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martedì 1 maggio 2012

La rivista Storia e Verità presentata a Brescia

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Lo scorso  16 marzo 2012, presso la Sala Stampa di Piazza Loggia 6
Presentazione del bimestrale‘politicamente scorretto’
STORIA VERITA’
Testata edita da‘Nuova Aurora’ Editrice, Firenze
Introduce
Flavio Bonardi, Presidente Circoscrizione Centro
Partecipano
Marco Cimmino, docente e storico
Piero Vassallo, docente ed esperto di Filosofia della Storia
Pierluigi Agnelli, docente
Chiara Crisci, responsabile legale di ‘Nuova Aurora’
Alberto Rosselli, giornalista, storico
e Direttore responsabile di STORIA VERITA’


lunedì 23 aprile 2012

Quanto vale il modello tedesco?





Quanto vale il modello tedesco? Di questi tempi la risposta a tutti i problemi è una sola: modello tedesco. Dalle riforme istituzionali, alla riforma delle pensioni, dal sistema elettorale alle ricette per la crescita economica, dal mercato del lavoro al nucleare, dal ruolo delle donne in politica alla grande coalizione fino all’export.
La nuova frontiera del politicamente corretto è prendere la Repubblica Federale Tedesca a modello, sempre e comunque, perché solo così si può uscire dalla crisi e si può riconquistare la fiducia dei mercati. Prendendo come punto di riferimento un astratto e non sempre ben definito modello tedesco tutte le differenze svaniscono nel nulla e le discussioni sui problemi del nostro paese vengono azzerate.
Il richiamo costante e l’apprezzamento al modello tedesco è inversamente proporzionale al disprezzo teutonico per i vizi del Belpaese.

Leggi l'intero articolo qui) di Ubaldo Villani-Lubelli

sabato 14 aprile 2012

L'ascesa dei Pirati in Germania

La principale novità della politica tedesca si chiama Piratenpartei. Un partito nato appena sei anni fa che sta cambiando la geografia dei partiti in Germania e il modo stesso di fare politica. Il Partito Pirata tedesco nasce nel 2006 sul modello svedese, che a sua volta si affermò come movimento di protesta per la chiusura della piattaforma di download illegale “The Pirate Bay” – da qui anche il nome “pirati”. Esiste anche un’Internazionale dei Pirati (PPI) che si sta diffondendo in tutto il mondo. Il Partito Pirata, infatti, esiste già in ben cinquanta paesi.

LEGGI L'INTERO ARTICOLO SU L'OCCIDENTALE
di Ubaldo Villani-Lubelli

venerdì 13 aprile 2012

Tutti in Germania



Tutti in Germania. La Repubblica Federale Tedesca è tornata ad essere l’Eldorado attirando cittadini da tutto il mondo, che siano altamente qualificati o meno. E subito vengono in mente i racconti ironici e divertenti dello scrittore tedesco di origine turca Rafik Schami sulle sue esperienze di straniero in Germania: dal controllo del passaporto e alla richiesta del permesso di soggiorno fino alle più diverse esperienze di vita quotidiana dopo anni trascorsi in Germania.


Secondo l’Ufficio federale di statistica sono ben 6,3 milioni gli stranieri nella Repubblica Tedesca, 177.300 in più rispetto al 2010 (+2,6) e di questi ben l’88 per cento viene dagli altri stati dell’Unione Europea. Si tratta dell’aumento maggiore degli ultimi quindici anni. La Germania 2.0 sembra, dunque, battere tutti i record: dopo i dati sulla crescita, l’export e l’occupazione, ora è il turno della popolazione straniera. Particolarmente rilevante è il numero degli stranieri provenienti dagli stati entrati nell’Unione Europea nel 2004: ben 79.082, +12,9 rispetto al 2010. Di questi la maggior parte sono polacchi (49.046), seguiti dagli ungheresi (13.868). Il motivo di questa crescita è sicuramente da individuare nella libera circolazione dei lavoratori attiva dal primo maggio dello scorso anno.


Discorso simile vale per gli immigrati dalla Romania e della Bulgaria (due paesi entrati nell’Unione Europea nel 2007). I primi sono aumentati di 32.700 unità, i secondi di 19.000. Come era facilmente prevedibile, anche dai paesi colpiti maggiormente dalla crisi del debito sovrano (Grecia, Italia, Spagna e Portogallo) sono arrivati in Germania 16.700 persone – un aumento dell’1,7 per cento rispetto all’anno precedente. Ironia della storia, sono proprio i Greci, particolarmente “maltrattati” dai tedeschi, a trasferirsi in massa in Germania: 7.000 in tutto. Consistente il gruppo di spagnoli nella Repubblica Federale Tedesca. Nel 2011 si sono trasferiti in 4.792, un aumento del 4,5 per cento. Quasi irrilevante il dato degli italiani: +0,5.
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di Ubaldo Villani-Lubelli