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giovedì 28 aprile 2011

Gianluigi Giorgetti/Netfuturism la torta anarchica di Kate e William?

Per dire in poche parole cosa si intende per genianarchia (quello che dovrebbe essere per me l'anarchia), usiamo il noto (chissà a chi?) esempio della suddivisione della torta in fette.

Sex Pistols manager Malcolm McLaren being led away by the police after ... | http://news.bbc.co.uk/2...kate williams.jpg

Se ce n'è abbastanza per tutti, la suddivisione non è difficile... ehm... diciamo almeno che non è difficile trovare una soluzione teorica. Ma qui siamo nella condizione in cui ci sono due individui, una sola torta, non ci sono questioni di sopravvivenza, ma solo di equità. Partiamo dal presupposto che la forza dei diritti del singolo abbiano lo stesso valore indipendentemente da chi sia quel singolo.

Rispondo al problema con una possibile soluzione che rispecchia tutte le caratteristiche della genianarchia. Prima di dividere la torta i due contendenti devono aver capito ed accettato queste regole: uno dei due affetta la torta, l'altro sceglie il pezzo che più gli aggrada. Inutile dire che il primo farà di tutto perché i due pezzi siano il più uguali possibili. Aggiungiamo solo che ragionevolmente (e uso questa parola con molta prudenza!) i giocatori capiranno che la procedura è equa, non necessariamente giusta, dopodiché, all'interno delle regole appena indicate, sono liberi di agire al massimo per garantire il proprio interesse, ma è il sistema di regole capito e accettato che gli impedisce di uscire matematicamente dalla situazione di equità. Non serve più un organo di controllo, un decisore/impositore terzo, serve solo una chiara disposizione ed accettazione di regole eque (per la giustizia, ripeto, aspettiamo ancora un po'...) a priori.

Alcune considerazioni: manca ancora un pezzo, per me le regole anarchiche devono essere SEMPRE pensate in modo da massimizzare l'espressione creativa dell'individuo e del suo inserimento nel contesto sociale. Mi spiego meglio tornando all'esempio. Un'altra soluzione al problema (nel caso di reiterazioni) avrebbe potuto essere che si sceglie a caso prima chi taglia e chi sceglie per primo e, ai grandi numeri, anche questa soluzione diventa equa. Ma tra una soluzione in cui la fa da padrona la randomizzazione ed una in cui interviene una decisione dell'individuo, è da preferirsi la seconda.

Perché parlo con prudenza della giustizia? Perché non è detto che la soluzione equa sia giusta. Può essere che l'individuo più forte debba essere nutrito meglio e di più, può essere che l'individuo più intelligente meriti questo trattamento, o il più bisognoso, o il più grosso. È un'altro problema, ne parliamo altrove.

Cosa avrebbe fatto la democrazia con quella torta? I due avrebbero votato tra una schiera di almeno tre candidati chi sarebbe stato quello che doveva decidere quanta e quale fetta spetta ai due. Il risultato finale sarebbe stato che la torta sarebbe stata divisa in sei parti: due per il candidato eletto, una per ognuno dei candidati non eletto e una per ognuno dei due individui....

http://www.ilnono.it/genianarchia/per-affettare-una-torta-ci-vuole-un-vero-anarchico

mercoledì 1 luglio 2009

GIUSTIZIA AD ALTA VELOCITA'...?!

beppe grillo 4.jpgDieci minuti di ritardo costano caro ad una giovane anarchica

(*un caso di Giustizia...ad alta velocità in Italia, quasi esilarante per i Tempi generalmente opposti, tipo moviola campionato di calcio 1900..., per il contesto di bassissimo profilo, per il nome stesso del Giudice, Barazzetta che fa rima con Barzelletta ! Asino Rosso ndr)

FROM ESTENSE COM

Dieci minuti possono fare la differenza. Specie se sono il ritardo sulla tabella di marcia di una giovane anarchica, che doveva ritornare al carcere che la ospitava e che le aveva permesso di raggiungere senza scorsa l’aula di tribunale a Milano che ospitava l’udienza dove doveva rispondere dell’accusa di imbrattamento.

Il carcere di partenza è quello dell’Arginone, la giovane anarchica è Maddalena Calore (indagata per partecipazione ad associazione sovversiva con finalità di terrorismo) che ora si ritrova sulle spalle una condanna di quattro mesi per evasione. La sentenza e' stata emessa al termine di un processo per direttissima dal giudice di Milano Aurelio Barazzetta, con il pm che aveva chiesto nove mesi di reclusione; assolti i due amici della ragazza, che erano stati accusati di concorso in procurata evasione.

I dieci minuti, questione del contendere, sono stati “contestati” sulla via del ritorno verso Ferrara: la ragazza non avrebbe seguito il percorso più breve per imboccare l’autostrada, fermandosi in un Palazzo di Ripa Ticinese dove l’amico avrebbe recuperato alcuni effetti personali; l’automobile è stata fermata dopo la sosta da una pattuglia in Porta Genova, e sulla vettura è stato ai quali e' stato sequestrato materiale di propaganda anarchica

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=52678&format=html

martedì 19 maggio 2009

TEMPI ANARCHICI E NORMALI

CHOMSKY.jpgfrom ESTENSE COM

Circa 200 persone hanno risposto all'appello degli anarchici estensi

Ferrara, mini invasione di bandiere nere

Ferrara si è trovata con la A cerchiata addosso. È partita con un ritardo di un’ora e mezza la manifestazione nazionale “contro la repressione” indetta dai gruppi anarchici sabato 16 5 pomeriggio a Ferrara.


Dietro al grido “Mai più l’altra guancia”, i “cappucci neri” hanno aspettato i compagni provenienti da Bologna, il cui treno ha tardato a causa di un blocco del traffico ferroviario verificatosi alla stazione felsinea e causato da altri manifestanti. A rispondere all’appello degli organizzatori, che fanno capo al gruppo anarchico ferrarese catapultato agli onori della cronaca nazionale per il dossier sugli “obiettivi sensibili” ferraresi da “colpire” (tra politici, sindacati, ufficiali delle forze dell’ordine e rappresentanti delle categorie economiche), sono state circa 200 persone.


Il corteo, scortato dalle forze di polizia, ha attraversato in modo pacifico viale Cavour, prima di “scatenarsi” in corsi Isonzo con petardi, cori contro Sateriale e Soffritti, scritte e distruggendo i cartelloni elettorali incontrati per strada.


A un certo puto una decina di manifestanti hanno anche accerchiato un operatore di una tv intimandogli di consegnare loro quanto aveva filmato.

Il corteo ha poi percorso Via Darsena, Viale Volano, Viale Alfonso d’Este, Corso Giovecca, per poi fare ritorno in stazione intorno alle 19.


La città ha assistito impassibile e un po’ curiosa alla sfilata di bandiere nere e rosse. Per consentire il passaggio degli anarchici il traffico è rimasto bloccato per l’intero pomeriggio.

Nel complesso la manifestazione si è svolta in maniera pacifica e non si sono registrati incidenti degni di nota. La Ferrara degli “obiettivi sensibili” può tornare alla normalità.

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=51119&format=html

http://www.youtube.com/watch?v=vvU0kJlacWk filmato