CUCINA SINGLE E NON SOLO. Una storia come tante Non c’è cosa più triste quando si resta single (oltre ovviamente alla parte di lettone vuota che fa rimpiangere di dormire d’abitudine da un solo lato e dover cambiare le lenzuola ogni settimana con una parte che è praticamente immacolata!),del momento dei pasti. Il pranzo magari si risolve spesso fuori, tra mense aziendali – chi può- o panini veloci che possono essere condivisi con qualche collega e comunque stanno tra la fine del lavoro e il momento di ricominciarlo, tutta un’altra cosa dalla cena. La cena è …è…. è SPAVENTOSA. I miei primi tempi apparecchiavo di tutto punto la tavola(forte dell’idea bisogna reagire alle difficoltà!), talvolta mi mettevo persino la candela, il calice del servizio bello, la fiorentina cotta come piace a me. Ma non serviva a farmi sentire meno sola. Ruotavo la posizione a tavola, finchè ho scoperto quella davanti alla finestra che mi permetteva di guardare fuori e distrarmi; ma i vicini...