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venerdì 2 ottobre 2009

INTERVISTA AL GIOVANISSIMO TALENTO DANILO CHIEGO di Gianluca D'Aquino

DIETRO L'ARTE 2.jpg *DANILO CHIEGO E' TRA GLI AUTORI DELL'EBOK ANTOLOGIA FUTURISTA -IL CENTENARIO NEL CIELO- FUTURIST EDITIONS EBOOK-DEDICATO A LUCE MARINETTI E A CURA DI GIANLUCA D'AQUINO E L'ASSOCIAZIOE LETTERARIA DIETRO L'ARTE

Dieci domande +1” per conoscere i nostri autori

di Gianluca D’Aquino



1) Presentati: chi sei e cosa fai nella vita?


R: Mi chiamo Danilo Chiego, ho 16 anni e vivo a Maruggio, in provincia di Taranto. Frequento il Liceo Scientifico.


2) La tua vita da scrittore. Com’è iniziato il tutto?


R: Mi è sempre piaciuto scrivere fin da bambino. Ora la mia attività da piccolo scrittore è diventata più intensa.


3) Quali sono gli autori dai quali prendi ispirazione?


R: Non prendo ispirazione da nessun autore in particolare, ma il mio stile è più sul moderno privilegiando la narrazione introspettiva.


4) Cosa significa per te essere scrittore?


R: Lo scrittore è colui che riesce, mediante un processo interiore, a esternare i suoi sentimenti. Uno scrittore deve immergersi con tutto se stesso in ciò che sta scrivendo e non deve essere banale. Scrivere spesso aiuta a superare i momenti più difficili e ad allietare quelli migliori.


5) Quali sono le maggiori difficoltà per gli emergenti, nell’attuale mondo dell’editoria?


R: La maggiore difficoltà per gli emergenti sta nel divulgare le proprie opere, perché spesso alcune case editrici pubblicano solo dietro pagamento di un contributo. Nel nostro Paese, come credo in altri, raramente vige la meritocrazia.


6) Come vedi la nuova realtà della scrittura su web? Può essere l’inizio della fine per i vecchi, cari e -auspichiamo- immortali libri tradizionali?


R: Credo che la nuova realtà della scrittura sul web sia un modo per aiutare gli scrittori ad emergere e per avvicinare i giovani alla lettura. Può rappresentare un ostacolo ai libri tradizionali, ma non l'inzio della fine degli stessi.


7) Com’è maturata la scelta di partecipare a questa Antologia Futurista?


R: Ho partecipato volentieri, dopo l'invito, a questa Antologia Futurista, consapevole dell'importanza che avrebbe avuto nel mio percorso di scrittore emergente.


8) Come nasce il tuo racconto? Svelaci, se possibile, il “dietro le quinte”…


R: Il mio racconto è nato per svelare i retroscena di un periodo che caratterizza, in bene o in male, la vita di una persona: l'adolescenza. Non a caso il protagonista è un mio coetaneo che si trova davanti alla possibilità di fuggire dalla sua famiglia. Non è autobiografico e il protagonista rappresenza in parte l'antitesi della mia personalità.


9) Parla sinteticamente delle tue opere edite o dei tuoi obiettivi artistici raggiunti.


R: Il mio racconto presente nell'Antologia in questione è il primo obiettivo ufficiale raggiunto. Ho partecipato a concorsi sul web riscuotendo dei consensi e ad alcuni eventi giornalistici, per quanto concerne la mia giovane età.


10) Quali progetti hai per il futuro?


R: Uno su tutti: scrivere. Mi piacerebbe riuscire a pubblicare qualcosa di mio in futuro e lasciare un segno indelebile del mio passaggio sulla Terra.


+1) “Dieci+1”. Domanda aperta: quello che vuoi, per conoscerti meglio o per lasciare un segno…


R: Quando ho ricevuto l'inivito a partecipare all'Antologia Futurista ho subito pensato ai mei genitori. Sono loro, che grazie al loro affetto e al loro sostegno, mi insegnano a vivere, per quanto sia possibile, nella società di oggi. E' stato fin dall'inizio un sogno e lo vivo come tale. Ci sono molti giovani che, seppur volendolo fortemente, non hanno la possibilità di partecipare ad iniziative del genere, quindi sento di essere fortunato. Ho tanto da imparare e questo sarà possibile anche con il supporto e le critiche dei lettori. Vi lascio con una citazione del drammaturgo Americano Marc Connelly che vuole essere un invito a non cambiare la propria personalità: Meglio scrivere per se stessi e non avere pubblico, che scrivere per il pubblico e non avere se stessi. Grazie.


Gianluca D’Aquino

http://futurismo2009.myblog.it  voce menu Antologia Futurista

video http://www.youtube.com/watch?v=H0Dd5Eo5MEo

sabato 19 settembre 2009

MANUELA VIO INTERVIEW di Gianluca D'Aquino

BENEDETTA MARINETTI.jpgINTERVISTA A MANUALE VIO, TRA GLI AUTORI DI ANTOLOGIA FUTURISTA-IL CENTENARIO NEL CIELO (X LUCE MARINETTI) -ASS.CULTURALE DIETRO L'ARTE -

FUTURIST EDITIONS EBOOK

Dieci domande +1” per conoscere i nostri autori

di Gianluca D’Aquino

 

 

1) Presentati: chi sei e cosa fai nella vita?

 

R: Mi chiamo Manuela Vio e sono nata a Venezia ventotto anni or sono. Nella vita, cerco di fare quello che mi piace di più, cioè scrivere. Mi piace fermarmi a guardare un tramonto o alzarmi presto al mattino per vedere l'alba e immortalare queste bellezze fotografandole, infatti, amo fare molte foto, non vado mai da nessuna parte senza la mia fedele macchina fotografica, cerco di prendere i più piccoli particolari, dal volo di un gabbiano alla barca abbandonata da anni in laguna, dal sorriso di una persona allo sguardo, pensante e misterioso, di un gatto. Da qualche anno a questa parte, ho boicottato la TV, infatti per me è come se non esistesse, non faccio parte della massa di persone che guardano il Grande Fratello o l'Isola dei Famosi, non faccio parte delle persone che amano i pettegolezzi in TV e quant'altro, non leggo riviste di gossip perché non mi interessa ciò che fa un Vip, trovo che il mondo in cui viviamo, sia schiavo di queste cose, citando una frase tratta da "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde, uno dei miei scrittori preferiti, "La vita è un'opera d'arte ben riuscita, la vita imita l'arte, la vita è il risultato dell'arte…" e come possiamo noi, coronare la vita e l'arte se queste vengono inquinate da certi programmi televisivi? Amo la musica, non tutta però, non amo per esempio il genere di musica commerciale, che, anche se orecchiabile, non dice nulla, è tutta uguale, tra gli artisti che adoro c'è Renato Zero, un grande della musica, con le sue canzoni fa provare emozioni forti, emozioni che non tutti riescono a far provare. Pensate che la sua canzone "Il pelo sul cuore" che parla di un cane, non la posso nemmeno ascoltare, l'ho ascoltata tre volte da quando è uscita e tutte e tre le volte, ho pianto, è una canzone particolare che riesce a toccare il cuore di chi, come me, ama gli animali. Dopo di lui, c'è Jovanotti che sa esprimere nei suoi testi cose che ci fanno pensare e mi dà, anche lui, delle forti emozioni. Questi, sono solamente due esempi di artisti ai quali ho affidato la mia crescita e la mia adolescenza e sono convinta, che se le persone esprimessero di più i loro sentimenti, il mondo sarebbe migliore. Detto questo, spero di non avervi annoiato perché siamo solo alla prima di 10+1 domande…

 

2) La tua vita da scrittore. Com’è iniziato il tutto?

 

R: Penso che la mia vita da scrittrice sia iniziata già dalle elementari, perché, a quanto mi ricordo, ho cominciato a scrivere i primi racconti dalla quarta elementare in su, poi, alle medie, pubblicavo da sola un piccolo giornalino di sei/sette pagine, scrivendo articoli legati all'isola dove abito e rubriche varie, tra cui inventavo anche le parole crociate nella sezione "passatempi". Ricordo che ne vendevo circa una quarantina di copie e calcolando che usciva una volta la settimana, ne ero entusiasta, questo lo facevo durante l'estate, quando lo studio non prendeva tutto il mio tempo. Il mio primo romanzo, dal titolo "In sogno si può toccare il cielo con un dito", l'ho iniziato all'età di tredici anni, scrivendo le prime quaranta pagine. Poi però mi resi conto, stupidamente, che non avrei mai avuto la possibilità di pubblicarlo e lo lasciai lì, in un cassetto, dal quale l'ho tolto nel mese di gennaio 2007 e, con più convinzione, con più anni sulle spalle e con più determinazione di quando avevo tredici anni, ho sistemato le quaranta pagine e ne ho aggiunte altre 200, facendo così di un piccolo sogno da adolescente il sogno dell'adulta che sta scrivendo in questo momento. Ecco, penso che l'inizio di tutto sia questo!

 

3) Quali sono gli autori dai quali prendi ispirazione?

 

R: Prendere ispirazione, non lo definirei il termine esatto, leggo molto o meglio leggevo di più una volta, ultimamente, a causa di vari impegni, ho dovuto, a malincuore, rinunciare a questa mia passione. Mi piacciono molti autori, tra cui Oscar Wilde, Ernest Hemingway, Ammaniti, Bevilacqua e molti altri, ma difficilmente traggo ispirazione da uno di loro, definirei i miei scritti "il mio scrivere" mi ispiro molto a me stessa, alle situazioni vissute e a quelle che vorrei vivere. A volte, scrivendo un racconto, la mia mente si proietta in un altro mondo, in un'altra dimensione, veramente riesco a vivere ciò che scrivo, non sto lì a pensare a come riempire il foglio, mi viene naturale aggiungere allo spazio bianco di una pagina delle righe nere con personaggi, situazioni ed emozioni. Una volta, una persona che conosco mi disse che i miei racconti assomigliavano allo stile di Kafka: questo è il più bel complimento che mi potessero fare, anche se non credo proprio di poter essere paragonabile a lui. Concludendo, non credo, come dicevo prima, di ispirarmi a nessuno anche se apprezzo moltissimi autori.

 

4) Cosa significa per te essere scrittore?

 

R: Essere una scrittrice, per me, ha un sacco di significati, il primo su tutti è quello di riuscire a trasmettere emozioni, che sono il cardine di ogni essere umano, senza di esse non possiamo andare avanti. Scrivendo, cerco sempre di esprimere tutta me stessa, cerco di essere il più "umana" possibile, cerco di dare ai miei personaggi quella parte di cuore che rispecchia un po’ tutti, è bello sapere che chi legge un nostro scritto, fino alla fine, trattiene il respiro, è bello sapere anche che magari a qualcuno possa cadere una lacrima leggendo il finale di qualcosa che abbiamo creato noi. Il fatto di essere scrittore/scrittrice è anche, tra le altre cose, una grossa responsabilità, nel senso, dobbiamo scrivere un genere di romanzo o racconto o quant'altro che possa essere alla portata di tutti, quando un nostro libro va a finire sugli scaffali di una libreria, noi non possiamo sapere chi lo comprerà, potrebbe essere l'adulto o anche il ragazzo e questa, secondo me, è una cosa a cui pensare. All'inizio della nostra carriera come scrittori, forse, non ci pensiamo ed è normale, perché all'inizio non si ha l'esperienza, si è alle prime armi e si è troppo entusiasti che il nostro primo romanzo sia in mostra su di uno scaffale che non sia quello della nostra libreria personale, questa cosa, non è semplice, non è facile per chi scrive, perché, la maggior parte delle volte, si scrive tutto d'un fiato, tutto quello che abbiamo dentro viene messo per iscritto. Naturalmente sto parlando per me. Quando poi rileggiamo ciò che abbiamo scritto, ci rendiamo conto che, a volte, non tutto si può considerare "buono" perché magari siamo andati un po’ troppo oltre alla linea di confine, così dobbiamo tornare indietro e cancellare. Questo non vuol dire che non esprimiamo noi stessi, lo facciamo lo stesso, ma ci adattiamo al mondo e al lettore, non vorrei però che questa mia considerazione fosse fraintesa, quando scrivo qualcosa, la scrivo con il cuore, scrivo con sentimento sperando di dare emozioni, che è la mia priorità. Secondo me, uno scrittore bravo, è colui che ti fa avere voglia di leggere, nel senso, quando iniziamo a leggere un romanzo e dall'inizio ci coinvolge talmente da continuare a leggerlo in ogni minuto libero che abbiamo, quando poi arriviamo alla fine ci dispiace di averlo finito, questo è il romanzo che ci rimarrà nel cuore. A me è capitato diverse volte con diversi romanzi, che poi alla fine vorresti persino poter conoscere l'autore ed essergli amico.

 

5) Quali sono le maggiori difficoltà per gli emergenti, nell’attuale mondo dell’editoria?

 

R: Ci sono, oggi come oggi, delle difficoltà non indifferenti per un autore emergente, perché le grandi case editrici, se non sei conosciuto, se il tuo nome non compare da nessuna parte, non sei nemmeno considerato, non ti danno l'opportunità di "debuttare" nel mondo letterario. Penso che le piccole associazioni di scrittori, i vari forum ecc…siano il trampolino di lancio di uno scrittore emergente, lì si possono conoscere persone, si possono fare esperienze postando racconti e poesie, raccogliendo i commenti e le critiche, che non devono essere considerate critiche nella forma letteraria della parola, ma si devono considerare come critiche costruttive perché da una critica non si può che migliorare. È inutile, secondo me, postare un racconto e aspettarsi che tutti diano il loro consenso positivo, il classico "buonismo" ecc…, è bello anche ricevere qualche commento sfavorevole, di modo che la prossima volta che scriviamo un racconto, ci viene in mente la critica e cerchiamo di migliorare, non sempre le critiche servono per distruggerci. Comunque, le difficoltà non sono poche, ci si deve far vedere e notare, anche i vari concorsi letterari, secondo me, servono molto, anche se sono la prima a non aver mai partecipato a uno di essi, sbagliando forse, ma che ci volete fare, tante volte, crediamo di non essere all'altezza di certe cose e così rinunciamo prima ancora di poter provare. Il mese scorso, ho partecipato al mio primo concorso di poesia, con il risultato che la mia poesia sarà stampata in un'antologia dal titolo "Poesia romantica", ancora non si sa chi sarà il vincitore del concorso, ma già dal fatto che è stata scelta per l'antologia mi ha riempito di gioia. Penso, comunque, che le grandi case editrici dovrebbero dare più fiducia agli scrittori emergenti.

 

6) Come vedi la nuova realtà della scrittura su web? Può essere l’inizio della fine per i vecchi, cari e -auspichiamo- immortali libri tradizionali?

 

R: Questa è una bella domanda… premetto una cosa, per quanto mi riguarda, il mio bel libro fedele amico di molti viaggi, con la sua bella copertina e le sue pagine stampate, non morirà mai. Quando leggo un libro ho una soddisfazione che a volte non riesco molto a esprimere a parole, perché non è che lo leggo e basta, lo vivo, mi emoziono, mi immedesimo nel personaggio, nelle situazioni. Adoro leggere, amo proiettarmi nel mondo dei protagonisti, vivere le loro emozioni, quando leggo, ho sempre la matita in mano per sottolineare le frasi che mi colpiscono di più, quelle a cui do un significato particolare e le riporto su di un quaderno, che a volte prendo in mano e rileggo con piacere. Un libro, per me, non è solo un libro e basta, ma è un amico che mi tiene compagnia e quando finisco di leggerlo, lo chiudo, guardo la copertina e rimango lì, ferma a pensare a ciò che ho appena finito di leggere, la lettura di un libro ha, per me, un significato particolare, che il web non potrebbe mai e poi mai pareggiare. Sì, è vero, internet è comodo e tutto quello che vogliamo ma non si può certo confrontare con il buon vecchio libro stampato e tenuto in mano. Mi auguro che i libri tradizionali, quelli che si sfogliano, quelli ai quali accarezzi le pagine ogni volta che ne giri una, esistano adesso e per sempre.

 

7) Com’è maturata la scelta di partecipare a questa Antologia Futurista?

 

R: A dire il vero, mi è stata proposta da…da chi? Ma, lo posso dire? Vabbè…me l'hai proposta tu Gianluca, naturalmente, essendo io agli albori della mia carriera letteraria, non potevo certo rifiutare un simile invito, al quale ho partecipato con onore, buona volontà e impegno, cercando di dare il massimo. Come dicevo, ho partecipato perché mi è stata data questa occasione e per una volta nella vita ho seguito il famoso "Carpe diem"! Grazie Luca.

 

8) Come nasce il tuo racconto? Svelaci, se possibile, il “dietro le quinte”…

 

R: Il mio racconto, "Caos interiore", beh... chi l'ha letto ha potuto notare che è un racconto un po' particolare. Se devo essere sincera, senza spaventare nessuno, questo genere di racconti mi vengono naturali, gran parte dei miei racconti ha questo "stampo", nel senso, io immagino di essere tipo in un sogno ed ecco che vedo delle cose e le stesse cose che immagino poi le metto su carta o su PC. Dipende, non c'è molto da svelare, quel racconto fa parte di me e della mia mente, come tutti i racconti che ho scritto finora, compreso il mio romanzo e le mie poesie.

 

9) Parla sinteticamente delle tue opere edite o dei tuoi obiettivi artistici raggiunti.

 

R: Il mio curriculum letterario, fino ad ora, non è molto ricco, comunque sono appena all'inizio. Ho pubblicato in un'antologia edita dalla DeAgostini un racconto dal titolo "Mi svegliai" poi, sempre in un'altra antologia dal titolo "Scrivi con lo scrittore" attraverso l'Asimov (Associazione scrittori in movimento) della quale sono socia dal 2007, edita dalla Giraldi di Bologna, due racconti dai titoli "Cara Silvia" e "Lisa perché piangi?". Sta per uscire in un'antologia dal titolo "Poesia romantica" una mia poesia dal titolo "Pioggia dentro" e, cosa più importante, è in uscita il mio primo romanzo dal titolo "In sogno si può toccare il cielo con un dito" edito dalla Giraldi di Bologna. Poi ho partecipato all'antologia Futurista con il racconto "Caos interiore" dal quale deriva questa intervista. Sono prossima a collaborare con Roberto Guerra al suo giornale on-line "L'Asino Rosso", con una rubrica letteraria, il titolo non l'ho ancora deciso, ma ci sono quasi, e questo per me è un onore non indifferente, non avrei mai pensato, un giorno, di poter avere una rubrica letteraria tutta mia di cui poter scegliere anche il titolo...

 

10) Quali progetti hai per il futuro?

 

R: Per il mio futuro, ho un sacco di progetti, sto scrivendo, in questo momento altri due romanzi, più un altro libro che però non posso definire romanzo, quindi, per il momento rimane un libro... vorrei pubblicare anche un libro di poesie, visto che ne scrivo in quantità industriale. Spero che la vita mi dia l'opportunità di fare anche teatro, non mi dispiacerebbe intraprendere anche la carriera della sceneggiatrice e perché no, anche di attrice teatrale, è sempre una forma d'arte, proprio come la scrittura. Poi, ne ho tanti progetti per il mio futuro, in primis quello di pubblicizzare al massimo il mio romanzo e poi si vedrà... se son rose...

 

+1) “Dieci+1”. Domanda aperta: quello che vuoi, per conoscerti meglio o per lasciare un segno…

 

R: Dopo aver risposto alle dieci domande precedenti, penso di aver detto e scritto tutto o quasi su di me e sulla mia vita come scrittrice e su quello che vorrei fare in futuro, quindi penso di non dover aggiungere altro. Il segno, comunque, lo voglio lasciare, come tutti a questo mondo, infatti penso che tutti noi siamo nati per lasciarne uno, un segno che ci permetterà di essere ricordati anche fra molti anni. Il mio scopo è quello di far emozionare le persone che leggono i miei scritti, che siano romanzi, racconti o poesie, voglio farmi ricordare da queste persone per avergli fatto battere il cuore, per averli emozionati, una cosa che vorrei e che spero accada è quella che quando una persona che non conosco ha finito di leggere un mio romanzo, abbia la voglia di conoscermi, perché il romanzo che ha appena finito di leggere l'ha toccata nel più profondo del cuore. Ecco: questo vorrei! Dopo tutto questo parlare, penso proprio di aver finito... non mi resta altro che salutarvi tutti e ringraziarvi per l'attenzione, augurandomi che seguiate la mia vita letteraria, le mie pubblicazioni e varie collaborazioni, spero che leggerete il mio romanzo e magari possiate seguirmi nelle varie presentazioni in giro per tutta la nostra bella Italia. Un saluto e un abbraccio a tutti, in particolare a Luca, al quale do un ringraziamento speciale. Manuela Vio

 

Gianluca D’Aquino

www.myspace.com/edizionifuturiste  menu Antologia Futurista e link ebook

www.myspace.com/dietrolarte

video http://www.youtube.com/watch?v=7G7cjK0bxM4

giovedì 17 settembre 2009

INTERVISTA ALLO SCRITTORE CLAUDIO BRAGGIO di Gianluca D'Aquino

 

CLAUDIO BRAGGIO INTERVIEW*

(TRA GLI AUTORI DI ANTOLOGIA FUTURISTA IL CENTENARIO NEL CIELO- Ass. Culturale Dietro L'Arte -EBOOK FUTURIDT EDITIONS-dedicato a Luce Marinetti)

 

Dieci domande +1” per conoscere i nostri autori

di Gianluca D’Aquino

 

 

1) Presentati: chi sei e cosa fai nella vita?

 

R: Sono un lettore appassionato di scrittura, che coltiva interesse per la narrazione di parola e per quella realizzata con l'immagine, con il video soprattutto. Nella mia quotidianità mi occupo di cultura e turismo presso un ente pubblico locale e nel tempo libero organizzo eventi legati soprattutto al cinema e al documentario.

 

2) La tua vita da scrittore. Com’è iniziato il tutto?

 

R: Come molti grafomani il rapporto istintuale con la penna emerge dai banchi di scuola, dove i talenti si sprecano a causa dell'impreparazione dei docenti nell'insegnamento degli strumenti tecnici della scrittura. Forse perché credono che un'arte sia questione di ispirazione e non già di tecnica. Così in età più matura ho frequentato una seria scuola di tecniche narrtive, la Scuola Holden di Torino, ma anche molti seminari con maestri della sceneggiatura cinematografica.

 

3) Quali sono gli autori dai quali prendi ispirazione?

 

R: Non parlerei di ispirazione, quanto piuttosto di studio delle tecniche. Alla Holden ho lavorato molto su Dickens e Celine e per giungere alla definizione di uno stile personale. Un lavoro che fra l'altro ora mi offre l'opportunità di studiare altri autori per cercare di carpirne i segreti. Così debbo citare anche Baricco, senza dimenticare gli sceneggiatori che mi sono stati maestri (fra gli altri): Antonio Leotti (che mi ha insegnato a trasporre un testo letterario in film), Furio Scarpelli (scrivere è lavoro artigianale) e il compianto Riccardo Pazzaglia (per fare una lavoro seriamente non bisogna prendersi tropo sul serio). Un commosso ricordo anche l'amico recentemente scomparso, Mario Verdone, il quale mi ha regalato preziosi consigli su come proseguire nella pratica dell'autoapprendimento, in modo costante.

 

4) Cosa significa per te essere scrittore?

 

R: Raccontare, soprattutto raccontare delle storie. Si ha sempre la necessità di sentire raccontare delle buone storie e da lettore amo leggerle. Quando non le trovo, allora provo a scriverle.

 

5) Quali sono le maggiori difficoltà per gli emergenti, nell’attuale mondo dell’editoria?

 

R: Farsi leggere. Sembra poca cosa, ma può diventare l'inizio di un percorso virtuoso. Inoltre occorre smentire quella maledetta legge non scritta detta "del mercato", che sembra volere sempre una cosa diversa da quella che sai fare e poi a volte sembra non voler altro che quanto ha prima rifiutato (domanda: ma c'è davvero qualcuno che sa interpretare i desideri del mercato?).

 

6) Come vedi la nuova realtà della scrittura su web? Può essere l’inizio della fine per i vecchi, cari e -auspichiamo- immortali libri tradizionali?

 

R: Il web è un ulteriore veicolo di promozione e di aiuto alla lettura, ma non riuscirà a decretare la fine del libro di carta. Non appena avrà sviluppato davvero le sue potenzialità, il suo avversario diretto sarà la televisione. Il web può invece essere alleato del libro e insieme possono aprire nuove prospettive o addirittura nuove frontiere. Mentre la televisione, giocando con l'interattività, finirà in un "cul de sac".

 

7) Com’è maturata la scelta di partecipare a questa Antologia Futurista?

 

R: Occorre sempre dare una mano a quelli che rischiano in campo culturale. Quando l'amico Gianluca D'Aquino mi ha lanciato la proposta all'Alexandria Scriptori Festival ho desiderato partecipare all'iniziativa, anche se avevo soltanto tre giorni a disposizione prima della dead-line. Vorrei non fosse un fatto isolato, perché la trovo gradevole e mi arrivano molti commenti positivi.

 

8) Come nasce il tuo racconto? Svelaci, se possibile, il “dietro le quinte”…

 

R: Il Futurismo è argomento che mi affascina da sempre e non esisto a macinare chilometri per andare a vedere una mostra. Fortunato Depero è un genio, senza nulla togliere a Carrà, Boccioni, Balla, Dottori e tanti altri. Del Futurismo occorre cogliere l'essenza dell'azione, di cui è permeata ogni singola opera. Anche la scrittura viene esaltata dalla teatralità. Naturalmente ho lavorato su struttura narrativa e ritmo, con particolare riferimento al romanzo di Bruno Corra "Sam Dunn è morto" (pubblicato nel 1915, Bruno Ginanni Corradini). Ci sono poi i resoconti delle serate futuriste, pressochè tutte orchestrate da Filippo Tommaso Marinetti, che fu anche drammaturgo. Insomma è stato semplice delinerare la figura di una sorta di antieroe, che viveva in prima fila le avventurose serate futuriste eppure se ne stava un poco in disparte tant'è che la storia lo ha quasi sempre dimenticato (il personaggio del racconto è liberamente ispirato a un futurista realmente esistito). Ecco, mi piace mescolare passione, fantasia, realtà per costruire una storia che non è accaduta, ma avrebbe potuto.

 

9) Parla sinteticamente delle tue opere edite o dei tuoi obiettivi artistici raggiunti.

 

R: Se parliamo dei lavori su carta non sono molti, perché attualmente sono quattro presenti in altrettante antologie (e poi ci sono due racconti pubblicati sul web). In questi mesi è in distribuzione gratuita presso biblioteche e mediatiche pubbliche, informagiovani e centri culturali il mio saggio "Scrivere cinema low-budget in Alessandria", in cui è allegato il docu-fiction "Caristo, la città rubata" (vedi su www.opificiodellearti.eu). Con progetto e sceneggiatura di Caristo invece i miei lavori per il video, fra documentari e cortometraggi assommano a dodici.

 

10) Quali progetti hai per il futuro?

 

R: Ci sono un paio di cortometraggi in lavorazione che vedranno la luce prima della fine dell'anno: di uno firmerò la sceneggiatura, mentre l'altro sarà anche la mia seconda regia. Stanno per uscire anche i tre cortometraggi della serie "Storie di Monferrato", firmati da tre giovani registi con i quali ho collaborato per dare una buona ossatura alle loro sceneggiature. E poi all'ottimo Gianluca potrebbe venire in mente di fare una seconda antologia sul Futurismo. Se piace al pubblico…

 

+1) “Dieci+1”. Domanda aperta: quello che vuoi, per conoscerti meglio o per lasciare un segno…

 

R: Com'è nel mio spirito faccio una proposta molto pratica: compatibilmente con i miei impegni, sapppiate che di tanto in tanto mi metto a disposizione per convegni o meglio ancora seminari gratuiti sulla narrazione. Avanzate pure delle proposte. Credo che se hai ricevuto un dono, allora è giusto condividerlo con gli altri.

 

Gianluca D’Aquino

 

 http://www.myspace.com/edizionifuturiste vedi Antologia futurista Il Centenario nel cielo  e link ebook

video http://www.youtube.com/watch?v=jGIcshdPgDQ

mercoledì 29 luglio 2009

FUTURISMO OMAGGIO A LUCE MARINETTI

MARINETTI.jpgOmaggio di  nove giovani e già noti scrittori alla figlia del fondatore del movimento

Futurismo, omaggio a Luce Marinetti

from La Repubblica e Estense Com

 

 

 

"Il centenario nel Cielo", antologia Futurista - Futurist editions on line, editing curato da , Roby Guerra,Graziano Cecchini, Maurizio Ganzaroli, Riccardo Roversi e Lamberto Donegà- Ferrara la sede - collana Este Edition on line - è omaggio sobrio e raffinato di nove giovani e già noti scrittori (il Gruppo Dietro L'Arte di Alessandria) alla figlia del fondatore del futurismo, Marinetti, ovvero Luce recentemente scomparsa, proprio nell'anno storico del Centenario. A. Baldi, A. Silvani, C. Braggio, D. Chiego, M. Piazza, M. Vio, M. Malaspina, M. Leitempergher, gli autori, oltre al curatore stesso Gianluca D'Aquino. Racconti futuristici e originali, tra modernismo minimale e fantascienza, quello di D'Aquino un vero e proprio omaggio a Marinetti, altri con echi pure neosurrealisti (Manuela Vio).

Alessandria, sede dell'Associazione degli scrittori in questione, inoltre è sede dal giugno scorso di A+B+C=F Futurismo, uno dei centenari in corso dedicati alla principale avanguardia italiana (tra i curatori lo stesso Ugo Nespolo).

Luce Marinetti fino all'ultimo ha curato e rilanciato l'opera del padre e dei futuristi, in Italia e all'estero (Yale in particolare-Usa).

Con questo testo on line, Futurist Editions inaugura infine una sinergia web con la casa editrice cartacea Este Edition (dello stesso Roversi).


Liberamente scaricabile in http://esteeditiononline.myblog.it/

 http://parma.repubblica.it/notizie-dal-web/dettaglio/Futurismo-omaggio-a-Luce-Marinetti/116919176

lunedì 13 luglio 2009

A.S.I.MOV. L'ASSOCIAZIONE DEI GIOVANI SCRITTORI

ASIMOV_immagine[1].GIFMANUELA VIO LOGO.jpgLE CHICCHE DI MANU... a cura della scrittrice Manuela Vio

Questo è il mio “debutto” come curatrice di una rubrica letteraria, ospite de L'Asino Rosso (Giornale on line di Ferrara).  Il mio primo articolo lo dedico all’ASIMOV (Associazione Scrittori in MOVimento) un’associazione giovane e dinamica, costituita da scrittori alle prime armi e non ai quali dà molte opportunità. Nel sito dell’Asimov si possono discutere vari argomenti, postare racconti e poesie, dare giudizi o fare critiche, sempre costruttive mai distruttive, pubblicizzare i propri lavori editi e far parte di una grande cerchia di persone, tutte con lo stesso interesse, la scrittura! L’associazione, nasce nel 2008 dall’idea di alcuni giovani volenterosi, il suo presidente il signor Stefano Chiesi Mazzanti, è a capo di questo gruppo, oltre ad essere presidente Asimov, è anche uno scrittore. Il “quartier generale” dell’associazione, ha sede a Bologna, dove ogni anno si organizza un raduno dei soci e di chi, anche se non è socio può tranquillamente partecipare, l’importante, è avere lo stesso interesse in comune, questi raduni non vengono fatti solamente a Bologna, ma in giro per tutta la nostra bella penisola e da qui, nascono gli scrittori in movimento…Pochi mesi fa, da un’idea del presidente, è stata pubblicata un’antologia dal titolo “Scrivi con lo scrittore” edita dalla Giraldi di Bologna, la suddetta antologia raggruppa diversi racconti scritti dai vari soci Asimov, è stata la prima di una serie, speriamo lunga, di antologia, si può trovare in tutte le librerie, le persone che hanno partecipato, sono scrittori emergenti, alcuni hanno già pubblicato qualcosa altri invece, lo stanno per fare. Quando anche io entrai a far parte di questa grande famiglia non pensavo che un giorno potesse darmi la possibilità di pubblicare dei miei lavori, invece mi sbagliavo, infatti all'interno dell'antologia, ci sono anche due miei racconti. Qui di seguito  potrete trovare una breve ed interessante intervista alla quale ho sottoposto il così gentile signor Mazzanti.  

 

 

 Breve intervista a Stefano Chiesi Mazzanti presidente Asimov

di Manuela Vio

 

 

 

 

      D.  : Da cos’è nata l’Asimov? Dove e come ha inizio tutto?

R.  : Nasce da una comunità di scrittura, i quali autori o più esattamente utenti, condividevano assieme ad altri l’hobby dello scrivere.

 

       D.  : Lo scopo primario di questa associazione qual è?

R. : Beh, l’Asimov nasce fondamentalmente per aiutare chi vuole intraprendere la professione dello scrittore, io ho iniziato quasi per gioco, ricordo che dovevo scrivere un racconto per un ragazzino di otto anni ma mi accorsi che quello che scrivevo poteva essere qualcosa di più grande di un semplice racconto, le pagine scritte si moltiplicavano a vista d’occhio e la mia mente eruttava idee su idee senza limiti e la mia mano a scrivere, ad un certo punto una voce nella mia testa mi suggeriva di provarci, di provare a farmi pubblicare da un vero editore, cosa avevo da perdere? Infatti cominciai a navigare su internet in cerca di ogni singola informazione al riguardo fino all’esaurimento, in fin dei conti io del settore non ne capivo proprio niente, così, dopo circa un anno ho avuto la fortuna anzi, la tenacia di farmi pubblicare il mio primo romanzo. Ecco, l’Asimov ha lo scopo di informare i meno informati delle regole principali del mondo dell’editoria, spiegando a cosa si va incontro, insomma aiutare ad essere consapevoli di un mondo che promette ricchezza e fama, ma che non lo è.

 

 

      D. :  Tutti si possono iscrivere oppure si deve avere qualche genere di requisito per farne parte?

R. :Tutti possono iscriversi, basta avere la passione dello scrivere,  l’Asimov, non dimentichiamolo, è soprattutto un gruppo di amici che condividono l’Arte e la cultura e perché no, anche il cibo.

 

D.  : So che fate dei raduni, in che modo vengono organizzati e al fine di cosa?

R. :I raduni, avvengono su precisa richiesta dei coordinatori di regione che propongono una città della loro regione ed un progetto, al momento della valutazione del prospetto e della votazione da parte del direttivo, il progetto che verrà accettato, quindi coloro che si saranno aggiudicati il raduno, dovranno organizzarlo mantenendo fede al progetto, naturalmente sempre coadiuvati dal direttivo.

 

D. : Oltre all’antologia “Scrivi con lo scrittore” edita dalla Giraldi, ci sono in programma altre cose simili?

R. : Sì, in progetto ci sono moltissime idee, ma attualmente stiamo riorganizzando l’associazione, ad esempio ci sarà un nuovo portale, molto più semplificato. Cominceremo a pubblicare autonomamente i libri dei soci e comunque  una grossa novità è all’orizzonte, una bella novità che non posso svelarvi.

 

      D. : Che cosa sono esattamente le A-Zine?

R. : Le A-Zine sono il passato, verranno sostituite con qualcosa di più professionale ed elegante.

 

 

D. : L’Asimov, ha partecipato attivamente con l’associazione Dietro l’Arte di  Alessandria per il primo raduno scrittori, il maggio scorso, da dov’è nata l’idea di partecipare?

R. :L’idea è nata ad Alessandria in un mese invernale pieno di nebbia, presso la galleria Alexander Alvarez tra me, il vulcanico e simpaticissimo Presidente di Dietro l’Arte Pasquale e lo sceneggiatore Claudio Braggio dell’associazione Opificio delle Arti. Ricordo che dovevo partecipare a questo incontro in autunno, ma tutto slittò di mese in mese con il rischio di mandare tutto all’aria, poi finalmente è bastata quella e unica giornata attorno ad un tavolo per far muovere gli ingranaggi dell’organizzazione. Del  successo della manifestazione non avevo dubbi, con la professionalità e capacità di Pasquale era impossibile fallire e, comunque voglio ribadire che il merito è tutto loro, io ho solo dato l’input che ci voleva e nulla più.

 

 

      D. :Secondo te, uno scrittore alle prime armi, quali e quante difficoltà trova per pubblicare il suo primo libro?

R. :Credo che la difficoltà maggiore non sia pubblicare, ma dopo la pubblicazione, quando hai tra le mani il primo libro, mi spiego meglio, la difficoltà maggiore è sicuramente l’accettare di non essere nessuno dopo aver avuto l’impressione di essere diventato qualcuno come nelle fiabe. Appena firmi il contratto ti dici: - Tutto qui? Saperlo ci avrei provato prima, ora sono uno scrittore, uno che conta.

Poi man mano che passa il tempo ti accorgi che non hai raggiunto niente, niente di niente. Sì, molti complimenti e pacche sulle spalle, soprattutto da amici e parenti, ma ti accorgi che sei praticamente al punto di partenza e più passa il tempo e più rischi che ti cali la voglia di scrivere. Almeno questo è quello che è capitato a me, ma non è una regola.

 

       D. : Che cosa vedi nel futuro di Asimov?

      R. :Il futuro? Mm… il futuro è sempre avanti un giorno ed è difficile da conoscere. Per quel che riguarda l’Asimov, posso prevedere solo quello che fino ad oggi abbiamo programmato, cose bellissime, progetti ambiziosi come la pubblicazione di libri autonomamente, ma è anche vero che di associazioni culturali l’Italia è piena, a me personalmente piacerebbe fondermi con altre associazioni locali per poter creare delle succursali sul territorio, cosa che poi è già annotata sullo Statuto.

 

D. : Oltre ad essere il presidente Asimov, hai anche un’altra associazione dal nome Events Eleven la quale organizza vari concorsi letterari, per di più, sei anche uno scrittore, come fai a coincidere tutto?

R. : Non è facile far coincidere tutto questo in effetti, può anche darsi che un giorno lascerò l’incarico ad altri, altri capaci e con idee innovative. Già ora ho dei grossi problemi a seguire il tutto come vorrei, e questo non va bene, ne a me come scrittore, ne alle due organizzazioni. Il mio progetto sarebbe quello di una collaborazione parallela e di certo in questo caso non potrei essere il responsabile di entrambe, quindi, finché le due organizzazioni non hanno niente a cui spartire continuo, in caso contrario sarò costretto ad abbandonare uno dei due incarichi di fiducia.

 

 

Manuela Vio

 

 

 

Citazione: “Una volta gli ho chiesto a chi si ispirava per creare i suoi personaggi, lui mi rispose che erano tutti una proiezione di se stesso”  -  “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafòn -

www.scrivereinmovimento.org