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domenica 23 maggio 2010

Trapani Tarantellismo politico UDC da Onorevole Lo Giudice

 

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Palermo, martedì 18 maggio 2010



Lo Giudice: « A Trapani dal segretario dell’Udc ancora un esempio di tarantellismo politico»

«Dica il segretario regionale

qual è la linea politica del partito»



PALERMO – Il Deputato dell’Udc all’Assemblea Regionale Siciliana Giuseppe L0 Giudice interviene sulle scelte politiche personali del segretario provinciale di Trapani Girolamo Turano


«Ancora una volta a Trapani il segretario provinciale dell’Udc offre un triste esempio di tarantellismo politico.

A Gibellina, dove a fine mese si vota per le amministrative, senza mai riunire i militanti dell’Udc men che meno i suoi organismi dirigenti, è sceso al fianco di un candidato del Pdl. E perché non si avessero dubbi sul suo ruolo di garante di tutto il partito, Turano gli ha fatto visita nel comitato elettorale.


A Gibellina il 90% dell’Udc è schierato al fianco dal candidato a sindaco Salvatore Sutera; questa circostanza avrebbe dovuto suggerirgli quanto meno un atteggiamento super partes, e forse sarebbe stato utile verificare anzitempo se l’Udc a Gibellina potesse esprimere un suo candidato invece che gestire le vicende politiche come fossero questioni di famiglia. Ma a Trapani il segretario Turano continua a ispirarsi a logiche correntizie e le regole sono un optional, con buona pace dei pedissequi controllori capitolini e siciliani della linea politica del partito.


Sarebbe così auspicabile che su queste vicende almeno il segretario regionale del partito esprimesse pubblicamente e senza sofismi qual è la linea politica, a Trapani come a Pachino, tranne che non ritenga inopportuno indispettire il Presidente della Provincia»



Assemblea Regionale Siciliana

Gruppo parlamentare dell’Udc

On. Giuseppe Lo Giudice



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sabato 27 marzo 2010

Grandi Ecolavori in Sicilia da Onorevole Giuseppe Lo Giudice

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Palermo, venerdì 26 marzo 2010

 

Porto di Bonagia (Valderice):

finanziati i lavori di bonifica

150 mila euro la somma impegnata

Serviranno a liberare i fondali dalle alghe

 

PALERMO – Il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana ha finanziato, per un importo di circa 150 mila euro, i lavori di bonifica del Porto di Bonagia a Valderice (Trapani), da mesi inaccessibile a causa dell’accumulo di alghe che hanno ostruito i fondali.

 

«Nelle prossime ore– spiega il Vice Presidente della Commissione Sanità all’Ars, l’onorevole Giuseppe L0 Giudice che da circa 4 mesi segue l’iter burocratico del progetto – il responsabile del Dipartimento, l’ingegnere Pietro Lo Monaco, trasmetterà al Comune di Valderice il relativo decreto.

Nonostante siano sopravvenuti tutta una serie di problemi procedurali e amministrativi – aggiunge il parlamentare - ci si può comunque ritenere soddisfatti per l’esito positivo della vicenda, grazie anche all’intervento del Presidente della Regione Lombardo e alla collaborazione tra il Direttore generale del Dipartimento Urbanistica e Territorio, Sergio Gelardi, il Dirigente della Protezione Civile Lo Monaco e l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Valderice Pie Vito Spezia»

I lavori serviranno a rendere praticabile il porto sia ai pescherecci che alle imbarcazioni da diporto»

 

Assemblea Regionale Siciliana

Gruppo parlamentare dell’Udc

On. Giuseppe Lo Giudice

 


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mercoledì 17 marzo 2010

Sicilia Solidarietà al Sindaco di Castelvetrano da Onorevole Lo Giudice

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Palermo, mercoledì 17 marzo 2010

 

Mafia: Lo Giudice esprime vicinanza

 

al sindaco di Castelvetrano minacciato

 

di morte dai fiancheggiatori di Messina Denaro

 

PALERMO Il Vice Presidente della Commissione Sanità all’Ars, l’onorevole Giuseppe L0 Giudice interviene sul contenuto delle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta «Golem 2», dalle quali si è appreso che il sindaco di Castelvetrano Gianni Pompeo è stato definito, da uno degli arrestati, «un morto che cammina», colpevole di avere auspicato pubblicamente la cattura del latitante Matteo Messina Denaro:

 

«Si rimane sgomenti di fronte a simili minacce di morte che rivelano, se mai ce ne fosse bisogno, la ferocia di Matteo Messina Denaro. E’ un fatto gravissimo, così come l’incendio della casa del consigliere comunale del Pd Pasquale Calamia, perché si vuole ingenerare paura e ridurre la politica al silenzio.

All’amico Gianni Pompeo manifesto la mia vicinanza personale, politica ed istituzionale, rinnovandogli l’incitamento a continuare la difficile opera di sensibilizzazione ai temi della legalità e della lotta alla mafia»

 

Assemblea Regionale Siciliana

Gruppo parlamentare dell’Udc

On. Giuseppe Lo Giudice

 

www.cittadisalemi.it


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sabato 11 luglio 2009

PARLAMENTO - LA CASTA CONTRO INTERNET

ORWELL.jpgLEGGI NET-RAZZIALI!

L'attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo.
Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l'obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senza tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet".
Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere.
In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero.
Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore.
La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.
Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge?
Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto?
Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico(da verificare se su manifesto e liberazione e manifesto ci sia la notizia).
Fate girare questa notizia il più possibile. E' ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani.

E' in gioco davvero la democrazia!!!

(a cura di N.Cristofori)

www.beppegrillo.it

 

giovedì 2 luglio 2009

SICILIA SU LOMBARDO da ON. GIUSEPPE LO GIUDICE UDC

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Assemblea Regionale Siciliana

XV Legislatura- - Gruppo parlamentare «Udc» - On. Giuseppe Lo Giudice


 Palermo, mercoledì 1 luglio 2009


Lo Giudice : «Nuovo Governo costruito sull’impostura del tradimento»

Sull’intervento in aula di Lombardo: «Stanca ripetizione di un'analisi sulle condizioni di difficoltà della Sicilia di cui Lombardo non può essere - com'è invece apparso ieri - una sorta di osservatore Istat, ma il protagonista principale»


PALERMO – Qui di seguito il testo integrale dell’intervento fatto oggi pomeriggio all’Ars dall’onorevole Giuseppe Lo Giudice, Vice Presidente della Commissione Sanità, nel corso del dibattito sulle Comunicazioni del Presidente della Regione Raffaele Lombardo:

«Onorevole Presidente dell'Assemblea, onorevoli colleghi, ho riletto attentamente il discorso pronunciato ieri in quest'aula dalPresidente della Regione Lombardo, e l'unica nota positiva, a parte l'imbarazzante  svelamento di una oramai proverbiale inattendibilità politica, mi è sembrata la sua breve durata. Per il resto, l'argomentare incerto e a tratti contraddittorio, credo abbiano rivelato, non solo agli addetti ai lavori, ma a tutti i siciliani, lo stato di confusione, di precaria condizione, e direi anche di disperata autoconservazione che ha portato alla nascita di questo nuovo esecutivo, composto certamente anche da personalità autorevoli, molti dei quali colleghi con grande senso delle istituzioni, ma costruito sull'impostura di un traadimento - inteso nell'accezione più popolana del termine, vale a dire di inganno, raggiro - e riconosciuto ormai tale da tutti tranne che dallo stesso Lombardo che continua a confondere la sua inattendibilità con l'indipendenza, il libero arbitrio con l'autonomia.

E di fronte all'inganno e al raggiro, onorevoli colleghi, come hanno già sottolineato autorevoli parlamentari del mio partito, si rimane disarmati, venendo meno un vincolo di lealtà, umana prima ancora che politica, al quale si è sostituito un inaudito cinismo.

Mi chiedo e chiedo alla coalizione che sostiene adesso Lombardo: che fine ha fatto il programma presentato agli elettori siciliani ? Che fine ha fatto il vincolo politico della maggioranza con la quale ci si è presentati in campagna elettorale ? Ma - cosa più importante - quale sarà il programma di questo nuovo Governo ?

Ieri, a parte la solita solfa di presunti complotti e l'irritante spocchia -in concorrenza con quella che pensavo inarrivabile dell'assessore Russo -di un presidente scopertosi inflessibile moralizzatore, non abbiamo raccolto una sola indicazione di ciò che concretamente egli vorrà fare. Abbiamo invece ascoltato la prospettazione retorica di un generico "modello di sviluppo" di cui non conosciamo la strategia men che meno le azioni di attuazione. Speriamo, tuttavia, che non sia il modello della "nuova sanità"siciliana, perché altrimenti potremmo fare anche a meno di magistrati,tecnici o presunti tali e affidare l'attività gestionale degli assessorati ai dei ragionieri.  Abbiamo altresì assistito alla stanca ripetizione di un'analisi sulle  condizioni di difficoltà della Sicilia di cui Lombardo non può essere - com'è invece apparso ieri - una sorta di osservatore Istat, ma il protagonista principale, l'uomo delle soluzioni, potendo egli determinare - ed avendolo potuto fare già in questo primo anno - con scelte di governo e gestionali quella "valorizzazione di risorse", dal turismo all'agricoltura che, come ha detto ieri lui stesso, non è avvenuta.

Ho l'impressione che tutto quello che sta accadendo non abbia nulla a che fare con i problemi dei siciliani, con la ricerca di soluzioni a problemi annosi ed irrisolti e, in sintesi, con una idea di "buon governo" che a parole, e sole a parole, Lombardo dice di ricercare. Sono troppo recenti le astuzie di sistematica lottizzazione negli enti della Regione, la capillare occupazione di posti di sottogoverno da Catania a Palermo, la frenetica collocazione di attivisti del Movimento per l'Autonomia in questo o quell'assessorato, perché ciò che ci ha detto ieri il Presidente in quest'aula possa avcere anche solo la parvenza di un ragionamento credibile. Ma tant'è. In una politica che si nutre di finzioni, non stupisce che il Presidente della Regione per primo si eserciti nell'arte dell'illusione.

Il metodo, i comportamenti, i fatti ci dicono però che questo è il primo atto di un copione scritto altrove, probabilmente a Roma - altro che autonomia, caro Presidente - con un obiettivo politico, quello di chi - e qui cito Luigi Einaudi - piuttosto che pensare alle prossime generazioni pensa solo solo alle prossime elezioni»

  Assemblea Regionale Siciliana Gruppo parlamentare dell’Udc  On. Giuseppe Lo Giudice

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