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martedì 18 febbraio 2025

Il Gatto nella Storia...Festa Nazionale

 https://www.focus.it/cultura/curiosita/festa-nazionale-del-gatto-le-sette-vite-dei-felini-dall-antichita-a-oggi?utm_source=firefox-newtab-it-it

 Venerato, temuto e poi simbolo di emancipazione: nella Festa nazionale del gatto ripercorriamo le tante vite del felino dall'antichità ai giorni nostri.  

 Il gatto è tra i migliori amici dell'uomo e tra quelli addomesticati per primi: fin dall'antichità, da quando l'uomo scoprì i piaceri dell'agricoltura (e l'odio per i topi di cui il felino era fiero cacciatore). Diffuso nei territori della Mezzaluna fertile e venerato tra gli antichi Egizi, il gatto si trasformò persino in bene di contrabbando con i Fenici, e con loro giunse fino a Roma. Superati gli "anni no" del Medioevo, quando la Chiesa punì lui per educare tutti i pagani, ebbe una riscossa nell'Ottocento, diventando simbolo di emancipazione (è presente anche in un simbolo anarchico) e libertà.

Venerati nell'antico Egitto

Gli antichi Egizi lo consideravano un animale sacro e veneravano una dea con le sue sembianze (Bastet), simbolo di fecondità e amore materno. Ed era così importante da essere mummificato e sepolto nelle loro tombe. L'esportazione era punita, ma i Fenici lo contrabbandarono per venderlo a ricche famiglie nei Paesi mediterranei, come bene di lusso.

Il Gatto, forse piu intelligente del Cane, Bello e Raffinato, quasi un Marziano, da sempre amico dell'Uomo-spesso compagno di gioco dei Bambini... 



 

domenica 9 febbraio 2025

Riccardo Campa L'Occidente e l'Egitto

 

 
La nostra cultura religiosa e politica deve all'Antico Egitto più di quanto non si voglia generalmente ammettere. La stessa idea di "Dio Ignoto", su cui si basa la teologia apofatica di pagani e cristiani, affonda le radici nell'antica religione egiziana. Ne parlo nel mio ultimo articolo, apparso sulla rivista Orbis Idearum. @follower https://www.researchgate.net/.../388798603_The_Idea_of...
 
Certa magia dell'antico Egitto, faraoni anche illuminati Akkanaton (secolin AC.).faraone seducenti (Cleopatra anche....), il segno sogno dei Gatti, le Piramidi,ecc., genericamente confermano l'articolo rece te di Campa, sempre culturalmente attivo e aperto  Asino Rosso

venerdì 20 dicembre 2024

Nefertiti, Egitto

 Tiemme Digitali Ferrara R. Roversi

 Nefertiti, la grande regina egizia della XVIII dinastia, era la sposa del famoso faraone Akhenaton (predecessore di Tutankhamon). Pur vissuta circa 3.300/3.400 anni fa, alla sua affascinante ed enigmatica figura sono stati dedicati brani musicali, libri, film, documentari e drammi storici.

Figura forse storica tra le grandi regine d'Egitto e rara tra le Donne Libere per l'epoca, anche pare attenta e insolito alle Donne contemporaneee...appunto.Asino Rosso 



martedì 27 agosto 2024

La piramide piu' antica

https://www.wired.it/article/piramidi-egitto-djoser-ascensore-acqua-studio/?utm_source=pocket-newtab-it-it 

È l'ipotesi avanzata da un nuovo studio, secondo cui la piramide di Djoser potrebbe essere stata realizzata sfruttando un ingegnoso sistema idraulico...La piramide di Djoser, che si trova nella necropoli di Saqqara, in Egitto, è stata costruita circa 4.600 anni fa ed è considerata come la più antica fra le sette principali piramidi nel paese. Ancora oggi non sappiamo esattamente come questo monumentale edificio sia stato realizzato, ma i risultati di uno studio appena pubblicato su Plos One suggeriscono un'ipotesi estremamente affascinante. È possibile, infatti, che la piramide di Saqqara sia stata eretta con l’ausilio di un sistema idraulico, una sorta di "ascensore ad acqua" progettato per sollevare e abbassare le pesanti pietre da costruzione.


 

 


sabato 17 agosto 2013

Global Politik: Fratelli Musulmani fuori legge nel Nuovo Egitto *Video

Scorre ancora sangue in Egitto. Alle 13 è scaduto l'ultimatum, ed è scattata una violenta operazione di sgombero della polizia nella moschea al Fatah, al Cairo, occupata dai sostenitori di Morsi. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni all'interno del luogo di culto, ma altri dimostranti si sono barricati in una delle stanze di preghiera. Secondo fondi della sicurezza, la moschea è stata sgomberata. In base a quanto riferito dal governo, è di 173 morti il bilancio delle vittime delle ultime 24 ore in Egitto. Oltre mille le persone arrestate.
Moschee chiuse dopo l'ultima preghiera
La moschee del Cairo verranno chiuse dopo l'ultima preghiera della giornata alle 20.15, mentre ad Alessandria sono previste manifestazioni dei pro-Morsi a partire dalle 19 - quando scatta il coprifuoco in quasi tutto il Paese - dopo l'uccisione ieri di numerosi dimostranti nella città.
Esplosione danneggia consolato a Bengasi
Un'esplosione ha danneggiato la facciata del consolato egiziano a Bengasi, città della Libia orientale. Lo ha riferito l'emittente al-Arabiya, precisando che l'esplosione non ha provocato vittime.
Quattro giornalisti (oltre Simoni) fermati, a breve rilascio
Sono quattro i giornalisti italiani fermati dai militari egiziani oggi durante l'assalto alla moschea Al Fatah del Cairo. «Sono stati identificati e saranno rilasciati a breve e riaccompagnati in albergo», afferma Giovanni Toti, il direttore di Studio Aperto e del Tg4: «Secondo quanto ci hanno detto ora dall'Unità di crisi e da Palazzo Chigi, con cui siamo in contatto da stamattina dopo aver perso i contatti con la nostra inviata Gabriella Simoni. Mi è stato riferito che oltre ai due di Mediaset, la Simoni e l'operatore Arturo Scotti, sono stati fermati due giornalisti Rai». «Gabri sta bene, l'abbiamo contattata»: é il post scritto dalla giornalista di Mediaset Elena Guarnieri, apparso poco fa sul profilo Facebook di Gabriella Simoni di cui si erano perse le tracce.
Presidenza: da Fratelli musulmani fascismo religioso
«Il popolo egiziano è sceso in piazza il 30 giugno contro il fascismo teologico e religioso» dei Fratelli musulmani e del presidente deposto Mohamed Morsi: lo ha detto in conferenza stampa a Heliopolis il consigliere strategico della presidenza ad interim egiziana, Mustafa Hagazy. L'Egitto è impegnato in una «guerra contro le forze dell'estremismo», ha aggiunto, e ha messo in evidenza che gli egiziani siano più uniti oggi che mai..... C
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-08-17/egitto-polizia-attacca-moschea-131638.shtml?uuid=Ab9spxNI

giovedì 10 febbraio 2011

Pierluigi Casalino: LO SPIRITO DEL NILO, UNGARETTI E L'EGITTO

 


                                    LO SPIRITO DEL NILO: UNGARETTI E L’EGITTO

 

Giuseppe Ungaretti, giornalista e poeta, nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1988 e si spegne a Milano nel 1970. Di origini lucchesi, è uno dei più grandi intellettuali italiani del XX secolo. Parlando di se dice:”la mia educazione fu francese, la mia lingua italiana; in fondo l’Egitto mi ha lasciato soprattutto il senso dello spazio, dell’infinito, del deserto” Vive a lungo a Parigi, a contatto con la più vivida civiltà poetica europea (Apollinaire, Claudet, Gide, Valeri, Picasso), studia alla Sorbona; quindi partecipa alla prima guerra mondiale in Italia (Carso) e in Francia (Champagne), e, al termine, del conflitto, a tutti i movimenti letterari in Italia, in particolare all’ermetismo. Dopo numerose esperienze all’estero, Ungaretti torna in Italia nel 1942. La sua opera, intrisa d’avanguardia, interpreta da un lato un’inedita cultura nomade, quasi gitana, e dall’altro una “vague” impressionista singolarissima,esprimendo qualche legame con la lirica leopardiana. Pervaso da un acuto senso della pausa e del silenzio, Ungaretti manifesta la sua emotività stupita, attraverso sensazioni intense che emergono dalle nascoste radici dell’essere e che rappresentano tutta la sua anima di “poète maudit”, alla ricerca di un misterioso riscatto. Una poesia, quella di Ungaretti, che mira all’essenziale, scavata nell’anima, a penetrare nelle linee maestre delle cose. Ed è proprio quest’arte, tra simbolismo e postsimbolismo francese, non legata a versi, rime e metriche, ma libera, spezzata, generata da un continuo colloquio con se stesso, che fa di Ungaretti il protagonista di un’autentica rivoluzione espressiva. Una rivoluzione che risente certamente di una chiara influenza futurista. Come non è estranea all’apertura intellettuale e allo slancio avveniristico del giovane poeta l’irripetibile stagione egiziana. L’Egitto è allora un ambiente “internazionale e cosmopolita”, ricca di elevata seduzione creativa. Ma l’Egitto influenza questo figlio di Alessandria per il suo paesaggio, per “quell’ottica del deserto” (Ungaretti la chiamerà “miraggio” nei suoi versi), in cui, specie di notte, entrano i silenzi del deserto, le grida sparse di animali, i latrati dei cani. Il deserto sconfinato e simile al “niente”, ogni creatura, dall’animale all’albero, all’oasi, all’uomo, si staglia in una luce speciale  che lo enuclea dal contesto intorno. Di qui l’essenzialità dell’invenzione ungarettiana che ben si coniuga con l’Alessandria nativa, mare e sabbia, in un vortice di divenire in cui tutto finisce e rinasce. Nello scenario di un paese, l’Egitto a cavallo del XIX e del XX secolo, che vive in un’atmosfera già per vocazione, orientata all’avanguardia. Lo spirito del Nilo, uno dei fiumi del poeta, continuerà a soffiare nella sua arte fino al suo ultimo giorno.

 

Casalino Pierluigi, 9.02.2011.