Il suono delle barbare e dei barbari sognanti ricerca la notte per celebrare la Festa Oscura. Le loro maschere dannate aspettano il bianco dell’alba…
venerdì 21 luglio 2017
Roma, Vitaldo Conte e la Festa Oscura
Il suono delle barbare e dei barbari sognanti ricerca la notte per celebrare la Festa Oscura. Le loro maschere dannate aspettano il bianco dell’alba…
giovedì 14 maggio 2015
sabato 9 maggio 2015
Art Politik Futuro Marcia per il Reddito di Cittadinanza-Esistenza
Una battaglia di civiltà. Una battaglia per l'evoluzione. La fratellanza e la solidarietà sono valori universali.
Nessuno è libero se non ha la garanzia dell'autosufficienza. E se un cittadino non è libero, allora è un suddito sottomesso.
Abbiamo tolto il futuro ai giovani. Questo è il primo passo per il riscatto.
5 Stelle Latina in MoVimento organizzerà il trasporto in pullman da Latina per chi vorrà partecipare.
I dettagli nei prossimi giorni.
Stay tuned.
Per prenotazioni e informazioni: 5stelleltinmovimento@gmail
http://www.meetup.com/
http://www.beppegrillo.it/
*con Antonio Saccoccio, futurista 5Stelle Latina in MoVimento
venerdì 27 marzo 2015
Marinetti 70 presentazione a Roma 31 3 marzo 2015
Martedì 31 marzo alle 17.00 presso l'Aula Magna di Palazzo Sora (Roma, Corso Vittorio Emanuele II, 217) sarà presentato il libro "Marinetti 70: sintesi della critica futurista", a cura di Antonio Saccoccio e Roberto Guerra, Armando editore, Roma, 2015. Nel volume - tra gli autori - i principali studiosi attuali del futurismo quali Enrico Crispolti, Paolo Valesio, Simona Cigliana, Günter Berghaus, Gino Agnese, Giordano Bruno Guerri, Giorgio Di Genova, Riccardo Campa, Pierfranco Bruni, Vitaldo Conte, Massimo Prampolini, Patrizio Ceccagnoli, Giancarlo Carpi, Luigi Tallarico, Miroslava Hajek, Giovanni Antonucci, Massimo Duranti, Francesca Barbi Marinetti.). Per l'occasione. Intervengono: Giovanni Antonucci: Marinetti e l'azione spettacolo; Francesca Barbi Marinetti: Nonno Marinetti; Antonio Saccoccio e Roberto Guerra Marinetti 70; Luigi Tallarico: Marinetti spirito religioso. Presiede: Francesco Mercadante. Evento a cura del Sindacato Libero Scrittori Italiani (Roma). Guerra, futurista ferrarese, nello specifico, definito da tempo dallo stesso Riccardo Roversi (Il Resto del Carlino), il più significativo poeta futurista attuale, illustrerà la nuova poetica futurista e transumanista di cui è promotore dagli anni '80. Declamerà inoltre alcune poesie e presenterà un manifesto dedicato a Corrado Govoni (Anniversario 50° quest'anno, 1965-2015).
http://www.armando.it/
https://www.facebook.com/libreriafuturista?fref=ts
domenica 22 marzo 2015
Marinetti 70, Ferrara Italia intervista Antonio Saccoccio
Ad Antonio Saccoccio di Roma (Università Tor Vergata di Roma) abbiamo chiesto un approfondimento.
Cosa successe a Ferrara alle Mura degli Angeli? Perché venne scelto proprio quel luogo?
Il 7 luglio 1929, in occasione delle celebrazioni per il quarto centenario della morte di Ludovico Ariosto, F.T. Marinetti tenne un discorso pubblico sulle Mura degli Angeli di Ferrara. Precisò tre anni dopo lo stesso Marinetti: “improvvisai all’enorme pubblico seduto o sdraiato sull’alto bastione fiorito e ombroso di Ferrara una lezione di Futurismo estratta precisamente dall’Orlando Furioso”. Nella prima parte del suo discorso Marinetti si scagliò contro il “feticismo passatista” nemico dell’ottimismo futurista. Successivamente elencò gli “insegnamenti ultrafuturisti” contenuti nell’opera dell’Ariosto, di cui ricordo qui i più significativi: compenetrazione tra arte e vita, velocità, aggressività eroica, passione sportiva, gioia distruttiva e creazione dell’effimero, “senso trasformista della vita”, ottimismo assoluto, sintesi, simultaneità, instancabilità, “giocondità goliardica beffatrice” e “senso aviatorio”. La conferenza si concluse sorprendentemente con il ricordo di un momento di vita familiare, in cui la “pupa Vittoria”, figlia primogenita di Marinetti, diventava il simbolo della spontaneità iconoclasta che anima bambini e poeti.
Quali influenze futuriste/marinettiane ci furono a Ferrara? Attualmente, resiste qualche eco in città?
Quando si parla di Futurismo a Ferrara non si può non ricordare Corrado Govoni, uno dei poeti più originali del gruppo futurista. Voglio ricordarvi il testo di una lettera che Govoni scrisse a Marinetti nel 1910, una lettera da cui emerge in poche righe il suo complesso rapporto con il futurismo e al tempo stesso con la città estense: “Oh il divino sopore, la deliziosa pigrizia che hanno invaso tutto il mio essere al mio giungere a Ferrara! Vi assicuro che a Ferrara solo si può realizzare il sogno di Buddha, il nirvana profondo con annientamento di pensiero e cure moleste e inerzia sensitiva. So bene che il nirvana non fa per voi; ma perché non dovrebbe essere l’ideale di un futurista distruttore come siete voi? Io credo che ogni opera di distruzione dovrebbe avere lo scopo di non più ricostruire. Allora tanto vale lasciare intatte le costruzioni esistenti, non vi pare? Dunque, distruggendo senza l’intenzione di rifabbricare, dove si arriva? Al nirvana sublime suddetto. Tutto questo per farvi conoscere che anche a Ferrara si può vivere una vita importante e amabile”. Come si può intendere, Ferrara è descritta come una città sonnolenta e passatista, ma per Govoni anche una città siffatta può avere qualcosa di amabile.
E Ferrara è anche la città di un futurista contemporaneo…
Sì, attualmente vive a Ferrara uno dei futuristi contemporanei più noti, il poeta Roberto Guerra, che conduce un’instancabile attività editoriale e promozionale. Non a caso l’instancabilità è tra le qualità futuriste da me ricordate a proposito del discorso marinettiano sull’Ariosto. E non a caso Guerra è co-curatore con me proprio dell’ultimo libro su Marinetti.
FERRARA ITALIA
martedì 3 febbraio 2015
Marinetti 70 presentazione a Roma, Galleria Edieuropa: Domenica Futurista
Domenica 8 febbraio dalle ore 11.30 alle ore 14.30 - Presentazione del libro "Marinetti 70. Sintesi della critica futurista", a cura di Antonio Saccoccio e Roberto Guerra, (Armando Editore, Roma), presso la Galleria edieuropa Roma - Piazza dei Cenci, 56. (*Galleria, già Editalia, dal 1966, storica per l'avanguardia italiana del/dal secondo novecento). Tavola rotonda con: Giovanni Antonucci, Francesca Barbi Marinetti, Giancarlo Carpi, Simona Cigliana, Vitaldo Conte (Vitaldix T Rose), Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Massimo Prampolini, Antonio Saccoccio, Luigi Tallarico. (Nel volume Marinetti 70.. oltre ai relatori per l'evento in questione, contributi inoltre di Gino Agnese, Giovanni Antonucci, Günter Berghaus, Pierfranco Bruni, Riccardo Campa, Massimo Duranti, Roberto Guerra, Giordano Bruno Guerri, Miroslava Hajek, Paolo Valesio)
Antonio Saccoccio è studioso delle avanguardie e del futurismo, collabora con l’Università Tor Vergata di Roma, già curatore del convegno Eredità e Attualità del Futurismo (Roma, 2013) e coautore di Manifesti Net.futuristi (Avanguardia 21, 2012.) Roberto Guerra è poeta e attivista futurista, già autore di Futurismo per la Nuova Umanità (Armando editore, 2012) e Futurismo e Transumanesimo, la poetica di Internet (La Carmelina, 2014).
giovedì 15 gennaio 2015
Marinetti e il fallimento della critica ideologica
L'operazione anti-Marinetti, fallimento della critica militante
Le forze propulsive azionate dal futurismo sono ancora attive in tutto il mondo, ma proprio qui in Italia si è sempre tentato di arginarle, perché non si è voluto e non si vuole ancora riconoscere a Marinetti il merito di aver creato un movimento d’avanguardia che ha influenzato, nel corso del secolo scorso, tutto il mondo sviluppato.
Sarà bene rileggere la seguente acuta pagina di Luigi Tallarico, che è un vero storico dell’arte, non uno dei tanti servi di partito.
Tutto molto chiaro. Assistiamo ancora oggi, e sono passati decenni dalle parole di Tallarico, a questi pregiudizi anti-futuristi, ormai bollati da quasi tutta la critica, ma ancora molto diffusi negli ambienti di quella che chiamo “media cultura” (che è poi “presunzione di cultura”, “cultura consumista”).
Per coloro che invece vogliono ben comprendere la natura del futurismo e del pensiero di Marinetti, ancora più illuminante è quanto Tallarico chiarisce poco dopo. Sono considerazioni di una disarmante chiarezza, considerazioni che, partendo dal rapporto arte-politica, arrivano ad affrontare quel rapporto tra arte e vita che è alla base del pensiero futurista.
“Prima di concludere, mi siano consentiti due ultimi rilievi, che certamente non piaceranno ai conformisti, ai politici e ai gazzettieri del regime, che hanno abituato l’opinione pubblica alla reticenza, se non alla distorsione vera e propria della verità: Primo, la scelta politica è nata in Marinetti contemporaneamente con la ricerca poetica (“non fa dell’arte se non chi fa della guerra”), contro i teorizzatori liberali delle presunte “autonomie” della teoresi e della prassi, nonché controgli attuali falsificatori di un Marinetti, “intrappolato” dal fascismo, per l’offerta di uno scranno accademico; Secondo, il futurismo e Marinetti non hanno mai considerato la politica “come l’unico mezzo ideoneo a trasformare la vita dell’uomo”, con ciò scongiurando la caduta dell’arte in quell’esplicito e dichiarato contingentismo di carattere politico e sociale, come abbiamo già detto, e che rappresenta oggi, a comunismo trionfante, uno degli aspetti più vacui dell’odierna caduta dei fenomeni estetici, nullificati fino alla operatività politica vera e propria. Al contrario, invece, l’arte, per il futurismo – come ha scritto Calendoli – “può trasformare la vita dell’uomo e renderla più piena, più felice: l’immagine, ove sussista come tale, è perennemente tesa alla trasformazione della realtà. E perciò l’arte non è oggetto, ma atto. Fin dalle prime manifestazioni il futurismo supera il concetto dell’arte come contemplazione e contiene i principi di un’arte che è comportamento, che è sfida, che è vita da vivere, che è gioco supremo, che è partecipazione, che è lotta, che è, infine, esplicitazione dinamica di un programma”.
Queste parole di Giovanni Calendoli dovrebbero restare scolpite nella mente di ognuno di noi. L’arte non come oggetto, ma come atto, azione, sfida continua, e ancora come “esplicitazione dinamica di un programma”.
martedì 13 gennaio 2015
Futurismo barbaro 2.0
Per una nuova marcia del coraggio, barbara e futurista
*da AA.VV. Non aver paura di dire (Heliopolis) a c. di Sandro Giovannini
mercoledì 31 dicembre 2014
Marinetti 70. Un nuovo libro "compleanno" a cura di Antonio Saccoccio e Roberto Guerra
All’interno del volume contributi critici di: Gino Agnese, Giovanni Antonucci, Francesca Barbi Marinetti, Günter Berghaus, Pierfranco Bruni, Riccardo Campa, Giancarlo Carpi, Patrizio Ceccagnoli, Simona Cigliana, Vitaldo Conte, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Massimo Duranti, Roberto Guerra, Giordano Bruno Guerri, Miroslava Hajek, Massimo Prampolini, Antonio Saccoccio, Luigi Tallarico, Paolo Valesio.
sabato 28 giugno 2014
Stefania Capogna, sociologia della scuola dopo i New Media
Scuola università e-learning Un'analisi sociologica
(Armando editore)
Stefania Capogna è ricercatrice sociale, esperta di Education e distance learning, Counselor a orientamento Filosofico.
ARMANDO EDITOREhttp://lasinorosso.myblog.it/2014/05/08/pedagogia-libertaria-digitale-antonio-saccoccio-filippo-trasatti/
http://www.ferraraitalia.it/ciechi-nel-secolo-della-conoscenza-11801.html
giovedì 26 giugno 2014
Roma, il MAV nella Performance estemporanea dell'orchestra Noè (sabato 28 giugno - Carrozzerie n.o.t.)
"Gioca NOuÈr. Note estemporanee, accordi vaporizzati, ritmi impopolari".
Oltre a molti nomi storici dell'orchestra (Benedetto Fanna, Giuseppe Savino, Luca Miti, Lorenzo Lustri, Marco Olivieri, Michele Tuozzolo) parteciperanno alla performance sonora diversi esponenti del M.A.V. Movimento per l'Arte Vaporizzata:
Stefano Balice, Antonio Saccoccio, Tommaso Busatto, Helena Velena) e altri musicisti della scena romana (Furia Elettrica, Patrizia Rotonda, Roberto Doğuştan, Sofia Ara, etc.).
http://movimentoartevaporizzata.it
sabato 7 giugno 2014
Antonio Saccoccio e Antonio Valerio all' Inaugurazione del Centro di Interpretazione dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino (Norma - 7 giugno 2014)
domenica 9 giugno 2013
Netfuturismo: Avanguardia e arte sperimentale by Antonio Saccoccio *VIDEO
Perchè dobbiamo abbandonare lo sperimentalismo e abbracciare l'avanguardia
L'avanguardia si riconosce facilmente per alcune precise caratteristiche che possono essere ridotte a quattro: la comprensione (in anticipo rispetto al resto degli individui) che la realtà è sconvolta da nuove tecnologie che ne trasformano la sensibilità, l'attacco deciso alla tradizione e al sistema, la maggiore importanza data alla poetica (i manifesti o altri testi teorici) rispetto alle singole opere, l'agonismo.
L'apertura di questo blog e quindi l'inizio dell'avventura net.futurista è legata ad una triplice presa di coscienza. Da una parte mi ero reso conto della mancanza di senso dello sperimentalismo che conducevo nel campo della musica elettronica. Anche se fossi arrivato alle conquiste più incredibili in quel particolare settore, non ne avrei tratto soddisfazioni particolari, la mia vita sarebbe stata vuota, non avrebbe avuto il senso che cercavo. E quindi decisi di mettere da parte quella strada. Più o meno contemporaneamente era nata in me l'esigenza di ribellarsi globalmente al sistema che vedevo attorno a me, dominato dall'interesse, dalla mercificazione dei rapporti umani, dalla viltà, dall'opportunismo, dalla falsità, dalla meschinità, dalle formalità e dalle gerarchie più violente e prive di necessità. Ero diventato sempre più insofferente a tutto questo, non riuscivo più a tenermi dentro nulla, avevo deciso che nella mia vita non avrei sopportato più in silenzio ciò che non mi piaceva. Per ultimo avevo intuito che era in quel momento disponibile un mezzo per azzardare l'avanguardia: internet, la rete globale. Era proprio internet ad incarnare alla perfezione quella nuova rivoluzione tecnologica che unicamente poteva giustificare un terzo momento avanguardistico.
Tutto questo, incastrandosi perfettamente con alcune favorevoli condizioni della mia vita privata, portò all'idea di un nuovo Futurismo. La fortuna è stata poi trovare mese dopo mese altri audacissimi compagni di viaggio, che erano arrivati più o meno alle stesse conclusioni, pur partendo da strade differenti. Ed ecco il Net.Futurismo.
A distanza di più di 5 anni oggi quella scelta si mostra ancora più rafforzata: abbandonare lo sperimentalismo in favore dell'avanguardia è l'unica via per dare un senso all'attività artistica (anzi ormai oltre-artistica).
Lo sperimentalismo solitario è tanto noioso, quanto improduttivo. Può servire a trovare soddisfazioni personali, può servire a trovare un'occupazione, a guadagnare dei soldi magari. Ma non è in grado di trasformare profondamente la realtà in cui tutti viviamo.
Lo sperimentalismo artistico settoriale non può che condurre a risultati privi di un reale impatto sul mondo. Il problema è sempre lo stesso: se non è presente una visione generale, ogni specializzazione estrema fallisce.
Le sperimentazioni condotte dall'avanguardia procedono invece sicure, guidate dalla poetica generale del movimento, alla base una visione del mondo ben delineata. Sostenevao i situazionisti: "Il compito fondamentale di un'avanguardia contemporanea deve essere un tentativo di critica generale dell'attuale momento ed un primo tentativo di risposta alle nuove esigenze".
Concludendo.
Antonio Saccoccio, Independent Scholar
L'avanguardia è per l'uomo a mille dimensioni.
Ecco perchè noi abbiamo scelto l'avanguardia reteale, il Futurismo delle Reti.
Ecco perchè invitiamo tutti gli artisti, gli innovatori e i ribelli del mondo a riunirsi in avanguardie reteali.
Antonio Saccoccio
sabato 13 aprile 2013
Roma, Convegno Futurista, Marco Rossi (e Enrico Crispolti) e le videofuturinterviste *VIDEO
SULLE TRACCE DEL FUTURISMO
film-documentario prodotto dall'Assessorato alla Cultura di Roma
in occasione delle celebrazioni del Centenario del futurismo (1909-2009)
Il documentario
Prodotto dall'Archivio Carlo Erba di Roma insieme con l'Assessorato alla Cultura di Roma in occasione delle celebrazioni per il Centenario del futurismo (1909-2009), il documentario Sulle tracce del futurismo indaga storia e vicissitudine di questo primo movimento avanguardistico italiano d'afflato internazionale, facendo luce su argomenti non sviscerati dalla critica ufficiale o affrontati in modo laconico, come il giallo della distruzione delle sculture di Umberto Boccioni e l'esperienza futurista del Battaglione lombardo Volontari Ciclisti e Automobilisti (VCA), la cui fisionomia prende corpo solo nel 1978 in seguito a una scoperta casuale: un frammento di carta rosa trovato da Marco Rossi Lecce fra i documenti di famiglia che la nonna, la marchesa Bianca Erba, aveva portato con sé a Roma negli anni 20. Quel pezzo di carta si accertò essere lo stralcio di un articolo a firma di Filippo Tommaso Marinetti, pubblicato nel 1916 in due puntate sulla Gazzetta della Sport e mai citato né dalle fonti successive né dagli storici. L'idea di realizzare videointerviste a testimoni oculari e protagonisti del movimento futurista nasce in seguito alle ricerche compiute da Marco Rossi Lecce, in collaborazione con Enrico Crispolti, per ricostruire l'opera del prozio pittore, Carlo Erba, che nel 1915 aveva militato nell'8° plotone del Battaglione lombardo VCA con un gruppo compatto di futuristi milanesi composto da Marinetti, Umberto Boccioni, Mario Sironi, Antonio Sant'Elia, Luigi Russolo e Ugo Piatti. Li accompagnavano il pittore Anselmo Bucci, il critico Mario Buggelli e altri giovani intellettuali che, pur partendo da posizioni socialiste e dal pacifismo di Lev Tolstoj – come i futuristi – avevano aderito alla causa dell'irredentismo e promosso l'intervento dell'Italia in guerra. L'intervista all'ex-VCA Gino Francioli fa luce su questo particolare tema dei "futuristi in guerra", in genere solo accennato dagli studi di allora e, invece, oscuramente vicino a quella generazione che, pur avendo fatto propri gli ideali pacifisti del 68, si ritrovò incastrata negli anni di piombo.
Il progetto si estese presto a personaggi che potevano dare un contributo originale alla ricostruzione degli eventi e dello spirito del tempo: lo scultore Marco Bisi, figlio della pittrice Adriana Bisi Fabbri (cugina di Umberto Boccioni), testimone nel 1927 della distruzione delle sculture in gesso di Boccioni e di protagonista di un miracoloso salvataggio; l'aeropittore Tullio Crali che, interprete d'eccezione delle poesie onomatopeiche di Marinetti, si esibisce nella declamazione di La Battaglia di Adrianopoli, offrendo l'unico documento visivo ad ora conosciuto di recitazione parolibera; Giuseppe Sprovieri, pubblicista e critico d'arte nonché direttore della Galleria futurista attiva tra il 1913 e il 1914 a Roma e Napoli; la danzatrice e coreografa Giannina Censi, interprete ideale negli anni 30 del Manifesto della danza futurista (scritto da Martinetti nel 1917), che alla fine degli 70 fu una figura nodale per la ricostruzione filologica delle danze futuriste.
Terminate le riprese – compiute a Milano, Roma e Savona – tra il 1979 e il 1980, il progetto fu abbandonato ma non per questo dimenticato dal suo ideatore. Nel 2008, grazie alle ricerche compiute da Alberto Grifi sui metodi di restauro del video-tape (che segnò il momento sperimentale della storia del video, tra la fine degli anni 60 e l'inizio degli anni 80), le circa 10 ore del girato originario sono state restaurate da Interact su commissione dell'Archivio Carlo Erba di Roma, curato da Marco Rossi Lecce e Francesca Franco. Per il passare del tempo e per problemi di natura tecnica molti brani del girato originario si sono persi irrimediabilmente, ma i contributi più importanti sono salvi e nel 2009 sono stati integrati da nuovi interventi ed approfondimenti con interviste a: Marco Rossi Lecce, infaticabile esegeta dell'opera di Carlo Erba e del futurismo; Enrico Crispolti, che oggi cura la nuova edizione degli Archivi del futurismo (Fondazione La Quadriennale di Roma in collaborazione con De Luca editori d'arte), raccogliendo una ricerca frutto di oltre 40 anni di studio; Luigi Sansone, che alle sculture di Boccioni ha dedicato il volume Umberto Boccioni. La rivoluzione della scultura-Die Revolution der Skulptur (a cura di V.W. Feierabend, Silvana editoriale); Silvana Barbarini, allieva di Giannina Censi e nota al pubblico in particolare per il suo lavoro intorno al futurismo, fondatrice nel 1985 della compagnia di ballo Vera Stasi.... C
http://www.artribune.com/dettaglio/?type=event&id=22269
giovedì 11 aprile 2013
Convegno sul Futurismo a Roma
"L'evento intende offrire, a quattro anni dalle celebrazioni del centenario futurista, una ricostruizione attenta, critica e al tempo stesso militante dell'eredità e dell'attualità del primo autentico movimento d'avanguardia". E' quanto si legge in una nota a cura degli organizzatori nella quale si precisa inoltre che: "Il centenario del 2009 ha offerto l'occasione per organizzare centinaia di eventi sparsi su tutto il territorio nazionale: convegni dall'indiscutibile profilo scientifico, esposizioni curate e allestite con rigore, rilevanti nuove pubblicazioni sul tema. Ma tutti questi eventi hanno mostrato un limite: quello di essere rimasti all'interno della pura ricostruzione storica e di non aver praticamente mai affrontato un nodo cruciale, quello dell'eredità e soprattutto dell'attualità dell'ideologia futurista".
"Nodo - prosegue il testo - che a noi pare invece diventato assolutamente irrinunciabile, soprattutto in seguito alla grave crisi in cui versa il nostro Paese. Una crisi che – gioverà ricordarlo – non è solo economica e finanziaria, ma anche e soprattutto culturale e intellettuale. È proprio questo il motivo che ci spinge, oggi, a comprendere le possibilità di attualizzazione del pensiero e dell'ideologia futurista, che un secolo fa rese l'Italia l'avanguardia del mondo euro-occidentale".
L'evento avrà una natura multimediale, strutturato secondo un calendario che prevederà l'alternanza tra conferenze, esposizioni, diffusioni sonore, proiezioni video. Questi gli elementi di cui sarà composto:In teatro si terrà un convegno internazionale "Eredità e attualità del Futurismo" con il patrocinio dell'Università di Roma "Tor Vergata"-a cura di Antonio Saccoccio e Giancarlo Carpi-, strutturato in due giornate e 8 panel. Obiettivo del Convegno internazionale è quello di coinvolgere gli studiosi del Futurismo che si sono impegnati nel ricercare l'eredità del Futurismo nei successivi movimenti d'avanguardia e di pensiero novecenteschi, e gli sviluppatori contemporanei del Futurismo che hanno proposto attualizzazioni di quell'ideologia e di quella poetica. Parteciperanno 24 studiosi, ricercatori e pensatori, italiani e stranieri, che hanno sviluppato nel tempo studi e/o idee relative all'eredità e attualità dell'ideologia e/o poetica futuriste.Le relazioni del convegno saranno raccolte e pubblicate in coedizione tra Avanguardia 21 Edizioni e Lantana, costituendo un fondamentale libro di documentazione.Verrà proiettato integralmente ,comprese le ore inedite di girato, il documentario "Sulle tracce del Futurismo" (a cura di Marco Rossi Lecce ed Enrico Crispolti), prodotto nel 2009 con il contributo del Comune di Roma. Le 6 ore di proiezione saranno suddivise in 4 proiezioni di 1 ora e 30 ciascuna, da effettuarsi in due pomeriggi e prime serate.
L'esposizione mira a presentare al pubblico una ricca documentazione di libri, riviste, manifesti originali futuristi, provenienti da numerose collezioni private. Saranno esposti: numerosi manifesti futuristi della letteratura, della pittura, della musica, del teatro, della radio; alcuni numeri delle riviste futuriste del tempo (ad es. "Lacerba"); libri futuristi e di autori futuristi in edizioni d'epoca (Russolo, Papini, Marinetti, etc.). E poi diversi numeri della rivista del secondo Novecento "Futurismo-Oggi", alcuni testi critici fondamentali per gli studi del movimento, fino ad arrivare ai libri e ai manifesti del futurismo contemporaneo.L'esposizione avrà quindi l'obiettivo di documentare la varietà e la ricchezza dell'ideologia futurista, capace di influenzare un intero secolo e arrivare fino ai nostri giorni.-Bruno Munari, Proiezione a luce polarizzata, 1953 (a cura di Miroslava Hayek);
-Diffusione sonora di musica futurista (dal rumorismo di Russolo all'elettrorumorismo contemporaneo);
-Libreria futurista (vendita di libri e riviste futuriste).
Nella Saletta video: proiezione di video del Futurismo contemporaneo (Net.Futurismo, Transumanesimo, MAV, Laika Facsimile, Roby Guerra, Graziano Cecchini, Vitaldix, etc.).
Infine in caffetteria si terrà l'Aperivita futurista: aperitivo polisensoriale performativo (con creazioni tratte dal Manifesto della cucina futurista + dj set futurista + declamazioni parolibere + essenze profumate). Lo rende noto Zètema Progetto Cultura.....
venerdì 8 febbraio 2013
We are the robots!
http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/02/08/news/un_vero_robot_e_me_lo_stampo_in_casa_inmoov_l_automa_open_source-52032929/?rss&google_editors_picks=true
IMMAGINI: INMOOV, IL ROBOT ECONOMICO
domenica 3 febbraio 2013
Antonio Saccoccio: il Non-Voto anarcofuturista
Il corpo morirà lo stesso, e in breve tempo, ma volete mettere la soddisfazione di poter dire: “quella feritina l’ho curata io! e non loro che sono degli incapaci!”. E invece gli incapaci sono tutti. Tutti. Lo hanno dimostrato governando. E chi non ha governato lo dimostra chiacchierando in questo modo del nulla. Qualcuno di questi chiacchieroni sostiene che tutto si risolverà se tutti pagheranno tutte le tasse! Evviva! Per altri tutto andrà a posto se nessuno pagherà più la tassa sulla casa! Evviva! Di questo si parla. Su questo si litiga! La “crisi” – questo teatrino ne è la dimostrazione – non è affatto economica. È in crisi la nostra speranza, la nostra fiducia nell’uomo, la nostra fiducia in un altro mondo. In un mondo migliore.
Per fortuna, in pieno periodo elettorale, ritorna il triste spettacolo, ma ritorna anche la solita speranza. La speranza che aumentino coloro che, come me, decideranno di non votare, di stare a casa. Stare a casa per far comprendere a questi poveri di animo e di pensiero, che ora si mostrano belli e carini per poterci poi rappresentare, che qualcuno si sottrae al loro gioco. Che qualcuno è animato da passioni e attenzioni differenti. Che qualcuno sta lavorando per cacciarli via. Sta lavorando per un mondo differente da quello deprimente in cui ci troviamo a vivere.
Non è tanto il “non-voto” che può interessarci. È pieno di gente che non vota, ma per disinteresse, perché non ha nulla da dire, nulla da chiedere a questo mondo. Ma noi no. Alcuni di noi hanno da chiedere ancora molto a questo mondo e fino a quando ci reggeranno le forze ci batteremo per questo. E quindi noi non votiamo per alcuni precisi motivi. Sappiamo perché non votiamo. Io so perché non voto... CONTINUA
sabato 3 novembre 2012
Filippo Tommaso Marinetti contro l'antisemitismo *by A.Saccoccio

A sostegno della campagna antiebraica, il 5 agosto 1938, Interlandi prese a pubblicare il periodico La Difesa della razza, una rivista che intendeva sostenere il razzismo su basi rigorosamente scientifiche: infatti non mancavano fra i collaboratori esponenti di varie discipline scientifiche (biologi, antropologi, sociologi, ecc.). La rivista partì molto bene, con una tiratura iniziale di 140.000 copie, ma di lì a un paio d'anni la tiratura scese a 20-25.000. In coincidenza con la promulgazione delle leggi razziali, Interlandi dette alle stampe un opuscoletto, Contra Judaeos (Roma-Milano 1938), in cui era contenuto il distillato del suo antisemitismo.Il libello ricevette, dalle colonne del Corriere della sera, un'entusiastica recensione di G. Piovene, mentre una reazione alle sconce argomentazioni dell'Interlandi venne - nel dicembre di quell'anno - con l'uscita di un numero della rivista Artecrazia, il cui direttore, M. Somenzi, si lanciava con forza contro l'antisemitismo e i suoi sostenitori, validamente appoggiato da F.T. Marinetti che in un altro articolo, apparso nello stesso numero della rivista, accentuava i toni della polemica, bollando la profonda corruzione e ipocrisia degli artefici della campagna contro gli ebrei.
venerdì 3 agosto 2012
Antonio Saccoccio in “Avanguardie, poesia e caserme” al Museo Archeologico di Anzio (Roma)
Il 3 agosto 2012 alle ore 19.00 nuovo appuntamento nell'ambito di POESIA DA VERNISSAGE, Prologhi testuali per 7 mostre dell'Anno Culturale 2012, progettate da Giusi Canzoneri per il Museo Civico Archeologico di Anzio (Roma), con la cura di Ugo Magnanti. Antonio Saccoccio apre la mostra cubofuturista di Giorgio De Santis con una sua "testuale net.futurista" intitolata Avanguardie, poesia e caserme. |