Visualizza immagine in Bing Il tono è sempre affabile, di persona pronta a riconoscere le ragioni degli altri, le conclusioni, come non mai severe. È «l’osservatrice romana» Barbara Palombelli in un articolo sul Foglio sull’attuale condizione di decadenza e di miseria della città di Milano. Ci si consola pensando che guarda da lontano, ma le osservazioni sembrano quelle di Natalia Aspesi con un retrogusto acido e il rimpianto del tempo perduto. Barbara Palombelli non si accorge che Milano è commissariata da quasi 20 anni, e che il moralismo della Procura guida il giudizio schiacciandola su quello che poteva essere e non è stata? Così la Palombelli è costretta a risalire agli anni 70-80, a più di 30 anni fa, finendo con eludere qualunque giudizio sulla città viva, per rimpiangere una città morta. Troppo facile indicare limiti e disagi, e salvare i cittadini, facile astrazione, contro la classe politica. Un premio di consolazione per i sopravvissuti: «La popolazione, le pers...