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giovedì 19 marzo 2009

FERRAROPOLI IL MISTERO DI VIA DEL SALICE

SALICE PIANGENTE.jpg

DA ESTENSE COM FERRARA QUOTIDIANO ON LINE

''Via del Salice, quei rifiuti van rimossi''

Le conclusioni della commissione regionale sulla vicenda del Salice sono una sonora bocciatura delle rassicurazioni di Gaetano Sateriale, che pochi giorni fa, da sedicente offeso, aveva abbandonato il tavolo delle Istituzioni. La Regione ha preso atto con onestà della situazione ambientale dell’intero quadrante est, fortemente compromessa da vecchie discariche di rifiuti urbani e non, dell’inquinamento del terreno e delle falde, diffuso sia verticalmente che orizzontalmente, e dei rischi per la salute dei residenti.

La lente protettiva di argilla si è rivelata l’ennesima irresponsabile bufala!

Quei rifiuti ora vanno rimossi per procedere alla bonifica dell’intera area, nell’interesse sanitario della popolazione e per impedire in via definitiva la svalutazione degli immobili dei residenti. Vanno inoltre avviate le procedure di risarcimento degli stessi a spese del Comune. Intanto con ordinanza del sindaco vanno disposte le immediate analisi dell’acqua di tutti i pozzi privati dell’area e la loro eventuale chiusura. Infine l’azienda sanitaria rilevi con urgenza la diffusione tra i residenti delle patologie riconducibili agli inquinanti riscontrati, per valutarne l’eventuale gravità.

Ci si domanda come sia stato possibile approvare a metà degli anni ’90 un piano particolareggiato che prevedeva insediamenti abitativi nei pressi di discariche ben conosciute dal Comune (sono citate nelle indagini geotecniche di allora), e come si siano potute costruire case letteralmente sopra i rifiuti.

Ci si chiede perché il Comune sia stato colpevolmente inerte dal 2003 ad oggi, non intervenendo per la salvaguardia della popolazione, nonostante costose indagini (oltre 200 mila euro spesi negli ultimi 6 anni), condotte da tecnici del Comune e da professionisti esterni, avessero individuato le fonti dell’inquinamento, la sua propagazione ed i possibili rischi sanitari.

Ci si domanda come possa essere accaduto che mentre settori del Comune indagavano sull’inquinamento dell’area, altri approvavano e costruivano l’asilo, senza comunicare con i primi (e questa è l’ipotesi più benevola).

Infine è incredibile che le proprietà delle aree utilizzate come discariche siano passate nel corso degli anni, o stiano per esserlo, da privati (Cassa di Risparmio di Ferrara, Cogef, Parco) al Comune, con enorme danno per la collettività. La Corte dei Conti faccia chiarezza al riguardo.

Duole dirlo, ma la situazione del quadrante est è un vergogna per Ferrara.

 


Valentino Tavolazzi, Progetto per Ferrara

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=48846&format=html

http://www.youtube.com/watch?v=yNKE0vyFd-M&feature=related FILMATO

 

mercoledì 18 marzo 2009

COMUNE DI FERRARA IL SALICE PIANGENTE...

 VILLAGGIO DANATI.jpg*da Estense Com  Ferrara Quotidiano on line

Asilo del salice, il diaframma che non serve

Gentile Direttore,

chiedo ospitalità sul suo giornale per denunciare l’ennesimo spreco di denaro pubblico fatto dai nostri amministratori.

Siamo venuti in possesso e con molta fatica, del progetto per la costruzione di un diaframma di contenimento, dell’inquinamento che dall’ex discarica di via Carretti si sta propagando per tutto il quadrante est. Appena viste le carte ci sono venute in mente le parole di una bellissima canzone che Battisti cantava negli anni settanta, infatti, se il cantante si chiedeva “come può uno scoglio arginare il mare” noi ci chiediamo come può un diaframma di 52 metri di lunghezza per 11 di profondità piantato in mezzo alla cosiddetta discarica nord (grande circa 500 metri per 200) fermare il movimento della falda inquinata che si trova dagli 8 ai 18 metri di profondità.

I tecnici e i politici che sovrintendono questo progetto, sono gli stessi che, con imperdonabile leggerezza e superficialità, hanno costruito un asilo in un’area adiacente ad un’ex discarica che presenta livelli d’inquinamento del sottosuolo “da top ten mondiale” (parole dell’ing. Bassi), sono gli stessi che, dopo aver invitato i residenti ad arieggiare le case, sono rimasti sordi davanti a chi li invitava, per semplice buonsenso, a localizzare altrove una scuola d’infanzia.

Questi signori, con la vicenda dell’asilo di via del Salice hanno terminato il credito che avevano dai cittadini, non possono spendere per un “progetto pilota” (così definito dall’ing. Bassi) la cifra di 80.000 euro. Non sarebbe meglio impiegare quei soldi per capire l’inquinamento fino a dove si è esteso e quale è la sua direzione e velocità di propagazione (per esempio: il macero vicino il parchino schiaccianoci è già inquinato o lo sarà tra poco? Qual è il livello d’inquinamento della falda profonda?), o per una indagine epidemiologica sui residenti per vedere se viene confermato il maggior numero di tumori registrato fino al 2007 nella zona, o anche per dare un aiuto alle famiglie che dovevano portare i bimbi nell’asilo.

Ci appelliamo a tutte le forze politiche, alle associazioni, ai geologi, ai medici, ai pediatri, a tutti i cittadini e gli uomini di buona volontà affinché ci aiutino ad evitare l’ennesimo sperpero di tempo e denaro, poiché l’unico intervento risolutivo è “chiudere il rubinetto”, cioè confinare e rimuovere completamente la sorgente inquinante, e bonificare la zona; non possiamo permetterci in alcun modo di lasciare alle generazioni future un’eredità tanto pericolosa e vergognosa.

Invitiamo tutti a sostenerci e contattarci ed a inviare una mail al sindaco con la scritta “Come può uno scoglio arginare il mare”


Per il comitato dei residenti, Giuseppe Esposito

 

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=48728&format=html

http://www.youtube.com/watch?v=gdElVEzi1D8 FILMATO