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domenica 26 febbraio 2017

Fazi editore: Le novità della settimana fine ffebbraio '17 - P. ASPE e M. LEMAITRE....

 
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Cari amici,
come di consueto vi segnaliamo le nostre due uscite di questa settimana, entrambe nella collana Darkside: 

L'ORECCHIO DI MALCO di Pieter Aspe
LAVORO A MANO ARMATA di Pierre Lemaitre

Ci auguriamo siano di vostro interesse e vi auguriamo un buon fine settimana!

Pieter Aspe
L'ORECCHIO DI MALCO

Una donna in stato confusionale viene trovata nuda in un parco. La signora per fortuna sta bene, ma non ricorda assolutamente nulla di cosa sia successo la sera prima, né ha idea del perché si trovi lì, per di più senza vestiti. È solo il primo di una serie di episodi bizzarri. Incaricati subito di seguire le indagini, nel giro di poco Van In e il suo inseparabile braccio destro Versavel si ritrovano sulle tracce di una setta di fanatici cattolici. Ben introdotti negli ambienti della finanza e della politica, hanno un piano ambizioso: sopprimere le tentazioni sessuali, azzerare le disuguaglianze economiche, eliminare la corruzione nel mondo e instaurare una teocrazia basata sul sacrificio. Costi quel che costi. Quando, molto presto, gli episodi bizzarri si trasformano in una serie di avvenimenti sempre più drammatici e cruenti, comincia un'escalation di terrore e violenza che si propaga da Bruges in tutto il paese con un'ampia eco mediatica. La situazione sembra senza via d'uscita quando la stessa Hannelore, sua moglie, giudice istruttore, viene rapita dai membri della setta. L'equilibrio e le capacità dell'ispettore Van In e dell'amico Versavel questa volta verranno messi davvero a dura prova.
Tra richiami biblici, rituali inquietanti, atmosfere cupe e ricordi dolorosi, il commissario più amato del Belgio ritorna in questa nuova indagine mozzafiato, appassionante e tristemente attuale.
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Pierre Lemaitre

LAVORO A MANO ARMATA

Alain Delambre ha cinquantasette anni, una moglie e due figlie ormai adulte. Una vita passata a lavorare come responsabile delle risorse umane. Poi la crisi, il licenziamento, la disoccupazione. Un lavoretto per tentare, con scarso successo, di far quadrare i conti. E all'orizzonte la seconda chance, quella che può ridare un senso a tutto: un nuovo lavoro, che sembra ritagliato sul suo percorso professionale. Da non crederci, alla sua età. Alain però ci crede, vuole crederci. Per via della speranza, «quella canaglia», come direbbe Charles, l'unico vero amico che gli è rimasto, un barbone che vive dentro una Renault 25. Ed è grazie a questo ritrovato ottimismo che Alain inizia a scivolare in una serie di situazioni poco chiare che dapprima sottovaluta. L'uomo è pronto a tutto pur di ritrovare la vita che ha perso, pur di riuscire a tirare su la testa e a guardare di nuovo le figlie negli occhi. È pronto anche ad allontanarsi dall'amata moglie Nicole, quando lei inizia a porre troppe domande. Che Alain, come test da superare per essere assunto, partecipi a un gioco di ruolo, organizzato per mettere alla prova i quadri di una grande azienda, per lei non è accettabile. Ma il signor Delambre è un uomo che non vuole diventare l'ennesima vittima della crisi, vuole lavorare, e il lavoro è pronto a prenderselo, se necessario, anche a mano armata.
Pierre Lemaitre, maestro del noir e vincitore del Premio Goncourt 2013, trae spunto da un fatto di cronaca per scrivere un romanzo di scottante attualità in cui la realtà della disoccupazione diventa una storia di violenza, psicologica e fisica. Forte di un attentissimo scavo sociale, Lavoro a mano armata è una storia del nostro tempo, come nessuno l'ha mai raccontata.
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venerdì 18 novembre 2016

Fazi Editore: Le nostre novità in libreria, Chiara Barnes e altri grandi titoli

 


Cari amici e lettori,
vi presentiamo con molto piacere le novità uscite questa settimana in libreria.
Ci auguriamo siano di vostro interesse. 

Buone letture,
Fazi Editore


Lèo Malet
NEBBIA SUL PONTE DI TOLBIAC
«Malet è, giustamente, ritenuto fra le voci più alte del noir francese».
Giancarlo De Cataldo

Nebbia sul ponte di Tolbiac
 è unanimemente considerato il capolavoro di Léo Malet, e le sue sono pagine fra le più felici del noir europeo.

Quando Nestor Burma riceve una misteriosa richiesta d'aiuto dall'ospedale della Salpêtrière, si precipita sul posto a dare un'occhiata. Ma è troppo tardi: Abel Benoit, un vecchio anarchico, è morto prima di poter parlare con lui. Cosa aveva da dirgli? E perché il mondo dell'anarchismo parigino, con il quale Burma è stato intimamente coinvolto, non è più quello di una volta? Che fine hanno fatto i suoi vecchi amici? Forse qualche indizio può fornirlo Bélita Moralés, seducente gitana che a sua volta nasconde tanti segreti e ha alle spalle una vicenda familiare dai risvolti inaspettati. O forse la pista giusta è legata a un altro caso: la scomparsa, avvenuta nel 1936 nei dintorni del ponte di Tolbiac, di una grossa somma di denaro. È un'inchiesta dura e dolorosa, quella che attende Nestor Burma.

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Sarah Bakewell
AL CAFFÈ DEGLI ESISTENZIALISTI
Libertà, Essere e Cocktail

Siamo a cavallo tra il 1932 e il 1933. Al Bec-de-Graz, un caffè di Parigi la cui specialità sono i cocktail all'albicocca, si incontrano tre giovani amici: Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e il loro compagno di scuola Raymond Aron. È lui a introdurre Sartre e la de Beauvoir alla fenomenologia, una nuova corrente di pensiero così radicale che, dice indicando i bicchieri, «Se sei un fenomenologo puoi parlare di questo cocktail ed è filosofia!».
Questa stringata argomentazione dà a Sartre l'ispirazione di cui era in cerca da anni, e gli offre lo spunto per creare la propria filosofia basata sull'esperienza della vita reale, sull'amore e il desiderio, sulla libertà e l'essere, sui caffè e i camerieri, sull'amicizia e il fervore rivoluzionario. Sono idee che ammalieranno Parigi, avranno rapida diffusione in tutto il mondo e lasceranno un marchio indelebile sulla cultura giovanile degli anni Sessanta, dai movimenti per i diritti civili a quelli studenteschi fino alle rivendicazioni del femminismo.
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Kate O'Brien
MARY LAVELLE
Irlanda, 1922. La giovane Mary Lavelle intraprende un lungo viaggio per raggiungere Altorno, in Spagna, dove l'attende un incarico di istitutrice e insegnante di inglese presso la famiglia Areavaga. La decisione del fidanzato John di rimandare le nozze, in attesa di una più soddisfacente stabilità economica, è solo il pretesto della partenza. La verità è che Mary intende seguire, finalmente, l'impulso all'indipendenza, e la Spagna risponde perfettamente al suo bisogno d'avventura. I colori sconvolgenti del paesaggio, il carattere misterioso e infuocato degli abitanti, l'eleganza e il sangue della corrida colpiscono profondamente la giovane, iniziata ai misteri dell'affascinante paese del Sud dal circolo delle "miss" irlandesi che vi abitano da molti anni. 
Mary Lavelle è un grande capolavoro da riscoprire, uno studio intimo dell'identità e della psicologia femminili in cui si fondono la passionalità ottocentesca di Cime tempestose e il femminismo novecentesco di Gertrude Stein. Dal romanzo è stato tratto il film La voce degli angeli, diretto da Nick Hamm, con Franco Nero, Vincent Pérez, Polly Walker e Penélope Cruz.
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Chiara Rapaccini
BAIRES

«Baires è un romanzo autobiografico, un noir, un libro di avventura, e perché no, un mistery. Non ultimo, è una storia per bambini». Così l'autrice descrive questo suo libro originalissimo e pieno d'atmosfera che narra la perdita di sé e le conseguenti disavventure di una donna ritratta in un momento di crisi. Sensuale, ipnotico, scritto con una lingua ironica e strabordante di immagini che richiamano atmosfere tipiche del realismo magico, il racconto si dipana tra Buenos Aires, la provincia argentina e Roma. La protagonista, alter ego della scrittrice, è Frida, una donna di mezza età, stilista e disegnatrice per bambini che, annientata dal lutto per la perdita del marito, fugge dalla sua città verso un territorio misterioso e contraddittorio: l'Argentina. 
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Orazio
CARPE DIEM
Le poesie più belle
Quasi tutti conoscono almeno un verso di Orazio, il grande poeta latino, uno dei più grandi di tutti i tempi: se non altro, il famosissimo e universale carpe diem.
Pochi hanno avuto invece l'opportunità di leggerlo e goderne, se non sudando sul latino dei banchi di scuola. Ed è un peccato. Raffinatissimo e intenso, antico e moderno al tempo stesso, Orazio continua – a più di duemila anni dalla morte, avvenuta nell'8 a.C. – a far sentire la propria voce, a meditare sulla fuga del tempo, invitando gli uomini a non lasciarsi sfuggire la densità dell'istante, l'attimo da cogliere e vivere in pienezza. Scontroso e irascibile, innamorato della saggezza e del vino, fu uomo solitario, ma credette profondamente nell'amicizia. Amò le donne con passione, ma della passione ebbe sospetto e timore. Non ebbe figli, né eredi, ma scelse di lasciare al mondo l'inconsistenza della parola poetica: «Un monumento più eterno del bronzo, più alto delle piramidi».
Questo piccolo libro offre una nuova traduzione di trenta componimenti – tra i più belli – scelti tra EpodiOdiEpistole. Una traduzione in versi il più possibile fedele al testo oraziano, ma che ne restituisca facilmente il senso, evitando inutili e pesanti arcaismi. Come tutte le traduzioni, non renderà mai appieno la bellezza dell'originale. Per questo conserva il testo latino a fronte. Ma se tradurre è – inevitabilmente – tradire, è l'unico tradimento che si possa consumare per amore.
dalla prefazione di Giovanni Ricciardi
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mercoledì 30 marzo 2016

In libreria FRATELLI DI SANGUE di Ernst Haffner***



***In libreria FRATELLI DI SANGUE di Ernst Haffner***

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Ernst Haffner
FRATELLI DI SANGUE
Traduzione di Madeira Giacci
Collana Le Strade / pp. 206 / euro 17.50
Un caso letterario da un autore di cui si è persa ogni traccia: «il libro più misterioso dell'anno» secondo la stampa tedesca. Il volume fu pubblicato per la prima volta a Berlino nel 1932 dall'editore Bruno Cassirer; fu vietato l'anno dopo con l'avvento del Nazismo e finì nei famigerati roghi di libri. Da quell'anno libro e autore caddero nell'oblio, soprattutto dopo i bombardamenti del '43 che incendiarono gli archivi dell'editore e la loro corrispondenza. Da allora si era persa ogni traccia, fino a qualche tempo fa, quando è stata ritrovata una copia e il libro è stato ripubblicato in Germania e poi negli Stati Uniti, con un'accoglienza sorprendente di pubblico e critica. Finalmente adesso arriva anche in Italia.
Una vera scoperta.
Il libro Berlino, primi anni Trenta. La città pullula di adolescenti senzatetto. Alcuni sono orfani, altri sono stati abbandonati dalle proprie famiglie, altri ancora sono fuggiti dagli orfanotrofi e dai riformatori per trovare un senso di appartenenza in una delle molte gang di strada. Quella dei Fratelli di sangue è una di queste, formata da otto minorenni che si aggirano tra i vicoli nei dintorni di Alexanderplatz, vivendo di piccoli furti e prostituzione e costantemente in fuga dalle forze dell'ordine. Uniti da una catena invisibile fatta di regole non scritte, cercano il proprio posto nel mondo e sono avidi di libertà. Insieme a loro ci addentriamo nelle viscere dell'underworld di una Berlino gelida, disperata, affamata: bettole maleodoranti dove la musica imperversa fin dal mattino, teatri abbandonati trasformati in ospizi di fortuna, spettrali luna park dove prostitute bambine si offrono per un paio di giri di giostra. Un universo popolato da vagabondi e vecchi mendicanti, da artisti di strada e suonatori invalidi, da gigolò, borsaioli e spazzaneve, raccontato con il realismo più crudo, senza lasciare spazio a pietismi.
Una storia vera e necessaria di amicizia e disperazione, ma soprattutto un profetico documento storico, una testimonianza dell'atmosfera di apocalittica decadenza che dominava la Germania alla vigilia dell'ascesa del nazionalsocialismo.

Le prime reazioni della stampa


«Lo si legge come si guarda un film muto, le sequenze di una pellicola espressionista, gli spezzoni di un cinegiornale: affascinati dal bianco e nero, interessati all'autenticità del documento originale, incuranti del tremolio delle immagini e del ronzio della proiezione».
La Lettura - Corriere della Sera

«Una topografia della disperazione, un'epica dei bassifondi».
TuttoLibri-La Stampa

«Una spietata critica sociale contro ogni pretesa nazionalistica».
Il Messaggero

«Un documento tagliente e sottile come una lama, che colpisce il cuore del lettore».
Avvenire

«Fratelli di sangue è un piccolo, notevole caso letterario. Ciò che colpisce è il linguaggio secco, ritmico».
Il Foglio

«Sono cani perduti senza collare e ragazzi di vita senza il beneficio del corsivo o della condizionale».
Il Giornale
C
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