https://www.ilgiornale.it/news/politica-economica/disastro-auto-manager-complici-2373317.html
Se un signore viene pagato 37 milioni all'anno, si presume che abbia
dei meriti per godersi questa retribuzione. Se il medesimo manager
chiude fabbriche, mette in cassa integrazione i suoi dipendenti, si può
sempre ritenere che lo faccia per il «bene supremo» dell'azienda, anche
se in contrasto con gli interessi della manodopera. Se però l'azienda
che guida ha perso la metà del suo valore in Borsa ed è ritornata alla
casella di partenza di tre anni fa beh, allora stiamo parlando di Carlos
Tavares, il numero uno di Stellantis, secondo produttore di auto in
Europa, aggregatore dei marchi Fiat, Peugeot e Opel e strenuo difensore
del virus che ha ucciso l'industria automobilistica europea:
l'elettrificazione.
Questa enorme crisi dell'auto nel Vecchio
continente viene spesso attribuita alle folli politiche green della
prima commissione Ursula. È senz'altro così: politici e burocrati hanno
forzato la mano alle scelte del mercato. Ma i ricchi signori dell'auto
che facevano, mentre costruivano la ghigliottina? Gli azionisti e i loro
strapagati manager che dicevano? Nulla, in silenzio, senza fiatare.
Magari sperando in un'ondata di sussidi pubblici che li potesse
proteggere. La politica ha le sue colpe, ma il privato è stato complice.
Possiamo dire finalmente che la classe dirigente continentale di questa
industria è stata del tutto inadeguata alla sfida del futuro? Dei nani,
schiacciati da Bruxelles e da Pechino.
Vedete,
nel 2017 un gigante aveva previsto tutto. Si chiamava Sergio
Marchionne. A differenza dei suoi successori, diceva chiaramente che la
rivoluzione green nell'auto era una follia. In occasione del
conferimento di una laurea Honoris causa, aveva spiegato tre paradossi.
Il primo è che le auto elettriche non sono neutrali dal punto di vista
del carbonio, perché per produrle si impiega molta energia. La seconda è
che hanno dei limiti strutturali enormi in termini di autonomia e
ricarica. E il terzo, quello fondamentale per il comparto, è che il loro
costo di produzione sarà elevatissimo e, dunque, il prezzo per i
consumatori improponibile. Marchionne era un manager, pensava ai suoi
azionisti, al sano profitto, al mercato, ed era pragmatico. Purtroppo
morì un anno dopo questa sua profezia. Dopo di lui politici che si
spacciano per manager hanno abbracciato una rivoluzione verde che li sta
uccidendo.
Il mito dell'auto elettrica e le buffonate assurde dell'Europa si evidenziano nell'automotive... geniali, modo di dire saqrcastico, i manager e anche i Privati deboli e incompetenti; Ci salvera' alla scadenza, 2035, semplicemente l'impossibilita' di adempere elle folli pretese europee...