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martedì 26 maggio 2009

BLOGHIMISTA TV THE FIRST FUTURIST TELEVISION di Armando Di Carlo

FUTURISMO 2.jpgBLOGHIMISTA TV 
La Voce Futurista webzine lancia sul web la sua ultima sfida, una tv interamente futurista, volta al progresso, dinamica, digitale, diretta, on-demand,  senza retorica moralistica, priva di servilismo patrio. (a cura del neofuturista Armando di Carlo). Sarà una tv veloce, coloratissima, incendiaria! Dal Rosso Trevi di Cecchini al Blu Elettrico Rivoluzionario de La Voce Futurista, da Marinetti a Guerra, da Balla a Brugnoli, a Riccardo Campa, Sandro Battisti e altri futuristi contemporanei (Transumanisti... Connettivisti... Neofuturisti)  sarà trasmesso al Mondo un unico messaggio, quello dell’avanguardia più pura e vitale, vera di verità futurista!
Sarà faziosa e di parte sapendo e dichiarando di esserlo, perché sarà per la vita sulla morte, per il progresso sul passatismo, per il coraggio delle idee, lontana dalla politica partitocratica, contro sinistra e destra, nomi ottimi per i punti cardinali ma privi di senso in politica, vuoti come le zucche che vi fanno parte.
Conterrà trasmissioni in italiano, in inglese e in latino, un latino moderno più dell’italiano, quest’ultimo corrotto da troppi idioti pseudo-scienziati, da orribili mostri che si chiamano linguistica, fonetica e tutti gli orrori e le coglionate in –ica uscite dalle fetide menti di cattedratici marci e malati di accademismo.
Bloghimista, la tv futurista, può essere seguita direttamente dal blog “La Voce Futurista” -
e potrà essere prelevata e inserita nei propri blog con colori e misure scelti dagli utenti, inoltre contiene una chat istantanea per dialogare con la redazione, i programmi posso essere votati e commentanti in qualsiasi momento ed è possibile inviare filmati che saranno visionati e quindi successivamente mandati in onda dalla direzione.

Armando Di Carlo (Net Director La Voce Futurista Webzine. con Alessio Brugnoli)

http://lav0cefuturista.splinder.com

http://www.youtube.com/watch?v=YEhgIkaLep4  CLIP GRAZIANO CECCHINI

martedì 24 febbraio 2009

FUTURISMO LIVE SPECIAL ROBY GUERRA

ARTEF05071-14a FUTURISTI.jpg20 FEBBRAIO 2009 FERRARA SALA ESTENSE CENTENARIO DEL MOVIMENTO FUTURISTA

(a cura di Roby Guerra e Ass.Ferrara Video&Arte)

Finalmente si è celebrato il centenario futurista a Ferrara! L'unico con futuristi e-o futuribili contemporanei. Non a caso segnalato evidenziato su Rai Due lo scorso 19 2 (Palco e Retropalco) Speciale il Futuro del Futurismo: Le grandi mostre di Milano (Arte Velocità...) Roma (Scuderie), il Mart di Trento (Ester Coen) e Casa Depero (Rovereto), a Bologna (a cura di Beatrice Buscaroli) e Ferrara, a cura dello stesso Roby Guerra. Il centenario di Ferrara, l'unico a costo zero per il Comune di Ferrara, misteriosamente e ideologicamente assente in qualsivoglia promozione dell'evento) accanto a grandi eventi costati ai Comuni di Roma, Milano, Bologna, Trento ecc. (o alle Fondazioni coinvolte) anche centinaia di migliaia di Euro. La serata di Ferrara, divisa in due tappe (Collaudo-Convegno) ha avuto, nonostante l'oscuramento da Soviet del regime bianco rosso ormai di Ferrara un buon successo di audience, con motevole presenza di fans del futurismo provenienti da altrove. Tutti i grandi del futurismo sono stati presenti nel collaudo/convegno. Graziano Cecchini Rosso Trevi con un monologo "futurologo" esplosivo e marinettiano... alla Carmelo Bene; gli scienziati transumanisti Riccardo Campa e Stefano Vaj (da ... Cracovia e Padova-Università); ancora il divertentissimo poeta e musicista di Bologna Valerio Zekkini. IL blogger e ingegnere romano Alessio Brugnoli e Marco Milani per neofuturisti e connettivisti. Il Terzo futurista di Roma-Erice Baldo Savonari; in video scrittura è intervenuto anche il celebre scrittore Paolo Ruffilli (clip dedicato a Marinetti e ... Darwin).Inoltre (oltreallo stesso Roby Guerra), i due ferraresi più significativi, lo scrittore Lamberto Donegà, di matrice lacaniana e il cyberpunk Filippo Landini dell'ass.stesssa). Tra i video della seconda fase da segnalare quelli persino mostrati (flashes) su Rai Due, ovvero Graziano Cecchini /Piazza di Spagna blitz, la band electrodub futurist Insintesi (Lecce), Vitaliano Teti (dell'ass. stessa) Avanguardia Cinetica, inoltre Andrea Forlani, Giulia Fontanini, Maurizio Ganzaroli, Giacomo Verdoia, Antonio Fiore, Futurguerra (Ninna Nanna di Marinettin Original), la poetessa Sylvia Forty...i Connettivisti, le arance meccaniche di Azione Futurista Firenze (blitz a Palazzo Vecchio). Infine da segnalare il buon supporto mediatico di parte dei media ferraresi: Estense Com, Telestense (con un bel e preciso filmato), La Nuova Ferrara, in particolare Marco Zavagli, Stefano Ravajoli, Vincenzo Iannuzzo, Valentino Pesci; le riviste on line della rete futurista Sands From Mars (di Maurizio Ganzaroli), Futurismo 2009, l'Asino Rosso, sempre on line per Ferrara, Riccardo Riccardo Roversi (Teatro Org) Maria Cristina Nascosi (Eventi e Sagre), Raffaella Picello (Arte per Tutti), Spigolature, oltre ai blog connettivisti e neofuturisti (la Voce Futurista, Supernova Express e altri), il sito transumanista e naturalmente la sinergia con Rai Due. Così lo stesso Guerra ha chiuso il collaudo, dopo un' ouverture "postatomica", la parola libera futurist Ferrara Blade Runner... dedicando il centenario a Marinetti, Majakowskij, Enzo Benedetto e persino Obama Barak oltre a Rosso Trevi, sottolineando il futurismo scientifico e democratico del/dal duemilanove...

" ... Abbiamo scientificamente dimostrato la dis-continuità futurista: appuntamento a tutti per il 2109; noi futuristi ci saremo, critici e storici... NO!

http://futurguerra.blogspot.com

http://www.fainotizia.it/2009/02/24/centenario-del-futurismo-live-ferrara-anche-su-rai-due-arrivederci-al-2109

www.myspace.com/edizionifuturiste

http://www.telestense.it/leggi_archivio.php?Id=8153  * filmato

lunedì 16 febbraio 2009

ALESSIO BRUGNOLI A FUTURISMO LIVE

FIORE 12.jpgintervista a Alessio Brugnoli, neofuturista, curatore con Armando Di Carlo de La Voce Futurista webzine; curatore con altri di Futurismo Live Centenario futurista Ferrara il 20 2

*opera di Ufagrà Antonio Fiore

D- Tu hai lanciato per primo con altri il Futurismo nel/dal web... Quando e come...
In realtà non vorrei attribuirmi meriti non miei. Di fatto il Futurismo contemporaneo, caratterizzato dalla suo rapporto dinamico con il web, ha molti padri
e precursori. Non mi ritengo tra i primi.
Personalmente, da quando ho aperto il mio blog, nell'ormai lontano dicembre 2003, ho sempre trattato temi che poi si ritroveranno nel Futurismo
contemporaneo, ma al di fuori di un preciso inquadramento intellettuale.
Eran spunti, non un approccio coerente all'Arte ed alla Vita. La riflessione che portò a questo fu nell'incontro, all'inizio di maggio 2006 con Antonio
Saccoccio, all'epoca impegnato nel tentativo di organizzare un gruppo Neofuturista, centrato sull'omonimo blog.
Più per curiosità che per altro, ho deciso di partecipare. Evento che da una parte mi ha spinto a riprendere i vecchi studi sul Futurismo Storico, dall'altra a render sistematici le mie varie e oggettivamente confuse riflessioni.
Un periodo di ricerca che è culminato a Firenze. Ricordo con piacere quei giorni, poco prima della Befana del 2007. Ero a Madrid e per giungere in tempo all'appuntamento dei neofuturisti feci i salti mortali.
Con il collega futurist Cosimo Zecchi e altri   fu gettato giù il Manifesto del Movimento, tra i primi a circolare nel web...
I pomeriggio trascorsi a chiacchierare ed una serata in un ristorante disperso per le colline pratesi, con io e Cosimo Zecchi che tiravam idee fuori dal
cilindro e altri che prendevano appunti...
Di fatto l'ossatura del Manifesto è nata lì. Il resto per un paio di mesi son state correzione ed integrazioni, magari tratte da mie post.
Per mesi, il Movimento Neofuturista ha portato avanti la sua ricerca, anche estetica, vi furon diversi esperimenti di racconti "marinettiani" e "parole in
libertà", ma dopo l'estate avvenne la rottura.
Trascurando i contrasti caratteriali, vi furono ed è inutile nasconderli, il motivo di rottura fu essenzialmente ideologico. Io ed Armando De Carlo non
condividevamo la weblatria di ...Net du Sac, ovvero,  Saccoccio, uno dei presenti, preferendo l'azione concreta alle chiacchiere on line, la paralisi creativa che all'epoca voleva ridurre il Futurismo a mero clone dell'opera di Marinetti.
In più... L'avanguardia deve essere maestra di sospetto, invitare l'Uomo alla libertà di pensare e ricercare la sua dimensione estetica, non sostituire
vecchie certezze con nuove, altrettanto dogmatiche.
E soprattutto non deve negare a priori il Passato ed il Contemporaneo, ma confrontarsi dinamicamente con questo. Concetti che Saccoccio non condivideva.
Di conseguenza, le nostre strade si son divise. E non è un male. La pluralità di opinioni, la polemica sono una ricchezza per l'Avanguardia
 
D- La rete futurista, oggi:
Rete, oppure una galassia. Forse questa è la parola più esatta. Vi son tre filoni grossi filoni: gli artisti che provengon dall'esperienza di Futurismo Oggi di Enzo Benedetto che rappresentano la memoria storica del movimento: è il paradosso di un'avanguardia con più di un secolo di vita,in equilibrio tra le sue
radici e lo slancio verso il nuovo.
Vi è la straordinaria esperienza del Connettivismo che riprende ed amplia parte dell'esperienza marinettiana. Il lavoro di De Matteo e degli altri artisti,
con la loro penetrazione nella cultura popolare, è il miglior antidoti all'elitarismo che avvelena la cultura italiana. Con i loro racconti e romanzi di fantascienza, di fatto compiono un'operazione analoga a quella di Cecchini: rompere il diaframma tra arte e vita e riflettere, su uno specchio deformante e paradossale, sulle contraddizioni che avvelenano il nostro presente.
I Neofuturisti, di cui parlerò poi... Ed una serie di artisti anarchici, ribelli, dalla forte connotazione individuale come ad esempio Cecchini, Guerra,
Tuzet, gli Insintesi. Ma come dicevo, la polifonia di voci che si confrontano, a volte aspramente, è una ricchezza da coltivare, non un limite
 
D- IL futurismo secondo Brugnoli..
Per usar un'immagine tratta dall'Oriente, la nostra era è quella della Kali Yuga, l'era oscura, caratterizzata da numerosi conflitti e da una diffusa ignoranza spirituale, in cui domina la consapevolezza dello sfaldarsi delle tradizionali visioni del mondo, con il loro classificare il Reale in categorie.
Sì può chiuder gli occhi dinanzi a tale fenomeno, come fa il post-moderno che pur con mezzi diversi da quelli della tradizione, come la nostagia o l'ironia,
si illudere di fermar tale processo, imbalsamando cadaveri
Oppure prender atto che il nostro Tempo è quello della Compenetrazione. Artificiale e Naturale, Passato e Futuro si fondono in un unico Continuum. E l'Arte così non è solo conoscenza olistica del Mondo, ma anche tensione per dar a questo un nuovo significato, riprendendo il suo compito primigenio: crear quelle splendide menzogne chiamate Miti e Leggende
Il Connettivismo è andar oltre l'Umanità, per non rimaner impantanati nel già conosciuto.Significa porsi al di là della tirannia della Storia, sfumando
questa in un eterno presente.Non idillo, ma tragedia. Tempo di infinita possibilità, madre di libertà e di angoscia. Sfida dell'Uomo è viver l'una, senza
esser schiavo dell'altra. E questo riprende proprio un'idea base del pensiero marinettiano, l'analogia assoluta che nel caso specifico si condensa
nell'utilizzo di metafore tratte della meccanica quantistica.
La riduzione del  Tempo in un unico Continuum, in cui Presente e Passato si fondono in un brodo primordiale.
Diversa è la posizione del Neofuturismo, rappresentato da me e da De Carlo: più pessimista, ritiene che l'Umanità, prima d'esser travalicata, debba esser
ricostruita. Il Postmoderno l'ha ridotta ad un campo di rovine, in cui è perso il senso dell'etico e dell'estetico.
La libertà è aver il coraggio di navigare nell'oceano dello Spirito, invece di bordeggiare le sue coste. E' osare. E la Storia è il realizzare il proprio
Essere nel Tempo, dar significato ai propri giorni, erigendo in forme nuove ciò che è crollato.
 
d- La questione del futurismo russo....
Secondo la mia opinione, è limitativo parlare di futurismo russo, italiano, inglese. E' porre confini ad un movimento globale che non si limitò a parlare all'Italiano, ma all'Uomo universale.
Detto questo, i futuristi russi sono nel nostro patrimonio genetico. Molto delle sue tesi vivono in noi: dal rapporto dinamico con la tradizione, al continuo sperimentare, allo slancio rivoluzionario globale, non rivolto semplicemente all'arte, ma all'intera società.
Proprio l'esempio di Majakovskij ci impedisce d'esser dei semplici reduci, dei culturi di un passatismo marinettiano, ma degli esploratori dell'abisso
 
d- La cultura italiana oggi
Un tema che ho spesso dibattuto, ad esempio nella polemica che ebbi con Wu Ming 1, mai giunta a termine. Anzi, se vorrà riprendere a discutere, è benvenuto a
Ferrara, sempre se non ha voglia di confrontarsi con qualche artista e pensatore vero, invece che dedicarsi a passatista fuga...
La cultura italiana è una cultura che da oltre un decennio collassa nella sua decadenza; figlia di un'ignoranza collettiva e finalizzata più a consolidare
gli equilibri di potere nelle case editrici che a crear messaggi. Una cultura ripiegata in se stessa che non sa più parlare al mondo intero.
E questo è connesso al rifiuto della sperimentazione che c'è stato in questi anni di riflusso. Sperimentazione linguistica: di fatto si è persa la sua dimensione epifanica, di rivelazione del senso segreto delle cose e demiurgica, potenza trasformatrice della realtà.
Scrivere poesia e prosa non significa montare e smontare enunciati e concetti, sia pure transgressivi, secondo un prontuario di accorgimenti tecnici e spesso
senza neppure questi. Bisognar tornar ad esser fabbri di parole, rievocare echi, suggestioni, consapevolezze.
Dimensione agonistica: il problema è che la scrittura in Italia si limita al Fatto e non al Vero. Ci parla di Berlusconi, della Camorra, come se tra un paio di secoli ai posteri potesse fregarne ancora qualcosa. E dimentica il suo valore più alto. Insegnare a Vivere e Morire.
E lo scopo del Futurismo contemporaneo è proprio il recupero di tutto ciò.
D- La questione politica del futurismo, oggi come si presenta?
Ognuno dei Futuristi ha le sue simpatie... Ma è necessario sottolineare una cosa. Non esiste un'equivalenza tra Fascismo e Futurismo; qualsiasi nostalgico
che la celebra, ha le idee poco chiare su cosa sia il movimento.
Il Fascismo, qualsiasi giudizio se ne possa avere, il mio è estremamente negativo, è un'esperienza politica sepolta della Storia. Il Futurismo, teso nel
divenire e nel cambiamento, punta ad una nuova ricostruzione del Mondo, non a rianimare cadaveri.
Proprio questo slancio vitale, lo lascia perplesso dinanzi all'attuale politica italiana, incrostata di decenni di scorie. E' necessario il suo rinnovamento;
il come questo avvenga, le proposte, sono figlie della storia e della sensibilità di ognuno.

 
Roby Guerra

sabato 31 gennaio 2009

FUTURISMO DEMOCRATICO CONTRO L'IDEOLOGIA

OBAMA.jpg*Perugia, 30 gen. - (Adnkronos) - Festival futurista a Citta' di Castello. Uno spettacolo teatrale tratto da un testo di Filippo Tommaso Marinetti e un dibattito sull'attualita' del movimento artistico da lui fondato saranno l'occasione per ricordare il centenario della pubblicazione su 'Le Figaro' del 'Manifesto Futurismo'. .....  l'evento, si terra' domani all'Auditorium "S.Antonio di Citta' di Castello".......


Il Festival aprira' alle 18 con un incontro al quale parteciperanno Adriano Scianca, responsabile cultura di Casapound Italia, Cristina di Lucia del Teatro Non Conforme, Mauro Antonini del Circolo Futurista, e - ospite esterno -  Antonio Saccoccio di netfuturismo.it.

 *Bella anteprima del centenario, tramite il medium Teatro (Teatro di varietà eccetera), live ottimale a suo tempo per le battaglie futuriste. Con la presenza di uno dei principali nuovi futuristi contemporanei (appunto Saccoccio di Netfuturismo)....

Una prova..in controluce, del nuovo stesso futurismo contro le ideologie estinte del novecento. Roby Guerra

 

www.myspace.com/futurismo2009

http://www.youtube.com/watch?v=DBUVerUFE1I

 

domenica 4 gennaio 2009

2009 PRIMA LEZIONE FUTURISTA

benedetto.jpg(Enzo Benedetto e altri futuristi- Roma-1990 circa) 

LEZIONE FUTURISTA AI PASSATISTI DI INTERNET

Simplicio: Maestro, hai letto l'ultimo proclama di Iopensodirado ?

Protagora: Quello scientifico ? Pensa stavo ancora aspettando qualche sua risposta alle mie considerazioni...

Simplicio: La speranza e la pazienza ti son compagne fedeli...

Protagora: Altrimenti non sarei filosofo

Simplicio: No, maestro, ne ha prodotto un altro...

Protagora: Incredibile, se Dioniso, similmente a Mida, avesse concesso ad Iopensodirado il dono di mutar le parole in oro, sarebbe l'uomo più ricco di Atene, per quante ne produce.

Simplicio: Il problema è il valore di ciascuna di esse. Se Dioniso gli avesse concesso il dono che tu dici, il loro conio delle sue monete sarebbe stato incerto e Iopensosempre sarebbe finito a scavar argento nelle miniere del Laurion

Protagora: Dici bene... Ma anche stavolta tale proclama minaccia bastonature a chi osa criticare e dissentire alla parole di Iopensodirado ?

Simplicio: No, stavolta riguarda il mercantilismo e il sistema dell’arte contemporanea, contro un mostro a tre teste, simile a Cerbero che divora con latrati e morsi ogni creatore.

Tre nemici irriducibili e corruttori dell'Arte: l'Imitazione, la Prudenza e il Denaro.

Protagora: Sui primi due posso anche d'accordo. Imitazione e Prudenza costringono il nostro sguardo a volgersi al Passato, al Vecchiume, invece che al Nuovo.

Sul terzo, concedimi qualche perplessità. Iopensodirado, invece di imitar Eolo, inondando con il suo fiato ogni angolo dell'Agorà, dovrebbe studiar un poco di Storia dell'Arte.

Se invece di scriver libri li leggesse, troverebbe tanti uomini e tante storie. Uomini generose e disinteressati, ma totalmente alieni dalle Muse. Uomini avari, rattrappiti, che avrebbero venduto nei bordelli del Pireo madri, figlie e sorelle per una scaglia d'oro, ma geni assoluti nel creare.

Simplicio: L'Arte è indipendente dal Denaro

Protagora: Per dirla come il figlio di un mio amico medico stagirita che ne farà di strada, Iopensodirado confonde l'essenza con l'accidente. Un quadro, una statua, un libro sono oggetti concreti, a cui la convenzione, la domanda, l'offerta, gli inganni dei mercanti, attribuiscono valore in oro ed argento. Ma la capacità dell'artista di avere idee, di dar loro forma e comunicarle a poco a che vedere con tutto ciò

Simplicio: Ma Socrate...

Protagora: Il mio amico, quando nelle sere d'inverno scalda il cuore con il vino, afferma che Arte ed Amore siano due gemelli, figli di Povertà ed Espediente.

Ma io continuo a basarmi da buon sofista, sull'esperienza concreta e sulla sua complessità, non su miti poetici e ragionamenti astratti. Quando si ha fame, si pensa a riempir lo stomaco, non a scriver versi.

Poi concedimi una riflessione. A più che a vedere con l'etica, che con l'estetica, ma tant'è...

Chi è disprezza il denaro ne è tanto schiavo di chi lo desidera, poichè in entrambi i casi, non riuscirebbe a concepir la sua vita senza di questo, dato che le dona senso.

Per entrambi, il denaro è un fine, oggetto da amare o da odiare. L'Uomo libero invece lo considera per ciò che è. Un mezzo per soddisfare i propri bisogni.

Simplicio: E se manca ?

Protagora: Saremo felici del nostro poco.

Simplicio: Ma allora, perchè Iopensodirado si rende schiavo del denaro ?

Protagora: Perchè il terzo nemico implacabile dell'Arte non è l'oro, ma il conformismo. Qualcuno, secoli fa, nelle lande germaniche creò l'abbinamento romantico tra povertà e genio.

Ed Iopensodirado, nonostante il suo starnazzare di avanguardie, non fa che ripetere chiacchiere vecchie che molti han declinato assai meglio prima di lui

Simplicio: Maestro, questa tesi, che dici negata dai fatti, da cosa nasce ?

Protagora: Dal peggior vizio umano, l'invidia. Il mediocre, non avendo la capacità e la volontà di emulare colui che ha avuto successo, anche nell'acquisire beni, preferisce con il Male abbassarlo al suo livello.

Medita però su questo, amico mio... Come si può predicare l'Uomo nuovo, se per aver successo ci si ispira ai suoi istinti più meschini ?

ALESSIO BRUGNOLI

http://brugnols.splinder.com

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domenica 28 dicembre 2008

IL FUTURISMO SECONDO ALESSIO BRUGNOLI

BALLA.jpg 

L'assessore alla cultura del Comune di Milano, Finazzer Flory si è dispiaciuto per una velata critica che il Giornale avrebbe rivolto al programma dell'anno futurista milanese presentato il 4 dicembre scorso alla presenza del sindaco Moratti. Diciamo "avrebbe" perchè in realtà di critica non è trattato, ma di una puntualizzazione.

Non ricordando i contenuti dell'articolo, non entro nella polemica. Devo però riconoscere come il Comune di Milano, ha presentato un ampio programma di celebrazioni, qualcuna pacchiana, qualcun'altra discutibile dal punto di vista critico, ma che han tutte l'enorme pregio di catturare la rottura del diaframma tra Arte e Quotidiano che era uno degli obiettivi del Futurismo.

Sono iniziative migliorabili ? Sicuramente, tutto è perfettibile, ma sicuramente è meglio qualcosa del Nulla

Non si può parlare della più esplosiva delle avanguardie europee senza ricordarne la valenza politica: i futuristi furono prima interventisti e poi fascisti. Diciamo, in genere, decisamente bellicisti (chi ha scritto che la guerra è suprema igiene del mondo ?) Se è vero che Maurizio Scudiero, studioso del futurismo, ha rintracciato anche i futuristi antifascisti o addirittura anarchici, è altrettanto vero che Marinetti (uno dei pochi a criticare apertamente le leggi razziali) fu comunque fedele alla sua scelta fino alla Repubblica sociale

Qualche piccola puntualizzazione:

1) Han ragione Scudiero e decine di studiosi del resto del mondo. Il Futurismo e Fascismo, indipendentemente dalle scelte personali degli artisti, han sì una delle radici culturali in comune, la sinistra radicale di Sorel, ed affinità, il mito della creazione dell'Uomo Nuovo, ma son fortemente antitetici.

Il Fascismo credeva in una società ed in una visione del mondo gerarchizzata, in cui l'ordine discendesse dall'Alto. Il Futurismo in un mondo caotico ed autopoietico, in cui un equilibrio instabile ed in continuo divenire si generasse spontaneamente dal basso.

L'uno cercava di ricostruire il Passato, basti pensare al culto della romanità, l'altro vi si confrontava criticamente.

Che poi, il Fascismo abbia tratto idee e slogan dal Futurismo e che intellettuali futuristi, nell'ambizione di affrettare la ricostruzione del Mondo e inseguendo il mito dell'impegno, abbiano collaborato con il regime è un dato di fatto

2) Il concetto "la guerra è suprema igiene del mondo" è di natura filosofica, recupero del pensiero di Eraclito che politica

E fu proprio l'orientamento politico della maggior parte dei futuristi a provocare l'ostracismo che per un trentennio li ha relegati ai margini delle correnti artistiche del Novecento.

In Italia ed in Francia a causa dei "salvati", quel gruppo di intellettuali, più organici al fascismo dei futuristi che passano armi e bagaglia al PCI ed al PCF e che dovettero crearsi un capro espiatorio intellettuale.

Ma se dimentichiamo questo lato storico del futurismo, si rischia di presentarlo al vasto pubblico in maniera parziale, privilegiando l'aspetto puramente artistico e polemico

L'importanza del Futurismo è invece proprio questa: l'avanguardia seminale del Novecento, che contiene in sè tutti gli sviluppi e le contraddizioni intellettuali di quel secolo...Il che è assai più importante delle simpatie politiche marinettiane.

ALESSIO BRUGNOLI

http://arteeartisti.splinder.com

http://www.educational.rai.it/lezionididesign/designers/SCUDIEROM.htm

sabato 27 dicembre 2008

IL FUTURISMO SECONDO ROBY GUERRA

MAJAKOWSKIJ LENIN.jpg 
1983 - MICROCHIP (MANIFESTO) NEOFUTURISTA
 
"... Come i villaggi in festa che il Po straripato squassa e sradica d'improvviso, per trascinarli fino al mare, sulle cascate e attraverso i gorghi di un diluvio... Noi canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne"
FILIPPO TOMMASO MARINETTI

 "Non voi, ne sono convinto... ma di voi ride il compagno Charlot: Signori tacete la bocca"
VLADIMIR MAJAKOWSKIJ




* da Fiori della Scienza, Poesie, Thc Polimedia, Ferrara, 1983.


"La morale futurista difende l'uomo dalla decomposizione determinata dalla lentezza, dall'analisi, dal ricordo e dall'abitudine. L'energia nuova centuplicata dalla velocità dominerà il tempo e lo spazio"
FILIPPO TOMMASO MARINETTI


L'era cibernetica suggerisce una co-scienza cibernetica: la tecnofantasia futurista suggerisce un rapporto vivente con l'estetica della realtà. L'era della scienza suggerisce la dissoluzione organica di religione e mito, nonché la valorizzazione delle intuizioni presenti in tali sistemi di comprensione umana storicamente superati.

Politicamente, il capitalismo industriale (pre-cibernetico) e il comunismo sono incompatibili con la natura scientifica dell'uomo: perché entrambi sono l'esatta negazione della libertà umana. Il problema, a rigor di logica, non è quale chiesa scegliere, ma come vivere nel rispetto del principio di realtà, deducibile dall'etica della conoscenza scientifica (Jacques Monod), dalla psicoanalisi di Freud, dall'umanesimo marxista, dalle avanguardie artistiche, dall'Illuminismo... dei nostri antenati di Parigi e... Atene, dalla semiotica dei massmediologi critici.

Al di là del bene e del male, c'è l'aurora del nuovo mondo, ma anche le tenebre del vecchio: da cui il cinismo dell'impotenza... La paura irrazionale contemporanea delle macchine è l'ultima fuga dalla libertà della nostra società industriale, ancora inquinata di religione.

NOI TRASFORMIAMO IL '68 PERDENTE IN UN COMPUTER VINCENTE!

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mercoledì 17 dicembre 2008

UFAGRA' FUTURISTA INTERVISTA

ANTONIO FIORE.jpgIntervista al Maestro Antonio Fiore*, principale artista del Terzo Futurismo

ed erede delle ricerche di Balla e Boccioni

(* Antonio Fiore, per la cronaca espose anche a Ferrara nel 1985- Galleria d'Arte Moderna Alba) 

Gentile Maestro, parlando per esperienza personale, la mia scoperta personale del Futurismo è stata lenta e tarda. A scuola, mi han trasmesso un'immagine distorta: di tutta la complessità del movimento, non era rimasta che un'ombra grottesca. E parlo degli anni Novanta.

"E’ stata una naturale partecipazione, senza accorgermene. Gino Agnese in una testimonianza ha scritto che incontrando Enzo Benedetto, questi, parlando di me disse”… E’ un giovane, Fiore, che sta nella scia futurista e in tutta evidenza deriva da Balla, ma invece si è formato al fianco di Monachesi. E questa si che è una stranezza….”

 Sospetto che il Futurismo, proprio per la carica eversiva, sia stato vittima di un "genocidio culturale", condannato all'Oblio, eppure, nonostante questo, capace di influenzare l'arte del Novecento. Probabilmente , senza la sua influenza, non avremmo avuto un Burri, un Fontana, uno Schifano, o un Gadda.

Eppure, anche nel Centenario, invece di riflettere sulla sua continuità storica, di cui lei è testimonianza, si continua a considerare il Futurismo come un fossile.

Penso a quanto dichiarato dalla mostra di Parigi,( Il futurismo circoscritto al 1915!) o da Luca Verdone al recente Festival ex del cinema di Roma (il futurismo è morto con Marinetti...).  Lei futurista senza neo e senza post che ne dice? Celebrazione o la rivoluzione continua? Lei, tra l'altro, cosa ha in programma per il centenario?

Il Futurismo è un’idea. Diceva Benedetto”.. Le attività del “Movimento” cessano nel 1944 con la morte del suo fondatore. Mentre la ideologia del Futurismo, questa spinta verso l’avvenire espressa anche nelle tesi del dinamismo plastico boccioniano, questa idea di continuità e propulsione in avanti scoperta da Marinetti esiste ancora nella natura ed è insopprimibile anche nell’arte e nella poesia”.

Si celebra il Centenario del Futurismo e noi celebriamo anche la sua continuità. Infatti il 7 febbraio 2009, alla Galleria Vittoria, Via Margutta 103, Roma, desidero onorare questa importante ricorrenza, a margine delle esposizioni ufficiali dedicate all’avanguardia italiana che ha avuto risonanza internazionale, influendo sulla produzione e concezione di moltissimi artisti del ‘900 di vari paesi europei ed extraeuropei, realizzando per l’occasione il polittico:” 1909-2009: il Futurismo ha cento anni” ed il trittico:”Velocità + aeropittura + cosmo pittura”.

Nella sua biografia si ricorda della sua amicizia con Cangiullo, uno dei sommersi e dimenticati dell'esperienza dell'avanguardia italiana. Può tracciare a parole un ritratto ? Come l'ha influenzata nello sviluppo del suo pensiero artistico ?

Cangiullo, che in effetti è uno dei sommersi e dimenticati, è stato un personaggio notevole nel Movimento Futurista con interventi nel campo della pittura, della poesia, del teatro (con il teatro della sorpresa), delle parolibere, della musica. Alcuni critici d’arte fanno cenno a qualche influenza di Cangiullo nella mia attività. Lo storico dell’arte Giorgio Di Genova in un pezzo critico del 1990 ha scritto:”… In Antonio Fiore, al contrario di quello che fu invece per Francesco Cangiullo, a cui forse vanno fatte risalire le esperienze del nostro di inserire scritte nel contesto dell’opera…” 

Probabilmente nei miei” Quadri-Messaggio” inconsciamente può esserci stata una influenza.

Lei ha vissuto l'esperienza di Futurismo Oggi di Enzo Benedetto durata sino al 1993.la prova scientifica di certa continuità del Futurismo di cui accennavamo prima.

Un Futurismo ovviamente aggiornato, come già l'intendevano l'equipe di ... Benedetto Record, come lo battezzò Marinetti. Che ricordo ha della rivista e degli altri futuristi  che ci contriburono?

L’esperienza di Futurismo Oggi e l’esempio di Enzo Benedetto hanno rafforzato la mia convinzione della continuità del Futurismo nell’attualità. I ricordi sono tanti. Pochi sono i superstiti. Sono in contatto con Luigi Tallarico che come critico d’arte sta organizzando mostre e convegni sul Futurismo e la sua continuità e sul Centenario.

 Girando per mostre, ho notato come molti giovani artisti cerchino di percorrere la strada della fusione tra pittura e parola. Un'influenza, spesso non dichiarata, dei suoi "quadri messaggio" ?

Credo proprio di si. Fu una intuizione ed innovazione quando nel 1978 iniziai a dipingere i “Quadri-Messaggio”.

Molto originali le sue battaglie cosmiche. Sbaglio o nelle sue opere traspare una serenità estetica, simultaneamente gioiosa, giocosa e trascendente, a prima vista distante dal clichet "classico" di certo vitalismo aggressivo dei futuristi storici ?

E’ esattamente così. Amo il colore, la solarità, l’Arte-Vita. Sono più portato a dare un messaggio di pace (anche con le mie Battaglie cosmiche) che “la guerra sola igiene del mondo” degli amati storici.

Dal punto di vista artistico e non solo, la Modernità, come insieme di strumenti concettuali nati dal Barocco per reagire alla crisi di certezze religiose, filosofiche e scientifiche del tardo Cinquecento, è morta da quasi un secolo.

Ciò che rimane, un magma confuso di nostalgie, di pensiero debole e di citazioni che genera il nostro grigiore culturale, è conseguenza non del suo persistere, ma del suo morire, dell'esser rimasti senza bussola. Urge un nuovo Pensiero Forte, capace di dar senso al Reale.

Paradossalmente è il Futurismo, avanguardia assai longeva,  oggi a indicare nuovi valori estetici ?

Non so se il Futurismo possa indicare oggi nuovi valori estetici. Ma come ha detto Kandinsky l’arte oggi, come l’opera d’arte, è figlia del suo tempo.

Più in generale, come sostengono alcuni futuristi contemporanei, ad esempio il futurista ferrarese Roberto Guerra: forse è la Scienza oggi il vero futurismo vincente, dal punto di vista sociale epolitico, la vera igiene del mondo; eppure una sua visione dogmatica, positivista, è una corsa verso un passatismo tecnicista.Non sarebbe auspibile il recupero di un'equilibrio rinascimentale, tra Scienze ed Umanesimo, che ricostruisce un uomo completo e moltidimensionale, non produttore e consumatore, ma creatore ?

Lei condivide questa tesi oppure che cosa Lei gli contrappone?

La Scienza può essere considerata un futurismo vincente nel senso che è in continua evoluzione e in divenire nella ricerca e negli esperimenti. Resta il fatto che l’uomo è e rimane al centro dell’universo con tutta la sua creatività e fantasia.

Tornando all'arte contemporanea, come la vede rispetto alle grandi avanguardie storiche? Internet o postInternet come vede il futuro dell'avanguardia? Quale artista può esser definito un futurista contemporaneo ?

L’artista cerca di inventare una sua realtà che diventi anche la realtà degli altri. In ogni opera c’è il senso di un momento storico, ci sono i segni della propria epoca. L’arte è sempre stata precorritrice dei tempi. Quella dei futuristi è un’idea pragmatica di vivere la vita, appunto, nella realtà.

Qual'è il sue parere sulle azioni come "Rosso Trevi" ? Posson considerarsi come eredi delle serate di Marinetti ? Oppure, recuperando una dimensione ludica, permettono di rompere il diaframma polveroso tra Arte e Vita ?

Le serate futuriste erano delle manifestazioni molto movimentate e chiassose che venivano organizzate per ottenere un rinnovamento totale. Non credo che le azioni in atto oggi possono considerarsi eredi delle serate futuriste di Marinetti, Hanno l’effetto di un happening, di incuriosire l’opinione pubblica, senza togliere nulla alla creatività e bravura di chi le mette in atto (certamente proprio Graziano Cecchini dal punto di vista anche mediatico)

Lo scenario del Futurismo era quello di un’avanguardia totale che ha interessato ogni aspetto della vita sociale e culturale..

ALESSIO BRUGNOLI

www.lav0cefuturista.splinder.com

www.antoniofiore.it

lunedì 15 dicembre 2008

IL CINEMA FUTURISTA

images FUTURISMO CINEMA.jpg 

MARINETTI MAJAKOWSKIJ E IL CINEMA

Uno dei tratti in comune tra le diverse generazioni futuriste è stato l'interesse per i Nuovi Media dell'epoca visti sia come fonte di idee e suggestioni, sia come possibili strumenti per ampliare l'ambito dell'Arte. Basti pensare al rapporto tra la generazione attuale ed Internet, tra Schifano e la Televisione e tra Marinetti ed il cinema.
In particolare, nonostante la damnatio memoriae che lo ha colpito, si sta lentamente riconoscendo  come il cinema futurista fosse il più antico movimento del cinema d'avanguardia europeo.
E cosa strana per la prima generazione, i fatti, le opere concrete furono antecedenti a teorie, forse perchè a differenza delle forme d'arte tradizionali permetteva di realizzare  in pratica la sintesi di movimento, velocità e dinamismo, l'esaltazione di Eraclito, alla base del manifesto del 1909.
Il cinema era divenire e simultaneità incarnati in forma estetica, ricostruzione concreta dell'Uno perduto. E sfruttando le tecniche del comico e del grottesco, basti pensare all'influenza di
Amor Pedestre di Marcel Fabre sul teatro sintetico di Marinetti, critica all'ipocrisia borghese che impoverisce la Vita, raggelandola in Convenzione.
Già nel 1910 i fratelli Corradini, ovvero Bruno Corra e Arnaldo Ginna, avevano realizzato il primo film futurista, con una tecnica basata su pellicole non trattate al nitrato d'argento poi dipinte a colori.
Di quel lavoro purtroppo non è rimasto nulla, tranne il  manifesto "Musica cromatica" di Bruno Corra, un cui tali esperimenti erano visti come esplorazioni del legame tra note e colori.
Esperimenti che poi si concretizzarono in quattro brevissimi film: "Accordo di colore", ispirato da un dipinto di Segantini, "Studio di effetti tra quattro colori", orchestrato sull'interazione tra colori complementari – rosso e verde, blu e giallo.
Il terzo e il quarto furono una interpretazione a colori rispettivamente del "Canto di primavera" di Felix Mendelssohn e del poema "Les Fleurs" di Mallarmé.
Nel 1916, fu il turno di Anton Giulio Bragaglia che diresse quattro film: "Thais", "Il perfetto incanto" e "Il mio cadavere", di durata di circa un'ora ed un cortometraggio umoristico "Dramma nell'Olimpo".
Da una parte vi è l'interesse per la cultura di massa dell'Epoca, tutt'altro che demonizzata, visti i suoi stilemi ripresi nelle trame, dall'altra un'effetto straniante, nato dall'associare il noto e rassicurante, un'impostazione teatrale della scena e della gestualità, con l'irrompere dell'imprevisto e del rivoluzionario, traducendo in immagini le tesi di Marinetti sull'Analogia, lo strumento per ricostruire il senso dell'Universo.
Rivoluzionario che si concretizza nelle visionarie scenografie di Prampolini, lutilizzo di effetti sperimentali, quali specchi deformanti concavi e convessi, oltre a prismi e lenti, l'applicazione delle ricerce della Fotodinamica.
Il passo successivo fu "Vita futurista", l'equivalente dei romanzi collettivi futuristi come lo Zar non è morto, di fatto Wu Ming non son che pallidi epigoni di chi fece le loro stesse cose con settanta anni di anticipo, alla cui lavorazione parteciparono Marinetti, Ginna, Corra, Settimelli, Balla e Chiti, in pratica il gruppo di Lacerba.
Purtroppo anche di "Vita futurista" non è rimasto quasi  nulla. Da quello che sappiamo era un film ad episodi, ognuno dei quali specchio ed immagine di un artista specifico del movimento.
Personalmente farei salti di gioia se mai mi trovassi davanti l'episodio di Balla
"Lavoro futurista – Quadri deformati idealmente ed esteriormente – Balla s'innamora di una sedia e ne nasce un panchetto"
Probabilmente era utilizzato un montaggio esasperato, per rendere l'idea delle linee forza e l'utilizzo delle ombre marcate che verrà plagiato dall'espressionismo tedesco.
Nel novembre del 1916, tutta la ricerca veniva sintetizzata nel
Manifesto del Cinema Futurista, nel cui slogan finale si racchiude tutta l'ambizione dell'avanguardia
"SCOMPONIAMO E RICOMPONIAMO COSI' L'UNIVERSO SECONDO I NOSTRI MERAVIGLIOSI CAPRICCI"
Il sogno assoluto di ogni artista e rivoluzionario.
Nel 1917 Marinetti tentò di realizzare il film "Velocità", di cui scrisse il soggetto; anche in questo caso, da quel che sappiamo, oltre a sostituire il tempo logico e causale della Narrazione con quello dello Slancio Vitale, delle mutazioni e delle percezioni, in alcuni episodi riprende le riflessione sull'Architettura e sulla Città di Sant'Elia, spazi dell'Umano, non specchi dell'Esistente, ma proiezioni nel Futuro, sintesi e metamorfosi di mille dissonanze.
Contemporaneamente era girato il re, le torri, gli alfieri di Ivo Illuminati, film anch'esso perduto. dove i personaggi erano vestiti come le figure degli scacchi e si muovevano su un pavimento a scacchiera.
Nel 1918, la sperimentazione terminò, non perchè non si aveva più da dire, come spesso succede nelle avanguardie. Semplicemente era diventata linguaggio comune ed accettato del cinema, rinnovandone le forme.

Il Futurismo aveva vinto la sua battaglia ed urgevano nuove sfide...
ALESSIO BRUGNOLI

sabato 29 novembre 2008

FUTURISMO 2009

"...Come i villaggi in festa che il Po straripato squassa e sradica d'improvviso, per trascinarli fino al mare, sulle cascate e attraverso i gorghi di un diluvio"  MARINETTI - FONDAZIONE E MANIFESTO DEL FUTURISMO (1909-LE FIGARO)

boccioni photo.jpgIl più importante e radicale dei manifesti del Futurismo è quello scritto da Giacomo Balla e Fortunato Depero:

Ricostruzione Futurista dell'Universo.

Gli artisti non propongono più di distruggere il Mondo, perchè dalle rovine non può che nascere il Nulla.

Non di celebrarlo, perchè il Brutto, lo squallore che di incatena al quotidiano, non merita che disprezzo.

Non di riprodurlo, perchè questo è ormai compito della Tecnica.

Semplicemente di ricostruirlo, creare Realtà che contengano in sè tutte le forme dell'Universo, la cui essenza racchiude il meglio della nostra modernità

La trasparenza della Luce. La cangiante drammatricità del colore. Il suono, il volo lo scoppio....

ALESSIO BRUGNOLI

http://www.wikio.it/cultura/arti_visive/fortunato_depero

http://lav0cefuturista.splinder.com/

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