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mercoledì 19 febbraio 2025

Bruno Vigilio Turra-Sociologo - Futuri Mistici? (Periscopio)

https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/02/bruno-vigilio-turra-sociologo.html

 https://www.periscopionline.it/author/bruno

Conosci te stesso” era la massima riportata sulla facciata del tempio di Apollo a Delfi: un invito che ha accompagnato lo sviluppo di tutta la filosofia classica, quando essere filosofi significava innanzitutto condurre una vita da uomini, una vita orientata alla saggezza.

Questa filosofia intesa come un modo di vivere, questo esercizio filosofico basato sul distacco da ogni attaccamento particolare, è passata anche nel primo cristianesimo ed è proseguita fino al medioevo arrivando – in ambito cristiano – ad un vertice assoluto con la cosiddetta mistica renana[2].

Alcuni autori suggeriscono che proprio i padri del primo cristianesimo aggiungendo al primo “conosci te stesso” un formidabile “e conoscerai te stesso e Dio”, posero le basi di tutta la mistica occidentale, mistica ancora razionale, cioè intesa come il vertice più alto della conoscenza.

Il verbo conoscere, qui va inteso in senso del tutto particolare: non come un sapere esprimibile nella descrizione di un entità specifica ma come un “genuino essere”, cioè un’esperienza particolare di sé che – nell’antropologia cristiana – coinvolge corpo anima e spirito. Conoscere dunque, come esperienza diretta e non mediata[3] dell’Uno, del Tutto, o, se si preferisce, di quel Dio che rimane inconoscibile per la mente calcolante ma che pure è presente in ogni cosa senza in questa risolversi.

È un esperienza che alcuni mistici hanno descritto come un “nascere a se stessi”, “una ri-generazione”, vissuta al momento come beatitudine, estasi sconvolgente. Tutto questo esprime splendidamente Margherita Porete: in quel capolavoro assoluto che è Lo specchio delle anime semplici ella afferma che “non v’è da guardare a un mondo vero al di fuori di noi e di questo mondo, perché questa luce che è, noi la siamo. Lo siamo sempre, non in un momento particolare, quello ‘mistico’, estatico, che divide, oppone un mondo vero ad uno falso, l’Uno al molteplice, ma sempre. L’Uno è nell’anima”.

Proprio la frase “conosci te stesso e conoscerai te stesso e Dio” assiema alla frase eckartiana “prego Dio che mi liberi da dio” sintetizzano mirabilmente l’idea di una mistica per così dire razionale, assolutamente libera, fondata sul distacco da ogni attaccamento, la cui purezza non è toccata da immagini e rappresentazioni mentali.

......................Continua..... https://www.periscopionline.it/il-futuro-umano-sara-mistico-o-non-sara-300825.html


 

martedì 14 gennaio 2025

Biancardi-Cavicchi Covid 19 effetti psicosociali...

 https://www.amazon.it/dp/B08SWGQYQR/ref=sr_1_1?__mk_it_IT

 

Covid-19 e Smart Working: Come affrontare al meglio il lavoro da casa e il ritorno alla normalità Formato

Questo studio esamina le mutazioni dello scenario sanitario ed economico causato dalla pandemia che ha colpito l’Italia e il mondo dalla fine del 2019. Il saggio, inoltre, offre alcuni importanti suggerimenti riguardo ai comportamenti che le persone dovrebbero tenere per difendersi efficacemente dalla pandemia in atto, per svolgere al meglio l’attività di Smart Working e per ottimizzare le relazioni con gli altri, adottando efficaci strategie di coping. Nella postfazione vengono infine esaminati, in estrema sintesi, gli effetti economici e sociali causati dalle due fasi (primaverile e autunnale) del lockdown e le conseguenze che questi hanno avuto e avranno sulla vita delle persone e in particolare dei giovani.
 
Importante la data, 2021, precursore sugli effetti inquietanti del Covid attinente al cosiddetto Smart Woarking  , in particolare s Giovani e Ragazzi, vittima principale in certo senso, della grave epidemia di alcuni anni fa...Cavicchi, specifico, sempre puntuale e di velleita' nazionale ....Asino Rosso 
 

lunedì 9 dicembre 2024

‟L’arte di passeggiare e fare le rivoluzioni, Riccardo Campa

 https://www.facebook.com/riccardo.campa.3  https://www.amazon.it/dp/B0DPDNJW8S/?

La seconda edizione de ‟L’arte di passeggiare e fare le rivoluzioni” è notevolmente migliorata rispetto alla prima edizione pubblicata dalla Jagiellonian University Press nel 2020. Nella seconda edizione, uscita quest’anno, tutte le citazioni in francese e in inglese presenti nel testo sono state tradotte in italiano, mentre le versioni originali sono state trasferite nelle note a fondo libro, con notevole miglioramento della leggibilità per il lettore italiano. Inoltre, la seconda edizione pubblicata da Orbis Idearum Press è disponibile in tre versioni: KINDLE, copertina morbida e copertina rigida. La prima edizione esiste solo in ‟paperback”.
La sinossi è la stessa:
Come insegna Charles Baudelaire, camminare e passeggiare non sono esattamente la stessa cosa. Passeggiare è un’arte raffinata che richiede abilità e impegno. Un’arte che il flâneur parigino del XIX secolo praticava nel clima delle grandi rivoluzioni che hanno sconvolto la Francia e l’Europa intera. In questo libro, la flânerie e il suo ambiguo rapporto con insurrezioni e sommosse, barricate del popolo e cariche dei gendarmi, diventano oggetto di indagine della sociologia e della storia delle idee.
 

 
 
 

giovedì 31 luglio 2014

AA.VV. Mai più un bambino, manifesto per i Diritti universali dell'infanzia (Armando editore, Roma)

Antonio Guidi - Vincenza Palmieri - Francesco Miraglia -Mai più un bambino

Famiglia istituti case famiglia diritti dei bambini- Collana: Medico Psicopedagogica 2013

    (ARMANDO editore, Roma)

Il libro nasce dall'esperienza professionale e umana in un settore dove è necessario assumere un atteggiamento meno tollerante verso l'inosservanza dei Diritti Umani e dei Bambini. "Mai più un Bambino…" sta a indicare: mai più un bambino abusato, abbandonato, sottratto alla sua famiglia, drogato, violentato, mercificato. Significa mettere in campo iniziative culturali, istituzionali, legislative nazionali e internazionali, promuovere le migliori buone pratiche affinché i Diritti Umani, e dei Bambini in modo particolare, non siano più negati o disattesi. Mai più.

Antonio Guidi, è stato Ministro della Famiglia e Solidarietà Sociale nel primo Governo Berlusconi e sottosegretario alla Salute

Vincenza Palmieri, consulente Tecnico di Parte presso i Tribunali, è Fondatrice e Presidente dell'Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e dell'Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari

Francesco Miraglia, Cassazionista-penalista, esperto di Diritto di Famiglia e Diritto Minorile.



Autori prestigiosi, anche ai vertici della macchina politica istituzionale e di Istituti o Associazioni d'area rievanti, ecc, per questa specie di manifesto per l'infanzia, e i diritti universali dei bambini d'Italia (e di tutto il mondo). E libro ineccepibile, articolato con toni non ideologici, né ipocritamente sentimentalistici che evidenzia per l'Infanzia non soltanto una categoria sottomenu dell'umanità, o età dell'oro potenziale universale dell'esistenza umana, ma in contro luce e neppure tanto, un tema centralissimo, vero e proprio lapsus dell'umanità stessa e del (spesso) famigerato, contradditorio, ipocrita, anche semplicemente rassegnato o provato mondo degli adulti.

Milioni di bambini nel mondo non occidentale sono, nell'era di Internet, vivono, quando non muoiono da malattie e violenze inaudite, in condizioni da film horror. Fame, abusi sessuali, sfruttamento lavorativo, sadismo nazismo interiore familiare, superstizioni religiose o premoderne residue e altre infamie che già sono un marcatore della nostra epoca presunta civilizzata per gli storici del futuro.

Fenomeni, peraltro almeno lateralmente, non estranei al libero Occidente stesso e ai Paesi sviluppati. Negli ultimi anni dopo certe novità squisitamente moderne, divorzi ecc., naturalmente altre problematiche in Occidente, figli spesso usati come arma di ricatto dagli ex coniugi o padremadre in casi di contenziosi, con le future famiglie allargate, nuove problematiche inedite, anche di natura inedita psicosociale inevitabili, ecc.

Non ultimo, dopo la news immigratoria, ulteriori problematiche spcifiche.

Le leggi in Italia e in Occidente naturalmente non mancano a tutela dei diritti dei bambini e dei minori. E neppure infinite iniziative promozionali e operative. All'estero probabilmente funzionano meglio, in Italia poi spesso- secondo copione triste e costante, burocrazia, talento fobico quasi capace di aggirare in certo modo le leggi stessi, molti virus e malwares.

Va da sé: come accennato, e questo tacitamente o esplicitamente, secondo la sensibilità personale dei destinatari lettori, il monito del manifesto volume in questione: Civiltà con la C maiuscola ci sarà soltanto quando non solo una parte del mondo garantirà (e sempre più relativamente purtroppo in certa china storica attuale) concretamente i diritti fondamentali dei bambini, ricchi o poveri che siano: diritto a una famiglia, qualunque essa sia, e famiglie sane di mente.. alla decorosa sopravvivenza, alla scuola e l'istruzione, al gioco, a un mondo di adulti anche capace davvero di "coltivare" ogni bambino, riconoscendone il sur plus, ogni generazione, ogni bambino, nel suo talento e creatività, il Futuro allo stato nascente dell'umanità futura, una legge di Darwin ancora misconosciuta.

E per tale macchina concreta sociale, politica, anche l'homo tecno sapiens, come noto, è in ritardo sconcertante: si chiami Italia, Germania, Unione Europea, Usa, Giappone, Onu, non solo i paesi sottosviluppati. Mancano Leggi universali concrete e vincolanti: i bambini sono la Vita nella sua V più maiuscola e meravigliosa, sacri. La violazione dei diritti universali dei bambini esigerebbe sanzioni e codici penali non buoniste, ma di particolare questa si, necessaria violenza reattiva e legittima esemplare, a difesa della società e dell'umanità e la sua non retorica dignità e etica, a difesa in primis dei bambini.  Anche perchè, alla luce di certa mutazione socio-cibernetica in atto, parallellamente alla crisi epocale socioeconomica in atto, non ultimo iati tra le vecchie e le nuove generazioni sempre più accentutai,  il rischio di bambini terribili tipo Villaggio dei Dannati potrebbe non essere, prima o poi, solo simpatica... fantascienza.



Roby Guerra



Info
* recensioni Il Sole 24Ore, ecc.


domenica 5 gennaio 2014

Chinese communism and Mao's legacy *VIDEO

 

When Mao Zedong proclaimed the founding of the Chinese People’s Republic in Tiananmen Square in 1949, he staded that people of China had stood up after centuries of servitude and oppression. His ideas formed the basis of the most interesting branch of Marxist ideology in the post-war-world. Differing from its Soviet counterpart, Chinese Communism – known universally at its peak of popularity as maoism – was tailored by the Chinese leaders for an underveloped nation with a strong Confucian legacy. As such it appealed to other Third World intellectuals and nationalists leaders seeking a radical ideology appropriate for developing countries in the afermath of Western imperialism. It came from an impeccable non-European source, untained by colonialist prejudices. Chinese Communist ideas were formed by Mao and his colleagues after 1949. The story of these ideas, via Deng Xiaoping’s reforms and setback of the Tiananmen Square massacre, show both resilience of Chinese Communist thought in coping with contemporary dilemmas and his continuing intrinsic contradictions.  Plans for Mao’s birthday have highlighted China’s cultural divide. Yet, Xi Jinping has really shown a fondness for Maoist rethoric, but in ideological terms, Xi is no a Maoist. Still, Mao, however, continues to exert a powerful influence over the party and public opinion. The primary concern of the Chinese Communists in and out of government has always been the salvation and rebirth of the Chinese nation – to result in a society based not on the principles of Confucianism, which was responsible for China’s decline, but on the tenets of a European doctrine, Marxism-Leninism. These, therefore, are the two immutable aims of Chinese Communism – to produce a society that is both Marxist, in that it formally represents and promotes the people’s dignity and livelihood, and Chinese, in that it is run without foreign interference. Some Western commentators therefore label Chinese Communism as “Leninist Confucianism”, to rub in the authoritarian and reactionary nature of the Chinese Party. Neither term is appropriate, however, to explain Chinese Communism, and put together they are positively unhelpful. It would be fair to say that in 1949 Chinese Communism offered a model of development towards a more equitable society, but after many years of national government the Party has been unable to live to those expectations.It woul be wise, however, when talking about wether he thought the French Revoloution had been a success – “it is too early to say”, he replied. But the new Chineseness will not be the old Chineseness of Confucianism or Kang Yuwei or Sun Yat-sen – or even Mao Zedong. It will have been transmuted in the fire of Maoism to reveal new characteristics more appropriate to the time. How the next generations after Den Xiaoping era, especially today with the new Communist leadership of Xi Jinping, will resolve these contradictions will depend on the course of these social and political (and capitalist) adjustments. We may not see the true impact of Chinese Communism until well into the next years. This is Mao’s legacy.
London, On Dec. 23, 2013    P. Casalino

martedì 15 gennaio 2013

PL. Casalino: BURAQ, THE WINGED HORSE‏

From there Buraq again took flight for the ascension (mi'raj) itself, into Heaven where Mohammed met the Prophets and was received into the presence of Allah. This all took place over a short period time: on returning to his bed, Mohammed found it still warm. The "nocturnal journey" is commemorated every year by Moslems, on the 28 th of the month of Rajab (See also Liber Scalae, Mi'raj, "Dante and Islam", Asìn Palacios, Maria Corti and Casalino Pierluigi "Dante and Islam", Asino Rosso,"in poche righe", Ennepilibri and casalinopierluigi.bloog.it.
 
Casalino Pierluigi, 22.12.2012
 

sabato 7 gennaio 2012

I nuovi sguardi sul dominio borghese di Pietro Piro (Ed. La Zisa, 2012)

Arriva in libreria: Pietro Piro, Uno sguardo sul dominio borghese.. Un breve scritto politico, Ed. la Zisa, Pagg. 80, euro 9,90 (ISBN: 978-88-6684-004-6)

Partendo da riflessioni sulla società contemporanea, questo breve saggio analizza con lucidità le caratteristiche della borghesia, gruppo sociale complesso e cangiante protagonista indiscusso della storia degli ultimi secoli. Visioni, bisogni, miti, stili di vita e lati oscuri vengono esaminati con cura a partire da una prospettiva rassegnatamente borghese ma con l'auspicio di offrire punti d'appoggio per una rivolta che viene. Secondo Piro, infatti, è necessario frenare l'attuale deriva borghesizzante del mondo, colpevole di portare avanti un'azione opacizzante e pervasiva della realtà. Tuttavia, la rigenerazione passa anche e inevitabilmente per la presa di coscienza della degenerazione, quindi la rottura può essere possibile solo dall?interno e non prima d'aver osservato confini ed entità dei domini da scardinare. Scriveva Groethuysen: "Il borghese non è nulla di definitivo".

Pietro Piro nasce a Termini Imerese nel 1978. Laureato in Filosofia all'università di Urbino, è dottorando di ricerca in  Sistema dei Partiti e Comunicazione Politica presso l'università Kore di Enna e la UNED di Madrid. Svolge attività di ricerca presso il fondo filmico della Filmoteca Espanola di Madrid e il CIDHE (Centro di Ricerca sulla Democrazia Spagnola). Ha studiato Scienza delle Religioni a Urbino, dove si è perfezionato in Scienze antropologiche delle Religioni. Ha pubblicato, tra l'altro: Le prime luci dell'alba. Materiali di Storia delle Religioni (2009); Le prime luci dell'alba a Oriente(2011), La peste emozionale, l'uomo-massa e l'orizzonte totalitario della tecnica(2011). La sua opera poetica comprende: I versi del poeta sono da buttare?(2000); La bambola e il mitra. Come educai la mia lingua alla rivolta. Poesie 1995-2010 (2010); Confino ed Esilio. Materiali Poetici 1997-2007 (2010).

Ufficio stampa "Edizioni La Zisa"
Via Lungarini 60 - 90133 Palermo; Tel./Fax +39 091 5509295
E-mail: stampa@lazisa.it; sito web: www.lazisa.it
Blog: http://edizionilazisa.blogspot.com

lunedì 26 dicembre 2011

2012: i Maya erano ferraresi! by Paolo Giardini (Futurist Editions on line, 2012)

paolo giardini,maya 2012,ferrara,la casta pd,ospedale di cona
Se in fondo son diventati scrittori anche Sateriale e Franceschini, più noti come politici, ben venga anche il quasi "nostro" Paolo Giardini, ben noto come polemista sulla stampa ferrarese. Forse ora anche Tagliani (e non solo) troveranno il tempo per leggerlo...
Per Futurist Editions on line, editing ferrarese tra le attività ufficiali dei laboratori culturali di certa futurologia italiana (eBook n.32), Giardini ha lanciato nel ciberspazio del web un florilegio dei suoi numerosi interventi sulla recente cronaca politica e anche metaculturale ferrarese.
"2012: i Maya sono ferraresi? Fantacronache di un Ferrara-Default annunciato". Titolo che è tutto un programma per un lavoro presentato come ammaliante e ulteriormente sarcastica fantapolitica...
Qualcuno parla già di una sorta di "piccolo" Kraus di Ferrara nell'era di Cona e dintorni. Karl Kraus, il celebre scrittore viennese del primo novecento, noto anche per la rivista Die Fackel, FIACCOLA, da lui diretta e scritta in splendida solitudine, eppure vera e propria mina intrigante per la comunità e le autorità della capitale della vecchia Mitteleuropa.
Poi alla lunga, come si sa, la casta degli Asburgo è sparita.... E Kraus tutt'oggi è nella storia del libero pensiero e della grande letteratura.
Giardini naturalmente non resterà nella storia della letteratura italiana: forse - nonostante la profezia locale - Ferrara tornerà ai fasti del Rinascimento - ma in tal caso questo micro libello pamphlet alla Voltaire (come presentato nella prefazione-intervista) avrà certamente centrato il bersaglio... Una fiaccola per il futuro di Ferrara!
PDF GRATUITO vedi menu collana Futurist Editions
http://reddonkey.myblog.it

mercoledì 30 marzo 2011

Pierluigi Casalino : ISLAM E OCCIDENTE


 


Mondi occidentali e mondi islamici sono sempre più in correlazione, confermando quanto queste due realtà, pur diverse, non siano necessariamente separate. E sullo stesso diverso molte certezze vengono meno, a causa dell’omogeneizzarsi di costumi e comportamenti. Immigrati, manager, studenti e lavoratori circolano al ritmo delle merci sotto l’incessante impulso della modernizzazione e della globalizzazione. Istituzioni e nazioni si scontrano. Le televisioni e gli altri media si incontrano e si scontrano, in una simbiosi ideale, nuova frontiera, anzi ritrovata frontiera, di un passato non meno interattivo, e certo non meno globale. Le cause della globalizzazione planetaria odierna, peraltro, partono da lontano e presentano limiti dalle conseguenze imprevedibili, fondate su una ricerca totalizzante del mercato planetario, che finisce per ritorcersi contro chi lo ha ispirato. Il volto dell’Occidente è anche il volto dell’Islam, segnato dalla progressiva snaturalizzazione. Da ciò originano movimenti perversi che richiamano il messaggio di Spengler sul tramonto dell’Occidente. Un mix di segnali contrari ed opposti che smentiscono la deriva della nostra Civiltà, per coinvolgere nella dinamica imprevedibile e confusa della Storia anche chi non si riconosce nell’Occidentalizzazione. La spinta delle rivoluzioni del Mediterraneo mischia ancora le carte e ci trova impreparati. Sfuggono dal mazzo molte carte che sembravano decisive. L’ondata di fuggitivi dalla Tunisia che si abbatte sulle nostre coste non trova più nemmeno una ragione autentica. E superficiale ed improprio interpretarla nella solita chiave del bisogno. Un tam tam di voci incontrollate può ormai determinare fughe di massa, che non si spiegano neppure con le conseguenze dei conflitti in atto. L’Occidente non sa più essere tale, né l’Islam è più tale, se si intende per Islam un indistinto bagaglio di valori o di sentimenti. La turbolenta congiuntura in corso ci invita a un’inedita riflessione su dove conduca il percorso dell’uomo. Ritorna d’attualità la lezione di Tocqueville: dove vada la Storia è compito superiore alle nostre capacità intellettive.

 

Casalino Pierluigi, 29.03.2011.  

                                   

 

 

 

 

martedì 18 maggio 2010

Alain Minc Cronache dal futuro

 ALAIN MINC I dieci giorni che sconvolgeranno il mondo (Chiarelettere Collana Reverse)  da ESTENSE COM

Alain Minc si proietta in avanti di qualche anno, facendosi cronista del futuro che potrebbe attenderci

“Dove diavolo siamo?” “La domanda giusta è: quando diavolo siamo?”
Dal film “Ritorno al futuro”

Dieci giorni. Dieci scenari possibili. Che cosa accadrà quando Google acquisirà il “New York Times”, quando Israele attaccherà le basi nucleari iraniane, quando gli asiatici deterranno il primato intellettuale, quando i giovani maschi bianchi si rivolteranno in massa?
Minc si proietta in avanti di qualche anno, facendosi cronista del futuro che potrebbe attenderci. È sul campo quando ognuno dei dieci eventi choc accade: lo descrive in presa diretta, prevedendo le reazioni immediate, le conseguenze a lungo termine. Ogni giornata è un capitolo che mette in scena un evento choc in grado di sconvolgere gli equilibri attuali.
Il mondo non sarà più lo stesso. È necessario allora provare a raccontare il tempo che ci attende, senza dimenticare da dove veniamo. L’autore, esperto di politica e di finanza internazionale, ci aiuta a intraprendere un nuovo ritorno al futuro.

Alain Minc è un politilogo e consulente finanziario francese. È autore di numerosi saggi. Fra i più recenti pubblicati in Italia: “La nuova trinità. I giudici, i media, l’opinione pubblica”(Armando, 1997) e “Spinoza. Un romanzo ebreo” (Baldini Castoldi Dalai, 2002).

(Presentazione tratta dal sito www.chiarelettere.it)

http://www.estense.com/i-dieci-giorni-che-sconvolgeranno-il-mondo-052857.html

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