Visualizza immagine in Bing INTERVISTA A CLAUDIO STRANO D. Strano, dagli anni ’80 un nome ricorrente nel panorama ferrarese letterario più sperimentale. R- La parola “sperimentale” nel mio caso ha una qualche attinenza se riferita al piano linguistico. Per il resto vengo da una formazione classica dalla quale ho ereditato, credo, un certo senso del sacrale, del rispetto dell’insegnamento dei maggiori, l’istinto a scandagliare il profondo dell’animo umano ma anche le idee che muovono noi, scimmie presuntuose, sulla scacchiera del mondo. La leggerezza calviniana mi pare un tratto caratterizzante della nostra epoca letteraria e non solo, la considero anzi un “lezione permanente” del grande scrittore italiano, ma è il sottosuolo che mi affascina nel senso più esistenziale e filosofico che non dostoevskijano. Gratta gratta penso ci siano mondi sconfinati relegati nel “non detto”quotidiano che solo la letteratura, ieri come oggi, può svelare ai nostri stessi occhi ...