Visualizzazione post con etichetta mantova. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta mantova. Mostra tutti i post

domenica 25 luglio 2010

Mantova: Caso Aldovrandi-la Giustizia che funziona

da ESTENSE COM
 
Aveva definito “delinquenti” i quattro poliziotti accusati dell’omicidio colposo del figlio di 18 anni. E per quelle sue parole Patrizia Moretti venne querelata. Il tribunale però le ha dato ragione e ora, nelle motivazioni all’ordinanza di archiviazione della denuncia per diffamazione, ne spiega i motivi. Senza andare troppo per il sottile.

Il pomo della discordia stava in una intervista rilasciata da Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, rilasciata all’Ansa il 5 luglio 2008 e ripresa dal quotidiano “La Nuova Ferrara”. In quell’articolo la donna definiva gli agenti intervenuti la notte del 25 settembre 2005 in via Ippodromo “delinquenti”: “non consideriamo – questo il passaggio contestato da tre dei quattro agenti (si astenne dalla querela Paolo Forlani) – quelle persone come rappresentanti delle istituzioni, ma solo come delinquenti”.

 

.....Archiviando il caso, il giudice Luigi Pagliuca del tribunale di Mantova (competente per territorio) ritiene che quelle considerazioni ed espressioni “non fossero affatto espressione di una critica ingiustificata e totalmente disancorata dalla ponderata valutazione di circostanze obiettive idonee a fondare quel personale convincimento della madre della vittima”.

 
SEGUE
 
http://www.estense.com/su-aldro-un-vero-e-proprio-%e2%80%9cpestaggio%e2%80%9d-071304.html


Personalizza il tuo Messenger con nuove e divertenti emoticon

lunedì 19 aprile 2010

Marcolini e Gli Scherzi di Susy lanciano la Home Sweet Home Art

Gli Scherzi Di Susy VI FANNO IL CONCERTO IN SALOTTO!! Volete un po' di compagnia ma non avete voglia di uscire? Siete stanchi di guardare le solite vaccate alla televisione? Volete farla pagare ai vostri vicini? Volete assistere insieme ai vostri amici ad uno spettacolo di teatrocanzone direttamente dal vostro divano? Allora nascondete i soprammobili e gli oggetti di valore e chiamate GLI SCHERZI DI SUSY…
 
**Gli scherzi di Susy sono dei cantastorie. Mescolando dialoghi teatrali e canzoni propongono uno spettacolo semiserio di musica e testi d'autore. I componenti sono Stefano Marcolini alla voce, Roberto Renesto al pianoforte e fisarmonica, Diego Fabbri al basso acustico e Giorgio Felloni alla chitarra. Il principale obiettivo del gruppo è l'interpretazione scherzosa del mondo delle cose, l'ironia per sopravvivere e la consapevolezza per ridere. I mezzi utilizzati sono i racconti, le poesie, i dialoghi e appunto le canzoni, che non inventano quasi nulla, rappresentano la realtà e leggeri partecipano. La musica è allegra, l'atmosfera è la penombra di una cantina, gli slanci sono da balera.

 
http://www.myspace.com/glischerzidisusy



nome.cognome @... Verifica la disponibilità sui NUOVI domini

sabato 19 dicembre 2009

Futurismo e Dadaismo a Mantova

Cappa_Marinetti_motoscafo_feb_09_PG.jpgFuturismo e Dadaismo a confronto a Mantova. Una mostra che, a cent'anni dalla pubblicazione del celebre Manifesto e a 76 dalla storica Esposizione Futurista di Palazzo Ducale, indaga i due movimenti evidenziandone analogie e divergenze.

Soprattutto queste ultime, dato che Futurismo e Dada intrapresero, ideologicamente, strade diverse dal momento che Dada ancor più drasticamente si poneva in contrasto con la società e con le tradizioni, fino a voler fare tabula rasa di tutte le regole che fino allora avevano codificato la creazione artistica.
Ma anche se si arrivò a una rottura tra futuristi e dadaisti, numerosi furono gli elementi comuni e le occasioni di scambio: lo spirito dissacrante, le serate provocatorie e irriverenti, la volontà di "rivoluzione tipografica", l'uso massiccio dei mezzi di comunicazione e delle riviste, la commistione tra generi tradizionalmente separati.

Mantova, rispetto alla storia dei due movimenti, ha un ruolo in qualche modo particolare, unico. La città fu, infatti, sede di uno dibattito intellettuale condotto per "organi di stampa": da un lato le riviste edite da Somenzi (che fu anche il principale promotore della grande mostra futurista tenutasi a Palazzo Ducale nel 1933), che diventeranno il vero e proprio organo di stampa del movimento marinettiano, e quelle pubblicate da Fiozzi e Cantarelli: "Procellaria" (1917-1920) e l'unica testata dadaista italiana, "Bleu" (1920-1921), realizzata in collaborazione con Julius Evola.
Intorno a queste fucine di pensiero conversero intellettuali di valore e artisti, in primis lo stesso Martinetti.

E' l'8 febbraio del 1909 quando, in anticipo di qualche giorno rispetto alla sua pubblicazione ufficiale su "Le Figaro", appare su "La Gazzetta di Mantova" il primo manifesto del Futurismo, firmato da Filippo Tommaso Marinetti. A partire da quella data, il movimento futurista si afferma prepotentemente sulla ribalta internazionale della cultura e dell'attualità, con le sue proposte di rinnovamento totale nell'ambito della letteratura, della musica, del teatro, della grafica, di ogni campo del pensiero e del vivere. Una poetica diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale, grazie proprio ai manifesti, alle serate sperimentali e provocatorie, e all'intensissima attività editoriale ed espositiva....

continua

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Eventi/EventiInEvidenza/InItalia/visualizza_asset.html_1599440539.html

video http://www.youtube.com/watch?v=uvviS7VtM4E

venerdì 18 dicembre 2009

Stefano Marcolini show al Jazz Club Ferrara

STEFANO MARCOLINI.jpgLa storia infinita di Susy del poeta jazz Stefano Marcolini.

al Jazz Club di Ferrara
Torrione S. Giovanni - via Rampari di Belfiore, 167


GLI SCHERZI DI SUSY

IN

"PICCOLE STORIE PERICOLOSISSIME"
(ovvero lo spettacolo delle altre volte)

Gran show di Stefano Marcolini in programma lunedì 21 al Jazz Club Ferrara de Il Torrione; continua il progetto Gli Scherzi di Susy nelle sue ormai infinite variabili e remix: mix pertinenti per uno spettacolo originario, infatti, aperto e coerente per il personale e peculiare eclettismo di Marcolini. Di formazione letteraria (Gli Scherzi di Susy, prima edizione, fu edita dalla mantovana Nomade Psichico dello scrittore Max Adler, presentato anche a Ferrara, a inizio duemila), Marcolini è probabilmente, tra gli scrittori di Ferrara, da tempo il miglior performer.

Spettacolo e show per la cronaca, già messo in scena, nelle altre versioni in mezza regione e anche in Lombardia negli scorsi anni. Ora "Piccole Storie Pericolissime", conferma la particolare sincronia tra poetica e musica, free, jazzpop, del progetto e di Marcolini. Come un cristallo sempre più raffinato, tra parole belle e disincantate, echi anche dada e sarcastici/raffinati, una modulazione di sound tutt'uno con la voce.

www.glischerzidisusy.it/index.phtml?id=6

video http://www.youtube.com/watch?v=La5JBSEdIe0

sabato 16 maggio 2009

MORALE E SCIENZA TRANSUMANISTI

divenire.jpg29/10/2008 - Comunicato AIT sul valore morale della scienza

L'Associazione Italiana Transumanisti sottoscrive i contenuti del documento redatto dai professori Corbellini, Strata e Cossu sulla dimensione etica dell'impresa scientifica, in risposta alle accuse di Papa Benedetto XVI che l'ha indicata come amorale o meramente asservita ad interessi economici.
La scienza non emette giudizi di valore, ma è sorretta da una sua etica. La ricerca disinteressata della verita' attraverso l'uso della ragione, il rifiuto del dogmatismo e del principio di autorità, la continua disponibilità a correggere le proprie costruzioni, l'utilizzo della conoscenza così ottenuta per il miglioramento della condizione umana sono i valori portanti dell'impresa scientifica. Solo chi non concepisce il sapere critico come un valore in se', da preferire all'ignoranza e al fideismo, e rinvia la felicità a un altro mondo, può disconoscere il profondo senso morale dell'impresa scientifica.
Gli attacchi alla scienza a cui assistiamo da tempo appaiono motivati non dalla pretesa amoralità del sapere scientifico, ma dall'ostinato rifiuto da parte della chiesa cattolica di accettare teorie scientifiche che rendono implausibili i suoi apparati dogmatici.
Non si vede poi da quale pratica di disinteresse economico o di trasparenza interna la chiesa cattolica si permetta di lanciare accuse alla scienza.

www.transumanisti.it

http://www.youtube.com/watch?v=hEOpjdiXVbE filmato

venerdì 15 maggio 2009

TRANSUMANISTI NEWS MAGAZINE - STEFANO VAJ INTERVIEW

NIETZSCHE.jpgFUTUROLOGIA ,FUTURISMO SCIENTIFICO NEWS!

08/05/2009 - Lanciato ufficialmente il Magazine dell'AIT

Dopo un periodo di presenza "discreta" sul sito dell'AIT è stato ufficialmente lanciato il Magazine dell'associazione, che mira a raccogliere e pubblicare, esclusivamente sul Web, testi di rilevanza transumanista per lo più provenienti da membri dell'associazione. Tale iniziativa affianca la più accademica rivista/collana "Divenire. Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano" la cui pubblicazione è promossa dall'associazione, e che ora ha anche un proprio gruppo su Facebook, esattamente qui.

Dove va la biopolitica - 14/04/2009

Intervista di Sandro Giovannini a Stefano Vaj per "Letteratura-Tradizione"

 

Sandro Giovannini
A pag. 7 del libro (“Dove va la biopolitica” intervista a Stefano Vaj a cura di Adriano Scianca - Settimo Sigillo) usi la metafora della barca nel mare magnum e dei tre uomini, di cui uno propone di buttarsi a nuoto, un altro di amministrare al meglio l’attesa, il terzo di usare la barca per raggiungere un ipotetico approdo. Ed è chiaro chi scegli per te e proponi per gli altri. Ora ti prego di fare un piccolo (o grande) sforzo e di leggere questa mia poesia e di rinvenirne potenziali consonanze o dissonanze…

(Misure epiche, input-output)

L’inefficienza contro l’efficienza
se un cavallo un treno un aereo
era poesia
anche poesia
e questa macchina
ora
che ingoia
clear-cut
non c’è guadagno
a fare in un giorno un motore
che si fa ora in un ora
né utilità spirituale.

Allora siamo al punto
rivoluzione ha posto il suo limes
che dal linguaggio
ha sciolto il lavoro
dal peso e dalla condanna.

Al di là
resta
prevaricazione fame miseria
di qua forse
l’intelligenza rubata da restituire
all’uomo
la scelta che libertà
per
comunque per noi
è un dovere.

Stefano Vaj
Che posso dire? Tecnica, prima ancora di ogni "tecnologia", significa "metodo per raggiungere un risultato". Significa cioè libertà non solo di scegliere un obbiettivo, ma anche di raggiungerlo. Perché il senso del tragico, dal Mahabharata e da Omero in poi, significa accettare un destino che ci impone non solo delle scelte, ma anche quanto tali scelte rendono necessario - e possibile. Questa per taluni è grandezza, questo è il rein-menschliches, lo specificamente-umano; questo è ciò che oggi ci impone il postumanismo e l'emancipazione dalle catene della contemporaneità, prosaica, dal sogno di una "fine della storia" e prima ancora di un'immutabilità a-temporale che tale fine della storia sarebbe chiamata a ripristinare contro ogni divenire. Se ha ragione Faye (cfr. Per farla finita con il nichilismo. Heidegger e la questione della tecnica, SEB, 2007) questo è del resto il vero messaggio della riflessione di Heidegger - così come lo è dell'Operaio di Jünger. Un messaggio esigente, un messaggio rivoluzionario, che non consente alibi per rimozioni e compiacenze reazionarie che servono solo a renderci schiavi. Schiavi insoddisfatti e frustrati, e per questo ancora più schiavi - in particolare di un mondo inteso come emanazione e dominio di leggi "divine", siano esse connotate in termini metafisici, o in termini secolarizzati sotto la specie di leggi "universali ed eterne" di natura economica, giusnaturalista, utilitaristica, etc., che all'Operaio - colui che crea "opere" - e all'Artista - colui che crea l'"artificiale", il mondo-fatto-arte - sostituiscono prosaicamente il "lavoratore" - colui che si identifica invece nel suo agire la sorte e maledizione biblica che gli impone di "laborare" ("soffrire") per garantirsi le condizioni di una sopravvivenza senza scopo. Questione tra l'altro che si salda con quella squisitamente politica che riguarda il dibattito tra la liberazione del lavoro (inteso appunto gentilianamente come attività specificamente umana, come slancio prometeico collettivo) e l'aspirazione messianica e piccolo-borghese di una liberazione dal lavoro, magari in un quadro di decrescita e decadenza consensuali e "controllate"...

Sandro Giovannini
A pag. 13, a fronte della potenziale rivoluzione biopolitica poni un paragone con la svolta del neolitico e la risposta differenziata di alcune società storiche. Tra le quali “La risposta (indo)europea e del mito che ad essa dà luogo”. Il genoma stesso, con il suo incredibilmente e necessitatamente lungo processo trasformativo, va ben al di là persino di una visione da Annales… forse si avvicina di più ad una logica ciclico-mutante? (Anche perché nella società post-neolitica ed in quella o questa post-moderna - come dici lucidamente a pag. 18 - è la massa e non l’élite - e quindi l’insieme e la risultante di una società o di una civiltà - a “subire” più profondamente il paradigma del cambiamento).

Stefano Vaj
Esistono cicli nei cicli, le sfide ritornano eternamente a ripresentarsi, e nello stesso tempo come ricorda Eraclito non ci si bagna mai nello stesso fiume, ogni alba ci vede confrontati a un nuovo sole... Le questioni "biopolitiche" che oggi ci stanno di fronte rappresentano forse un punto di incrocio, una sovrapposizione, tra un ciclo relativamente breve - secolare, quello in particolare dell'umanismo giudeocristiano di cui parla Foucault constatandone al tempo stesso l'origine relativamente recente e l'esaurimento contemporaneo - ed uno più profondo, di decine e centinaia di migliaia di anni, che ha a che fare con l'ominazione stessa e le sue fasi: con il "divenire uomini" e il "cosa significa umano". In questo, l'accelerazione (ma d'altro canto la possibilità molto reale di un arresto entropico) della trasformazione culturale e l'accelerazione di quella "biologica" della nostra specie convergono. Ma prima ancora del recente aprirsi, dal marinettiamo Mafarka in poi, della prospettiva di acquisire un crescente controllo diretto e consapevole sulla nostra identica genetica e fenotipica (vedi sotto la rubrica "fyborg"), l'autostrutturarsi delle società umane ha sempre comportato una "artificiosa" direzionalità ed accelerazione nella trasformazione del nostro stesso pool genetico, in particolare attraverso le condizioni di sopravvivenza e il successo riproduttivo differenziale del tutto artificiale che ogni cultura veniva ad instaurare - al punto da istituirsi spenglerianamente in soggetto pseudo-biologico, e da impattare significativamente sulla propria "biologia" etnica (e su quella in generale della specie). Per esempio, al contrario dell'opinione tradizionale sulla relativa stabilità del genoma umano in epoca storia o preistorica recente, sappiamo oggi che varianti genetiche che interferiscono in modo rilevante con le nostre capacità cognitive si sono diffuse nella nostra specie, in modo differenziato ma significativo, non molto prima di seimila anni fa, proprio con l'Europa come epicentro e dopo il maximum glaciale che ridusse la sua popolazione all'orlo dell'estinzione (cfr. Before the Dawn di Nicholas Wade, Penguin Press, 2006). D'altronde, sappiamo oggi che taluni tratti che le società contemporanee selezionano, o viceversa contribuiscono a diffondere cessando di selezionarli, possono ben essere considerati disgenici non tanto in rapporto ad un concetto di ottimalità "oggettivo" o "naturale", ma in rapporto alla stessa norma culturale che la medesima società sceglie di adottare, per ragioni foss'anche solo mitico-estetiche, magari legate ad una valenza darwiniana in via di esaurimento (come la capacità di deambulare facendo uso degli arti inferiori). Dal che l'inevitabilità di farla finita una buona volta con politiche proibizioniste e di rimozione freudiana riguardo agli strumenti presenti e futuri della nostra arbitraria (ed auspicabilmente plurale) autodeterminazione biologica.

Sandro Giovannini
Del “realismo biologico”, tesi sostanzialmente antiegualitaria e differenzialista (il vero passo ulteriore - lo sostieni precisamente tra pag. 29 e 30 - passo di supero del cosiddetto crinale del mondo post-nichilista) tu comunque salvi la verità spingendo appunto all’oltre. Ma sembra di cogliere che la paura della nominazione che assale altri - a tal punto della tua analisi - non assalga te. Ovvero tu parli di una sorta di “fyborg” ("functional cyborg") non facendolo mai divenire, se non all’interno del medesimo processo, “un altro da sé”. Quindi - ma correggimi se forzo il passaggio logico - non morirebbe “l’umano”, “l’umano” si trasformerebbe. E’ corretta questa mia interpretazione?

Stefano Vaj
Certamente io rifiuto - e penso vada anzi demistificata, denunciata - la paura dell'"umano". Quella paura dell'umano reale, a favore di un'"umanità" astratta, immaginaria, statica, specista, che rifiuta la dimensione animale quanto quella sovrumana, e che contraddistingue l'umanismo e lo distingue dall'Umanesimo - istigando solo qualche decennio fa la denuncia isterica dei portati dell'etologia, della psicologia evolutiva, della sociobiologia, come inaccettabili e "moralmente inapplicabili" alla nostra specie. Quell'ossessione per la purezza da ogni "ibridazione" che denuncia Roberto Marchesini (cfr. Post-Human. Verso nuovi modelli di esistenza, Bollati Boringhieri 2002, o "Oltre il mito della purezza" in Divenire. Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano, vol. 2, Sestante 2009) e che si rovescia d'altronde nella voluttà e nell'entropia del melting-pot etnico e culturale su scala globale. E rispetto a cui va forse ancora una volta opposta la massima "homo sum; nil humanum a me alienum puto". Ma cosa detta in effetti questa massima? Cosa caratterizza davvero la nostra specie, se non quell'"incompletezza" di cui parla Arnold Gehlen, quell'ansia per il superamento di sé, se non il fatto di essere ciò che Nietzsche - talora poeticamente generalizzando al vivente in genere - vede fare "tutto ciò che può non per conservare se stesso, ma per diventare più di ciò che non sia" (La volontà di potenza, aforisma 302)? Perciò, l'umano "muore" - diventa disumano - esattamente quando cessa di trasformarsi. Oggi, quando rinuncia perciò a diventare "postumano". Attraverso il tentativo di ignorare quella che è la realtà già presente del suo "fenotipo esteso" (cfr. Richard Dawkins, The Extended Phenotype, Oxford University Press 1981), ed a maggior ragione la direzione che tale realtà indica quanto alla sua possibile, futura metamorfosi, in termini biologici e non.

Sandro Giovannini
Del “nuovo inizio” heideggeriano, di un “neo-paganesimo” post-moderno (e quindi, a fortiori, post-antico) tu dai una lettura da “origine esemplare”. E dici che l’“origine esemplare” è post-umana. Ma la poiesis - che tu stesso (necessariamente?) implichi fondante tale processo quanto - al di là della voluta o cogente tassonomia - possiamo appercepirla proprio come “post-umana”, od anche od invece come “ultranovecentista”, nella stessa accezione a cui potevano riferirsi già da tempo, ad esempio, intellettuali mille miglia (e tanti anni) diversi da te per formazione, temperie e gusti, come un Vettori (ultraumanesimo ed ultranovecento)…?

Stefano Vaj
Io non mi considero un grande "umanista" (in questo caso intendendo la parola nel suo significato di "esperto di tradizioni letterarie ed artistiche"), ma piuttosto uno studente di diritto, filosofia e politica, e in particolare dei luoghi concettuali in cui tali materie si incontrano con la tecnoscienza e l'antropologia culturale. Non conosco perciò bene Vettori. Ciò di cui sono sicuro è che il "postumanismo" che la tradizione stessa dell'Umanesimo, da Pico della Mirandola a Leonardo a Machiavelli sino a Gentile (cfr. quanto dice Severino riguardo a quest'ultimo), ci impone oggi di declinare, e che la "teoria critica" del postmodernismo accademico (Lyotard, Baudrillard, Deleuze...) in parte traduce, è il presupposto stesso perché sia possibile pensare sino in fondo, in una rottura prima di tutto culturale, quella che si annuncia come una possibile rottura ("postumana") di natura e portata antropologica. In questo senso, la rivoluzione "pagana", e ciò che essa ha comportato in termini di mutamento di paradigma rispetto alla cultura del paleolitico rappresenta davvero un'origine esemplare, la cui eredità e modello ci chiama heideggeriamente dall'avvenire come destino con cui siamo obbligati a confrontarci. E ancora, rappresenta la scelta di un "altro passato", quello che ci vede eredi tra gli altri di Talete, Eraclito, Pitagora, Democrito, Ippocrate, Lucrezio, piuttosto che della pira su cui è stato bruciato Giordano Bruno o del tribunale che ha costretto Galileo all'abiura. Un passato che continua a stendere la sua lunga ombra sul nostro presente, sia nelle sue varianti che conservano una fondazione apertamente metafisica, che nelle propaggini secolarizzate e materialiste ormai per lo più ridotte alla sfera etica ed epistemologica, specie dopo la "crisi delle ideologie". D'altro canto, come dice Faye in "Futurismo e modernità" (Divenire. Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano, vol. 3, Sestante Editore 2009), la prima modernità conosce nel novecento il suo canto del cigno, una "morte trionfale" che ci impone oggi una Aufhebung ipermoderna e perciò "postmoderna" capace di portarci "là dove nessun uomo è mai giunto prima". Oltre la "vecchia" modernità, per una nuova origine.

Vedi articoli su:  Biopolitica, umanismo, postumanismo,

H+MAGAZINE - Interviste 

www.transumanisti.it  (Associazione Italiana Transumansiti-A.I.T-Presidente Riccardo Campa)

http://www.youtube.com/watch?v=ELAPaaqsers CLIP EMANUELE PILLIA

venerdì 17 aprile 2009

TRANS-FUTURISMO 100 LIVE E-BOOK

OBAMA.jpg

TRANS-FUTURISMO 100 LIVE E-BOOK  I MANIFESTI (FUTURIST EDITIONS ON LINE)

a cura di Roby Guerra Graziano Cecchini Associazione Culturale Ferrara Video&Arte

prefazioni di Riccardo Campa e Paolo Ruffilli

AA.VV- GRAZIANO CECCHINI (ROMA SALEMI) ROBY GUERRA (FERRARA)  RICCARDO CAMPA (MILANO.MANTOVA-CRACOVIA) STEFANO VAJ (MILNAO-PADOVA) SANDRO BATTISTI(ROMA) GIOVANNI DE MATTEO(BOLOGNA) MARCO MILANI(COMO ROVIGO) ANTONIO FIORE-UFAGRA' (ROMA)  BALDO SAVONARI (ROMA) VALERIO ZEKKINI (BOLOGNA) ALESSIO BRUGNOLI (ROMA MILANO) ARMANDO DI CARLO (MESSINA) ANTONIO SACCOCCIO (LATINA) MAURIZIO GANZAROLI (FERRARA) GIOVANNI TUZET (MILANO FERRARA CENTO) LANERTO DONEGA' (FERRARA) RICCARDO ROVERSI (FERRARA) VITALIANO E MARCO TETI (FERRARA CATANZARO) GIOVANNI BALDUCCI (BARI) EMANUELE ROCCHI (PERUGIA)

AZIONE FUTURISTA TRANSUMANISMO CONNETTIVISMO FUTURISMO CONTEMPORANEO FUTURISMO OGGI TERZO FUTURISMO FUTURISMO-POSTCONTEMPORANEO POSTFUTURISMO  TRANSAVVERISMO NETFUTURISMO VIDEOFUTURISMO

* FROM ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA  e  SITOWEB TRANSUMANISTI ITALIANI A.I.T.

Prefazione dell'opera affidata ad autorevolissime firme

E-book made in Ferrara coi più bei manifesti futuristi


Dopo l'e-book delle biografie dei futuristi contemporanei, Futurist Editions On Line completa l'operazione editoriale con l'e-book complementare "Trans-Futurismo": i manifesti dei gruppi neofuturisti intervenuti a Futurismo 100 Live di Ferrara. Ovvero Azione Futurista, Connettivisti, Transumanisti, La Voce Futurista, Postcontemporanei, ed anche i più giovani Transavveristi e gli ultimi futuristi ex Futurismo Oggi di Enzo Benedetto, Francesco Grisi e Luigi Tallarico.

Nel nuovo e-book, che si avvale delle prefazioni autorevolissime degli stessi Riccardo Campa e Paolo Ruffilli, sono presenti i manifesti degli stessi Graziano Cecchini Rosso Trevi, il leader indiscusso del Nuovo Futurismo; ancora il promotore futurista ferrarese Roby Guerra, di Alessio Brugnoli e Armando Di Carlo, tra i primi attivi su Internet, dei Connettivisti della new wave italiana di fantascienza (Battisti, Milani e De Matteo); naturalmente dell'ala più scientifica- i Transumanisti futurologi dello stesso Campa e Stefano Vaj - del Futurismo attuale. Inoltre, i manifesti dei futuristi attivi quasi storici come Antonio Fiore Ufagrà, Baldo Savonari (Terzo Futurismo, 1986) lo stesso bolognese Valerio Zekkini, poeta musicista e saggista. Inoltre i giovanissimi Balducci e Rocchi (Transavverismo quasi neodecadenti) ed il primo a promuovere il Futurismo in Rete (2005) ovvero Antonio Saccoccio.

Infine anche il gruppo aperto ferrarese: oltre a Guerra, Vitaliano e Marco Teti di Ferrara Video&Arte (il gruppo che ha rilanciato la Video Art a Ferrara con la rassegna "The Scientist"), gli scrittori postfuturisti Lamberto Donegà, Riccardo Roversi e Maurizio Ganzaroli.

L'e-book segnala il rilancio concreto del futurismo postcentenario stesso: tra Ferrara stessa protagonista con Roma e Salemi del Leader Rosso Trevi, ma pure praticamente tutta Italia con più generazioni di futuristi (noti e meno noti) trasparentemente operativi e interfacciati. Entro il 2010 l'annunciata edizione cartacea.

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=49642&format=html 

http://www.transumanisti.it

http://www.myspace.com/edizionifuturiste menu-link diretto E-Book Trans-Futurismo...

http://www.youtube.com/watch?v=R2LipKPLD3A&feature=channel_page filmato

giovedì 16 aprile 2009

2013 LA RIVOLUZIONE TRANSUMANISTA

TRANSUMANISTI.jpgTRANSUMANISMO CRONACA DI UNA RIVOLUZIONE ANNUNCIATA AA.VV

 A CURA DI RICCARDO CAMPA A.I.T ASSOCIAZIONE TRANSUMANISTI ITALIANI

SEZIONE ITALIA WORLD TRANSHUMANIST ASSOCIATION

(EDIZIONI LAMPI DI STAMPA)

Dove captare, non nel 2100, non nel 2109 (siamo stanchi noi futuristi democratici e scientifici di aspettare un altro centenario futurista o bicentenario di... Darwin), non nel 3000... una mappa, una New Machine politique... per trasformare e vivere il Sogno futurista, oggi transumanista possibile nel Reale?

Ai giorni nostri, era di Internet, e proprio grazie alla Rete, democrazia incontrollabile dell'informazione, memoria semivivente dinamica della specie umana, è ormai spazio, tempo, ciberspazio.... di scendere in campo, di costruire una Macchina elettronica- per così dire- politica, sottolineo democratica e scientifica, nei postulati dell'etica e l'estetica dell'Immaginazione scientifiche, e avviarla, innestarla, irradiarla nella giungla della sfera politico-sociale stessa

E' ormai dovere intellettuale, estinte le ideologie criminose del Novecento, alla luce dell'interfaccia Uomo-Società-Scienza di concretizzare le intuizioni visionarie degli Illuministi.. dei Socialisti utopici, dei Positivisti e Darwin stessi, dei futuristi storici, di certo umanesimo scientifico contemporaneo, sempre più necessario ormai nella cosiddetta sfera politica,da Julian Huxley a Sigmund Freud a Albert Einstein, a Norbert Wiener fino ai giorni nostri (magari tra i bordi concettuali ed espistemici di Jacques Monod, Kark Popper, Alvin Toffler, Paul K. Feyarabend, lo stesso Tehilard de Chardin, tra Scienza e Poesia) .

La Futurologia (dagli stessi Wiener e Toffler allo stesso Marshall McLuhan, oggi magari a Derrick de Kerckhove e Nicholas Negroponte al movimento futurista e futurologico contemporaneo cosiddetto transumanista fondato a Yale da Nick Bostrom e altri) è quasi “geneticamente “ destinata ad un 'evoluzione concreta del genere.

Futurologia: Scienza controversa da sempre, eppure, non solo una metodologia per le scienze sociali certamente non meno infallibile dei vecchi arnesi del Novecento (sociologia, economia, politica...). Nei fatti, già dal secondo novecento stesso ... nelle stanze dei bottoni di New York, Moska, Berlino, Parigi, Londra, Tokyo... (poco a Roma!Nonostante anche il celebre futuristico Club di Roma a suo tempo di Aurelio Peccei) attraverso sinergie dirette con equipe o ricercatori futuribili, li chiamino pure come vogliono. Mentre, oggi, dal duemila, la Scienza e la Tecnologia non sono più soltanto estensioni, amplificazioni della Vita sociale, economica e quotidiana, ma lo Stomaco... degli umani. I microchips sono il sistema umanitario,  oggi,  dell'organismo sociale umano!

Come meravigliarsi che i Sogni, filtrati dalla burocrazia e dalla burotica e da Uomini-Scimmia (tranne poche eccezioni) balbettanti al Potere ovunque, risultino incompiuti, persino sempre più evanescenti, quando appunto sono “interpretati” e “eseguiti” in tutti i link concretissimi della Vita Reale (dall'Economia al caffè del mattino) non dall'Uomo Scientifico e futurist, ma ancora da discendenti di Caldei e Aruspici...? Esistono, invece, oggi, più che mai tutte le risorse intellettuali, tecnologiche ed ecologiche (sottolineo) per il salto darwiniano e futurologico, transumano e postumano, inrinviabile per costruire davvero la Civiltà.

Nessuna utopia priva di scienza e tecnologia e realismo... all'orizzonte! Il cosiddetto Male non sarà mai eliminato completamente, né ignoranza, criminalità e sfruttamento dell'Uomo sull'Uomo. Gli umani saranno però liberi di scegliere il futuro individuale senza nascere con qualsivoglia handicap culturale e neonatale... Le risorse tecnoscientifiche sono già sufficenti per liberare gli umani non dal Lavoro ma dal Lavoro come schiavitù, come ricatto eterno della sopravvivenza in nome della... Croce... della Piramide....della Moschee.... delle Tavole.... del Partito.... dell' Economia... dello... Stomaco. Decenni di futurologia nel senso più ampio (tra scienza e arte del Novecento stessi) sono l'hardware già più attendibile di qualsivoglia filosofia residua già estinta politico-ideologica socioeconomica priva di parole e fatti e immaginazione e... Libertà scientifiche, del... secolo scorso e millennio stessi.

L'hardware per costruire il software, anzi i softwares, nuovi sistemi operativi futurpolitici, accettando pertanto la prassi e i codici della politica democratica moderna, anzi modernizzarla, dinamicizzarla, utilizzando davvero con scienza, co-scienza e immaginazione le nuove tecnologie straordinarie anche proprio per la Macchina Politica, riducendo al minimum maximum... le unità umane cosiddette uomini politici (per molti ruoli bastano giù notebook e I-Phone...).

Ecco il senso profondo, la logica e l'immaginazione del Senso, anche di tutta la futurologia italiana: dai pionieri pre-transumanisti cosiddetti, tra arte e scienza, tra futurismo artistico e futurologia contemporanea, dagli stessi Silvio Ceccato, Roberto Vacca, l'equipe stessa di Piero Angela a livello mediatico (primi nomi a memoria) ai futurologi dell'era di Internet, i transumanisti nelle loro diverse voci plurali.

Ecco l'Immaginazione e la Logica del senso in primo piano, senza tanti fronzoli cerebrali, ad esempio nel volume programmatico Transumanismo: una Rivoluzione Annunciata (Lampi di Stampa) a cura dell'A.I.T di Riccardo Campa ed equipe, anche a nome di tutti i futurologi e i futuristi contemporanei italiani nello specifico nazionale e territoriale. Un florilegio delle cronache futuriste e transumaniste postinternet: un delizioso copia e incolla a più voci, transumanisti e dissenzienti neopassatisti (anche elevati ed llustri- tipo Fukuyama o Veneziani) già prova popperiana, tale ospitalità... dello Stile postpolitico della prossima rivoluzione Futurist in Italia, democrazia e scienza on line e live, con programmi, parole e sogni in lingua umana, non esoterica come i movimenti politici del Novecento..

Un microgrande book, già in sé, un libro dopo Internet, necessario per la comunicazione di massa (al quadrato) e l'informazione futurpolitica. Trasparentissima l'opzione radicale, futuribile e libertaria, estesa anche agli scenari nascenti del postumano e dell'Altro cyborg (e forse alieno). Contro certo oscurantismo anche eco-new age contemporaneo, non solo neotradizionale o veterocomunista, persino contro il nascente razzismo “umano” attardato e reazionario antiscientifico e neooscurantista verso gli scenari possibili di Intelligenze diverse da quella Umana.

Quando proprio soltanto il Reale Interfaccia di Noi Umani con altre Intelligenze non umane – sarebbe sarà la prima volta nella Storia- è l'anello mancante tra la Preistoria e la Civiltà! Sarà per la prima volta... l'esperienza concreta dell'Altro, mancanza con-genita della specie umana, il primo specchio autentico che da sempre, proprio per l'impossibilità di interfaccia concreti con un Altro intelligente ma bio-diverso, può spiegare scienticamente e psicologicamente la schizofrenia altrettanto originaria di noi umani, sospesi tra la scimmia e l'homo sapiens, tra la bestia e la santità, costretti biologicamente sempre a vivere- per forza di cosa- l'eterno ritorno dell'eterna ricerca del proprio sé (lo si chiami come si vuole) e dell'Altro,  dell'Utopia in chiave sociale, sempre fondamentalmente nell'Immaginario, per -appunto- l'impossibilità di esperienze concrete con Intelligenze geneticamente diverse da Noi.

Ironia della Storia, anche: tutta la storia per concretizzare l'uguaglianza genetica giuridica nei crani degli umani, ma... il peccato originale però fondamentale per poi sopravvivere ( e quasi mai sopra-vivere) all'altezza delle conquiste democratiche e moderne è proprio la nostra schiavitù dalla nostra comune uguaglianza biologica e genetica!

Perciò, sempre, nella storia l'Horror Novi delle resistenze degli umani incapaci e ostili, per scelta individuale o costrizione sociale, (mai biologica!) verso il Progresso dell'Umanità, verso appunto Idee e Azioni Nuove: non solo il contenuto, il software delle Nuove Idee, ma proprio l'hardware, sistemi operativi non più funzionali al sopra-vivere degli umani.

Riassumendo: Transumanismo a cura di Riccardo Campa e i transumanistii, futurologi italiani del nostro tempo (lo stesso Campa, Stefano Vaj e molti altri) è il primo superpost rivoluzionario per programmare nei prossimi anni Pensiero+Azione, una nuova Macchina Politica inedita, dirompente, democratica, scientifica, energia scientifica e artistica d'avanguardia e potenzialmente persuasiva per gli scenari italiani prossimi venturi. 

ROBERTO GUERRA (A.I.T.  transumanisti italiani- presidente Riccardo Campa)

www.transumanisti.it

http://thefuturist.splinder.com/

http://www.youtube.com/watch?v=NCIV17NFswk  FILMATO

lunedì 23 marzo 2009

RICCARDO CAMPA ETICA SCIENZA E RIVOLUZIONE

MATRIX.jpgEtica della scienza pura: Riccardo Campa

La Voce di Mantova - 10 ottobre 2007, p. 19

Paolo Bertelli

 

Etica della scienza pura (Sestante Edizioni, 2007) si preannuncia, sin dal titolo, come un libro ambizioso. La sua mole, circa seicento pagine, non fa che rafforzare questa prima impressione. Il testo riesce comunque a non tradire le aspettative. Ripercorre tutta la storia del pensiero scientifico e filosofico occidentale, nel tentativo di scoprire i presupposti etici della conoscenza oggettiva. E centra senz’altro l’obiettivo.

A porre la firma su quest’opera è Riccardo Campa, intellettuale ben noto al pubblico mantovano, anche perché può dire - con Virgilio - "Mantua me genuit". Ha lasciato la sua città una decina di anni orsono, per occupare la cattedra di sociologia della scienza all’Università di Cracovia. Ma ha ottenuto notorietà anche al di fuori della sua città natale per avere fondato il movimento transumanista, balzato subito all’onore delle cronache per le spregiudicate posizioni in materia di biotecnologie. Non c’è giornale nazionale che non abbia dedicato qualche articolo alle sue idee.

Questo libro, più che sulla bioetica e le nuove tecnologie, si concentra sulla scienza pura, ossia sul valore della conoscenza aldilà delle possibili applicazioni. È tuttavia evidente che esso non può non avere un impatto sul dibattito bioetico. In fondo, quello che l’autore ci sta dicendo è che la verità scientifica è un valore in sé. E questo non dovrebbe essere mai dimenticato, quando si prende in considerazione la possibilità di porre un limite alla ricerca scientifica, o addirittura di metterla al bando.
Ecco allora cos’è in breve Etica della scienza pura: un’appassionata difesa della libertà di ricerca scientifica, fondata sulla riscoperta dei caratteri più tipici della tradizione occidentale. In altre parole, l’esatto contrario di ciò che si indica in genere con l’espressione "etica della scienza". Ma Campa è piuttosto convincente quando scrive: «chi parte dal presupposto che la scienza è contro il bene dell’uomo e che l’etica deve perciò essere contro la scienza, dovrebbe a nostro avviso denominare diversamente la propria prospettiva disciplinare. Suggeriamo tre denominazioni: etica dell’antiscienza; antietica della scienza; etica dell’ignoranza scientifica». Come a dire: il dibattito è viziato da un clamoroso equivoco.
L’ethos della scienza è costituito da norme già codificate dal sociologo Robert K. Merton negli anni Trenta. Campa ricostruisce la storia di queste norme e, nel contempo, rielabora il codice alla luce delle sue scoperte storiografiche, aggiungendo norme e princìpi prima ignorati.
È piuttosto evidente che le argomentazioni razionali e le ricostruzioni storiche del filosofo mantovano non nascono per rimanere confinate nel dibattito accademico. Per quanto l’argomento sia difficile, l’autore si industria per scrivere in modo chiaro e comprensibile. La lunghezza del testo è dovuta anche al fatto che Campa cerca di non dare nulla per scontato. Entra nei dettagli, definisce, spiega, fornisce indicazioni bibliografiche. L’autore ritiene che questa conoscenza possa avere un impatto positivo sulla società e sulla vita delle persone.

Campa si confronta con un numero sconfinato di opere ed autori, rischiando di scoprire il fianco alle critiche degli specialisti di ogni singolo autore. Ma un argomento del genere non poteva essere affrontato in modo diverso. Per dare un’idea plausibile dello sviluppo dell’etica della scienza, questo rischio doveva essere corso. Tra gli autori trattati, spiccano le 34 pagine dedicate a Nietzsche, addirittura più delle 26 consacrate a Robert K. Merton, che pure ha ispirato l’opera. La spregiudicata interpretazione, in senso scientista, della filosofia nietzscheana farà probabilmente storcere il naso agli epigoni del pensiero debole, ma appare molto ben documentata. In fondo, è Nietzsche che ne La gaia scienza scrive: «Viva la fisica! E ancora di più quello che ci spinge verso di lei, - la nostra rettitudine!», perché noi dobbiamo conoscere la fisica se «vogliamo divenire ciò che siamo; - nuovi, unici, incomparabili, legislatori di noi stessi, creatori di noi stessi!». Questa, ridotta all’osso, è anche la filosofia di Riccardo Campa e del movimento che guida: i transumanisti.

Da: La Voce di Mantova - 10 ottobre 2007, p. 19

 www.transumanisti.it  rassegna stampa

http://www.youtube.com/watch?v=1CwUuU6C4pk&hl=it filmato

venerdì 20 marzo 2009

STEFANO VAJ A "THE FUTURE AND YOU"

 TRANSHUMAN.jpgStefano Vaj intervistato sul transumanismo da "The Future and You"

Stephen Cobb, il curatore del noto podcast americano "The Future and You", ha realizzato una lunga intervista audio in inglese a Stefano Vaj, segretario nazionale dell'AIT, sul transumanismo in generale e sulla sua situazione in Italia, che è stata trasmessa negli episodi del 25 Febbraio e del 4 Marzo 2009, accessibili rispettivamente qui***  e qui.

 

Stefano Vaj (Author, futurist and transhumanism activist) is today's featured guest. (This is the first half of his interview.)

Topics include: Why transhumanism is taken seriously by the Italian public and the Italian press (as opposed to the American public and American press which often view transhumanism as a delusional fantasy). Why Europeans do not share the American view that Intellectuals are outside the loop in their ivory towers and are therefore unimportant. The influence of the Catholic Church in public and political life in Italy, and as the main opponent to transhumanism. How politicians in Europe use fear of transhumanist ideas as a tool to get more votes. What Stefano does as a transhumanism activist, and what listeners can do in their own lives and in their own ways if they wish to help this cause too. He also talks about the new Singularity University, and the new transhumanist periodical, H+ Magazine.

Hosted by Stephen Euin Cobb, this is the February 25, 2009 episode of The Future And You. [Running time: 44 minutes]

Stefano Vaj is author of the book Biopolitics of the New Paradigm which covers the biotechnological areas of transhumanism. He is also: a public speaker fluent in several languages; on the Board of Directors of the Italian Transhumanist Association; an Italian lawyer with offices in Milan, Italy and Brussels, Belgium; an Architect of the Order of Cosmic Engineers; and an active contributor to the Hplus2, Extropy and World Transhumanist Association discussion boards. (Though fluent in several languages, his own blog and his books are written in Italian and not yet available in English.)

News in this episode: [1] Google's new Latitude lets you see the location of your friends on Google maps using the GPS in their phone, and lets you immediately contact them with IM, SMS or a phone call. [2] Google has made one million public domain books freely available for reading on iPhones.

 Direct download: TFAY_2009_2_25.mp3

www.transumanisti.it

http://thefuturist.splinder.com

http://www.youtube.com/watch?v=NCIV17NFswk filmato RAI TRANSUMANISTI

http://www.telestense.it/leggi_archivio.php?Id=8153 filmato Telestense 20 2 2009 FUTURISMO100 LIVE FERRARA

martedì 17 marzo 2009

SEMI-IMMORTALITA' RECENSIONE

TRANSHUMAN.jpgGABRIELE ROSSI-ANTONELLA CANONICO 

Semi-Immortalità (Edizioni Lampi di Stampa)
 

Un volume che traccia il percorso che separa l'umanità dal vivere indefinitamente a lungo; una via ancora irta di trappole ma trattata con piglio tecnologico, filosofico e realistico 
 
 

La speranza di raggiungere il prolungamento indefinito della vita biologica è vecchia quanto l'umanità stessa. Essa ha attraversato indenne - come le speranze relative, mai soddisfatte, del genere umano - tutte le ere dando, di volta in volta, illusioni apparentemente più concrete delle epoche precedenti, finendo poi per annegare anch'essa, puntualmente, nel disgregamento fisico, psichico, molecolare che culmina con il disfacimento, con la polvere, con la putrefazione; ciò pur se le dottrine occulte, alchemiche e spirituali indicassero, di volta in volta, la corretta strada da seguire.

Ultimi tra i profeti di una facile avventura nelle ere future della vita biologica prolungata, ma con tutt'altro piglio e conoscenza, sono stati gli scrittori di fantascienza, i quali con cieca fiducia hanno sempre mostrato di intravedere un percorso che in epoche più o meno prossime avrebbe garantito l'eterno, di volta in volta sotto forma fisica (magari trasmigrando da un corpo a un altro) oppure sotto forma software, gassosa, quant'altro; ma soprattutto sotto forma - e questo grazie al Cyberpunk - di un miglioramento strutturale del corpo. È questa la scuola del cosiddetto postumanismo che ha spalancato nell'immaginario collettivo le porte delle protesi da innesto e della quotidianità della tecnologia genetica, dando come risultato un uomo complesso e davvero evoluto, quasi non più un uomo ma un essere superiore, un superuomo con connotati, però, intrinsecamente tecnologici, cibernetici, capace di comprendere e conquistare parte dell'incomprensibile semplicemente perché potenziato nella capacità di valutare e nella potenza fisica, nella resistenza, nell'attitudine a vivere nello spazio profondo.

Sono decenni ormai che la teoria fantastica del postumanismo è corroborata da una copiosa letteratura scientifica di supporto, la quale ha fatto - per la verità - da base vera e propria per i voli pindarici descritti da tutti coloro che hanno narrato del postumanismo in forma letteraria. Ma chi sono davvero questi teorici scientifici? Di cosa scrivono attualmente? Qual è lo stato del possibile potenziamento umano, ora?

Transumanisti. Questo è il loro nome. È la parte prosaica del postumanismo che si prodiga nelle analisi logiche e fattuali del pensiero umano, della fisica (newtoniana e quantistica); tutto il loro universo è immerso nella tecnologia attuale, ma apparentemente futura, che permea ogni nostro atto.

In quest'ottica ho letto Semi-Immortalità, dell'editore Lampi di Stampa, scritto da Antonella Canonico e Gabriele Rossi. I due, affiatati nel lavoro come nella vita, sono degli esperti rispettivamente di psiconeurofisiologia e intelligenza artificiale, e hanno fondato circa 30 anni fa gli iLabs, una factory milanese dove si sperimenta quotidianamente un collettivo di discipline filosofiche e scientifiche, matematiche e tecnologiche, che unite insieme da una visione che potremmo definire “connettivista” giungono a interessanti conclusioni, come la quarta di copertina lascia presagire: 

Può un libro allungare la vita? Forse no, ma il percorso in esso contenuto indica la strada privilegiata per raggiungere ciò che, in senso provocatorio, si può definire "Semi-Immortalità". Gli autori del volume, uniti nella vita e nella professione, sono pronti per far conoscere al pubblico i risultati delle loro sperimentazioni svolte nei laboratori di ricerca iLabs, attivi a Milano dal 1977. Il volume affronta in modo correlato argomenti che la nostra cultura, di solito, tratta in ambiti separati (intelligenza artificiale, psiconeurofisiologia, nanotecnologie e genetica); questo inedito approccio permette di ottenere una visione completa e coerente di un percorso che condurrà al "prolungamento indefinito della vita". Il saggio, oltre al preludio e al finale, è strutturato in tre parti centrali in cui le varie discipline sono trattate dal punto di vista scientifico, filosofico e declinate in alcuni progetti di ricerca attivi presso gli iLabs. Un libro non comune che potrebbe contribuire a modificare in modo rilevante molti aspetti della nostra società. 

Dando uno sguardo all'indice del tomo in questione - ben 632 pagine - si possono scorgere argomenti come “Universo fisico - Modellazione della realtà fisica - Nanoscienze - Genetica”, Intelligenza artificiale”, “Meccanismo dell'apprendimento”, “Autoreferenza”, “Psiconeurofuisiologia - Sistema nervoso, immunitario ed endocrino”, “Autoreferenza nella cura delle malattie”, “Funzionamento della mente - Modelli di riferimento - I tre moduli di ragionamento base - Modificazioni biologiche indotte da stati mentali - Interazioni tra il modulo emozionale e i tre moduli di ragionamento”, “Matematica del pensiero”, “Filosofia della semi-immortalità - Etica - Estetica - Società”, “Tecnologia della semi-immortalità - La cellula - La misura del corpo - La misura della mente”. È come scoperchiare un enorme calderone in cui i due autori si sanno destreggiare bene con convinzione ma, soprattutto, con la forza delle loro idee che, è giusto dirlo per sgombrare il campo da qualsiasi interpretazione errata, nascono da un continuo confronto non derivato da nessun tipo di fede; in altre parole, nessun dogma, ma un ininterrotto ragionare e confrontare evidenze, pensieri, atti assolutamente pragmatici che generano un insieme assolutamente atipico, in cui possono benissimo convivere concetti religiosi - o addirittura cristiani - con filosofie materialiste in cui s'insinuano filamenti di mistica e tecnologia avanzatissima, in cui dottrine economiche apparentemente ciniche dettano il passo all'avanzamento della postumanità.

In sostanza - ma molto in sostanza, eh - i due autori affermano con ragionevole convinzione - non un dogma, quindi; non una previsione - che se si arriva il più possibile integri fisicamente e, quindi, psicologicamente al 2.030 si potrà poi attendere il 2.060 dove, verosimilmente, la tecnologia - la singolarità tecnologica - potrà portare credibilmente quella che una volta era definita umanità verso un regime di cura sempre più precisa delle malattie, in un turbine di presa di coscienza di sé, delle potenzialità del sé, della capacità di cura che la mente umana - o dopo, postumana - già opera e potrà operare ancor meglio sull'organismo evoluto, anche tramite sedute intense di meditazione, in un crescendo di consapevolezze minimali e meccanismi di autocura che agli inizi del '900 vedeva in George Groddeck, con il suo Libro dell'Es, un valido alfiere della teoria olografica del tutto influenzato dal tutto, del tutto in grado di comprendere il tutto, del tutto in grado di operare sul tutto. 

È, questo, un modo nuovo (per l'uomo tecnologico, intendo) di annodare le conoscenze umane, tutte. Un modo rivoluzionario, connettivista - sì - per mischiare le carte in tavola ferme in una posizione stantia, cieca, non più obiettiva né costruttiva. A corredo di tutto questo teorizzare e dimostrare, alla fine del volume potrete trovare le biografie di 100 personaggi significativi (dal punto di vista transumanista) che hanno attraversato l'intero arco della storia umana (cito a caso Darwin, Freud, Platone, Gesù di Nazareth, Leonardo da Vinci, Descartes, Jung, Popper, von Neumann, Feynaman e, anche, William Gibson); questi personaggi sono intesi come delle pietre miliari in grado di indicare il percorso verso la postumanità, verso la semi immortalità quasi definitiva, verso il completo cambiamento di mentalità della nostra razza che dovrà uscire dal pantano di una limitatezza strutturale e cognitiva che attualmente tarpa le ali a ogni evoluzione davvero illuminata. Tutte queste biografie, poi, fanno da sfondo naturale a una poderosa bibliografia multidisciplinare che percorre e impreziosisce l'intero saggio. 

Essere transumanisti diventerà quasi un obbligo, dopo 632 pagine. Non un dogma ma una convinzione che ogni giorno, per ogni evento, dovrà essere sempre ricalibrata sulla base di un ragionamento continuo, scevro da ogni benda ideologica; bisognerà avere la forza di uscire dai solchi dell'abitudine e della consuetudine consolidata, altrimenti non avrà senso vivere una semi-immortalità cristallizzata in una pigra continuità sempre uguale, vecchia, morta.

 

SANDRO BATTISTI

www.tramsumanisti.it

http://www.youtube.com/watch?v=hhu-OZM4fvM  Filmato

 

 

venerdì 27 febbraio 2009

FUTURISMO LA STAMPA DI MANTOVA CELEBRA FERRARA

MANTOVA 2.jpgGLI EVENTI FUTURISTI IN CITTA' E IN ITALIA: MOSTRE, CENE E CONFERENZE
 
(da La Voce di Mantova, 20 febbraio 2009)
 
C’è ancora voglia di futurismo? A quanto pare sì. In
occasione del centenario del manifesto di Marinetti,
i futuristi - che affrettatamente molti hanno dato per
scomparsi o dispersi - escono allo scoperto numerosi e bat-
taglieri come sempre, portando sconquasso e allegria. C'è aria
di gioiosa rivoluzione, in questo febbraio del 2009. A Man-
tova sono in programma diversi eventi per i Cento Anni
Futuristi, grazie in particolare all'impegno di Enrico Al-
berini. Ieri era in programma al Clos Wine Bar una cena con
proiezione di video storici sulla nascita del movimento, de-
clamazione di versi futuristi e sottofondo di musica rigo-
rosamente rumorista. Oggi nella saletta conferenze della Li-
breria Feltrinelli, alle ore 18.30, sarà data lettura dei manifesti
futuristi. Chi si perderà entrambe le manifestazioni, potrà
consolarsi il 21 febbraio, alle ore 20, al quisibeve Scatola
Magica di via Chiassi 6 a Mantova, dove sono in programma
polibibite e cinecena. Anche fuori dalla nostra città le ini-
ziative si registrano numerose. A Milano è già stata messa in
scena una rumorosa rissa futurista, in Galleria, che è quasi
degenerata in scontro con i vigili urbani (nonostante fosse
organizzata dall'assessore alla cultura Finazzer). Sempre a
Milano è in corso a Palazzo Relale la mostra Futurismo 1909-
2009. Merita menzione anche la mostra al Mart di Rovereto:
Futurismo 100. Illuminazioni. Avanguardie a confronto. Italia
– Germania – Russia, aperta fino al 7 giugno. A Roma, i
futuristi oggi festeggiano al Tempio di Adriano, mentre a
Firenze hanno cenato (e non poteva essere altrimenti) al
celebre Caffè Giubbe Rosse. Un importante avvenimento è
atteso per oggi anche a Ferrara: alle ore 18 nella Sala Estense
avverrà lo storico incontro tra neofuturisti e transumanisti
(riconosciuti come gli eredi “scientifici” del movimento cul-
turale futurista), tutti desiderosi di dare vita ad un nuovo
“Fronte Prometeico” per svecchiare la cultura e la politica
italiane. Annunciata la presenza, tra gli altri, dell'artista Gra-
ziano Cecchini (Azione Futurista), noto per avere colorato di
rosso la Fontana di Trevi, del filosofo mantovano Riccardo
Campa, Presidente dell'Associazione Italiana Transumanisti,
dell'esperto di biopolitica Stefano Vaj, dello scrittore di fan-
tascienza Giovanni De Matteo, vincitore del premio Urania,
e ovviamente degli organizzatori dell'evento, i poeti Roberto
Guerra e Alessio Brugnoli. Durante la manifestazione ver-
ranno proiettati brevi film e pronunciati discorsi.
WWW.TRANSUMANISTI.IT   /RASSEGNA STAMPA