato non esiste più nel momento cui il presente  si consuma nella irrefrenabile attese del dopo) ma è un intreccio di emozioni che dettano alla vita la speranza che a volte diventa decifrabile a volte si deposita nello sguardo a volte gioca con il quotidiano a volte ci inventa e inventa la vita stessa attraverso il miracoloso o la magia. La speranza o l'attesa della felicità?
Un interrogativo che depositiamo (o si deposita di per sé) fra gli intagli del misterioso che incanta. Mistero, incantesimo, miracolo. Tre tappe per un viaggiatore che non cerca ma resta in attesa di essere cercato. Ho raccontato questo viaggiare senza viaggio nel mio "Che il dio del Sole sia con te" (Pellegrini).
"Da giovani la felicità ci attende nell'imprevisto, da vecchi nelle abitudini. Nel resto della vita saremo felici non per quello che prenderemo, ma per quello che sapremo dare. La felicità infatti è l'unica ricchezza che tanto aumenta quanto più ne doniamo agli altri". Parole di Romano Battaglia.
Non ci si pone davanti alla domanda bella e drammatica: cosa è la felicità? O: perché cerchiamo la felicità? Ma ognuno di noi (io tu gli altri) si individua in una visione di felicità e anche per questo il viaggio non è un cercare ma un restare in attesa di essere chiamato. Nella meditazione. Nell'ascolto. Nel silenzio del bosco dove le foglie hanno la voce del destino.
Cosa potrà accadere? La scrittura ha un suo senso? Ma sì! La scrittura non aiuta ad avere un senso. È il senso. Ma la scrittura è anche quella che non conosce le parole ma solo sguardi, gesti, ancore. Forse tra i segreti impigliati nel gioco del colore delle foglie i segreti sono sogni.
Il monaco ha preso le mie mani e le ha strette alle sue. Poi mi ha sorriso.
Il sogno è il camminamento. Quel monaco tibetano che mi cammina accanto mi accompagna. È un guerriero. I guerrieri sono sempre impeccabili. Sembrano guardare il cielo come i danzatori Sufi. Ascoltano. Il monaco mi ha detto: Che il dio del Sole sia con te! E pregando ha aggiunto: Namasté!






venerdì 28 agosto 2009

IL DALAI LAMA A FORMOSA di VITTORIO TODISCO

DALAI LAMA 1.jpgda SUPEREVA  VITTORIO TODISCO
 

Il Dalai-Lama in visita a Formosa-La Cina protesta

ITER QUO PECCHINUM VIX GAUDEBIT (Un viaggio di cui Pechino non sarà molto soddisfatta), è il titolo di un servizio di ieri 27 agosto 2009. In effetti un viaggio del Dalai Lama a Formosa, potrà sembrare uno sgarbo fatto a Pechino, ove si considerino i rapporti esistenti fra la Cina e il Tibet dopo l'esilio forzato del capo spirituale in India e soprattutto dopo la rivolta dei Tibetani di qualche anno fa, contro le truppe occupanti cinesi di un paese sempre tranquillo e pacifico. L'inviato di EPHEMERIS fa il punto della situazione con chiarezza e garbo giornalistico....
 
CONTINUA

martedì 30 giugno 2009

ROSSOTREVI A HF09 di Filippo Landini /FREE TIBET FREE KAREN

ROSSOTREVI.jpgROSSO TREVI A HIGH FOUNDATION 2009

* FROM GRAZIANO CECCHINI FACEBOOK

http://www.facebook.com/graziano.cecchini?ref=mf

Graziano Cecchini inviate le foto tutti i giornali e un operazione umanitaria per salvare il popolo Karen dal massacro ordinato dalla giunta birmana.

Anteprima blitz di Azione Futurista a HF 09, lo scorso 29 6, secondo il nuovo Style cyber e virtuale già sperimentato con Ferrara Azzurra, il fossato del Castello colorato di Azzurro Cielo appunto in version e puramente cyberpunk, un video live ma solo su You Tube, dove veleggia in perfetto NIRVANA alla Abantantuono/Salvatores/Siddartha/Herman Hesse.... eppure censurato su facebook per una segnalazione strumentale di qualche fanatico anabettista/analfabeta/analcarachter direbbe Freud.... filo Partito Democristi-ano!!!! (Roland Barthes/Benveniste docet...). I mandarini intellettuali di Ferrara... sicuramente per dirla con Moggi e Del Piero non avranno Sicuramente problemi a tradurre se troppo criptico ermetiche ungarettiane.... le frasi di cui pocanzi! Un anteprima elegante dandypunk concordata, ovvio, con il geniale D.J. Afghan e il curatore dello spazio video, chi scrive, Filippo Landini, “futurista suprematista e noto videomaker a livello nazionale”, parole non mie.... Tra l'altro un clip griffato The Scientist (Ferrara Video&Arte) magazine extra... dal 2007 curatori di uno dei più importanti Video Festival Internazionali..italiani. Rosso Trevi già partecipò nel 2008 edizione nell'anteprima futurista video del centenario del 2009 corrente, a cura di Roby Guerra e Massimo Croce/Ozky.

E il blitz, virtual, è stato splendido: una denuncia retrovirtuale della repressione sistematica cinese e birmana del... Tibet e del libero popolo dei Karen, attualmente in sconcertante escalation, nel silenzio quasi dei Media italiani: Paperinetti-Made in China il tribute al Tibet libero e ai Karen videoclip presentato da Rosso Trevi con il computermix dello stesso Futurguerra, suo referente per Azione Futurista a Ferrara. Un mix di un semisconosciuto e straordinario cartoon di Wal Disney con protagonista Paperino, realizzato in live time agli albori del delirio nazionalsocialista... Un cybermix di Guerra e Cecchini altrettanto talentuoso con ad esempio Paperino che – gulaggizzato dai nazi in un campo di concentramento-fabbrica- catena di montagggio ( e strappato nottefonda al suo film onirico..stile di vita.... in piena fase Rem....) recita come attore tragicamente vivente una parodia di parodia di parodia di ogni dittatura- dai nazi ai falsi Kommunist del regime Birmano contro i Karen o Cinese ... contro il Tibet... Persino, grazie al cybermix di Guerra e Cecchini, si trasforma vuoi in Paperino di Colore! Vuoi in un Hacker antelitteram: semplicemente- come ben sottolineato dal pubblico- stupito e sorpreso- ironicamente rivoluzionario e delizioso!


Filippo Landini

http://www.fainotizia.it/2009/04/11/graziano-cecchini-karen-la-vita-non-e-solo-colore-mostra-salemi

mercoledì 10 giugno 2009

BUDDISTI MEETING AL LIDO DEGLI SCACCHI

DALAI LAMA.jpgfrom ESTENSE COM

A settembre al Camping Florenz degli Scacchi corso di meditazione

In riva al mare i segreti del buddismo


Lido degli Scacchi. Buddisti in meditazione al Camping Village Florenz del Lido degli Scacchi, dove dal 24 al 27 settembre prossimi si terrà un corso organizzato dal Centro Buddhista della via di Diamante a Bologna.

Il corso non richiede alcuna conoscenza preliminare e sarà guidato da Sherab Gyaltzen Rimpoche e da Lama Ole Nydahl, due tra i più importanti lama del buddhismo di ispirazione tibetana. I loro insegnamenti, avvalendosi di speciali metodi, mirano al pieno sviluppo delle qualità della mente e sono praticabili anche dai critici occidentali.

Per informazioni è possibile consultare il sito www.buddhism.it/2009

from ANSA

TIBET: DALAI LAMA CITTADINO ONORARIO DI PARIGI

 PARIGI  - Il Dalai Lama è diventato oggi cittadino onorario di Parigi: il leader spirituale tibetano ha ricevuto l'onorificenza dal sindaco socialista della capitale francese, Bertrand Delanoe, nel corso di una cerimonia svoltasi in Comune.

La decisione di attribuire l'onorificenza - definita in passato da Pechino una "ingerenza" negli affari interni della Cina - è stata assunta dal consiglio comunale di Parigi nel 2008, ha ricordato Delanoe, "per le qualità e la battaglia che il Dalai Lama porta avanti per il dialogo e la pace".

CONTINUA http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_987678473.html